pdf download - A Trentino S.P.A.

Rovereto 

Trento

sperienza e tecnica enolo- 

gica sempre più mirate per- 

mettono di offrire vini di qua- 

lità alla portata di tutti. 

Fare vini che siano veramente 

espressione di un territorio diventa... 

una piccola 'performance' artistica. 

Perché nella bottiglia, nel bicchiere 

che stringiamo, il vino è la sintesi di 

tanti saperi, di storie e giacimenti cul- 

turali che ne condizionano l'essenza 

stessa. 

E se i vini in questione sono tutti nati 

in Trentino, nel nostro calice riuscia- 

mo a trovare la sintesi di una tradizio- 

ne enoica da sempre improntata alla 

Top Wine 

2006 

tipicità, ad una tradizione montanara 

variegata e assolutamente intrigante. 

In quanto risultato di condizioni 

ambientali che nulla concedono alla 

quantità o a raccolti resi facili da 

vaste estensioni rurali, in Trentino la 

mano dell'uomo non può essere 

sostituita da moderni macchinari 

agricoli. Da noi il vino è sinonimo di 

sfida e identità stessa della cultura di 

questo ambito dolomitico. 

Vino che si capisce anche... a prima 

vista. I filari delle viti tracciano i segni 

del tempo. Le pergole scandiscono 

il ritmo di un paesaggio alpino 

ameno e inconfondibile.

2 

Viti e vite di contadini, vignaioli, colti- 

vatori che non hanno mai badato alla 

quantità: per tutti i trentini il vino è 

sempre stato vanto e tangibile risul- 

tato di una personale, intima sfida al 

miglioramento. 

Assaporare il frutto di fatiche e gioire 

con il vino, rispettando però la singo- 

larità stessa della produzione enoi- 

ca. Vino unico e dunque intrigante: 

ogni vallata trentina vanta usi e con- 

suetudini vitivinicole sinceramente 

ancorate alle rispettive peculiarità 

ambientali. 

Un territorio variegato e inconfondi- 

bile. Con vigneti piantati sia in riva ai 

laghi (ce ne sono ben 300, dissemi- 

nati dal Garda alle Dolomiti!) che su 

pendii a prova d'equilibrio. Viti 

sospese tra rocce porfiriche e il terso 

cielo alpino, piante sistemate per 

essere davvero baciate dal sole e 

dalla luce, in un clima mitigato da 

brezze che rendono il Trentino ultima 

enclave dell'enorme, benefica 

conca mediterranea. 

Trentino, terra di confronto, barriera 

e cerniera di scambi culturali che – 

per quanto concerne il buon vino – 

diventano occasioni per interpretare 

l'evoluzione stessa del bere bene. 

Vini del Trentino come messaggeri 

del gusto, vini che cercano di narra- 

re vicende di viti e quindi storie di 

vita. Vini che vogliono essere la sin- 

Top Wine 

2006 

tesi dei rispettivi diversi vitigni colti- 

vati in Trentino. 

In queste pagine troverete una medi- 

tata selezione dei vini che meglio 

interpretano la cultura vitivinicola 

trentina del 2006. Vini già molto rino- 

mati, famosi, accanto a sorprendenti 

chicche golose, talvolta micro pro- 

duzioni, frutto davvero di 'perfor- 

mance' enologiche attuate come 

'prova d'artista'. 

Umiltà e autorevolezza si fondono 

all'unisono con le aziende agricole, 

le cantine e le strutture di supporto al 

comparto agricolo, sempre in prima 

fila nella tutela di questo bene – il 

vino – sempre più 'trentino' che è nel 

contempo protagonista dell'evolu-

zione del gusto vinario. Vino trentino 

a difesa della varietà del singolo viti- 

gno a partire da Teroldego, Marze- 

mino e Nosiola – gli autoctoni per 

eccellenza di questa terra – ma 

anche e soprattutto dinamico inter- 

prete della diversità, della singolarità 

dei luoghi, della collocazione dei siti 

di coltivazione e vinificazione. Vini 

come elogio alla terra, alla costanza 

e alla bravura dei tantissimi viticolto- 

ri, dei validissimi enologi e cantinieri 

che questa provincia può vantare. 

Per capire, per gustare un simile 

ambito enologico basta poco. Inizia- 

re, ad esempio, ad assaggiare con 

attenzione questa bella gamma di 

vini, i Top Wine 2006, veri interpeti e 

Top Wine 

2006 

protagonisti del Trentino d'oggi. 

Ogni etichetta è un segno d'identità 

ed è pure un messaggio di cultura, 

uno stimolo per informarsi, per sco- 

prire nel modo più gustoso le pecu- 

liarità enologiche di questa terra. 

Vini attuali, risultato di ataviche espe- 

rienze rurali, ma anche stimolanti 

intrecci di scienza basata sia sulla 

sapienzalità montanara che sulla più 

attenta, evoluta ricerca enologica. 

Sorsi di piacere, ma anche sorsi per 

capire. 

Qualità di un territorio e territorio 

come strumento unico e indispensa- 

bile per garantire un consumo vina- 

rio piacevole e pure una parentesi di 

cultura. Per tutti i sensi. 

3

STORO 

I 

L 

L 

A 

V 

SPIAZZO 

TIONE 

BRESCIA 

PINZOLO 

E 

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C 

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MADONNA 

DI CAMPIGLIO 

V 

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a 

Lago di Gard 

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A 

L 

RIVA DEL GARDA 

V 

A 

Castel Arco 

L 

DRO 

ARCO 

AVIO 

D 

Lago di Molveno 

Castello di Avio 

I 

N 

Lago 

di Toblino 

Sarche 

ISERA 

Sabbionara d'Avio 

LASINO 

PERGOLESE 

Castel Drena 

ALA 

AVIO 

MEZZOLOMBARDO 

CALAVINO 

NOGAREDO 

Brancolino 

Marano d'Isera 

25 

Chizzola 

O 

Castel 

Toblino 

4 

N 

21 

S. Massenza 

Castel Noarna 

Fiume Adige Borghetto a/A 

19 

VERONA 

MILANO 

Ciago 

13 

14 

TRENTO 

NORD 

NOMI 

ROVERETO SUD 

LAGO DI GARDA NORD 

ALA 

TRENTO 

CENTRO 

Castel 

Madruzzo 

22 

ALDENO 

ROVERETO 

NORD 

Marco di Rovereto 

Serravalle a/A 

Fi ume Adige 

MEZZOCORONA 

SAN MICHELE 

ALL’ADIGE 

Palù 

di Giovo 

PRESSANO 

VOLANO 

A 

N 

I 

R 

A 

G 

A 

L 

L 

A 

V 

23 

5 

15 

6 11 

Ravina 

2 

18 

ROVERE' DELLA LUNA 

24 

28 

3 

27 

8 9 

Castello 

di Rovereto 

ROVERETO 

SAN MICHELE 

ALL’ ADIGE 

7 

1 

26 

16 

Gardolo 

12 

LAVIS 

17 

CALLIANO 

Povo 

TRENTO 

Castello del 

Buonconsiglio 

Castel 

Beseno 

Castel Pietra 

10 

Martignano 

Verla di Giovo 

Castello di Monreale 

20 

FAEDO 

V 

FOLGARIA 

A 

BOLZANO 

E 

L 

L 

CIVEZZANO 

CEMBRA 

D 

I 

C 

Lago di Levico 

Lago di Caldonazzo 

E M 

LEVICO 

SEGONZANO 

A 

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V 

A 

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S 

L 

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A

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CAVALESE 

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N 

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S 

A 

F 

O 

A 

Aziende 

1 

2 

3 

4 

5 

6 

7 

8 

9 

10 

11 

Abate Nero 

Balter Az. Agr. 

Cantina La Vis 

e Valle di Cembra 

Cantina Toblino 

Cant. Rotaliana 

Mezzolombardo 

Cavit 

Cesconi Az. Agr. 

Donati Marco Az. Agr. 

Dorigati - Metius 

Endrizzi Az. Vin. 

Ferrari - F.lli Lunelli 

12 

13 

14 

15 

16 

17 

18 

19 

20 

21 

22 

23 

24 

25 

26 

27 

28 

Ist. Agr. San Michele a/A 

Letrari Az. Agr. 

Longariva Az. Agr. 

Lunelli Az. Agr. 

Maso Furli Az. Agr. 

Maso Martis Az. Agr. 

Maso Salengo Az. Agr. 

Pisoni Az. Agr. 

Pojer & Sandri Az. Agr. 

Poli Giovanni Az. Agr. 

Pravis Az. Agr. 

Redondèl Az. Agr. 

Rotari - Mezzacorona 

Spagnolli Enrico Az. Vin. 

Vignaiolo Giuseppe Fanti 

Vivallis 

Zeni Az. Agr. 

5

Indice 

Trento D.O.C. 

Trento D.O.C. Riserva Cuvée dell’Abate 999 Abate Nero S.a.s. pag. 0 

Trento D.O.C. Brut Balter Balter Az. Agr. pag. 

Trento D.O.C. Brut Riserva 999 Balter Az. Agr. pag. 

Trento D.O.C. Riserva Altemasi Graal 99 Cavit pag. 

Trento D.O.C. Methius Riserva 999 Dorigati - Metius pag. 8 

Trento D.O.C. Ferrari Perlè 00 Ferrari F.lli Lunelli pag. 0 

Trento D.O.C. Giulio Ferrari Ris. del Fondatore 99 Ferrari F.lli Lunelli pag. 

Trento D.O.C. Ferrari Perlè Rosè 00 Ferrari F.lli Lunelli pag. 

Trento D.O.C. Mach Riserva 00 Istituto Agrario S.Michele a/A pag. 

Trento D.O.C. Brut Riserva 000 Maso Martis Az. Agr. pag. 8 

Trento D.O.C. Brut Millesimato 000 Pisoni Az. Agr pag. 0 

Trento D.O.C. Rotari Riserva 00 Rotari pag. 

Vini bianchi 

V.d.D. I.G.T. Pinot grigio 00 Cesconi Az. Agr. pag. 

Trentino D.O.C. Nosiola 00 Vignaiolo Giuseppe Fanti pag. 

V.d.D. I.G.T. Chardonnay 00 Cesconi Az. Agr. pag. 8 

Trentino D.O.C. Chardonnay L’Incanto 00 Maso Martis Az. Agr. pag. 0 

V.d.D. I.G.T. Ritratto Bianco 00 Cantina La Vis 

e Valle di Cembra pag.

V.d.D. I.G.T. bianco Olivar 00 Cesconi Az. Agr. pag. 

V.d.D. I.G.T. bianco Besler Biank 00 Pojer & Sandri Az. Agr. pag. 

V.d.D. I.G.T. Faye Bianco 000 Pojer & Sandri Az. Agr. pag. 8 

V.d.D. I.G.T. bianco Stravino di Stravino 00 Pravis Az. Agr. pag. 0 

V.d.D. I.G.T. bianco Pritianum 00 Vignaiolo Giuseppe Fanti pag. 

V.d.D. I.G.T. bianco Sortì 00 Zeni Roberto Az. Agr. pag. 

V.d.D. I.G.T. Manzoni Bianco 00 Vignaiolo Giuseppe Fanti pag. 

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Dos Caslir 00 Cantina La Vis 

e Valle di Cembra pag. 8 

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Castel Firmian 00 Mezzacorona pag. 0 

Trentino D.O.C. Superiore Sauvignon Maso Toresella 00 Cavit pag. 

Trentino D.O.C. Superiore Sauvignon Villa San Nicolò 00 Lunelli Az. Agr. pag. 

Trentino D.O.C. Sauvignon bianco 00 Maso Furli Az. Agr. pag. 

V.d.D. I.G.T. Sauvignon 00 Pojer & Sandri Az. Agr. pag. 8 

Trentino D.O.C. Traminer 00 Maso Furli Az. Agr. pag. 0 

Vini rossi 

Trentino D.O.C. Superiore Marzemino dei Ziresi 00 Maso Salengo Az. Agr. pag. 

