Dicembre 2011 - ACCADEMIA GEOGRAFICA MONDIALE

Via XX Settembre in Bergamo Bassa
La leggenda popolare narra che la Santa
scenda con un asinello a distribuire i doni
ai bimbi buoni, i quali devono chiudere
presto gli occhi curiosi al sonno, perché la
Santa non vuol farsi scorgere. Alcuni dicono
che ai bimbi disubbidienti, ancora svegli per
cercare di vederla, Santa Lucia getta cenere
negli occhi e passa oltre senza lasciare doni.
La notte del 12 dicembre c’era l'usanza di
appendere alle finestre, da parte dei bambini,
dei mazzetti di carote per ingolosire l'asinello
di Santa Lucia, ed invogliare la Santa a
lasciare più doni.
E così questa antica tradizione che anticipa,
per un verso, l’arrivo del “Bambinello” e di
“Babbo Natale”, è finita nel tempo con il
fondersi con le festività natalizie e di fine
anno in un caleidoscopio di luci e colori, tra
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acquisti, regali, alberi di Natale addobbati,
presepi e mercatini di Natale.
Infine se qualcuno si fosse fatto prendere
dall’atmosfera perchè non provare la ricetta
di questi dolcetti?
Occhi di Santa Lucia
Ingredienti: 1 kilogrammo di farina “00•,
200 grammi di olio extravergine di oliva, 200
grammi di vino bianco secco, un pizzico di
sale.
Procedimento: Impastate la farina con l’olio,
il vino e il sale fino ad ottenere un impasto
morbido. Stendete la pasta e ricavatene dei
bastoncini. Confezionate dei tarallini e
cuoceteli al forno a 150° per circa 20 minuti.
A cottura ultimata vanno immersi nella
glassa per ricoprire dolci, quindi si
raccolgono e si mettono ad asciugare.