Notiziario Rotary 128 WEB.indd - Rotary Cagliari Est
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Distretto 2080 Anno di fondazione 1973<br />
<br />
Anno XXXI - <strong>Notiziario</strong> n. <strong>128</strong><br />
Gennaio - Marzo 2012<br />
Nell’interno:<br />
Sviluppo della Fascia Costiera<br />
Visita del Governatore<br />
Concorso: premiata liceale cagliaritana<br />
La Sardegna di un tempo<br />
Andiamo al cinema<br />
Nata come pubblicità l’immagine è<br />
diventata il simbolo di comunicazione,<br />
termine che compendia una delle<br />
grandi tematiche dei nostri giorni<br />
ormai “globalizzati”. Anche il <strong>Rotary</strong><br />
combatte la battaglia per far udire il<br />
suo messaggio tra i tanti, confusi in un<br />
coro sempre più frastornante.<br />
a Pagina 4
<strong>Rotary</strong> Club<br />
<strong>Cagliari</strong> <strong>Est</strong><br />
(anno rotariano 2011/ 2012)<br />
Pubblicazione riservata<br />
ai soci Rotariani<br />
Direttore responsabile:<br />
Marco Ghiani<br />
In redazione:<br />
Marco Ghiani, Michele Russo<br />
Alberto Aime, Cicci Ibba<br />
Maria Lucia Sancassano<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Alberto Aime , Franco Cabras,<br />
Cicci Ibba, Giampaolo Lallai,<br />
Michele Russo, Maria Lucia Sancassano.<br />
Autorizz. Trib. <strong>Cagliari</strong> n° 390<br />
del 19 - 11 - 1979<br />
Stampa e legatura<br />
GRAFICHE GHIANI S.R.L.<br />
Monastir (CA)<br />
3<br />
4<br />
7<br />
9<br />
11<br />
15<br />
21<br />
25<br />
29<br />
Lettera del Presidente<br />
sommario<br />
Un rapporto ancora diffi cile<br />
con il grande pubblico<br />
Sviluppo della Fascia Costiera<br />
per il rilancio del turismo<br />
La visita del Governatore<br />
Un concorso nazionale:<br />
premiata una liceale cagliaritana<br />
La Sardegna di un tempo rivive<br />
nelle grandi feste stagionali<br />
Andiamo al cinema<br />
Vita del club<br />
Le nostre presenze
consiglio direttivo lettera del presidente<br />
Presidente GRAZIANO SANNA<br />
Presidente Eletto SALVATORE FLORIS<br />
Past President GIANNI FALORNI<br />
Vice Presidente SILVIO SILVESTRI<br />
Vice Presidente PIETRO PAOLO MURRU<br />
Segretario MICHELE RUSSO<br />
Tesoriere CARLO ZUDDAS<br />
Prefetto GIORGIO VINCENZO PIRAS<br />
Consigliere MARCELLO ANGIUS<br />
Consigliere VINCENZA IBBA<br />
Consigliere LUCIA SANCASSANO<br />
Presidenti Commissioni<br />
• Eff ettivo Marcello Angius<br />
• Progetti Pietro Francesco Cadoni<br />
• Fondazione <strong>Rotary</strong> Luciano Airoldi<br />
• Amministrazione del Club Alberto Aime<br />
• Pubbliche relazioni Roberto Chessa<br />
• Nuove generazioni Salvatore Floris<br />
Commissione per la designazione del Presidente<br />
Silvio Silvestri, Pietro Paolo Murru, Salvatore Plaisant, Franco Cabras<br />
Bruno Loviselli, Giovanni Foddai<br />
Commissione premio Lamarmora<br />
Pietro Paolo Murru, Vincenza Ibba, Giampaolo Lallai, Paolo Usai, Luigi Maccioni<br />
Incarichi extra commissioni<br />
Consulente legale: Enrico Vassena<br />
Consulente Fiscale: Donatella Masala<br />
Revisione regolamento: Enrico Vassena, Italo Doglio, Silvio Silvestri<br />
Care Amiche e Cari Amici,<br />
i mesi trascorrono velocemente. Sembra ieri<br />
quando è iniziato il nuovo anno Rotariano e<br />
siamo oramai giunti a tre quarti del percorso.<br />
Si traggono le prime conclusioni si guarda al<br />
futuro con nuovi progetti. Guai se non fosse<br />
così. Il <strong>Rotary</strong> ha fatto della rotazione delle<br />
cariche e della successione rapida e breve della<br />
dirigenza a tutti i livelli, la sua fonte di vita.<br />
Nuovi uomini, impegnati a seguire le enfasi<br />
rotariane, nuovi entusiasmi, nuove idee, nuovi<br />
progetti destinati ad alleviare l’esistenza di<br />
tanti popoli affl itti da croniche ed endemiche<br />
carenze. I Presidenti eletti si stanno scaldando<br />
a bordo ring e sono sicuro che, per quel che<br />
ci riguarda, l’amico Salvatore Floris continuerà<br />
con vigore ed entusiasmo nel solco della nostra<br />
risaputa tradizione rotariana. Con progetti<br />
innovativi, con iniziative originali e segnate<br />
dalla sua indubbia personalità. Cari Rotariani,<br />
mercoledì 21 marzo a Roma presso la Camera<br />
dei Deputati alla presenza dell’ On. Giovanni<br />
Fava, dell’On. Santo Versace, dell’Avv. Massimiliano<br />
Dona, dell’Avv. Giorgio Assumma ex<br />
presidente della SIAE, del nostro Governatore<br />
Daniela Tranquilli Franceschetti, durante il<br />
Forum sulla Contraff azione, ospitato presso la<br />
sala – anfi teatro del Gruppo parlamentare della<br />
Camera dei Deputati, abbiamo avuto l’onore<br />
di essere menzionati come Club e chiamati sul<br />
palco, per aver sponsorizzato la presenza di una<br />
giovane studentessa del nostro Liceo Dettori,<br />
Giorgia Oppo, vincitrice con grande successo<br />
di un concorso sulla Legalità con un tema che<br />
ha destato l’interesse di tutti gli astanti e che<br />
è stato riconosciuto dalla giuria - con il primo<br />
premio - come una delle migliori composizioni<br />
partecipanti.<br />
Aprile è il mese della stampa rotariana.<br />
Il <strong>Rotary</strong> dedica questo mese al dibattito<br />
e all’approfondimento della comunicazione<br />
rotariana nelle sue diversifi cazioni interna ed<br />
esterna. Occorre comunicare sia per sviluppare<br />
nei soci l’orgoglio dell’appartenenza sia per far<br />
conoscere le proprie azioni all’esterno.<br />
Fare e far sapere.<br />
La comunicazione interna noi la realizziamo<br />
con le nostre lettere, e con la pubblicazione del<br />
Bollettino trimestrale grazie all’appassionato lavoro<br />
di Alberto Aime. Marco Ghiani, Michele<br />
Russo. La comunicazione esterna è quella che<br />
deriva dalla pubblicazione delle riviste nazionali<br />
(leggi <strong>Rotary</strong>) e quelle del nostro distretto<br />
(leggi Voce del <strong>Rotary</strong> e Paul).<br />
A breve dovrebbe uscire, edito dal Distretto,<br />
il volume “I Club del 2080 si raccontano”<br />
composto da brevi relazioni che illustrano “particolarità”<br />
poco conosciute del patrimonio artistico<br />
presenti nel territorio di ciascun Club.<br />
Noi saremo degnamente rappresentati grazie<br />
al fattivo interessamento dell’amico Alberto<br />
Aime che ha preparato, da par suo, un inedito<br />
articolo su una Chiesa cagliaritana.<br />
Vi invito fi n d’ora a manifestare il vostro<br />
interesse per l’acquisto del Libro che costerà<br />
orientativamente 20 euro. Verrà presentato in<br />
anteprima in occasione del Forum sul Patrimonio<br />
artistico di Roma del Lazio e della Sardegna<br />
che verrà organizzato nell’ aprile – maggio di<br />
quest’anno.<br />
Aprile è anche il mese della Santa Pasqua<br />
che credo avrete festeggiato in armonia con i<br />
vostri cari quando la nostra Rivista sarà stata<br />
divulgata.<br />
Buona Pasqua eventualmente già trascorsa.<br />
Cari saluti.<br />
Graziano<br />
5
UN RAPPORTO ANCORA DIFFICILE<br />
CON IL GRANDE PUBBLICO<br />
Naturalmente la faccenda può diventare<br />
lunga e complicata quanto basta<br />
per scrivere un paio di trattati. E allora<br />
sarebbe un altro paio di maniche.<br />
Non essendo però l’obbiettivo quello<br />
di dissertare su “comunicazione”, “informazione”<br />
(completa, corretta o no),<br />
con il conseguente rimbalzo su “notizia”<br />
(che porta alle appendici di vera, falsa,<br />
parziale, inventata, distorta e via di seguito),<br />
ma di ipotizzare una soluzione<br />
alla giusta preoccupazione del <strong>Rotary</strong> di<br />
inserirsi in un mondo sempre più frenetico,<br />
fragoroso e selvaggio quale quello<br />
della “comunicazione”, l’approccio può<br />
essere tentato. A spingere la navigazione<br />
di Alberto AIME<br />
UN’IMMAGINE SIMBOLO DELLA COMUNICAZIONE<br />
in un mare infi do è la necessità della più<br />
grande associazione del mondo di spiegare<br />
al colto e all’inclita che l’immagine<br />
distorta e a volte impietosa che veleggia<br />
tra la folla è frutto di strani pregiudizi<br />
che risalgono alle origini dell’ormai ultracentenario<br />
sodalizio. Tutto qui. Poca<br />
cosa, a prima vista, dato che per correggere,<br />
rinnovare, rinvigorire, rinverdire<br />
un’immagine con la comunicazione<br />
esistono pacchi di regole per di più codifi<br />
cate.<br />
Ma, se la navigazione continua con<br />
fortune alterne, molto probabilmente<br />
i nuovi codici e pandette non bastano.<br />
Da un lato infatti il <strong>Rotary</strong> le applica<br />
