Untitled - Comune di Casnigo
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26 Mentre l’escavazione delle torba, che affiora generalmente in superficie e quindi non necessita di metodi estrattivi particolarmente impegnativi, era libera ed il padrone del terreno ne aveva piena autorità, nel caso della “lignite” e delle altre risorse del sottosuolo i diritti estrattivi venivano concessi dallo stato ed erano soggetti ad una ferrea regolamentazione, nonché a dazi e controlli più severi. FIG. 5.56 – A Nord/Ovest di Leffe, nella zona ove l’incisione del torrente Romna ha asportato la parte superiore della successione di Leffe, il primo e il secondo banco di “lignite” venivano cavati “a giorno”. Nell’area sfruttata si formò poi un piacevole laghetto, detto dello “scavagiorno” (Scavagiò), della profondità massima di una decina di metri. Il laghetto è stato ricolmato in parte negli anni ‘40 per dare spazio a insediamenti artigianali e riempito agli inizi degli anni ‘80. Alle spalle del laghetto è visibile la Cascina Campone (foto cortesia B. Pezzoli). FIG. 5.57 – Sezione Nord-Ovest/Sud-Est al margine meridionale della miniera a giorno della ditta Biraghi, anno 1863, che mostra la giacitura del “secondo banco di lignite” (detto anche “banco maestro”) nel sottosuolo di Leffe. I numeri sono quote in metri riferite a uno zero convenzionale che era posto alla base di un pozzo (materiale depositato all’Ufficio di Bergamo, Distretto Minerario, in copia presso il CNR – IDPA). … FIG. 5.59 – Nel 1992, in occasione delle prospezioni per la progettazione di un centro artigianale nell’area della Villa Giuseppina, fu scoperchiato il “secondo banco di lignite” nel settore più occidentale, prossimo al margine del bacino, dove esso si trova a 9 metri sotto il piano di campagna. Le “ligniti” estratte grazia a questo scavo sono ricche di legni di cipresso cinese (Glyptostroboxylon) e americano delle paludi (Chamaecyparis / Thuja), alberi che occupavano le cinture marginali al margine della palude di Leffe durante le fasi temperato – calde … . FIG. 5.60 – Carta di miniera del Cantiere “Torrente Re”, all’estremo occidentale della miniera della ditta S.I.L.L.A. presso Villa Giuseppina (ora sede di “Onda Blu”) che mostra la posizione dei cunicoli scavati nel “secondo banco di lignite” a 10-15 m di profondità sotto il piano campagna nella prima metà del ‘900 (disegno degli anni ‘40). Le quote indicate sui cunicoli indicano l’approfondimento del “secondo banco” da Ovest verso Est, cioè dal margine verso il centro del bacino. Lo scavo nella foto di fig. 5.59 ha intercettato i cunicoli indicati nell’estremo a sinistra della mappa. Vi è disegnata anche la discenderia (ingresso a quota 421 m) che consentiva di accedere alla parte principale della miniera, situata a Est del torrente Re (Ravazzi, 1993; in base a materiale depositato presso l’ex Ufficio di Bergamo del Distretto Minerario, ora al C.N.R. – IDPA). 10 [p. 115] L’ESTRAZIONE DELLA “LIGNITE”: CRONOLOGIA ESSENZIALE - 1785 circa: prima richiesta di escavazione della “lignite” della Valgandino; permesso concesso ma l’attività non viene intrapresa; - 1803: Lorenzo Salvetti di Vertova adocchia uno straterello di “lignite” in Contrada della Corna (Leffe); - 1804: G. Bettista Rossi di Vertova scopre la stessa sostanza al Campone (Cazzano); con licenza del Rettore di Bergamo ne intraprende lo sfruttamento; - 1803-1806: prima investitura degli scavi per compagnia Brocchi Treil, Società Francese (6 miglia quadrate); - dal 1806 per circa 100 anni: ampliamento delle concessioni di estrazione (pozzi e gallerie); attive varie società: Biraghi, Francese (Leffe); Ditta Botta (Cazzano e Casnigo); Monti, Campana, Carrara, Melchiorre Gioia; - 1869: crollo delle case attigue alla parrocchiale di Leffe; - 1873: (27-28 febbraio) crollo di gallerie nella zona di Cazzano, area del Molino Melgarolo; 13 vittime; - 1897: cessazione lavori di estrazione per antieconomicità; - sec. XX: ripresa dei lavori di estrazione nell’àgher di Casnigo ad opera di varie ditte (fra cui Baslini, Soldano, Majoli, Martinelli e Mosconi, Montecatini, Silla dei fratelli Perani, ecc.); - 1937: disgrazia della Cornalunga, crollo di roccia che distrugge, oltre alla centrale elettrica, alcune gallerie uccidendo 2 minatori; - 1940: quantitativi estratti: 15.000 t/anno; - 1945: quantitativi estratti: 62.000 t/anno;
- 1947: quantitativi estratti: 400 t/giorno. - 1947: cessazione definitiva dei lavori. 11
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