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16. Sindromi da alterata pressione endocranica

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preesistente con peggioramento dell'acidosi<br />

tissutale, ma anche in sequenza → aumento delle<br />

resistenze di deflusso venoso <strong>da</strong>lle vene cerebrali<br />

e <strong>da</strong>l seno trasverso (King et al., 1995)<br />

→ ridotto riassorbimento del liquor → aumento<br />

del volume liquorale → formazione di edema<br />

interstiziale aggiuntivo.<br />

La conseguenza più temibile di questo scenario<br />

è l'insorgenza acuta di ernie cerebrali (v. pag.<br />

642), che si rivelano con un rapido aggravamento<br />

del quadro neurologico iniziale e con la comparsa<br />

di segni di progressivo deterioramento rostro-cau<strong>da</strong>le<br />

dell'encefalo.<br />

B. Fisiopatologia della<br />

<strong>pressione</strong> intracranica<br />

La <strong>pressione</strong> intracranica (ICP nella letteratura<br />

anglosassone) corrisponde alla <strong>pressione</strong><br />

liquorale, ed esprime l’equilibrio fra le forze<br />

esercitate all’interno della teca cranica <strong>da</strong> tre distinti<br />

volumi incomprimibili: parenchima cerebrale<br />

(80%), sangue (10%), liquor (10%).<br />

Secondo la dottrina di Monro-Kelly 4 , l’aumento<br />

di uno di questi tre volumi comporta<br />

un’equivalente riduzione degli altri due, per cui<br />

la loro somma rimane costante e l’ICP rimane<br />

stabile. Ciò è valido solo per l’adulto, in cui la<br />

progressiva sal<strong>da</strong>tura delle ossa craniche, completata<br />

solitamente verso i 17-18 anni, rende la<br />

teca un contenitore rigido ed inestensibile. In età<br />

infantile, la diastasi delle suture craniche e delle<br />

fontanelle permette al cranio dilatazioni plastiche<br />

anche ragguardevoli: per tale motivo, le<br />

capacità di a<strong>da</strong>ttamento pressorio intracranico<br />

differiscono sensibilmente fra lattante ed adulto.<br />

Come è stato già illustrato (v. pag. 600), la<br />

<strong>pressione</strong> liquorale fluttua fisiologicamente entro<br />

limiti ben definiti, al di là dei quali possono<br />

insorgere sindromi acute <strong>da</strong> ipertensione o ipo-<br />

4 Alexander Monro, 1783; George Kelly, 1824.<br />

<strong>Sindromi</strong> <strong>da</strong> <strong>alterata</strong> <strong>pressione</strong> intracranica<br />

605<br />

tensione intracranica, o analoghe sindromi subacute<br />

o croniche dominate <strong>da</strong> segni di lesione<br />

del SNC.<br />

Nell’adulto, quindi, gli unici compartimenti<br />

intracranici suscettibili di compensazioni volumetriche<br />

reciproche sono il volume ematico<br />

arterioso, venoso e liquorale. Le fluttuazioni<br />

sisto-diastoliche della <strong>pressione</strong> liquorale, massime<br />

all’interno del sistema ventricolare, sono<br />

attutite sia <strong>da</strong>ll’espulsione sistolica di sangue<br />

venoso <strong>da</strong>ll’encefalo, sia <strong>da</strong>lla consensuale dilatazione<br />

pulsatile del compartimento liquorale<br />

spinale a patto, ovviamente, che le vie di comunicazione<br />

fra quest’ultimo ed il compartimento<br />

intracranico siano pervie.<br />

Il rapporto volume/<strong>pressione</strong>, in<strong>da</strong>gato mediante<br />

infusione progressiva di liquor artificiale<br />

negli spazi subaracnoidei e graficamente rappresentato<br />

in Fig. <strong>16.</strong>2, è espresso <strong>da</strong> un’iperbole,<br />

caratterizzata sull’asse delle ascisse <strong>da</strong> un<br />

primo tratto pressoché orizzontale, nel quale la<br />

ICP cresce in maniera irrilevante per progressivi<br />

aumenti liquorali fino a 100-120 ml; quindi,<br />

raggiunta la saturazione o punto di «breakpoint»,<br />

<strong>da</strong> un “ginocchio” in ascesa che evolve<br />

Fig. <strong>16.</strong>2 - Curva dei rapporti Volume/Pressione intracranica<br />

sotto incremento del volume liquorale. Fino a 120 ml la <strong>pressione</strong><br />

(P) rimane pressoché invariata (tratto orizzontale),<br />

quindi, oltrepassato un ginocchio critico s’impenna, poiché<br />

un costante incremento del volume liquorale (∆V) causa<br />

crescenti incrementi pressori (∆P 1 /∆V < ∆P 2 /∆V).

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