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II. LE CARATTERISTICHE INSEDIATIVE<br />
- Principi generali<br />
V. Mora (a cura <strong>di</strong>), <strong>Casnigo</strong> e casnighesi. Ambiente, note <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> costume, <strong>di</strong>aletto, Stampa<br />
Quadrifoglio, Torre Boldone (Bergamo) 1983, pp. 51-55, 57-71, 75-79<br />
[pp. 51-55]<br />
VITA E ATTIVITÀ TRADIZIONALI DEI CASNIGHESI<br />
Un giro per le contrade e per il territorio <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> presenta o richiama, attraverso i luoghi e i corrispondenti<br />
nomi, caratteristiche d’ambiente, aspetti <strong>di</strong> vita, personaggi d’altri tempi.<br />
Anche qui come in altri paesi e zone, appare che nel centro abitato maggiore nuove denominazioni si sono<br />
poste accanto alle precedenti e tra<strong>di</strong>zionali, o le hanno ad<strong>di</strong>rittura sostituite e stanno per cancellarle (1) . Restano<br />
però ancora nell’abitato e sono <strong>di</strong>ffusi e or<strong>di</strong>nari nel territorio nomi spesso rappresentativi dell’ambiente:<br />
in<strong>di</strong>cano o significano la conformazione o la posizione del suolo (es. ‘e plazz¬e’, ‘en val’, ‘ol prat del vach’ =<br />
le piazzole, in valle, il prato esposto a tramontana), o il tipo <strong>di</strong> vegetazione (es. ‘bracc’, ‘e icc’, ‘nusìt’ = bratte<br />
ossia luogo <strong>di</strong> legna minuta, le viti, luogo con noci), o la funzione o l’uso (es. ‘la vià de ére’, ‘la scalèta’ = la<br />
strada delle aie, la scaletta). Posti analoghi per caratteristiche naturali e d’uso (come cascine e roccoli) sono per<br />
lo più precisati e in<strong>di</strong>viduati con il nome (o il soprannome) della famiglia o della persona già ivi abitante, o della<br />
proprietà (es. ‘ol prat dol Campanì’, ‘ol prat e’ Tomàs’, ecc).<br />
Attraverso tali nomi (che sono tuttora la maggioranza sul complesso del territorio <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>) emerge<br />
l’immagine <strong>di</strong> una comunità legata, per ragioni <strong>di</strong> vita, all’ambiente ed alle risorse, una comunità sostanzialmente<br />
conta<strong>di</strong>na.<br />
Il territorio infatti era (ed è ancora) assai vicino e rispondente ai fini dell’economia conta<strong>di</strong>na: il grande fertile<br />
pianoro dell’àgher era tutto coltivato; prati, pascoli e boschi costituivano i complementi necessari per<br />
l’allevamento del bestiame e la caccia, ed erano ben <strong>di</strong>stribuiti nelle zone <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionale pertinenza casnighese.<br />
Senza risalire molto ad<strong>di</strong>etro nei secoli, agli inizi dell’Ottocento si legge che “moltissimi fra i suoi mille seicento<br />
abitanti sono agricoltori, pastori e mandriani”, anche se “non pochi altri attendono ancora alla filatura delle lane, e<br />
alla fabbricazione delle pannine” (2) .<br />
Risorse fondamentali erano dunque quelle delle terra, per la comunità casnighese, che era (e si sentiva) ben<br />
<strong>di</strong>stinta rispetto a quelle vicine della conca <strong>di</strong> Valgan<strong>di</strong>no, in particolare rispetto a Gan<strong>di</strong>no, tra<strong>di</strong>zionalmente il<br />
maggior centro amministrativo (Capoluogo della Quadra della Valle Seriana <strong>di</strong> Mezzo nei secoli della<br />
Repubblica Veneta, capoluogo X Distretto del Dipartimento del Serio, dal 1816 XV Distretto del territorio<br />
bergamasco durante la dominazione austriaca), caratterizzato e famoso per le sue attività manifatturiere e<br />
commerciali nel settore tessile.<br />
La posizione un po’ appartata <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> <strong>di</strong>pendeva anche dal fatto che non esistevano verso la valle<br />
Seriana e la valle del Romna le due attuali gran<strong>di</strong> strade, percorribili e percorse da macchine e mezzi <strong>di</strong><br />
trasporto pesanti.<br />
Perché le affermazioni abbiano documentate rispondenze, riportiamoci a poco più <strong>di</strong> un secolo fa e<br />
consideriamo quali erano i problemi importanti per i Casnighesi (3) .<br />
La nuova realtà politica degli anni successivi alla proclamazione del Regno d’Italia (1861) imponeva infatti un<br />
riesame delle norme regolatrici della vita civile: negli atti <strong>di</strong> tale periodo del Consiglio Comunale <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> si<br />
trovano provve<strong>di</strong>menti che mettono in evidenza quali erano appunto i problemi per la vita della comunità.<br />
Del 28 aprile 1862 è una delibera per la “proibizione del pascolo nell’agro” <strong>di</strong> capre, pecore e mandre (4) ;<br />
dello stesso giorno 28 aprile è però anche una delibera sulle “località permesse a pascolo delle capre, pecore e<br />
mandre” (e vengono in<strong>di</strong>cate le zone verso Predàl ed oltre).<br />
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