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Il TeATRO VISTO dA MICHele PlACIdO

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MAGAZINE SETTIMANALE FREE-PRESS<br />

anno 1 • numero 14 • 10 FeB 2012<br />

<strong>Il</strong> <strong>TeATRO</strong> <strong>VISTO</strong> <strong>dA</strong><br />

<strong>MICHele</strong> <strong>PlACIdO</strong><br />

www.freebrindisi.it<br />

ATTUALITà E PROMOZIONE<br />

DELLA TERRA DI BRINDISI<br />

FOCUS del VeNeRdì<br />

TEATRO E FORMAZIONE<br />

TeRRA dI BRINdISI<br />

Speciale CINEMA IN PUGLIA<br />

Punta il tuo smartPhone<br />

e visita il nostro sito<br />

Ogni venerdì in edicOla in abbinamentO gratuitO cOn "SenzacOlOnne",<br />

nel centrO cOmmerciale "le cOlOnne", nell'inFOPOint (caSa del turiSta) e nell'aerOPOrtO del SalentO


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brindisi<br />

free-press del venerdì<br />

Amanti del giornalismo ‘on the road’, siamo andati in<br />

trasferta a Milano per conoscere meglio (e farvi conoscere)<br />

una delle più prestigiose realtà teatrali del<br />

mondo: il Piccolo. Abbiamo avuto l’occasione di visitare<br />

il teatro, di assistere ad alcune lezioni nella Scuola<br />

per attori fondata da Giorgio Strehler e di scoprirvi un<br />

pizzico di brindisinità. <strong>Il</strong> che ci ha offerto lo spunto per<br />

ripercorre, a grandi linee, la storia del teatro nella nostra<br />

città tra passato, presente e futuro. Una storia fatta<br />

di alti e bassi, ma che trova continuità in un nome,<br />

quello di Giuseppe Verdi. <strong>Il</strong> teatro comunale intitolato<br />

al celebre compositore di Busseto, fu inaugurato il 24<br />

marzo del 1901, chiuso nel 1956, abbattuto nel 1960.<br />

Per più di mezzo secolo rappresentò a Brindisi il centro<br />

nevralgico dell’arte, della cultura e dello spettacolo.<br />

Danneggiato durante l’ultima guerra mondiale, nel<br />

1959 il Commissario Straordinario al Comune ne ordinò<br />

la demolizione che fu eseguita l’anno successivo tra lo<br />

sgomento e la rabbia dei brindisini. L’inaugurazione<br />

del ‘Nuovo Teatro Giuseppe Verdi’ il 20 dicembre 2006,<br />

dopo un lunghissimo iter burocratico reso infinito da<br />

problematiche relative all’agibilità, ha restituito alla città<br />

un mondo sfaccettato e multiforme di cui era stata<br />

privata per oltre mezzo secolo. Assurto a simbolo di un<br />

cambiamento che avrebbe dovuto investire il capoluogo<br />

e traghettarlo fuori da una marginalità (politica, sociale,<br />

economica) che ne ha segnato la storia recente,<br />

nell’arco di cinque anni il Verdi è diventato uno spazio<br />

di incontro e confronto, ha promosso e sostenuto la<br />

crescita del territorio, ha creato, nel bene e nel male,<br />

opinione. Una realtà, anche fuori i confini regionali,<br />

intorno alla quale si è sviluppato un piccolo universo<br />

parallelo fatto di scuole di teatro e compagnie amatoriali,<br />

dove fermentano idee, nascono speranze e sogni,<br />

maturano ambizioni. Una risorsa da proteggere, incoraggiare<br />

e sfruttare al meglio. Perché l’identità e la cultura<br />

come fattori di apertura, confronto e scambio con<br />

altre culture e identità, rappresentano un importante<br />

occasione di sviluppo e promozione del territorio.<br />

alessandra.caputo@freebrindisi.it<br />

PER LA PUBBLICITà<br />

sU "FREE BRIndIsI"<br />

72100 BRINDISI<br />

via prov.le san Vito 64<br />

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brindisi.it<br />

ANNO 1 - NumeRO 14<br />

del 10 febbraio 2012<br />

in abbinamento gratuito<br />

con il quotidiano Senzacolonne<br />

Registrazione Tribunale di Brindisi<br />

n. 8/11 Reg. Stampa del 04/11/2011<br />

Direttore Responsabile<br />

Alessandra Caputo<br />

Responsabile commerciale<br />

Alessandro Perchinenna<br />

edizione<br />

Free Salento srl<br />

Grafica e Stampa<br />

Pubblidea di Perchinenna Alessandro<br />

Stampa Sud SpA<br />

In qUEsTO nUMERO<br />

NEWS WEEK 5<br />

ATTUALITà - POLITICA - InCOnTRI - BEnEssERE - sPORT<br />

FOCUS 12<br />

MICHELE PLACIdO - TEATRO E FORMAZIOnE<br />

IL PICCOLO dI MILAnO - GIULIA VECCHIO<br />

PEOPLE 23<br />

ELEOnORA sIRO - ATTRICE EMERGEnTE<br />

tErra di briNdiSi 24<br />

Speciale CInEMA In PUGLIA<br />

8 11<br />

12<br />

aPPUNtaMENti 28<br />

WEEKENd CiNEMa 31<br />

iN EVidENZa 33<br />

youtube.com/freebrindisi<br />

www.freebrindisi.it<br />

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OGNI VeNerdì IN edIcOla IN abbINameNtO GratuItO cON<br />

Hanno collaborato<br />

Francesco Marchionna_Simone Aretano<br />

Michelangelo Prudentino_Vincenzo Maggiore_Daniela De Stradis<br />

Grafica<br />

Letizia Taveri<br />

Crediti fotografici<br />

Damiano Tasco_84° Centro CSAR Aeronautica Militare<br />

Marco Falcone_Alfredo Perchinenna_Giovanni Membola<br />

Fototeca APT Brindisi_Brindisi Italia News<br />

COPERTINA A CURA DI ALESSANDRO PERCHINENNA<br />

Per la pubblicità<br />

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Per le notizie<br />

redazione@freebrindisi.it<br />

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NEWSWEEk<br />

NASCE “APULIAN PORTS”<br />

Nasce Apulian Ports, una piattaforma per la prima volta condivisa tra le più grandi autorità portuali pugliesi che<br />

saranno così più forti e competitive al fine di muoversi come un unico soggetto nel sistema internazionale. Questo<br />

l’esito dell’incontro avvenuto la scorsa settimana nella sede dell’assessorato regionale alle infrastrutture con i presidenti<br />

delle tre autorità portuali Sergio Prete di Taranto, Francesco Mariani del Levante e Hercules Haralmbides di<br />

Brindisi. L’associazione si costituirà formalmente entro fine mese. <strong>Il</strong> primo Presidente sarà Hercules Haralmbides,<br />

resterà in carica per un anno e poi ci sarà una rotazione. La sede legale sarà Taranto, la sede operativa quella del<br />

presidente di turno. I compiti del presidente e del Comitato di coordinamento e gestione che lo affiancherà saranno<br />

svolti a titolo gratuito, senza oneri o costi a carico dell’associazione. Punto di arrivo di un percorso comune<br />

cominciato un anno fa con le autorità portuali per la creazione di un soggetto giuridico che attualmente ha solo<br />

due precedenti in Italia, APP avrà una sua autonomia con l’obiettivo di intercettare nuovi traffici. La prima finalità<br />

dell’associazione sarà quella di sviluppare azioni di marketing del sistema portuale pugliese che si articolerà su<br />

due livelli per ottenere il giusto bilanciamento tra l’esigenza di promuovere un marchio territoriale comune per<br />

relazioni internazionali, bandi europei, fiere e quella di mettere a sistema e valorizzare le specificità e le punte di<br />

eccellenza di ciascuno scalo. Un fronte interno riguarderà invece il mantenimento di un elevato e comune standard<br />

di efficienza ed economicità dei servizi pubblici o svolti da privati in regime di concessione che incidono<br />

direttamente sulla funzionalità dei porti (Agenzia delle Dogane, Sanità Marittima, Polizia di Frontiera, Controlli<br />

fito-sanitari e Veterinari, rimorchiatori, Piloti ed Ormeggiatori).<br />

INAUGURATO APPRODO DELLE INDIE<br />

Inaugurato martedì 7 febbraio il nuovissimo “Approdo delle Indie” presso lo Yacht Club in Largo Sciabiche. <strong>Il</strong> progetto<br />

è stato realizzato dalla società Ats, punto d’incontro nato dalla partnership tra Assonautica Brindisi e i Cantieri<br />

Navali Danese. La nuova stazione di attracco, che nel nome e nella posizione rende omaggio alla Valigia delle<br />

Indie, storica linea terrestre e marittima che collegava Londra a Bombay e che da Brindisi transitò dal 1870 al<br />

1914, sorge a ridosso della banchina delle Sciabiche, cuore antico della città e si estende su uno specchio d’acqua<br />

di 7500 metri quadrati per ospitare 120 imbarcazioni da 7 fino a 40 metri. Sulla terraferma Ats gestirà tutti<br />

i servizi per i diportisti, dalle forniture di acqua ed elettricità ai rifornimenti e, nel prossimo futuro, la rete di servizi<br />

verrà ampliata cominciando dalla costituzione di un club-house. Una iniziativa particolarmente significativa<br />

se letta nel contesto del progetto “Brindisi città d’acqua” che punta sul comparto turistico come settore chiave.<br />

http://youtu.be/Q23tC4JGRyw<br />

GIOVANNI BRIGANTE CONTRO IL PD<br />

La sede dell’associazione Sviluppo e Lavoro ha fatto da cornice,<br />

lo scorso venerdì, alla candidatura di Giovanni Brigante. <strong>Il</strong><br />

programma sarà presentato in questi giorni, sebbene i punti di<br />

forza siano sostanzialmente rappresentati dal porto, dall’ambiente<br />

e soprattutto dal lavoro. Ma si tende a precisare l’intenzione<br />

di voler ascoltare tutti i cittadini. “Noi ci candidiamo a rappresentare la città<br />

e vorrei che fossero i brindisini a scegliere il proprio sindaco e il proprio consiglio<br />

comunale”.<br />

Brindisini di Brindisi aggiunge Brigante che sembra avercela apertamente con<br />

funzionari e amministratori della Provincia. "Brindisi rischia di essere annoverata<br />

nei libri di storia come Provincia di Francavilla, di Ceglie, di San Pietro Vernotico<br />

o di Ostuni. Questa gente ha ormai messo le mani un po’ in tutte le istituzioni".<br />

Ma le parole dure Brigante le conserva per il Partito Democratico: "La cosa che<br />

mi ha colpito di più è che il candidato (Carbonella, ndr) di un partito onorevole<br />

come il PD si presenta a chiedere il permesso della candidatura al Presidente della<br />

Provincia, che presumo debba fare il rappresentate istituzionale e non quello<br />

politico. Non ci si deve genuflettere a Ferrarese per chiedere di candidarsi".<br />

http://youtu.be/Z2vNPCfMZHM<br />

PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA<br />

Si è tenuto venerdì scorso, presso il Salone Guadalupi<br />

della sede di Corso Garibaldi, un Workshop organizzato<br />

da Confindustria Brindisi dal titolo “Quali<br />

prospettive per l’economia brindisina”.<br />

Tra i relatori dell’appuntamento, l’architetto Francesca<br />

Calace del Politecnico di Bari, l’architetto Patrizia<br />

Paola Pirro di ArTeC srl Architecture e il professor Federico<br />

Pirro. Giuseppe Marinò, presidente di Confindustria Brindisi, ha introdotto e concluso il dibattito. Dibattito<br />

che sostanzialmente voleva rispondere al Documento Programmatico del Comune sul ‘Piano Urbanistico Generale’.<br />

Un documento che ritiene la grande industria a Brindisi un corpo estraneo alla città. L’appuntamento del<br />

Workshop è servito ad argomentare altre verità.<br />

“Chi traina lo sviluppo della città sono i settori manifatturieri e dell’energia – sostiene Pirro, docente di Storia<br />

dell’Industria, sciorinando dati molto entusiasmanti – ma il resto dei servizi proviene dall’industria. Sappiamo che<br />

molto altro si può fare, come ad esempio interconnettere il sistema infrastrutturale, arricchire le filiere merceologiche<br />

collegate a energia, chimica e aeronautica, rendere sempre più ecosostenibile questo sviluppo e fare in modo<br />

che vengano incorporati nei processi produttivi sempre più contenuti di scienza e di tecnologia”.<br />

Confidustria sembra dunque non essere affatto d’accordo, ma vuole aprirsi al dialogo. “Non vogliamo contrapporci<br />

a nessuno - afferma Marinò - La logica della contrapposizione è quella che ha sempre fatto perdere questo<br />

territorio. <strong>Il</strong> mio mandato è invece finalizzato a costruire logiche di confronto. Non siamo qui per fare guerre, ma<br />

per confrontarci sulle proposte”. E c’è una poco velata critica alla politica: “Conclusa questa lunga campagna elettorale<br />

la speranza è che si riescano a trovare due, tre mesi di tempo per parlare di quello di cui abbiamo bisogno<br />

per pianificare una linea di indirizzo strategico verso il futuro. Di tempo ce n’è davvero poco e il voto distrae molto”.<br />

<strong>Il</strong> teatrO<br />

giOrgiO StrEhLEr<br />

Io so e non so perché lo faccio il teatro<br />

ma so che devo farlo, che devo<br />

e voglio farlo facendo entrare nel<br />

teatro tutto me stesso, uomo politico<br />

e no, civile e no, ideologo, poeta,<br />

musicista, attore, pagliaccio, amante,<br />

critico, me insomma, con quello che<br />

sono e penso di essere e quello che<br />

penso e credo sia vita. Poco so, ma<br />

quel poco lo dico.<br />

sondaggio<br />

su freebrindisi.it<br />

Pensi che l’offerta di<br />

aree verdi a brindisi<br />

sia soddisfacente?<br />

si<br />

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10 febbraio 2012<br />

5


NEWS WEEk<br />

COmUNICATI<br />

TRAffICI PORTUALI IN AUMENTO<br />

“Nel 2011 - rende noto in una nota la Presidenza Autorità Portuale Brindisi - il<br />

traffico passeggeri ha visto un incremento complessivo del 1,18%, passando dai<br />

520.853 passeggeri del 2010 ai 527.001 passeggeri del 2011. Su tale dato incide<br />

positivamente l’incremento del 5,97% dei passeggeri delle navi Ro-Ro pari<br />

a 29.411 passeggeri mentre incide negativamente la riduzione dei crocieristi<br />

trasportati dalle navi da crociera. Quest’ultimo dato, tuttavia, si inserisce in un<br />

quadro che già oggi si può definire in netto miglioramento sulla scorta degli scali<br />

programmati dalle navi da crociera nel porto di Brindisi per il 2012 ed il 2013.<br />

Ulteriore dettaglio riguarda le destinazioni: il numero di passeggeri diretti o provenienti<br />

dall’Albania è aumentato del 11,41% mentre quello relativo ai passeggeri<br />

diretti o provenienti dalla Grecia ha registrato un incremento del 3,69%. Un<br />

dato interessante che riguarda la modalità con la quale si muovono i passeggeri,<br />

in particolare di quelli diretti o provenienti dall’Albania, è quello relativo all’uso<br />

di bus in sostituzione delle auto. Infatti, il numero di queste ultime si è ridotto<br />

del 20,43% mentre quello dei bus è aumentato del 42,86%. In controtendenza, il<br />

traffico con la Grecia che ha visto un incremento delle autovetture del 5,12% ed<br />

una riduzione dei bus del 16,42%. Negativi i dati dei mezzi commerciali su tutte<br />

e due le direttrici, contrazione dovuta principalmente alla crisi generalizzata che<br />

colpisce l’economia mondiale ed europea in particolare. Per quanto riguarda i<br />

dati delle merci, il dato relativo al volume complessivo movimentato nel corso<br />

dell’anno 2011, può rappresentare una conferma del dato relativo al 2010 avendo<br />

registrato una leggera riduzione del dato di appena 0,58%. In dettaglio le rifuse<br />

solide vedono un incremento complessivo del 4,44% dovuto principalmente<br />

all’incremento della movimentazione dello zucchero, che nell’anno considerato<br />

ha superato le 320.000 tonnellate, con una variazione percentuale del 528% circa<br />

ed alla riduzione, abbastanza contenuta, della movimentazione del carbone dello<br />

0,95%. Le ceneri, diretta conseguenza dell’uso del carbone, hanno registrato<br />

una riduzione del 5,04%. Si conferma il dato positivo relativo agli oli vegetali il<br />

cui volume movimentato nel 2011 ha confermato il livello raggiunto nel 2010 ed<br />

il successo riscontrato da questo nuovo tipo di traffico. Un ultimo dato di rilievo<br />

riguarda la contrazione delle rinfuse liquide del 4,50%, dato dovuto alla contrazione<br />

economica generale”.<br />

BORSA DI STUDIO ALLA BOCCONI<br />

<strong>Il</strong> Soroptimist International d’Italia riconosce il ruolo della<br />

formazione come elemento che può favorire la crescita<br />

personale e professionale di quanti si avvicinano<br />

al mondo del lavoro. A tal fine offre la possibilità a 140<br />

giovani donne, selezionate una per ogni Club, di seguire<br />

gratuitamente un Corso di formazione di tre giorni su “LEA-<br />

DERSHIP AL FEMMINILE – costruisci la tua carriera” realizzato dalla Scuola di<br />

Direzione Aziendale dell’Università Commerciale “L. Bocconi”di Milano. <strong>Il</strong> corso<br />

si rivolge a 140 giovani donne, età massima 28 anni, in possesso di Laurea Specialistica<br />

o Magistrale, residenti negli ambiti territoriali in cui operano i Club<br />

del Soroptimist International (per Brindisi l’intera provincia). È richiesta la conoscenza<br />

della lingua inglese. L’ammissione è subordinata alla presentazione<br />

di una domanda di partecipazione redatta su apposito modulo (reperibile sul<br />

sito www.soroptimist.it – progetti e bandi) e che dovrà essere consegnata entro<br />

il 15 febbraio 2012 alla Presidente del Club di Brindisi, Dr.Marcella Cavallo<br />

