Untitled - L'Arte Antica Silverio Salamon
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JAMES ENSOR,<br />
Ostenda 1860 – 1949<br />
41 LA CATHÉDRALE, 1886<br />
Acquaforte, firmata e datata in lastra in alto a destra, a mano dall’artista in<br />
basso a destra e controfirmata al verso.<br />
Bibliografia: Delteil XIX.7 II/II, A. Taevernier 7 III/III, J.N.Elesh 7 III/IV,<br />
R. Chiappini-X. Tricot 7.<br />
(mm. 247x190). [12114G]<br />
Superba prova nel rarissimo terzo stato su quattro. Impressa su carta del<br />
Giappone (la delicatezza dell’impressione e le dimensioni della carta indicano<br />
che questa prova fu impressa da Léon Evely, il primo e il più valido stampatore<br />
di Ensor), databile alla fine del XIX secolo. In perfetto stato di conservazione,<br />
con ampi margini in alto e in basso e di circa un centimetro ai lati, caratteristica<br />
delle prime edizioni di Ensor.<br />
Questa acquaforte è la più celebre di Ensor e fu incisa nel 1886. Essa rappresenta una cattedrale<br />
immaginaria, frutto dell’assemblaggio di diversi elementi di chiese esistenti, probabilmente ripresi<br />
da quelle di Vienna e di Aix-la-Chapelle. Nella piazza antistante, Ensor disegna una<br />
moltitudine di persone: in lontananza si possono osservare schiere di militari allineati come<br />
tanti soldatini napoleonici, in primo piano una confusione di volti, di maschere e di personaggi.<br />
Le loro teste sono sormontata da copricapi dalle forme più strane provenienti da ogni<br />
parte del mondo. Il maestro, nell’eseguire quest’immagine, trasse probabilmente spunto dal testo<br />
di Balzac L’église de Romans et Contes philisophiques. È interessante paragonare La cattedrale<br />
di Ensor alla serie dei cinquanta dipinti di Monet eseguiti tra il 1892 e il 1894 che riprendono<br />
la cattedrale di Rouen: si scoprirà un’assonanza nello stile dei due maestri.<br />
Questa acquaforte fu subito apprezzata. Di conseguenza Ensor ricevette la richiesta da parte<br />
dello scrittore belga Valère Gille di poter utilizzare la matrice per illustrare la copertina della rivista<br />
La Jeune Belgique. Nel rispondergli il 28 novembre del 1890, il maestro confessa: “Non<br />
so se riuscirà a stampare 600 copie senza distruggere la lastra. Si tratta di una lastra di zinco, e<br />
sembra che sia impossibile acciaiarlo. Rops mi ha detto che è possibile ramare una lastra di<br />
zinco per renderla più solida se i tratti sono scavati profondamente. Io, però, non saprei come<br />
fare. Ma si dice anche che lo zinco può dare molte copie. Le consiglio di rivolgersi ad un<br />
acquafortista competente e avvezzo alle sottigliezze del mestiere, e di mostrare a lui la lastra, che<br />
ora si trova presso il signor Bauwens [Bouwens], stampatore di tagli dolci in rue du Champ<br />
de Mars a Bruxelles. Devo dirle che, dopo questa stampa, è possibile che riceva una lastra rovinata,<br />
incapace ormai di dare delle buone copie: devo anche confessarle che si tratta della sola acquaforte<br />
che riesco a vendere e che, non potendo vendere i miei dipinti, tengo forzatamente a<br />
questo piccolo reddito. Questo inconveniente sarà senza dubbio evitato se riuscirà a far ramare<br />
la lastra. Ma bisognerà farlo con precauzione e rivolgersi a una persona di mestiere. Io non conosco<br />
per nulla il mestiere dell’acquafortista. So disegnare e incidere correttamente, ma in seguito,<br />
a decidere è il caso. Non mi posso piegare davanti a tutti i fili fitti e minuziosi<br />
dell’incisione. Inoltre, ho rovinato diverse lastre e mi sono stancato gli occhi inutilmente”*. La<br />
matrice, però, nel frattempo fu smarrita (oggi è stata ritrovata e si trova nella collezione di<br />
Taevernier a Gand) ed Ensor ne reincise una nuova versione nel 1896 copiando e reinterpretando<br />
il primo stato della Cattedrale del 1886.<br />
* Lettera di James Ensor a Valère Gille, (coll. Bibliotheca Wittockiana, Bruxelles). citata da Xavier Tricot in James<br />
Ensor, Museo d’arte moderna Città di Lugano. (Skira, Milano 1999, pag. 26-28).