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I Rimedi Della Nonna - Focus

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Salute<br />

Icari, vecchi, ingenui rimedi della<br />

nonna… Hanno ancora senso<br />

nell’attuale mondo ipertecnologico<br />

in cui viviamo? La<br />

domanda è arrivata in redazione<br />

con una e-mail, firmata semplicemente<br />

Beatrice.Adesso, con un ritardo<br />

di alcuni mesi (il tempo di<br />

fare le ricerche!), ecco la risposta.<br />

Che speriamo soddisfi la curiosità<br />

di Beatrice e di tanti altri lettori.<br />

● Dalla notte dei tempi<br />

Pochissimi tra i rimedi popolari,<br />

abbiamo scoperto, sono stati convalidati<br />

da studi rigorosi. La maggior<br />

parte di loro non è mai stata<br />

presa in considerazione dalla ricerca<br />

scientifica: sono tramandati<br />

da una generazione all’altra senza<br />

che si riesca bene a capire da<br />

dove vengano e chi li abbia inventati.<br />

Questo non significa però che<br />

non funzionino, né – all’opposto –<br />

che siano tutti innocui. Di alcuni,<br />

infatti, è stata accertata la pericolosità.<br />

«Il ministero della Salute ha<br />

appena pubblicato una lista di rimedi<br />

tradizionali che hanno potenziali<br />

effetti tossici» fa notare Fa-<br />

e carote contengono,<br />

L come altri vegetali<br />

gialli e rossi, i “carotenoidi”,<br />

precursori della<br />

vitamina A. Quest’ultima<br />

ha un ruolo fondamentale<br />

nella vista: fa parte<br />

infatti della rodopsina,<br />

uno dei pigmenti<br />

sensibili alla luce che si<br />

trovano nelle cellule<br />

della retina.<br />

Né troppa né poca.<br />

Non per niente la<br />

80<br />

05/2005<br />

Erbe, impacchi, infusi... Vale la pena di usarli<br />

ancora? A volte, sorprendentemente, sì<br />

I rimedi<br />

della nonna<br />

La camomilla Il brodo di pollo<br />

per dormire contro l’influenza<br />

L Q aveva ragione. Lo ha<br />

bio Firenzuoli, direttore del Centro<br />

di medicina naturale dell’Ospedale<br />

San Giuseppe di Empoli. «Può<br />

stupire trovare nell’elenco i fiori e<br />

le foglie di borragine, usati tuttora<br />

per infusi disintossicanti, depurativi<br />

o contro la tosse. Eppure, da<br />

qualche anno si è scoperto che<br />

contengono alcaloidi tossici e cancerogeni».<br />

Resta sempre valido, invece, il<br />

ricorso all’olio di borragine, usato<br />

come eccipiente in molti prodotti,<br />

dai budini fino agli integratori alimentari.<br />

● Distinguere caso per caso<br />

Un altro celebre caso di prodotto<br />

naturale a rischio è il camedrio,<br />

che le nonne usavano come dimagrante<br />

o disintossicante, e che invece<br />

può danneggiare il fegato.<br />

Tra i rimedi della nonna, comunque,<br />

esistono anche pratiche<br />

mediche tradizionali che conservano<br />

la loro efficacia, dimenticate<br />

solo a causa del successo della farmacopea<br />

chimica moderna. Ma<br />

che si potrebbero tranquillamente<br />

utilizzare ancora oggi. ■<br />

