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16. Sindromi da alterata pressione endocranica

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598 Le grandi sindromi neurologiche<br />

5) - Vitamine. Non sintetizzate <strong>da</strong>l SNC, sono importate<br />

<strong>da</strong>l sangue in piccola quantità attraverso sistemi di<br />

trasporto specifici per il retinolo (Vit. A), la tiamina (Vit.<br />

B1) e le altre vitamine del gruppo B, per l'ac. ascorbico<br />

(Vit C), l'ac. pantotenico, l'ac. folico, la biotina.<br />

6) - Macromolecole. Meccanismi di transcitosi mediata<br />

<strong>da</strong> specifici recettori permettono il passaggio regolato<br />

transbarriera di numerosi macrosoluti plasmatici quali ormoni<br />

(insulina, tiroxina, vasopressina), peptidi (transferrina,<br />

leu-encefalina), e vari tipi di proteine plasmatiche,<br />

immunoglobuline incluse, la cui idrofilicità ed il cui ingombro<br />

sterico ne impedirebbero completamente l'ingresso<br />

nel SNC.<br />

L'endotelio cerebrale, inoltre, esercita funzione<br />

di barriera "enzimatica" ed "anti-xenobiotica"<br />

essendo dotato di specifici enzimi e sistemi<br />

difensivi per l'espulsione di sostanze estranee<br />

potenzialmente nocive.<br />

1) - Attività enzimatica. Di particolare importanza sono<br />

la decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici e le<br />

monoamino-ossi<strong>da</strong>si (MAO), principali responsabili della<br />

regolazione intraluminale della concentrazione di catecolamine,<br />

sia che esse provengano <strong>da</strong>l sangue che prodotte<br />

<strong>da</strong>l cervello. Nel caso ad es. della L-DOPA esogena,<br />

somministrata per curare la m. di Parkinson, essa è<br />

in parte decarbossilata a dopamina; quest'ultima è ossi<strong>da</strong>tivamente<br />

deaminata <strong>da</strong>lle MAO a 3,4-di-idrossifenilacetaldeide,<br />

che viene prevalentemente ridotta <strong>da</strong>ll'aldeide-deidrogenasi<br />

ad ac. 3,4-di-idrossifenil-acetico<br />

(DOPAC). L'associazione terapeutica di bloccanti la<br />

decarbossilasi (benserazide, carbidopa) permette quindi<br />

di ottenere un netto aumento del tasso cerebrale di L-<br />

DOPA. Ad analogo metabolismo vanno incontro la<br />

noradrenalina (NA), deaminata <strong>da</strong>lle MAO a 3,4-diidrossifenil-glicolaldeide,<br />

successivamente ossi<strong>da</strong>ta ad<br />

ac. 3,4-di-idrossifenil-mandelico (DOMA), e la serotonina<br />

(5-HT), deaminata a 5-idrossi-indolacetaldeide, poi<br />

ossi<strong>da</strong>ta ad ac. 5-idrossi-indolacetico (5-HIAA).<br />

Altri enzimi di barriera sono coinvolti nel catabolismo<br />

di neurotrasmettitori e neuropeptidi (ad es. GABAtransaminasi,<br />

acetil-colinesterasi, endopepti<strong>da</strong>si), nei<br />

meccanismi di defosforilazione (fosfatasi alcalina) e nel<br />

metabolismo di farmaci e tossici esogeni.<br />

Da un punto di vista fisiopatologico, particolarmente<br />

importanti appaiono i seguenti enzimi di barriera: a) la NOsintasi<br />

endoteliale (eNOS), che sintetizza il potente<br />

vasodilatatore nitrossido (NO) trasformando l'arginina in<br />

citrullina; b) l'ornitina-decarbossilasi, che regola la permeabilità<br />

di barriera trasformando l'ornitina (derivata <strong>da</strong>ll'arginina)<br />

in poliamine permeabilizzanti (putrescina, spermi-<br />

dina, spermina); c) la xantina-(ossido)-reduttasi, che normalmente<br />

riconverte la xantina in ipoxantina, derivante<br />

<strong>da</strong>ll'adenosina, ma in condizioni ipossiche si trasforma in<br />

ossi<strong>da</strong>si convertendo l'ipoxantina in ac. urico + anioni<br />

- superossido (O ), dotati di potente azione citolesiva.<br />

2<br />

2) - Attività anti-xenobiotica. Oltre ad enzimi ad azione<br />

farmaco-catabolica analoghi a quelli epatici, sia l'endotelio<br />

cerebrale che l'epitelio corioideo esprimono pompe<br />

transmembrana ATP-dipendenti per l'espulsione attiva di<br />

farmaci penetrati per diffusione. Nell'uomo sono rappresentate<br />

<strong>da</strong>lla P-glicoproteina 150 (PgP-150, gene MDR1),<br />

la cui piena es<strong>pressione</strong> si associa alla comparsa della cosiddetta<br />

"multidrug resistance" (Chin e Liu, 1994; Sarkadi<br />

et al., 1996; Rao et al., 1999; Sisodiya et al., 2002). Questa<br />

capacità difensiva, originariamente scoperta studiando<br />

le neoplasie refrattarie al trattamento con doxirubicina o<br />

vinblastina, si estende a molti altri farmaci, ivi compresi<br />

alcuni antiepilettici (epilessia refrattaria o farmaco-resistente),<br />

ma la possibilità di una sua neutralizzazione mediante<br />

bloccanti specifici della PgP-150 (quali ad es.<br />

verapamil e diidropiridine) non ha finora trovato precise<br />

e sicure indicazioni in campo neurologico.<br />

3. La barriera ematoliquorale<br />

I plessi corioidei, sede principale della barriera<br />

sangue-liquor, aggettano nei ventricoli,<br />

hanno una superficie di circa 200 cm 2 e sono costituiti<br />

<strong>da</strong>i villi corioidei, il cui asse vascolare<br />

(capillare corioideo), originato <strong>da</strong> rami terminali<br />

delle aa. corioidee, è ricoperto <strong>da</strong>ll'epitelio corioideo.<br />

Questo è un esile monostrato di cellule<br />

cilindriche di derivazione ependimale, con<br />

base appoggiata sul capillare, superfici laterali<br />

giustapposte ed interconnesse nella porzione<br />

apico-laterale <strong>da</strong> giunzioni serrate impermeabili<br />

o "tight junctions", e con superficie apicale,<br />

secernente liquor, dotata di "orletto a spazzola".<br />

Tali aspetti contraddistinguono tutte le cellule<br />

capaci di regolare attivamente il passaggio<br />

transcellulare dei soluti plasmatici, ovvero dotate<br />

di proprietà di barriera, nel caso in questione<br />

fra sangue e liquor (Fig 9.2)<br />

È utile rimarcare che, a differenza dell'endotelio<br />

cerebrale, l'endotelio dei capillari corioidei<br />

è fenestrato come in ogni altro distretto corporeo<br />

ed è quindi totalmente privo di proprietà di<br />

barriera.

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