You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Antologia</strong> <strong>Pagine</strong> <strong>Ribelli</strong> <strong>Volume</strong> <strong>Terzo</strong><br />
Mi resi conto che soffriva di solitudine. Non era<br />
causata dal recente divorzio, doveva possedere radici<br />
ben più lontane, ben ramificate negli interstizi delle<br />
banalità di ogni giorno. Forse per questo lei si<br />
attaccò tanto a me. Le piaceva ricevere piccole<br />
attenzioni, come quelle degli innamorati ai primi<br />
incontri. La faceva sentire giovane e desiderabile... e<br />
non ne faceva mistero.<br />
Il tavolo riservato. Sempre lo stesso, a partire dal<br />
primo incontro. Tutte le sere ad eccezione del<br />
giovedì. Il maitre ci accompagnava al tavolo, quindi ci<br />
lasciava soli per una mezz'oretta prima di tornare a<br />
prendere l'ordinazione. Nel frattempo lei mi aveva<br />
raccontato la sua giornata o per meglio dire le<br />
sensazioni della giornata e io avevo ascoltato in<br />
religioso silenzio, come un confessore troppo buono<br />
che non osa interrompere il penitente.<br />
Luci vellutate e notturni di Chopin suonati dal<br />
pianista all'angolo opposto della sala. Creavano<br />
l'illusione di un universo parallelo, limpido e<br />
incorruttibile, che non possedeva nulla in comune<br />
con il mondo di fuori. Nessuna possibilità di<br />
contatto.<br />
A volte entravano nella sala uomini d'affari o dirigenti<br />
d'azienda, impettiti nei loro gessati, stirati alla<br />
perfezione. Tutti la notavano, non potevano farne a<br />
meno. Qualcuno si ostinava a fissarla a lungo. Lei era<br />
consapevole degli sguardi che si ritrovava addosso,<br />
ma non li ricambiava mai.<br />
88