Trentino D.O.C. Marzemino Don Giovanni 00 Spagnolli Az. Vin. pag. 

Trentino D.O.C. Marzemino Vigna Fornàs 00 Vivallis pag. 

Trentino D.O.C. Superiore Marzemino d’Isera 00 Vivallis pag. 8

8 

Trentino D.O.C. Pinot Nero Maso Montalto 00 Lunelli Az. Agr. pag. 80 

Trentino D.O.C. Cabernet Grener 00 Dorigati Az. Vin. pag. 8 

Teroldego rotaliano D.O.C. Clesurae 00 Cantina Rotaliana 

di Mezzolombardo pag. 8 

Teroldego rotaliano D.O.C. Riserva 00 Cantina Rotaliana 

di Mezzolombardo pag. 8 

Teroldego rotaliano D.O.C. Maso Cervara 00 Cavit pag. 88 

Teroldego rotaliano D.O.C. Sangue di Drago 00 Donati Az. Agr. pag. 90 

Teroldego rotaliano D.O.C. Diedri 00 Dorigati Az. Vin. pag. 9 

Teroldego rot. D.O.C. Sup. Maso Camorz Riserva 00 Endrizzi Az. Vin. pag. 9 

Teroldego rotaliano D.O.C. Mezzacorona Riserva 00 Mezzacorona pag. 9 

Teroldego rotaliano D.O.C. Mezum 00 Redondèl Az. Agr. pag. 98 

Teroldego rotaliano D.O.C. Pini 00 Zeni Roberto Az. Agr. pag. 00 

Vallagarina I.G.T. rosso Barbanico 00 Balter Az. Agr. pag. 0 

V.d.D. I.G.T. Ritratto Rosso 00 Cantina La Vis 

e Valle di Cembra pag. 0 

Trentino D.O.C. Rosso Monastero 00 Istituto Agrario S.Michele a/A pag. 0 

V.d.D. I.G.T. rosso Ballistarius 00 Letrari Az. Agr. pag. 08 

Trentino D.O.C. rosso Tre Cesure 00 Longariva Az. Agr. pag. 0

Vini dolci 

V.d.D. I.G.T. Masetto Dulcis 00 Endrizzi Az. Vin. pag. 

V.d.D. I.G.T. Prepositura 00 Istituto Agrario S.Michele a/A pag. 

V.d.D. I.G.T. Soliva 00 Pravis Az. Agr. pag. 

Trentino D.O.C. Moscato Rosa 00 Zeni Az. Agr. pag. 8 

Trentino D.O.C. Vino Santo 99 Cantina di Toblino pag. 0 

Trentino D.O.C. Vino Santo 99 Pisoni Az. Agr. pag. 

Trentino D.O.C. Vino Santo 999 Poli Giovanni Az. Agr. pag. 

9

0 

A b a t e N e r o S . a . s . 

TrenTo D.o.C. 

Riserva Cuvée 

dell’Abate 

999 

Sogno, tra fantasia e ricordi. Lo spumante è 

il vino della briosità, leggiadro come nessun 

altro, gioioso e altrettanto legato al mistero della 

rinascita enologica, alla furbizia e all’intuizio- 

ne di quell’abate dell’Abbazia di Hautvilliers, 

ritenuto il primo a trasformare un vino normale 

in qualcosa di esclusivo, appunto perché 

vino spumeggiante. Luciano Lunelli è enolo- 

go di rango, con diversi lustri alle spalle. Da 

qualche vendemmia ha lasciato la direzione di 

una rinomata cantina cooperativa del Campo 

Rotaliano e si dedica – aiutato dai suoi validi 

soci – esclusivamente alle “sue” bollicine. Che 

danno vita ad un vino decisamente fragrante 

e altrettanto pieno al palato, esemplare in ogni 

sfumatura. Segno della maturità acquisita da 

questa “maison”, sodalizio spumantistico tra i 

primi ad operare in Trentino, con poche migliaia 

di bottiglie ( 0.000) minuziosamente accudite 

nella cantina adagiata sulla sponda sinistra del 

torrente Avisio, sul confine tra l’abitato di Trento 

e quello di Lavis. Produzione di nicchia, si 

potrebbe dire, che si basa prioritariamente sulla 

cernita delle uve – prevalentemente Chardonnay 

– riservando ulteriori cure a particolarissime 

cuvèe, che rivelano l’apporto di Pinot bianco e 

Pinot nero. L’esperienza vinaria del recente passato 

e l’innata personalità di queste bollicine, 

consentono di rilanciare l’immediatezza del 

“brut”: la franchezza lo contraddistingue nella 

beva, immediato, stimolante, esaltato da una 

sottile linea agrumata che lo accompagna con 

continuità in ogni sensazione gustativa. Vivido, 

con bel colore verdolino e lungo perlage, 

accattivante e sapido. Floreale nell’impatto, 

armoniosamente miscelato negli aromi, ricco 

e indomito in bocca, avvolgente, soprattutto 

fresco, appunto subitaneo. Un mix di potenza 

e di fresca armonia, con sensazioni gusto/olfattive 

di frutta matura, mele golden, brioches e 

gradevolissima vivacità.

A b a t e N e r o S . a . s . 

Gardolo 

TrenTo D.o.C. 

Riserva Cuvée dell’Abate 999 

Abate Nero S.a.S. 

Sponda Trentina, 

80 Gardolo TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / . 8. 9 

spumante@abatenero.it 

www.abatenero.it 

Trento D.O.C.

B a l t e r A z . A g r. 

TrenTo D.o.C. 

Brut Balter 

Solido e gentile nell’insieme, con tutta una 

gamma di pastosi sapori e fragranze che lo 

rendono suadente, vivissimo – specialmente al 

naso – presenta timbri di vaniglia e di buccia 

di limone, che vengono sostenuti da intensi 

quanto gentili aromi fruttati. Anche la recente 

“sboccatura” del Trento D.O.C. elaborato da 

Nicola Balter (coadiuvato dall’enologo France- 

sco Polastri) dimostra come questo viticoltore, 

inizialmente portato alla produzione di vini 

rossi, sia oggi annoverato tra i protagonisti delle 

autentiche “bollicine” trentine. 

Basta lasciarsi coinvolgere dalla gioiosa 

effervescenza di questo “classico” spumante, 

ottenuto con uve appositamente coltivate per 

avere delle “basi spumante” eccellenti. Vigneti 

collinari, sistemati sul pianoro soleggiato di 

Rovereto – proprio sopra al fascinoso Mart, il 

museo d’arte moderna, opera architettonica di 

Mario Botta – una sorta di terrazzamento, spa- 

zio pianeggiante, ritagliato tra roveri e pini (non 

a caso la località è conosciuta come “Bosco 

della città”). Nel pieno rispetto dell’andamento 

vendemmiale e dei naturali ritmi della natura, 

Nicola Balter riesce a presentare ogni anno dei 

vini che risentono piacevolmente delle bizze 

metereologiche, delle inconfondibili influenze 

climatiche e dunque della specificità produttiva. 

Merito delle minuziose cure viticole applicate 

tra i filari delle viti, per uve riservate a specifiche 

vinificazioni, selezionando già in pianta i grap- 

poli destinati ad altrettanti vini. Senza alcuna 

forzatura o stravolgimento, proprio per avere 

vini diversi, personali, unici nel loro carattere. 

La cantina concilia tradizione e modernità, nel 

senso che recupera un vecchio casolare rurale, 

affiancandolo ad una tecnologica struttura inter- 

rata, sistemata proprio sotto i vigneti aziendali. 

Dove avviene anche la spumantizzazione, con 

tanta dedizione e molta manualità, per un vino 

che risulta elegante in tutto, in grado di suscita- 

re variegate emozioni. Limpidissimo alla vista, 

si offre al naso con aromi d’affinamento netti, 

appunto solidi, intensi. E’ meloso e mieloso e 

presenta una stuzzicante nota di cardo selvati- 

co. Sentori soavi sia all’approccio olfattivo che 

al subitaneo assaggio.


TrenTo D.o.C. 

Brut Balter 

Della stessa azienda: 

Rovereto 


Via Vallunga II, 

80 8 Rovereto TN 

Tel. 0 / .0 .0 

Fax 0 / 0. .89 

balter.nicola@virgilio.it 

Trento D.O.C. Brut Riserva 999 pag. 

Vallagarina I.G.T. rosso Barbanico 00 pag. 0 

Trento D.O.C.


TrenTo D.o.C. 

Brut Riserva 

999 

Nicola Balter non ama stupire: opera con costanza 

e sagacia contadina e di vendemmia in 

vendemmia propone vini che davvero stupiscono. 

Hanno tutta una serie di “plusvalenze” come 

difficilmente t’aspetteresti assaggiando uno 

spumante elaborato – seppur con competenza 

e dedizione – da un vignaiolo fondamentalmente 

“rossista”. Il titolare di questa bella azienda collinare 

roveretana – una sorta di piattaforma sospesa 

tra montagna e città, dove tutto é improntato 

alla semplicità della campagna – ha iniziato a 

vinificare in proprio da appena una decina d’anni. 

Vini da uve personalmente accudite, filari appositamente 

modificati (nella tecnica colturale, mirata 

solo a poca ma valida raccolta di grappoli) e una 

cantina davvero splendida. Edificio totalmente 

interrato, dove la tecnologia enologica non é 

minimamente ostentata, ne presentata come marchingegno 

determinante, anzi. Tutto segue i ritmi 

della campagna, del preciso lavoro del vignaiolo, 

senza alcuna prevaricazione. Nicola Balter é 

dunque un rossista con una spiccata propensione 

alle bollicine d’autore. Dalle uve di propria produzione 

ricava ben due tipi di spumante classico. 

Entrambi assurti ad esempio, buoni in quanto 

giusti, elaborati senza alcuna forzatura, proposti 

nella maniera più schietta e – fattore per nulla trascurabile 

– a prezzi decisamente competitivi, se 

si pensa che il tutto avviene in “prima persona”, 

da vero artigiano della rifermentazione. La riserva 

proposta anche quest’anno si conferma tra le 

protagoniste assolute del Trento D.O.C.. Un vino 

dal colore paglierino splendente, brillante, con dei 

profumi delicatissimi, vagamente fruttati, ma complessi, 

che spaziano dal sentore di crosta di pane 

appena sfornato a quelle essenze aromatiche che 

si riscontrano nelle erbe officinali d’alta montagna. 

Probabilmente la vicinanza con il cosiddetto “bosco 

della città” – dove ha sede l’azienda agricola 

– ha influito benevolmente sull’impronta aromatica 

di questa riserva. Decisamente convincente 

anche l’aspetto gustativo, vino ricco, scorrevole 

nella sua pastosità, con richiami ai sentori iniziali, 

frammisti al sapore del pompelmo e della frutta 

tropicale, con un finale tonico, convincente, da 

vero Trento D.O.C.. In grado pure di sopportare 

una ragionata stagionatura in bottiglia, prima di 

essere gustato come “millesimato” ancora più 

esclusivo.

Rovereto 


TrenTo D.o.C. 

Brut Riserva 999 





Tel. 0 / .0 .0 

Fax 0 / 0. .89 


Trento D.O.C. Brut Balter pag. 

Vallagarina I.G.T. rosso Barbanico 00 pag. 0 

Trento D.O.C.

C a v i t 

TrenTo D.o.C. 

