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VI. LE FONTI ARCHIVISTICHE<br />
- Lo Statuto del XV secolo<br />
M. Cortesi, Statuti rurali e statuti <strong>di</strong> valle. La provincia <strong>di</strong> Bergamo nei secoli XIII – XVIII,<br />
Bergamo 1983, pp. 24-28, 60-61<br />
[pp. 24-28]<br />
“Gli statuti possono essere stu<strong>di</strong>ati con molti <strong>di</strong>fferenti scopi e sono miniera inesauribile <strong>di</strong> recon<strong>di</strong>ta scienza per<br />
lo storico, pel politico, per il filologo e per il giurisperito”; così Pietro Rota giustificava e motivava in una nota la<br />
sua ‘Bibliografia <strong>di</strong> statuti bergamaschi’ pubblicata solo tre anni dopo l’opuscolo intitolato ‘Statuti ine<strong>di</strong>ti della<br />
provincia <strong>di</strong> Bergamo anteriori al secolo XVI’ <strong>di</strong> Gabriele Rosa, l’estensore <strong>di</strong> una storia della legislazione<br />
comunale bergamasca, appassionato ricercatore e attento stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> statuti rurali … . Lo scopo del Rota<br />
consisteva nel porre sotto gli occhi degli Italiani, che vivevano in un periodo <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci e <strong>di</strong> leggi, ma privo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto,<br />
i principi <strong>di</strong> quello statutario, allineandosi con gli “storici operai” che lavorano a raccogliere i materiali da porgere<br />
agli “storici artisti” che, “dotati <strong>di</strong> genio creatore, danno vita a questi materiali” … . Ai due si aggiunse anche<br />
Antonio Tiraboschi che limitò la sua ricerca agli statuti e ai documenti relativi alla VaI Gan<strong>di</strong>no, scavo che<br />
gli permise <strong>di</strong> raccogliere materiale sufficiente per formare un co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>plomatico e <strong>di</strong> scrivere la<br />
bibliografia statutaria <strong>di</strong> una valle, che risulta tra le più ricche e complete <strong>di</strong> testimonianze … .<br />
Se dobbiamo lamentare la per<strong>di</strong>ta del testimone più interessante <strong>di</strong> statuto rurale, quello <strong>di</strong> Vertova, contenuto<br />
in un co<strong>di</strong>ce membranaceo scoperto dal Tiraboschi e donato al Rosa che ne fece una parziale e<strong>di</strong>zione,<br />
possiamo però aggiungere il recupero <strong>di</strong> testi creduti irreperibilmente smarriti o <strong>di</strong> redazioni precedenti a quelle<br />
note, arricchendo anche attraverso copie tarde, ma testimoni unici, zone la cui legislazione più o meno antica era<br />
ignota … .<br />
Proprio la documentazione riguardante il territorio appartenente alla VaI Gan<strong>di</strong>no, la federazione più estesa<br />
con i suoi do<strong>di</strong>ci comuni e 10.000 abitanti verso la metà del sec. XVI, viene aggiornata: Peia contrada <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no<br />
fino al 1542, si <strong>di</strong>ede propri statuti organizzati in 67 capitoli nel 1566 conservati in originale pergamenaceo con le<br />
relative approvazioni degli avvocati Francesco Muzio e Bartolomeo Zanchi, quest’ultimo anche copista del<br />
manoscritto, investiti del mandato dalla città <strong>di</strong> Bergamo … .<br />
La prima norma regola la fedeltà e l’obbe<strong>di</strong>enza a Venezia, ai rettori <strong>di</strong> Bergamo, ai vicari e ai luogotenenti.<br />
Seguono i capitoli che fissano l’elezione <strong>di</strong> tre uomini, uno per ogni contrada, <strong>di</strong> “bona con<strong>di</strong>tione voce ed fama”, i<br />
quali hanno la facoltà <strong>di</strong> eleggere sei “credenderi” che durano in carica sei mesi e che non possono rifiutare il<br />
mandato pena il pagamento <strong>di</strong> 5 lire imperiali … .<br />
A questi ultimi è affidata inoltre la scelta dei consoli, notai, campari, calcatori, oltre alla rappresentanza nel<br />
consiglio <strong>di</strong> Valle: nessun accenno viene però riservato alle modalità <strong>di</strong> elezione per le quali si faceva forse<br />
ricorso alla tra<strong>di</strong>zione orale. I capitoli rispecchiano le attività fondamentali della popolazione: alle norme per le<br />
taverne e i molini si inseriscono quelle che proibiscono a chiunque <strong>di</strong> glossare i libri del comune, sotto pena<br />
stabilita dagli statuti <strong>di</strong> Bergamo, quelle relative al taglio della legna, alla manutenzione delle strade, agli impegni<br />
cui sono tenuti i reggenti, in una <strong>di</strong>sposizione per nulla organica. Il capitolo 54 è de<strong>di</strong>cato ai presidenti della<br />
Misericor<strong>di</strong>a, la cui normativa, più articolata ed ampia, è trascritta nello stesso co<strong>di</strong>ce dopo il testo dello statuto.<br />
Quella <strong>di</strong> Peia è una legislazione tarda se la confrontiamo con i vetusti testimoni delle altre località della valle:<br />
Leffe vanta ad esempio il manoscritto più antico tra quelli a noi giunti … . Il frammento ora depositato presso<br />
l’Archivio Comunale <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no, coperto in parte da macchie provocate dall’umi<strong>di</strong>tà, è un prezioso testimone<br />
anche delle trasformazioni cui lo statuto era soggetto: ad<strong>di</strong>zioni, aggiunte <strong>di</strong> mano e tempi <strong>di</strong>versi che oggettivano<br />
i vari momenti <strong>di</strong> rielaborazione e <strong>di</strong> approvazione del testo … . Questo ci viene restituito integro dal<br />
volgarizzamento del 1479, reso forse necessario per la <strong>di</strong>fficoltà sorta nella comprensione della lingua latina,<br />
anche se il proemio è muto in proposito … . La lingua degli statuti, originariamente scritti tutti in latino, è assai<br />
realistica e popolare per cui, quando le mutate con<strong>di</strong>zioni sociali e politiche impongono un volgarizzamento, la<br />
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