12.06.2013 Views

David Donnini COME NACQUE LA BIBBIA - Giano Bifronte

David Donnini COME NACQUE LA BIBBIA - Giano Bifronte

David Donnini COME NACQUE LA BIBBIA - Giano Bifronte

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

5 - DAVID, L'UNTO DI YHWH.<br />

I fuoriusciti dall'Egitto, governati da una casta egiziana e da un capo che aveva riciclato il<br />

monoteismo di Akhenaton, ebbero vita difficile e peregrinarono in cerca di una casa<br />

finché non giunsero nei pressi di quella striscia di territorio che sta tra il fiume Giordano e<br />

il mar mediterraneo. In quel contesto di deserti infuocati (Sinai, Negev, penisola<br />

arabica...), dove in estate il sole, picchiando sulle rocce e sulle sabbie nude, produce<br />

comunemente temperature di 50 e persino 60 gradi che arrostiscono ogni creatura<br />

vivente, le colline della palestina, che sfiorano i mille metri d'altitudine, arrestano il vento<br />

che viene dal mare e facilitano le piogge, creano un ambiente assolutamente idilliaco.<br />

Clima temperato, boschi verdeggianti, erba adatta al pascolo, stambecchi che<br />

scorrazzano, sorgenti di acqua fresca e terra fertile.<br />

Chi non avrebbe pensato che quella sorta di oasi incredibile era un giardino preparato<br />

apposta dal creatore come dote per un popolo che godeva di una sua particolare<br />

simpatia?<br />

Ma, ahimé, altre genti occupavano questo suolo. Tribù che non erano molto intenzionate<br />

ad accettare l'intromissione di questa nuova banda di nomadi.<br />

Certamente i fuoriusciti dall'Egitto ebbero da affrontare prove molto dure, come del resto<br />

è chiaramente testimoniato dal racconto biblico relativo al tutto il lungo periodo che<br />

separa Mosè da <strong>David</strong> (due o tre secoli). Un periodo di lotte interne e di conflitti esterni<br />

in cui queste genti, oltre a combattere con gli indigeni che trovavano sul loro cammino,<br />

dovevano anche combattere contro quella crisi di identità che non poteva non affliggere<br />

coloro che tentavano di comportarsi come popolo, pur essendo un miscuglio molto<br />

bastardo. Ed è per questo che la società di Israele ha sempre conservato nella sua<br />

struttura una molteplicità che, nei fatti, si è espressa nella suddivisione in dodici tribù.<br />

Ovviamente, le vicende e i disagi che questo insieme di genti ha dovuto vivere nei due o<br />

tre secoli successivi all'uscita dall'Egitto, ha influito profondamente sulla maturazione<br />

della loro concezione religiosa. Infatti, sebbene l'eredità teologica della concezione<br />

monoteistica di Akhenaton fosse il concetto di un creatore unico per tutto l'universo e per<br />

tutti gli esseri, fu impossibile evitare che queste tribù, impegnate in una dura lotta per la<br />

sopravvivenza, non sviluppassero un'immagine del dio come "proprio" dio, un dio che<br />

amava intervenire a favore del suo popolo prediletto, un dio che determinava gli esiti<br />

delle battaglie e veniva definito per questo "dio degli eserciti".<br />

Questa, filosoficamente parlando, è senz'altro una involuzione del monoteismo pacifista<br />

di Akhenaton, che sembrava accarezzare l'idea incredibilmente moderna di una religione<br />

universale, legata all'immagine di dio non come signore tribale, ma come signore della<br />

natura, depositario di quella potenza che elargisce e governa la vita di tutte le creature.<br />

Ma è anche vero che Akhenaton, in giovane età, come principe ereditario, si è trovato<br />

senza fatica sul trono di una antica e splendida civiltà. Per lui è stato facile immaginare<br />

una religione universale e pacifica, e non possiamo dimenticare che la sua politica<br />

idealista, in fin dei conti, è stata abbastanza rovinosa per l'Egitto.<br />

Il dio unico di Israele non è più quel sole equanime che splende per tutti, i cui raggi<br />

scendono sulla terra come mani amorose che accarezzano tutte le creature. Il dio di<br />

Israele diventa molto partigiano, intende sterminare coloro che non vogliono essere suoi<br />

fedeli, incarica un popolo prediletto di farsi esecutore impietoso di questo piano<br />

finalizzato al risanamento spirituale dell'umanità. Questa è ovviamente la proiezione<br />

narcisistica eseguita da un gruppo umano che, a differenza di Akhenaton, non ha<br />

ereditato lo splendore di un antico e ricco paese, bensì non ha ancora una terra, non ha<br />

una storia comune, non ha altro che povertà, nemici ostili e crisi di identità collettiva.<br />

Che altro può fare, un gruppo umano come questo, se non inventarsi un orgoglio<br />

nazional-religioso, anzi, una missione spirituale, un patto privilegiato col creatore,<br />

colmare il proprio immaginario collettivo con l'idea di essere, fra tutti i popoli, il favorito<br />

del creatore e di legittimare il proprio interesse promuovendolo al rango di una causa di<br />

giustizia universale? Non solo è una idea necessaria, ma si tratta di una idea geniale,<br />

assolutamente vincente e, sebbene il presunto favore di dio sia solo una invenzione<br />

narcisistica, chi, in Israele, avrebbe osato metterlo in dubbio? Ed è così che l'idea di un<br />

monoteismo di stato, presa in prestito da Akhenaton, che non si era rivelata utile per il

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!