Riserva 

Altemasi Graal 

99 

E’ comparso sulla scena da vero protagonista 

del buon bere, non solo trentino e subito ha 

conquistato sperticati elogi. Unanimi. Un Trento 

D.O.C. “super” millesimato, dato che viene 

messo in commercio almeno 0 anni dopo la 

vinificazione. Grandissima classe, forte dell’apporto 

dello Chardonnay – in netta prevalenza 

sul Pinot nero – e di una lavorazione enologica 

d’assoluto rigore. Mai come in questo caso il 

detto “la pazienza é la virtù dei forti” s’addice 

ad un vino. E che vino! La Cavit non ha voluto 

bruciare le tappe. Forte del suo oramai storico 

radicamento con i viticoltori trentini, ha elaborato 

uno spumante di rango superiore, incredibilmente 

potente quanto elegante. Per giungere a 

questo fuoriclasse, il maggior consorzio vitivinicolo 

trentino – raggruppa la schiacciante maggioranza 

delle cantine sociali, rispettandone 

però singole e rispettive peculiarità produttive e 

commerciali – ha coinvolto in un “progetto qualità” 

ogni suo fedele socio. Dimostrando come 

quantità e qualità possano non solo convivere, 

ma vincere anche le sfide più ardite. Ha stile, 

classe e fascino, elementi prioritari per uno 

Trento D.O.C.. Lunghissima effervescenza, un 

perlage diffuso, variegato, finissimo nella sua 

fervida continuità. Bello da vedersi nella sua 

veste dorata, con sfumature verdoline appena 

accennate e di impatto visivo stimolante. Evoca 

la candida sabbia del mare, dunque davvero 

brioso, intuizione che si tramuta in piacevolezza 

quando si scoprono le sue persuasive note 

aromatiche. Con venature di mela e miele, note 

di limone, cedro, foglia d’alloro accompagnate 

– nell’assaggio – da un salace stile gustativo, 

netto, per un bere vigoroso, elegante, nel contempo 

lieve e impegnativo, come solo i migliori 

vini riescono a suscitare. Vino godibilissimo, per 

niente austero anche se d’impagabile struttura, 

tutto impostato sullo scambio sentori/sapori. 

Di grande persistenza e di eccellente vitalità, 

ancora più intrigante data la sua età.

C a v i t 

Ravina 

TrenTo D.o.C. 

RISERVA ALTEMASI GRAAL 99 


Cavit 

Via del Ponte, 

80 0 Ravina TN 

Tel. 0 / 8. . 

Fax 0 /9 . .00 

cavit@cavit.it 

www.cavit.it 

Trentino D.O.C. Superiore Sauvignon Maso Toresella 00 pag. 

Teroldego rotaliano D.O.C. Maso Cervara 00 pag. 88 

Trento D.O.C.

8 

D o r i g a t i - M e t i u s 

TrenTo D.o.C. 

Methius Riserva 

999 

Cantinieri da generazioni, viticoltori per scelta, 

“rossisti” della prima ora e poi spumantisti per 

passione. I Dorigati non amano la banalità. 

Ogni loro impegno enologico vuole essere una 

sfida con sé stessi, contro l’omologazione che 

rende i vini tutti uguali, magari buoni, ma privi 

di carattere e delle naturali peculiarità dell’am- 

biente dove maturano le uve. 

Le loro bollicine scaturiscono da un progetto 

mirato incondizionatamente all’esclusività, vara- 

to anche dall’intuizione e competenza di Enrico 

Paternoster, enologo trentino, amico di famiglia 

e parte integrante della loro piccola quanto im- 

portante (e blasonata) impresa spumantistica. 

Il tutto inizia con la cernita delle uve Chardon- 

nay e Pinot nero destinate appositamente alla 

produzione di spumante, uve delle colline che 

circondano il Campo Rotaliano, Mezzocorona 

in particolare, visto che “Methius” altro non è 

che l’antico toponimo del paese. Poi la certo- 

sina cura delle fasi che consentono al vino di 

trasformarsi in qualcosa di speciale, appunto 

in spumante classico Trento D.O.C.. Questione 

di tempi, dove la tecnica deve rispettare pure i 

riti della tradizione vinicola e l’importanza della 

gestualità. E’ per questo che nelle fasi in cui il 

vino si trasforma in spumante, ogni bottiglia, ad 

una ad una, viene toccata, girata, deposta o in- 

clinata, tramite la sapiente agilità delle mani del 

cantiniere. Vale a dire, le braccia degli stessi 

Dorigati. Ottengono un Trento D.O.C. sempre 

più buono. Vivido nel colore oro lucente, chiaris- 

simo, abbinato a note resinose (questo timbro 

inconfondibile è l’indole esclusiva del Methius) 

e leggermente agrumate, pure mielose. Con 

una trama complessiva da vero indomito, una 

carica carbonica molto ritmata. Gentile e pieno 

nel dosaggio, presenta una gamma speziata e 

cenni di vaniglia. Ottima la struttura, fresco nel 

finale, di notevole equilibrio e... lunghezza.

D o r i g a t i - M e t i u s 

Mezzocorona 

TrenTo D.o.C. 

Methius Riserva 999 


Dorigati - Metius 

Via Romana, 8 

80 Mezzocorona TN 

Tel. 0 / 0. . 

Fax 0 / 0. 8. 0 

spumante@methius.it 

www.methius.it 

Trentino D.O.C. Cabernet Grener 00 pag. 8 

Teroldego rotaliano D.O.C. Diedri 00 pag. 9 

9 

Trento D.O.C.

0 

F e r r a r i F. l l i L u n e l l i 

TrenTo D.o.C. 

Ferrari Perlè 

00 

“Perla” di Casa Ferrari, da oltre trent’anni que- 

st’ultima è l’alfiere dell’evoluzione spumantistica 

trentina che sa proporre “bollicine” con mae- 

stria e con un crescente, unanime consenso di 

critica e di mercato. Concreto esempio di come 

la dedizione enologica riesca a coinvolgere 

appassionatamente un numero sempre mag- 

giore di veri intenditori che trovano in questo 

spumante della tradizione trentina la plenaria 

piacevolezza di un grande vino. Il suo nome 

evoca accenti di canzoni d’amore, momenti ma- 

gici, di fascino ed ovattata sensualità. Proprio 

come suscita un sorso di spumante classico 

l’essenza di una sobria ebbrezza, eterea ed 

accattivante. Indipendentemente – riguardo al 

vino in questione – a dove “batte” l’accento. 

Perché in ogni caso è una vera perla, spumante 

di rango, prototipo sempre più autorevole di 

come opera sia l’azienda Ferrari, sia tutto il 

comparto del Trento D.O.C.. Nasce esclusiva- 

mente da uve Chardonnay, vendemmiate nelle 

migliori zone delle vallate agricole attigue al 

capoluogo. Solo uve d’alta collina, cernite e 

riservate alle “cuvée” più prestigiose dell’azien- 

da Ferrari. Matura sui lieviti per almeno 0 

mesi e sopporta splendidamente un ulteriore 

affinamento in bottiglia. Carico nel suo colore 

dai riflessi d’oro massiccio, con un perlage fitto, 

interminabile, di ammaliante finezza. Intenso nel 

bouquet, ampio, variegato nelle varie sfaccet- 

tature, con singolare piacevole complessità 

d’aromi di mela renetta; leggermente speziato 

e con inconfondibile cenno della fragranza del 

pane. Secco, elegante, morbido quanto pieno 

nel sapore di frutta – richiama ancora la mela 

matura – si sofferma piacevolmente in bocca 

con grazia e carezzevole decisione. Come 

s’addice ad un Trento D.O.C. importante, ideale 

per le occasioni di festa ma anche per tutto il 

pasto.


TrenTo D.o.C. 

FERRARI PERLè 00 


Ravina 


Via del Ponte di Ravina, 

80 0 Trento TN 

Tel. 0 /9 . . 

Fax 0 /9 . 0.08 

info@ferrarispumante.it 

www.ferrarispumante.it 

Trento D.O.C. Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 99 pag. 

Trento D.O.C. Ferrari Perlè Rosè 00 pag. 

Trento D.O.C.


TrenTo D.o.C. 

Giulio Ferrari 

Riserva 

del Fondatore 

99 

Se in Italia – e non solo – la spumantistica 

ha consentito al vino di conquistare il giusto 

blasone e l’onore riservato alle produzioni d’ec- 

cellenza, ebbene, il merito è anche di questo 

spumante classico Trento D.O.C.. 

Imitato, punto di riferimento, traguardo per 

schiere di giovani spumantisti, per tanti validi 

quanto esperti enologi. Il merito? Della bravura 

dei Lunelli di “Casa Ferrari”, sempre più dina- 

mici e competenti. Pronti a scommettere sulle 

nuove generazioni della dinastia fondata da 

Bruno Lunelli – in azienda sono entrati come 

dirigenti anche i giovani Camilla, Marcello e 

Matteo, ognuno con specifiche competenze, 

tutti preparati, con grinta e cipiglio tutto Ferrari 

– per consolidare la fama delle loro “bollici- 

ne”. Questa Riserva del Fondatore, come da 

programma, esce dopo 0 anni dalla vendemmia. 

Un millesimato... monumentale, tanta è 

la sua classe. Ma il merito del suo blasone è 

anche del Trentino, della terra, del clima dove 

maturano le uve Chardonnay che lo generano. 

Vino dunque che rappresenta la quintessenza 

dell’habitat dove nasce. Tra laboriosità, intuizioni 

enologiche, interpretazioni della tradizione 

spumantistica, blasone e sperimentazione. 

Ogni elemento è legato all’altro, creando un 

insieme d’indelebile specificità. 

Un vino come pochi altri, davvero affascinante, 

appagante, suggestivo. Non solo per la sua 

complessa maturità – viene infatti volutamente 

proposto dopo due lenti lustri di evoluzione in 

bottiglia – a dimostrazione di un prestigio che 

non ammette tentennamenti. Fuoriclasse indomito, 

che abbina opulenza alla fresca vigoria 

del vino brioso, grazioso e potente, con una 

gamma aromatica di rara complessità. Fresco 

e maturo nell’insieme con note di frutta appena 

colta, di agrumi, pure d’incenso, tutto talmente 

ben amalgamato che ne risulta una meraviglia. 

Oltre ogni aspettativa.

Ravina 


Trento D.o.C. 

Giulio Ferrari 

Riserva del Fondatore 99 





Tel. 0 /9 . . 

Fax 0 /9 . 0.08 



Trento D.O.C. Ferrari Perlè 00 pag. 0 

Trento D.O.C. Ferrari Perlè Rosè 00 pag. 

Trento D.O.C.


TrenTo D.o.C. 

Ferrari 

Perlè Rosè 

00 

Gustare il vino a partire dal suo colore. Appaga- 

re i sensi, a partire dalla vista. Se in degustazio- 

ne abbiamo uno spumante dal colore insolito, 

ramato, si è stimolati dalla curiosità. Perché gli 

spumanti “rosè” sono pochi e quelli speciali 

– con queste tonalità di colore – ancora meno. 

Un’azienda come la Ferrari dei fratelli Lunelli 

– diretta ora dai giovani rampolli della dinastia, 

tre primi cugini, preparati e quanto mai decisi 

a consolidare la “griffe” di famiglia – ha voluto 

completare la gamma con un cuvèe speciale 

di spumante Trento D.O.C. rosè. Selezionando 

anzitutto le uve, innanzitutto il prevalente è il 

Pinot nero che conferisce al vino quel tocco di 

colore inconfondibile, rendendolo ancora più af- 

fascinante. Ha una sfumatura rosata di grande 

fascino, che ricorda la setosità del velluto o l’af- 

fascinante peluria dei boccioli di rosa porpurea. 

Poi al naso dimostra forza e determinazione 

olfattiva che rievoca lo stupore dei piccoli frutti 

scovati nel bosco, l’appagante sensazione del 

pane appena tolto dal forno a legna; al gusto è 

altrettanto convincente, quasi lezioso. Un’ode 

alla complessità, alla giusta voglia d’inebriarsi 

con un vino importante quanto immediato, 

perfetto nel suo stile Ferrari D.O.C..

Ravina 


TrenTo D.o.C. 

Ferrari Perlè Rosè 00 





Tel. 0 /9 . . 