da un bel pezzo (del resto, non è nato<br />
in America dove il marchingegno è<br />
stato inventato?); dall’altro, adottato il<br />
principio, si è anche munito di mezzi,<br />
strumenti e quant’altro serve all’uopo<br />
(organi di informazione – reali e virtuali<br />
– pubbliche relazioni, eccetera). Con<br />
successo mediocre se resta (e pesa, altro<br />
se pesa) la distorsione iniziale (frutto<br />
anch’essa di una comunicazione) per<br />
cui il <strong>Rotary</strong>, etichettato alle origini<br />
come raduno di plutocrati, di nobili (almeno<br />
in Europa) e di potenti della terra<br />
in genere continua ad essere additato<br />
come tale. Così come viene considerato<br />
organizzatore di banchetti pantagruelici<br />
ad opera di nullafacenti, nella migliore<br />
delle ipotesi. Potenza della comunicazione,<br />
anche quando, frutto di un errore<br />
iniziale, perpetua un peccato veniale<br />
dandogli il marchio di originale, per<br />
di più indelebile. L’antefatto è collocato<br />
intorno agli anni ’20, ’30 del secolo<br />
scorso: selezione degli iscritti (tutti astri<br />
di prima grandezza), scelta dei luoghi<br />
di riunione dei primi club rotariani italiani,<br />
diff usi con molta magniloquenza,<br />
quanto meno sconcertano chi non<br />
aveva interesse non voleva o non poteva<br />
approfondire motivazioni ed obbiettivi<br />
della nuova associazione. La quale inoltre<br />
ha, all’epoca, il potere di far pubblicare<br />
i resoconti di quasi tutto ciò che<br />
fa, insistendo così nella costruzione di<br />
un’immagine a dir poco infi da (ci furono<br />
contrasti ideologici) della ancor giovane<br />
creatura di Paul Harris.<br />
Peccato di gioventù e di entusiasmo<br />
che però non ha ancora trovato gene-<br />
Il rotary e la comunicazione<br />
rale assoluzione. Risultato: anche se il<br />
<strong>Rotary</strong> non è più giovane ed ha dato<br />
dimostrazione urbi et orbi di quanto<br />
valga, il diffi cile rapporto col “grande<br />
pubblico” resta. Non solo, si enfatizza e<br />
si moltiplica grazie alla sempre più rapida<br />
e incontrollabile diff usione e utilizzo<br />
di mass media tradizionali e nuovi (la<br />
rete, grande punto d’incontro di realtà<br />
e di illusioni). Insomma, globalizzazione<br />
perversa che qui crea non eff etti positivi,<br />
ma esalta al massimo il peccato<br />
iniziale.<br />
Problema odierno: rimontare una<br />
corrente avversa con l’ulteriore ostacolo<br />
di venti contrari; ad esempio il confronto<br />
con tante associazioni di volontariato<br />
(inesistenti o quasi prima), la maggior<br />
parte delle quali attivissime e validissime.<br />
Realtà che, consce del proprio valore<br />
e sacrifi cio, tendono non tanto a<br />
“stare in vetrina” quanto a raccogliere<br />
mezzi fi nanziari da reinvestire in opere<br />
di bene. Esattamente come il <strong>Rotary</strong>, il<br />
quale però parte con l’handicap di esser<br />
preso, bene che vada, come elargitore<br />
di carità pelosa, perché proveniente da<br />
ricconi sbafatori in momentanea vena<br />
fi lantropica.<br />
Rimedio Primo: dotarsi dei mezzi canonicamente<br />
previsti per “comunicare”.<br />
Il <strong>Rotary</strong> ne è ormai saldamente in possesso<br />
e almeno in questi si può leggere<br />
(per chi ne ha voglia, come cent’anni fa)<br />
la reale essenza e attività dell’associazione:<br />
quindi professionisti riuniti attorno<br />
ad un tavolo (quasi sempre con poche<br />
vivande) per progettare opere di bene<br />
e per riuscire a trovare abbastanza soldi<br />
7
Il rotary e la comunicazione<br />
per realizzarle. Altrimenti pronti a mettersi<br />
la mano in tasca (cosa che troppo<br />
alla lunga nessuno può reggere) pur di<br />
aiutare chi soff re.<br />
Il “fai da te” funziona, ma tocca solo<br />
una piccola parte dell’iperattivo mondo<br />
globalizzato. E allora occorre inserirsi<br />
nella corrente (favorevole quando la si<br />
è imboccata) della grande comunicazione.<br />
Più facile a dirsi che a farsi. E non<br />
servono dimostrazioni. L’immagine negativa<br />
pesa ancora e la concorrenza è<br />
spietata, perché gli organi di informazione<br />
sono subissati da richieste, tutte o<br />
quasi encomiabili. Posti di fronte ad una<br />
scelta, si fanno convincere o da pressioni<br />
(ma devono essere fortemente amicali<br />
o solidamente “politiche”) oppure da<br />
un qualche aspetto che colpisce la fantasia<br />
del selezionatore di turno e conseguentemente<br />
può colpire quella dei lettori<br />
(che poi comprano il prodotto). E’<br />
un modo un po’ banalotto di defi nire<br />
una “notizia”, ma il senso è quello. Lo<br />
spettacolo, che domina ormai il mondo<br />
della comunicazione dentro al quale sta<br />
quello dell’informazione, è assicurato.<br />
Se le cose stanno così (e stanno così) si<br />
impone il Rimedio Secondo: un cambio<br />
di strategia, legge anche questa della comunicazione<br />
che compare nei prontuari<br />
d’uso. Per banalizzare nuovamente: comunicare<br />
è facile (i mezzi sono tanti a<br />
cominciare dall’alfabeto); diffi cile è farsi<br />
ascoltare. Per di più quando non si fa<br />
spettacolo. Il frastuono è grande e chi<br />
strilla più forte o con maggior eleganza<br />
non è detto che sia il più degno di fede.<br />
Le truff e (tante) in rete sono lì a provar-<br />
lo. E non è l’unico esempio.<br />
Tornando al <strong>Rotary</strong>, la nuova strategia<br />
non può puntare ad altro che a<br />
“fare notizia”, cioè a buttarsi sulla realizzazione<br />
di progetti (umanitari) che<br />
gli operatori del settore ritengano interessanti<br />
per il grande pubblico, quindi<br />
per il mercato. Reale o virtuale (ma con<br />
danaro reale). E che riportino il <strong>Rotary</strong><br />
alla sua realtà naturale, cioè associazione<br />
di professionisti (gente che si guadagna<br />
la vita esercitando un mestiere) sempre<br />
disponibili ad aiutare il prossimo, cancellando<br />
così una volta per tutte il “peccato<br />
originale”. La scelta è vastissima<br />
(che si guardi vicino o lontano); serve<br />
una coralità d’intenti – più il progetto è<br />
impegnativo più forze necessitano – per<br />
toccare il porto.<br />
L’esperienza fi nora accumulata ha<br />
insegnato che le piccole opere, pur altamente<br />
meritorie, hanno sempre avuto<br />
uno scarso impatto sul grande pubblico.<br />
Mentre l’esempio classico di “notizia”<br />
rotariana resta la campagna polioplus,<br />
che ha inondato i mezzi di comunicazione<br />
di massa senza particolari sforzi da<br />
parte del <strong>Rotary</strong>. Affi darsi alla “notizia”,<br />
frutto del “prodotto” (o al “prodotto”<br />
per fare “notizia”, a scelta) appare, allo<br />
stato delle cose, il solo tipo di imbarcazione<br />
capace di aff rontare con successo<br />
il mare magnum dell’attuale comunicazione<br />
di massa. In attesa di nuove invenzioni,<br />
sempre ipotizzabili se già da<br />
ora qualcuno si chiede preoccupato chi<br />
potrà mai fermare la rete, mentre altri<br />
pronosticano un’imminente implosione<br />
del sistema.<br />
SVILUPPO DELLA FASCIA COSTIERA<br />
PER IL RILANCIO DEL TURISMO<br />
L’origine del Forum deve essere collocata<br />
e ricordata nell’ambito dell’Azione<br />
di Pubblico Interesse e prese spunto<br />
da una serie di incontri organizzati negli<br />
anni ’50 dai Club interessati dalla SS.<br />
N. 1 Aurelia. Incontri che si conclusero<br />
a La Spezia nell’anno 1958, quando<br />
di Franco CABRAS<br />
UNA SPLENDIDA INSENATURA TRA LE TANTE DELLE COSTE SARDE<br />
il Comitato dei Presidenti dei Club<br />
partecipanti elaborò una mozione che<br />
fu presentata agli organi di presidenza<br />
dell’ANAS. Alfi eri delle iniziative collegate<br />
si rivelavano intanto i Club di<br />
Civitavecchia, La Spezia e Grosseto, che<br />
ottennero il pieno sostegno dei Gover-<br />
9
forum tra i distretti 2030, 2070, 2080<br />
natori dei tre Distretti interessati.<br />
Il primo convegno dei Presidenti e<br />
dei Segretari dei Club per la costituzione<br />
del Forum della Fascia Costiera<br />
Tirrenica Ligure Tosco Laziale fu tenuto<br />
a Grosseto nell’ottobre del 1968,<br />
seguito il 23 febbraio del 1969, sempre<br />
a Grosseto, dal primo eff ettivo Incontro<br />
Interclub del Forum. Il coordinamento<br />
dei lavori, debitamente autorizzati<br />
dai Governatori in carica, fu affi dato<br />
al Vice Presidente Internazionale Prof.<br />
Tristano Bolelli del Club di Pisa. Presiedeva<br />
