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CASNIGO grosso villaggio <strong>di</strong> Valseriana, nella sua parte chiamata <strong>di</strong> mezzo, soggetto al <strong>di</strong>stretto ed alla pretura<br />
<strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no, resta sull’orlo della pianura denominata da quella borgata. La sua situazione si eleva dall’attual letto<br />
del Serio, il quale quivi ha una sponda tutta corredata <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimi massi <strong>di</strong> pietra calcare, e <strong>di</strong> breccia<br />
cavernosa.<br />
Questo villaggio guarda Cazzano a sinistra, e Vertova a destra. E il suo territorio per tutta la parte, che è in<br />
pianura, viene coltivato a biade ed a gelsi, ed è fertile assai; la parte poi, che si estende sulle pen<strong>di</strong>ci, che ha al<br />
nord – est, o che si caccia fra esse, resta tutto a prati, a pascoli ed a boschi. Quin<strong>di</strong> moltissimi fra i suoi mille<br />
seicento abitanti sono agricoltori, pastori o mandriani; ma non pochi altri attendono alla filatura delle<br />
lane, e alla fabbricazione delle pannine, che altra volta vi fiorì assai <strong>di</strong> più.<br />
La vecchia strada <strong>di</strong> comunicazione del villaggio con Bergamo si separa da quella <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no poco<br />
superiormente passato il ponte <strong>di</strong> Fiorano. Ma ora che si è costrutto un altro ponte sul Serio poco sopra <strong>di</strong><br />
Vertova, gli abitanti <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> trovano assai più breve e sicura la strada per questa parte.<br />
Questo villaggio ha <strong>di</strong>sgiunte l’una dall’altra le seguenti contrade della Piazza, dell’Era, della Stretta, <strong>di</strong> Nosito,<br />
del Fossato, dell’Ambla, della Roa, <strong>di</strong> Grumello, <strong>di</strong> Sottogliorti, <strong>di</strong> Maccone, <strong>di</strong> Terraglio, <strong>di</strong> Trigasco, e del Serio,<br />
la quale resta giù imme<strong>di</strong>atamente sulla sponda del fiume vicino al nuovo ponte.<br />
La sua chiesa arcipresbiterale sotto la invocazione <strong>di</strong> S. Giovanni Battista è <strong>di</strong> bella e recente<br />
costruzione provveduta <strong>di</strong> belli ornamenti e <strong>di</strong> buone pitture, fra le quale le migliori sono l’ancona all’altar della<br />
Concezione <strong>di</strong> M.V., quadro <strong>di</strong> cui l’autore è il nostro Carpinoni il vecchio, la pala all’altar <strong>di</strong> S. Sebastiano, che è<br />
lavoro del nostro Ceresa, e li due altri quadri l’uno rappresentante la coronazione della Vergine in Cielo, lavoro<br />
attribuito al pennello del nostro Cavagna probabilmente Francesco; e l’altro la Vergine Addolorata, che non si<br />
saprebbe con qual fondamento da certuno vorrebbesi del Tintoretto.<br />
Questa antica parrocchia matrice <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Barziza, <strong>di</strong> Cazzano e d’altre ancora, è <strong>di</strong>chiarata ‘nullius<br />
plebis’, e gli <strong>di</strong>pende imme<strong>di</strong>atamente dalla curia vescovile.<br />
Sul dorso della montagna, che gli sta alle spalle, mirasi a certa altezza un’altra grande vecchia chiesa in<br />
onor della santissima Triade. Siede in un’amenissima prateria, donde si domina tutta la pianura <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no, e<br />
<strong>di</strong> Vertova, e gran parte della vallata.<br />
Non molto lungi da questo santuario più in alto vedesi un altro oratorio fabbricato, non ha guari, in onor<br />
della B. Vergine; al quale concorre moltissimo popolo.<br />
<strong>Casnigo</strong> ha la sua congregazione <strong>di</strong> carità, che amministra vari antichi legati, il pro’ de’ quali va quasi tutto a<br />
beneficio de’ poverelli.<br />
Questo villaggio è lontano da Gan<strong>di</strong>no tre miglia o poco più e da Bergamo quasi quin<strong>di</strong>ci; ed ha <strong>di</strong> estimo<br />
censuario scu<strong>di</strong> 44.771, 2, 5, 2, 2 con trecentodue possidenti ‘estimati’.<br />
RARITA’ NATURALI<br />
Nella detta contrada <strong>di</strong> Serio sotto l’alta sponda, che serve <strong>di</strong> sostegno alla pianura, su cui poggia<br />
<strong>Casnigo</strong> trovasi una fonte intermittente conosciuta sotto il nome <strong>di</strong> Dragone. Essa non isgorga in alcun<br />
recipiente, siccome il più delle fontane; ma sbucciando dal piede <strong>di</strong> questa specie <strong>di</strong> monte si forma subito in un<br />
ruscello. In meno <strong>di</strong> un quarto d’ora si è veduta alzarsi ed abbassarsi <strong>di</strong> livello sino sette volte. Il maggior<br />
abbassamento non era che <strong>di</strong> tre pollici, gli altri tutti erano minori, e fra loro <strong>di</strong>suguali. Si è avuto qui occasione <strong>di</strong><br />
osservare che sotto i detti gran massi <strong>di</strong> pietra calcare e <strong>di</strong> breccia cavernosa gli strati sono prima <strong>di</strong> una<br />
porosissima ghiaia, e sotto <strong>di</strong> una minutissima sabbia mista <strong>di</strong> terra vegetabile, almeno sin dove si è potuto<br />
arrivare con la osservazione.<br />
Quin<strong>di</strong> non irragionevole l’ipotesi che tali intermitenze sieno originate da <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> ostacolo, che provino i<br />
primi fili <strong>di</strong> questa sorgente nel passare attraverso <strong>di</strong> tanto <strong>di</strong>verse sostanze, sicché in certi punti non ci voglia<br />
meno che della sopravvenienza <strong>di</strong> un nuovo volume <strong>di</strong> acqua ad aiutar col suo peso la prima a superare<br />
l’ostacolo, che la teneva imbrigliata.<br />
A. Mazzi, Corografia bergomense nei secoli VIII, IX e X, Tipografia Pagnoncelli, Bergamo 1880,<br />
pp. 161-162<br />
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