Fax 0 /9 . 0.08 



Trento D.O.C. Ferrari Perlè 00 pag. 0 

Trento D.O.C. Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 99 pag. 

Trento D.O.C.

Istituto Agrario San Michele a/A 

TrenTo D.o.C. 

Mach Riserva 

00 

L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige è un 

vero baluardo di scienza enologica ma anche 

una scuola aperta, vero “laboratorio” d’idee, 

esperienze e ricerche legate al vino. Opera da 

oltre 0 anni e non ha mai smesso di rilanciare 

le innovazioni intraprese dal fondatore Edmondo 

Mach, prestigioso precursore della moderna 

scienza enologica. Idee e insegnamenti 

sviluppati da schiere di professori, agronomi, 

enotecnici che hanno permesso a migliaia di 

imprenditori agricoli di capire l’evoluzione della 

campagna, d’apprendere importantissime 

nozioni enologiche, di proporre vini altrettanto 

squisiti. Proprio per rendere giusto e doveroso 

omaggio al “padre fondatore”, l’Istituto Agrario 

gli dedica un Trento D.O.C. speciale, una 

riserva prestigiosa, basata sulla cernita di uve 

coltivate in vigneti appositamente piantati a 

Maso Togn, 00 metri d’altitudine, sulla collina 

di Faedo con uve Chardonnay e Pinot nero, per 

ottenere un prototipo dello spumante classico 

trentino. La Scuola Agraria, del resto, è finalizzata 

anche a queste scommesse. Il “regista” 

di questa esecuzione spumantistica è Enrico 

Paternoster, direttore della cantina quanto 

rinomato “wine maker”. Con pazienza e dedizione, 

lo spumante elaborato in onore di Mach, 

consolida il prestigio di questa scuola-cantina, 

vera “officina enoica”. E’ brillante, dorato e con 

riflessi cristallini, presenta tonalità ritmate con il 

suo perlage fine, fitto che ha dell’interminabile. 

Al naso s’apre con fragranze fresche di frutta 

matura, aromi lievi di mela golden, di pesca e 

pera, mentre al palato conferma la piacevolezza 

aromatica e rilancia un gusto ampio, spesso 

e morbido, di bella struttura, maturo e con una 

chiusura leggermente minerale, come solo le 

grandi riserve millesimate possono esprimere. 

Bollicine di rango, volutamente di spiccata 

personalità, per un bere deciso, profondo, 

importante. Proprio perché giocato tutto sulla 

semplicità della gioia che suscita un Trento 

D.O.C. metodo classico.

San Michele a/A 

I s t i t u t o A g r a r i o S a n M i c h e l e a / A 

TrenTo D.o.C. 

MACH RISERVA 00 



Via E. Mach, 

80 0 S. Michele a/A TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / . . 

cantina@ismaa.it 

www.ismaa.it 

Trentino D.O.C. rosso Rosso Monastero 00 pag. 0 

V.d.D. I.G.T. Prepositura 00 pag. 

Trento D.O.C.

8 

M a s o M a r t i s A z . A g r. 

TrenTo D.o.C. 

Brut Riserva 

000 

Fondato per consolidare la leggiadria delle 

“bollicine” più incantevoli. Azienda agricola de- 

cisamente improntata alla qualità spumantisti- 

ca. Con cure di campagna minuziose, abbinate 

ad altrettante dedizioni enologiche. Maso Martis 

conquista di anno in anno prestigio e autorevo- 

lezza. Recupera il fascino della zona dove ha 

sede – anfiteatro soleggiato sulla collina di Tren- 

to, sito già scelto dalle antiche popolazioni tren- 

tine per onorare Marte, da cui discende il nome 

di Martignano e dell’azienda stessa – e stimola 

ulteriori divagazioni, sensazioni e pensieri alle- 

gri. Roberta e Antonio Stelzer, i dinamici artefici 

di questa oramai rinomata “maison” elaborano 

spumante classico in più versioni, insistendo 

sempre e comunque sul rapporto con le pecu- 

liarità della loro tenuta agricola, nello stile del 

Trento D.O.C.. Lavorazione accorta, minuziosa 

e con un tocco importante d’artigianalità. Per 

avere vini che nella loro naturale, lenta rinascita, 

diventano simboli di tenacia produttiva e – so- 

prattutto – spumanti inconfondibili, nettamente 

elevati per impronta gustativa e appagante 

godibilità. Ecco allora uno spumante classi- 

co fresco e brioso, floreale al naso, con una 

carica gioviale ancora scalpitante, leggermente 

speziato, ricco nella sua trama, che richiama la 

vaniglia, la crema pasticcera (timbro che solo 

un “grande” chardonnay riesce a dare...) con 

un finale di pienezza e suadente vinosità.


Martignano 

TrenTo D.o.C. 

Brut Riserva 000 



Via dell’Albera, 

80 0 Martignano TN 

Tel. 0 /8 . 0. 

Fax 0 /8 .0 .9 

masomartis@tin.it 

www.masomartis.it 

Trentino D.O.C. Chardonnay L’Incanto 00 pag. 0 

9 

Trento D.O.C.

0 

P i s o n i A z . A g r. 

TrenTo D.o.C. 

Brut Millesimato 

000 

La cantina dove pazientemente avviene la rifer- 

mentazione in bottiglia della “base spumante” 

elaborata con uve esclusivamente di propria 

produzione é davvero scavata nella roccia. Un 

lungo tunnel, inizialmente usato dai Pisoni come 

rifugio antiaereo, durante la seconda guerra 

mondiale. Entravano nell’anfratto scavato a col- 

pi di piccone (con l’ausilio di qualche spoletta 

di dinamite) quando le incursioni aeree scarica- 

vano ordigni bellici sulla pianura che collega il 

Lago di Garda con le Dolomiti di Brenta. Finita 

l’incursione, tornavano nei campi. I Pisoni han- 

no sempre amato il loro lavoro. Vignaioli molto 

accorti e preparati. Dinastia variegata, con 

diversi “rami” ereditari, ma gente unita, solidale, 

franca. Tutti quelli che operano in azienda 

– tra distilleria, cantina e spumantificio – hanno 

conseguito il diploma di enotecnico; altri sono 

laureati in scienze legate al comparto viticolo 

e agroalimentare. Fanno vino con passione e 

propongono lo spumante quasi a dimostrare la 

loro innata bravura di cantinieri. Sono stati tra 

i primissimi, in Trentino a fare “bollicine” con 

il metodo classico della lenta rifermentazione 

in bottiglia. Poche migliaia di esemplari, con 

lavorazione rigorosamente artigianale, controllo 

visivo costante, quasi quotidiano. Così il loro 

spumante Extra brut – da uve Chardonnay e 

Pinot nero – si propone come sincero esempio 

d’identità produttiva, messo in risalto anche 

dalla dedizione che il giovane Andrea Pisoni 

riserva alle “bollicine di famiglia”. Spumante 

millesimato, carico nel colore paglierino lumi- 

noso, finissimo nel perlage, con una comples- 

sa evoluzione fruttata, note di frutta a polpa 

bianca, succoso, giustamente acidulo, secco, 

ben impostato e con una persistenza quasi 

altezzosa, tanto ti prende e convince. “Bollici- 

ne” tutt’altro che monocordi, convincenti e che 

- con il millesimo 999 – hanno conquistato 

autorevoli riconoscimenti.


Pergolese 

TrenTo D.o.C. 

BRUT MILLESIMATO 000 



Fraz. Pergolese 

Via San Siro, /B 

80 0 Pergolese TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / . . 8 

info@pisoni.net 

Trentino D.O.C. Vino Santo 99 pag. 

Trento D.O.C.

R o t a r i 

TrenTo D.o.C. 

Rotari Riserva 

00 

Nasce dalla fusione di selezionate uve Char- 

donnay e Pinot nero raccolte e cernite dalla 

mano esperta dei viticoltori soci conferenti di 

questa solida cantina sociale. Ha i caratteri di 

un vino spumante esclusivo, marcatamente 

trentino e nel contempo di stampo internaziona- 

le. Colore classico oro lucido, franco e intenso 

negli aromi, secco, fine, esuberante nella spu- 

ma, con una fragranza armonica supportata da 

interminabili “bollicine” – un perlage inconfon- 

dibile – per un gusto pieno, leggermente spe- 

ziato, invitante, come solo i fuoriclasse indomiti 

riescono a stimolare. Spumante classico, frutto 

del connubio tra territorio e tecnica di cantina. 

L’ingegno del cantiniere al servizio del tempo. E 

viceversa. Nasce anche da questo affascinante 

mistero enologico l’arte della spumantistica. 

Esperienze fatte di tanti saperi, in grado di 

concretizzare un sogno, per bere un vino dal 

profumo intenso, caratteristico nel suo gusto 

suadente, pieno, convinto. Per trasferire il so- 

gno in realtà e dunque assaporare un vino con 

queste peculiarità servono uve di prim’ordine. 

Ma anche strutture e impianti adeguati, dotati di 

tecnologie avanzate, di persone che sappiano 

fare bene il loro mestiere. Il Gruppo Mezzaco- 

rona ha tutto questo nelle sue cantine, con uno 

staff tecnico di grande esperienza. Specialmen- 

te nell’arte legata al vino spumante, anzitutto al 

Rotari, un Trento D.O.C. metodo classico. Nel 

nome ricorda la mitica figura di un re longobar- 

do, personaggio conteso tra storia, leggenda e 

una cruenta battaglia nel Campo Rotaliano, pro- 

prio dove ora sorge la Cittadella del Vino, sede 

del Gruppo Mezzacorona e simbolo enologico 

del Trentino. Con questo Trento D.O.C. è facile 

capire la storia stessa del Trentino.

R o t a r i 

Mezzocorona 

TrenTo D.o.C. 

Rotari Riserva 00 


Rotari 

Via del Teroldego, 


Tel. 0 / . .99 

Fax 0 / 0. .9 

info@mezzacorona.it 

www.rotari.it 

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Castel Firmian 00 pag. 0 

Teroldego rotaliano D.O.C. Mezzacorona Riserva 00 pag. 9 

Trento D.O.C.


V.D.D. I.G.T. 

PINOT GRIGIO 

00 

Il Pinot grigio é il vino del momento, nel senso 

che il mercato straniero – USA in primis – ama 

soddisfare la bramosia del consumatore goloso 

con questa tipologia di vino bianco fresco, 

fragrante, lievemente corposo, con quel gusto 

inconfondibile di pere e frutta a polpa bianca, 

semplice e immediato. Ma il Pinot grigio é 

anche un vino da uve particolarissime, per certi 

versi strane. Nel senso che i chicchi dei grap- 

poli hanno una colorazione variegata, acini con 

buccia bianca, qualcuno scura, altri addirittura 

bicolori. Il vitigno deriva da un’antica, spon- 

tanea mutazione naturale del Pinot nero. Uva 

pregna di sapori e di fragranze, per un vino che 

– come nel caso dei Cesconi – viene presentato 

con carisma e assoluta importanza. Del resto 

questa famiglia non ama la banalità enologica. I 

Cesconi sono nel vino da generazioni. Ha inizia- 

to un loro antenato nel , coltivando piccoli 

appezzamenti vitati sulla collina di Pressano, 

sopra Lavis, a nord di Trento. Poi, al lavoro, 

generazioni di viticoltori. Ogni campo con la 

sua specifica varietà di vite, prevalentemente a 

buccia bianca. Inutile ribadirlo: erano le uve più 

ricercate di Pressano. Ecco allora la decisione 

di vinificare in proprio, di diventare veri vignaio- 

li. Inizia così la vera svolta qualitativa e l’avvio di 

una nuova fase enologica della famiglia. Appli- 

cata in prima persona dai giovani figli di Paolo, 

tutti con studi ed esperienze viticole apprese 

in cantine internazionali, per consolidare il bla- 

sone dei Cesconi, per fare vini autenticamente 

trentini. Hanno costruito una delle cantine più 

razionali che si possa pensare; diversificato la 

coltivazione, selezionato campi sia vicino casa, 

a Pressano – dove coltivano varietà d’uva bian- 

ca - sia nella loro proprietà di Ceniga, nel Basso 

Sarca, vicino il Garda. Dove accudiscono solo 

varietà rosse. Diversificano per continuare a mi- 

gliorare. Il loro Pinot grigio é portentoso al naso 

e altrettanto gustoso in bocca. Ha un colore 

vagamente a buccia di cipolla, molto cristallino, 

grande carica aromatica e altrettanto sapore 

invitante – sempre la polpa di frutti come mela 

selvatica e pere succulente – per un bere deci- 

so, per niente banale, anzi. Talmente ben fatto 

che grazie alla sua mineralità può tranquilla- 

mente sfidare il tempo. Come solo i fuoriclasse 

riescono a fare.