il Convegno il Presidente del R.C.<br />
Grosseto Carlo Berliri Zoppi di Zolasco,<br />
convinto ed attivissimo sostenitore<br />
dell’iniziativa.<br />
Dai lavori di questo primo Convegno<br />
emerse con grande chiarezza che<br />
la missione rotariana in questo ambito<br />
non sarebbe stata solo quella di esaminare,<br />
e possibilmente contribuire a risolvere,<br />
le problematiche della viabilità<br />
costiera, ma sarebbe stato necessario in<br />
futuro rivolgere l’attenzione ai più diversi<br />
problemi riguardanti: il turismo,<br />
le attività portuali, i trasporti marittimi,<br />
la produzione ittica, l’assetto geologico,<br />
e numerose altri interessanti argomenti.<br />
Così in eff etti è stato, scoprendo progressivamente<br />
livelli ed ambiti di lettura<br />
del territorio di estremo interesse, per gli<br />
addetti ai lavori, per i soci rotariani, per<br />
i Club via via direttamente interessati a<br />
mettere in evidenza questioni di specifi -<br />
UNO SCORCIO DELLA NOTISSIMA COSTA REY<br />
ca, ma importante rilevanza locale<br />
A conclusione di quel primo Convegno<br />
fu stabilito di costituire presso il<br />
Club di Grosseto una Segreteria Permanente,<br />
con l’incarico anche di convocare<br />
ogni anno un convegno di Presidenti<br />
e Segretari dei Club per stabilire<br />
la sede ed il tema del Forum dell’anno<br />
successivo. Solo di recente si sono modifi<br />
cate le modalità di organizzazione di<br />
questa riunione Pre-Forum, che viene<br />
attualmente svolta presso i Club che di<br />
volta in volta off rono la loro ospitalità<br />
e che quindi consentono una gestione<br />
dei programmi, ed in particolare la<br />
preparazione del Forum vero e proprio<br />
forum tra i distretti 2030, 2070, 2080<br />
dell’anno successivo, con una dinamica<br />
itinerante.<br />
L’area territoriale investita da questa<br />
aggregazione di Club intorno ad<br />
una tematica di comune interesse si è<br />
allargata nel tempo: dapprima alla costa<br />
orientale della Sardegna e, in occasione<br />
dell’Assemblea dell’anno 2010, alla Sardegna<br />
tutta con l’adesione del Club di<br />
Alghero.<br />
Attualmente il Forum annovera tra<br />
i Club aderenti, 7 Club del Distretto<br />
2030, 16 del 2070, 17 del 2080 e 1 del<br />
Distretto 2100, quest’ultimo entrato<br />
a far parte del Forum solo nell’ottobre<br />
scorso.<br />
Particolarmente presente, quindi, il<br />
nostro Distretto, che ha ospitato negli<br />
anni diversi Forum, l’ultimo dei quali si<br />
è svolto lo scorso anno a Cala Gonone,<br />
sull’interessante tema “Evoluzione della<br />
civiltà lungo le vie del Mediterraneo.Un<br />
modello di sviluppo eco-compatibile<br />
per la salvaguardia del mare e la valorizzazione<br />
della fascia costiera” e che sta<br />
preparando il prossimo, da svolgersi nel<br />
prossimo autunno a Roma, organizzato<br />
dal Club di Roma Appia Antica, su un<br />
tema di grande attualità: “Immigrazione<br />
dall’Africa al Mediterraneo: impatto<br />
socio-culturale e politiche dell’accoglienza<br />
sulla fascia costiera italiana”.<br />
11
LA PRIMA VISITA AL CLUB<br />
DI UN GOVERNATORE DONNA<br />
La consueta visita al Club del<br />
governatore di turno ha segnato<br />
quest’anno un particolare successo di<br />
partecipazione e d’attenzione. Confusi<br />
tra la folla anche parecchi volti di soci<br />
spesso invisibili perché assenti. Dunque<br />
graditi per il rinnovo di una conoscenza<br />
spesso sbiadita dal trascorrere del<br />
tempo. Eff etto soprattutto della novità<br />
costituita dal primo governatore-donna<br />
della storia del Distretto 2080. Anche<br />
se i soci femminili fanno parte sempre<br />
più stabile e sempre più importante del<br />
<strong>Rotary</strong>, il trovarli (e) in cabina di regia<br />
rappresenta una svolta – senza dubbio<br />
notevole – nel quadro del rinnovamento<br />
della grande associazione. Daniela<br />
Tranquilli ha voluto essere chiamata<br />
Governatore (la maiuscola è solo rituale)<br />
e tutta la visita si è svolta di conseguenza.<br />
A cominciare dall’assenza di baciamano.<br />
Il dialogo (perché di dialogo soprattutto<br />
si è trattato) è stato franco e spontaneo,<br />
privo di orpelli e sovrastrutture. Lo<br />
“stato dell’Unione” è stato sviscerato e<br />
i programmi visti alla luce della realtà e<br />
delle possibilità. Soprattutto si è insistito<br />
sulla necessità di un lavoro corale sempre<br />
più partecipato per il completamento<br />
da un lato e l’impostazione dall’altro di<br />
quelle “azioni” che hanno reso il <strong>Rotary</strong><br />
famoso nel mondo. La cena, come si<br />
conviene a dei rotariani del XXI secolo,<br />
è stata parca dal lato cibarie ma ricca da<br />
quello della simpatia e del calore.<br />
(a.a.)<br />
LEGALITÀ E CULTURA PER L’ETICA:<br />
PREMIATA UNA LICEALE CAGLIARITANA<br />
Capita, a volte, di fronte all’ennesimo<br />
apostrofo di troppo o a un nuovo “ineffi -<br />
ciente” senza i, di perdere l’entusiasmo, di<br />
cedere, per qualche ora, allo sconforto. Altre<br />
volte, invece, - per fortuna molto più spesso<br />
- capita l’opposto: inaspettata, arriva la<br />
risposta giusta da quell’alunno che non apre<br />
mai i libri; la ragazza timida e complessata<br />
dell’ultimo banco fi nalmente alza la mano e<br />
parla, parla, parla… Questa è la quotidianità<br />
di un(a) docente: un susseguirsi di alti e bassi<br />
tra speranze e disillusioni, aspettative e delusioni.<br />
Riti e ritmi consueti, monotoni solo in<br />
apparenza.<br />
Poi ci sono i momenti rari, come questo,<br />
quando un’alunna partecipa a un concorso<br />
nazionale e lo vince grazie ad un suo scritto,<br />
elaborato in seno ad un progetto didattico<br />
più vasto. La gioia, naturalmente, è grande,<br />
ma, più ancora della gioia o dell’orgoglio<br />
che quello scritto genera, conta ciò che quello<br />
scritto testimonia: il percorso di crescita<br />
umana e intellettuale di una giovane, simile a<br />
tanti altri suoi coetanei.<br />
Al concorso indetto dal distretto 2080<br />
sulla contraff azione ha partecipato, sponsorizzata<br />
dal club <strong>Cagliari</strong> <strong>Est</strong>, anche Giorgia,<br />
È un fatto indiscutibile che, ad oggi,<br />
la nostra vita sia condizionata, consciamente<br />
o inconsciamente, dalla pubbli-<br />
di Maria Lucia SANCASSANO<br />
una ragazza appena maggiorenne, seria e<br />
scrupolosa, rappresenta bene, credo, la sua<br />
generazione: sono ragazze e ragazzi alla faticosa<br />
ricerca di solidi punti di riferimento<br />
in un mondo in cui tutto corre veloce. Sono<br />
giovani impegnati a costruire, insieme, un<br />
“io” aperto a quel mondo, pronti ad interagire<br />
con esso, a rifl ettere.<br />
A noi Giorgia (che è stata premiata durante<br />
una cerimonia che si è svolta nella sala<br />
dei gruppi parlamentari il 21 marzo scorso) e<br />
i suoi compagni pongono domande, esigono<br />
risposte.<br />
Che risposte trovare, noi, da adulti, a<br />
questa giovanile ansia di capere così squisitamente<br />
esuberante, a tratti scomposta, magari<br />
fastidiosa, ma sempre vitale, aff ascinante? E<br />
soprattutto, esistono risposte? Esistono ancora<br />
LE risposte?<br />
Una, almeno, credo esista, certa nelle sue<br />
svariate declinazioni: è la pratica dell’onestà,<br />
è l’esercizio della coerenza, è l’abnegazione<br />
del servire.<br />
Questa, forse, nella fi nitudine del nostro<br />
essere umani, può essere la risposta che i nostri<br />
giovani attendono. Senza parole, semplice<br />
azione, atto. Di puro amore.<br />
Di seguito tema e svolgimento di Giorgia Oppo III B Liceo Classico “G. M. Dettori”<br />
“La contraff azione e la pubblicità ingannevole sono tra le forme più diff use di illegalità<br />
e danneggiano gravemente tutti i cittadini sul piano culturale, socio-economico,<br />
ambientale e della salute. Lo studente esponga e commenti l’argomento attraverso la<br />
realizzazione di un elaborato scritto”.<br />
cità. Proprio “grazie” a questa, infatti, in<br />
maniera più o meno incisiva, le nostre<br />
menti vengono orientate verso l’acqui-<br />
13
sponsorizzata al concorso dal nostro club<br />
sto di un prodotto dagli eff etti sempre<br />
prodigiosi o addirittura miracolosi.<br />
A noi non resta che l’imbarazzo della<br />
scelta tra la pasta lavorata “alla maniera<br />
delle nostre nonne”, creme che ci garantiscono<br />
l’“eterna giovinezza”, effi cacissime<br />
diete capaci di farci raggiungere,<br />
