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Untitled - L'Arte Antica Silverio Salamon

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REMBRANDT HARMENSZOON VAN RIJN<br />

27 IL DOTTOR FAUST - L’ ERUDITO NEL SUO STUDIO, 1652 c.a<br />

Acquaforte, puntasecca e bulino.<br />

Bibliografia: White-Boon 270 II/III, Biörklund-Barnard 52-4 II/IV, AA.VV.<br />

Rembrandt experimental etcher, Boston M.F.A., New York P.M.L., 1969<br />

pagg. 74-80 n. XI II/IV.<br />

(mm. 211x160). [c/v]<br />

Superba prova ricca di barbe nel rarissimo secondo stato su tre o nel secondo<br />

stato su quattro secondo Biörklund-Barnard e gli autori del catalogo<br />

Rembrandt experimental etcher. Impressa su carta con la filigrana delle ‘armi<br />

incoronate con croce e fiori con il serpente e le lettere GBC’ (Hash-Fletcher<br />

69.B.a, Hinterding II.56.B.a.a, III.90), databile intorno al 1657 e identica alla<br />

filigrana dell’esemplare del medesimo stato del Rijksprentenkabinet di<br />

Amsterdam e del primo stato dell’Abraham Francen farmacista conservato al<br />

Museum of Fine Arts di Boston (W.B. 273). In eccezionale stato di conservazione,<br />

con sottilissimo margine visibile in molti tratti oltre l’impronta del<br />

rame.<br />

Al verso:<br />

Timbro della collezione di Walter Francis Tiffin (Salisburgo 1817-1900 c.a)<br />

(Lugt 1051), autore del catalogo sui ritratti inglesi in mezzotinto dalle origini<br />

al Settecento. Essendo Tiffin grande collezionista di ritratti eseguiti alla maniera<br />

nera o al mezzotinto, è evidente che fu affascinato dall’opera di<br />

Rembrandt di cui possedeva molti esemplari di grande qualità.<br />

Timbro della collezione dei Signori Atterton e Louise Curtis (Parigi-New<br />

York XIX-XX secolo) (Lugt 94). Lugt segnala che la sezione della collezione<br />

su Rembrandt era estremamente importante e di grandissima qualità.<br />

Nowell Usticke, nel suo recente studio sulla rarità delle acqueforti di<br />

Rembrandt, segnala che le prove più antiche sono ricche di barbe e vellutate,<br />

particolari presenti in questo esemplare; inoltre, sottolinea la grande rarità e<br />

ricercatezza dei primi due stati.<br />

Come la Melencolia di Dürer, anche questa stampa fu profondamente studiata per i suoi risvolti<br />

religiosi, scientifici, magici e cabalistici. Sicuramente è la stampa di Rembrandt che ha<br />

ispirato più voli di immaginazione e interpretazioni.<br />

Nell’inventario di Clement de Jonghe del 1679, essa era descritta come L’apprendista chimico,<br />

ma già nel XVIII secolo il titolo divenne Dottor Faust che appare in una scena del Faust di<br />

Marlowe mentre incontra il buon angelo che gli predice il destino in un’aureola scintillante<br />

con un anagramma e le lettere inri Jesus Nazarenus Rex Judaeorum.<br />

Secondo Munz (L. MUNZ The etchings of Rembrandt Londra 1952) questa stampa ispirò<br />

Goethe per la sua grande tragedia e la si ritrova leggermente modificata da Lips nel frontespizio<br />

della prima edizione del Faust.<br />

Altri studiosi hanno tentato di interpretare l’anagramma del disco, che potrebbe essere forse<br />

una invocazione magica, ma non sono approdati a nessuna soluzione, anche tentando di leggerlo<br />

in uno specchio.<br />

A prescindere dalle varie interpretazioni, la rappresentazione del Faust trasmette la mescolanza<br />

scientifica, magica, umanistica e religiosa intimamente connessa con il pensiero europeo del<br />

XVII secolo, e ancor di più con gli inevitabili dubbi che sicuramente tormentavano Rembrandt.<br />

(SILVERIO SALAMON Incisioni di Grandi Maestri dal XV al XVIII secolo, catalogo della mostra,<br />

Torino 1991).<br />

Continua al fondo del catalogo

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