Pressano 

V.D.D. I.G.T. 

Pinot grigio 00 



Via Marconi, 9 

80 Pressano TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / . . 

cesconi@cr-surfing.net 

V.d.D. I.G.T. Chardonnay 00 pag. 8 

V.d.D. I.G.T. bianco Olivar 00 pag. 

Vini bianchi

V i g n a i o l o G i u s e p p e F a n t i 

TrenTIno D.o.C. 

NOSIOLA 

00 

Se tra i borghi vitati delle colline attorno Lavis 

cercate il “cuore del vino” la scelta si ferma 

spontaneamente nella cantina di questa piccola 

azienda agricola. Perché è situata proprio sotto 

il campanile della chiesa di Pressano, negli 

avvolti di una casa contadina affacciata sulla 

piazzetta. Si entra passando sotto un portico 

in pietra e ti senti subito a tuo agio. La cortesia 

dei Fanti è proverbiale. Papà Giuseppe e il 

giovane figlio Alessandro, portano avanti una 

personalissima ricerca vitivinicola. Basata su 

esperienze tramandate da nonni e bisnonni, 

che sul finire del secolo scorso selezionarono 

per primi antichi ceppi di piante Nosiola, vitigno 

autoctono e omonimo vino bianco tuttora - gra- 

zie a loro – ancorato alla tradizione di Pressano. 

Fare vino, per loro, è la scelta esistenziale più 

consona alla loro indole contadina. Pronti però 

a recepire nuove tecniche, sia in vigna che in 

cantina. Alessandro Fanti è enologo e paziente 

innovatore. Cerca d’interpretare al meglio le 

sinergie tra i terreni e i vigneti collinari, il clima 

e l’adattabilità delle singole varietà d’uva. Colti- 

vazione accorta, vendemmia oculata, vinifica- 

zione certosina. Per vini – lo potete constatare 

assaggiando quelli selezionati per Trentino Top 

Wine 00 – in splendido equilibrio tra grazia e 

potenza. A partire dal Nosiola, leggero nel suo 

color paglierino scarico, ma con una sua intrinseca 

vitalità, giustamente acidulo e carezzevolmente 

amarognolo, sapido, con quei sentori 

di nocciola selvatica ancora verde che - come 

sottolinea il nome stesso del vino: “nosiola” in 

dialetto vuol dire proprio “nocciolo” – lo rende 

fresco, immediato, beverino, per tanti momenti 

conviviali, da abbinare a pietanze leggere della 

cucina tipica trentina.

Pressano 



Nosiola 00 



P.zza Croce, 


Tel. 0 / .08.09 

Fax 0 / .08.09 

alessandro.fanti@katamail.com 

V.d.D. I.G.T. bianco Pritianum 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. Manzoni Bianco 00 pag. 

Vini bianchi

8 

C e s c o n i A z . A g r. 

V.D.D. I.G.T. 

CHARDONNAy 

00 

Pressano è il nome di una suggestiva frazione 

collinare di Lavis, a nord di Trento: zona d’an- 

tiche radici viticole, da qualche anno divenuta 

una sorta di “nuova frontiera” del buon vino 

trentino. In questa frazione operano emergenti 

aziende agricole, da queste colline provengono 

gran parte delle uve in grado di caratterizzare 

il fascino dei vini bianchi proposti da cantine 

sociali e case spumantistiche. La specificità è 

nel nome stesso: Pressano – con l’accento sulla 

“a” – indica il piccolo borgo rurale; invece se si 

sposta la forzatura fonetica sulla “e”… allora di- 

venta un verbo coniugato al plurale e si capisce 

la storia vitivinicola del posto: evoca pigiature 

contadine, vini per confronti e vanti magari stra- 

paesani, sempre finalizzati ad una pressatura 

singolare di uve altrettanto esclusive. La fami- 

glia Cesconi ha radici viticole che risalgono alla 

metà del 00. Sempre attivi a Pressano, anche 

se préssano uve in proprio solo da qualche 

vendemmia, in una modernissima quanto razionale 

cantina, tutta scavata nella roccia, sotto 

i vigneti stessi dell’azienda. Coltivano vicino 

casa solo varietà di viti a buccia bianca. Quelle 

rosse, nei poderi di famiglia del Basso Sarca, a 

Dro, verso il Lago di Garda. Così interpretano al 

meglio il legame territorio/vitigno. Specialmente 

con lo Chardonnay, forse la varietà d’uva ideale 

per le colline di Lavis. La conferma si riscontra 

nel loro vino. Uno Chardonnay di classe, 

potente, che si presenta finissimo nel colore oro 

paglierino, ma che al naso scatena immediatamente 

tutta la sua indomabile aromaticità, 

con sentori di mela, pera, pure ananas e frutta 

esotica. In bocca è ancora più deciso, solido, 

con una inconfondibile acidula venatura che 

bilancia la sua vellutata vitalità. Gustarlo giovane 

è un piacere appagante; se l’assaggio sarà 

spostato nel prossimo futuro, questo Chardonnay 

diventerà ancora più emozionante.


Pressano 

V.D.D. I.G.T. 

CHARDONNAy 00 





Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / . . 


V.d.D. I.G.T. Pinot grigio 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. bianco Olivar 00 pag. 

9 

Vini bianchi

0 



Chardonnay 

L’Incanto 00 

Vignaioli anzitutto, ma sempre più partecipi 

alle iniziative che coniugano vino con cultura, 

territorio con qualità della vita. Roberta e Anto- 

nio Stelzer stanno raccogliendo il frutto del loro 

paziente lavoro. Dedizione e sperimentazione, 

recuperando tradizioni vitivinicole, innovando 

tecniche colturali e pratiche di cantina, per ele- 

vare il livello della loro già squisita produzione 

(sono spumantisti di rango, da sempre ai vertici 

della qualità tutelata dalla denominazione di 

origine Trento D.O.C.), per rilanciare ulteriori 

sfide comparative. Insistono sull’incantevole 

legame tra Marte, Martis e Martignano (il luogo 

di produzione). Azienda adagiata sulle pendici 

del monte Calisio, la “montagna d’argento” dei 

trentini e da tempi remoti sito degli dèi, dove 

un tempo troneggiavano templi votivi dedicati 

al dio Marte. La collina di Martignano – ecco 

spiegata l’origine del nome - però, è in netta 

contrapposizione all’indole guerriera dell’anti- 

ca divinità. Viti di campi curati come giardini, 

incastonati sui soleggiati declivi del monte 

Calisio, promontorio dal quale si domina tutta 

la Valle dell’Adige, panorama che spazia da 

Rovereto alla Paganella alle Dolomiti di Brenta. 

Nelle annate propizie, gli Stelzer vendemmiano 

uve Chardonnay – raccolta esclusivamente 

manuale, cernita grappolo per grappolo - parti- 

colarmente mature e destinate ad una consona 

vinificazione, con un paziente successivo affi- 

namento in legno, a diretto contatto con i lieviti 

di fermentazione. Produzione d’eccellenza, 

poche migliaia di bottiglie, “vestite” con un’eti- 

chetta d’autore, realizzata dall’artista mode- 

nese Davide Benati. Un vino per gli affetti, per 

rendere ancora più piacevoli i piccoli gesti della 

quotidianità, la magia delle feste, il rito dell’oc- 

casione, il convivio, il piacere di gustare. Pieno 

nel suo colore dorato, carico pure al naso, ricco 

d’umori e profumi, con note di frutti bianchi e 

gelsomino che richiama – anche in bocca – il 

timbro sapido della mela matura e della frutta 

esotica, con un leggera, dolce persistenza.


Martignano 

Trentino D.o.C. 

Chardonnay L’Incanto 00 




80 0 Martignano TN 

Tel. 0 /8 . 0. 

Fax 0 /8 .0 .9 



Trento D.O.C. Brut Riserva 000 pag. 8 

Vini bianchi

C a n t i n a L a V i s 

e V a l l e d i C e m b r a 

V.D.D. I.G.T. bIanCo 

RITRATTO BIANCO 

00 

Lavis o La Vis? A livello fonetico è la medesima 

parola. Cambia il significato però se il toponi- 

mo si “legge” con le ultime tre lettere staccate 

dalle prime due: allora diventa “la forza”. Lavis, 

invece, scritto e interpretato nella sua essen- 

za grammaticale, rimane il nome di uno dei 

comuni trentini maggiormente vocati alla vite; 

centro economico e agricolo in riva alla foce 

del torrente Avisio (ecco il perché la borgata 

porta questo nome) incastonato tra la pianura 

dell’Adige e le colline della sovrastante, sug- 

gestiva, Valle di Cembra. Tanti piccoli colli che 

formano un paesaggio viticolo ondulato, quasi 

ritmato dai filari delle viti. Piante che si stagliano 

contro le rocce della Paganella, sullo sfondo 

delle Dolomiti di Brenta e delle montagne che 

circondano la vallata. Campi accuditi con mae- 

stria e molta dedizione. I vigneti sembrano giar- 

dini. Proprio da questi nasce il prestigio dei vini 

lavisani. Un blasone forte, forte come… La Vis. 

Marchio prestigioso che identifica la dinamica 

cantina sociale di Lavis. Azienda saldamente 

radicata nella comunità locale, grazie all’impe- 

gno dei suoi mille e più soci, viticoltori accorti, 

attenti, sempre più protagonisti. Producono uve 

di carattere, per vini che devono testimoniare il 

valore del territorio dove nascono. Come questo 

vino bianco, uvaggio di varietà diverse – Char- 

donnay, Pinot grigio e Riesling renano – per 

avere davvero un “ritratto” esclusivo. Colpisce 

subito per il suo colore preciso, nitido, dai rifles- 

si dorati, con una fragranza ampia, per niente 

aggressiva, vellutato e armonico, che giunge 

al palato con vigorosa prestanza, splendida 

acidità, per esaltarne il fruttato complessivo. 

Pieno, persistente, quasi denso, decisamente 

appagante. Rimane impresso nella teca dei 

nostri sapori. Proprio come le immagini, i ritratti, 

che ognuno di noi serba per la propria, intima 

memoria.

