Untitled - L'Arte Antica Silverio Salamon
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PIERRE BONNARD, Fontenay-aux-Roses 1867 - Le Cannet 1947 44 PLACE CLICHY, 1922 Litografia a colori, firmata in lastra a sinistra verso l’alto. Bibliografia: Roger-Marx 77 I/II, Bouvet 88 I/II. (mm. 491x652). [21298A] Splendida prova nel rarissimo primo stato su due, prima delle modifiche sulle figure e sullo sfondo. Impressa su carta vergellata tipo Arches, pubblicata da Bernheim-Jeune che stampò l’edizione definitiva in 100 esemplari. In perfetto stato di conservazione, ad eccezione di una leggerissima crepa in alto a destra perfettamente restaurata e di restauri perfettamente eseguiti agli angoli superiori sui margini bianchi molto lontano dalla lastra. Con buoni margini tutt’intorno oltre la composizione. Al verso: Timbro della collezione L’Art Ancien (Torino 1957-64) di Ferdinando e Teresa Salamon (Pola 1910-Firenze 1974; Torino 1911-1995) segnalato alla Fondazione Custodia di Parigi per l’edizione del Lugt 2008-2009. Si tratta di una rarrissima prova di stampa in cui è anche ben visibile l’impronta della pietra. Questo fatto è estremamente raro per le litografie che essendo stampe in piano non lasciavano un’impronta dei bordi della lastra. Questo è probabilmente dovuto all’uso di una carta che generalmente veniva usata per le acqueforti. La tiratura di regola era stampata su carta vellina più adatta alle litografie. Solo le cento della tiratura regolare furono numerate e nessuna fu mai firmata a matita. Diverse sensibilità pittoriche si misurano con il soggetto delle strade e delle piazze parigine. Negli anni ‘70 ed ‘90, in cui maturano ed evolvono la tendenze impressionistiche e postimpressionistiche, operano pittori come Bonnard, De Nittis e Boldini. Bonnard è desideroso di illustrare le scene di vita che si svolgevano lungo le strade parigine e ritrae con preziosismo coloristico più volte una celebre piazza della capitale, Place Clichy, che ritroviamo anche in questa litografia a colori eseguita nel 1922, all’apice del suo successo artistico. Il boulevard de Clichy suddivideva la collina di Montmartre in due zone distinte e tra loro assolutamente contrastanti: a sud un’area di profilo borghese ospitava gli studi degli artisti di sicura fama ( da Pauvis de Chavannes a Degas) mentre a nord vivevano gli artisti non ancora di successo. Il quadro di Bonnard ritrae l’evoluzione di questo ambiente nei primi del ‘900. (cfr. www.roberto-crosio.net). […] In tutte le sue composizioni, vedute, nature morte, nudi, la luce si addensa in colori di terracotta, lievita o si sgrana in segni di matita in ditate di riflessi, di baluginii crepita e piove come una grandinata di semi di melograno. È un’eruzione di materie incandescenti o una lastra di rabbrividenti trasparenze: corpo e psiche all’unisuono. […] Bonnard guarda e racconta, dal suo angolo: non interviene apparentemente, eppure compone sempre, con la genialità dell’incontro tra cultura e verità. (cfr. RUSSOLI F. Pierre Bonnard, Milano 1966).
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PIERRE BONNARD,<br />
Fontenay-aux-Roses 1867 - Le Cannet 1947<br />
44 PLACE CLICHY, 1922<br />
Litografia a colori, firmata in lastra a sinistra verso l’alto.<br />
Bibliografia: Roger-Marx 77 I/II, Bouvet 88 I/II.<br />
(mm. 491x652). [21298A]<br />
Splendida prova nel rarissimo primo stato su due, prima delle modifiche sulle<br />
figure e sullo sfondo. Impressa su carta vergellata tipo Arches, pubblicata da<br />
Bernheim-Jeune che stampò l’edizione definitiva in 100 esemplari. In perfetto<br />
stato di conservazione, ad eccezione di una leggerissima crepa in alto a destra<br />
perfettamente restaurata e di restauri perfettamente eseguiti agli angoli superiori<br />
sui margini bianchi molto lontano dalla lastra. Con buoni margini<br />
tutt’intorno oltre la composizione.<br />
Al verso:<br />
Timbro della collezione L’Art Ancien (Torino 1957-64) di Ferdinando e<br />
Teresa <strong>Salamon</strong> (Pola 1910-Firenze 1974; Torino 1911-1995) segnalato alla<br />
Fondazione Custodia di Parigi per l’edizione del Lugt 2008-2009.<br />
Si tratta di una rarrissima prova di stampa in cui è anche ben visibile l’impronta della pietra.<br />
Questo fatto è estremamente raro per le litografie che essendo stampe in piano non lasciavano<br />
un’impronta dei bordi della lastra. Questo è probabilmente dovuto all’uso di una carta che<br />
generalmente veniva usata per le acqueforti. La tiratura di regola era stampata su carta vellina più<br />
adatta alle litografie. Solo le cento della tiratura regolare furono numerate e nessuna fu mai firmata<br />
a matita.<br />
Diverse sensibilità pittoriche si misurano con il soggetto delle strade e delle piazze parigine.<br />
Negli anni ‘70 ed ‘90, in cui maturano ed evolvono la tendenze impressionistiche e postimpressionistiche,<br />
operano pittori come Bonnard, De Nittis e Boldini. Bonnard è desideroso<br />
di illustrare le scene di vita che si svolgevano lungo le strade parigine e ritrae con preziosismo<br />
coloristico più volte una celebre piazza della capitale, Place Clichy, che ritroviamo anche in<br />
questa litografia a colori eseguita nel 1922, all’apice del suo successo artistico. Il boulevard de<br />
Clichy suddivideva la collina di Montmartre in due zone distinte e tra loro assolutamente<br />
contrastanti: a sud un’area di profilo borghese ospitava gli studi degli artisti di sicura fama ( da<br />
Pauvis de Chavannes a Degas) mentre a nord vivevano gli artisti non ancora di successo. Il<br />
quadro di Bonnard ritrae l’evoluzione di questo ambiente nei primi del ‘900. (cfr.<br />
www.roberto-crosio.net).<br />
[…] In tutte le sue composizioni, vedute, nature morte, nudi, la luce si addensa in colori di terracotta,<br />
lievita o si sgrana in segni di matita in ditate di riflessi, di baluginii crepita e piove come<br />
una grandinata di semi di melograno. È un’eruzione di materie incandescenti o una lastra di<br />
rabbrividenti trasparenze: corpo e psiche all’unisuono. […] Bonnard guarda e racconta, dal<br />
suo angolo: non interviene apparentemente, eppure compone sempre, con la genialità<br />
dell’incontro tra cultura e verità. (cfr. RUSSOLI F. Pierre Bonnard, Milano 1966).