16. Sindromi da alterata pressione endocranica
16. Sindromi da alterata pressione endocranica
16. Sindromi da alterata pressione endocranica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
l’insorgenza di papilledema e di ipertensione<br />
intracranica conclamata; molto più frequentemente,<br />
invece, s’instaurano alterazioni posturali<br />
con flessione degli arti superiori ed estensione<br />
(o flessione) di quelli inferiori associate a segni<br />
di compromissione corticospinale.<br />
Spesso anche il solo mantenimento della<br />
postura seduta è difficoltoso e la marcia, qualora<br />
possibile, è esitante ed impacciata. Il quadro<br />
è aggravato <strong>da</strong>lle affezioni febbrili concomitanti,<br />
e può complicarsi in seguito alla comparsa<br />
di crisi epilettiche, di papilledema evolvente<br />
in atrofia ottica secon<strong>da</strong>ria con cecità, e<br />
di deficit di nervi cranici, specie oculomotori (in<br />
ordine di frequenza VI, III, IV) ed acustico<br />
(VIII).<br />
La stabilizzazione dell’idrocefalo in fase<br />
avanzata, basato sulla derivazione liquorale, in<br />
genere permette di ottenere un parziale recupero<br />
delle capacità motorie, ed anche un certo miglioramento<br />
delle funzioni cognitive, per cui gli<br />
esiti permanenti sono rappresentati <strong>da</strong> un ritardo<br />
mentale più o meno importante con relativo<br />
risparmio della funzione fasica, eventualmente<br />
associato a deficit visivo, paresi craniali ed epilessia.<br />
3) – Idrocefalo in età adulta. L’insorgenza<br />
spesso coincide con la comparsa di una cefalea<br />
subcontinua, più spesso bifrontale e sensibile ai<br />
cambiamenti posturali, e di altri sintomi e segni<br />
di ipertensione intracranica. Successivamente si<br />
innesca un processo di progressivo decadimento<br />
demenziale di tipo «sottocorticale» caratterizzato<br />
<strong>da</strong>: a) impoverimento ideativo, apatia, sonnolenza,<br />
rallentamento e confusione mentale; b)<br />
incontinenza urinaria; c) alterazioni della statica,<br />
con perdita delle capacità di aggiustamento<br />
posturale e tendenza alla retropulsione con caduta,<br />
e d) alterazioni della marcia, che diventa<br />
rallentata, incerta ed esitante soprattutto nella<br />
messa in moto, nei cambiamenti di direzione e<br />
nel varco di una soglia.<br />
Le difficoltà motorie, pressoché confinate<br />
agli arti inferiori, e la stessa incontinenza urina-<br />
<strong>Sindromi</strong> <strong>da</strong> <strong>alterata</strong> <strong>pressione</strong> intracranica<br />
625<br />
ria suggeriscono una precoce compromissione<br />
delle proiezioni frontali paramediane profonde<br />
alle aree motorie primarie: infatti, l’eventuale<br />
comparsa di segni di sofferenza pirami<strong>da</strong>le<br />
(paraparesi spastica, segno di Babinski) o extrapirami<strong>da</strong>le<br />
(perseverazione motoria <strong>da</strong> aumento<br />
dei riflessi di fissazione posturale, ipertonia<br />
plastica, paratonia), è generalmente molto più<br />
tardiva. Questa interpretazione è giustificata<br />
<strong>da</strong>ll’evidenza di un’espansione dei tetti ventricolari<br />
(specie a livello dei corni frontali e delle<br />
celle medie) a scapito del parenchima sovrastante,<br />
rappresentato <strong>da</strong>lla sostanza bianca periventricolare/callosale<br />
ed aree corticali paramediane<br />
profonde.<br />
Le forme «ex vacuo», per definizione passive<br />
e compensatorie, sono prive di sintomatologia<br />
propria, e la loro presenza rappresenta<br />
solo un reperto accessorio - ed “in negativo” -<br />
di neuroimmagini dimostranti una riduzione<br />
volumetrica parenchimale diffusa (demenze) o<br />
circoscritta (poroencefalia, lesioni vascolari,<br />
esiti di interventi).<br />
Particolari casi non dipendenti <strong>da</strong> atrofia parenchimale<br />
sono rappresentati <strong>da</strong>lla ventricolomegalia<br />
in genere modesta che si può osservare<br />
nell’anoressia nervosa, nella schizofrenia,<br />
nell’ipercorticosurrenalismo primario (m. di<br />
Cushing) o farmaco-iatrogeno (trattamenti corticosteroidei<br />
protratti) e nell’abuso cronico di alcool<br />
o cannabinoidi. In queste ultime tre circostanze,<br />
la sospensione dei farmaci o delle sostanze<br />
d’abuso permette una lenta normalizzazione<br />
del volume ventricolare. La sintomatologia<br />
neurologica o psichica connessa a queste<br />
particolari condizioni è quindi <strong>da</strong> riferirsi alla<br />
causa primaria <strong>da</strong> cui l’idrocefalo ex-vacuo dipende.<br />
IDROCEFALO NORMOTESO O NORMOTENSIVO<br />
Descritto nel 1965 <strong>da</strong> Hakim e A<strong>da</strong>ms come<br />
«normal-pressure hydrocephalus» (Hakim et al.,<br />
2001), costituisce un’insidiosa forma di idrocefalo<br />
occulto comunicante e progressivo che si-