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Untitled - Comune di Casnigo

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<strong>di</strong> farvi celebrare la messa, su petizione della popolazione <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, il Consiglio Comunale maturò l’idea <strong>di</strong> farne<br />

donazione alla Fabbriceria Parrocchiale, affinché provvedesse all’occorrente per la celebrazione del sacrificio<br />

eucaristico. AI tempo della cessione il Municipio <strong>di</strong>chiarava, infatti, che in quella cappella non vi era mai stata<br />

celebrata la messa, non era fornita d’arre<strong>di</strong> sacri, e che l’e<strong>di</strong>ficio si trovava in uno stato meschino il cui valore peritale<br />

non eccedeva le lire 50. La cessione della chiesetta alla parrocchia avvenne in data 12 giugno 1865. Con<br />

delibera del Consiglio Comunale del 5 febbraio 1911, la chiesetta veniva in<strong>di</strong>viduata come locale d’isolamento in caso<br />

d’epidemia. Nel mese <strong>di</strong> giugno 1921 vi fu portato a termine un lavoro <strong>di</strong> restauro ad opera della <strong>di</strong>tta Manzoni G.<br />

Battista <strong>di</strong> S. Giovanni Bianco. In essa vi era eretta la Via Crucis già prima del 1880. Nell’anno 1907 vi fu rinnovato il<br />

pavimento e furono imbiancate le pareti, mentre mons. Ra<strong>di</strong>ni Tedeschi nella visita pastorale <strong>di</strong> quell’anno invitava a<br />

sottoporre a restauro l’immagine della Pietà. Mons. Marelli nella relazione alla visita pastorale del 26 giugno 1921 ce<br />

ne dà una piccola descrizione, affermando che è una piccola chiesetta con l’altare in marmo de<strong>di</strong>cato alla Pietà e una<br />

piccola sacrestia con gli arma<strong>di</strong> necessari a riporvi gli arre<strong>di</strong> sacri. Mons. Bernareggi nel decreto seguito alla Visita<br />

Pastorale del 9 ottobre 1936 <strong>di</strong>chiarava che l’oratorio fosse tenuto in buon or<strong>di</strong>ne, togliendovi le infiltrazioni d’acqua<br />

del tetto, specie in sacrestia e nell’abside. Vi si celebravano allora due messe in canto, ancora il Venerdì <strong>di</strong> Passione<br />

e per la festa del 15 settembre. Nel 1949 fu restaurato il tetto della chiesa, con una spesa <strong>di</strong> lire 50.000 e realizzato il<br />

nuovo quadro ad olio raffigurante la Pietà, opera del pittore Manini padre, costato 23.000 lire. Nel 1962 gli abitanti<br />

della zona ovest del paese si accordarono per un restauro alla chiesetta, e nel mese <strong>di</strong> settembre essa era pronta<br />

con gli intonaci nuovi e varie rifiniture. In quell’occasione vennero pure recuperati e staccati gli affreschi, per essere<br />

meglio conservati. Gli ultimi lavori <strong>di</strong> restauro furono eseguiti durante il 1987 su interessamento degli abitanti della<br />

contrada “Garibal<strong>di</strong>na” e <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> volenterosi.<br />

• G. Angeli, F. Zilioli, S. Doneda, Opere <strong>di</strong> religiosità<br />

popolare a <strong>Casnigo</strong>, Quaderni Casnighesi n. 5, Ferrari<br />

E<strong>di</strong>zioni, Clusone (Bg) 2002, pp. 119-121<br />

S. MARIA DI LORETO (S. MARIA)<br />

XVI sec.<br />

E<strong>di</strong>ficata agli inizi del XVI secolo, stando all’affresco <strong>di</strong> quell’epoca che fungeva da pala della stessa, è<br />

citata per la prima volta nella visita pastorale <strong>di</strong> mons. Federico Cornaro del 1624. Era sicuramente una<br />

cappelletta <strong>di</strong> gran devozione, come attesta l’offerta <strong>di</strong> molte elemosine, le quali, tuttavia, male amministrate, non<br />

venivano adoperate per il mantenimento della medesima … . Chiamata anche la Tribulina <strong>di</strong> Lambla o la Madonna<br />

<strong>di</strong> Lambla, fu oggetto da parte <strong>di</strong> Ceghino <strong>di</strong> Matteo Angeli de Bonandrini, con suo testamento del 4 settembre 1685,<br />

<strong>di</strong> un lascito <strong>di</strong> un appezzamento <strong>di</strong> terreno in territorio <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, sito in località Grimone. Il detto appezzamento <strong>di</strong><br />

terreno fu venduto, onde ricavarne denaro per le necessarie ed urgenti riparazioni alla Tribulina il 16 maggio 1689, il<br />

che attesta le non buone con<strong>di</strong>zioni della stessa, che viene a quella data in<strong>di</strong>cata come: antichissima che non vi è<br />

memoria d’homo quando è stata fabricata. Altre elargizioni in denaro a favore della Tribulina continuarono a<br />

pervenire per tutto il XVII secolo, come <strong>di</strong>mostrano alcuni testamenti.<br />

Di questa tribulina non si hanno più notizie sino al XIX secolo, trovandola rappresentata, già con l’attigua<br />

piccola sacrestia, nella mappa del catasto Napoleonico del 1813. Era in ogni modo un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> proprietà<br />

comunale.<br />

Di sicuro la cappelletta minacciò, in parte, <strong>di</strong> venire <strong>di</strong>strutta nel 1825, allorché si pensò <strong>di</strong> utilizzare il materiale<br />

proveniente dalla sua demolizione per riparare i danni arrecati da un fulmine al tetto della SS. Trinità … . Dalla<br />

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