Lavis 

C a n t i n a L a V i s e V a l l e d i C e m b r a 


RITRATTO BIANCO 00 


Cantina La Vis e Valle di Cembra 

Via del Carmine, 

80 Lavis TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / .0 . 8 

cantina@la-vis.com 

www.la-vis.com 

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Dos Caslir 00 pag. 8 

V.d.D. I.G.T. rosso Ritratto rosso 00 pag. 0 

Vini bianchi



Olivar 

00 

A queste quote e a questa latitudine le piante 

d’ulivo diventano “monumenti vegetali”. Resisto- 

no solo i ceppi più forti, quelli che si sono len- 

tamente adattati al clima alpino e alle situazioni 

ambientali d’alta collina. La Valle di Cembra è 

poco sopra quest’azienda, la Paganella frange 

i venti freddi da Nord, mentre il fiume Adige, nel 

fondovalle, favorisce l’escursione termica. Ci 

troviamo a Pressano, la frazione più rinomata 

di Lavis, a nord di Trento. Dossi rigogliosi, 

ordinati da tante generazioni di contadini. La 

vite domina ogni scorcio paesaggistico e sul 

versante più alto e soleggiato, nel cielo dolomi- 

tico si stagliano le ultime piante d’ulivo. Segni 

e testimoni dell’armonia di un habitat decisa- 

mente vocato alla miglior viticoltura. Lo sanno 

bene i Cesconi, famiglia legata alla coltura della 

vite fin dal . Solo da qualche vendemmia, 

però, vinificano in proprio. Lo fanno con grande 

entusiasmo, senza alcuna forzatura quantitativa, 

rispettando esclusivamente le potenzialità 

del territorio lavisano. Il loro vino bianco più rappresentativo 

l’hanno dedicato proprio all’antico 

ulivo che troneggia sopra Pressano. “Olivar”, da 

uve raccolte come fossero appunto olive, data 

l’attenzione alle rese quantitative dei grappoli 

e alla naturale cura agronomica. Quattro uve 

diverse di altrettanti vitigni, tutti a buccia bianca, 

vendemmiate e vinificate separatamente e 

con modalità differenziate. Chardonnay, Pinot 

bianco, Pinot grigio e Sauvignon, quattro per 

uno: per l’Olivar. Un vino bianco maturato parte 

in legno – nelle piccole botti di rovere – e parte 

solo in acciaio, per ottenere una magica armonia 

d’essenze aromatiche e corroborante vinosità. 

Giallo paglierino di magnifica luminosità, 

davvero accattivante, con profumi freschi (senti 

il glicine in fiore) e puliti, resi ancor più singolari 

da note agrumate, che portano a sapidi sapori, 

vaniglia e pane, ma anche dolce mallo di noce, 

per un delizia di complessità finale. Un vino 

l’Olivar, che come il vetusto ulivo, non teme 

ulteriore stagionatura.



Olivar 00 


Pressano 




Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / . . 


V.d.D. I.G.T. Pinot grigio 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. Chardonnay 00 pag. 8 

Vini bianchi

P o j e r & S a n d r i A z . A g r. 


Besler Biank 

00 

Mario Pojer, enologo e Fiorentino Sandri, 

esperto viticoltore, continuano con fermezza ad 

essere i protagonisti del buon bere trentino. Pro- 

ponendo vini sempre più convincenti, in grado 

di unire sperimentazione e tradizione, passato 

e futuro, per scenari enologici ancora tutti da 

scoprire. Loro non sono nuovi a questo tipo 

d’impegno. Hanno iniziato negli Anni ‘ 0, rivoluzionando 

il modo trentino di produrre vini, con 

tecniche innovative sia in campagna – vigne di 

Müller Thurgau piantate in alta collina - che in 

cantina, vinificando l’umile Schiava come fosse 

un facile, beverino quanto acidulo vino rosato. 

Adesso hanno acquistato un lembo di vallata, 

sotto Cembra, “salvata” dall’impeto erosivo del 

torrente Avisio. Vigneti su terrazzamenti a prova 

di stabilità, data la pendenza attorno al 0%, 

ma davvero baciati dal sole e dal fascino di una 

zona – non a caso chiamata Valbona – incantevole 

e selvaggia. Vigneti contigui ai ruderi 

di Maso Besler, dove hanno messo a dimora 

tantissime vecchie, talvolta dimenticate, varietà 

autoctone, per creare una sorta di “laboratorio 

vivente” di viticoltura arcaica. Con uve di Pinot 

bianco, Riesling renano, Sauvignon, Incrocio 

Manzoni e Kerner, raccolte tutte insieme a 

maturazione piuttosto avanzata, che insieme 

producono il bianco dedicato al maso originario, 

appunto il Besler “Biank”, come in dialetto 

si definisce un vino da uve a buccia chiara. 

La vinificazione avviene nella loro cantina 

di Faedo, il mosto matura per oltre un anno 

solo in legno, piccoli fusti di rovere e – novità 

– d’acacia. Poi sosta in acciaio e quindi viene 

imbottigliato. Ha un colore giallo verdognolo, 

molto varietale, ovvero vivo, fresco con note di 

pesca, albicocca, sambuco. Ha pure un timbro 

vagamente minerale, insolitamente grasso, pieno, 

in equilibrio tra dolcezza e acidità, la prima 

forse in vantaggio sulla seconda. Sicuramente 

in grado di evolvere ancora per qualche anno.

Faedo 



Besler Biank 00 



Loc. Molini, 

80 0 Faedo TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / . .00 

info@pojeresandri.it 

www.pojeresandri.it 

V.d.D. I.G.T. bianco Faye Bianco 000 pag. 8 

V.d.D. I.G.T. Sauvignon 00 pag. 8 

Vini bianchi

8 



Faye Bianco 

000 

E’ bello constatare come il vino diventi parte 

integrante di un territorio e come la specifica 

comunità rurale abbia lo stesso nome del vino. 

Legami, radici comuni. Il Faye é tutto questo e 

qualcos’altro ancora. Anzitutto è un omaggio 

che il duo Pojer & Sandri ha voluto fare alla vo- 

cazione vitivinicola di Faedo, il minuscolo paese 

della collina che separa la Valle di Cembra con 

la Valle dell’Adige, dove ha sede l’azienda agri- 

cola e la loro cantina. Un doveroso tributo alla 

particolarità di Faedo, ma anche un vino impor- 

tante a suggello del loro legame con la coltura 

e la cultura di questa comunità contadina. Il 

Faye bianco, ha il giaggiolo dipinto da Albrecht 

Dürer che campeggia sull’etichetta della botti- 

glia. E subito stimola all’esclusività. Non a caso 

viene proposto solo in determinate annate, da 

una curata selezione di uve Chardonnay e Pinot 

bianco vendemmiate in alta collina. Fermenta- 

zione e invecchiamento in piccoli fusti di rovere 

per circa mesi e affinamento in bottiglia per 

un anno prima della commercializzazione. Vino 

di colore giallo paglierino carico con riflessi 

verdognoli, dal profumo franco, complesso, nel 

quale si possono riconoscere molte sensazioni: 

la vaniglia, il pate’ di mandorle, la nocciola, 

il fieno, il muschio e la pietra focaia. Al gusto 

è secco e franco, con molto carattere e una 

struttura importante. Si abbina con una gran 

varietà di piatti di pesce, soprattutto al forno e 

salato. Bene anche su primi piatti e addirittura 

su carni bianche.

Faedo 



Faye Bianco 000 



Loc. Molini, 

80 0 Faedo TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / . .00 



V.d.D. I.G.T. bianco Besler Biank 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. Sauvignon 00 pag. 8 

9 

Vini bianchi

0 

P r a v i s A z . A g r. 


Stravino 

di Stravino 

00 

Ricorda nel nome uno dei caratteristici paesi 

della valle e scaturisce dalla uve Riesling, 

Incrocio Manzoni, Chardonnay e Sauvignon 

blanc. Uve raccolte in tempi e modi differenzia- 

ti. Alcuni grappoli vengono fatti “surmaturare” in 

vigna, altri lasciati appassire su appositi graticci 

– chiamati “arèle”, gli stessi dove stagionano 

le uve destinate al prezioso Trentino Vino Santo 

– per essere poi ulteriormente diversificati nella 

vinificazione: una parte di mosto fermenta in 

legno, un’altra solo in acciaio. Unico però è il 

vino. E che vino! Ricco, intenso nella sua mi- 

nerale aromatica personalità, pieno, suadente, 

quasi opulento in ogni componente, supportato 

da uno sbalorditivo equilibrio, serbevole, poten- 

te e luminoso, con altrettanta lunga, appagante 

gustosità finale. Vino con grande personalità, 

insolito per stile e vinificazione, ma soprattutto 

per interpretazione. Volutamente carico, per 

rappresentare l’ambiente della Valle dei Laghi, 

ancora a misura d’uomo, temperato – tutti i 

giorni – dal vitale soffio del vento che spira dal 

Lago di Garda, l’“Ora”. Brezza benefica, ultime 

folate di un vento ancora mediterraneo. Habitat 

ideale per la vite, per una produzione enologica 

ecocompatibile, campi vitati come moduli di un 

paesaggio campestre dove la vite affonda le 

radici nella semplice, umile storia della gente 

trentina. I tre soci della Pravis, Gianni Chistè, 

Domenico Pedrini e Mario Zambarda – con il 

recente ingresso operativo di Erika, figlia di 

Domenico, laurenda in enologia – sono caparbi 

custodi della diversità vitivinicola della loro 

vallata. Coltivano campi disseminati tra il Lago 

di Toblino, quello di Cavedine e più su, verso 

Lagolo. Piantano vecchie varietà e propongono 

vini di massima semplicità e altrettanta autore- 

volezza. Come questo Stravino di Stravino.


Lasino 

V.d.D. I.G.T. bianco 

Stravino di Stravino 00 



Loc. Bioche di Castel Madruzzo 

80 Lasino TN 

Tel. 0 / . .0 

Fax 0 / . . 

info@pravis.it 

www.pravis.it 

V.d.D. I.G.T. Soliva 00 pag. 

Vini bianchi



Pritianum 

00 

“Pritiuanum” è l’antico nome di Pressano. Defi- 

nizione che compare nella famosa “Historia” di 

Paolo Jacono sull’epopea Longobarda. Quando 

le colline dove ora Alessandro Fanti coltiva la 

vite “ospitarono” uno scontro tra Franchi e Lon- 

gobardi. Battaglia che provocò devastazioni e 

rovine, la gente in fuga dalle campagne, rifugia- 

ta nelle borgate più sicure e protette. Poi, lenta- 

mente, il ritorno ai campi, la rinascita dei masi 

rurali, la costruzione di alcune roccaforti cam- 

pestri. Come il paese di Pressano, attuale fra- 

zione collinare di Lavis, con la Valle di Cembra 

alle spalle, la catena montuosa della Paganella 

e le Dolomiti di Brenta sullo sfondo opposto. Il 

vino in questione è l’ultimo nato di casa Fanti. 

E dunque è il più coccolato. Nasce dall’assem- 

blaggio di quattro varietà d’uva. Chardonnay e 

Incrocio Manzoni sono il cuore, Riesling renano 

e Nosiola contribuiscono a far pulsare questa 

creazione enologica. Uve diverse, vendemmie 

altrettanto variegate e vinificazione separa- 

ta. Ognuna per proprio conto, uve – dopo la 

pigiatura – elevate in piccole botti di rovere. Ma- 

turazione lenta, a diretto contatto dei lieviti, fino 

a primavera inoltrata. Dopo, l’assemblaggio, 

con percentuali diverse, a seconda dei risultati 

e delle comparazioni gustative. Il “Pritianum” 

é un vino che si dovrebbe “scoprire” almeno 

dopo un paio d’anni dalla nascita. Dare tempo 

al tempo, per amalgamare al meglio tutte le 

sue potenzialità intrinseche. Il vino si offre così 

molto carico nel colore dorato, incredibilmente 

elegante al naso, “meloso” – si sente l’impronta 

della mela golden – con vaghe note del latte 

vaccino appena munto e di frutta tropicale; poi 

in bocca è pingue, saporito, pastoso e caldo. 

Altrettanto appagante nel lungo finale, dolce, 

con dovizia d’inconfondibili caratteri legati alla 

sua “mineralità” gusto/olfattiva.

Pressano 



Pritianum 00 



P.zza Croce, 


Tel. 0 / .08.09 

Fax 0 / .08.09 


Trentino D.O.C. Nosiola 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. Manzoni Bianco 00 pag. 

Vini bianchi

Z e n i A z . A g r. 


Sortì 

00 

“Sortì”, nel dialetto della campagne trentine 

ha diversi significati. In primis quello legato 

alla sorte, al caso, ma anche e specialmente 

“sortì” é l’esclamazione, la constatazione di 

aver elaborato – con un pizzico di fortuna – una 

piacevolezza estetica. Una “cosa buona”, 

un qualcosa di cui vantarsi. Per i fratelli Zeni 

il “Sortì” é questo e tante altre cose ancora. 

