Untitled - L'Arte Antica Silverio Salamon

ALBRECHT DÜRER
6 LA VERGINE SULLA MEZZALUNA CON IL DIADEMA, 1514
Bulino, monogrammato e datato in lastra in basso a destra.
Bibliografia: Meder 35 a/c.
(mm. 118x75). [17858G]
Superba prova nella rarissima prima variante su tre. Impressa su carta senza
filigrana, databile nel primo quarto del XVI secolo e caratteristica di questa variante.
In perfetto stato di conservazione, incollata su un supporto di carta
antica con i timbri sotto riportati. Con sottilissimo margine tutt’intorno oltre
l’impronta del rame.
Al verso:
Timbro di collezione di Wilhelm Eduard Drugulin (Lipsia 1825-1879) (Lugt
2612). Drugulin fondò una delle più antiche gallerie di stampe tedesche; divenne
poi editore, ma continuò a collezionare per il proprio piacere stampe
antiche. Queste furono poi vendute in numerose parti del mondo (Lipsia,
Parigi, Londra) in varie aste tra il 1855 e il 1879 ed ottennero tra i prezzi più
alti mai realizzati fino a quel periodo.
L’immagine della Vergine “stante in gloria” o in trono discende dall’antica iconografia orientale
e si trova per lo più negli affreschi e nelle sculture delle chiese medioevali. Essa riflette il
particolare ruolo della Vergine che rappresenta l’essenza della chiesa, cioè il simbolo della
stessa madre chiesa che regna sull’umanità con ineffabile saggezza.
Nell’iconografia medioevale, l’immagine della Madonna è assai più grande di quelle che la circondano,
per rimarcare ulteriormente la maestà della figura. Sotto i suoi piedi è rappresentata la
mezzaluna, antico simbolo di castità. Questa immagine si può anche rifare alla donna dell’Apocalisse
“vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici
stelle” (Apocalisse 12,1), il cui significato era originariamente incerto. Inizialmente la donna era
un simbolo della chiesa e la sua identificazione con la Madonna fu una interpretazione
medioevale (XIII secolo) di San Bonaventura. Dürer ha più volte iterato questo soggetto, sia
col bulino sia in silografia.