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ATTO SECONDO<br />
La stessa sera, più tardi. La serranda è abbassata.<br />
Il sog- giorno è illuminato da lampade a muro e da<br />
tavolo. Quan-do si alza il sipario, non c’è nessuno. Ma<br />
subito dopo si apre la porta d'ingresso ed entra Peter con<br />
aria furtiva. E’ in maniche di camicia, cravatta e colletto<br />
allentati. Mentre si dirige verso la camera matrimoniale,<br />
ne esce Frances che porta in mano una pila di libri dalle<br />
copertine plastificate, tutte identiche e la consegna a<br />
Peter.<br />
PETER - Dimmi che sono finiti, te ne prego. Dimmi che sono gli ultimi,<br />
così mandiamo via il furgone...<br />
FRANCES - Ancora quattro.<br />
PETER - E allora prendili e mettili qua sopra. Mi risparmi un viaggio.<br />
FRANCES - Quattro dozzine, Peter.<br />
PETER - Io non ce la faccio più. E' peggio che scalare i monti della luna.<br />
18 scalini... li ho già fatti venti volte. Dunque venti per diciotto...<br />
Se fosse dieci per diciotto, sarebbe 180...<br />
FRANCES - E tua madre ti chiamava il dittatore dei numeri. Va, va...<br />
(Peter esce. Frances sta per tornare in camera quando<br />
Eleanor scende con uno stupendo abito da cocktail e con<br />
una tazza di thè in mano)<br />
ELEANOR - (molto patetica) Che voluttuoso sottile piacere può dare il<br />
sorbire una tazza di thè. E' un pensiero di Mao. Quanto pensava<br />
quel giapponese.<br />
FRANCES - Cinese.<br />
ELEANOR - Cinese... giapponese... Difficile distinguerli. Ma non è questo il<br />
punto.<br />
FRANCES - Com'è elegante, Eleanor. Come sta bene.<br />
ELEANOR - Sto come una giovane donna di 45 anni che fa tutto il possibile<br />
per dimostrarne 34. Hai una limetta? Mi si è spezzata un'unghia.<br />
FRANCES - (corre in camera) Sì, certo, vado a prenderla.<br />
ELEANOR - Sai, aprendo l'armadio... una maniglia m'è rimasta in mano.<br />
FRANCES - (torna con un pacchetto di lime smerigliate) Mi dispiace...<br />
ELEANOR - Grazie, cara. Forse Peter potrebbe ripararla stasera. Ha delle<br />
mani d'oro, quel ragazzo. Toccava... montava... smontava... Da<br />
bambino lo chiamavano il signorino Black and Decker... Sempre<br />
quella vitalità... quell'energia... (ed è rientrata nella sua stanza)<br />
(si apre la porta d'ingresso ed entra Peter, senza fiato. E'<br />
ancora più scarmigliato)<br />
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