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nell’entrare al governo, poco <strong>di</strong>ssimile dallà posta <strong>di</strong> sopra nel Libro Terzo, cap. 16. per lo Pedestà <strong>di</strong> Bergomo:<br />
non<strong>di</strong>meno gli Statuti stessi erano confermati dalla Città; e era obbligata in oltre ad osservare gliene<br />
mandavano il Commune, ò’l Podestà <strong>di</strong> Bergomo.<br />
Lontano dalla Terra ben cinque miglia sotto prato novo nasce un’acqua copiosa detta la Vertova, che reca<br />
incre<strong>di</strong>bile commodo, e utile servendo a <strong>di</strong>ecenove Folli, ciascuno con due ruote, a sei ruote da Molino, a tre<br />
argagni, a due fucine con due ruote per ciascuna, ove si fanno verzelle per chio<strong>di</strong>, cerchi, e altre serrarezze<br />
grosse; ad un pestone da panico, e orzo, e ad un cotone. E’ Vertova Terra antichissima fabricata avanti<br />
l’Incarnatione <strong>di</strong> Cristo; posciache si trova esservisi adorato (se cre<strong>di</strong>amo al Mucio) il Dio Vertumno”.<br />
(Fra Celestino Colleoni, ‘Historia quadripartita <strong>di</strong> Bergomo et suo territorio’, Bergamo, Valerio Ventura, 1617-<br />
18, 3 voll. in 4°, I, pp. 540-541).<br />
E ancora:<br />
“Da <strong>Casnigo</strong>, si va à Cazano, dove talvolta si vede, <strong>di</strong> notte tempo in particolare, secondo il Mucio,<br />
fiammeggiare scintille <strong>di</strong> fuoco.<br />
Cazano ti mena à Barzizia, e questa t’in<strong>di</strong>rizza a Gan<strong>di</strong>no.<br />
Ma ritornando al Ponte della Romna, e seguitando la strada maestra, dopò caminato un pezzo, piegando à man<br />
dritta si va à Leffe Terra piccola sì <strong>di</strong> giro, mà ricca è signorile <strong>di</strong> fabriche, <strong>di</strong> habitatori, <strong>di</strong> mercantie. Quivi si<br />
cava una Terra eccellentissima per cavare l’oglio da i panni, e vi sono fornaci per calcina, coppi, e mattoni<br />
eccellentissimi. Da Leffe à Pea, e da Pea te ne puoi andare à Gan<strong>di</strong>no.<br />
Ma ove piegasi à man dritta per andar à Leffe, se la strada maestra seguirai, non caminerai un miglio à pena<br />
che giungerai à Gan<strong>di</strong>no Municipio nobile, e honorato, il quale dà il nome à tutta la Valle, e ove risiede<br />
or<strong>di</strong>nariamente il Vicario mandatovi (come hò detto) da Bergomo.<br />
A Gan<strong>di</strong>no solevansi già battere <strong>di</strong>nari se cre<strong>di</strong>amo al Mucio che cantò: GANDINUM AERATAS SOLITUM SIGNARE<br />
MONETAS.<br />
Quivi è il maggior traffico <strong>di</strong> pannina che in tutta la Valle: poiché da Gan<strong>di</strong>no solo escono ogni anno da trè milla<br />
panni alti, e quattro milla de bassi, che si mandano in Ungheria, Polonia, Alemagna alta, e bassa, nella Marcha,<br />
Romagna, e nel Regno <strong>di</strong> Napoli. Per questo egli è pieno <strong>di</strong> Mercatanti ricchissimi, e copioso <strong>di</strong> superbi Palaggi.<br />
Ove alcune Famiglie godono amplissimi Privilegi Cesarei <strong>di</strong> Nobiltà, trà le quali la Caccia, la Castella, la<br />
Giovannella, e la Negra: e alcune la Citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> Bergomo, e <strong>di</strong> Brescia, cioè la Castella, la Cazana, e la<br />
Scarpa, come può vedersi in una lettera <strong>di</strong> Christoforo Moro, Prencipe <strong>di</strong> Vinegia scritta à’ Rettori <strong>di</strong> Brescia, a’<br />
20. <strong>di</strong> Settembre del 1454” (Id., p. 543).<br />
…<br />
59 . “Come nello schizzo precedentemente illustrato, gli abitati sono in modo schematico rappresentati da piccoli<br />
cerchietti; essi si trovano allineati nel primo tratto del corso del Serio fino a Gazzaniga sopra due file <strong>di</strong>stese<br />
sulle opposte sponde del fiume. I nomi <strong>di</strong> luogo sono tutti scritti “a specchio”. Riguardo alla loro successione<br />
<strong>di</strong>rò che sulla riva sinistra superiormente a Seriate si trova prima Villa, e poscia Scanzo e Serio, la seconda<br />
delle quali non è munita <strong>di</strong> cerchietto convenzionale. Invece superiormente a Seriate abbiamo da prima<br />
Pedrengo e Gorle paesi non ricordati nello schizzo vinciano, quin<strong>di</strong> Scanzo e dopo Villa <strong>di</strong> Serio (...). Mentre<br />
non vi è ricordato Leffe, troviamo Peja, quin<strong>di</strong> Leva o Lava, località che non sono riuscito a identificare, e da<br />
ultimo Gan<strong>di</strong>no” (Id., p. 22).<br />
…<br />
61 . A. Mazzi, ‘Schizzi <strong>di</strong> Leonardo da Vinci riguardanti il territorio bergamasco’, in ‘Bollettino della Biblioteca<br />
Civica <strong>di</strong> Bergamo’, Aprile-Giugno 1913.<br />
62 . “Collo schizzo II siamo in pieno nostro territorio, poiché Leonardo ci lasciò tratteggiata gran<strong>di</strong>ssima parte<br />
della Valle Seriana. Lo schizzo <strong>di</strong> Bergamo ci conduce fino ad Ardesio, ma non <strong>di</strong>mentica due importanti valli<br />
laterali, perché da un canto si inoltra fino a Gan<strong>di</strong>no, dall’altro per Gorno ed Oneta ci trasporta a Serina ed in<strong>di</strong><br />
fino a Dossena. Dopo quanto ne ha già avvertito il Baratta, a me certo non sono concessi che pochi appunti.<br />
Anche qui, ed egli pure lo riconosce, siamo in presenza <strong>di</strong> uno schizzo puramente schematico e <strong>di</strong> certe<br />
trasposizioni <strong>di</strong> nomi, che possono dar a pensare, che Leonardo non abbia eseguite le sue annotazioni man<br />
mano che percorreva que’ luoghi, ma, solo in seguito affidandosi alla sua memoria od alle impressioni avute”<br />
(Id., p. 65).<br />
…<br />
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