Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo
bambina non c’era più, svanita molti anni prima, al
suo posto una giovane donna frustrata, stanca, senza
più desideri o fantasie. Anche l’eco ormai era andato
perduto, dissolto nello scorrere del tempo.
Una lacrima rigò la guancia scarna di Nadia, che
parve destarsi da un meraviglioso ma effimero sogno.
Distolse lo sguardo dai ricordi, sapeva bene che il
passato non poteva tornare, e nemmeno quella
bambina, per quanto lo desiderasse ardentemente, per
quanto il presente fosse insopportabilmente vuoto. I
pensieri che avevano tormentato le sue notti
all’improvviso tornarono e le dilaniarono il cuore e
l’anima, profondamente.
Vuota, ecco com’era la sua esistenza: il nulla saturava
il suo cuore, non c’era spazio per nient’altro. Il futuro
che fin da piccola aveva sognato, che aveva rincorso a
perdifiato, con passione, che adesso era lì, tangibile, si
era rivelato solo una fredda e vana illusione. Di notte,
nel silenzio, la tristezza si faceva strada fra
l’ingombrante vuoto e la destava dall’apatia, una
tristezza furiosa, violenta, lacerante, che la piegava, la
vinceva. Il vuoto però era lì, tenace e paziente
compagno di viaggio, pronto a prendersi ciò che
restava di lei.
Fino a quel momento Nadia aveva desiderato
ardentemente di continuare a soffrire, quella
sofferenza era l’unica cosa che le facesse sentire la
vita. Resisteva in lei una flebile fiamma di speranza,
l’illusione che qualcosa potesse ancora cambiare.
Aveva trascorso così lunghe notti, in bilico fra
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