Marta Erba<br />

Inoltre gli studi mostrano<br />

che le carote (come<br />

frutta e verdura in<br />

genere) sono molto<br />

migliori della vitamina A<br />

in capsule, perché<br />

evitano il rischio di<br />

assumerne troppa (la<br />

vitamina A ad alte dosi<br />

può creare malformazioni<br />

nel feto).<br />

a camomilla favorisce il<br />

sonno come ogni bevanda<br />

calda (il caldo dà una<br />

sensazione di benessere), ma<br />

le sue proprietà sedative non<br />

sono mai state dimostrate.<br />

«Più che un sedativo sembra<br />

essere uno spasmolitico, e<br />

infatti in Germania un<br />

prodotto a base di camomilla<br />

è registrato come antinfiammatorio<br />

per lo stomaco»<br />

spiega Firenzuoli.<br />

Neonati. Il fatto di alleviare le<br />

contrazioni dolorose, però,<br />

rende la camomilla<br />

particolarmente<br />

indicata per calmare<br />

il dolore delle coliche<br />

intestinali nei<br />

neonati: un<br />

fenomeno<br />

dovuto ai<br />

processi fermentativi<br />

del<br />

latte. E senza<br />

le coliche, il<br />

neonato si<br />

addormenta.<br />

L’ abitudine<br />

della tazza<br />

fumante prima di<br />

infilarsi sotto le<br />

coperte<br />

ha un suo<br />

riscontro scientifico.<br />

Studi<br />

recenti hanno<br />

infatti dimostrato<br />

che la principale<br />

proteina del<br />

latte, la caseina,<br />

è simile alla<br />

morfina,<br />

sostanza dal<br />

potente effetto<br />

calmante e<br />

soporifero,<br />

ui non c’è dubbio: la nonna<br />

dimostrato uno studio pubblicato<br />

sulla rivista Chest nel<br />

2000 e condotto da un gruppo<br />

di ricerca del Nebraska medical<br />

center di Omaha (Stati Uniti).<br />

Cellule rallentate. Per dimostrare<br />

l’efficacia del rimedio<br />

casalingo, i ricercatori hanno<br />

comprato pollo e verdure,<br />

hanno preparato il brodo e ne<br />

hanno verificato gli effetti su<br />

cellule coltivate in vitro. L’esperimento<br />

ha mostrato che i<br />

principi attivi della minestrina<br />

inibiscono la migrazione dei<br />

neutrofili, cioè esercitano<br />

un’azione antinfiammatoria.<br />

Le carote per avere una vista migliore Il latte per calmare la tosse<br />

carenza di vitamina A<br />

provoca, tra i vari<br />

sintomi, il calo della<br />

vista. L’idea quindi ha un<br />

fondamento scientifico.<br />

nonché sedativo<br />

della tosse.<br />

Idratante. Il<br />

latte ha anche<br />

un’altra funzione<br />

oltre a quella di<br />

calmare la tosse:<br />

idrata le secrezioni<br />

respiratorie<br />

(cioè il muco che<br />

si accumula nei<br />

bronchi) facilitandonel’espulsione.<br />

Più in salute<br />

con la nonna<br />

<strong>Nonna</strong>-infermiera<br />

rappresentata<br />

dall’illustratore<br />

americano<br />

Norman Rockwell.<br />

Secondo una<br />

ricerca, con la<br />

presenza della<br />

nonna in famiglia<br />

si registra un<br />

minor numero<br />

di ricoveri<br />

d’emergenza<br />

per i nipotini.


