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Aprile 2004 - Scatti nel Tempo

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La Rectaflex - seconda parte<br />

risultava perfettamente affidabile ed era ancora all’avanguardia<br />

rispetto alle reflex concorrenti con<br />

il suo otturatore super veloce e la sua semplicità<br />

di costruzione.<br />

Dal punto di vista estetico invece le migliorie<br />

apportate <strong>nel</strong>l’ultimo anno - i bottoni di carica e di<br />

riavvolgimento con la superficie superiore leggermente<br />

troncoconica e la parte centrale satinata ed<br />

i nuovi pulsanti di scatto e di sblocco dell’ottica a<br />

forma di calice - non erano che l’evoluzione del<br />

prodotto per renderlo più moderno ed accattivante.<br />

Apparve anche un nuovo piano pellicola, con<br />

le fresature più larghe.<br />

La 30000 appare la più bella delle Rectaflex<br />

normalmente costruite.<br />

Ma i ritocchi estetici applicatele non erano che<br />

una parte di quelle che sarebbero dovute apparire<br />

da lì a pochi mesi: il Laboratorio Sperimentale<br />

aveva già pronte alcune novità: un nuovo sistema<br />

di carica fatto a leva che in un primo tempo doveva<br />

essere applicato sul fondo della Rectaflex e che<br />

poi fu spostato sulla sua calotta superiore; anche<br />

il coperchio del prisma era stato sperimentalmente<br />

modificato abbandonando il tetto piano a favore<br />

del tetto prismatico, classico a tutte le reflex moderne.<br />

A questo punto in fabbrica arrivò l’ordine di<br />

sospendere la produzione e di continuare solo ad<br />

assemblare le macchine per le quali vi erano abbastanza<br />

componenti per essere terminate.<br />

Le ultime Rectaflex<br />

prodotte avevano la<br />

numerazione intorno<br />

al 31320-31350; non<br />

si conosce il numero<br />

di serie dell’ultima<br />

Rectaflex prodotta a<br />

Roma.<br />

La RECTAFLEX<br />

Rotor (06/1952)<br />

Tra i modelli<br />

speciali fabbricati<br />

dalla Rectaflex, la<br />

Rotor è sicuramente<br />

la più conosciuta<br />

e la più ricercata<br />

dai collezionisti.<br />

Di forma assolutamente<br />

particolare<br />

ed inedita, fu il<br />

primo apparecchio<br />

ad avere le ottiche<br />

intercambiabili incorporate<br />

<strong>nel</strong>la sua stessa struttura. Anche<br />

se molto rara non è impossibile trovarla in<br />

qualche asta internazionale od in qualche<br />

mercato fotografico.<br />

La Rectaflex Rotor nacque per desiderio<br />

del famoso fotografo italiano Federico Patellani<br />

ed in origine il prototipo aveva caratteristiche<br />

un poco più semplici di quelle che<br />

siamo abituati a vedere sul modello classico.<br />

Per quanto costruita in pochi esemplari,<br />

anche della Rotor esistono almeno due versioni<br />

oltre al prototipo.<br />

Si tratta di un apparecchio specifico per<br />

reporter, la cui caratteristica di base è data<br />

da una grossa torretta rotante, applicata sul<br />

fronte dalla macchina, su cui trovano alloggio<br />

tre differenti ottiche. La torretta è composta<br />

da un corpo di struttura abbastanza<br />

complessa, forgiato in lega di alluminio e<br />

rifinito con verniciatura nera opaca marezzata;<br />

su di esso è applicato un disco rotante,<br />

rifinito in nero lucido, su cui trovano sede<br />

8 ___________________________________________ scatti <strong>nel</strong> tempo

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