Dicembre 2011 - ACCADEMIA GEOGRAFICA MONDIALE

Passeggiando per le strade di Veroli, ci si
accorge immediatamente che la cittadina
ernica è talmente piena di storia, che non
si può non avere la curiosità di saperne di
più e approfondire la conoscenza di
personaggi e fatti.
Verosimilmente, il primo nucleo abitato
della città di Veroli si insediò intorno al XII
secolo a. C., epoca in cui il popolo ernico
(che apparteneva al ceppo sabino), si stanziò
a nord della Valle del Sacco, originando
centri come Alatri e Anagni.
Ernici era una sorta di fortino pressoché
inespugnabile, da un lato protetto da vallate a
strapiombo, dall’altro da un’enorme cinta muraria,
resti della quale sono tuttora visibili. Di questo
popolo è rimasta una descrizione che ne fa Virgilio
nel VII libro dell’Eneide: «non tutti hanno
armature sonanti, scudi e cocchi, anzi i più
scagliano ghiande di livido piombo o portano in
Veroli
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L'ANGOLO D'ITALIA
mano due giavellotti, proteggono il capo con
berretti di pelle di lupo, hanno il piede sinistro
scalzo e il destro coperto di cuoio conciato».
Non c’è univocità di opinioni tra gli studiosi circa
l’etimologia del nome “Veroli”. Più leggendaria
che storica è la tesi di chi sostiene che esso derivi
da un tale Verolo, padrone di un possedimento
nella città.