Nacci – viale Francia n.47 – 72100 Brindisi. Le domande saranno valutate da<br />

apposita commissione che convocherà le candidate per un colloquio e compilerà<br />

la graduatoria, come da bando. <strong>Il</strong> Corso, svolto da Docenti della SDA<br />

Bocconi, si articola in tre giornate di formazione realizzate in due cicli 3-5 maggio<br />

e 14-16 maggio 2012 ed è ha carico del Soroptimist International d›Italia<br />

e del Club di Brindisi. La scuola di Direzione Aziendale dell›Università Commerciale<br />

“L. Bocconi” rilascerà un attestato finale di partecipazione al Corso.<br />

CSV POIESIS: AL VIA CORSO DI COMUNICAZIONE<br />

Partirà giovedì 16 Febbraio il corso di formazione gratuito organizzato e promosso<br />

dall’Area Formazione del CSV Poiesis “Comunicazione di Base - strumenti<br />

e metodi per farsi conoscere bene”. <strong>Il</strong> corso - riservato principalmente<br />

a responsabili e soci di Associazioni di Volontariato - ha la durata di 18 ore,<br />

si svolgerà presso la sede di Brindisi del CSV Poiesis (Piazza A. Di Summa, c/o<br />

ex Ospedale – Padiglione Centrale) e sarà tenuto da Tiziano Mele, giornalista,<br />

nonché responsabile dell’Area Comunicazione del CSV Poiesis. Si tratta di 6<br />

appuntamenti nei quali verranno illustrate tecniche, suggerimenti e trucchi,<br />

acquisiti “sul campo”, per ottimizzare la comunicazione, divenuta sempre più<br />

indispensabile nella crescita di ogni tipo di organizzazione. È possibile iscriversi<br />

entro le ore 18,00 di Lunedì 13 Febbraio pv inviando il modulo scaricabile<br />

dal sito web al numero di fax 0831.512750 o all’indirizzo email formazione@<br />

csvbrindisi.it. Questi nel dettaglio i 6 appuntamenti previsti dal calendario:<br />

Giovedì 16 Febbraio (ore 16-19) “<strong>Il</strong> comunicato-stampa” come scriverlo efficace<br />

e di successo; Giovedì 23 Febbraio (ore 16-19) “Elementi di comunicazione<br />

visiva” consigli e trucchi per impostare una campagna; Giovedì 1 Marzo (ore<br />

16-19) “Comunicare con gli eventi” idee e strategie per farsi conoscere : Giovedì<br />

8 Marzo (ore 16-19) “I nuovi media” promuoversi attraverso Facebook.<br />

6 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

BASkET<br />

SIGMA BARCELLONA – ENEL BRINDISI<br />

DOmENICA 12 FEBBRAIO ORE 18,15<br />

PALAZZO DELLO SPORT NINO ALBERTI<br />

Diretta 'Viva l'Italia Channel' Canale 875 e 879 Sky<br />

Streaming: www.vivalitaliachannel.it<br />

<strong>Il</strong> freddo ha congelato anche il campionato di Legadue.<br />

Con un comunicato ufficiale, relativo agli incontri che si sarebbero dovuti disputare<br />

domenica 5 febbraio, il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro,<br />

Dino Meneghin, preso atto del fatto che sei gare del campionato si sarebbero<br />

giocate in zone fortemente colpite dal maltempo e considerate le previsioni<br />

metereologiche, nell’intento di prevenire eventuali situazioni di disagio per giocatori,<br />

tecnici, arbitri, dirigenti e pubblico, ha disposto, sentita la Legadue, che<br />

tutte le gare della 4a giornata di ritorno, fossero rinviate a mercoledì 15 febbraio.<br />

Brindisi giocherà contro Veroli giovedì 16 febbraio alle ore 20.45.<br />

Prima di allora, l’Enel se la dovrà vedere con la Sigma Barcellona di coach Pancotto,<br />

compagine con cui contendersi due importantissimi punti classifica, considerato<br />

che entrambi i roster sono a 22 punti, terzi in classifica con la Givova Scafati.<br />

Vita facile invece per le prime in classifica, considerando che ReggioEmilia andrà<br />

a Veroli, mentre Pistoia a Sant’Antimo. Scafati ospiterà Piacenza. Tutto può<br />

succedere però.<br />

fINAL fOUR DI COPPA ITALIA<br />

Sarà Bari la sede della VIII edizione della Final Four di Coppa Italia di Legadue, in<br />

programma sabato 3 e domenica 4 marzo 2012 nella bella cornice del PalaFlorio.<br />

L’evento, organizzato dalla società di Castelfranco Veneto (TV), Mediapiù, in collaborazione<br />

con la Legadue, Eventi di Sport e con il patrocinio del Comune di<br />

Bari, vedrà scontrarsi, nel giro di tre incontri, Enel Brindisi, Tezenis Verona, Givova<br />

Scafati e Fileni BPA Jesi.<br />

La scelta di una location come Bari e del rinnovato PalaFlorio, che ha ospitato<br />

negli ultimi anni la nazionale italiana maschile di basket ed è la casa della Liomatic<br />

CUS Bari in Divisione Nazionale A, è stata possibile grazie al patrocinio del<br />

Comune di Bari, del CONI Puglia e della FIP Regionale e all’intervento di Mediapiù<br />

che, insieme a Legadue, si occuperà di tutta l’organizzazione, della comunicazione<br />

e della logistica di questo prestigioso evento.<br />

<strong>Il</strong> programma delle Final Four vede contrapporsi, nel primo degli incontri del<br />

torneo, la Givova Scafati alla Fileni BPA Jesi sabato 3 marzo alle ore 18,15. A seguire,<br />

il secondo incontro che vedrà sfidarsi la Tezenis Verona e l’Enel Brindisi<br />

alle ore 20.45. Le vincenti degli incontri del sabato, si sfideranno nella finale del<br />

torneo prevista per domenica 4 marzo alle ore 18. Non sembra prevista una finale<br />

per il terzo e il quarto posto. I biglietti per una singola giornata vanno dai 12<br />

euro per la gradinata non numerata ai 20 euro per quella numerata. È possibile<br />

sottoscrivere un mini abbonamento per entrambe le giornate che va dai 18 euro<br />

per la gradinata non numerata ai 30 euro per quella numerata.<br />

A Brindisi, è possibile acquistare i biglietti per l’evento presso La Discoteca in via<br />

Imperatore Augusto 9, L’Ideario in via Verona 30 e La tua Edicola in via Nicola<br />

Brandi. I biglietti sono acquistabili anche online sul sito www.bookingshow.it.<br />

L’intera manifestazione sarà trasmessa in diretta televisiva nazionale su E’TV (canale<br />

823 e 829 bouquet SKY).<br />

BENESSERE<br />

SEGNALATECI IL VOSTRO VIDEO PREFERITO<br />

Protesta attori a brindisi<br />

http://youtu.be/AthdvkL_LQI<br />

http://youtu.be/AthdvkL_LQI<br />

CINQUEMILA PASSI DI SALUTE<br />

Cinquemila passi. Pressapoco tre chilometri. Queste le distanze della prevenzione<br />

da percorrere ogni giorno per guadagnare in salute e risparmiare. Lasciando<br />

l’auto parcheggiata si possono risparmiare infatti circa 700 euro all’anno<br />

e a questa cifra vanno aggiunti i 300 euro che ciascun contribuente spende<br />

per curare la sedentarietà nel Paese. <strong>Il</strong> dottor Claudio Cricelli, presidente della<br />

Società Italiana di Medicina Generale, commenta i dati dell’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità: “La sedentarietà provoca 600.000 decessi l’anno in Europa<br />

e rappresenta una delle dieci cause principali di mortalità e disabilità nel<br />

mondo. Diabete, cardiopatie, ipertensione, cancro, osteoporosi sono le malattie<br />

croniche che colpiscono in massa gli italiani, legate proprio a stili di vita<br />

sbagliati. Sono circa 3,9 milioni i diabetici, 2 milioni e 250.000 vivono con una<br />

diagnosi di tumore. Ancora più alto è l’impatto delle patologie cardiovascolari:<br />

la sola ipertensione, un vero killer silenzioso, provoca circa 240.000 morti l’anno<br />

ed è responsabile del 47% delle cardiopatie ischemiche e del 54% degli ictus<br />

cerebrali. Camminare o pedalare ogni giorno è una misura efficace per tenere<br />

sotto controllo questo e gli altri fattori di rischio e permette di dimezzare il rischio<br />

di morte.<br />

(Fonte: CureNaturali)<br />

PETTEGOLEZZO ANTI-STRESS<br />

Secondo un gruppo di psicologi dell’Università della California, il gossip, preso<br />

a piccole dosi, può rivelarsi un ottimo strumento anti-stress.<br />

Lo studio, pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, non<br />

parla del pettegolezzo “cattivo”, quello da invidia che danneggia la reputazione<br />

altrui. Si tratta di una forma di pettegolezzo “altruista”, ben noto agli studiosi<br />

dei comportamenti sociali, che etichettando le azioni sbagliate degli altri aiuta<br />

a ridurre la tensione sociale e quella nervosa. L’esperimento consisteva in un<br />

gruppo di volontari che dovevano osservare un video in cui un partner tradiva<br />

l’altro. <strong>Il</strong> monitoraggio del battito cardiaco ha rivelato che la frequenza calava<br />

quando ai partecipanti era permesso di scrivere su un bigliettino un giudizio<br />

sul comportamento scorretto per avvertire un altro. Una condizione anti-stress,<br />

secondo i ricercatori, poiché “trasmettere questa ‘nota di gossip’ ha migliorato i<br />

loro sentimenti negativi e contenuto la loro frustrazione. È come se non dovessimo<br />

sentirci in colpa e anzi potessimo sentirci meglio se ‘spettegolare’ aiuta a<br />

prevenire altri tradimenti”.<br />

(Fonte: Salute 24)<br />

MEMORIA E LATTE QUOTIDIANO<br />

Un bicchiere di latte al giorno. Una buona abitudine, per alcuni. Un toccasana<br />

per la memoria per altri. Un bicchiere di latte al giorno aiuta a mantenere giovane<br />

il cervello, favorendo l’elasticità e la prestanza della mente, proteggendola<br />

dai danni del tempo. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista International<br />

Diary Journal. La ricerca ha dimostrato che i bevitori (quotidiani) di latte<br />

si sono dimostrati degli assi nel risolvere i test di memoria e logica. Mentre gli<br />

“astemi” del liquido bianco hanno ottenuto risultati meno brillanti. Su un campione<br />

di 900 individui, tra uomini e donne di età compresa tra i 28 e i 98 anni, gli<br />

amanti del latte si sono distinti in maniera netta. Per loro la probabilità di fallire i<br />

test è stata di cinque volte inferiore rispetto ai non bevitori di latte.<br />

Ma se il cervello fa faville, il merito non è esclusivamente del latte. I ricercatori<br />

lo sanno e non si sbilanciano. Piuttosto dicono che la tesi va confermata da altri<br />

studi. In ogni caso, questi risultati si ottengono perché i soggetti che in genere<br />

bevono latte, hanno anche una tendenza a mangiare in modo sano. Insomma,<br />

al latte va associata un’alimentazione corretta.<br />

(Fonte: CureNaturali)<br />

CyBERCITTADINO<br />

a cura di Simone Aretano<br />

PINTEREST<br />

IL SOCIAL NETWORk VETRINA PER LE AZIENDE<br />

Si chiama Pinterest ed è il social network più di moda e chiacchierato del 2012.<br />

La registrazione al momento è solo su invito e la sua struttura ricorda vagamente<br />

una lavagna in sughero su cui fissare foto e promemoria da tenere sempre<br />

sott’occhio. Come il già collaudato Flickr, Pinterest si basa esclusivamente<br />

su immagini. La modalità di interazione utilizzata è il pin che indica l’atto del<br />

fissare qualcosa su una lavagna con una puntina da disegno. Ogni utente, infatti,<br />

può esporre sulla propria bacheca (pin) foto di oggetti di suo gradimento,<br />

classificandole secondo tematiche differenti, prelevandole dal proprio pc,<br />

dal web o riproponendo quelle già esposte da altri utenti (repin), esprimendo<br />

il proprio parere attraverso commenti o “mi piace” e instaurando una propria<br />

rete di contatti. A utilizzare Pinterest, dati alla mano, sono principalmente donne<br />

tra i 25 e i 44 anni. Benchè il social network conti categorie di ogni tipo,<br />

quelle della bellezza e della moda, sono le più dinamiche.<br />

<strong>Il</strong> punto di forza di Pinterest è il basarsi esclusivamente su elementi visivi e<br />

figurativi, che, come si sa, colpiscono molto di più di quelli testuali, così la navigazione<br />

all’interno delle sue pagine colme di foto e di colori, se in un primo<br />

momento può trasmettere una sensazione di confusione, risulta gradualmente<br />

piacevole per l’attenzione e l’interesse che destano i contenuti. <strong>Il</strong> nuovo social<br />

network lascia intuire notevoli prospettive di business considerata la sua<br />

architettura che si presta naturalmente ad essere utilizzata come vetrina per<br />

le aziende. In che modo?<br />

Si pensi, ad esempio, alla possibilità di creare un catalogo online condividendo<br />

i prodotti, organizzandoli in più board (lavagne), identificate da un titolo<br />

opportunamente scelto che ne indichi la tipologia merceologica o di consumatore.<br />

Si può creare poi la categoria “In risalto” con i prodotti che si intende<br />

promuovere, condividere un’immagine aggiungendoci un’etichetta con il<br />

prezzo e un link al sito web aziendale e poi includerla nella categoria delle idee<br />

regalo consigliate, evidenziare visivamente anche i servizi offerti.<br />

Di fondamentale importanza è anche l’ottimizzazione sui motori di ricerca che<br />

può essere massimizzata condividendo su Pinterest i contenuti del proprio<br />

sito web, scegliendo tag e descrizioni appropriate delle immagini, capaci di<br />

raggiungere il target desiderato e contemporaneamente condividendo i pin<br />

sui più importanti social network. Ciò che conta davvero è che si condividano<br />

dei contenuti a valore aggiunto, che l’utente possa giudicare interessanti e ritenere<br />

utile diffonderli a sua volta. Pensiamo ad esempio a QRCode che diano<br />

diritto a promozioni o sconti.<br />

Occorre in ultimo ricordare che sui social network la fidelizzazione si attua interagendo<br />

con gli utenti, rispondendo alle richieste, tenendo in considerazione<br />

i giudizi, valutando le proposte.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

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QUel teatro Mai diMenticato<br />

Per MeZZo secolo centro d’arte e cUltUra<br />

Maestoso con la sua grande cupola, elegante con il suo porticato, sorgeva su corso Umberto, angolo con piazza Cairoli. <strong>Il</strong> Teatro ‘Giuseppe<br />

Verdi’, il primo e mai dimenticato teatro comunale della città di Brindisi, fu inaugurato il 24 marzo del 1901. Per più di mezzo secolo rappresentò<br />

il centro nevralgico della cultura e dello spettacolo. Uno piccolo scrigno d’arte e di storia che di storie ne ha custodite migliaia.<br />

La costruzione richiese nove anni (dal marzo 1892 al marzo 1901). <strong>Il</strong> progetto originario a firma dell’ingegnere milanese Achille Sfondrini<br />

(costo 257.000 lire), fu modificato in corso d’opera dall’ingegner Corrado Pergolesi e nella fase di completamento da Antonio Rubini, Luigi<br />

D’Ippolito e Lorenzo Calabrese, ingegneri brindisini. Ugualmente travagliata fu la scelta del nome.<br />

<strong>Il</strong> teatro della città doveva essere intitolato a un grande uomo. Si pensò in un primo momento a Dante, padre della lingua italiana, ma allo<br />

studioso di storia locale Baldassarre Terribile, l’idea dovette sembrare troppo poco campanilista. Del resto Brindisi (e provincia) era stata culla<br />

di uomini “degni”. Propose in alternativa il nome del celebre compositore sanvitese Leonardo Leo, unanimemente considerato il capostipite<br />

di quella ‘bella scuola napoletana’ che enumera tra gli esponenti Gioacchino Rossini, Giovan Battista Pergolesi, Nicola Vaccaj, Pasquale<br />

Anfossi, Antonio Sacchini, Leonardo Vinci. L’idea raccolse consensi, ma non a sufficienza. <strong>Il</strong> teatro brindisino fu sì intitolato ad un celebre<br />

compositore, ma di Busseto. A prevalere su tutte fu la proposta del giornalista Edoardo Pedio di dedicare l’edificio a Giuseppe Verdi, appena<br />

scomparso (febbraio 1901).<br />

<strong>Il</strong> 24 marzo del 1901 il teatro comunale venne inaugurato. Ad assistere all’evento l’intera città. Per l’occasione furono eseguite alcune tra le<br />

8 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

Alessandra Caputo<br />

più note composizioni di Verdi, omaggio al grande musicista. L’inaugurazione della prima stagione lirica avvenne invece il 17 ottobre 1903<br />

con la rappresentazione della “Traviata”. In platea seduti su eleganti sedili di velluto rosso porpora, uomini in frak e signore con lunghi abiti<br />

da sera e bellissimi gioielli al collo. Tutt’intorno due ordini di palchetti ai quali si accedeva passando attraverso uno stretto corridoio. In quello<br />

più alto, allora chiamato “piccionaia”, prendevano posto i meno abbienti. Ad avvolgere spettatori e attori, i bellissimi affreschi sul frontone del<br />

palcoscenico e quelli interni alla cupola raffiguranti episodi della Divina Commedia.<br />

Ritrovo di ricchi borghesi, studenti, operai, il Verdi era frequentato non solo dai brindisini. Gli spettacoli (opere liriche, prosa, varietà, operette)<br />

richiamavano spettatori da tutta la provincia. Sede anche di conferenze, comizi, adunanze, fiere e veglioni, divenne nell’arco di qualche anno<br />

luogo d’incontro, riflessione e confronto, specchio della società e simbolo di forte identità.<br />

