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Untitled - L'Arte Antica Silverio Salamon

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MARTIN SCHONGAUER,<br />

Colmar 1435 c.a - 1491<br />

1 LA CROCIFISSIONE, 1480-82<br />

Bulino, monogrammato in lastra in basso al centro.<br />

Bibliografia: Lehrs V.151.27, Châtelet G92, Hollstein -German- XLIX.67.27,<br />

The Illustrated Bartsch Commentary (Campbell Hutchinson) 8 I.96.27.<br />

(mm. 162x115). [21060G]<br />

Superba e rarissima prova nell’unico stato. Impressa su carta databile alla fine<br />

del XV secolo. In buono stato di conservazione, si segnala la presenza di restauri<br />

ai quattro angoli e di tracce di vecchie incollature al verso. Completa alla<br />

linea marginale e con sottilissimo margine visibile a tratti oltre questa.<br />

Dalla serie: “La Passione”.<br />

Lehrs, nel suo studio sulla rarità delle stampe di Schongauer, stima esistenti<br />

circa 50 esemplari, compresi quelli conservati nei musei. Il dato è anche confermato<br />

dal recente studio di Campbell Hutschinson.<br />

Al verso:<br />

Appunti a penna evidentemente del XIX secolo, ma non decifrabili.<br />

Questa crocifissione che è probabilmente la più bella versione che Schongauer ha eseguito su<br />

questo tema, raggruppa intorno a Gesù gli apostoli preferiti e le sante che lo hanno accompagnato<br />

fino al Golgota. Giovanni (cfr. anche la Crocifissione con quattro angeli Lehrs V.95.14) è<br />

solo da una parte della croce la sua figura stabile ampiamente drappeggiata equilibra armoniosamente<br />

il gruppo implorante delle sante. Schongauer non ha rappresentato la Vergine in estasi<br />

come l’arte della fine del Medioevo e della Controriforma, ma con una posa più nobile e più<br />

addolorata. Maria, privata dell’aiuto del braccio di Giovanni, è caduta in ginocchio, le mani<br />

giunte distrutta dal dolore ma ancora cosciente ma unita a suo Figlio per la preghiera: alla Passione<br />

di Cristo risponde qui in tutta l’accezione del termine con la compassione di sua madre.<br />

Maria Maddalena che aveva profumato e asciugato con i suoi capelli i piedi di Gesù nella casa di<br />

Simone è prostrata presso gli stessi piedi martoriati che ella aveva bagnato prima delle sue lacrime.<br />

Di fianco alla Maddalena Schongauer ha disegnato nell’ombra una donna in più che<br />

manca normalmente nell’iconografia, forse Sant’Anna o forse una sibilla o semplicemente una<br />

donna del seguito di Gesù.<br />

“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di<br />

Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla<br />

madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel<br />

momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era<br />

stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno<br />

d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto* in cima a una canna e gliela accostarono<br />

alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo,<br />

spirò.” (Giovanni 19.25-30)<br />

*L’aceto dato a Gesù non fu un atto di spregio, bensì un aiuto per il dolore. La bevanda era<br />

detta dai romani ‘posca’, una pozione che le donne misericordiose preparavano con vino virato<br />

in aceto, mirra e fiele con altre sostanze; di fatto era uno stupefacente per alleviare il dolore.<br />

Nel Vangelo di Marco gli fu offerto prima della crocifissione e Gesù lo rifiutò.

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