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Giovanni Battista’. Sono prospicienti sulla piazza:<br />
2 ol C m (il Municipio) (nota 1) e<br />
3 la Césa, ossia la Chiesa Arcipresbiterale Plebana, de<strong>di</strong>cata a S. Giovanni Battista (2) .<br />
La piazzetta in fregio al Municipio era detta<br />
4 ol caneàsc (ora ‘da dré al C∫m∫’), da vedere in connessione con “canevaro”, funzionario comunale con<br />
mansioni <strong>di</strong> economo. Tra l’altro è tra<strong>di</strong>zione che <strong>di</strong>stribuisse in tale piazzetta pezze <strong>di</strong> canapa alle famiglie<br />
bisognose per fare ‘e paiù’ (le fodere che venivano riempite <strong>di</strong> foglie secche <strong>di</strong> granoturco – e sfoiàsc – ed<br />
erano ... i materassi <strong>di</strong> un tempo, anche non molto lontano, per la maggioranza della popolazione).<br />
La stretta strada che dalla piazza fiancheggia la Chiesa è<br />
5 la strécia (= la strettoia) (ora ‘via Umberto I’) e conduce<br />
6 s ‘l plazz l (= la piazzola), già ‘Piazza dei Caduti’, perché ivi stava il monumento eretto in onore dei<br />
caduti in guerra casnighesi, trasferito poi nei giar<strong>di</strong>ni pubblici in ‘via Vittorio Emanuele II’, accanto alle<br />
Scuole Elementari; ora è un piccolo parcheggio senza particolare denominazione.<br />
Si è quin<strong>di</strong> in<br />
7 plazza n a (= piazza nuova), ora nominata ‘Piazza Dr. Giuseppe Bonandrini’ (3) . Nella “mappa del<br />
<strong>Comune</strong> Censuario <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, rettificata nell’anno 1844”, conservata presso l’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong><br />
Bergamo, la piazza fa parte della ‘Strada Comunale detta <strong>di</strong> Piazza Nuova’.<br />
Partendo dalla piazza <strong>di</strong> cui al n. 1, s’imbocca<br />
8 la Tortònga, ora ‘Via Garibal<strong>di</strong>’, mentre nella mappa 1844 si legge ‘Strada Comunale <strong>di</strong> Tortonda’.<br />
Parallela a tale strada era la Strada<br />
9 de ére ossia ‘della aie’, che si presentava come alla carta n. 4, ove si vedono le case con relative aie<br />
<strong>di</strong>nanzi, mentre <strong>di</strong> fronte, oltre la strada, esistevano appezzamenti già certamente coltivati (per uso<br />
domestico). La Tortònga conduce<br />
10 s e poz e (= sulle piazzuole), un piccolo slargo dal quale parte<br />
11 la vià d’R a, ora ‘via Cadorna’ e già ‘Strada Comunale <strong>di</strong> Rua’, che conduce alla località detta<br />
12 e cc (= le viti), costa aprica ove venivano coltivate viti; qui ha inizio pure ‘via Padre Ignazio Imberti’ (4) , che<br />
attraversa la località detta<br />
13 Macù (sulla mappa 1844 si legge ‘Strada Com. <strong>di</strong> Macone’).<br />
Poco più avanti <strong>di</strong> R¬a c’è<br />
14 Cornèl, con ‘Via Cornello’ (gia ‘Strada Comunale detta del Cornello’), che sale verso il colle, mentre verso<br />
valle ha inizio la mulattiera dal tipico nome<br />
15 e scal quee (nelle mappe comunali in<strong>di</strong>cata come ‘via Scalucoli’), caratterizzata da selciato in parte a<br />
gra<strong>di</strong>ni, che passa alla località de<br />
16 la Barbada (Barbata) – con cappellina del sec. XVIII – e scende poi a fondovalle sulla provinciale.<br />
Sempre sulla piazza n. 1 una strada, detta ‘via IV Novembre’ conduce a<br />
17 ol fossàt (il fossato), ove anticamente era una cisterna d’acqua, non più funzionante dagli inizi del secolo,<br />
quando venne colmata <strong>di</strong> terra. Tale via sulla Mappa del 1844 era denominata infatti ‘Strada Comunale del<br />
Fossato’ (nome che ora è assegnato alla trasversale con via Cavour); essa porta a<br />
18 Sa’ Spiret (= Santo Spirito), nome dell’antica chiesa appunto ‘<strong>di</strong> Santo Spirito’ (5) e della strada (18a).<br />
Verso il monte, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> Sa’ Spiret, c’era<br />
19 ol casì de strée (= il cascinetto delle streghe), una località ove si trovavano ruderi in mezzo a prato e<br />
bosco, luogo <strong>di</strong> giochi per i ragazzi.<br />
Dal ‘fossàt’ (n. 17) verso est si giunge alla località detta<br />
20 la z china (= la piccola zucca, rialzo), ove giunge da Piazza G. Bonandrini anche l’attuale ‘via Cavour’ già<br />
‘Strada Comunale del Grumello’ (20/a); e procedendo si raggiunge<br />
21 ol Teràe, ora ‘via Marconi’, ma già ‘Strada Comunale del Terraglio’; il nome sembra derivare da antica<br />
fabbrica <strong>di</strong> ‘terraglie’ (e c’era pure una torre, <strong>di</strong> cui restano ruderi). Si è poi al<br />
22 cornàl (= corniolo), incrocio <strong>di</strong> ‘via Trento’ (6) con ‘via Bettinello’, e, poco oltre, ad uno slargo detto<br />
23 en val (= in valle), valletta; ma ora con costruzioni.<br />
Proseguendo invece per ‘via Paolo Bonandrini’ (7) , si giunge<br />
24 en Crùsgia, cioè ‘crocevia’, incrocio appunto tra ‘via P. Bonandrini – via Trieste – via XXIV Maggio’, nella<br />
zona chiamata<br />
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