Danneggiato durante l’ultima guerra mondiale da bombe esplose nelle vicinanze e più volte riparato, il 21 luglio 1951 una commissione<br />

di cui facevano parte tecnici del Genio Civile, della Provincia e dell’Ordine degli Ingegneri, ne sentenziò l’abbattimento in quanto “non<br />

rispondente più alle esigenze per le quali era stato costruito, il teatro non era un monumento degno di essere conservato e l’area di grande<br />

valore in cui si trovava poteva essere meglio utilizzata”. La struttura continuò comunque a funzionare come cinema, finché, il 23 agosto 1956,<br />

la Prefettura ne dispose la chiusura. Nel 1959 il Commissario Straordinario al Comune ordinò la demolizione. <strong>Il</strong> Teatro Verdi fu abbattuto tra il<br />

febbraio e l’aprile del 1960, tra lo sgomento di quanti ne avevano auspicato il restauro e la conservazione.<br />

freebrindisi.it<br />

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fOCUS DEL VENERDì<br />

10 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

alfredo de sanctis<br />

IL BRINDISINO CHE RECITò CON ELEONORA DUSE<br />

Quando nei primi giorni di febbraio del 1954 giunse da Firenze la notizia della<br />

morte di Alfredo De Sanctis, l’allora sindaco di Brindisi Francesco Lazzaro,<br />

nell’esprimere alla famiglia dell’attore il cordoglio della cittadinanza, chiese<br />

che fosse riservato alla città l’onore di onorare degnamente la memoria “di<br />

quel suo illustre figlio”. A Brindisi Alfredo De Sanctis aveva visto la luce nel 1867, a<br />

Brindisi aveva mosso i primi passi sul palcoscenico.<br />

Nato in una famiglia di artisti, seguì fin da giovanissimo le orme del padre Pio, Pulcinella<br />

capocomico in una compagnia di guitti. La modestissima compagnia paterna fu la<br />

prima vera scuola del giovane Alfredo. Tra attori nomadi dialettali e di avanspettacolo,<br />

s’impratichì di tutti i ruoli. Fu, a seconda delle necessità, suggeritore, primo attore,<br />

bigliettaio, caratterista, amministratore. Ben presto il palcoscenico divenne un mezzo<br />

per una rapida e fortunata carriera lontano dall’ala protettrice del padre.<br />

<strong>Il</strong> debutto a Bologna nel 1885 con una particina di sfondo, chiamato da Lambertini<br />

per sostituire un attore nella compagnia Diligenti. Nel 1886 entrò a far parte della<br />

compagnia di Cesare Rossi con il ruolo di ‘generico’, fu poi primo attore giovane per<br />

la compagnia Roncoroni. Tornato in Italia nel 1891 dopo una fortunata tournée in<br />

Sudamerica, fu scritturato come primo attore giovane nella compagnia Di Lorenzo-<br />

Calamai e quindi nella Paladini-Talli. All’età di ventisette anni si ritrovò a recitare con<br />

celebrità del calibro di Giovanni Emanuel ed Eleonora Duse. Grazie a una tecnica<br />

recitativa ricca di sfumature, ammiccamenti e improvvisazioni, il giovane brindisino<br />

riuscì ad imporsi al fianco dei divi del momento (Ermette Novelli, Enna Gramatica,<br />

Antonio Gandusio), acquistando fama e credibilità a livello nazionale. Considerato<br />

il successore di Zacconi, venne salutato dalla critica come il massimo interprete del<br />

dramma moderno e come esponente di quei riformatori che tentavano di liberare i<br />

palcoscenici dal dramma borghese e dalla pochade.<br />

Passato nella compagnia di Italia Vitaliani nel 1896 e nella compagnia Della Guardia<br />

dal 1897 al 1898, arricchì il suo repertorio con nuovi personaggi tratti sia dal teatro<br />

moderno sia da quello classico, raggiungendo la maturità artistica ed espressiva. <strong>Il</strong><br />

realismo delle sue creazioni e lo studio “scientifico” dei personaggi, gli diedero fama di<br />

riformatore e gli conquistarono le simpatie di critici e intellettuali come Vittorio Bersezio,<br />

Domenico Lanza, Camillo Sacerdote. Amante delle sfide e galvanizzato dal successo,<br />

nel 1898, su proposta di Lanza, accettò di dirigere il Teatro d’arte di Torino. Nonostante<br />

i grandi attori (Cesare Dondini, Giacinta Pezzana) e lo spessore dei testi proposti,<br />

l’istituzione chiuse in meno di un anno. Per nulla demoralizzato dall’insuccesso, l’anno<br />

successivo De Sanctis diviene capocomico di una sua compagnia. In giro per l’Italia<br />

propone un repertorio allora considerato di eccezione, alternando rappresentazioni<br />

impegnate (Le colonne della società di Ibsen, Piccoli borghesi di Gorkij, <strong>Il</strong> cadavere<br />

vivente di Tolstoj, Al telefono di Delorde) a lavori di semplici come <strong>Il</strong> colonnello Bridau<br />

di Balzac e L’Aiglon di Rostand, per esigenze di popolarità. <strong>Il</strong> successo è immediato, in<br />

Italia e all’estero. Nel 1921 è a Parigi con alcune delle sue più riuscite interpretazioni.<br />

Nel 1937, “stroncato dalla lotta sleale tra la sua ostinata buona fede e tutto il<br />

groviglio di assurdità, di snervanti tirannie burocratiche” si ritira dalle scene. Un addio<br />

momentaneo. Nel 1953 fonda una nuova compagnia esibendosi, con successo, in<br />

tutta Italia. Nuovo cavallo di battaglia la commedia Un curioso accidente di Goldoni.<br />

L’ultima avventura. <strong>Il</strong> 30 gennaio 1953, Alfredo De Sanctis muore a Firenze circondato<br />

dall’affetto dei familiari e dei tanti ammiratori.<br />

GiUstino dUrano<br />

L’ATTORE gENTILUOmO<br />

Quasi sessant’anni di carriera articolata attraverso ogni forma di spettacolo<br />

(radio, teatro, cinema, cabaret, televisione) e sempre all’insegna della<br />

qualità. Quattordici film (di genere avventura, comico, commedia,<br />

drammatico, musicale, western) dal 1959 al 2001, girati in Francia e Italia<br />

sotto la direzione di 13 celebri registi (tra gli altri, Guido Malatesta, Anna Di Francisca,<br />

Franco Amurri, Mario Mattoli). Oggi a ricordarlo, pellicole a parte, un Liceo musicale<br />

a lui intitolato nella città natale. Perché a Brindisi, dove era nato il 5 maggio del<br />

1923, il nome Giustino Durano evoca, ancora oggi, amore e ammirazione. Uno dei<br />

tanti figli che la città pugliese ha generato e regalato al mondo.<br />

Uomo di teatro poliedrico, dotato di una duttilità vocale non comune, Durano<br />

esordì nel 1944 in uno spettacolo per le Forze armate, diretto dal maggiore Anton<br />

Giulio Majano. Calcò i più importanti palcoscenici d’Italia. Recitò a Bari, accanto a<br />

Peppino De Filippo (1947), al Teatro Puccini di Milano nell’avanspettacolo (1951)<br />

insieme a Febo Conti. Al fianco di Dario Fo e Franco Parenti al Piccolo Teatro di<br />

Milano, si rivelò come interprete dalla mimica comica e sfrontata nell’irriverente<br />

cabaret <strong>Il</strong> dito nell’occhio (1953), seguito da Sani da legare (1954-55), che gli valsero<br />

una immediata popolarità. “Mangiavamo rane fritte e bevevamo cioccolata per<br />

sopravvivere”, così amava ricordare i suoi anni di gavetta, il grande attore. Anni<br />

difficili, di speranza e di fame, ma anche di grandi esperienze.<br />

Durano era artista talentuoso e versatile (nel corso della sua carriera cantò nei<br />

nightclub e lavorò brevemente anche con il circo Togni) capace come pochi di<br />

passare con disinvoltura dal cabaret (con il Teatro dei Gobbi) alle esperienze con<br />

il Piccolo Teatro di Milano, dalla rivista tradizionale con Wanda Osiris, Bramieri e<br />

Vianello agli show come autentico mattatore. Dal 1960 si dedicò anche al teatro di<br />

prosa seguendo Giorgio Strehler nel gruppo Teatro e Azione a Prato, affrontando nel<br />

tempo ruoli importanti in allestimenti di Shakespeare, Pirandello, Goldoni e Molière<br />

e confermando, nella tarda maturità, le sue duttili qualità espressive. Da Prato l’attore<br />

rimase affascinato a tal punto da trasferirvisi definitivamente nei primi anni ’70.<br />

Nella città toscana visse più di trent’anni continuando, infaticabile professionista, a<br />

lavorare con tournée nei teatri di tutta Italia e a fornire interpretazioni di primissimo<br />

piano anche negli ultimi anni di vita, dal cinema (La vita è bella di Benigni, 1997<br />

parte che gli valse un ‘Nastro d’argento’) all’opera lirica (<strong>Il</strong> barbiere di Siviglia di<br />

Rossini all’Opera di Roma, 1998) al teatro (E io le dico..., 2001, da lui scritto, diretto<br />

e interpretato, L’uomo la bestia e la virtù di Luigi Pirandello con Tuccio Musumeci<br />

e Ivo Garrani).<br />

Scomparso a Bologna il 17 febbraio 2002, lascia una preziosa eredità in film e<br />

memorie. Con la sua grazia, la sua ironia, il suo humor mai volgare, la sua comicità<br />

fantasiosa, asciutta ed innovativa, Giustino Durano si colloca tra i più insigni<br />

rappresentanti del mondo dello spettacolo italiano.<br />

Alessandra Caputo<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

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10 febbraio 2012<br />

ASCOLTA SUL NOSTRO SITO<br />

L'INTERVISTA INTEgRALE<br />

fOCUS DEL VENERDì<br />

il teatro secondo Placido<br />

ABBIAmO INCONTRATO L’ATTORE CHE AD ApRILE SARà pROTAgONISTA AL VERDI<br />

Gli artisti sono sempre venuti fuori,<br />

soprattutto nelle situazioni difficili. Meno agi<br />

ci sono più l’arte esprime rabbia e fantasia<br />

Alessandra Caputo<br />

Terzogenito di otto figli, giovanissimo si trasferisce a Roma dove si divide tra i doveri di poliziotto e i banchi dell’Accademia Nazionale<br />

d’Arte Drammatica. La passione per il palcoscenico ha ben presto la meglio sul fascino della divisa. Lasciata l’arma, debutta a teatro nel<br />

1970 con il regista Luca Ronconi, nella trasposizione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Al cinema approderà quattro anni dopo<br />

interpretando accanto a Ugo Tognazzi e Ornella Muti Romanzo popolare di Mario Monicelli, e accanto a Laura Antonelli Mio Dio, come<br />

sono caduta in basso! di Luigi Comencini. Segue nel 1976 Marcia trionfale di Marco Bellocchio. Oggi, affascinante sessantaseienne, Michele<br />

Placido è uno degli attori italiani più noti e amati. Dal piccolo paese natio Ascoli Satriano di strada ne ha fatta. Ma le radici non si dimenticano.<br />

iniziamo con un tuffo nel passato. giovanissimo si è trasferito<br />

a roma per frequentare l’accademia nazionale d’arte<br />

drammatica “Silvio d’amico”. ancora oggi molti ragazzi<br />

pugliesi, per formarsi professionalmente, sono costretti a<br />

trasferirsi nelle grandi metropoli del nord e centro italia. Qual<br />

è stata la sua esperienza?<br />

<strong>Il</strong> fatto che in un Paese ci siano città di riferimento per quanto<br />

riguarda il teatro e il cinema credo sia un fattore comune. In<br />

America chi vuol far cinema va a Hollywood o a New York, non certo<br />

in Texas. In Italia i punti di riferimento in questo ambito sono Roma,<br />

Milano, Genova, Bologna, Napoli. Formarsi nella città in cui si vive è<br />

possibile solo se ci sono le opportunità per farlo. Io, essendo nato<br />

in un piccolo centro in provincia di Foggia, non potevo pretendere<br />

di intraprendere lì la mia carriere di attore. Allora la Puglia soffriva<br />

molto la mancanza di centri culturali, oggi non è più così. A<br />

Foggia, ad esempio, c’è una scuola di teatro diretta da Pino Bruno<br />

dove si formano ragazzi che poi vanno al Centro sperimentale di<br />

cinematografia. La mia esperienza lontano dalla mia terra è stata<br />

necessaria, ma anche utile. Se ci fosse stata una scuola di teatro a<br />

Manfredonia mi sarei probabilmente formato lì, ma sarei comunque<br />

andato a Roma per far cinema. La capitale è una tappa obbligata<br />

per chi voglia specializzarsi in questo settore, sia come attore che<br />

come tecnico, se non altro per non doversi spostare di continuo<br />

per far provini, dal momento che le case cinematografiche sono lì.<br />

Ciò non toglie che negli ultimi anni la Puglia ha mostrato una forte<br />

vitalità nel settore teatrale e cinematografico. Tanti attori si sono<br />

formati giù e giù sono stati “lanciati”.<br />

C’è chi sostiene che verso le scuole e le accademie teatrali del<br />

Mezzogiorno ci sia molto pregiudizio. il suo parere a riguardo?<br />

Quello dell’attore è un mestiere in cui l’insegnamento è importante,<br />

ma il talento lo è ancora di più. Artisti come Michelangelo e<br />

Caravaggio ci insegnano che non bisogna esser nati in una grande<br />

città per diventare dei numeri uno. Oggi poi con la globalizzazione,<br />

le differenze non sono così nette, ci sono attori che insegnano sia<br />

nelle Accademie importanti che nei piccoli centri del Meridione. Io<br />

stesso sono stato chiamato più volte a Foggia a tenere dei corsi e<br />

come me altri attori, da Sergio Rubini a Margherita Bui. Poi dipende<br />

molto dalla buona volontà di chi gestisce la politica nella propria<br />

regione, dal volere e saper sviluppare quelle attività che aiutano i<br />

ragazzi a realizzarsi come attori.<br />

Venendo a Lei, attualmente quale spazio dedica sia personale<br />

che professionale al teatro?<br />

Inizio a giorni le prove di uno spettacolo teatrale che dirigo come<br />

regista, “Così è se vi pare” con Giuliana Lojodice, Pino Micol, Luciano<br />

http://youtu.be/WtBdo6R32Tc<br />

Virgilio. <strong>Il</strong> 3 e 4 aprile sarò a Brindisi al Teatro Verdi. In questo<br />

momento sono totalmente dedito al teatro, poi verrà il cinema.<br />

da anni ormai in italia tutto il mondo dell’ arte e della<br />

comunicazione sta soffrendo della disattenzione voluta,<br />

cercata e sostenuta dalle istituzioni. Che futuro avrà a Suo<br />

parere il teatro nel nostro Paese?<br />

Per i prossimi anni ci sarà da parte dello Stato e delle Istituzioni<br />

meno attenzione per il teatro e il cinema e soprattutto meno<br />

denaro, meno possibilità su carta per i giovani di sviluppare<br />

progetti e idee. Anche se non è detto. <strong>Il</strong> periodo più fiorente del<br />

cinema in Italia è stato paradossalmente il dopoguerra. Dipende<br />

molto dalla fantasia delle persone. Oggi la tecnologia permette di<br />

acquistare con cifre modiche una telecamera, chiunque può quindi<br />

improvvisarsi regista, si possono formare gruppi spontanei che<br />

fanno corti a bassissimo prezzo il che dieci anni fa era impensabile,<br />

figuriamoci cinquant’anni fa. Eppure gli artisti sono sempre venuti<br />

fuori, soprattutto nelle situazioni difficili. Meno agi ci sono più l’arte<br />

esprime rabbia e fantasia. Nel periodo elisabettiano gli artisti non<br />

erano certo mantenuti dalle corti, si arrangiavano, recitavano in<br />

strada. <strong>Il</strong> nostro è sempre stato un mestiere di poveracci. Oggi come<br />

allora il teatro lo si può fare ovunque. Se si aspetta l’aiuto delle<br />

Istituzioni o l’appoggio dei politici a rimetterci sarà la creatività, si<br />

avranno sì delle agevolazioni, ma l’arte sarà sempre direzionata,<br />

non sarà mai libera. Ci vorrebbe invece più capacità soprattutto<br />

nello scegliere i politici. Direzioniamo i voti verso persone che<br />

sappiamo investiranno anche in cultura e non si limiteranno a fare i<br />

propri interessi. È chiaro che un governo di mafiosi non incentiverà<br />

mai il teatro, il cinema o la musica. L’aspetto politico dipende molto<br />

da noi, dobbiamo scegliere e dialogare con chi ci rappresenta.<br />

Questo purtroppo avviene poco dalle nostre parti.<br />

Lei considera il teatro odierno un teatro di autori o di registi?<br />

In questo momento in Italia c’è più teatro di registi. Ci sono poi i<br />

grandi attori che fanno da sé, anche se una volta questo accadeva<br />

molto più di frequente. Potrei fcitare dei nomi che non diranno<br />

nulla ai giovani, ma che anni fa riempivano le sale. Oggi nei teatri<br />

delle grandi città si tende a prediligere il teatro autoriale mentre in<br />

provincia c’è più teatro d’autore, molti sono nomi televisivi a capo<br />

di compagnie.<br />

Vorrei, per finire, che lei stesso si ponesse una domanda,<br />

magari quella che avrebbe desiderato sentirsi porre sul teatro.<br />

Vediamo…Domanderei a me stesso come mai in Italia ci sono più<br />

spettatori teatrali al nord e al centro rispetto al sud. La risposta<br />

è semplice: rispetto al nord e al centro noi investiamo meno in<br />

cultura.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

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10 febbraio 2012<br />

Alessandra Caputo<br />

Piccolo Grande aMore<br />

pASSIONE E FORmAZIONE IN SCENA A mILANO<br />

Francesco Marchionna<br />

Era il 14 maggio del 1947 quando Giorgio Strehler, Paolo Grassi e<br />

Nina Vinchi fondarono il Piccolo Teatro di Milano, primo teatro stabile<br />

italiano nonché uno tra i più conosciuti in Italia e all’estero.<br />

Alla base la voglia di dar vita a un’istituzione sostenuta dallo Stato<br />

e dagli enti locali, tra cui il Comune e la Provincia di Milano, insieme alla<br />

