12.06.2013 Views

Giulio Angioni, Alba dei giorni bui - Sardegna Cultura

Giulio Angioni, Alba dei giorni bui - Sardegna Cultura

Giulio Angioni, Alba dei giorni bui - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

preda a ciò che avevo appena ascoltato sulla cassapanca<br />

<strong>dei</strong> loro discorsi, del dire spaventoso di Gonaria,<br />

dal suo perenne fondo d’ansia mamma mi ha schizzato<br />

addosso parole spaventate, con tic di viso e mani che il<br />

mio Carlo adesso ha ereditato stravolgendoli, poi mi<br />

ha teso le braccia, mi ha tenuta stretta, e ha pianto. Ero<br />

sui tredici anni. E già donna.<br />

Gonaria l’Orecchiona quella volta aveva detto cose<br />

che qui adesso mi tornano improvvise, eppure non del<br />

tutto inaspettate, quasi tradita anche stavolta da uno<br />

starnuto, sul nostro pianerottolo, ancora gocciolante,<br />

anche di lacrime e sudore.<br />

Ma mi ricordo tutto. Mi ricordo troppo quel giorno<br />

lì sul nostro pianerottolo.<br />

Diceva, Gonaria l’Orecchiona, circa vent’anni fa sul<br />

pianerottolo a mia mamma, diceva che noi donne iniziamo<br />

da subito: cominciamo dal feto, ne ammazziamo<br />

a milioni già così, dentro la pancia. Oddio che cosa<br />

dice.<br />

E poi anche durante e dopo il parto non scherziamo,<br />

dice, e mica sta dicendo di abbandoni, di ruote delle<br />

monache, di cassonetti della spazzatura. Gonaria l’Orecchiona<br />

parla a mamma degli antichi infanticidi, decisi<br />

e perpetrati appena usciti urlanti nella vita, se il<br />

neonato mostrava imperfezioni intollerabili, gemellaggi<br />

incongrui, doppiezza di organi o mancanze: – E<br />

poi, signora mia, perché crede che prima solo donne<br />

204<br />

assistevano ai parti delle donne? – chiede crudelmente<br />

l’Orecchiona, anche a me che l’ascolto di nascosto:<br />

– Anche per questo, sì, signora Pistis, soprattutto per<br />

questo.<br />

E sotto a descrivere e a spiegare quanto poco basti a<br />

togliere la vita a un neonato, senza tracce e prove: – Eh,<br />

se avessi tanti angeli sull’orlo della morte, quanti so che<br />

sono questi morticini, signora mia!<br />

Io sto per piangere o gridare, nel mio nascondiglio.<br />

Ma vince lo spavento, quello che inchioda e ti fa muta,<br />

mentre Gonaria l’Orecchiona passa in rassegna non so<br />

più quanti altri delitti femminili al chiuso delle case,<br />

nei penetrali domestici, anche solo negando la cura<br />

concreta a <strong>dei</strong> corpi concreti bisognosi.<br />

Perché noi donne lo impariamo da bambine che la<br />

vita e la morte entrano nel corpo per le sue aperture,<br />

che mica c’è bisogno di farne altre, di aperture, con la<br />

violenza mascolina delle armi: – Sì perché noi donne<br />

siamo davvero capaci del delitto perfetto, noi donne sì,<br />

dell’omicidio perfetto, – sibila l’Orecchiona all’orecchio<br />

di mamma. Sì, se mai gli uomini lo sono, noi ne<br />

siamo capaci. Senza gli sconquassi <strong>dei</strong> maschi, violenti<br />

e sanguinari, taglia, rompi, spacca, spara! Pasticcioni.<br />

Ma che bisogno avranno di armi e di sconquassi? Come<br />

quello che ha fatto il primo morto, e morto ammazzato,<br />

morto fatto in casa da uno di famiglia, quel Caino,<br />

tanto per cominciare.<br />

Eh sì, ma se finora, cara signora Pistis, le leggi penali<br />

205

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!