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16. Sindromi da alterata pressione endocranica

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610 Le grandi sindromi neurologiche<br />

Vomito. È più frequente al mattino e spesso<br />

coincide con il momento di maggiore intensità<br />

della cefalea. Usualmente si manifesta in modo<br />

repentino ed imprevedibile, a getto, non preceduto<br />

<strong>da</strong> nausea, anche se non sempre. È causato<br />

<strong>da</strong> irritazione dell’area postrema, essendo il<br />

centro del vomito situato in corrispondenza del<br />

margine rostrale della tela corioidea del IV ventricolo,<br />

maggiormente suscettibile di irritazione<br />

nei tumori della fossa cranica posteriore.<br />

Alterazione della coscienza. Possono insorgere<br />

gradualmente, assumendo <strong>da</strong>pprima l’aspetto<br />

di un semplice rallentamento psicomotorio,<br />

quindi di una tendenza sempre più marcata<br />

alla sonnolenza, con frequenti sbadigli ed anche<br />

singhiozzo; oppure acutamente, configurando<br />

un vero e proprio stato di coma.<br />

Vertigini, acufeni e senso d’instabilità. Fugaci<br />

vertigini soggettive, talora associate ad<br />

acufeni ed a sensazioni di instabilità possono<br />

addirittura precedere la cefalea e gli altri sintomi.<br />

Nonostante ciò, essi sono usualmente trascurati<br />

come tali, o attribuiti in prima istanza a<br />

disfunzioni dell’apparato cocleo-vestibolare.<br />

Sintomi psichici. Le modificazione del carattere,<br />

dell’umore e del comportamento che si<br />

possono talora osservare in corso di ipertensione<br />

intracranica rappresentano sintomi e segni <strong>da</strong><br />

lesione prefrontale primitiva (v. pag. 521) o secon<strong>da</strong>ria<br />

ad ipertensione intracranica di lunga<br />

durata. In questo caso, infatti, sono soprattutto<br />

le regioni frontali confinanti con il tetto ventricolare<br />

a subire con maggior intensità l’impatto<br />

dell’abnorme pulsatilità liquorale intraventricolare.<br />

Analoghe considerazioni valgono per<br />

eventuali segni di decadimento mentale.<br />

Paralisi di nervi cranici. Sono più frequentemente<br />

causate <strong>da</strong> ernie transtentoriali. Il VI<br />

nervo cranico (abducente) è quello più frequentemente<br />

- ed aspecificamente - coinvolto, essendo<br />

particolarmente suscettibile al <strong>da</strong>nno <strong>da</strong><br />

stiramento o com<strong>pressione</strong> in corrispondenza<br />

della cresta sfenoi<strong>da</strong>le su cui decorre prima di<br />

entrare nel seno cavernoso. La lesione dell’abducente<br />

(spesso bilaterale) causa diplopia laterale<br />

omonima (diretta) associata a strabismo<br />

convergente nello sguardo di lateralità verso il<br />

lato leso.<br />

Nell’ipertensione intracranica acuta, la comparsa<br />

di una midriasi paralitica unilaterale («pupilla<br />

di Hutchinson») o anche una ptosi della<br />

palpebra superiore sono patognomoniche di<br />

un’ernia transtentoriale temporale (uncale) che<br />

inizia a comprimere il III nervo cranico (fibre<br />

pupillocostrittrici decorrenti nelle porzioni supero-mediali;<br />

fibre destinate all’elevatore della<br />

palpebra superiore, porzioni inferiori), per cui<br />

s’impongono immediati provvedimenti terapeutici.<br />

In assenza di chiari sintomi di ipertensione<br />

intracranica, una midriasi evolvente in oftalmoplegia<br />

estrinseca fino alla paralisi del m.<br />

elevatore della palpebra superiore («il sipario<br />

cala all’ultimo atto») suggerisce una lesione<br />

parasellare che comprime i nervi oculomotori.<br />

Manifestazioni cardio-repiratorie riflesse («effetto<br />

Cushing», 1902). Indicano un rapido aggravamento<br />

dell’ipertensione intracranica, e sono<br />

rappresentate inizialmente <strong>da</strong> un aumento della<br />

<strong>pressione</strong> arteriosa sistolica con bradicardia e<br />

bradipnea riflesse, quindi <strong>da</strong> ipertensione arteriosa<br />

con tachicardia e tachipnea, ed infine <strong>da</strong> ipotensione<br />

arteriosa con gravi irregolarità del ritmo<br />

cardiaco e respiratorio fino al loro arresto. La<br />

patogenesi di questi sintomi è stata attribuita a<br />

com<strong>pressione</strong> o sofferenza ischemica dei centri<br />

regolatori diencefalici e troncali.<br />

DIAGNOSI<br />

Il solo sospetto clinico, o anche puramente<br />

oftalmoscopico, di ipertensione intracranica<br />

richiede un immediato controllo diagnostico<br />

non invasivo tramite neuroimmagini (TC<br />

o RM), anche in assenza di disturbi della coscienza<br />

o deficit neurologici focali. Ciò per-

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