Copione - Spasso Carrabile

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12.06.2013 Views

esce una nuvola di fumo nero. In preda al panico Frances corre qua e là per la stanza in cerca di qualcosa per spegnere il fuoco. Sul carrello del bar vede un sifone di soda. Lo prende e torna al cestino. Sfortunatamente il sifone è vuo-to e quando Frances preme il pistone, ne esce un acuto si-bilo. Il panico aumenta. Frances si precipita verso il bagno e bussa forte) FRANCES - (bisbigliando per non farsi sentire) Martin, presto! aiutami. MARTIN - (da dentro) Non posso; mi si è incastrata la paletta nel water. (Frances corre al banco di cucina, afferra il vaso con i fiori di Eleanor e si precipita al cestino ancora fumante. Senza riflettere, ci versa acqua e fiori. In questo preciso istante si sente la voce di Eleanor che sta scenden do) ELEANOR - (fuori scena) Ecco fatto. Ora sarò tutta per voi, carissimi. (Frances è in preda ad un cieco terrore. vede la scatola delle foto su un divano dove lei stessa l'ha lasciata. Il co-perchio è sollevato. Lo chiude con un colpo secco. Prende la scatola e si guarda intorno disperatamente per trovare un posto dove nasconderle. E’ talmente in preda all'emo-zione che le sfuggono le soluzioni più ovvie. Torna alla poltrona a dondolo, ci appoggia la scatola delle foto e ci si siede sopra. Eleanor scende la scala seguita da Peter e trova Frances ancora semisvestita, seduta su una poltro-na, mentre in mezzo alla stanza un cestino per la carta straccia fuma come un piccolo vulcano. Mentre Eleanor osserva la scena stupita, entra Peter. ELEANOR - (tossendo per il fumo del cestino) Ma che cosa sta bruciando? FRANCES - Niente, proprio niente. Cioè stava bruciando un qualcosa ed io ho cercato di tirarlo fuori. (Più che mai in preda all'agitazione, si dondola sempre più forte) PETER - (intervenendo) Martin. Deve essere stato Martin. E' così distratto. Si lascia sempre dietro una scia di mozziconi accesi. ELEANOR - Ma quell'uomo non è normale. Bisognerebbe avvertire l'ufficio stranieri. (nota i gambi dei fiori che sporgono dal cestino, e dice a Frances con aria severa e inquisitoria) Mi auguro che non siano i miei fiori, vero? FRANCES - E invece, sì. Sono proprio i suoi fiori. (dondolandosi frenaticamente) E' stato Martin... preso dal panico li ha buttati nel cestino con tutta l'acqua. Sono sicura che non si sono rovinati. (Eleanor si avvia al cestino e prende in mano un fiore carbonizzato) 20

ELEANOR - Rovinati no. Carbonizzati. FRANCES - Mi dispiace. Eleanor, mi dispiace davvero. ELEANOR - (lasciando cadere i fiori nel cestino e guardandosi la punta delle dita annerite) Pazienza. E' vero che non si trattava di rose. In ogni caso, erano pur sempre fiori. (si dirige verso il bagno) Vorrà dire che uscirò a comperarne degli altri. PETER - Ma dove vai? ELEANOR - (stupita) A lavarmi le mani. (fa per aprire l'uscio del bagno). PETER - Lì no! FRANCES - In bagno no! (Frances dice la battuta quasi contemporaneamente a Peter ma in ogni caso troppo tardi. Eleanor ha già aperto la porta del bagno, si ferma bruscamente e indietreggia) ELEANOR - Signor Bridge. Che cosa sta facendo lì dentro? (Martin appare sulla porta del bagno; ha le maniche tirate su. Un grembiulino. Ha in una mano una paletta e nell'altra una sacca da bucato). MARTIN - S-sì, tutto bene. Ho finito, Peter. Guarda. (vede Eleanor) Ah! ELEANOR - Signor Bridge, che cosa faceva, in bagno, con quella paletta? MARTIN - Come? Una paletta nel bagno? E' vero. Una paletta che ho portato nel bagno perché essendo un attrezzo che serve in giardino ai giardinieri... appunto per questo... ELEANOR - (interrompendolo) Per questo lei l'ha portata nel bagno? MARTIN - Sì. PETER - Scusa, Martin, spiego io. MARTIN - Sì, sarà meglio. PETER - L'ha portata nel bagno perché non è riuscito a trovare un attrezzo più adatto e l'ha voluto fare lui perché lui lo sa fare benissimo. Io, invece, non lo so fare. Vero, Frances? FRANCES - No, tu non lo sai fare. Ma siccome bisognava assolutamente farlo, così l'ha fatto lui perché altrimenti non c'era nessun altro esperto nel farlo. ELEANOR - (sempre più meravigliata) Ma nel fare che cosa? PETER - Nel murare mattonelle e sturare lavandini, vero, Martin? MARTIN - Sì, sono un esperto, nel murare lavandini e sturare mattonelle. Stavo per farlo qui adesso, ma lo farò più tardi, quando avrò la spazzòla e la càtola, cioè la còzzola e la spèsola... cioè la spatòla e la càzzuola. Ecco, quando avrò trovato quelle cose lì. ELEANOR - (guardandolo perplessa) Io mi auguro che lei sappia di che cosa sta parlando, perche io non ho capito una parola. (si dirige verso il bagno) E mi auguro che in avvenire lei starà più attento con i mozziconi delle sigarette. MARTIN - (interrogativamente) Scusi?… 21

