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Anche quest’ultima valle comunicava con l’esterno con <strong>di</strong>versi percorsi: da Ronco per la Valle del “Murocolo”<br />
(attuale Venerocolo) all’omonimo passo; da Gaffione per la valle omonima al passo del “Clepador”, che può<br />
essere l’attuale Passo del Sellerino; dalle Malghe <strong>di</strong> Vivione al Passo “Gardena” (attuale Passo del Giovetto);<br />
dalla medesima località per la valle <strong>di</strong> Campelli al passo della “Forcelina” o della “Forcola” (attuale Passo<br />
Campelli); ed infine da Azzone per la valle della Giogna al Passo “de Asundola” (attuale Passo del Costone) a<br />
Borno in Val Camonica.<br />
Queste vie <strong>di</strong> comunicazione attraverso le Orobie erano frequentate non solo da mercanti o da pastori<br />
con i loro greggi, ma anche da pellegrini che si recavano alle varie sagre nei <strong>di</strong>versi santuari esistenti in Val<br />
Seriana, come ci ricorda lo storico bergamasco del ‘600 padre Donato Calvi, parlando delle annuali celebrazioni<br />
che il 23 giugno (dal 1608) si tenevano ad Ardesio presso il Santuario della SS. Madonna delle Grazie, dove<br />
accorrevano genti da ogni luogo, ma soprattutto dalla Valtellina e dalla Valcamonica.<br />
Sino ai primi anni del secolo scorso, il percorso descritto della strada principale della valle non ha<br />
subito mo<strong>di</strong>fiche sostanziali, se non quando a Vertova fu abbandonata la strada per Colzate e si costruì<br />
un ponte che passava da una riva all’altra del Serio, per ritornare poi ancora sulla destra orografica, su <strong>di</strong><br />
un nuovo ponte, che nella carta topografica dell’ing. Manzini del 1816 è denominato “ponte nuovo del<br />
Costone” (carta dove per la prima volta è riportata la <strong>di</strong>ramazione per Clusone al Ponte della Selva). Anche sul<br />
ramo a nord la strada prosegue sempre sulla destra idrografica, non toccando più Piario, Villa d’Ogna, Ogna e<br />
Ardesio, ma utilizzando il cosiddetto ponte “delle Seghe” in senso inverso, cioè per passare sulla sinistra del<br />
fiume, e ritornare poi sulla destra <strong>di</strong> un nuovo ponte (Ponte nuovo, così denominato), dopo circa un chilometro <strong>di</strong><br />
percorso, come avviene ancora oggi.<br />
P. Cattaneo, P. Previtali, <strong>Casnigo</strong>. La comunità nello statuto del XV secolo, E<strong>di</strong>zioni<br />
Villa<strong>di</strong>seriane, Bergamo 1989, pp. 65-66<br />
LE STRADE – L’esistenza <strong>di</strong> strade facilmente transitabili è sempre stato un fattore molto importante al fine <strong>di</strong> più<br />
facili e più imme<strong>di</strong>ate comunicazioni, soprattutto per le popolazioni delle valli che sono sempre state spinte<br />
dall’esigenza <strong>di</strong> scendere a Bergamo per ragioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza politica ed economica. Tutto ciò fa presumere<br />
l’esistenza <strong>di</strong> percorsi stradali in gran parte ricalcati da quelli attuali. L’arteria principale che collega la Valle<br />
Seriana con Bergamo è, da sempre, quella strada che, risalendo il corso del Serio, raggiunge Clusone e<br />
la Valle <strong>di</strong> Scalve. Importantissima arteria tracciata durante il periodo romano. E poiché sappiamo che fin<br />
dai primi anni del secolo X a Bergamo si teneva il sabato un mercato e annualmente una fiera in occasione della<br />
festa <strong>di</strong> S. Alessandro, patrono della città, è indubbio che per tale ricorrenza anche <strong>di</strong>versi casnighesi si<br />
muovevano per ragioni religiose ed economiche alla volta della città, servendosi <strong>di</strong> quella strada romana. In uno<br />
statuto <strong>di</strong> Bergamo del 1353 è introdotto il sistema <strong>di</strong> manutenzione dell’intera via che, staccandosi dall’esterno<br />
della città, conduce agli estremi confini del contado o a quelle terre con le quali interessa avere sicure<br />
comunicazioni: i Comuni sono riuniti in gruppi (Consorzi), obbligati alla manutenzione delle parti della via che<br />
attraversa il loro territorio.<br />
L’importanza delle vie <strong>di</strong> comunicazione è avvalorata anche dallo statuto <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, che si occupa<br />
puntigliosamente della loro efficienza, intervenendo perché i vicini non solo lascino sgombre tali strade, ma<br />
soprattutto prestino perio<strong>di</strong>camente (almeno due volte l’anno) e in caso <strong>di</strong> necessità opera <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong><br />
riparazione nelle strade <strong>di</strong> maggior transito. Anche nell’età comunale il movente delle riparazioni è sempre il<br />
red<strong>di</strong>to che si ricava dal pagamento del pedaggio per poter transitare sulle strade … .<br />
- Lo Stradario del 1487<br />
Associazione Culturale “S. Spirito” (a cura della), Lo stradario <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>. Descrizione delle vie<br />
nel 1487, Quaderni Casnighesi, n. 2, s.l. 1996, pp. 7-47<br />
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