Il cibo può<br />

diventare<br />

un farmaco,<br />

se usato con<br />

saggezza<br />

Il pediluvio caldo<br />

per rilassarsi<br />

L<br />

a funzione di un pediluvio<br />

(così come quella di un bagno<br />

caldo) prima di andare a dormire<br />

è intuitiva: il calore dà un senso<br />

di benessere e quindi stimola il<br />

cervello a rilasciare endorfine,<br />

che favoriscono il sonno.<br />

Calze o bacinella? Sull’argomento<br />

esiste però anche una<br />

ricerca scientifica pubblicata nel<br />

1999 sulla rivista scientifica<br />

Nature: un esperimento<br />

dimostrava che per addormentarsi<br />

meglio e più in fretta era<br />

utile avere i piedi caldi (ma<br />

questo si ottiene anche<br />

indossando calze pesanti).<br />

I<br />

l fosforo non c’entra, con<br />

l’utilità del pesce.<br />

«Il nostro cervello è ricco di<br />

fosfolipidi, quindi effettivamente<br />

contiene più fosforo di altri<br />

tessuti, ma l’organismo possiede<br />

una riserva enorme di questo<br />

elemento: nelle ossa, sotto<br />

forma di fosfato di calcio. Non ha<br />

quindi bisogno di recuperarlo<br />

attraverso il cibo» nota Cannella.<br />

Che però il pesce giovi in qualche<br />

modo al cervello è dimostrato.<br />

Antidepressione. Diversi studi<br />

hanno verificato che una dieta a<br />

base di pesce allevia i sintomi<br />

della depressione: studi<br />

epidemiologici hanno verificato<br />

che in molti Paesi l’incidenza<br />

della depressione è inversamente<br />

proporzionale al<br />

consumo di pesci. In più è<br />

ampiamente dimostrato il ruolo<br />

degli acidi grassi Omega 3 – di<br />

cui il pesce è ricco – nella<br />

prevenzione dell’ictus<br />

cerebrale. L’assunzione di<br />

Omega 3 durante la gravidanza,<br />

inoltre, migliorerebbe del<br />

14% il QI (Quoziente d’intelligenza)<br />

del nascituro, secondo<br />

una ricerca pubblicata un paio<br />

d’anni fa da un’importante<br />

rivista pediatrica americana.<br />

Una figurina Liebig della<br />

serie “Pesci di mare”.<br />

82<br />

Il pesce fa bene<br />

al cervello<br />

05/2005<br />

Una mela al giorno leva il medico di torno<br />

orse non arriva a<br />

F togliere il medico<br />

di torno, ma che giovi<br />

alla salute è certo.<br />

Barbara Butland,<br />

della St George’s<br />

Hospital medical<br />

school di Londra, ha<br />

dimostrato che<br />

mangiare una mela al<br />

giorno (o, meglio,<br />

almeno 5 alla<br />

settimana) protegge<br />

i polmoni. Lo studio<br />

sulla funzione<br />

polmonare –<br />

pubblicato sulla<br />

rivista Thorax – ha<br />

coinvolto vari<br />

alimenti, ma pare<br />

che l’unico indiscuti-<br />

bilmente benefico sia<br />

proprio la mela, che<br />

evidentemente<br />

contiene agenti<br />

protettivi (si presume<br />

i flavonoidi, come la<br />

quercitina).<br />

Nuovo proverbio.<br />

«C’è però da<br />

chiedersi come mai<br />

proprio la mela, tra<br />

tanti frutti, sia<br />

diventata<br />

protagonista del<br />

celebre detto<br />

popolare» osserva<br />

Carlo Cannella,<br />

docente di scienza<br />

dell’alimentazione<br />

presso l’Università La<br />

Sapienza di Roma.<br />

«Rispetto ad altri<br />

frutti, infatti, le mele<br />

sono più povere<br />

proprio di quegli<br />

elementi che<br />

rendono preziosa la<br />

frutta: vitamine e sali<br />

minerali. Il proverbio<br />

andrebbe quindi<br />

cambiato in “un<br />

frutto al giorno…”,<br />

perché ogni frutto ha<br />

i suoi meriti».<br />

La bistecca<br />

sull’occhio nero<br />

n pugno ricevuto durante<br />

U una lite tra ragazzi? La<br />

nonna spalanca il frigo, estrae<br />

una bistecca e la mette sull’occhio<br />

nero. Ha senso?<br />

Che brivido! Il freddo, in<br />

effetti, provoca una vasocostrizione<br />

che riduce l’effetto tipico<br />

della contusione: dal gonfiore<br />

all’arrossamento. Inutile però<br />

sprecare una bistecca, basta<br />

un po’ di ghiaccio. Nessuno<br />

studio mostra infatti altre<br />

funzioni benefiche<br />

della bistecca.<br />

Chiodi di garofano<br />

e malva per i denti<br />

nche se non ci sono studi<br />

A scientifici rigorosi, oggi si<br />

sa che l’olio essenziale di<br />

chiodi di garofano contiene un<br />

principio attivo (l’eugenolo)<br />

dalle proprietà antibatteriche e<br />

anestetiche.<br />

Infuso tuttofare. Quanto alla<br />

malva, le nonne consigliavano,<br />

oltre che sciacqui del cavo<br />

orale per il mal di denti, anche<br />

di berne l’infuso contro gastriti<br />

o coliti. Oggi si sa che le foglie<br />

e le radici contengono mucillagini<br />

che hanno un effetto<br />

antinfiammatorio, e che inoltre<br />

si rigonfiano con l’acqua<br />

provocando un blando effetto<br />

anti-pirosi (contro il bruciore di<br />

stomaco) e lassativo.<br />

La pappa reale<br />

rende forti<br />

«L<br />

e virtù straordinarie della<br />

pappa reale sono una<br />

leggenda priva di fondamento»<br />

dice Cannella. «La pappa reale<br />

prodotta dalle api contiene per il<br />

66 per cento acqua, per il 14%<br />

zuccheri, per il 10% proteine, per<br />

il 6% grassi e per l’1% sali<br />

minerali. Resta un 3% costituito<br />

da enzimi e ormoni, sostanze per<br />

le quali non è mai stato<br />

dimostrato alcun particolare<br />

effetto sul nostro organismo».<br />

Cibo per eletti. La pappa reale,<br />

insomma, sarà anche un<br />

alimento straordinario, ma<br />

soltanto per le api. E non c’è<br />

dubbio che tra noi e gli insetti ci<br />

sia qualche differenza.


