Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo
uno sguardo sicuro, rabbioso. Non si torna sui propri
passi.
Tace. Immobile, sembra gestire la situazione, mentre
gli altri son presi da un parziale sgomento,
inaspettato. Continuo.
“Guardi l'atteggiamento di questa commissione.
Sembrano confusi, stizziti da questo inutile dialogo
che non li riguarda e non porta a nulla di concreto.
Non solo non lo capiscono, ma nemmeno li interessa.
Eppure dovrebbe. Ma questi non vogliono pensarci.
Perché? Bisogna cercare il momento, quel frangente
invisibile agli occhi ed ormai anche alle coscienze, in
cui han smesso d'essere uomini o donne per
diventare giudici di noi studenti. Dopo essersi
svuotati sul cesso, dopo aver lavato via il greve fiato
della notte, dopo il caffè, dopo il giornale. Prima
d'infilare la soglia di casa per uscire. Eccoli.
Guardarsi allo specchio, con occhi stanchi e vuoti,
disillusi sul futuro che sembra già passato. La
prendono e se la mettono in faccia. Ad alcuni
potrebbe anche non piacere, non del tutto. Ma la vita
continua, e questi son bocconi amari che van
comunque digeriti no? Ed escono, con la loro bella
maschera da insegnante, sicuri di sé, pronti a regalar
fortuna e gioia ai meritevoli o ai più simpatici e scaltri.
Pronti anche alla rivalsa, sbriciolando le certezze degli
incapaci o dei ribelli, gli scostanti, gli indifferenti. La
cultura mi pare c'entri poco, non trova?”
Ci saranno più di trenta gradi nell'aula, eppure il gelo
si stende tra i presenti. Sguardi interrogativi, risentiti
30