Regione Lombardia, in quanto pubblico servizio necessario al benessere<br />

dei cittadini.<br />

Un teatro d’arte, con spettacoli di qualità indirizzati a un pubblico il più<br />

ampio possibile.<br />

In più di sessant’anni di attività, il Teatro Piccolo ha prodotto oltre 300<br />

spettacoli, per la maggior parte diretti da Giorgio Strehler, di autori che<br />

vanno da Shakespeare (Re Lear e La tempesta) a Goldoni (Le baruffe<br />

chiozzotte, <strong>Il</strong> campiello e soprattutto Arlecchino servitore di due padroni),<br />

senza dimenticare Brecht (L’opera da tre soldi, Vita di Galileo, L’anima<br />

buona di Sezuan), Cechov (<strong>Il</strong> giardino dei ciliegi), Pirandello (I giganti della<br />

montagna), Goethe (Faust).<br />

Dal 1998, per merito del passaggio di testimone a Sergio Escobar<br />

e a Luca Ronconi, il Piccolo accentua la propria dimensione<br />

internazionale e interdisciplinare, candidandosi quale ideale<br />

polo culturale cittadino ed europeo. Sulle assi del palcoscenico si<br />

alternano spettacoli di prosa e danza, opere liriche, rassegne e festival<br />

di cinema, tavole rotonde e incontri di approfondimento culturale.<br />

Nel suo itinerario di ricerca, Luca Ronconi ha proposto al Piccolo classici<br />

quali Calderón de la Barca (La vita è sogno), Eschilo (Prometeo incatenato),<br />

Euripide (Baccanti), Aristofane (Rane) Shakespeare (Sogno di una<br />

notte di mezza estate, <strong>Il</strong> mercante di Venezia), Jean-Luc Lagarce (Giusto la<br />

fine del mondo), Edward Bond (La compagnia degli uomini), accanto alle<br />

versioni per la scena di celebri romanzi.<br />

Per quanto riguarda la dimensione internazionale, il Piccolo ha ospitato, e<br />

continua tuttora a farlo, le più interessanti produzioni straniere, realizzate<br />

da artisti di fama mondiale come Peter Brook, Patrice Chéreau, Eimuntas<br />

Nekrosius, Robert Lepage, Lev Dodin, Lluís Pasqual, Ingmar Bergman,<br />

Declan Donnellan, Simon Mc Burney, Robert Wilson. È stato in tournée in<br />

tutti i paesi del mondo, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Cina al Giappone,<br />

dall’Europa al Nord Africa, fino alla Nuova Zelanda.<br />

Dal 1986, il Piccolo gestisce anche una scuola di teatro, fondata da Giorgio<br />

Strehler e oggi diretta da Luca Ronconi, che ha diplomato in questi<br />

anni 200 attori professionisti.<br />

Nel panorama dei progetti didattici d’arte drammatica in Italia, la scuola<br />

spicca in quanto parte integrante del Piccolo, funzione del Teatro stesso.<br />

Un’unità organica che consente di coniugare l’attività di formazione<br />

propria della Scuola con l’attività di produzione del Teatro, favorendo<br />

così il graduale inserimento degli allievi nella professione, senza nessuna<br />

frattura tra il periodo di studio e il momento dell’ingresso nel mondo del<br />

lavoro.<br />

Una scuola teatrale di altissimo livello, che non può prescindere dall’alto<br />

livello professionale dei docenti, personalità di grande esperienza e maestri<br />

di notevole capacità pedagogica, disposti ad apprendere a loro volta,<br />

a sperimentare nuove applicazioni, a ricercare insieme ai propri allievi.<br />

Tra i 900 giovani italiani desiderosi di essere ammessi alla prestigiosa accademia,<br />

ne sono stati selezionati quest'anno, tramite provini, soltanto<br />

trenta, 15 ragazzi e 15 ragazze. Le selezioni, durate oltre un mese, dal 5<br />

settembre al 22 ottobre, e articolate in una doppia fase di prove, hanno<br />

visto i candidati cimentarsi nelle diverse discipline – recitazione, canto,<br />

mimo – davanti alla Commissione presieduta da Luca Ronconi, della quale<br />

hanno fatto parte Enrico D’Amato, coordinatore didattico, Marise Flach,<br />

Lydia Stix e l’équipe di insegnanti che per i prossimi tre anni accompagneranno<br />

gli allievi nel loro percorso di formazione.<br />

I ragazzi della scuola di teatro del Piccolo sono Letizia Bravi, Valeria De<br />

Santis, Francesca Del Fa, Lorenzo Demaria, Elisa Fedrizzi, Maria Laila Fernandez,<br />

Domenico Florio, Marco Foscari, Ruggero Franceschini, Claudia<br />

Gambino, Davide Domenico Gasparro, Federica Gelosa, Gilberto Giuliani,<br />

Giusy Emanuela Iannone, Linda Macchi, Simone Marconi, Lucia Marinsalta,<br />

Lorenzo Massa, Federico Meccoli, David Amadeus Meden, Sylvia Katrina<br />

Milton, Daniele Molino, Maria Laura Palmeri, Nicolò Parodi, Andrea<br />

Preti, Livio Santiago Remuzzi, Roberta Rigano, Francesca Tripaldi, Marouane<br />

Zotti e la brindisina Giulia Vecchio.


da brindisi<br />

a Milano<br />

gIULIA VECCHIO, SULLE ALI DEL TALENTO<br />

Interni della Scuola di Teatro del "Piccolo di Milano"<br />

Francesco Marchionna<br />

Giulia Vecchio, brindisina classe 1992, frequenta la prestigiosa scuola<br />

di teatro del “Piccolo” fondata da Giorgio Strehler nel 1986 e oggi<br />

diretta da Luca Ronconi. Un’occasione importante per Giulia che, a<br />

soli diciannove anni, viene proiettata in un universo totalmente diverso da<br />

quello a lei familiare.<br />

abbiamO incOntratO giulia a milanO e ScambiatO quattrO chiacchiere cOn lei.<br />

http://youtu.be/iK0Igbyo0go<br />

Ci vuoi parlare di quello che significa per te questa esperienza?<br />

“L’accademia è sempre stata il mio sogno e alle volte mi stupisco di essere qui. Questa esperienza si è rivelata da subito difficile ma sicuramente<br />

formativa anche a livello di vita. Credo di poter avere qui una formazione che tanti ragazzi della mia età non hanno. Va bene fare<br />

l’università, ma questa è una vera e propria accademia con delle regole, che ti impone uno stile di vita. Non è da tutti alzarsi ogni giorno alle<br />

nove, anche di domenica, e tornare a casa alle otto, senza avere il tempo di fare la lavatrice o cucinarsi per il giorno dopo... È un’esperienza<br />

importante, che ti insegna a comunicare con gli altri, a stare al mondo. A diciannove anni non è cosa da poco.<br />

ti manca brindisi?<br />

Brindisi mi manca tantissimo da quando sono qui. Mi manca tantissimo la solarità della gente. Qui a Milano sono tutti freddissimi, ognuno<br />

va per la propria strada. Io faccio il mio mestiere, tu fai il tuo. Mi manca molto il fatto di entrare in un supermercato e salutare tutti, parlare e<br />

discutere con la gente. E poi logicamente mi manca la famiglia...<br />

Quali difficoltà hai incontrato appena arrivata a Milano?<br />

Sai, arrivi qui e pensi di avere delle certezze. Abbiamo passato dei provini, il che ti porta a pensare che, per essere arrivata fin qui, un qualcosa<br />

varrai... Qui invece ricominci da zero e, credimi, non è per niente semplice. Ci sono stati momenti di incertezza. La difficoltà più grande è<br />

quella di mettersi di nuovo in gioco. È difficile creare ex novo un altro teatro, un altro modo di recitare... Qui all’accademia ti mettono di fronte<br />

alla realtà del mestiere di attrice, un mestiere duro, per il quele bisogna essere disposti a stare sempre in giro e a rinunciare agli affetti. Solo<br />

una grande passione di base può aiutare a sopportare tutto questo...<br />

Quindi meglio la tranquillità di brindisi?<br />

No, io penso che il distacco con la famiglia sia importante. Brindisi è una città che non offre tantissimo, ma che uno apprezza quando è fuori,<br />

relazionandosi con le difficoltà. Brindisi è ovattata, sembra quasi un paese dei balocchi. Qui ti scontri con le difficoltà ogni giorno e questo<br />

ti fa capire, secondo me, quanto Brindisi possa crescere come città, soprattutto se i giovani credono in essa, come se fosse la loro mamma.<br />

Una città ha bisogno dei giovani e del loro potere di risollevare la situazione. Ecco perché è altrettanto importante crearvi delle strutture, per<br />

non lasciar andare via i ragazzi a cercare fortuna in città ostili.<br />

Qualcosa anche a Brindisi si può fare. Se avessi, in futuro, l’opportunità di ritornare nella mia città per fare questo mestiere qui, lo farei volentieri.<br />

<strong>Il</strong> problema è che bisogna creare qualcosa già da ora, un’accademia, un punto di ritrovo per dei ragazzi che, come me, sognano di<br />

avere a Brindisi una formazione eccellente con dei professori eccellenti. <strong>Il</strong> problema è crederci, avere dei fondi, avere una struttura. E a Brindisi<br />

qualcosina c’è già. L’obiettivo è quello di avere una formazione migliore rispetto a quello che finora ha proposto il territorio, con la creazione<br />

di un vivaio, di una compagnia locale che si possa esibire al Verdi.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

17


Teatro e formazione<br />

Un’accadeMia teatrale<br />

a brindisi. Perché no?<br />

“<strong>Il</strong> teatro non è solamente un avvenimento, è uno stile di vita! Siamo tutti degli attori: essere cittadino non è vivere la società, è cambiarla”.<br />

Augusto Boal<br />

<strong>Il</strong> palcoscenico per formare, informare e sensibilizzare. Una ‘politica’ che la Fondazione Nuovo Teatro Verdi ha fatto sua e porta avanti<br />

con convinzione. Perché il Teatro è evasione, ma anche una scuola di vita. <strong>Il</strong> linguaggio teatrale è caratterizzato da un potenziale che il<br />

linguaggio della narrativa normalmente non possiede, in grado di comunicare le emozioni ma anche di avviare veri e propri percorsi di<br />

crescita. Una consapevolezza, questa, diventata ragione e sostegno di un percorso artistico volto a proiettare il Politeama brindisino in un<br />

contesto nazionale, soddisfare i gusti di un pubblico sempre più numeroso ed esigente, promuovere il territorio.<br />

Dall’inaugurazione nel dicembre del 2006, il Nuovo Teatro Verdi è tornato ad essere luogo vivo, spazio aperto restituito alla cittadinanza.<br />

Merito di una programmazione attenta e di qualità che, portando in città alcune tra le realtà teatrali più interessanti, ha contribuito a formare<br />

un background solido e innovativo, merito di progetti di formazione rivolti alle scuole del territorio, per stimolare nei più giovani un approccio<br />

diversificato e critico al consumo teatrale, della volontà di coinvolgere gruppi di ricerca del territorio, della capacità di avviare collaborazioni<br />

con importanti realtà teatrali italiane quali il Piccolo di Milano e il San Carlo di Napoli. Frutto dell’ormai consolidato rapporto con il Piccolo,<br />

l’Accademia Internazionale della Commedia dell’Arte diretta da Ferruccio Soleri, promossa a Brindisi dallo stesso attore nel 2009 attraverso<br />

21 lezioni, gratuite, per trenta giovani aspiranti attori.<br />

Nell’arco di un lustro il Nuovo Teatro Verdi è diventato la più grande impresa culturale della città di Brindisi. Un modello di impresa che ha<br />

insite considerevoli opportunità di sviluppo. Proviamo a guardare avanti con un pizzico di ambizione partendo dall’esistente: perché non<br />

dotare il territorio di un centro per la formazione professionale offrendo a giovani aspiranti attori e attrici (tanti se ne contano a Brindisi e<br />

provincia) la possibilità di seguire un percorso di formazione e specializzazione completo come accade in altre regioni Italiane?<br />

Del resto il Piccolo docet.<br />

LA FONDAZIONE HA REALIZZATO NEgLI ANNI pROgETTI CON LA COLLABORAZIONE<br />

E IL SUppORTO DI DIVERSE ISTITUZIONI CULTURALI:<br />

- L’accademia teatro alla Scala di Milano ha partecipato nel 2008<br />

alla realizzazione di un progetto finalizzato alla messa in scena<br />

dell'opera di Wolfgang Amadeus Mozart «Così fan tutte», per la regia<br />

di Giorgio Strehler, che ha visto in scena i giovani interpreti e<br />

musicisti dei corsi di alta formazione professionale dell'Accademia<br />

della Scala.<br />

- «La storia della bambola abbandonata» è il nome del progetto di<br />

formazione, realizzato con il Piccolo teatro di Milano, che nel 2008<br />

ha coinvolto le scuole primarie con un programma di laboratori<br />

all’interno degli istituti e sul palcoscenico.<br />

- La stagione 2008-2009 si è aperta con uno spettacolo-omaggio<br />

del Corpo di Ballo del teatro San Carlo di Napoli a un esponente<br />

di spicco della danza moderna, Robert North. Una collaborazione,<br />

quella con la Fondazione partenopea, che si ripropone anche<br />

quest’anno con la partecipazione dell’Orchestra, diretta da Francesco<br />

Lanzillotta, ne «L’Opera da tre soldi», uno spettacolo con un cast<br />

d’eccezione (Massimo Ranieri, Lina Sastri e Gaia Aprea tra gli altri)<br />

coprodotto dal Teatro Stabile di Napoli e dal Napoli Teatro Festival.<br />

- La Fondazione ha avviato nel 2009 un rapporto di collaborazione<br />

con la Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi, ente cui si deve la<br />

direzione di uno dei più antichi teatri di tradizione italiana. La Fondazione<br />

marchigiana è stata capofila nella produzione lirica che ha<br />

ripreso nel 2009 la famosa Traviata degli specchi dello Sferisterio<br />

18 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

di Macerata con la regia di Henning Brockhaus e le scene di Josef<br />

Svoboda, e nel 2010 ripercorso il mito pucciniano di Madama Butterfly<br />

insieme con il Teatro dell'Aquila di Fermo. La collaborazione<br />

ha consentito di organizzare il concerto-evento dello scorso 16<br />

marzo in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità<br />

d'Italia, che ha visto la partecipazione dell'attrice Daniela Marazita<br />

e dell'Ensemble Sipario della Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi.<br />

- La concertistica classica e lirica segna invece il terreno di ripetute<br />

collaborazioni con la Fondazione iCO «tito Schipa» di Lecce.<br />

- <strong>Il</strong> teatro Pubblico Pugliese, circuito teatrale per la diffusione e la<br />

promozione della prosa e della danza in Puglia, opera in sinergia<br />

con la Fondazione promuovendo la conoscenza del patrimonio culturale<br />

internazionale attraverso spettacoli di danza proposti da affermate<br />

compagnie straniere e inseriti nella stagione artistica. Solo<br />

per citarne alcune Momix Dance Theatre, Compania de danza Aida<br />

Gomez, Les 7 Doigts de la Main, Kataklò Athletic Dance Theatre,<br />

Chekhov International Theatre Festival di Mosca.<br />

- <strong>Il</strong> 9 aprile 2011, in occasione della inaugurazione dei nuovi uffici<br />

presso il complesso monumentale delle Scuole Pie, la Fondazione<br />

ha sottoscritto un importante accordo quadro di collaborazione artistica<br />

con la Fondazione teatro dell’Opera di roma, la prestigiosa<br />

istituzione impegnata dal 1879 nel settore del teatro musicale,<br />

della lirica e della danza.<br />

Alessandra Caputo<br />

sostenere le scUole di teatro<br />

che oPerano a brindisi<br />

INTERVISTA A DANIELA ANgELINI<br />

RESpONSABILE ORgANIZZATIVO<br />

FONDAZIONE NUOVO TEATRO VERDI<br />

Una scelta mirata della Fondazione è quella di collaborare con<br />

importanti realtà teatrali italiane. Quale l’obiettivo?<br />

La scelta e l’opportunità di avviare importanti relazioni e<br />

collaborazioni con prestigiose realtà teatrali come il Piccolo di<br />

Milano e il San Carlo di Napoli, è stata la linea proposta e seguita<br />

dal nostro direttore artistico Italo Nunziata. Direi che è riuscito<br />

egregiamente nell’intento, perché il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è<br />

stato proiettato, sin da subito, all’attenzione del panorama teatrale<br />

italiano grazie ad un progetto artistico credibile e prestigioso e<br />

un’attenta politica di relazioni con i diversi enti e istituzioni di livello<br />