volte, tra i rimedi<br />

A tradizionali trovano<br />

posto anche “cure” che,<br />

oltre a non essere efficaci,<br />

sono potenzialmente<br />

pericolose. Un caso<br />

tipico è quello dei liquori<br />

che, dannosi per il loro<br />

84<br />

05/2005<br />

Il succo di limone per disinfettarsi o... per abbellire la pelle<br />

Non è tutto oro: la tradizione<br />

popolare tramanda anche<br />

rimedi bislacchi o sbagliati<br />

er la bronchite,<br />

P molte nonne<br />

preparavano<br />

pappette di farina di<br />

lino, che poi avvolgevano<br />

in una garza e<br />

adagiavano quasi<br />

bollenti sulla pelle in<br />

corrispondenza delle<br />

vie respiratorie.<br />

Antichi testi.<br />

Il principio secondo<br />

cui funzionano<br />

queste pappette è<br />

“Polentina” per la bronchite<br />

descritto nei trattati<br />

di farmacologia degli<br />

anni Quaranta: la<br />

farina di lino<br />

sprigiona calore e<br />

provoca un arrossamento<br />

della cute<br />

perché richiama<br />

sangue nella zona<br />

che tocca. Attraverso<br />

un riflesso nervoso,<br />

la vasodilatazione<br />

cutanea suscita<br />

vasodilatazione<br />

Quando la nonna non ci azzeccava<br />

contenuto alcolico, sono<br />

stati diffusi come<br />

“energizzanti” o addirittura<br />

“antimalarici” (vedi<br />

illustrazioni qui sotto): in<br />

realtà, l’eventuale<br />

principio attivo<br />

contenuto ha una<br />

nell’organo viscerale<br />

corrispondente (in<br />

questo caso i<br />

polmoni) esaltandone<br />

la funzione e quindi<br />

favorendo la<br />

guarigione. È lo<br />

stesso principio della<br />

borsa dell’acqua<br />

calda e delle spezie<br />

come senape<br />

e peperoncino,<br />

che arrossano e<br />

vasodilatano.<br />

migliore efficacia se<br />

separato dall’alcol.<br />

Effetto frittura.<br />

Un’altra emerita<br />

sciocchezza è l’usanza di<br />

mettere olio o burro<br />

sulle ustioni, dove<br />

invece va soltanto<br />

impiegata acqua fredda<br />

(o appositi medicinali):<br />

burro e olio, anche se<br />

possono sembrare<br />

emollienti, incrementano<br />

invece l’effetto “frittura”<br />

impedendo la dispersione<br />

del calore.<br />

Erba “velenosa”.<br />

Un’altra pratica purtroppo<br />

ancora diffusa, e<br />

pericolosissima, è quella<br />

l limone non ha «Iun’azione antibatterica<br />

significativa»<br />

dice Firenzuoli.<br />

«Probabilmente, a<br />

originare questa<br />

credenza è stato il<br />

fatto che “bruci” sulla<br />

ferita, proprio come<br />

l’alcol. In realtà, per<br />

disinfettare sono più<br />

efficaci gli oli<br />

on ci sono<br />

N ricerche scientifiche<br />

sull’argomento,<br />

ma esiste una giustificazione<br />

teorica a<br />

questo diffuso<br />

rimedio.<br />

di usare gambi di prezzemolo<br />