senza il minimo sforzo, le dimensioni<br />
che noi (o gli altri?!) sognamo... Non di<br />
rado, poi, a queste strabilianti proprietà<br />
si aggiungono, o, più spesso, si sottraggono,<br />
quelle informazioni “scomode”,<br />
che è meglio non mostrare troppo<br />
apertamente, perché riconsegnerebbero<br />
impietosamente il potenziale acquirente<br />
a quel reale da cui egli tenta compulsivamente<br />
di fuggire. Ecco quindi, negli<br />
spots e nei cartelloni pubblicitari, le<br />
scritte microscopiche, a volte le omissioni,<br />
i termini incomprensibili... Lo<br />
scopo è il massimo profi tto del produttore<br />
e non certo il vantaggio del diretto<br />
interessato, dal cui portafoglio escono i<br />
soldi: il consumatore.<br />
Se la logica di tale meccanismo ha<br />
una sua coerenza interna, basata sui<br />
principi del vendere e del comprare per<br />
il tramite fondamentale della promozione<br />
legale del prodotto, è d’altra parte<br />
utile, a mio avviso, osservare un simile<br />
fenomeno nella duplice prospettiva di<br />
chi vende e di chi acquista oggetti presentati<br />
con l’inganno o, peggio, contraffatti.<br />
Ovvia quanto ingenua la domanda:<br />
perché avviene questo? Perché non<br />
si disdegna di ricorrere alla menzogna<br />
pur di ricavar profi tto? E perché “si cade<br />
nella rete”, magari consapevolmente,<br />
quando si sceglie un falso dichiarato? La<br />
parola chiave per cercare una risposta è,<br />
probabilmente, crisi. Crisi innanzitutto<br />
economica: la crisi che, da qualche tempo,<br />
sta assillando il nostro Paese insieme<br />
a tutto il mondo occidentale, manifesta<br />
in quest’ottica un defi cit, un vuoto da<br />
colmare che al tempo stesso nasconde<br />
un’altra crisi, più complessa ed insidiosa<br />
perché etica. Da un lato “serve” sempre<br />
più denaro; dall’altro è indispensabile<br />
risparmiare tanto quanto lo è apparire<br />
al passo con i must imposti dalla moda.<br />
GIORGIA OPPO VINCITRICE DEL CONCORSO<br />
Di qui senz’altro scaturisce il fenomeno<br />
della contraff azione, via d’uscita<br />
dell’impasse per venditori e consumatori.<br />
Ma c’è altro alla base di tale situazione:<br />
oltre al puro e semplice egoismo,<br />
volto al raggiungimento di obiettivi<br />
esclusivamente individualistici, si pone<br />
l’atteggiamento delle persone, che è<br />
sempre più superfi ciale nell’approccio<br />
alla realtà.<br />
Siamo infatti noi, uffi cialmente “vittime”<br />
di questo sistema regolato sull’in-<br />
sponsorizzata al concorso dal nostro club<br />
ganno, ad alimentarlo con il nostro<br />
stesso comportamento. Certo i produttori,<br />
che non si pongono il problema<br />
morale di sottostare ad altra legge se<br />
non a quella del mercato, nell’ottica di<br />
un radicale individualismo utilitaristico,<br />
talvolta ricorrono ad espedienti che<br />
sconfi nano dal territorio della legalità<br />
per “ottimizzare” le proprie vendite. Ma<br />
una simile ottimizzazione “funziona”<br />
solo a patto che dall’altra parte eff ettivamente<br />
si attivi la sinergia del consumatore.<br />
Costui, accettando il prodotto<br />
falso, diventa attivamente partecipe di<br />
questo “sporco gioco”, il quale a sua<br />
volta si ritorce contro di lui. Perché lo<br />
accetta? Perché una persona “danneggia”<br />
se stessa? A volte perché non ne è<br />
consapevole, o forse perché, più spesso,<br />
non vuole esserlo, in quanto si muove<br />
sullo stesso terreno di quello spirito individualistico<br />
che anima il suo “carnefi -<br />
ce”. Egli desidera infatti vivere conformandosi<br />
agli altri e vuole illudersi che<br />
esista il mondo idilliaco e perfetto idealizzato<br />
dalla pubblicità. Il prezzo della<br />
sua illusione è l’inganno.<br />
Sono insomma gli stessi spots pubblicitari<br />
ad ingannarci, promettendo<br />
subdolamente di fornire la soluzione a<br />
tutti i nostri problemi e a persuaderci<br />
che, scegliendo quell’off erta, siano davvero<br />
garantiti il risparmio (quel risparmio<br />
che oggi, a maggior ragione, a causa<br />
della crisi di cui sopra, tutti ricercano)<br />
e il vantaggio tanto promettente. A<br />
niente serve che siamo esseri pensanti,<br />
dotati di ragione, potenzialmente liberi,<br />
e quindi responsabili delle nostre scelte.<br />
15
sponsorizzata al concorso dal nostro club<br />
Attualmente chi compra si pone come<br />
obiettivo prioritario l’acquisto di un<br />
biglietto d’ingresso per il tanto anelato<br />
mondo omologato, e cade quindi, più<br />
o meno ingenuamente, nell’imbroglio,<br />
rifi utando di usare la propria testa. Paradossalmente,<br />
nella ricerca di un qualche<br />
tornaconto, sceglie l’autolesionismo.<br />
E’ infatti spesso troppo faticoso e<br />
problematico provare ad alzare gli occhi<br />
e a vedere la realtà da una prospettiva<br />
diversa... È sempre troppo scomodo e<br />
“pericoloso” tentare di trovare qualcosa<br />
che non va e avere addirittura il coraggio<br />
di ammetterlo e dichiararlo davanti<br />
alla maggior parte delle persone, i cui<br />
massimi modelli, peraltro, nel nostro<br />
tempo, si rifanno alla “famiglia del mulino<br />
bianco”.<br />
In altri termini, è più facile fi ngere<br />
che l’acquisto implichi automaticamente<br />
l’accesso al mondo del “dover essere”<br />
sociale, a quello, cioè, che la società ci<br />
impone. Pensare è, in defi nitiva, fastidioso,<br />
noioso, e anche piuttosto inquietante...<br />
meglio comperare! Un simile<br />
modo d’agire sfocia, poi, in una sorta di<br />
circolo vizioso che si mescola con le sue<br />
stesse cause, determinando un processo<br />
di degenerazione, il quale si oggettiva<br />
infi ne in uno stato di totale insoddisfazione.<br />
Accettando passivamente simili<br />
meccanismi, scanditi dalla logica<br />
dell’inganno nell’aff annosa ricerca di<br />
una felicità estraniante, si generano,<br />
dunque, solo frustrazioni. In tal modo<br />
ci si allontana inesorabilmente dalla<br />
natura umana e, con essa, dalla felicità<br />
vera, che non è mai vacua, inconsi-<br />
stente, falsa. Essa si trova – credo - negli<br />
aspetti più ingenui e “semplici” della<br />
nostra realtà quotidiana, ossia nei rapporti<br />
solidi e duraturi, non d’apparenza<br />
e convenienza, con le persone insieme a<br />
cui viviamo.<br />
Esiste una ricetta per uscire dalla crisi<br />
e ridivenire soggetti consapevoli dei<br />
nostri acquisti? Un punto di partenza<br />
potrebbe coincidere con la presa di coscienza,<br />
a livello individuale e collettivo,<br />
della nostra drammatica condizione,<br />
dedicando un concreto impegno ai<br />
nostri compiti quotidiani. Non si tratta<br />
di realizzare imprese straordinarie, di<br />
mirare al sovrumano, bensì, semplicemente,<br />
di comportarsi da esseri razionali,<br />
capaci di assumersi responsabilità<br />
verso se stessi e gli altri. Il percorso di<br />
educazione alla scelta passa necessariamente<br />
attraverso l’educazione al pensiero<br />
critico, libero, indipendente. Sta qui,<br />
a mio parere, il passaggio essenziale per<br />
il superamento della crisi etica - e conseguentemente<br />
economica - in vista di<br />
un’idea, utopica ma reale come aspirazione<br />
condivisa, di società civile. Quella<br />
società cui guardano versi antichi nella<br />
forma, certo, ma attuali e palpitanti nel<br />
loro assunto più profondo:<br />
Virtù contro a furore<br />
Prenderà l’arme;<br />
E fi a el combatter corto,<br />
Ché l’antico valore<br />
Nell’italici cor,<br />
non è ancor morto.<br />
LA SARDEGNA DI UN TEMPO RIVIVE<br />
NELLE GRANDI FESTE STAGIONALI<br />
Le occasioni per fare festa sono sempre<br />
state tante per i sardi. Anzitutto quelle<br />
collegate ai lavori in campagna, come<br />
la mietitura (sa messi), la tosatura (sa<br />
tundidura) delle pecore, la vendemmia<br />
(sa binnenna), la sistemazione in luogo<br />
chiuso del grano appena raccolto<br />
(s’incungia), la marchiatura (su sinnu) del<br />
bestiame. Vi sono, poi, i fi danzamenti,<br />
i matrimoni (is cojas), i battesimi (is<br />
batiaris), ma, soprattutto, le ricorrenze<br />
religiose e, in particolare, quelle dei<br />
Santi Patroni nelle quali emerge la vera<br />
fede popolare di sempre, così colma di<br />
genuinità e di semplicità. Il Santo del<br />
luogo è, infatti, l’autentico protettore<br />
della gente, delle case, della campagna; è<br />
a lui che ci si rivolge con fi ducia e quasi<br />