internazionale.<br />

Quali sono stati, in senso pratico, i ‘vantaggi’ per il Verdi<br />

nell’investire in queste relazioni?<br />

Oggi possiamo parlare a Brindisi di un progetto culturale “teatro”,<br />

perché l’attività che gravita intorno al Verdi consente non solo<br />

di offrire al pubblico la possibilità di vedere nella propria città<br />

spettacoli di alto livello, ma favorisce anche la conoscenza di Brindisi<br />

oltre i confini regionali. Basti pensare al grande numero di artisti che<br />

vengono e portano con sé il ricordo dei luoghi che hanno visitato,<br />

soprattutto quando offriamo loro la possibilità di visitare la città<br />

con una guida. Dal sondaggio da noi effettuato a conclusione della<br />

scorsa stagione è poi emerso un dato estremamente interessante<br />

che riguarda la provenienza del pubblico, il 5% da altre province, il<br />

3% perfino da paesi esteri. E siamo solo all’inizio.<br />

a brindisi nel 2009 Ferruccio Soleri ha presentato l’accademia<br />

internazionale della Commedia dell’arte con un corso di<br />

specializzazione tenutosi al Verdi, aperto a trenta aspiranti<br />

attori. Un bilancio di qulla esperienza?<br />

Decisamente positivo se si considera che non è stato solo un<br />

corso sulla Commedia dell’Arte, fonte e matrice di evoluzione del<br />

linguaggio teatrale moderno, ma questa attività ha collocato la<br />

Fondazione Nuovo Teatro Verdi in un progetto internazionale, che<br />

ha avuto come uniche tappe Milano, Mosca e appunto Brindisi.<br />

C’è in progetto di ripetere l'esperienza o di realizzarne una<br />

simile in un prossimo futuro?<br />

Ancora oggi i giovani artisti ci chiedono di ripeterla, ma all’interno di<br />

una gestione oculata delle risorse si impongono scelte diversificate.<br />

Oggettivo il successo del teatro comunale, forte a brindisi<br />

l’interesse per la recitazione, come testimoniano le numerose<br />

compagnie e scuole nate negli ultimi anni e i ragazzi brindisini<br />

ammessi in accademie teatrali importanti. Perchè allora non<br />

realizzare a brindisi un’accademia teatrale di alta formazione?<br />

Esistono già in Puglia scuole e accademie di alta formazione e la<br />

nostra politica fino ad oggi è stata quella di non duplicare attività<br />

già presenti a livello regionale. Potrebbe essere invece interessante<br />

sostenere e potenziare le scuole che sono nate e operano a Brindisi.<br />

Realtà che del resto stanno dimostrando di saper coltivare talenti<br />

come Giulia Vecchio e Francesco Rina. Fino allo scorso anno<br />

questi due ragazzi frequentavano a Brindisi l’associazione teatrale<br />

Meridiani Perduti, oggi sono l’una al Piccolo e l’altro alla Paolo<br />

Grassi. Un risultato, a mio giudizio, non casuale. Anche le altre<br />

associazioni, come Thalassia, Talia e il TeatroDellePietre, si sono<br />

affermate e hanno riconoscimenti anche fuori dai confini regionali.<br />

La Fondazione può offrire loro opportunità di approfondimento e<br />

di supporto. Del resto la stessa opportunità di confrontarsi con i<br />

Daniela Angelini<br />

grandi nomi del teatro è una grande lezione di vita perché, al di<br />

là dello studio tecnico dell’arte e del linguaggio teatrale, credo<br />

diventi altamente formativo il confronto diretto con chi ha fatto del<br />

teatro un “mestiere”. Questo è il significato che diamo agli incontri<br />

che si tengono nel foyer con le compagnie ospiti.<br />

brindisi è oggi nota oltre i confini regionali per il suo teatro.<br />

La scommessa lanciata dall’ex sindaco domenico Mennitti il<br />

giorno dell’inaugurazione del Verdi è stata vinta. Questo vuol<br />

dire che il percorso della Fondazione può ritenersi concluso o il<br />

Verdi può (e deve) ancora crescere?<br />

Nulla nella vita ha un punto di arrivo e tanto meno un progetto<br />

che riguarda una città come la nostra. Certo oggi il teatro ha<br />

raggiunto risultati importanti. Nella scorsa stagione abbiamo<br />

registrato la presenza di oltre 19.000 spettatori con una crescita di<br />

affluenza di pubblico, rispetto alla stagione 2008/2009, di quasi il<br />

60%. Senza trascurare il pubblico del teatro ragazzi che ha visto la<br />

partecipazione di 7.000 bambini provenienti dall’intera provincia.<br />

Risultanti importanti raggiunti in quattro anni di attività non<br />

solo grazie all’impegno dei due soci fondatori, Amministrazione<br />

Comunale e Provinciale, ma anche al sostengo concreto del<br />

settore privato. Oggi possiamo dire che il “Nuovo Teatro Verdi” ha<br />

riconquistato il suo posto importante all’interno della comunità,<br />

dopo l’abbattimento del “vecchio” Teatro Verdi che ha procurato<br />

alla città una ferita profonda in termini culturali. Ed è proprio per<br />

recuperare la memoria e tramandarla alle nuove generazione<br />

che la Fondazione, in collaborazione con l’Archivio di Stato e la<br />

Biblioteca Arcivescovile De Leo, sta organizzando una mostra<br />

permanente sulla storia del teatro brindisino. Le ricerche sono volte<br />

non soltanto al vecchio teatro ma provano a ricostruire il faticoso<br />

iter del nuovo, una lunga vicenda politica e amministrativa che ha<br />

portato alla realizzazione della struttura nonché alla sua gestione.<br />

Se è vero che la cultura non è mera conoscenza ma capacità di<br />

riconoscersi in una identità, aprirsi alle relazioni e svolgere un ruolo<br />

propositivo all’interno di una comunità, <strong>Il</strong> teatro ha, tra le altre,<br />

la funzione sociale di essere matrice di cambiamento, favorendo<br />

condivisione e confronto.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

19


Teatro e formazione<br />

il teatro a brindisi<br />

LA pAROLA A CHI LO FA<br />

La parola “teatro” è tornata in auge a Brindisi dopo essere caduta in disuso per circa mezzo secolo. La riapertura nel 2006 del Nuovo Teatro<br />

Verdi ha rappresentato indubbiamente la scossa culturale per un pubblico che aveva quasi dimenticato cosa vuol dire sottoscrivere<br />

un abbonamento alla stagione teatrale, entrare in un politeama, assistere a uno spettacolo, scambiare le proprie impressioni su<br />

scenografie, attori e interpretazioni. Al di là della suddetta prassi di cui i brindisini si stanno gradualmente riappropriando (i dati<br />

registrati dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi parlano di un incremento significativo dei “numeri che contano”), finalmente anche a Brindisi<br />

il teatro comincia a essere visto non solo come una forma di intrattenimento, ma come un mezzo di crescita culturale ed economica. A tal<br />

proposito è opportuno segnalare la presenza sul territorio di professionisti che da anni sono impegnati per contribuire alla propagazione a<br />

vari livelli dell’arte teatrale. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di rispondere alle seguenti domande:<br />

QUaL è iL PaNOraMa tEatraLE a briNdiSi? iL PUbbLiCO è CrESCiUtO NEgLi ULtiMi aNNi? C’è OPPOrtUNità di EMErgErE<br />

PEr LE giOVaNi COMPagNiE? ESiStONO iNiZiatiVE iStitUZiONaLi E iNVEStiMENti aL rigUardO?<br />

QUaLi SONO LE diFFiCOLtà iNCONtratE LOCaLMENtE da Chi iNtraPrENdE La CarriEra attOriaLE? COSa dOVrEbbE<br />

CaMbiarE?<br />

ESiStE La POSSibiLità di CrEarE UN’aCCadEMia tEatraLE SUL NOStrO tErritOriO ChE POSSa raggiUNgErE i LiVELLi<br />

dELLa “SCUOLa PEr attOri dEL PiCCOLO tEatrO di MiLaNO” FONdata da giOrgiO StrEhLEr?<br />

mARCANTONIO gALLO (TeatroDellePietre)<br />

“<strong>Il</strong> panorama teatrale brindisino<br />

è ancora in fase di crescita, ma ha<br />

già raggiunto buoni risultati. Quasi<br />

contemporaneamente alla riapertura<br />

del Nuovo Teatro Verdi sono sorte in<br />

città realtà attive che si occupano di<br />

teatro in maniera professionale. La<br />

compagnia del TeatroDellePietre si<br />

propone di favorire una sinergia tra le<br />

varie professionalità che sono presenti<br />

sul territorio, a partire dai tecnici fino<br />

ad arrivare agli attori. Tutto “made<br />

in Puglia”. Come gruppo abbiamo<br />

prodotto i nostri primi spettacoli grazie<br />

alla Fondazione Nuovo Teatro Verdi e<br />

al Comune di Brindisi che dà sempre<br />

spazio a iniziative artistiche locali.<br />

Sarebbe auspicabile la nascita di nuovi contenitori per dare la<br />

possibilità a gruppi emergenti di avere la giusta visibilità. É questa<br />

la direzione in cui ci stiamo muovendo e che si dovrebbe seguire<br />

con costanza”.<br />

“A livello locale non ci sono grandi opportunità, ma non ci sono<br />

nemmeno grandi competenze. I ragazzi sono costretti a frequentare<br />

scuole di recitazione lontano da casa e a maturare altrove le loro<br />

esperienze. Ad ogni modo le scuole non garantiscono sbocchi<br />

lavorativi concreti, a Milano come a Roma fare l’attore è una cosa<br />

difficile. Questo vale sia per il teatro che per il cinema: in entrambi<br />

i casi si tratta di un lavoro che richiede spostamenti continui e<br />

capacità di adattamento. Inutile pensare di rimanere stanziali, il<br />

mestiere dell’attore è per nomadi. È sempre necessario muoversi in<br />

cerca di opportunità lavorative”.<br />

“Esistono sul territorio realtà che si occupano di formazione. A<br />

mio parere la migliore scuola è l’impegno per l’allestimento di<br />

uno spettacolo. I nostri laboratori sono gratuiti e finalizzati sempre<br />

agli spettacoli teatrali che mettiamo in scena. Una scuola di<br />

recitazione a Brindisi? Perché no, così come si potrebbe investire<br />

nell’Università, in un porto all’avanguardia, in un giardino botanico,<br />

in un museo d’arte moderna. Per una crescita culturale occorre<br />

questo e parecchio altro”.<br />

20 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

mAURIZIO CICCOLELLA (Scuola d’Arte Drammatica Talìa)<br />

“Dal mio punto di vista Brindisi, per un fatto storico, ha un panorama<br />

teatrale essenzialmente amatoriale; le esperienze qualificate<br />

coinvolgono ancora un ristretto gruppo di persone. Negli ultimi<br />

anni c’è, tuttavia, più diffusione del teatro grazie ai progetti nelle<br />

scuole, al Nuovo Teatro Verdi e ad alcune realtà locali”.<br />

“Credo che non sia possibile sviluppare a Brindisi una vera carriera<br />

teatrale così come non accade in nessun’altra città italiana.<br />

L’attore è sempre stato ramingo.<br />

Certamente in grandi centri urbani ci<br />

sono più possibilità, ma c’è anche più<br />

concorrenza. Nella nostra città lamento<br />

soprattutto una confusione di idee e di<br />

parametri circa la professione”.<br />

“Un’accademia in Puglia potrebbe<br />

aspirare ad essere migliore delle Scuole<br />

Nazionali, ma la Regione non può<br />

trascurare l’aspetto della formazione<br />

artistica, sebbene abbia implementato<br />

le produzioni teatrali e musicali. Ad<br />

esempio, la nostra scuola Talìa è<br />

completamente auto finanziata”.<br />

SARA BEVILACqUA (Meridiani Perduti)<br />

“In concomitanza dell’apertura<br />

del Nuovo Teatro Verdi a Brindisi è<br />

nato un nuovo fermento culturale.<br />

Ci sono attori brindisini, come la<br />

sottoscritta, che sono andati a formarsi<br />

professionalmente nelle accademie<br />

d’arte drammatica fuori dalla Puglia<br />

e che sono tornati successivamente<br />

per dare il proprio impulso e contributo<br />

artistico alla città. <strong>Il</strong> pubblico, in<br />

base all’offerta ricevuta dal circuito<br />

ufficiale del Teatro Verdi e dalle giovani<br />

compagnie locali, ha la possibilità di<br />

assistere a rappresentazioni teatrali di<br />

vario genere. Per quanto riguarda gli<br />

spettatori più giovani, da tre anni la Fondazione Teatro Verdi offre<br />

gratuitamente alle scuole di Brindisi e Provincia la possibilità di<br />

fruire di incontri con esperti teatrali che si occupano di formazione<br />

del pubblico fin dalla tenera età. Insieme alla Compagnia del<br />

Sole (Marinella Anaclerio e Flavio Albanese) e alla danzaterapista<br />

Chiara Sergio, sono impegnata in prima persona in questo<br />

meraviglioso progetto. Le giovani compagnie, specialmente nella<br />

prima fase della loro vita devono, con sacrificio e determinazione,<br />

autofinanziarsi e non accontentarsi di restare nel proprio territorio<br />

ma cercare la contaminazione, il confronto con il pubblico e con<br />

la critica anche fuori dai propri confini, per riuscire a crescere e a<br />

inserirsi nel circuito ufficiale dei teatri nazionali”.<br />

“<strong>Il</strong> mestiere dell’attore è un lavoro a tutti gli effetti, è bene<br />

ricordarlo. Richiede studio, applicazione, abnegazione, impegno<br />

costante e grande passione. Purtroppo in questo periodo storico,<br />

fatto di “comparsate” e di apparizioni fugaci sul piccolo schermo,<br />

vengono meno le condizioni per operare da attore professionista.<br />

<strong>Il</strong> cambiamento potrà avvenire solo se la dignità lavorativa sarà<br />

riconosciuta unanimemente e se anche il pubblico ritornerà ad<br />

essere il primo critico, non un contenitore da riempire con mero<br />

intrattenimento”.<br />

“La nascita di una vera accademia è auspicabilissima, ma porta con<br />

sé alcune inevitabili riflessioni: la prima è che l’Accademia dovrebbe<br />

essere Statale o comunque gratuita per l’utenza. La seconda<br />

riflessione riguarda i formatori: sarebbe bello poter contare<br />

sull’apporto dei grandi maestri internazionali in un percorso<br />

formativo lungo e non fatto di sporadici workshop. L’ultimo e forse<br />

più importante pensiero è rivolto agli allievi: esiste un bacino di<br />

utenza tanto grande da consentire l’apertura ed il mantenimento<br />

di una grande accademia teatrale?”<br />

LUIgI D’ELIA (Cooperativa Thalassia)<br />

© Dario Rovere<br />

Vincenzo Maggiore<br />

JENNy RIBEZZO (Compagnia stabile Amici del Teatro)<br />

“La Compagnia Stabile Amici del<br />

Teatro proprio quest’anno festeggia<br />

i suoi primi vent’anni di attività. In<br />

questo arco di tempo sono cambiate<br />

molte cose. Quando siamo nati<br />

non c’era alcuna compagnia locale<br />

in zona che si esibisse e, nel 1992<br />

(prima commedia al teatro Impero) fu<br />

indispensabile “sposare” il vernacolo<br />

per avvicinare i brindisini al teatro. Una<br />

volta fidelizzato il pubblico, ci siamo<br />

distaccati da questo tipo di teatro<br />

(che viene erroneamente considerato<br />

di serie B, ma non lo è, almeno se<br />

lo si fa in maniera seria) per poterci<br />

esprimere in modo diverso. Ho sempre ritenuto che per fare teatro<br />

sia indispensabile spaziare su una varietà di stili che consenta<br />

all’attore di sentirsi tale a trecentosessanta gradi. Vent’anni fa la<br />

sala dell’Impero era tristemente vuota quando si presentavano<br />

spettacoli di un certo livello, ora il Verdi è costantemente gremito<br />

in ogni ordine di posti e questo deve essere motivo di orgoglio per<br />

noi cittadini”.<br />

"In vent’anni abbiamo debolmente bussato alle porte delle<br />

amministrazioni locali perché ci dessero la possibilità di avere una<br />

sala per le prove o un deposito per le tante scenografie a nostra<br />

disposizione e ci è sempre stato detto che non esistono strutture<br />

disponibili. Voglio pensare che questa sia la cruda realtà a cui<br />

tutti sono costretti ad adeguarsi. Per alcuni spettacoli di nostra<br />

produzione siamo stati chiamati a Forlì, a Frosinone e ci siamo<br />

esibiti fuori dalla provincia con tanto successo. Tutto è avvenuto<br />

grazie a privati che, navigando su internet, si sono imbattuti nei<br />

video dei nostri spettacoli. Sarebbe molto bello se le istituzioni<br />

locali riconoscessero il valore di determinati spettacoli e, con<br />

orgoglio, proponessero ad amministrazioni vicine ciò che di bello si<br />

fa a Brindisi. Un po’ come si fa per promuovere il turismo sul proprio<br />

territorio, ma ho paura che manchi questo tipo di cultura, per cui<br />

le compagnie locali avranno sempre serie difficoltà a crescere, se<br />

non animate dalla sola grande passione che da sempre le spinge<br />

a lavorare."<br />

"Un’accademia a Brindisi? Dubito possa decollare come la realtà<br />

milanese. Per entrare al “Piccolo” bisogna superare delle prove<br />

molto selettive e in pochi ce la fanno. Pur avendo grandi talenti<br />

in zona non credo esista un’utenza così ampia come in altre parti<br />

d’Italia. Ben venga, però, la fondazione di una struttura con queste<br />

caratteristiche. Ma forse manca una figura alla Strehler?"<br />

“Per quanto riguarda l’esperienza dei Teatri Abitati che ci vede da anni operare nei teatri di tutta la provincia,<br />

direi che tutto sommato non possiamo lamentarci. È un panorama che va curato costantemente, ma che di certo<br />

non è avaro di soddisfazioni. La gioia più grande è vedere che il miglior pubblico è quello dell’infanzia, cresciuto<br />

grazie al grande coraggio di maestre e genitori che scelgono di salvare i loro bambini dalla superficialità di<br />

questo tempo fatto di spot e scelte facili. L’anno scorso una nostra rappresentazione teatrale ha raggiunto i<br />

vertici nazionali, ma credo che da soli non si vada da nessuna parte. Per crescere è necessario fare rete, non<br />

temere il confronto, superare la logica della trincea. In poche parole fare come succede in un bosco e non come<br />

succede tra i teatranti. In giro per la penisola non si parla altro che della Puglia e del suo fermento artistico.<br />

Mentre altrove i teatri chiudono qui da noi vengono aperti. Grazie alla lungimiranza e all’intelligenza di<br />

istituzioni come il Teatro Pubblico Pugliese e la Regione Puglia siamo consapevoli che il progetto Teatri Abitati<br />

stia scrivendo una pagina importante della storia del teatro italiano“.<br />

“Si dovrebbe superare una visione provinciale e dilettantistica, costruire sulla qualità e non sull’attesa dell’aiuto<br />

dell’amico politico di turno. Devo dire che, ultimamente, apprezzo il Capo del Consiglio Monti quando dice<br />

che troppo buonismo fa male“. “<strong>Il</strong> 'Piccolo' esiste già a Milano. Perché cercare di imitare i grandi centri quando<br />

invece dovremmo far tesoro della ricchezza che può dare una posizione periferica? Siamo periferia e dovremmo<br />

cominciare proprio da qui. Costruire sul confine. Ai margini“.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

21


Opere Pubbliche<br />

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PEOPLE<br />

in italia attori<br />

Poco considerati<br />

Daniela De Stradis<br />

Eleonora Siro è una giovane attrice brindisina. Ventottenne, vive a Roma da otto<br />

anni cercando, tra sfide e difficoltà, di realizzarsi nel mondo del cinema. Per Free<br />

si racconta parlando della sua esperienza, unica eppure comune a tanti giovani<br />

pugliesi costretti a lasciare famiglia e affetti per cercare altrove la propria strada.<br />