per via anale allo<br />

scopo di sbloccare<br />

l’intestino pigro dei<br />

neonati: se la pratica è<br />

svolta in maniera<br />

maldestra, si possono<br />

provocare perforazioni<br />

intestinali. Inoltre, anche<br />

nella medicina tradizionale<br />

il prezzemolo è<br />

un’erba considerata<br />

“velenosa”, tant’è vero<br />

che la si usava per<br />

provocare l’aborto.<br />

Usarla nel corpicino di<br />

un bimbo è un’idea<br />

assurda e da evitare<br />

assolutamente.<br />

Francesco Di Pierro<br />

essenziali di origano,<br />

timo, cannella e<br />

chiodi di garofano,<br />

che hanno proprietà<br />

antibatteriche e<br />

antifungine, anche se<br />

possono irritare la<br />

pelle e le mucose».<br />

Anti-età. Il succo di<br />

limone contiene però<br />

flavonoidi, che<br />

possono avere attività<br />

L’edera contro la cellulite<br />

Decotto di mirtillo<br />

per la cistite<br />

uno dei pochi rimedi della<br />

È nonna passati al vaglio della<br />

scienza. Uno studio di Anthony<br />

Sabota della Ohio University,<br />

pubblicato sul British Medical<br />

Journal, ha dimostrato che bere<br />

regolarmente il succo di mirtillo<br />

rosso (meglio che il decotto di<br />

mirtilli) diminuisce le infezioni<br />

delle vie urinarie.<br />

Dall’America. Il mirtillo rosso<br />

(quello americano) contiene<br />

infatti composti che<br />

impediscono ai<br />

batteri di<br />

colonizzare<br />

le cellule che<br />

rivestono<br />

ureteri,<br />

uretra e<br />

vescica.<br />

Circolare! «L’edera<br />

contiene saponine<br />

che migliorano la<br />

microcircolazione,<br />

cioè favoriscono il<br />

drenaggio linfatico e<br />

venoso» spiega<br />

antinfiammatoria.<br />

Inoltre, secondo uno<br />

studio pubblicato<br />

dagli italiani Giorgio<br />

Calabrese e Umberto<br />

Scapagnini, il limone<br />

è benefico per la pelle<br />

poiché contiene<br />

composti che<br />

aumentano la<br />

resistenza agli stress<br />

ossidativi.<br />

Firenzuoli. «Quindi gli<br />

impacchi d’edera potrebbero<br />

essere utili<br />

nelle fasi iniziali della<br />

cellulite, quando c’è<br />

soprattutto accumulo<br />

di liquidi».<br />

L’edera e il brodo<br />

Un’altra figurina che la nonna<br />

potrebbe ricordare: è del 1955.<br />

Liquirizia contro<br />

il mal di testa<br />

infuso di liquirizia è utilizzato<br />

L’ a vari scopi: oltre che contro<br />

il mal di testa, le nonne lo<br />

consigliano come lassativo,<br />

come sedativo della tosse e nelle<br />

infiammazioni croniche.<br />

Ipertensione. «Se assunto in<br />

maniera saltuaria può avere in<br />

effetti proprietà antinfiammatorie,<br />

soprattutto per lo stomaco»<br />

riporta Firenzuoli. «Il vero<br />

pericolo è l’abuso, che può<br />

provocare ipertensione».