con confi denza spontanea per ottenere<br />
le grazie necessarie, non solo quelle<br />
individuali, quali la salute ed il lavoro,<br />
ma anche quelle che mirano a tenere<br />
lontani dall’intera comunità mali storici<br />
temutissimi come le carestie, la siccità, le<br />
epidemie, le guerre ed ogni altra causa di<br />
soff erenza generale. Ancora oggi queste<br />
celebrazioni registrano un notevole<br />
concorso di popolo e raggiungono<br />
il momento più toccante quando,<br />
nell’imminenza della loro conclusione<br />
annuale, si leva alto e solenne il canto<br />
delle antiche laudi (is Goccius) rivolte,<br />
appunto, al Santo ed a lui viene affi data<br />
la tutela delle persone, del bestiame, dei<br />
seminati e delle cose più care.<br />
di Giampaolo LALLAI<br />
In queste feste, sia le religiose che<br />
quelle più propriamente relative al<br />
lavoro nei campi, è tuttora viva la<br />
Sardegna di un tempo, soprattutto<br />
perché esse si ripropongono sempre<br />
come emozionanti opportunità di<br />
socializzazione e di aggregazione. Una<br />
caratteristica, questa, che, invece,<br />
manca del tutto nelle così dette “feste<br />
globalizzanti” dell’era moderna, quelle,<br />
cioè, diff use ormai in ogni angolo del<br />
mondo e che anche noi sardi abbiamo<br />
importato ed introdotto nelle nostre<br />
usanze ed abitudini: la festa del<br />
papà, della mamma, dei nonni, degli<br />
innamorati, della donna e così via<br />
dicendo. Si tratta, più che altro, come<br />
qualcuno ci fa puntualmente notare in<br />
prossimità delle rispettive ricorrenze, di<br />
situazioni appositamente create anche<br />
per mettere in moto un volume d’aff ari<br />
di tutto rispetto: per la festa del papà,<br />
ad esempio, tra bignè di San Giuseppe,<br />
fritture varie e regalini più o meno<br />
utili, in Italia si spendono ogni anno<br />
circa 350 milioni di euro! Quest’anno,<br />
considerata la pesante recessione, ne<br />
sono stati spesi la metà e non sono<br />
pochi ugualmente. In ogni caso questo<br />
modello di globalizzazione ci fa sentire,<br />
semmai, più cittadini del mondo,<br />
ma tutto fi nisce lì. Socializziamo,<br />
ma in pochi (la famiglia e gli amici al<br />
massimo) e solo nell’attimo fuggente<br />
del regalo che, per lo meno, in questi<br />
17
tradizione e globalizzazione<br />
UN FALÒ IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SANT’ANTONIO<br />
casi viene dato secondo una certa logica<br />
e non come per Natale, la festa di Gesù,<br />
anch’essa superglobalizzata, nella quale<br />
è, invece, il festeggiato a recare i doni<br />
agli altri!<br />
Ma per noi sardi sono ben altra<br />
cosa persino i falò (is fogadonis) che<br />
in molti centri dell’isola si accendono<br />
ancora oggi in onore di Sant’Antonio<br />
abate (gennaio), San Giovanni Battista<br />
(giugno), Santa Barbara (dicembre) e<br />
San Sebastiano (gennaio). Anch’essi<br />
rappresentano circostanze molto attese<br />
per fare festa tutti insieme con i vicini<br />
di casa, i parenti, gli amici ed i passanti<br />
occasionali. Per tutti c’è da mangiare e<br />
da bere, con tutti si parla e si scherza<br />
incuranti del freddo e fi no a sera tarda.<br />
Nei fuochi di San Giovanni si impiega<br />
una quantità di legna molto più ridotta<br />
rispetto agli altri per consentire ai<br />
giovani ed agli adulti di ambo i sessi di<br />
saltarli in un gaio e crescente tripudio<br />
collettivo, nel convincimento popolare<br />
di contribuire a purifi care l’ambiente e a<br />
liberare se stessi da qualunque presenza<br />
maligna.<br />
La socializzazione e l’aggregazione<br />
sono, quindi, le componenti essenziali<br />
delle feste isolane. Stando insieme si<br />
balla e si canta, si beve e si mangia, si<br />
fanno nuove conoscenze, si raff orzano<br />
le vecchie amicizie e si cerca di eliminare<br />
i vecchi rancori. Si è tutti sullo stesso<br />
piano. Al ballo tondo di un tempo<br />
prendeva parte l’intera popolazione: era<br />
suffi ciente darsi la mano ed entrare nel<br />
cerchio che così diventava sempre più<br />
ampio.<br />
A partire, tuttavia, dagli anni Sessanta<br />
e Settanta del secolo scorso anche le<br />
feste, in conseguenza del noto processo<br />
di industrializzazione ed in nome di una<br />
modernizzazione non meglio precisata,<br />
hanno perso gran parte del loro antico<br />
fascino, così come, del resto, è accaduto<br />
per il nostro vasto e ricco patrimonio di<br />
tradizioni culturali e popolari. Specie<br />
nei paesi più spopolati per la consistente<br />
emigrazione di quel periodo, è subentra<br />
un’aria di sconforto e di rassegnazione<br />
che pian piano ha alquanto attenuato<br />
sul nascere, ma, per fortuna, non<br />
eliminato del tutto, la stessa voglia di<br />
ballare, di cantare e di suonare.<br />
Una volta le feste del Santo Patrono,<br />
in particolare, duravano anche più giorni<br />
ed erano seguite con molta trepidazione.<br />
I preparativi erano frenetici e pieni<br />
di grande entusiasmo. Un apposito<br />
Comitato (is obreris) organizzava con<br />
meticolosità i vari momenti, sia quelli<br />
religiosi, come i riti liturgici, le messe,<br />
la processione, sia quelli più meramente<br />
profani come i balli in piazza con i<br />
suonatori più famosi, le gare tra i poeti<br />
improvvisatori e quelle tra i cantadoris,<br />
i divertimenti per ogni età, le tenzoni<br />
sportive e le attrazioni di qualsiasi tipo.<br />
tradizione e globalizzazione<br />
Nei mesi precedenti si raccoglievano,<br />
mediante l’apposita questua, i fondi<br />
occorrenti per garantire lo svolgimento<br />
migliore delle manifestazioni più<br />
gradite e coinvolgenti.<br />
L’obiettivo era quello di programmare<br />
una festa migliore di quella dell’anno<br />
precedente, con novità e sorprese<br />
eccezionali di cui parlare per lungo<br />
tempo. Pertanto gli organizzatori<br />
non lasciavano niente al caso, ma si<br />
impegnavano al massimo per ben<br />
fi gurare ed avere l’apprezzamento della<br />
gente che in quei giorni cercava di<br />
dimenticare, almeno per qualche ora,<br />
le fatiche ed i problemi quotidiani,<br />
allontanando i pensieri sgraditi e<br />
distraendosi il più possibile, magari<br />
con il semplice passeggiare per le viuzze<br />
del paese allegramente ornate da una<br />
miriade di bandierine e ravvivate, la<br />
sera, dalle fantasmagoriche luminarie.<br />
Nei giorni della festa erano presenti<br />
anche le persone che per motivi di<br />
studio o di lavoro, durante l’anno erano<br />
impegnate altrove. Si indossava l’abito<br />
buono e quando ancora si usava portare<br />
il costume sardo, era tutto uno stupendo<br />
trionfo di ori e di colori: broccati, sete<br />
e velluti splendevano come fi ori di un<br />
giardino ben curato.<br />
Persino i buoi che, nel corso della<br />
processione, in molti paesi trainavano<br />
il carro con il simulacro del Santo,<br />
venivano addobbati in modo inusuale<br />
e decisamente vivace: sulla punta delle<br />
corna ben lucidate erano confi ccate<br />
grosse arance o limoni adornati con<br />
mazzolini di fi ori e nastri multicolori;<br />
19
tradizione e globalizzazione<br />
UNA DELLE TANTE VARIETÀ DEI DOLCI DI MANDORLE CARATTERISTICI DELLA SARDEGNA<br />
intorno al loro collo pendevano belle<br />
collane di raso, con perline e fi occhi<br />
dai colori sgargianti, oltre i sonagli dal<br />
caratteristico suono anch’esso parte<br />
integrante dei rumori inconfondibili<br />
della festa, assieme all’incessante<br />
vociare, ai canti, ai rintocchi delle<br />
campane, allo scoppio dei petardi, alle<br />
grida dei torronai e degli altri rivenditori<br />
presenti con le loro bancarelle (paradas)<br />
dai festoni colorati, fornite delle più<br />
disparate mercanzie, dagli attrezzi per<br />
l’agricoltura, ai tessuti, alle stoviglie<br />
per la casa, ai giocattoli ed ai prodotti<br />
gastronomici. Le più frequentate erano<br />
tradizione e globalizzazione<br />
proprio queste ultime e, precisamente,<br />
quelle che off rivano pesce o carne arrosto<br />
dall’irresistibile e sublime profumo che<br />
si spandeva ovunque invitante. I più<br />
ne approfi ttavano per un sostanzioso<br />
21
tradizione e globalizzazione<br />
spuntino tra amici o parenti, innaffi ato<br />
naturalmente con del buon vino. Altri,<br />
invece, prendevano d’assalto quelle<br />
dei dolci con is pirichitus, gli amaretti,<br />
is pardulas, i bianchini, is candelaus, il<br />
gateau ed il torrone. Non mancavano<br />
