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200 anni - Comune di Cuneo

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LA BIBLIOTECA<br />

E LE RICHIESTE DEI LETTORI.<br />

La questione del prestito a domicilio<br />

Graziella (Lalla) Romano<br />

Nel <strong>di</strong>cembre 1931 viene ban<strong>di</strong>to il concorso per il posto <strong>di</strong> Direttore della biblioteca. Tra i quin<strong>di</strong>ci<br />

partecipanti, valutati i titoli, la scelta cade su GRAZIELLA ROMANO che, dopo un breve periodo<br />

<strong>di</strong> attività in biblioteca, vi rientrerà qualche anno dopo con i suoi libri, scrittrice molto<br />

amata dal pubblico cuneese.<br />

Tra gli interessi della Romano si segnala lo stu<strong>di</strong>o del fondo storico, dei manoscritti e degli incunaboli<br />

in particolare. Per la sua attività in tal senso riceve i complimenti del Soprintendente bibliografico<br />

Tamburini. Di tale opera rimane anche la relazione presentata nel 1934 al XXV Convegno della<br />

S.S.S.A.A.<br />

All’inizio del 1935 Graziella Romano chiede un periodo <strong>di</strong> congedo, per seguire il marito trasferito ad<br />

altra sede ma non riprende servizio, dando le <strong>di</strong>missioni nel mese <strong>di</strong> ottobre dello stesso anno.<br />

Gli <strong>anni</strong> <strong>di</strong> attività della Romano sono caratterizzati da una polemica sui prestiti a domicilio.<br />

Il libraio Edoardo Fresia lamenta la concorrenza fatta dalla biblioteca e, nel rispondere alla sua<br />

richiesta, il Podestà rende nota la decisione <strong>di</strong> limitare il prestito a domicilio alle sole opere <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

e <strong>di</strong> cultura.<br />

La <strong>di</strong>rettrice si <strong>di</strong>ce d’accordo con la decisione presa.<br />

Già in precedenza, in una relazione alla Giunta per il 1932, aveva scritto che, se il compito della<br />

biblioteca è essenzialmente educativo, misure più severe per il prestito non potevano che giovare.<br />

Sulla stessa linea l’autore <strong>di</strong> un articolo comparso nell’ottobre 1933 sulla Sentinella d’Italia, che lamenta<br />

la pre<strong>di</strong>lezione dei lettori per opere che con la letteratura non hanno nulla a che vedere, neppure nel<br />

titolo.<br />

I documenti d’archivio riportano però a tale proposito anche le proteste <strong>di</strong> alcuni citta<strong>di</strong>ni, tra cui la<br />

signora Aimo Boot che, essendo costretta a lavorare per vivere, <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> poter leggere solo a casa nelle<br />

picciole ore e chiede un permesso speciale per poter portare a casa romanzi storici ed alcuni volumi <strong>di</strong><br />

Accademici necessari per i suoi stu<strong>di</strong> e sottolinea l’esigenza che il Podestà comprenda e assecon<strong>di</strong> l’amore<br />

allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una figlia del popolo che non può comprarsi né affittarsi i libri.<br />

Nel 1933 viene trasferito in biblioteca anche l’Archivio del Dipartimento della Stura, che solo nel 1956<br />

andrà all’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> <strong>Cuneo</strong>.<br />

1933: inaugurazione della colonia elioterapica Principi <strong>di</strong> Piemonte su progetto dell’ingegnere Vinaj<br />

1934: nella nuova stazione ferroviaria compaiono le prime “littorine”, vetture a trazione <strong>di</strong>esel<br />

1934: aprono al pubblico le sale del Museo civico nel Palazzo Au<strong>di</strong>ffre<strong>di</strong><br />

1934: si costruisce il Palazzo Littorio, che ospiterà anche una palestra e un cinema-teatro<br />

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