esce una nuvola di fumo nero. In preda al panico Frances<br />

corre qua e là per la stanza in cerca di qualcosa per<br />

spegnere il fuoco. Sul carrello del bar vede un sifone di<br />

soda. Lo prende e torna al cestino. Sfortunatamente il<br />

sifone è vuo-to e quando Frances preme il pistone, ne esce<br />

un acuto si-bilo. Il panico aumenta. Frances si precipita<br />

verso il bagno e bussa forte)<br />

FRANCES - (bisbigliando per non farsi sentire) Martin, presto! aiutami.<br />

MARTIN - (da dentro) Non posso; mi si è incastrata la paletta nel water.<br />

(Frances corre al banco di cucina, afferra il vaso con i<br />

fiori di Eleanor e si precipita al cestino ancora fumante.<br />

Senza riflettere, ci versa acqua e fiori. In questo preciso<br />

istante si sente la voce di Eleanor che sta scenden do)<br />

ELEANOR - (fuori scena) Ecco fatto. Ora sarò tutta per voi, carissimi.<br />

(Frances è in preda ad un cieco terrore. vede la scatola<br />

delle foto su un divano dove lei stessa l'ha lasciata.<br />

Il co-perchio è sollevato. Lo chiude con un colpo secco.<br />

Prende la scatola e si guarda intorno disperatamente per<br />

trovare un posto dove nasconderle. E’ talmente in preda<br />

all'emo-zione che le sfuggono le soluzioni più ovvie.<br />

Torna alla poltrona a dondolo, ci appoggia la scatola<br />

delle foto e ci si siede sopra. Eleanor scende la scala<br />

seguita da Peter e trova Frances ancora semisvestita,<br />

seduta su una poltro-na, mentre in mezzo alla stanza un<br />

cestino per la carta straccia fuma come un piccolo<br />

vulcano. Mentre Eleanor osserva la scena stupita, entra<br />

Peter.<br />

ELEANOR - (tossendo per il fumo del cestino) Ma che cosa sta bruciando?<br />

FRANCES - Niente, proprio niente. Cioè stava bruciando un qualcosa ed io<br />

ho cercato di tirarlo fuori.<br />

(Più che mai in preda all'agitazione, si dondola sempre<br />

più forte)<br />

PETER - (intervenendo) Martin. Deve essere stato Martin. E' così<br />

distratto. Si lascia sempre dietro una scia di mozziconi accesi.<br />

ELEANOR - Ma quell'uomo non è normale. Bisognerebbe avvertire l'ufficio<br />

stranieri. (nota i gambi dei fiori che sporgono dal cestino, e dice<br />

a Frances con aria severa e inquisitoria) Mi auguro che non<br />

siano i miei fiori, vero?<br />

FRANCES - E invece, sì. Sono proprio i suoi fiori. (dondolandosi frenaticamente)<br />

E' stato Martin... preso dal panico li ha buttati nel<br />

cestino con tutta l'acqua. Sono sicura che non si sono rovinati.<br />

(Eleanor si avvia al cestino e prende in mano un fiore<br />

carbonizzato)<br />

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