mai, seppure abbastanza defi lati e<br />
sistemati negli angoli più strategici, gli<br />
ambulanti dei piccoli giochi d’azzardo e<br />
di destrezza che riuscivano a richiamare<br />
folti gruppi di giovani con l’illusione,<br />
sistematicamente vanifi cata, della<br />
vincita di grosse somme di denaro. I<br />
più piccini, invece, erano aff ascinati<br />
dai palloncini pronti a volare lontano<br />
e dalle girandole di tanti colori che<br />
contribuivano a creare un ambiente<br />
indimenticabile di favola e di irrealtà.<br />
Momenti di intensa ed allegra<br />
partecipazione per tutti, quindi, ma<br />
anche di fede profonda espressa in tanti<br />
modi fra cui quella dei penitenti che per<br />
voti fatti o grazie ricevute percorrevano<br />
lunghi tratti del sagrato in ginocchio (a<br />
genugus tira tira) recitando il rosario e<br />
con una candela accesa in mano.<br />
MATRIMONIO IN COSTUME CHE RIECHEGGIA LE USANZE DI ALTRI TEMPI<br />
A SIMPLE LIFE<br />
di Ann Hui<br />
Hong Kong 2011<br />
con<br />
Andy Lau<br />
Deanie Hip<br />
Tsui Hark<br />
Raymond Clow<br />
Elena Kong<br />
Toccante! Questo è un piccolo e<br />
garbato fi lm capace di toccare il cuore!<br />
Si tratta di una storia vera, quella della<br />
fedele e dolce domestica Tao che ha<br />
servito per quattro generazioni la stessa<br />
se ne parla<br />
ANDIAMO AL CINEMA<br />
di Cicci IBBA<br />
famiglia con la semplicità e la naturalezza<br />
che soltanto la dedizione aff ettiva<br />
autentica comporta. Ormai avanti negli<br />
anni, Tao si ritrova sola, nella vecchia<br />
casa, con Roger, la cui madre si è trasferita<br />
in California, diventato un produttore<br />
di successo, spesso in viaggio d’aff ari<br />
e sempre di ritorno nella sua casa dove<br />
la donna, con lieve e delicata premura,<br />
lo accoglie e lo coccola. Ma Tao non è<br />
immortale, viene colpita da un ictus e<br />
, per non essere di peso a Roger, opta<br />
ostinatamente per una casa di riposo. E<br />
ci va. Scorre quindi davanti a noi la realtà<br />
dell’ospizio per anziani, con le sue<br />
dinamiche ed i suoi problemi uguali in<br />
tutto il mondo: le malattie, l’assistenza,<br />
le amicizie, i caratteri, i rapporti coi<br />
familiari. È un mondo che si scopre ai<br />
nostri occhi senza nulla nascondere,<br />
ma il cui realismo conosce toni sempre<br />
lievi e pacati, invitandoci ad una rifl essione<br />
sulla vita, sul nostro percorso e<br />
sul nostro destino. Cosa faranno Tao<br />
e Roger in questa nuova situazione?<br />
Lei sarà, anche in questa ultima dimensione,<br />
la donna semplice di sempre, accettando<br />
con serenità la propria sorte,<br />
pronta a capire, ad aiutare, a condividere;<br />
lui realizzerà quanto Tao sia stata<br />
importante nella sua vita e le mostrerà<br />
tutta intera la sua riconoscenza contraccambiando<br />
l’aff etto di cui ha goduto<br />
con animo altrettanto sensibile e nobile.<br />
Da non perdere!<br />
23
se ne parla<br />
QUASI AMICI<br />
di Olivier Nakache<br />
Eric Toledano<br />
Francia 2011<br />
con<br />
Francois Cluzet<br />
Omar Sy<br />
Anne Le Ny<br />
Audrey Fleurot<br />
Anche questa è una storia vera, incredibile,<br />
esilarante, sorprendente, raccontata<br />
con la verve e la freschezza destinate<br />
a trascinare lo spettatore di ogni<br />
età: in Francia il fi lm, a cinque giorni<br />
dall’uscita aveva già realizzato oltre due<br />
milioni di spettatori!<br />
Cosa si racconta?<br />
Di Philippe, uomo ricchissimo e raffi<br />
nato, ma paralizzato in seguito ad un<br />
incidente in deltaplano, dal collo in giù,<br />
costretto a vivere su una sedia a rotelle,<br />
bisognoso di cure e assistenza continua.<br />
Philippe è però soprattutto uomo colto,<br />
intelligente, ironico e, se è pur vero che<br />
è alla disperata ricerca di un badante, è<br />
altrettanto vero che non vuole la pietà<br />
di nessuno ed è nemico giurato di ogni<br />
retorica, di ogni sproloquio, di ogni apparenza.<br />
Con queste premesse, niente di sorprendente<br />
che lui scelga per la sua assistenza,<br />
qualcosa di decisamente alternativo<br />
ad ogni stereotipo.<br />
Si tratta di Driss, un ragazzone di colore,<br />
alto, atletico, povero in canna, proveniente<br />
dalla banlieu parigina e anche<br />
poco raccomandabile, visto che il nostro<br />
Driss è fresco fresco di sei mesi di prigione.<br />
Cosa nasce da questo improponibile<br />
incontro e da questa singolare convivenza?<br />
Un insieme di situazioni comiche<br />
e provocatorie che vedranno i due<br />
avvicinarsi, pian piano, fi no a diventare<br />
amici, amici veri e sinceri senza che mai<br />
fra loro si interponga il velo della pietà<br />
da parte dell’uno o della suffi cienza e<br />
dell’arroganza da parte dell’altro.<br />
112 minuti veramente ben spesi!<br />
HUGO CABRET<br />
di Martin Scorsese<br />
USA 2011<br />
con<br />
Ben Kingsley<br />
Sacha Baron Cohen<br />
Asa Butterfi eld<br />
Clhoe Moretz<br />
Jude Law<br />
Questa volta il cinema si fa magia,<br />
spettacolo, fantasia, godimento di immagini<br />
belle e grandiose!<br />
Martin Scorsese rende, con questo<br />
fi lm, un omaggio a Mèliès che fu un<br />
pioniere nel campo del cinema, rag-<br />
25<br />
se ne parla<br />
giunse uno straordinario successo e poi<br />
tristemente decadde. La storia di Mèliès<br />
non è però la storia principale del fi lm,<br />
essa è inserita all’ interno di un racconto<br />
che ha per protagonista Hugo Cabret,<br />
un ragazzino di 12 anni, che, nei primi<br />
anni trenta, vive nascosto dentro la<br />
torre dell’orologio che si trova in una<br />
stazione ferroviaria di Parigi. Hugo è<br />
infatti orfano di padre e solo al mondo,<br />
e dal padre ha ereditato, oltre che<br />
l’amore per i meccanismi degli orologi,<br />
un automa dalle sembianze umane<br />
trovato dal suo stesso genitore fra gli<br />
oggetti scartati di un museo. Cosa nasconde<br />
questo automa? Il bambino è deciso<br />
a scoprirlo e ci riuscirà, ritrovandosi<br />
a vivere una incredibile avventura fra<br />
guardie, passanti frettolosi, bancarelle<br />
colorate che animano la stazione parigina<br />
e la dolce immancabile amica del<br />
cuore con cui dividere segreti e progetti.<br />
Hugo incontrerà così George Mèliès,<br />
la sua famiglia e la sua singolare storia.<br />
Scorsese ricostruisce, con questa trovata<br />
ed usando il tre, il mondo fantastico<br />
dei primordi del cinema. Mondo<br />
che è sogno, favola, atmosfera magica,<br />
pronta a rapirci con le immagini<br />
surreali del celebre fi lm muto “Viaggio<br />
nelle luna” con cui il regista rende<br />
onore anche al lavoro di quanti, senza<br />
nome e senza volto, sono così preziosi<br />
da proteggere e custodire le opere cinematografi<br />
che tessendo quel fi lo della<br />
storia senza la quale l’uomo non potrebbe<br />
ritrovarsi in nessuna delle arti<br />
Viva Scorsese, la fantasia , la storia, la<br />
bellezza!
se ne parla<br />
PARADISO AMARO<br />
di Alexander Payne<br />
USA 2011<br />
con<br />
George Cloney<br />
Shailene Woodey<br />
Amara Miller<br />
Nick Krause<br />
Film amaro, lo dice molto bene il<br />
titolo, che accosta all’aggettivo il sostantivo<br />
“paradiso”, perchè di bellezza,<br />
quasi paradisiaca, sono impastati i luoghi<br />
delle isole Hawai, in cui si svolge<br />
la vita, apparentemente felice e ,senza<br />
problemi, di Matt King, ricco avvocato,<br />
discendente diretto di una principessa<br />
che lascia in eredità a lui ed a uno stuolo<br />
di parenti, un’isola dalle spiagge meravi-<br />
gliose e incontaminate. Ma non è tutto<br />
oro quel che riluce. La moglie di Matt,<br />
dopo un incidente in mare, è ridotta<br />
in coma irreversibile e Matt si ritrova<br />
di colpo a dover fare il padre delle sue<br />
due fi glie occupandosi di cose che neanche<br />
lontanamente immaginava. Già....<br />
Come spesso accade nella vita, l’avvocato<br />
Matt King era infatti dedito esclusivamente<br />
al lavoro, dimentico del resto<br />
del mondo, totalmente assente nella sua<br />
famiglia, impegnato a far quadrare bilanci<br />
e aff ari. La vita però va dove vuole<br />
andare e decide, senza consultare nessuno,<br />
la direzione da seguire. Così l’affermato<br />
avvocato è costretto, di colpo ,<br />
ad apire gli occhi sulla cruda realtà del<br />
presente ma anche del passato: la moglie<br />
aveva un amante e stava per chiedere<br />
il divorzio. Il colpo è doppiamente<br />
