Dicembre 2011 - ACCADEMIA GEOGRAFICA MONDIALE

Città d'Europa
SAN PIETROBURGO
In questa notte di inizio agosto provo un
particolare incanto passeggiando lungo gli
interminabili viali di questa straordinaria
città. E’ la suggestione del cielo crepuscolare
sopra di me che, con la mezzanotte ormai
prossima, non si è ancora arreso alla notte e
ai lampioni che si sono da poco accesi. E’ il
pensiero di questi magnifici palazzi, di questi
monumenti grandiosi, di questi numerosi
canali con i loro ponti che collegano i vari
quartieri, che sorgono in un luogo che
pochissime centinaia di anni fa non era altro
che un’inospitale regione paludosa. E’ la
singolarità di una città che fu dimora degli
zar, che vide nascere la grande stagione della
letteratura russa, ma nella quale
l’incrociatore Aurora esplose il colpo di
cannone che diede il segnale d’inizio della
rivoluzione, e nella quale, durante la seconda
guerra mondiale, si assistette ad un
memorabile assedio durato 900 giorni. E’
San Pietroburgo e la Neva
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l’unicità di una città che ha poco più di 300
anni, ma che ha acquisito uno spirito
culturale da vecchia Europa.
San Pietroburgo fu fondata nel 1703 dallo
zar Pietro il Grande per divenire la nuova
capitale della Russia zarista e, in virtù della
sua posizione sul Mar Baltico, una finestra
sull’Occidente. L’edificazione della città, su
un terreno fino ad allora paludoso, avvenne
contestualmente alla bonifica. Oltre 30.000
prigionieri di guerra svedesi e contadini
lavorarono e morirono in quei luoghi, dando
vita ad una città che, in neppure dieci anni
dalla sua fondazione, fu proclamata capitale.
Alla morte del suo fondatore, avvenuta nel
1725, San Pietroburgo contava poco più di
40.000 abitanti. Oggi, con un centro storico
incluso nella lista dell’UNESCO dei
Patrimoni dell’Umanità e con una
popolazione di poco inferiore ai 4 milioni e
mezzo, è la seconda città russa.