Foto tratte dal Catalogo Unificato delle<br />

figurine Liebig (tel. 02.877139).<br />

86<br />

A<br />

Medicina<br />

e figurine<br />

i tempi della nonna,<br />

anche le figurine<br />

tramandavano la<br />

saggezza popolare. Tra<br />

le più famose, c’erano<br />

le figurine Liebig, che<br />

oltre alla pubblicità dell’omonimo<br />

“dado”, proponevano dettagliate<br />

illustrazioni e schede informative<br />

sui più diversi campi del sapere.<br />

Qui sopra, per esempio, abbiamo<br />

scelto una tra le serie più “in<br />

tema” con l’articolo: quella<br />

dedicata alle piante medicinali,<br />

che comprendeva (dall’alto) lo<br />

zafferano, il ricino, la china,<br />

l’aloe, la canfora e il rabarbaro.<br />

Chiedete alle vostre nonne<br />

se conoscevano questi rimedi,<br />

e raccontatecene altri su<br />

www. .it/rimedi<br />

05/2005<br />

La nonna<br />

consiglia<br />

l’aglio (e ha<br />

ragione).<br />

Ma l’alito...<br />

e nonne lo<br />

L consigliano un po’ per<br />

tutto. Nella cultura<br />

popolare l’aglio protegge<br />

dalle infezioni, mantiene<br />

giovani, disinfetta l’intestino,<br />

abbassa il colesterolo<br />

e tiene sotto<br />

controllo la pressione. È<br />

tutto vero? Ebbene sì.<br />

L’aglio, uno degli<br />

alimenti più studiati, non<br />

ha proprietà miracolose,<br />

ma è dimostrato che fa<br />

Latice di fico sulle verruche<br />

on ci sono studi<br />

N rigorosi, ma le<br />

rilevazioni empiriche<br />

sono soddisfacenti. «Il<br />

latice di fico, cioè il<br />

latice bianco che<br />

fuoriesce dalla rottura<br />

di un ramo o del<br />

picciolo di una foglia,<br />

così come quello del<br />

tarassaco, contiene<br />

enzimi che sciolgono il<br />

callo intorno alla<br />

verruca» spiega<br />

L’orzaiolo e<br />

la bottiglia dell’olio<br />

er far passare l’orzaiolo, devi<br />

P guardare dentro la bottiglia<br />

dell’olio, diceva la nonna.<br />

Possibile? Forse, ma l’olio non<br />

c’entra.<br />

Contrazioni. Concentrando la<br />

vista nel collo della bottiglia si<br />

contraggano i muscoli oculomotori;<br />

inoltre la vista ravvicinata<br />

porta alla contrazione del<br />

muscolo ciliare, quello che<br />

permette la convergenza del<br />

cristallino. In questo modo<br />

aumenta l’afflusso di sangue alla<br />

regione oculare, e quindi la<br />

capacità dell’occhio di combattere<br />

la malattia.<br />

bene alla salute a più<br />

livelli.<br />

Addio placche. Diversi<br />

studi hanno dimostrato<br />

che la presenza costante<br />

di aglio nella dieta<br />

abbassa il colesterolo,<br />

riduce le placche<br />

aterosclerotiche e<br />

diminuisce la pressione<br />

sanguigna. L’effetto è<br />

tuttavia debole e<br />

certamente non terapeutico:<br />

può quindi essere<br />

Firenzuoli. «Se lo si<br />

applica, dopo una<br />

decina di giorni la<br />

verruca in genere si<br />

stacca».<br />

<strong>Rimedi</strong>o odoroso.<br />

«Agisce allo stesso<br />

modo l’aglio, che va<br />

applicato in piccole<br />

quantità sulla parte<br />

callosa: l’importante è<br />

evitare il contatto con la<br />

cute sana, perché ha<br />

effetti brucianti».<br />

L<br />

a storia degli<br />

spinaci ha dell’incredibile.<br />

Nel 1890<br />

alcuni nutrizionisti<br />

americani resero noto<br />

il contenuto in ferro<br />

dei principali alimenti.<br />

Errore duraturo. A<br />

causa di un errore di<br />

stampa, agli spinaci<br />

venne attribuito un<br />

contenuto 10 volte<br />

superiore, cioè 30<br />

anziché 3 milligrammi<br />

per 100 grammi di<br />

foglie. L’errore fu<br />

scoperto molti anni<br />

L’aglio è un vero toccasana<br />

utile a prevenire ictus e<br />

infarto cardiaco ma non<br />

sostituisce la terapia<br />

prescritta dal medico.<br />

È stato inoltre<br />

dimostrato che l’aglio<br />

potenzia il sistema<br />

immunitario, e quindi<br />

protegge dalle infezioni.<br />

Antitumorale. Alcuni<br />

studi epidemiologici,<br />

infine, mostrano che chi<br />

fa uso di molto aglio e<br />

cipolla è più protetto da<br />

Aceto contro<br />

i pidocchi<br />

N<br />

essuno studio scientifico,<br />

ma l’uso dell’aceto<br />

ha un senso. Non tanto<br />

quello di combattere i<br />

pidocchi, quanto quello di<br />

staccare le loro uova (le<br />

lendini): l’acido infatti<br />

dissolve il collante che le<br />

tiene avvinte al capello.<br />

Dopo il bagno di aceto,<br />

però, bisogna sempre<br />

staccare le uova dei<br />

pidocchi con l’apposito<br />

pettinino.<br />

Gli spinaci<br />

contengono ferro<br />

dopo, ma nel<br />

frattempo era stato<br />

inventato Braccio di<br />

Ferro e le nonne<br />

rimpinzavano di<br />

spinaci figli e<br />

nipoti.<br />

tumori allo stomaco e<br />

all’intestino: la dose<br />

media per avere un<br />

effetto antitumorale<br />

varia da circa 18 a<br />

quasi 30 grammi alla<br />

settimana di aglio,<br />

con una riduzione<br />

dell’incidenza di<br />

tumori gastrointestinali<br />

che va dal 10 al<br />

50 per cento.


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Gruner und Jahr-Mondadori Spa<br />

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