brutale. Presente e passato non sono più<br />
e, staccate le macchine che tengono in<br />
vita la donna, così come lei aveva chiesto,<br />
Matt parte con le sue fi glie, a cercare<br />
l’amante della moglie. Lo troverà ,<br />
ma ancora una volta le sue aspettative<br />
verranno eluse e la vicenda assumerà<br />
esiti e toni decisamente inaspettati.<br />
Il fi lm è elegante, equilibrato, pervaso<br />
da una sottile amarezza che, però,<br />
si lascia andare anche a qualche tocco<br />
buff o e ironico. Sulla stessa linea si<br />
muovono gli attori, George Clooney<br />
per primo, questa volta poco sexy e<br />
molto normale, esattamente simile a<br />
qualsiasi uomo di mezza età che si ritrovi<br />
nel pieno di una tragedia familiare<br />
e di una conseguente crisi personale.<br />
Guardare e rifl ettere!<br />
VITA DEL CLUB<br />
SETTIMANA PER SETTIMANA<br />
Riunione del 10 gennaio<br />
Argomento della serata: “Visita del Governatore”<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras,<br />
Giancarlo Caddeo, Pietro Francesco Cadoni, Giovanni Corona, Carlo Corradini, Giuseppe De<br />
Ferrari, Antonio Dimitri, Italo Doglio, Giuseppe Dubois, Giovanni Falorni, Salvatore Floris,<br />
Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Massimo Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Giuseppe<br />
La Sala, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala, Francesco Morittu, Paolo Emilio<br />
Pasolini, Carlo Poledrini, Giampaolo Porcu, Michele Russo, Anna Ruzzittu, Stefano Salis,<br />
Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Andrea Sechi, Lorenzo Spano, Marco<br />
Sulis, Claudio Tozzi, Marcello Tuveri, Paolo Usai, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Luisella Aime, Delio Montisci, Maria Grazia Angius, Fernanda Corona,<br />
Carla Dubois, Giuliana Floris, Myriam Porcu, Graziella Russo, Silvana Sanna, Francesca Tozzi.<br />
Ospiti: Governatore Daniela Tranquilli Franceschetti, Dottor Gabriele Andria, Avvocato<br />
Piergiorgio Poddighe (del Club); Nicola Satta (Rotaract); Natalie Camialle Obaldia, Jean Fait<br />
Mackenzie, Henrique Alvarez Violante (Scambio Giovani); Signora Stefania Pilia (di Francesco<br />
Morittu).<br />
Riunione del 17 gennaio<br />
Argomento della serata: “Il perdono diffi cile”<br />
Relatore: Cicci Ibba<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Efi sio Angius, Marcello Angius, Franco Cabras, Giancarlo<br />
Caddeo, Carlo Corradini, Giuseppe De Ferrari, Antonio Dimitri, Giuseppe Dubois, Giovanni<br />
Falorni, Vittorio Faticoni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Cicci Ibba,<br />
Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala, Francesco Morittu,<br />
Pietro Paolo Murru, Paolo Emilio Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau,<br />
Salvatore Plaisant, Raff aele Porcu, Michele Russo, Anna Ruzzittu, Maria Lucia Sancassano,<br />
Graziano Sanna, Luigi Satta, Andrea Sechi, Marco Sulis, Giuseppe Tilocca, Enrico Vassena,<br />
Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Concettina Angius, Maria Grazia Angius, Mary Plaisant, Silvana<br />
Sanna,Tiziana Satta.<br />
Ospiti: Dottor Alessandro Meloni, Dottor Pinella Loria, Dottoressa Delia Manferoce, Signora<br />
Giuliana Vargiu (di Cicci Ibba); Signora Piera Gilardoni Sancassano, Dottoressa Anna Cau,<br />
Dottor Mauro Mura (di Lucia Sancassano); Dottor Pierpaolo Moi (di Andrea Sechi); Dottoressa<br />
Maria Antonietta Melis (di Tore Plaisant).<br />
27
vita del club<br />
Riunione del 24 gennaio<br />
Argomento della serata: “Confronto tra l’esperienza di direzione vissuta nel Regno Unito ed<br />
in Italia”<br />
Relatore: Professore Roberto Puxeddu<br />
Soci presenti: Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras, Giancarlo Caddeo, Giampaolo<br />
Caruso, Carlo Corradini, Giuseppe De Ferrari, Carlo Desogus, Luciano Di Martino, Antonio<br />
Dimitri, Giuseppe Dubois, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore<br />
Gasperini, Marco Ghiani, Massimo Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Giuseppe La Sala,<br />
Bruno Loviselli, Donatella Masala, Pietro Paolo Murru, Enrico Orrù, Paolo Emilio Pasolini,<br />
Giorgio Vincenzo Piras, Raff aele Porcu, Michele Russo, Anna Ruzzittu, Stefano Salis, Maria<br />
Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Lorenzo Spano, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Delio Montisci, Gemma Di Martino, Giuliana Floris,<br />
Ospiti: Professore Roberto Puxeddu, Professoressa Caterina Ferreli.<br />
Riunione del 31 Gennaio<br />
Argomento della serata: “La famiglia da ieri a oggi”<br />
Relatore: Edwige Ancona<br />
Soci presenti: Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras, Carlo<br />
Corradini, Giuseppe De Ferrari, Rita De Giorgi, Luciano Di Martino, Antonio Dimitri, Italo<br />
Doglio, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani,<br />
Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Francesco Morittu, Carlo Obino, Enrico<br />
Orrù, Paolo Emilio Pasolini, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Carlo Poledrini, Michele<br />
Russo, Stefano Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Silvio Silvestri, Lorenzo Spano,<br />
Paolo Usai, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Delio Montisci, Liliana Falorni, Giuliana Floris, Silvana<br />
Sanna.<br />
Ospiti: Signora Vanna Passamonti (di Edwige Ancona), Signore Anna Angela Delogu e Angela<br />
Azara (di Nino Pittau).<br />
Rotariani in visita: Dottor Giovanni Sangalli (del RC Milano Naviglio Grande San Carlo).<br />
Riunione interclub del 6 febbraio<br />
Argomento della serata: “Operazioan Benin”<br />
Relatore: Lia Puggioni<br />
Soci presenti: Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras, Giuseppe De<br />
Ferrari, Antonio Dimitri, Luigi Maccioni, Raff aele Porcu, Lucia Sancassano, Graziano Sanna,<br />
Lorenzo Spano, Carlo Zuddas.<br />
Riunione del 14 febbraio<br />
Argomento della serata: “La malaria”<br />
Relatore: Marcello Angius<br />
Soci presenti: Edwige Ancona, Marcello Angius, Franco Cabras, Giancarlo Caddeo, Giovanni<br />
Corona, Carlo Corradini, Giuseppe De Ferrari, Luciano Di Martino, Antonio Dimitri,<br />
Giuseppe Dubois, Giovanni Falorni, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Cicci<br />
Ibba, Giampaolo Lallai, Pasquale Lavanga, Bruno Loviselli, Pietro Paolo Murru, Carlo Obino,<br />
Salvatore Ortu, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Raff aele Porcu, Michele<br />
Russo, Stefano Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Lorenzo Spano, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Delio Montisci, Silvana Sanna.<br />
Ospiti: Anna Angela Delogu di Nino Pittau.<br />
Riunione interclub del 23 febbraio<br />
Argomento della serata: “<strong>Rotary</strong> day”<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Marcello Angius, Franco Cabras, Carlo Corradini,<br />
Giuseppe De Ferrari, Luciano Di Martino, Antonio Dimitri, Giovanni Falorni, Vittorio<br />
Faticoni, Giovanni Fiorilla, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco Ghiani, Massimo<br />
Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Luigi Maccioni, Francesco Morittu, Salvatore Ortu,<br />
Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Salvatore Plaisant, Giampaolo Porcu,<br />
Raff aele Porcu, Michele Russo, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Andrea<br />
Sechi, Lorenzo Spano, Claudio Tozzi, Marcello Tuveri.<br />
Consorti presenti: Luisella Aime, Luciana Airoldi, Gemma Di Martino, Liliana Falorni, Paola<br />
Fiorilla, Myriam Porcu, Silvana Sanna, Tiziana Satta.<br />
Ospiti: Nicola Satta e Sara Lucchi (del Rotaract); Angela Azara (del Club); Dottor Pier Paolo<br />
Moi (di Andrea Sechi); Anna Angela Delogu (di Nino Pittau).<br />
Riunione del 28 febbraio<br />
Argomento della serata: “La terapia del dolore: un diritto per tutti”<br />
Relatore: Dottor Sergio Mameli<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Emanuele Angelucci, Marcello Angius, Franco<br />
Cabras, Giancarlo Caddeo, Carlo Corradini, Guido Cossu, Giuseppe De Ferrari, Rita De Giorgi,<br />
Antonio Dimitri, Giuseppe Dubois, Miro Falchi, Giovanni Foddai, Ettore Gasperini, Marco<br />
Ghiani, Massimo Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni,<br />
Francesco Morittu, Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras,<br />
Antonio Pittau, Carlo Poledrini, Raff aele Porcu, Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia<br />
