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V. LA VIABILITÀ STORICA<br />
- … note ed appunti<br />
A. Leonar<strong>di</strong>, Le vie <strong>di</strong> comunicazione nelle Valli Bergamasche attraverso i secoli, in Annuario<br />
1980 C.A.I. – Bg sez. “A. Locatelli”, E<strong>di</strong>zioni Bolis, Bergamo 1980, pp. 135-144<br />
[pp. 137-140]<br />
…<br />
Gli statuti dei vari comuni delle nostre valli che ci sono pervenuti, sorti per lo più intorno al 1300,<br />
contengono vari articoli riguardanti le vie <strong>di</strong> comunicazione interne ed esterne al comune, sia per la<br />
manutenzione e la conservazione, sia per le <strong>di</strong>rettive che dovevano essere osservate e fatte osservare da parte<br />
<strong>di</strong> appositi addetti (eletti dal popolo) alla sorveglianza delle strade stesse: grande era quin<strong>di</strong> l’impegno assunto da<br />
ogni paese per poter comunicare con i più vicini e con i lontani, soprattutto per la possibilità degli scambi<br />
commerciali, necessari alla propria sopravvivenza.<br />
Tutto quanto detto fin qui, è necessario per poter introdurre l’argomento vero e proprio, che deve essere<br />
inquadrato nella visione storica del periodo precedente a quello che con notizie più <strong>di</strong>rette e specifiche potrà dare<br />
un quadro completo della viabilità nelle nostre valli.<br />
E’ da tener presente che i tracciati in linea <strong>di</strong> massima si sono <strong>di</strong> poco <strong>di</strong>scostati dai primi sentieri<br />
sicuramente tracciati da quelle genti che lentamente e gradatamente hanno scoperto le varie valli:<br />
sentieri che seguivano sempre, per quanto possibile, il percorso dei fiumi, tenendosi sempre però<br />
piuttosto lontani e più alto possibile da essi, per non incorrere nel pericolo delle inondazioni, che per secoli<br />
sono state il flagello <strong>di</strong> tutte le valli alpine. Le variazioni più sostanziali sono retaggio degli ultimi due secoli,<br />
dovute a fattori <strong>di</strong>versi da quelli che ovviamente hanno portato i nostri antenati a qualche mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> percorso.<br />
VALLE SERIANA<br />
Da Bergamo il percorso partiva dal Borgo <strong>di</strong> Plorzano (attuale S. Caterina) passando per Ranica,<br />
Alzano, Nembro, Albino, Comenduno, Rova, Gazzaniga, Vertova e Colzate e rimanendo sulla destra<br />
idrografica raggiungeva Campolongo, Ponte Nossa, Parre, per passare sulla sinistra del fiume all’inizio<br />
della piana <strong>di</strong> Villa d’Ogna, presso la frazione <strong>di</strong> S. Alberto, ed appena oltre lo stesso fiume si biforcava:<br />
un ramo risaliva la valle ed un altro attraverso la Selva raggiungeva Clusone.<br />
Il ramo che si <strong>di</strong>rigeva a nord attraversava Piario, Villa d’Ogna, Ogna e Ardesio, sempre sulla sinistra<br />
idrografica, per attraversare <strong>di</strong> nuovo il Serio nella zona dell’attuale ponte “delle Seghe” e proseguire per Gromo,<br />
Gromo S. Marino, Grabiasca, Fiumenero, Bon<strong>di</strong>one; da qui, il tracciato continuava per Lizzola, il Passo della<br />
Manina <strong>di</strong>scendendo in Val <strong>di</strong> Scalve, attraverso Nona, Vilminore dove si congiungeva con il percorso che<br />
proveniva dal Passo della Presolana (che però è <strong>di</strong> epoca più tarda).<br />
Il ramo che piegava ad oriente giungeva a Clusone; proseguendo poi attraverso Rovetta, Fino, Castione, Bratto<br />
raggiungeva il Giogo della Presolana.<br />
Questo è anche il percorso che nella carta topografica riporta il Sorte nel 1575, primo fra tutti i<br />
cartografi a segnare il tracciato almeno delle vie principali.<br />
Anche le valli collaterali erano collegate con la principale: la valle <strong>di</strong> Nese, sino a Brumano, Lonno e al Passo <strong>di</strong><br />
Salmezza da Alzano; Ama, Amora e Ganda da Albino; Orezzo da Gazzaniga; la Valgan<strong>di</strong>no da Fiorano; la<br />
Valcanale da Ardesio, la Valgoglio da Gromo, ed infine la Valzurio da Ogna.<br />
Esistevano vie <strong>di</strong> comunicazione anche verso la Valtellina e cioè da Bon<strong>di</strong>one per Maslana al lago <strong>di</strong> “Cocha”<br />
ed al passo omonimo; sempre da Maslana per il lago Barbellino ed il Passo del “Barbellino”; da Lizzola verso la<br />
valle del torrente Bon<strong>di</strong>one, ad un passo denominato “del Bon<strong>di</strong>one”, che è <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile collocazione attuale, a<br />
meno che non si trattasse del Passo del Belviso, alla testata della valle del Gleno, che però era percorsa a sua<br />
volta da una via <strong>di</strong> comunicazione che partiva da Pezzolo in Val <strong>di</strong> Scalve.<br />
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