Giulio Angioni, Alba dei giorni bui - Sardegna Cultura
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a notte tardi ha fatto in modo che avessi la rivelazione,<br />
a casa, di Carlo e del suo guaio, ed era ora.<br />
Certo, in questura ce l’hanno portata, quasi di peso,<br />
esortata, scortata, consolata: di uno scippo. Scippo? A<br />
Valentina è scappata quella parola, scippo, quando si è<br />
trovata a fuggire inseguita sul marciapiede sotto casa e<br />
ha chiesto aiuto. Di vero però c’è che senza la borsetta<br />
Valentina si sente ancora nuda, con le sue colpe in pubblico.<br />
E poi dopo in questura Valentina si confonde anche<br />
di più, le cresce la vergogna e tutto il resto, dopo<br />
che la porta e la sorregge proprio lei, Gonaria l’Orecchiona,<br />
che dice, spiega, racconta all’agente annoiato:<br />
l’hanno scippata, due, sì, erano in due, le hanno portato<br />
via la borsetta, proprio sotto casa, ho visto tutto io.<br />
Ma cosa ha visto l’Orecchiona? Niente ha visto, niente<br />
sa, lei, di quello che è successo in casa di uno di quei<br />
due, lì nel nostro rione, e lei è scappata, Valentina, è riuscita<br />
a sfuggire, da una specie di stupro collettivo, organizzato<br />
a spese di Valentina in casa di uno del branco,<br />
e Carlo lo sapeva, ce l’ha portata lui quel giorno in<br />
quella casa, e a un certo punto Carlo se ne va, e quei<br />
suoi amici o quel che erano incominciano a giocare in<br />
modo nuovo… Sì, Carlo era connivente, per averne la<br />
roba, questo è chiaro in tutta questa storia poco chiara,<br />
ma troppo insopportabile, da non potersi dire. Tanto<br />
meno all’agente adesso lì in questura che vuole la dinamica<br />
del fatto criminoso, che sarebbe uno scippo, così<br />
ha deciso Gonaria l’Orecchiona quando ha visto Va-<br />
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lentina e quei due che gli stavano intorno, addosso,<br />
preda che sfuggiva, e lì in questura adesso tutto dovrebbe<br />
diventare un verbale.<br />
I fatti? Quali fatti? Da principio? Ma dove sta il principio?<br />
Il principio è un invito a una festa di compleanno.<br />
Ma questo non c’entra con lo scippo. Dev’essere<br />
uno scippo? E allora è uno scippo. Sì, è stato uno scippo,<br />
un prenderle qualcosa a tradimento, la violenza<br />
tremenda, come nata di colpo dalla sua vergogna, dalla<br />
sua paura, ma lei a un certo punto ce l’ha fatta a schizzare<br />
fuori da se stessa, Valentina, e a dirsi che deve fuggire,<br />
togliersi via, scappare, anche se scioccamente<br />
pensa non sono una scattista, sono una fondista, una<br />
maratoneta… ma Valentina trova il tempo e il modo,<br />
riesce a scappare via da quella casa di buffi nobilastri<br />
di Castello in villeggiatura, via senza borsetta e quelli<br />
dietro, giù per le scale del palazzo, giù sul marciapiede<br />
verso casa nostra…Va be’, ecco qua: ma senza che ci<br />
facciamo illusioni, signorina… Pistis, dice il poliziotto<br />
mentre tira fuori il foglio del verbale dal rullo della<br />
macchina antiquata: vuole firmare, qui? Io? Firmare?<br />
È lei che hanno scippato, no? dice l’agente un po’<br />
scocciato, e le indica il punto della firma. Vede che non<br />
sta bene? dice severa al poliziotto Gonaria l’Orechiona.<br />
E infatti Valentina ha un brivido lunghissimo: le<br />
sembra che l’uomo in uniforme e l’Orecchiona le facciano<br />
firmare la sua storia vera. Vuole rileggere, prima<br />
di mettere la firma? Ma sì, tanto. E poi mica l’ha voluto<br />
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