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16. Sindromi da alterata pressione endocranica

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– Fistole liquorali. Sono relativamente comuni,<br />

e la loro causa più comune è la puntura lombare,<br />

la cui complicanza più frequente è la<br />

cefalea ortostatica post-rachicentesi (v. pag.<br />

320)<br />

Fistole liquorali possono formarsi in seguito<br />

a fratture craniche, craniotomie, chirurgia dei<br />

seni paranasali o dell’ipofisi, erosioni ossee flogistiche<br />

o tumorali, avulsione traumatica delle<br />

radici spinali con lacerazione dei rispettivi involucri<br />

meningei. In questi casi, la comunicazione<br />

degli spazi liquorali con l’ambiente esterno<br />

comporta sempre un grave rischio di meningite<br />

purulenta.<br />

– Iperdrenaggio di liquor <strong>da</strong> derivazioni a<br />

permanenza. Può avvenire a distanza di tempo<br />

<strong>da</strong>ll’inserzione neurochirurgica di dispositivi<br />

di drenaggio liquorale (ventricolo-peritoneale,<br />

ventrico-atriale, ventricolo-lombare)<br />

per regolazione errata o disfunzione della valvola<br />

tarata in serie che regola la <strong>pressione</strong> di<br />

drenaggio.<br />

– Forma idiopatica o «ipotensione intracranica<br />

primaria spontanea» o «sindrome di<br />

Schaltenbrand» <strong>da</strong>l nome dell’Autore che la<br />

descrisse nel 1938. È una rara sindrome usualmente<br />

benigna e di eziologia sconosciuta caratterizzata<br />

<strong>da</strong> importante cefalea ortostatica ed<br />

ipotensione liquorale, ed in alcuni pazienti, <strong>da</strong><br />

evidenze di fibrosi meningea <strong>da</strong> pregressi<br />

sanguinamenti subdurali e <strong>da</strong> una cospicua riduzione<br />

degli spazi ventricolari («ventricoli a<br />

fessura»). È stato ipotizzato che la sindrome<br />

dipen<strong>da</strong> <strong>da</strong> iposecrezione o iperriassorbimento<br />

liquorale, o <strong>da</strong> liquorrea occulta per fistole<br />

liquorali risolventesi lentamente (Ben Amor et<br />

al., 1996).<br />

SINTOMATOLOGIA<br />

Il sintomo cardine è la cefalea: talora assai<br />

grave, spesso fronto-orbitaria, gravativa. Caratteristicamente<br />

scatenata <strong>da</strong>ll’assunzione della<br />

<strong>Sindromi</strong> <strong>da</strong> <strong>alterata</strong> <strong>pressione</strong> intracranica<br />

613<br />

postura eretta, essa è alleviata <strong>da</strong>l decubito supino<br />

ed aggravata <strong>da</strong>gli spostamenti bruschi del<br />

capo e <strong>da</strong>lle manovre che inducono brusche<br />

fluttuazioni della <strong>pressione</strong> intracranica (com<strong>pressione</strong><br />

delle vene giugulari) o intrarachidea<br />

(tosse, manovra di Valsalva). La cefalea non dipende<br />

<strong>da</strong>ll’ipotensione intracranica in sé, ma<br />

piuttosto <strong>da</strong>ll’aumento della mobilità dell’encefalo<br />

che la riduzione volumetrica del liquor<br />

comporta, sufficiente a permettere un’eccessiva<br />

sollecitazione meccanica statica (ortostatismo)<br />

o dinamica delle strutture algogene che<br />

connettono l’encefalo al cranio (specie vasi venosi<br />

ed arteriosi e dura madre ad essi adiacente).<br />

Oltre alla cefalea, le variazioni posturali possono<br />

indurre nausea, vomito, vertigini, acufeni<br />

e talora anche diplopia, per interessamento del<br />

VI nervo cranico. A questa sintomatologia si<br />

possono aggiungere rinoliquorrea od otoliquorrea,<br />

se il paziente è portatore di fistole comunicanti<br />

rispettivamente con le cavità nasali o<br />

paranasali o con l’orecchio.<br />

Una temibile complicanza dell’ipotensione<br />

intracranica grave è rappresentata <strong>da</strong>llo stiramento<br />

e rottura delle «vene a ponte» corticali<br />

nel loro transito subdurale: in questo caso,<br />

l’allontanamento della corteccia <strong>da</strong>lla teca fa<br />

sì che sollecitazioni meccaniche anche modeste<br />

possano tradursi in piccole lacerazioni<br />

venose con sanguinamento nello spazio subdurale.<br />

TERAPIA<br />

Nella disidratazione infantile, il regime reidratante<br />

richiesto <strong>da</strong>lle gravi condizioni generali<br />

è sufficiente a determinare un rapido miglioramento<br />

dell’ipotensione intracranica concomitante.<br />

Nelle fistole liquorali senza rapi<strong>da</strong> risoluzione<br />

spontanea la terapia è neurochirurgica.<br />

La cefalea <strong>da</strong> ipotensione intracranica primaria<br />

spontanea e quella <strong>da</strong> puntura lombare rispondono<br />

in genere al riposo assoluto per alcu-

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