Dicembre 2011 - ACCADEMIA GEOGRAFICA MONDIALE
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Curiosi di ogni epoca<br />
ENRICO IL NAVIGATORE<br />
L’idea dominante del principe portoghese è quella<br />
di rendere possibile ciò che all’epoca possibile<br />
non era: l’Oceano Atlantico secondo la geografia<br />
tolemaica – unica indiscussa autorità nel<br />
Medioevo – è un deserto d’acqua infinito e non<br />
navigabile, le mappe dichiarano impraticabile<br />
la via del sud, lungo la costa africana ed<br />
affermano sia impossibile veleggiare attorno al<br />
grande deserto di sabbia, giacché questa distesa<br />
spopolata ed inospitale giunge fino al polo<br />
Antartico.<br />
Se Tolomeo, questo geografo massimo, questo<br />
pontefice della cosmografia, si fosse ingannato?<br />
Se questo oceano, che talvolta scaglia sulle rive<br />
portoghesi strani legni esotici, che pure devono<br />
essere cresciuti in qualche terra, non fosse affatto<br />
sconfinato, ma conducesse a nuovi lidi ancora<br />
sconosciuti?<br />
(Oporto 1394 – Sagres 1460)<br />
dicembre - <strong>2011</strong> - GEOMONDO - 108<br />
di Patrizia Civeli<br />
E’ sempre un miracolo quando nel corso<br />
della storia il genio di un uomo si unisce<br />
al genio del suo tempo, quando un<br />
singolo individuo comprende<br />
profeticamente la grande ansia creatrice<br />
del suo tempo.<br />
Se quel greco onnisciente avesse favoleggiato<br />
affermando che non si può circumnavigare il<br />
continente inesplorato, che non vi è nessun<br />
passaggio all’Oceano Indiano?<br />
Se fosse così, il Portogallo sarebbe il vero<br />
trampolino di ogni scoperta, avrebbe il percorso<br />
più breve verso l’India; non più chiuso<br />
dall’Oceano ma, come nessun’altra terra in<br />
Europa, chiamato alla missione d’avanscoperta.<br />
Questo sogno, di fare del piccolo Portogallo una<br />
grande potenza marinara, trasformando<br />
l’Oceano Atlantico da insuperabile sbarramento<br />
in via di transito, è in nuce l’idea vitale<br />
dell’infante Enrique che la storia, a torto e a<br />
ragione, ha soprannominato il Navigatore.<br />
A torto, poiché, a prescindere dal breve viaggio<br />
a Ceuta, Enrico non è mai salito su una nave, e<br />
non esiste né libro né trattato nautico né carta<br />
di mano sua.