Sancassano, Graziano Sanna, Silvio Silvestri, Lorenzo Spano, Giuseppe Tilocca, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Delio Montisci, Silvana Sanna.<br />
Ospiti: Dottor Sergio Mameli, Dottoressa Maria Rosaria Lai (del club); Anna Angela Delogu<br />
(di Nino Pittau).<br />
Riunione del 6 marzo<br />
Argomento della serata: “La scarsità di acqua: una sfi da mai vista”<br />
Relatore: Luigi Maccioni<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Efi sio Angius, Marcello Angius,<br />
Giancarlo Caddeo, Giovanni Corona, Carlo Corradini, Giuseppe De Ferrari, Carlo Desogus,<br />
Antonio Dimitri, Giuseppe Dubois, Giovanni Falorni, Vittorio Faticoni, Giovanni Foddai,<br />
Marco Ghiani, Massimo Graziano, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Luigi Maccioni, Francesco<br />
29<br />
vita del club
vita del club<br />
Morittu, Pietro Paolo Murru, Paolo Emilio Pasolini, Carlo Pautasso, Bruno Pin, Giorgio<br />
Vincenzo Piras, Antonio Pittau, Raff aele Porcu, Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia<br />
Sancassano, Graziano Sanna, Lorenzo Spano, Marcello Tuveri, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Fernanda Corona<br />
Riunione del 13 marzo<br />
Argomento della serata: “La congiura di Palabanda”<br />
Relatore: Dottor Riccardo Laria<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Marcello Angius, Franco Cabras, Giancarlo<br />
Caddeo, Giangabriele Carta, Giampaolo Caruso, Carlo Corradini, Giuseppe De Ferrari, Italo<br />
Doglio, Miro Falchi, Giovanni Falorni, Salvatore Floris, Marco Ghiani, Massimo Graziano,<br />
Giampaolo Lallai, Giuseppe La Sala, Pasquale Lavanga, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni,<br />
Francesco Morittu, Pietro Paolo Murru, Giancarlo Nurchi, Carlo Obino, Enrico Orrù,<br />
Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Carlo Pautasso, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras,<br />
Antonio Pittau, Salvatore Plaisant, Carlo Poledrini, Raff aele Porcu, Roberto Puxeddu, Michele<br />
Russo, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Andrea Sechi, Lorenzo Spano, Marcello<br />
Tuveri, Enrico Vassena, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Pia Carta, Mary Plaisant, Caterina Puxeddu, Angela Vassena.<br />
Ospiti: Dottor Riccardo Laria (del Club); Professore Vittorio Raspi (di Ninni Murru); Angela<br />
Delogu (di Nino Pittau).<br />
Riunione interclub del 23 marzo<br />
Argomento della serata: “Il <strong>Rotary</strong> è in continua evoluzione”.<br />
Relatore: PDG Marco Claudio Randone<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Antonio Dimitri, Salvatore Floris, Marco Ghiani, Bruno Loviselli,<br />
Michele Russo, Stefano Salis, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Lorenzo Spano.<br />
Consorti presenti: Giuliana Floris<br />
Riunione del 27 marzo<br />
Argomento della serata: “Divertirsi con la storia”<br />
Relatore: dottor Maurizio Corona<br />
Soci presenti: Alberto Aime, Luciano Airoldi, Edwige Ancona, Efi sio Angius, Marcello Angius,<br />
Franco Cabras, Giancarlo Caddeo, Giovanni Corona, Giuseppe De Ferrari, Carlo Desogus,<br />
Antonio Dimitri, Italo Doglio, Giuseppe Dubois, Giovanni Falorni, Giovanni Foddai, Marco<br />
Ghiani, Cicci Ibba, Giampaolo Lallai, Bruno Loviselli, Luigi Maccioni, Donatella Masala,<br />
Francesco Morittu, Salvatore Ortu, Paolo Emilio Pasolini, Bruno Pin, Giorgio Vincenzo Piras,<br />
Raff aele Porcu, Michele Russo, Maria Lucia Sancassano, Graziano Sanna, Luigi Satta, Silvio<br />
Silvestri, Lorenzo Spano, Carlo Zuddas.<br />
Consorti presenti: Luciana Airoldi, Fernanda Corona.<br />
Ospiti: Dottor Maurizio Corona, Professore Raff aele Corona (del Club); Ingegnere Giovanni<br />
Masala, Signora Maria Rosaria Masala (di Donatella Masala).<br />
PRESENZE<br />
GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO<br />
COGNOME NOME<br />
TOTALE<br />
PRESENZE<br />
ASSIDUITÀ<br />
PRESENZE<br />
ASSIDUITÀ<br />
TRIM. PREC.<br />
AIME Alberto 8 66,67% 90,91%<br />
AIROLDI Luciano 8 66,67% 81,82%<br />
ANCONA Edwige 7 58,33% 63,64%<br />
ANGELUCCI Emanuele 1 8,33% 36,36%<br />
ANGIUS Efi sio 3 25,00% 18,18%<br />
ANGIUS Marcello 11 91,67% 90,91%<br />
ANGIUS Maria Bonaria 0 0,00% 0,00%<br />
ARRU Giovanna 0 0,00% 0,00%<br />
CABRAS Franco 11 91,67% (*) 90,91%<br />
CADDEO Giancarlo 8 66,67% 54,55%<br />
CADONI Pierfrancesco 1 8,33% 27,27%<br />
CAPPELLACCI Ugo 0 0,00% 0,00%<br />
CARTA Giangabriele 1 8,33% 36,36%<br />
CARUSO Giampaolo 2 16,67% 9,09%<br />
CHESSA Roberto 0 0,00% 9,09%<br />
CIABATTI Luigi 0 0,00% 0,00%<br />
CILLOCO Stefano 0 0,00% 0,00%<br />
COLAVITTI Anna Maria 0 0,00% 0,00%<br />
CONTU Giampiero 0 0,00% 0,00%<br />
CORONA Giovanni 4 33,33% 36,36%<br />
CORRADINI Carlo 9 75,00% 90,91%<br />
COSSU Guido 1 8,33% 18,18%<br />
CUALBU Gualtiero 0 0,00% 0,00%<br />
DE FERRARI Giuseppe 11 91,67% 100,00%<br />
DE GIORGI Rita 2 16,67% 27,27%<br />
DESOGUS Carlo 3 25,00% 18,18%<br />
DI MARTINO Luciano 12 100,00% (*) 45,45%<br />
DI MARTINO Michele 0 0,00% 0,00%<br />
DIMITRI Antonio 10 83,33% 81,82%<br />
DOGLIO Italo 12 100,00% (*) 36,36%<br />
DUBOIS Giuseppe 7 58,33% 54,55%<br />
ETZI Benedetto 0 0,00% 0,00%<br />
FALCHI Miro 2 16,67% 9,09%<br />
FALORNI Giovanni 9 75,00% 90,91%<br />
FATICONI Vittorio 3 25,00% 45,45%<br />
31
le nostre presenze<br />
COGNOME NOME<br />
TOTALE<br />
PRESENZE<br />
ASSIDUITÀ<br />
PRESENZE<br />
ASSIDUITÀ<br />
TRIM. PREC.<br />
FIORILLA Giovanni 1 8,33% 9,09%<br />
FLORIS Emilio 0 0,00% 0,00%<br />
FLORIS Salvatore 6 50,00% 81,82%<br />
FODDAI Giovanni 8 66,67% 54,55%<br />
GASPERINI Ettore 7 58,33% 81,82%<br />
GHIANI Marco 10 83,33% 81,82%<br />
GRAZIANO Massimo 6 50,00% 90,91%<br />
GURRIERI Filippo 0 0,00% 0,00%<br />
IBBA Vincenza 8 66,67% 72,73%<br />
LALLAI Giampaolo 10 83,33% 72,73%<br />
LA SALA Giuseppe 3 25,00% 27,27%<br />
LAVANGA Pasquale 2 16,67% 0,00%<br />
LOVISELLI Bruno 9 75,00% 100,00%<br />
MACCIONI Luigi 9 75,00% 81,82%<br />
MADDALONI Giovanni 0 0,00% 18,18%<br />
MANCA BITTI Guido 0 0,00% 0,00%<br />
MANNELLA Massimo 0 0,00% 0,00%<br />
MASALA Donatela 4 33,33% 72,73%<br />
MENGA Fernando 0 0,00% 0,00%<br />
MORITTU Francesco 8 66,67% 72,73%<br />
MURRU Mauro 0 0,00% 0,00%<br />
MURRU Pietro Paolo 5 41,67% 54,55%<br />
NATI Edgardo 0 0,00% 36,36%<br />
NURCHI Giancarlo 1 8,33% 0,00%<br />
OBINO Carlo 3 25,00% 0,00%<br />
ORRU’ Enrico 3 25,00% 45,45%<br />
ORTU Salvatorangelo 5 41,67% 72,73%<br />
PASOLINI Paolo Emilio 8 66,67% 81,82%<br />
PAUTASSO Carlo 2 16,67% 27,27%<br />
PIN Bruno 7 58,33% 75,00%<br />
PIRAS Giorgio Vincenzo 9 75,00% 63,64%<br />
PISU Maria Bonaria 0 0,00% 0,00%<br />
PITTAU Antonio 7 58,33% 72,73%<br />
PLAISANT Salvatore 3 25,00% 36,36%<br />
POLEDRINI Carlo 4 33,33% 27,27%<br />
PORCU Giampaolo 4 33,33% (*) 18,18%<br />
PORCU Raff aele 9 75,00% 90,91%<br />
PRANTEDDU Antonio 0 0,00% 0,00%<br />
33<br />
le nostre presenze<br />
COGNOME NOME<br />
TOTALE<br />
PRESENZE<br />
ASSIDUITÀ<br />
PRESENZE<br />
ASSIDUITÀ<br />
TRIM. PREC.<br />
PUXEDDU Roberto // N. A. N. A.<br />
RUSSO Michele 11 91,67% 90,91%<br />
RUZITTU Anna 3 25,00% 54,55%<br />
SABBAGH Giovanni 0 0,00% 0,00%<br />
SALIS Stefano 7 58,33% 54,55%<br />
SANCASSANO Maria Lucia 12 100,00% 63,64%<br />
SANNA Graziano 12 100,00% 100,00%<br />
SATTA Luigi 5 41,67% 0,00%<br />
SECHI Andrea 4 33,33% 0,00%<br />
SEEBERGER Gerhard 0 0,00% 54,55%<br />
SILVESTRI Silvio 3 25,00% 45,45%<br />
SPANO Lorenzo 11 91,67% 18,18%<br />
SULIS Marco 2 16,67% 45,45%<br />
TILOCCA Bruno 2 16,67% 90,91%<br />
TORRAZZA Pietro Luigi 0 0,00% 0,00%<br />
TOZZI Claudio 2 16,67% 9,09%<br />
TUVERI Marcello 4 33,33% 54,55%<br />
USAI Paolo 2 16,67% 45,45%<br />
VASSENA Enrico 5 41,67% 36,36%<br />
ZUDDAS Carlo 10 83,33% 90,91%<br />
I Soci evidenziati sono Dispensati<br />
(*) Ha compensato
le nostre presenze<br />
ASSIDUITÀ<br />
GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO<br />
Data riunione Presenti totali<br />
Presenti escluso<br />
i dispensati<br />
Assiduità<br />
escluso i<br />
dispensati<br />
Assiduità totale<br />
10 gennaio 42 30 19,35% 45,65%<br />
17 gennaio 39 24 24,19% 42,39%<br />
24 gennaio 37 26 17,74% 40,22%<br />
31 gennaio 34 24 16,13% 36,96%<br />
6 febbraio 14 9 8,06% 15,22%<br />
14 febbraio 32 20 19,35% 34,78%<br />
23 febbraio 35 22 20,97% 38,04%<br />
28 febbraio 39 27 19,35% 42,39%<br />
6 marzo 39 24 24,19% 42,39%<br />
13 marzo 45 30 24,19% 48,91%<br />
23 marzo 12 8 6,45% 13,04%<br />
27 marzo 35 24 17,74% 38,04%
INDUSTRIA GRAFICA<br />
GRAFICHE<br />
GHIANI<br />
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