Nome anche legato alla zona dove hanno il 

vigneto, un campo vitato baciato dalla buona 

sorte, vocato alla vite, per questo dotato di tal 

nome. Non è un vino “nato per caso”, tutt’altro. 

E’ ampiamente meditato: scegliendo le varietà 

d’uve da mettere a dimora, coltivandole in un 

determinato modo, vinificando parte di esse 

in legno nuovo, da grappoli di Pinot bianco, 

Sauvignon e Riesling renano. La sua peculiarità 

è giocata sull’eleganza. Certo, non manca di 

struttura, ma i caratteri che più “intrigano” sono 

la freschezza, l’armonia, la variegata allindatu- 

ra. Tutti fattori destinati a perdurare nel tempo, 

acquisendo sempre migliore complessità. Di 

lungo e marcato retrogusto, entra solo ora nella 

fase evolutiva, promettendo davvero un gran 

bene. Anche nel futuro. Del resto Andrea e 

Roberto Zeni hanno sempre scommesso sulla 

diversificazione della loro mirabile produzione. 

Lo fanno ormai da trent’anni, subito dopo il 

diploma di “mastri cantinieri” che consegui- 

rono nella secolare e vicina Scuola Agraria di 

San Michele, comunque operando sempre a 

Grumo, minuscola frazione di San Michele al- 

l’Adige. Due fratelli saldamente impegnati nella 

valorizzazione del territorio rotaliano, vignaioli 

protagonisti della “nuova frontiera” del vino tren- 

tino. Per intuizione, per dedizione, per scelta di 

vita. Tra peculiarità nostrana e sperimentazione 

enologica. Senza tentennamenti. Riservando 

il fondovalle a vigneti d’uva a bacca rossa; ai 

pendii collinari – quelli dove nasce il “Sortì” 

– le varietà consone ai vini bianchi, “baciati” 

dall’escursione termica, per imprimere sapori e 

fragranze decisamente eccellenti.


V.d.D. I.G.T. bianco 

Sortì 00 



Zeni Az. Agr. 

Via Stretta, 

80 0 Grumo S. Michele a/A TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / .0 . 8 

info@zenir.it 

www.zeni.tn.it 

Teroldego rotaliano D.O.C. Pini 00 pag. 00 

Trentino D.O.C. Moscato Rosa 00 pag. 8 

Vini bianchi


V.D.D. I.G.T. 

Manzoni Bianco 

00 

Lavorare in vigna, in cantina, per fare un vino 

che racconti un territorio. Alessandro Fanti è un 

giovane vignaiolo che intende tutelare le espe- 

rienze vitivinicole di famiglia con innovativi sti- 

moli. Senza dimenticare i legami con il passato, 

ma vivendo la tradizione con cipiglio moderno. 

Per lui, fare vino è – come per tanti altri vignaioli 

– una scelta di vita. Produce poche migliaia di 

bottiglie, accuratamente “meditate”. Nel senso 

che ogni suo vino nasce anzitutto da precise 

quanto competenti scelte in campagna. Colture 

agricole piuttosto che tecnica di cantina. Ecco 

allora la scelta di mettere a dimora un vitigno 

per certi versi sperimentale, come l’Incrocio 

Manzoni, vite che si esprime al meglio solo in 

alta collina. Sotto questo aspetto, Alessandro 

Fanti ha avuto la fortuna di operare a Pressano, 

una delle zone più vocate alla vite, grazie a 

pendii soleggiati che svettano verso la Valle di 

Cembra. Posto ideale per la coltivazione di viti 

a bacca bianca, per vini decisamente d’alto 

livello, non solo altimetrico. Terreni magri, con 

tracce porfiriche, la pietra rossa che caratteriz- 

za la valle soprastante e separa la montagna 

dal fondovalle, dove il torrente Avisio confluisce 

nell’Adige. Dove il clima risente della brezza 

che giunge fin quassù dal Lago di Garda, vento 

mitigato pure dall’imponenza della Paganella, 

la cima più alta tra i monti di Trento. Da qualche 

anno il “suo” Incrocio Manzoni è un goloso 

concentrato di fragranze. Bello nel suo colore, 

brillantezza e densità dorata, con una gamma 

di sentori trainanti, inizialmente serrati, ma con 

note di frutta polposa, di salvia, che richiamano 

pure l’erba limoncella. In bocca è subitaneo, 

non nasconde la sua potente carica, anche 

alcolica, con una trama finissima, insolita per 

un vino bianco, saporito, con toni minerali, 

pregnante. Davvero caratteristico.

Pressano 


V.D.D. I.G.T. 

Manzoni Bianco 00 



P.zza Croce, 


Tel. 0 / .08.09 

Fax 0 / .08.09 


Trentino D.O.C. Nosiola 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. bianco Pritianum 00 pag. 

Vini bianchi

8 




Müller Thurgau 

Dos Caslir 00 

L’unione, si sa, fa la forza. La Cantina La Vis da 

un paio di vendemmie è affiancata – nel nome e 

nel riordino societario – dalla vicina Cantina Val- 

le di Cembra. Un matrimonio enologico giunto 

al termine di un fidanzamento quasi spontaneo, 

date le rispettive caratteristiche e strategie 

qualitative e dovuto anche alle peculiarità del 

territorio, con la vallata lungo il torrente Avisio 

che garantisce terreni ideali per la vitivinicoltura 

di montagna. Zona principe per questo vitigno 

– ed omonimo vino – che si esprime al meglio 

solo su ripidi pendii, filari piantati in quota, 

baciati dal sole, accuditi da mani esperte di 

contadini orgogliosi della “loro cantina sociale” 

e del loro lavoro. Pendii suggestivi, veri arche- 

tipi del paesaggio contadino. Sul Dos Caslìr 

sono stati ritrovati antichi cimeli enologici, vasi 

vinari (per esempio la Situla, di origini Etrusche) 

e tanti altri reperti. Ecco allora che proprio in 

questo sito maturano le uve Müller Thurgau 

riservate al “cru” della Cantina La Vis e Valle di 

Cembra. Questo vino può benissimo assurgere 

a fuoriclasse della tipologia. Vivido nei riflessi 

verdognoli, cristallino, con riflessi solari ed 

aromi e sapori che lo legano ai terreni dove ha 

radici, grazie ad un tocco minerale di squisita 

complessità organolettica; con una finezza di 

fragranze, tanta armonica bevibilità, di pronta 

beva. Tipico nel nerbo acidulo, esemplare e di 

sicura godibile evoluzione, che può tranquil- 

lamente pazientare ulteriormente in bottiglia, 

prima di essere gustato fresco, mai ghiacciato. 

Per future piacevoli degustazioni.

Lavis 




80 Lavis TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / .0 . 8 




MüLLER THURGAU DOS CASLIR 00 


V.d.D. I.G.T. bianco Ritratto Bianco 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. rosso Ritratto Rosso 00 pag. 0 

9 

Vini bianchi

0 

M e z z a c o r o n a 


Müller Thurgau 

Castel Firmian 

00 

La Cittadella del Vino é un moderno “portale” 

per la comunicazione e la valorizzazione del 

patrimonio vitivinicolo dell’intera Piana Rotaliana 

che s’espande tra Adige e Noce a nord di 

Trento. Monumento architettonico che richiama 

il paesaggio circostante e le amenità di un 

habitat rigoglioso, qui la vite convive con gli 

agglomerati urbani e invita a scoprire anche le 

minuscole frazioni rurali delle vicine montagne. 

Proprio sul conoide di Faedo, quello che dal 

Campo Rotaliano porta verso la Valle di Cem- 

bra, si coltivano le uve riservate a questa sele- 

zione di Müller Thurgau. Vitigno e vino omonimi, 

varietà oramai presente in Trentino da quasi 

mezzo secolo e dunque uva – e vino – parte 

integrante delle peculiarità agricole locali. Mül- 

ler Thurgau che proprio in Valle di Cembra ha 

trovato la sua seconda patria, dopo un capillare 

sviluppo in Germania, dove il ricercatore sviz- 

zero Hermann Müller lo sperimentò e diffuse, 

incrociando i pollini del Riesling renano con una 

varietà d’uva simile al Sylvaner, la Maddaleine 

Royal. I vigneti di MT, come comunemente 

viene chiamato questo vino, sono situati in alta 

collina, lavorazione artigianale, vendemmia 

a mano, vinificazione altrettanto tradizionale, 

nella modernissima struttura enologica della 

Cittadella enoica di fondovalle. I tecnici della 

Mezzacorona consigliano, seguono e aiutano 

costantemente i soci viticoltori impegnati in pro- 

getti viticoli mirati esclusivamente alla quantità. 

Solo per ottenere vini tipici, pregni di carattere 

e storia. Ha il tipico color giallo paglierino con 

nitidi riflessi verdognoli, speziato quanto basta 

al naso, con toni aromatici e fruttati che richia- 

mano il glicine, il fieno e i fiori di campo, con un 

sapore secco, acidulo, molto beverino. Versatile 

e spensierato, s’adatta a numerose pietanze, di 

pesce anzitutto.


Mezzocorona 

Mezzacorona 



Tel. 0 / . .99 

Fax 0 / 0. .9 


www.rotari.it 


Müller Thurgau Castel Firmian 00 


Trento D.O.C. Rotari Riserva 00 pag. 

Teroldego rotaliano D.O.C. Mezzacorona Riserva 00 pag. 9 

Vini bianchi

C a v i t 

TrenTIno D.o.C. SuperIore 

Sauvignon 

Maso Toresella 

00 

“Mansum” in latino vuol dire “maso”, vale a dire 

entità rurale circoscritta, precisa, naturalmente 

selezionata nel contesto del territorio stesso. 

Proprietà spesso microscopica, dove il padrone 

più che produrre ha sempre cercato d’inter- 

pretare le sue coltivazioni e rendere ancora 

più singolari i prodotti. Specialmente il vino. 

Se il maso é una microscopica entità econo- 

mica, spesso é comunque un angolo ameno, 

inconfondibile. Ebbene, il maso Toresella – sulle 

antiche mappe scritto con una sola “elle” – ha 

un fascino indimenticabile. Affianca il fascinoso 

Castel Toblino, sulla sponda più a valle, riparata 

dalle colline, circondato da vigneti. 

Un tempo residenza nobiliare, è dotato di un 

piccolo porto lacustre, per escursioni in barca 

verso Toblino o la conca di Santa Massenza. La 

Cavit lo ha completamente ristrutturato, renden- 

dolo ancora più caratteristico, perfettamente 

inserito nel paesaggio della Valle dei Laghi, con 

le Dolomiti di Brenta e il Lago di Garda sullo 

sfondo. Le uve coltivate nell’omonima proprietà 

sono state piantate seguendo scrupolose prati- 

che agronomiche e minuziose selezioni clonali. 

Mirate al meglio, con uno specifico “Progetto Il 

Maso”, diretto da uno staff di tecnici che vede 

Anselmo Martini, Carlo Corino, Andrea Faustini 

e Luciano Rappo lavorare con entusiasmo 

e competenza. Questo Sauvignon é la ... 

subitanea conferma. Colpisce per il suo colore 

dorato con vivide note verdognole ed entra nel 

naso con impronta decisa, con fragranze di 

salvia, peperone, sambuco selvatico, menta e 

pomodoro acerbo. Poi, al palato è avvolgente 

nella sua tipica acidità, sprigionando ulteriori 

sensazioni gustative che rievocano le susine 

e le pesche, la frutta tropicale. “Chiude” infine 

con persistenza ed eleganza, al punto che si 

può benissimo – grazie la sua potente stoffa 

– lasciare stagionare per qualche anno. Miglio- 

rerà di sicuro.