Come è nata la tua passione per il teatro?<br />

Ho amato sin da bambina l’arte in generale, a iniziare dal disegno. Ho poi frequentato<br />

il liceo artistico e dopo essermi diplomata mi sono iscritta allo Stamms di Lecce,<br />

sostenendo undici esami. Studiando discipline dello spettacolo, come storia del<br />

cinema e storia del teatro, mi sono appassionata sempre di più e ho iniziato a pensare<br />

concretamente di puntare su ciò che amavo fare per realizzarmi. Ho abbandonato<br />

l’università e mi sono trasferita a Roma per frequentare l’Accademia di recitazione.<br />

alcuni ragazzi pugliesi appassionati di cinema (registi e attori) pur formandosi<br />

fuori trovano nella terra natia occasioni per lavorare. La tua esperienza?<br />

Purtroppo ho avuto pochissime opportunità di lavorare in progetti girati<br />

in Puglia, pur essendo pugliese e sapendo la quantità di serie televisive e<br />

progetti cinematografici realizzati nella nostra terra. Gli unici lavori a cui ho<br />

partecipato sono un cortometraggio, “L’altra parte”, regia di Lorenzo Sepalone<br />

girato a Sant’Agata, una puntata della serie “Nebbie e delitti 3” per la regia di<br />

Giampaolo Tescari girata ad Otranto e un lungometraggio indipendente “<strong>Il</strong><br />

ritorno di Ulisse” regia di Pietro Loprieno, girato tra Bari e Polignano a Mare.<br />

Secondo te a brindisi ci sono le condizioni perchè venga istituita un’accademia<br />

teatrale di alto livello sul modello di quella voluta a Milano da giorgio Strehler?<br />

Di Scuole e accademie ce ne sono davvero tante in Italia e a Roma in particolar<br />

modo. Per quanto riguarda la Puglia il discorso non è semplice. Proprio questa<br />

estate mi sono recata al cineporto di Lecce per lasciare il mio curriculum ed<br />

essere “schedata” sul loro database. Mi son sentita dire: “qui da noi arrivano solo<br />

i casting per comparse e piccoli ruoli da 1 o 2 pose massimo, tutto parte dalle<br />

produzioni di Roma”. Parlando nello specifico di Brindisi, non ritengo ci siano<br />

le condizioni per un’Accademia, primo perchè non credo ci siano insegnanti<br />

capaci e non “improvvisati” che risiedono a Brindisi o che comunque vivono<br />

lì, e poi perchè non ci sono possibilità lavorative concrete, per lo meno oggi.<br />

Se il progetto fosse realizzato, come dovrebbe essere strutturata secondo te<br />

l’accademia alla luce delle tue esperienze?<br />

Come ho già detto, un’accademia funzionerebbe con insegnanti qualificati e se a<br />

Brindisi ci fossero possibilità di lavorare nel settore.<br />

il tuo sogno nel cassetto?<br />

Non ho un sogno particolare, mi piacerebbe lavorare costantemente e poter<br />

vivere facendo ciò per cui ho studiato come tanti ragazzi, terminata l’università,<br />

vorrebbero fare, trovare lavoro nel settore in cui si sono specializzati senza dover<br />

per forza fare lavori umilianti o che non danno soddisfazione, esclusivamente per<br />

tirare avanti senza una minima gratificazione personale. Questo non è vivere.<br />

Considerato il momento economico difficile, e la situazione italiana, un Paese<br />

dove sempre meno si investe nella cultura, la carriera attoriale è una strada<br />

percorribile?<br />

Quello che stiamo vivendo è un momento storico-culturale veramente degradante.<br />

In ogni settore si sente la famosa “crisi” e tutti gli italiani si lamentano di qualcosa. È<br />

vero che il popolo italiano è quello che ha più tradizioni e valori rispetto ad altri Paesi,<br />

ma questo non vuol dire che dobbiamo farci prendere in giro da chi più di noi ha<br />

possibilità decisionale. Siamo i primi a guardare tv spazzatura e i primi a comprarci<br />

l’I-Phone, per cui siamo noi i primi a volere quello per cui poi ci lamentiamo. Non<br />

siamo un popolo unito, non siamo capaci di lottare per i nostri diritti. Siamo bravi<br />

a farlo solo quando ci troviamo davvero alle strette e da soli, per il nostro orticello,<br />

perchè siamo abituati così. Non riusciremo ad ottenere nulla in questa maniera e ci<br />

prenderanno sempre più in giro. Scusami lo sfogo ma non ho resistito. Tornando alla<br />

domanda, la carriera dell’attore in Italia è davvero inesistente. Basta guardare le serie<br />

televisive,diventa attore chi fa il ‘Grande Fratello’ o l’‘Isola dei famosi’, programmi che<br />

nulla hanno a che vedere con la cultura. Chi fa il mio lavoro, chi è un attore, non<br />

è considerato un professionista. Quello dell’attore per molti non è un lavoro ma un<br />

hobby, una perdita di tempo, perché l’arte in Italia non è valorizzata. In base alla mia<br />

esperienza, dopo aver fatto tantissimi sacrifici e continuandoli a fare, non consiglierei<br />

a nessuno di intraprendere questa strada, per lo meno in Italia. Se tornassi indietro<br />

probabilmente studierei per diventare veterinaria dal momento che, dopo anni di<br />

gavetta e delusioni, sono qui a pensare che forse sarebbe meglio cambiare Paese.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

23


In viaggio nella Terra di Brindisi SpeCiAle CineMA in pugliA<br />

ciaK, si PUGlia<br />

SCATTI DI CINEMA<br />

Una regione la Puglia che è tutto uno scenario. “Scatti di cinema,<br />

la Puglia al Cinema” è il titolo di una mostra fotografica itinerante<br />

che attraversa la Puglia raccontando il territorio attraverso l’occhio<br />

della macchina da presa, suggestionando l’osservatore servendosi<br />

unicamente di paesaggi e luoghi toccati da un cinema sempre più<br />

presente.<br />

Negli ultimi anni infatti sono state moltissime le produzioni cinematografiche<br />

nazionali e internazionali che hanno optato di venire<br />

a girare i propri film in terra di Puglia, producendo pellicole che<br />

hanno avuto il pregio di esaltare la bellezza della nostra terra.<br />

Una straordinaria visibilità che la Puglia ha ottenuto in molte parti<br />

del mondo, contribuendo in maniera decisiva alla promozione turistica<br />

della Regione.<br />

“Scatti di cinema” offre all’occhio del visitatore un piccolo grande<br />

viaggio in Puglia mediante immagini che ormai appartengono agli<br />

spettatori e che hanno permesso di riscoprire e far conoscere i nostri<br />

paesaggi, gli ambienti, i luoghi, le masserie, i tramonti, la natura,<br />

gli ulivi, i colori, la luce speciale, le nostre spiagge, il nostro mare, le<br />

architetture e i nostri centri storici.<br />

Luoghi di fascino presi dai film di Pupi Avati, Sergio Rubini, Mario<br />

Martone, Alessandro Piva, Edoardo Winspeare, Giovanni Veronesi.<br />

Immagini che scorrono in un film di diversità morfologiche, di storie,<br />

di tradizioni, di centri storici e di cultura locale.<br />

Una terra che continua a stupire offrendo all’immaginario collettivo<br />

quel misto di memoria visiva reale e memoria cinematografica, che<br />

rappresenta un grande patrimonio oggi anche cinematografico.<br />

i trUlli di bollYWood<br />

L'INDUSTRIA INDIANA DEL CINEMA HA SCELTO<br />

LA PUGLIA PER AMBIENTARE ALCUNI FILM DI<br />

GRANDE SUCCESSO.<br />

Bollywood, fusione di ‘Bombay’ e ‘Hollywood’, è il termine con cui ci si riferisce alla<br />

commedia sentimentale indiana dei grandi schermi, una sorta di cinepanettone<br />

nostrano speziato al curry. Tra gli ingredienti principali, musica, danza e scenari esotici.<br />

E tra questi scenari esotici ecco comparire recentemente qualcosa di familiare.<br />

Sì, perché la sontuosità di una festa di nozze indiana, fatta di abiti, drappeggi, fiori e<br />

frutta dai vividi colori, si muove a suo agio nientemeno che tra gli scorci di Alberobello.<br />

Tutto ebbe inizio ben quattro anni fa, grazie alla pellicola dal titolo “Baachna<br />

Ae Aseeeno” (“Belle ragazze, state attente”) girata tra le gondole veneziane e i trulli<br />

pugliesi. E gli indiani, dalle poltrone dei cinema, applaudirono la scelta del set. Non<br />

tanto per Venezia, conosciuta a livello mondiale, quanto per Alberobello, pugnalata<br />

estetica al cuore indiano. È toccato poi a “Maska”, pellicola che si è servita di Cisternino,<br />

zone del Salento e della Cattedrale di Trani.<br />

Si deve però a “House Full” girato sul Gargano, precisamente sulla Baia delle Zagare,<br />

il merito di aver fatto breccia nel cuore del pubblico. <strong>Il</strong> film, campione di incassi in patria, ha lanciato in grande stile la terra pugliese nel panorama<br />

indiano, facendo assaporare con gli occhi le nostre bellezze a un pubblico quanto mai vasto.<br />

Parlando di numeri, si stima che l’India rappresenti il 17% della popolazione mondiale. Se a questo ci aggiungiamo che l’industria cinematografica<br />

nazionale può vantare una produzione di 1000 titoli all’anno e un numero di biglietti strappati che si aggira sui 3,6 miliardi all’anno,<br />

allora c’è da pensare a un ritorno economico in termini turistici. Già, perché gli indiani non si accontentano del trullo visto sullo schermo. <strong>Il</strong><br />

cineturismo, in India, funziona molto bene e gli operatori del Sud Italia si aspettano grandi cose.<br />

La casa di produzione di “HouseFull” non ha atteso a stringere accordi con il maggior tour operator indiano per la vendita di pacchetti viaggio<br />

per la Puglia, sui luoghi del set. “House Full” si è dunque rivelato, col senno di poi, un ottimo investimento per l’Apulia Film Commision, con<br />

soli 120mila euro investiti, subito ripagati dagli oltre 152mila euro di servizi e beni spesi dalla troupe del film, composta da più di 100 persone.<br />

24 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

http://youtu.be/2VdGEzsIgpM<br />

aPUlia filM coMMission<br />

LA PUGLIA È TUTTA DA GIRARE<br />

Francesco Marchionna<br />

http://youtu.be/7B28NzisV_c<br />

Girare in Puglia è come avere il mondo intero in una regione<br />

sola. Una varietà paesaggistica a tratti imbarazzante. Dal Gargano<br />

al Salento, un set cinematografico passa dai monti alle<br />

pianure, dal mare ai laghi, dalle pianure alle grotte, dai casolari<br />

di campagna alle lingue di asfalto. Una diversità che viene avviluppata<br />

da un altro elemento fondamentale per un registra<br />

e la sua troupe: la luce.<br />

Una luce naturale ammaliante, che permette ai registi di poter<br />

girare per quasi otto mesi l’anno in zone sostanzialmente miti<br />

e soleggiate.<br />

A ciò si aggiunge un’accoglienza senza pari. Dalle amministrazioni<br />

ai singoli cittadini.<br />

Queste le potenzialità della Puglia che cineasti e operatori del<br />

settore cominciano ad apprezzare e condividere nel settore.<br />

Ma non solo.<br />

A promuovere la Puglia come ideale set cinematografico ci<br />

pensa dal alcuni anni l’Apulia Film Commission, fondazione<br />

nata nel 2007 con l’intento di attrarre investimenti nel settore<br />

dell’audiovisivo in Puglia.<br />

Per fare questo, l’Apulia Film Commission interloquisce con<br />

le produzioni e i film maker italiani e stranieri, fornendo una<br />

gamma di servizi che spaziano dalla ricerca di location al booking,<br />

dal casting ai permessi, dai contatti con le PP.AA. ai trasporti.<br />

Tra i tanti servizi alle produzioni, l’Apulia Film Commission si<br />

può interessare delle location su analisi della sceneggiatura,<br />

del casting, del disbrigo di pratiche amministrative relative a<br />

riprese e permessi sul territorio, della negoziazione e del trattamento<br />

sulle tariffe per ospitalità (alberghi, ristoranti e catering),<br />

delle maestranze qualificate e di giovani attori per ruoli<br />

minori, comparse e figurazioni. Tutti servizi gratuiti, a cui si<br />

aggiungono due cineporti.<br />

Un cineporto è un ampio spazio coperto predisposto per ospitare<br />

uffici di produzione, scenografie, magazzini, sale trucco,<br />

sala casting, guardaroba e sala proiezione/ multimedia.<br />

Stando a due pubblicazioni di Vito Attolini e Alfonso Marrese, i<br />

film girati in Puglia dal 1923 a oggi sono 163. La prima pellicola<br />

si intitolava “Maria... viene a Marcello”, film muto realizzato<br />

in Puglia dalla ‘Garganica Film’ di Lucera. Da allora a oggi sono<br />

state raccontate tantissime storie attraverso tantissimi generi<br />

cinematografici, dalla commedia all’italiana al poliziesco, dalla<br />

commedia d’amore al film di denuncia, dal dramma al crudo<br />

realismo. Come non citare “Polvere di stelle” con Alberto Sordi,<br />

“Le vie del Signore sono finite” con Massimo Troisi, “La riffa”<br />

con Monica Bellucci, “Io speriamo che me la cavo” con Paolo<br />

Villaggio (girato interamente a Taranto), tanto per citarne alcuni.<br />

È però verso la fine degli anni Novanta e soprattutto all’inizio<br />

del nuovo millennio, che la Puglia riversa su celluloide la propria<br />

veracità e identità, venendo apprezzata fuori dai confini<br />

regionali.<br />

“Fratelli Coltelli”, “Lacapagira”, “Liberate i pesci”, “Tutto l’amore<br />

che c’è”, “Io non ho paura”, “Mio cognato”, “La terra”. Piva, Salvatores,<br />

Rubini alcuni tra i registi più rappresentativi di tale successo.<br />

Un successo che ha fatto conoscere scorci e scenari della<br />

regione a chi non immaginava tali bellezze. Un importante<br />

fenomeno di marketing territoriale e di promozione turistica,<br />

che ci può far sostenere che oggi la Puglia è “tutta da girare”.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

25


In viaggio nella Terra di Brindisi<br />

brindisi terra di reGisti<br />

PANORAMICA SU QUATTRO GIOVANI TALENTI<br />

ALESSANDRO ZIZZO<br />

SpeCiAle CineMA in pugliA<br />

La Puglia, con i suoi colori e suggestioni, lo sfondo prediletto del<br />

regista francavillese Alessandro Zizzo. Federico Fellini, Massimo<br />

Troisi, Giuseppe Tornatore i suoi “maestri”. All’attivo un documentario<br />

e 15 cortometraggi, pubblicità per reti private e spot elettorali,<br />

video per il Tad (via del babuino-Roma) e Gino Rossi, gallerista di<br />

via Margutta (Andy Warhol-Ritratti). Come regista, è stato tra i quattro<br />

finalisti del Gran Gala del Remake 2005 organizzato da Coming<br />

Soon Television, ha partecipato a “Corto in progress” andato in onda<br />

su Coming Soon Television e vinto il primo premio “La città in corto<br />

2008 - La Sapienza-Roma” con uno spot sulla sicurezza stradale dal<br />

titolo “Io voglio esserci”, ideato e girato con la scrittrice Elisa Mauro.<br />

Ha lavorato al film “Piede di Dio” con Emilio Solfrizzi, Antonio Catania,<br />

Elena Bouryka e Filippo Puccillo, lungometraggio prodotto da<br />

Enzo Porcelli (Achab Film) per la regia di Luigi Sardiello. In qualità<br />

di assistente alla regia, si è occupato essenzialmente di formare il<br />

cast artistico.<br />

Dopo aver girato l’Italia, Zizzo torna nella sua terra con un nuovo<br />

progetto. Scrive e dirige il cortometraggio “Come se fosse facile”.<br />

“Una commedia degli equivoci che ha per tema il matrimonio analizzato<br />

attraverso la vita sentimentale, alquanto turbolenta, del protagonista<br />

- spiega il regista - L’opera offre, tra gag e colpi di scena,<br />

spunti per riflettere su questo evento che da sempre è ritenuto fondamentale<br />

per la crescita di un uomo e di una donna, sulle convenzioni<br />

che spesso spingono a fare ciò che in realtà non si desidera.<br />

Capita a volte che ci si sposi, magari con la persona sbagliata, solo<br />

perché è quello che genitori, amici, o la società stessa si aspetta”.<br />

Girato interamente nelle province di Brindisi e Taranto (Francavilla<br />

Fontana, Manduria e Maruggio), ha visto la partecipazione di personaggi<br />

noti nel panorama artistico italiano. Dalla showgirl Pamela<br />

Prati (che si è aggiudicata nel 2011 il premio speciale al quarto Festival<br />

Internazionale Film Corto, a tema “Tulipani di seta nera: un<br />

sorriso diverso” ) a Enzo Piscopo l’indimenticato Lucignolo dell’ultimo<br />

Pinocchio di Carmelo Bene, dall’attore e regista Nico Cirasola,<br />

ad Adelaide Di Bitonto protagonista accanto a Riccardo Scamarcio<br />

del film di Sergio Rubini “L’uomo nero”. Ad arricchire il cast attori e<br />

attrici pugliesi alle prime esperienze. Scelta non casuale. “L’idea di<br />

affiancare volti nuovi a personaggi noti è nata da una sorta di patto<br />

con Gabriele Lippolis, titolare della casa di produzione Anthalya<br />

Film - afferma Zizzo -. Non ho fatto cast o provini, ho contattato<br />

direttamente gli interessati, attori “emergenti” ma con alle spalle<br />

esperienze nel campo cinematografico. A riguardo avevo le idee<br />

ben chiare”.<br />

26 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

pAOLA CRESCENZO<br />

Classe 1976, si trasferisce giovanissima a Milano assecondando la<br />

passione per il cinema. <strong>Il</strong> diploma al corso triennale di Regia conseguito<br />

allo IED le spiana la strada, ma è la terra natia ad offrirle la<br />

prima vera occasione. Nel 2008 EdoardoWinspeare la vuole assistente<br />

alla regia per “Galantuomini”. Seguiranno altre collaborazioni<br />

con il regista salentino, ultima in ordine di tempo la docufiction<br />

“Filia Solis”, realizzata in co-regia e presentata all’Ischia Film Festival<br />

2010. Dello stesso anno il documentario “milanonichisoloandata”<br />

(in concorso nella sezione dedicata ai giovani registi pugliesi<br />

di età non superiore ai 35 anni del ‘Festival del Cinema Europeo’<br />

di Lecce) in co-regia con Daniele Guadalupi. “<strong>Il</strong> nostro lavoro è la<br />

testimonianza di un preciso momento storico che coincide con la<br />

rielezione di Nichi Vendola come governatore della regione Puglia,<br />

ma che racconta la storia di un’emigrazione interna all’Italia mai<br />

cessata - spiega Paola - È un road movie ambientato su uno dei<br />

nichibus partiti dalle più importanti città del nord Italia che portava<br />

i pugliesi fuorisede a votare alle ultime elezioni regionali. Al di<br />

là dell’orientamento politico, abbiamo voluto indagare chi fossero<br />

questi passeggeri giovani che vanno via dalla Puglia per studiare<br />

e lavorare ma che sognano di costruirsi un futuro nella loro terra<br />

d’origine. È una storia che ci tocca da vicino visto che anche io e<br />

Daniele siamo andati via da Brindisi per formarci”.<br />

Ma nella città natale i due ragazzi sono tornati a vivere “perché è qui<br />

che vogliamo costruire il nostro futuro. Negli ultimi anni la Puglia<br />

è stata scoperta da numerosi registi inoltre, in controtendenza con<br />

quanto avviene a livello nazionale, la Regione ha deciso di investire<br />

sulla cultura intesa anche come cinema. La scelta di ritornare a<br />

Brindisi è stata motivata dal desiderio di lavorare nella terra in cui<br />

siamo nati dal momento che le condizioni perché questo avvenga<br />

sembrano esserci”.<br />

SImONE SALVEmINI<br />

Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione a Torino (con tesi su<br />

“Lo Squalo” di Spielberg), lavora come assistente alla regia in alcune<br />

produzioni importanti come la sit-com “Bradipo” di Marco Pozzi,<br />

nella quale veste anche i panni di attore. Tra i suoi maestri Tornatore<br />

e soprattutto Edoardo Winspeare, per il quale nel 2000 svolge il<br />

ruolo di assistente alla regia nel film “Sangue Vivo”. Parallelamente,<br />

affina le innate qualità ampliando la formazione cinematografica<br />

(diploma d’attore, corsi di sceneggiatura e montaggio). Dal 1999<br />

scrive, dirige e monta cortometraggi interamente girati a Brindisi,<br />

opere selezionate e riconosciute in oltre cento festival nazionali e<br />

internazionali. È l’ideatore e curatore del BRIFF – Brindisi International<br />

Film Festival ed è tra i promotori del CNC, Centro Nazionale del<br />

Cortometraggio, l’archivio storico del corto italiano.<br />

Vive a Brindisi dove insegna la sua passione nelle scuole e continua<br />

a “raccontare” da dietro una cinepresa la sua terra esaltandone le<br />

mille sfaccettature, la complessità, le potenzialità, la bellezze. “La<br />

mia città, la realtà in cui sono nato e in cui vivo, rappresenta per me<br />

una inesauribile fonte di ispirazione”.<br />

Dal 2004 dirige (con Emanuela Mola, Diego Brancasi, Francesco<br />

Lacorte) La Kinebottega, associazione che opera nel campo della<br />

produzione e formazione audiovisiva e nell’organizzazione di eventi<br />

a carattere cinematografico. Le produzioni privilegiano la forma<br />

breve (cortometraggi e spot) e il genere documentario con tematiche<br />

sociali.<br />

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Tel. 0831 587195 - 349 8320783<br />

FEDERICO RIZZO<br />

Alessandra Caputo<br />

Trentacinque anni, nato a Brindisi, trascorre la sua infanzia a Milano.<br />

Fin da adolescente inizia a curare la sua grande passione, il cinema.<br />

Si diploma come perito tecnico cine-televisivo presso l’I.T.S.O.S. e<br />

come sceneggiatore cinematografico presso la civica scuola del<br />

cinema di Milano, per poi laurearsi al D.A.M.S. indirizzo Cinema di<br />

Bologna con una tesi su La cotta di Ermanno Olmi.<br />

Nella lunga gavetta annovera diverse esperienze teatrali, formandosi<br />

all’Accademia Comuna Baires, e televisive lavorando con i registi<br />

Giuseppe De Santis e Pupi Avati. Come regista e al tempo stesso<br />

sceneggiatore ha realizzato circa quaranta cortometraggi dall’età<br />

di quindici anni, fra gli altri ‘Milano violenta’ con Giuseppe Battiston,<br />

prodottto da Sky Cinema e ‘La tunica’, vincitore del prestigioso<br />

premio Civis Video Awards del Parlamento Europeo di Bruxelles nel<br />

2000. Ha realizzato come regista e sceneggiatore nove lungometraggi<br />

di finzione che fanno parte di un programmato “Decalogo<br />

delle giovani vittime”. Dal 2010 è il Direttore dell’Accademia del Cinema<br />

di Bergamo e responsabile della sezione Cinema del Festival<br />

Internazionale della Cultura di Bergamo. Ma non dimentica le sue<br />

radici. “Pur lontano sono rimasto legatissimo alla mia città tornandoci<br />

spesso nel corso degli anni. Amo Brindisi, i brindisini, la brindisinità”.<br />

A tal punto da scegliere il capoluogo (insieme ai comuni di<br />

Torchiarolo e San pietro Vernotico) quale set per il suo ultimo film,<br />

un thriller psicologico dai risvolti profondi e inaspettati. Nel cast,<br />

Nino Frassica, Dorotea Mercuri e Giulio Forges Davanzati. “Quando<br />

mi è stata data la possibilità di girare “Taglionetto” non ho esitato<br />

ad accettare, ma a condizione di ambientaere la storia nei luoghi in<br />

cui vive la mia famiglia”.<br />

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10 febbraio 2012<br />

27


APPUNTAMENTI<br />

IN PRIMO PIANO<br />

MOSTRA ICONOgRAFICA SULLA STORIA DEL<br />

TEATRO A BRINDISI: LA FONDAzIONE CERCA<br />

IMMAgINI INEDITE E SCONOSCIUTE<br />

La Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi lancia un appello<br />

a tutti coloro i quali sono in possesso di immagini del vecchio e<br />

del nuovo Teatro Verdi, ma anche di altri contenitori di spettacolo<br />

che in passato sono stati attivi nel capoluogo. <strong>Il</strong> materiale<br />

iconografico, che verrà riprodotto per essere immediatamente<br />

restituito ai proprietari, diventerà parte di una mostra permanente<br />

sulla storia del teatro brindisino all’interno del foyer e di<br />

altri spazi del Nuovo Teatro Verdi. Per consentire l’allestimento<br />

della mostra gli interessati sono pregati di contattare gli uffici<br />

della Fondazione entro il 29 febbraio (tel. 0831.22.92.30).<br />

venerdì 10 febbraio ostuni<br />

L’AMORE È UN DIO<br />

Nell’ambito della Rassegna “Forme di Conoscenza”, l’Associazione<br />

Culturale “Folletti e Folli” presenta “L’Amore è un Dio”. Da esperienze<br />

di scambio intellettuale e artistico tra due Associazioni che si occupano<br />

di cultura (ScriptaVolant per diffondere la pratica della lettura<br />

su larga scala, Antropia per sperimentare la gentilezza dell’uomo e<br />

della natura in tutte le sue forme), nasce “L’Amore è un Dio”, spettacolo<br />

il cui titolo prende spunto dallo scritto di Eva Cantarella. Una<br />

performance in bilico tra metafore e apostrofi di realtà, odori di rassicuranti<br />

vite da vivere in coppia consapevoli della immanenza della<br />

forza distruttrice di passione e individualità. Gli eccessi dei sentimenti,<br />

delle azioni che rendono tracotanti gli uomini rendono l’amore più<br />

umano che mai assieme a colui a cui l’amore stesso fa sentire le vertigini<br />

d’onnipotenza. Con Renza De Cesare, la donna, Piero D’Errico,<br />

l’uomo. Sceneggiatura di Renza De Cesare e Piero D’Errico. Direzione<br />

Artistica di Renza De Cesare, Piero D’Errico e Mariapia Moggia. Teatro<br />

Madonna del Pozzo via Emigranti , ore 21. Ingresso libero.<br />

sabato 11 febbraio brindisi<br />

CARNEVALE E TEATRO<br />

<strong>Il</strong> laboratorio teatrale Fabbrica<br />

di Stelle organizza, per la<br />

prima volta, il veglioncino di<br />

carnevale per i bimbi della<br />

città. <strong>Il</strong> laboratorio teatrale<br />

allieterà i vostri bambini nel<br />

modo che gli è più congeniale...con<br />

il teatro! Un fantastico<br />

spettacolo musicale<br />

sarà portato in scena dagli<br />

allievi-attori, ma non solo. Ci<br />

saranno tantissimi balli, divertentissimi giochi, un magnifico baloon<br />

art dei nostri animatori e solo a Fabbrica di Stelle arriveranno direttamente<br />

dal mondo incantato dei cartoni animati Hello Kitty, Benten e<br />

Spongenbo. Quattro le date previste: 11-12-15 e 18 febbraio dalle ore<br />

17.00 alle ore 20.00. Costo biglietto 10 euro: spettacolo + baloon art+<br />

animazione. Per prenotazioni: 340.6032943.<br />

domenica 12 febbraio san vito dei normanni<br />

FAVOLE IN MOSTRA<br />

La Libreria Icaro ed Exfaddacaffè presentano “Come fece come non<br />

fece”, Kurumuny editore, spettacolo di Burattini a cura del Teatro dei<br />

Burattini di Lecce. “Come fece come non fece” è una raccolta di fiabe<br />

fatte di immagini, luoghi, atmosfere, suoni di paesi e città, voci di uomini<br />

e di animali, odori antichi di case umili o profumi esotici di sfarzosi<br />

castelli, di malìe e incantamenti alla controra. Immagini lontane,<br />

nel tempo e nello spazio, di principi e principesse che vivono e rivivono<br />

tra gli ulivi contorti e tra gli spinosi fichi d’India. Le favole pubblicate,<br />

registrate direttamente dalla viva voce dei narratori in dialetto<br />

salentino e trascritte mediante una traduzione libera, fanno parte di<br />

un lavoro di ricerca e documentazione più ampio e complesso condotto<br />

dall’autore sulla cultura orale<br />

salentina. “Come fece come non<br />

fece” è un libro attraverso cui i bambini<br />

possono apprendere gli strumenti<br />

per affrontare la vita, perché<br />

si narra di grandi difficoltà e pericoli<br />

da superare, di magie e incantesimi<br />

buoni e cattivi, di viaggi straordinari,<br />

ma è anche un libro per gli adulti che<br />

possono svegliare i ricordi custoditi<br />

in un angolo della memoria e ritrovare<br />

il tempo in cui furono bambini<br />

attraverso la fascinazione di un racconto.<br />

Exfaddacaffè, ore 18, ingresso<br />

con prenotazione. Info. 0831983259.<br />

martedì 14 febbraio ostuni<br />

SPECIALE SAN VALENTINO<br />

Francesco Plantone,<br />

Valerio Fusillo, Ciccio<br />

Bianco e Donato<br />

Pugliese, dopo il<br />

successo ottenuto<br />

la notte di San Silvestro,<br />

tornano alla<br />

Masseria Cantone<br />

per proporre le note<br />

romantiche delle<br />

musiche popolari<br />

che sciolgono il<br />

cuore di innamorati<br />

e non, ma anche melodie divertenti e allegre per tutti coloro<br />

che amano sdrammatizzare una delle feste più attese e ...disattese<br />

dell’anno. Masseria Cantone ore 20, ingresso a pagamento (35 euro).<br />

Info. 080 4446902.<br />

giovedì 16 e venerdì 17 febbraio brindisi<br />

L’AVARO<br />

Teatro Stabile delle Marche/Teatro Stabile di Napoli, con Arturo Cirillo<br />

(Arpagone), Michelangelo Dalisi (Cleante), Monica Piseddu (Elisa),<br />

Luciano Saltarelli (Valerio), Antonella Romano (Mariana), Salvatore<br />

Caruso (Anselmo, Saetta, Fildavena), Sabrina Scuccimarra (Frosina),<br />

Vincenzo Nemolato (Mastro Simone, Baccalà, Commissario), Rosario<br />

Giglio (Mastro Giacomo). Rgia Arturo Cirillo; scene Dario Gessati;<br />

costumi Gianluca Falaschi;<br />

disegno luci<br />

Badar Farok, Dario<br />

Gessati; musiche<br />

Francesco De Melis.<br />

Figura di spicco<br />

della nuova scena<br />

teatrale italiana,<br />

Arturo Cirillo carica<br />

di humour nero il<br />

grande classico di<br />

Molière restituendo<br />

al pubblico un Arpagone<br />

arcigno e<br />

avido, chiuso in una<br />

tragica maschera<br />

all’interno di una pièce ironica e graffiante. Arpagone vive in una<br />

casa forziere, all’interno della quale vive incalzato dalle trame ordite<br />

dai figli e dalla servitù. Ma l’uomo non intende mollare un centesimo<br />

del proprio danaro, che custodisce avidamente dentro una cassetta.<br />

Ma se Arpagone è l’avaro, gli altri cosa sono?, si chiede Cirillo. Arpagone<br />

ha tre figli: Cleante, Elisa e la cassetta, ma solo l’ultima è stata<br />

“partorita” da lui stesso. Gli altri sono figli di una madre morta che gli<br />

hanno sottratto giovinezza e amore, prima ancora del denaro. Mentre<br />

Mariana, la ragazza che si fa comprare, è forse l’ultimo anelito di<br />

vitalità, la battaglia finale per dare scacco matto al mondo e alle leggi<br />

della natura, pornografia senile. Cirillo firma un Avaro sorprendente,<br />

perché, come ha scritto Nicola Viesti su Hystrio, «sembra che faccia di<br />

Arpagone una specie di fratello dello Jago visto nel suo precedente<br />

Otello. Quasi un emblema di qualcosa di assoluto - forse del male - di<br />

cui ignoriamo l’origine e di cui non riusciamo a comprendere il fine».<br />

Nuovo Teatro Verdi, ore 21.<br />

le segnalazioni vanno inviate a redazione@freebrindisi.it<br />

FREE CONTEST FOTOgRAFICO<br />

Sei un fotografo e hai voglia di metterti in mostra?<br />

“Free brindisi” fa proprio al caso tuo.<br />

La copertina di ogni numero<br />

tematico potrebbe essere tua.<br />

il tema del prossimo contest<br />

fotografico di Free sarà<br />

“IL VERDE PUBBLICO<br />

A BRINDISI”.<br />

<strong>Il</strong> tuo scatto dovrà pervenire all’indirizzo redazione@freebrindisi.it<br />

in formato .jpg, risoluzione 300 dpi, per un formatoA/4.<br />

I crediti fotografici compariranno all’interno di “Free Brindisi”<br />

e sui nostri siti.<br />

Cosa aspetti? Esci e racconta la città!<br />

MARTEDÌ 14 FEBBRAIO LECCE<br />

WORKSHOP REPORTAgE DI STRADA<br />

Le Officine Cantelmo ospitano “Reportage di strada”, corso<br />

teorico pratico a cura di Danilo Dom Calogiuri e Alessia Rollo.<br />

Nel corso delle lezioni, che rientrano nell’offerta formativa<br />

de I nuovi linguaggi fotografici, i due docenti affrontano<br />

gli aspetti fondamentali della street photography, tanto<br />

dal punto di vista teorico quanto pratico. Nella fattispecie,<br />

Alessia Rollo offre un’ampia panoramica storico-artistica<br />

sul reportage di strada,<br />

nato in America<br />

negli anni Cinquanta<br />

come strumento<br />

di studio e denuncia<br />

sociale, per poi passare<br />

all’analisi e all’evoluzione<br />

dei codici<br />

visivi insiti in questo<br />

genere fotografico.<br />

Più pratico, invece,<br />

l’approccio del fotoreporter<br />

Danilo Dom<br />

Calogiuri: sotto la sua guida, i partecipanti possono scoprire<br />

i “trucchi del mestiere” e affrontare temi cardine come la<br />

scelta e lo studio di una storia, l’importanza della tecnica di<br />

scatto, i tempi d’attesa e infine l’editing di un reportage. In<br />

programma, anche l’attività sul campo, finalizzata alla realizzazione<br />

di un progetto fotografico personale.<br />

Le lezioni si svolgono ogni martedì, giovedì e nel fine settimana.<br />

<strong>Il</strong> workshop prevede 6 incontri, scanditi tra martedì<br />

14 e giovedì 16; martedì 21 e sabato 25; martedì 13 e giovedì<br />

15 marzo.<br />

Le iscrizioni sono aperte per un numero limitato di posti.<br />

Le adesioni devono pervenire entro e non oltre lunedì 13<br />

febbraio.<br />

www.facebook.com/damagegood<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

29


IN EVIDENZA<br />

reGia e tecniche di MontaGGio<br />

LO SPERIMENTATORE QUENTIN TARANTINO<br />

Uno dei maggiori sperimentatori<br />

in campo cinematografico è sicuramente<br />

Quentin Tarantino. Nel<br />

panorama del cinema contemporaneo<br />

ha fatto del proprio lavoro uno<br />

stile, una scuola, una fonte di ispirazione<br />

per tutti i registi, gli sceneggiatori e i video<br />

artisti che amano il pulp.<br />

Ciò che caratterizza il regista statunitense<br />

è la sua passione cinefila, l’amore per il cinema<br />

americano di “serie B”, per la cultura<br />

di massa e per la musica, l’estrema spregiudicatezza<br />

nel manipolare la materia filmica<br />

disponendo liberamente di svariati generi,<br />

ma anche la sua volontà di innovare il cinema<br />

soprattutto sul piano linguistico, riferendosi<br />

ad un immaginario che chiamiamo<br />

postmoderno di cui assume la pratica<br />

del citazionismo e del collage, la destrutturazione<br />

della dimensione temporale, il<br />

prevalere della sensazione sul senso, la<br />

contaminazione dei generi e la fusione fra<br />

cultura “alta” e “bassa”.<br />

Tarantino è un modello importante per chi<br />

andrà a filmare dei corti da utilizzare come<br />

clip durante una live performance. Molti<br />

video-artisti, come lui, utilizzano tecniche<br />

di regia e di montaggio non lineare. Tra i<br />

suoi caratteri distintivi troviamo la definizione<br />

di un senso estetico fondato sul<br />

montaggio rapido, sull’importanza fon-<br />

30 freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

damentale della colonna sonora, sulla prevalenza<br />

di riprese esterne, sulla sessualità<br />

e la violenza crude e manifeste. Gli ultimi<br />

film del regista si rifanno esplicitamente a<br />

film da noi etichettati di serie B. Si tratta di<br />

film basati su trame escogitate ad arte per<br />

scioccare e stupire lo spettatore.<br />

Infissi in alluminio<br />

e ferro battuto<br />

di Piccolo Antonio & C.<br />

Via Fara, 18 - Torchiarolo (BR)<br />

Tel. 0831 692019 - Fax 0831 211129 - 349 5597148<br />

farm2006@hotmail.it<br />

Michelangelo prudentino IN EVIDENZA<br />

Riguardo la musica, la colonna sonora<br />

rappresenta un elemento imprescindibile,<br />

svolge una funzione corroborante rispetto<br />

al ritmo e all’azione e un contrappunto lirico<br />

sul piano emotivo.<br />

CINEMA<br />

BRINDISI<br />

aNdrOmeda maXIcINema<br />

Via Bozzano, 1 - Tel. 0831 546880<br />

info@andromedamaxicinema.it<br />

OSTUNI<br />

cINema rOma<br />

Via Tanzarella Vitale, 37 - Tel. 0831 336033<br />

ORIA<br />

multISala SalerNO<br />

Via A. Manzoni, 1 - Tel. 0831 840214<br />

FRANCAVILLA FONTANA<br />

cINema ItalIa<br />

Via S. Cesarea, 16 - Tel. 0831 812373<br />

SAN PIETRO VERNOTICO<br />

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Via Brindisi, 128 - Tel. 0831 652154<br />

CAROVIGNO<br />

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Corso Umberto i - Tel. 0831 996302<br />

FASANO<br />

cINema KeNNedY<br />

Via Pepe, 23 - Tel. 080 4413150<br />

LIBRO<br />

<strong>Il</strong> lavoro dell'attore<br />

su se stesso<br />

Konstantin Stanislavskij<br />

drammatico tHriLLEr commEdia commEdia<br />

aLbErt NObbS<br />

Siamo nell’Irlanda del<br />

diciottesimo secolo. Albert<br />

Nobbs è migliore dei<br />

camerieri che lavorano in un<br />

albergo di Dublino. La sua<br />

vita è totalmente dedita a<br />

svolgere la sua professione il<br />

meglio possibile, in modo da<br />

poter guadagnare il denaro<br />

necessario per aprire una sua<br />

attività commerciale. Albert<br />

Nobbs ha però un segreto: è<br />

una donna.<br />

di guido Lombardi<br />

"Qui si va ben lontani da carismatiche 'teorie'!<br />

Qui si parla di lavoro quotidiano, di faticose<br />

scoperte giornaliere, di riflessioni strettamente<br />

collegate con la prassi del palcoscenico!",<br />

scriveva nella prefazione Giorgio Strehler.<br />

L'attore, ossia l'uomo che senza perdere<br />

se stesso deve creare il personaggio, è il<br />

protagonista de "<strong>Il</strong> lavoro dell'attore su se<br />

stesso" scritto sotto forma di diario di un<br />

immaginario attore, Kostantin Nasvanov, che<br />

frequenta la scuola di teatro del regista del<br />

Arkadij Nicolaevic Torcov dove egli apprende,<br />

durante i due anni di corso, le varie fasi del<br />

"metodo Stanislavskij". <strong>Il</strong> libro si divide in due<br />

parti; nella prima parte spiega il metodo per attuare i sentimenti e nella seconda il<br />

metodo per creare i personaggi. Attore, regista e teorico dell'espressione scenica,<br />

Konstantin S. Stanislavskij fu costretto, durante la Rivoluzione d'Ottobre, a lasciare la<br />

Russia per una tournée in America dal 1922 al 1924. Fu proprio questa fortunatissima<br />

tournée a far conoscere al mondo il suo "metodo".<br />

La VErità NaSCOSta<br />

In seguito all’improvvisa<br />

scomparsa della sua compagna,<br />

Adrián conosce e s’innamora<br />

di Fabiana, piacente e un pò<br />

arrivista cameriera che entrerà<br />

ben presto a far parte della<br />

sua villa. Per la polizia l’uomo<br />

è l’unico sospettato della<br />

misteriosa sparizione della sua<br />

ex. Attraverso un flashback ne<br />

conosciamo il passato: giunto<br />

dalla Spagna in Colombia per<br />

dirigere l’Orchestra Filarmonica<br />

di Bogotà, vive insieme alla<br />

bella Belèn, cui costerà molto<br />

cara l’idea di metterne alla<br />

prova la fedeltà.<br />

COME è bELLO Far L’aMOrE<br />

Andrea e Giulia sono una solida<br />

coppia di quarantenni, con un<br />

figlio adorabile, una bella casa<br />

e una tranquilla vita coniugale.<br />

Forse un filino troppo<br />

tranquilla... Andrea e Giulia,<br />

infatti, come tutte le coppie<br />

della loro età con figli grandi,<br />

non fanno sesso. Ma nella loro<br />

vita tutto cambia il giorno in cui<br />

in casa piomba Max, un vecchio<br />

e caro amico di Giulia, che di<br />

professione fa il pornodivo.<br />

MusICA<br />

oh Petroleum<br />

trE UOMiNi E UNa PECOra<br />

L’inglese David e l’australiana<br />

Mia si incontrano su una<br />

spiaggia paradisiaca,<br />

s’innamorano perdutamente<br />

e decidono di sposarsi. <strong>Il</strong><br />

matrimonio è previsto nel<br />

cuore delle Blue Mountains,<br />

dove lo sposo si recherà<br />

soltanto alla vigilia del gran<br />

giorno, insieme con i suoi più<br />

cari amici, tre allegri dementi,<br />

con un fiuto speciale per i guai.<br />

FILM d'AutORE<br />

la Bas Daniela De Stradis<br />

LA-BAS (in francese "laggiù") esordio nel lungometraggio di Guido Lombardi, è un film che ha un grande valore di testimonianza. <strong>Il</strong> regista<br />

napoletano si ispira a un tragico fatto di cronaca accaduto nel 2008, la “strage di Castel Volturno” in cui furono massacrati sei ragazzi africani,<br />

tutti incensurati e mai coinvolti in episodi di criminalità, all'interno di una sartoria. Una ritorsione della camorra contro i clan africani che ne<br />

disturbavano gli affari, rivolta però contro degli innocenti; un segnale lanciato all'intera comunità africana, senza curarsi delle distinzioni.<br />

Distinzioni che invece vengono messe in evidenza e sottolineate da Lombardi. Castelvolturno, dove si parla francese e non italiano e dove<br />

vivono circa ventimila africani, arrivati in Italia inseguendo il sogno dei soldi facili, è dipinta come una terra ferita e tragicamente priva di<br />

opportunità, tanto per i residenti quanto per gli immigrati. Ma nonostante la speranza di una vita onesta e dignitosa appaia una chimera, il<br />

film sembra urlare disperatamente che una scelta diversa è possibile e necessaria.<br />

Maurizio Vierucci, in arte Oh Petroleum, ha masticato tanto blues e rock'n'roll prima<br />

di dire la sua da solista con il brano "Sulla collina puoi seppellire ciò che non ami pù"<br />

(firmato con lo pseudonimo Creme). <strong>Il</strong> suo stile ruvido da tre accordi al massimo e la<br />

scelta di cantare in italiano, ha conquistato da subito critica e pubblico. Ora canta in<br />

inglese e comincia a farsi conoscere in Rete con ballate e videoclip. <strong>Il</strong> sound è intenso<br />

e netto. Un affresco di ritmi folk-rock che fanno sensazione con un'estetica a volte<br />

dark-blues a volte musicalmente tribale, e con un cantato sciamanico, poderoso, mai<br />

recitativo, quasi-country dai bordi gotici nei dintorni del rock'n'roll. "Malediction" uno<br />

dei brani più belli.<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

31


PROgETTAZIOnE E REALIZZAZIOnE DI SPAZI VERDI<br />

MAnuTEnZIOnE VERDE PubbLICO E PRIVATO<br />

FORnITuRE DI PIAnTE FIORITE E PIAnTE gRASSE<br />

ESPIAnTO ALbERI<br />

L’azienda si avvale delle più moderne tecnologie ed attrezzature usate nel settore, come piattaforme aeree con altezza fino a 22<br />

metri, camion con gru di diversa portata di sollevamento, escavatori skid loader di ultima generazione ed altra attrezzatura di<br />

avanguardia con regolare certificazione e in pieno rispetto delle normative che regolano il trasporto dei rifiuti vegetali presso le<br />

discariche autorizzate.<br />

Le aziende ALMIVERDE SERVIZI e VIVAI CATAMO si estendono su una superficie di 12.000 mq site alle porte della città di Torchiarolo<br />

in C. da Faraschita a 28 metri sul livello del mare, gode di un clima particolarmente mite che consente la coltivazione sia in serra che<br />

in campo aperto di un gran numero di specie vegetali ortive, ornamentali comprese quelle tropicali.<br />

All’interno si trovano un Garden Center di 1.000 mq e 13.000 mq di serre per la coltivazione di giovani piante, inoltre l’azienda<br />

completa la sua gamma di prodotti con la commercializzazione di alberature come agrumi, ulivi, carrubi, ficus, grevilee, jacarande;<br />

fontane artistiche in pietra; ciottoli in pietra e vetro colorato; piscine in resina e vasi artistici per interno ed esterno.<br />

ALMIVERDE SERVIZI SRL E VIVAI CATAMO<br />

professionisti nel settore ortoflorovivaistico<br />

C.da Faraschita TORCHIAROLO - Brindisi<br />

+39 0831 62 09 54 +39 348 3406064<br />

www.almiverde.it<br />

IN EVIDENZA<br />

chirUrGia estetica<br />

Età, abitudini di vita, esposizione al sole e stress sono alcuni dei fattori<br />

che possono accelerare i normali processi di invecchiamento.<br />

Per questo motivo, sempre più persone ricorrono a un trattamento<br />

medico delle rughe, che può essere realizzato attraverso differenti<br />

tipologie di prodotti e materiali: dal semplice “peeling” all’acido glicolico<br />

fino all’infiltrazione di “riempitivi” per le rughe cutanee più profonde.<br />

A metà strada tra questi due estremi, ed effettuabile peraltro contemporaneamente<br />

ad altri tipi di trattamento, si inserisce la “biorivitalizzazione”<br />

o “biolifting”.<br />

Questa tecnica di stimolazione dei tessuti non riempie gli avvallamenti,<br />

ma riesce a ottenere tre evidenti risultati:<br />

gLObaLE riNgiOViMENtO dEL ViSO E dEL COLLO;<br />

raSSOdaMENtO tESSUtaLE;<br />

diStENSiONE dELLE rUghE.<br />

L’Easy-Filler è in grado di realizzare questo risultato. Si tratta di un filler<br />

riassorbibile, indicato per la correzione dei tessuti molli, costituito<br />

da un gel di agarosio (iniettabile e non doloroso), acqua per preparazioni<br />

iniettabili e sodio cloruro.<br />

<strong>Il</strong> prodotto viene iniettato nel tessuto dermico per fornire un supplemento<br />

viscoelastico alla matrice intercellulare del tessuto connettivo.<br />

L’Easy-Filler viene iniettato, mediante un ago sottile, all’interno dello<br />

strato medio-profondo del derma. La zona da trattare deve essere accuratamente<br />

disinfettata e ben illuminata e devono essere accuratamente<br />

rimossi eventuali residui di trucco.<br />

In relazione al tipo di pelle o di lesione, i migliori risultati si ottengono<br />

dove i difetti sono facilmente distendibili o dove la correzione può<br />

essere visualizzata attraverso la distensione manuale della pelle.<br />

L’uso di Easy-Filler è particolarmente indicato per:<br />

"FRee BRINDISI" PROMOTION Per informazioni marketing@freebrindisi.it<br />

LE rUghE OriZZONtaLi dELLa FrONtE;<br />

LE rUghE PEriOCULari;<br />

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LE rUghE gENiENE (che interessano specificatamente la guancia);<br />

L’aUMENtO VOLUMEtriCO dEL LabbrO;<br />

LE CiCatriCi.<br />

L’utilizzo di questa efficace e innovativa tecnica di trattamento viene<br />

realizzata presso lo studio dentistico del dott.Antonio Tonietti, dalla<br />

dott.ssa Milka Zekovic, specialista in Anestesia e Rianimazione con<br />

abilitazione in Medicina estetica del viso.<br />

DOTT. ANTONIO TONIETTI<br />

ImplantologIa<br />

ortodonzIa<br />

ChIrurgIa orale<br />

protesI<br />

parodontologIa<br />

endodonzIa<br />

Via appia, 80 - Brindisi<br />

tel. 0831584993 - 3389857432<br />

www.dentisti-italia.it<br />

http://youtu.be/y7QO13BCR5Q<br />

freebrindisi.it<br />

10 febbraio 2012<br />

33


posta@freebrindisi.it<br />

@ diaMO VOCE aLLO SPOrt<br />

Carissimi amici,<br />

i tagli che il governo ha attuato anche al mondo<br />

dello sport ci hanno imposto una seria e<br />

attenta valutazione oltre che un’indispensabile<br />

riflessione. Se è vero che il mondo dello sport<br />

deve fare la sua parte – e la deve fare bene con il<br />

massimo dello spirito di responsabilità possibile<br />

– è altrettanto vero che dobbiamo essere certi<br />

che le Istituzioni non pongano ai margini del loro<br />

interesse le nostre realtà, le nostre esperienze<br />

e le nostre variegate ed affascinanti attività.<br />

Lo sport di base, lo sport che pratichiamo e<br />

facciamo praticare con l’USACLI con le 4000 e<br />

più società, associazioni, ASD e gruppi sportivi,<br />

non deve rimanere nel retrobottega dell’attuale<br />

confronto politico, istituzionale e sociale. Ecco<br />

perché l’USACLI ha deciso, insieme a CSI, UISP<br />

e AICS di aderire all’iniziativa “Dare voce allo<br />

sport di base” sostenendola e diffondendola.<br />

Un’iniziativa nata proprio da alcune società/<br />

ASD che hanno elaborato e condiviso un<br />

documento che racchiude analisi e proposte.<br />

Un’idea che esalta l’intenzione propositiva e non<br />

quella rivendicativa. Un’idea nata “dal basso”,<br />

dalle società, da coloro che vivono e praticano<br />

le attività sportive quotidianamente, in prima<br />

contatti<br />

Telefono 0831 45 13 02<br />

fax 0831 55 11 96<br />

IndIrIzzo Via Prov.le San Vito, 64 - BR<br />

ema<strong>Il</strong> redazione@freebrindisi.it<br />

Web freebrindisi.it<br />

ATTESTATO SOA N°1058/47/01<br />

CATEGORIA OGI-CLASSE IV<br />

ISO 9001/2008 N°000113<br />

linea. E vorrei che il tutto procedesse così anche<br />

per noi: con il vero coinvolgimento e la diretta<br />

espressione delle nostre società sportive. Con<br />

l’intento di far incontrare questi amici e queste<br />

società sportive in un momento finale a Roma di<br />

confronto con i rappresentanti delle Istituzioni,<br />

ma con il pieno protagonismo diretto delle<br />

nostre realtà territoriali. Un incontro che non<br />

potrà essere rimandato a lungo termine, ma<br />

piuttosto dovrà essere organizzato il prima<br />

possibile.<br />

È molto importante il vostro aiuto nella diffusione<br />

dell’iniziativa.<br />

Le società sportive/ASD/associazioni/gruppi,<br />

tesserati, Comitati e chiunque altro, possono<br />

aderire attraverso Facebook alla pagina dedicata:<br />

www.facebook.com/pages/Dare-voce-allosport-di-base/308740892503707?sk=wall.<br />

Coloro che non fossero iscritti a Facebook e<br />

non intendessero iscriversi, possono aderire<br />

inviando una mail con un breve commento al<br />

Coordinatore dell’USACLI o tramite la pagina<br />

dedicata che in questi giorni sarà pubblicata sul<br />

sito: www.usacli.org.<br />

Confidando nella vostra mobilitazione, vi saluto<br />

fraternamente.<br />

Marco Galdiolo<br />

Presidente Nazionale USACLI<br />

youtube.com/freebrindisi<br />

facebook.com/freebrindisi<br />

twitter.com/freebrindisi<br />

72100 BRINDISI<br />

via prov.le san Vito 64<br />

+39 0831 451302<br />

info@pubblidea.eu<br />

www.pubblidea.eu<br />

Brindisi<br />

Via Gino severini, 3/A<br />

Tel. Fax 0831.546703<br />

ilariogroupsrl@libero.it<br />

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temporale della garanzia Iveco riferita agli elementi della catena cinematica: riparazioni su motore, iniezione, cambio, albero di trasmissione e ponti, con incluse le coperture addizionali Ans24ore, traino e copertura internazionale. Con il termine “manutenzione ordinaria” si intendono tutte le operazioni previste nel piano di manutenzione del libretto “Uso<br />

e Manutenzione” del veicolo. Gli interventi andranno eseguiti presso la rete assistenziale IVECO. Per i dettagli sui contenuti e le condizioni fare riferimento al Contratto Garanzia estesa Drive Line e Manutenzione ordinaria Fast Nuovo Daily. Fogli informativi analitici disponibili presso le concessionarie Iveco aderenti all’iniziativa. Immagine a puro scopo illustrativo.

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