C a v i t 

Ravina 


Sauvignon Maso Toresella 00 


Cavit 



Tel. 0 / 8. . 

Fax 0 /9 . .00 


www.cavit.it 

Trento D.O.C. Riserva Altemasi Graal 99 pag. 

Teroldego rotaliano D.O.C. Maso Cervara 00 pag. 88 

Vini bianchi

L u n e l l i A z . A g r. 


Sauvignon 

Villa San Nicolò 

00 

Questo “cru” della famiglia Lunelli é forse il vino 

più trentino di tutti quelli che si vinificano in riva 

al fiume Adige. Perché? Il vigneto é una cornice 

scenografica incantevole di una delle ville nobi- 

liari più vicine al centro storico. Villa San Nicolò 

è incastonata tra il Doss Trent, la forra di Sarda- 

gna e le ripide colline che portano al Bondone, 

la montagna che sovrasta la città. Una sorta 

di terrazza su Trento. Viti a poche centinaia di 

metri in linea d’aria dal Duomo, dal ponte che 

scavalca il fiume e porta nel cuore di Trento. 

Vigneto baciato dal sole, dove il Sauvignon 

matura grazie pure alle fresche folate estive 

(indispensabili) che scendono dalla sovrastan- 

te montagna. Coltivazione accorta, precise 

scelte agronomiche, per vendemmiare grappoli 

d’uva decisamente “di carattere”. Vinificazione 

altrettanto scrupolosa, eseguita con il massimo 

dei carismi della moderna enologia e con lo 

stile inconfondibile di Casa Lunelli, “bianchisti” 

per eccellenza, data l’esperienza acquisita 

oramai da oltre mezzo secolo con le mitiche 

“bollicine” Ferrari. Carattere e stile, insomma. 

Quello che subito si riscontra nel vino, esaltato 

da una grande gioviale freschezza aromatica, 

inizialmente molto varietale, con note di sambu- 

co e peperone; timbri aromatici presenti anche 

al palato, impreziositi e supportati da sapori 

agrumati e d’infuso d’erbe corroboranti, ben 

equilibrato, sapido, rotondo nella sua densità 

con una squisita tenuta aromatica nella sua 

“verve” acidula, di forte personalità. Un vino 

bianco di rango, destinato a grandi evoluzioni 

nel tempo, per quanti vorranno pazientare, 

rimandare l’assaggio tra qualche stagione, 

per cogliere ulteriori sensazioni organolettiche, 

ancora sopite se il Sauvignon dei Lunelli si beve 

appena imbottigliato.


Ravina 


Sauvignon 

Villa San Nicolò 00 



Via Margon, 9 


Tel. 0 /9 . . 

Fax 0 /9 . 0.08 



Trentino D.O.C. Pinot Nero Maso Montalto 00 pag. 80 

Vini bianchi

M a s o F u r l i A z . A g r. 


SAUVIGNON BIANCO 

00 

Marco Zanoni è una sorta di prototipo del vi- 

gnaiolo trentino. Lascia al suo vino il compito di 

suscitare sensazioni, parole, discorsi e confron- 

ti. A lui piace ascoltare, capire dove può ancora 

migliorare, ottimizzare pratiche colturali e in 

particolare tecniche di cantina. In queste ultime 

si è dimostrato un vero maestro, un rivoluzio- 

nario, innovatore come pochi altri al mondo. Sì, 

proprio così. Sfruttando le contenute dimensioni 

della sua azienda e il costante contatto con 

amici enologi di fama, lui, schietto e per certi 

versi umile vignaiolo, ha sperimentato (meglio: 

inventato) un sistema davvero rivoluzionario 

di vinificazione. Intuito e praticità contadina, 

scienza ufficiale, scolastica, applicata alla sa- 

pienzialità della gente dei campi. Con tecniche 

ingegnose e di sua intuizione ha brevettato 

una macchina enologica in grado di salvare gli 

aromi dei mosti grazie a specifiche condotte 

pneumatiche a tenuta stagna, sature d’azoto. 

Un successo, con riscontri entusiasmanti. 

Vini ancora più fragranti e pieni, nel massimo 

rispetto delle potenzialità dell’uva originaria. 

Anche il suo recente Sauvignon ne risente. 

Diventando un piccolo gioiello enoico. Delicato 

e avvolgente nel suo fine profumo di pesca 

agrumata, ha un colore di fulgida solarità, per 

una nitidezza gusto-olfattiva davvero eccellen- 

te. Vino giovane e appunto solare, ma che sarà 

in grado di sfidare il tempo, rafforzando i suoi 

intimi balsami mentosi, con dolci note di cedro 

e frutti a bacca bianca selvatici, come quelli 

che si raccolgono in agosto tra i filari delle 

colline lavisane, viti proiettate verso la porfirica 

Valle di Cembra, dove clima, terreno e mano 

del vignaiolo riescono – indipendentemente 

dalla tecnica d’avanguardia – a presentare 

vini schietti, franchi, rotondi. Che brillano per 

bilanciatura, travolgente espressività e dunque 

di grandissima finezza.


Lavis 


Sauvignon bianco 00 



Via Furli, 

80 Lavis TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / .0 . 

masofurli@libero.it 

Trentino D.O.C. Traminer 00 pag. 0 

Vini bianchi

8 


V.D.D. I.G.T. 

SAUVIGNON 

00 

Il recente Sauvignon di Pojer e Sandri è un 

piccolo gioiello enoico. Delicato e avvolgente 

nel suo fine profumo di pesca agrumata, ha 

un colore di fulgida solarità, per una nitidezza 

gusto-olfattiva davvero eccellente. Vino giovane 

e appunto solare, ma che sarà in grado di sfi- 

dare il tempo, rafforzando i suoi intimi balsami 

mentosi, con dolci note di cedro e frutti a bacca 

bianca selvatici, come quelli che si raccolgono 

in agosto tra i filari delle colline lavisane, viti 

proiettate verso la porfirica Valle di Cembra, 

dove clima, terreno e mano del vignaiolo riesco- 

no – indipendentemente dalla tecnica d’avan- 

guardia – a presentare vini schietti, franchi, ro- 

tondi. Che brillano per bilanciatura, travolgente 

espressività e dunque di grandissima finezza. 

Di colore giallo paglierino con riflessi verdogno- 

li, dal profumo netto, intenso, tipicamente varie- 

tale (con sentore di fiori di sambuco, fico, foglie 

di pomodoro). Le delicate sfumature fruttate 

ricordano la pesca, l’albicocca e il ribes nero. Si 

riscontra ottima corrispondenza naso-palato. E’ 

un vino bianco di rango, che si accosta splendi- 

damente agli antipasti, ai crostacei ed al pesce 

in genere, ma non disdegna affatto di essere 

offerto come aperitivo.

Faedo 


V.D.D. I.G.T. 

SAUVIGNON 00 



Loc. Molini, 

80 0 Faedo TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / . .00 



V.d.D. I.G.T. bianco Besler Biank 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. bianco Faye Bianco 000 pag. 8 

9 

Vini bianchi

0 



Traminer 

00 

Ecco un grande vino di una delle più piccole 

aziende viticole d’Italia. Prodotto con grande 

maestria e autorevolezza, in grado di compe- 

tere in ogni confronto e con tutti i sensi. Proprio 

così. E pensare che l’azienda agricola della 

famiglia Zanoni accudita sulla collina di Pres- 

sano, sopra Lavis, in località Furli – toponimo 

oramai inserito tra i “cru” del buon bere italiano 

– è davvero di piccola dimensione. Neppure 

ettari la superficie, vigneti accorpati, ognuno 

diverso dall’altro, data la variegata morfologia 

del territorio, piccoli avallamenti e repentini 

pendii collinari, proiettati verso i terrazzamenti 

della sovrastante Valle di Cembra. Ogni campo, 

la sua vite. Per questioni di rispetto ambientale, 

per tutelare le stesse potenzialità delle singole 

varietà d’uva e dunque dei rispettivi vini. Nulla è 

lasciato al caso. Saperi contadini e moderne intuizioni 

enologiche di Marco Zanoni, quelle che 

coniugano esperienze vitivinicole di famiglia e 

altre, di amici enologi, hanno trasformato Maso 

Furli in una piccola, preparatissima “stazione 

sperimentale”. Dove si coltiva e si vinifica 

nella maniera più semplice possibile, senza 

tralasciare di verificare intuizioni innovative 

suggerite dall’indole di Marco Zanoni, instancabile 

sperimentatore, in stretto contatto con 

istituti di ricerca tecnologica. Il tutto per avere 

vini decisamente personali. Questo Traminer 

è una meraviglia della Natura. Potente e 

denso, ricco e contemporaneamente morbido, 

giustamente acidulo, con una ricca gamma di 

aromi, con note di anice e pepe bianco, esaltati 

dalle sensazioni riscontrabili all’assaggio. In 

bocca presenta grande sapidità, equilibrio e 

armonia, come raramente capita di assaggiare. 

Concilia i caratteri dati da una vinificazione 

prevalentemente in acciaio, con una piccola 

percentuale di vino affinato in botti di rovere 

prima dell’assemblaggio finale. Sostenuto nel 

grado alcolico, quasi polposo data la ricchezza 

del frutto, vanta lunghissima persistenza. Sia al 

naso che in bocca.



Traminer 00 


Lavis 


Via Furli, 

80 Lavis TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / .0 . 


Trentino D.O.C. Sauvignon bianco 00 pag. 

Vini bianchi

M a s o S a l e n g o A z . A g r. 


MARZEMINO 

DEI ZIRESI 

00 

Loro sono i Raffaelli del vino. In paese li chia- 

mano così. Gente di campagna, da generazioni 

impegnati nella coltivazione della vite. Lavoro 

in vigna, impegno in cantina. Con un costante 

scambio e integrazione reciproca. Vignaioli in 

costante crescita qualitativa. Sempre più decisi 

a consolidare il legame tra territorio, località e 

vitigno. Specialmente con il Marzemino. Ecco 

allora la trilogia – compatta e indiscutibile – tra 

Volano, i Ziresi, il Marzemino. Volano è il Co- 

mune tra Trento e Rovereto e i “Ziresi” (termine 

dialettale che indica le piante di ciliegio) sono 

chiamati i terreni pianeggianti che s’insinuano 

dal fondovalle fin sotto le rocce del monte 

Finonchio. Terre profonde, compatte, argillose, 

originate dalle piene del fiume Adige, terreni 

un tempo usati per estrarre l’argilla destinata 

alle fornaci locali, per avere mattoni edilizi e 

coppi per l’isolazione dei tetti. Appezzamenti 

da sempre tutelati, specialmente sotto il profilo 

vitivinicolo, giacché i migliori per il Marzemino, 

vino simbolo, trentino per antonomasia. La 

famiglia Raffaelli, attiva proprietaria dell’azien- 

da agricola Maso Salengo, ha alcuni poderi 

proprio nel cuore dei Ziresi. Da quasi un secolo 

coltiva la vite e vinifica in proprio, nella moderna 

cantina situata nell’abitato di Volano, tra vigneti 

e rigogliose piante di ciliegio. Vendemmie 

parche, mirate solo alla qualità, raccogliendo 

uve al culmine della maturazione, vere espres- 

sioni del territorio dove crescono. Quelle del 

Marzemino provengono da due ambiti “cru”, 

Pioveghe e campi Salenghi, da sempre ritenuti 

vigneti eccellenti per le uve a bacca rossa. La 

coltivazione è tradizionale, come ogni pratica di 

cantina, senza alcuna forzatura tecnologica, nel 

pieno rispetto dell’andamento vendemmiale, dei 

caratteri impressi da clima, dal terreno e dalla 

cura encomiabile del vignaiolo. Il Marzemino in 

questione ha la proverbiale delicatezza della 

varietà e impeccabile integrità gusto/olfattiva, 

per un vino che porge sia al naso che al palato 

nitide fragranze di frutta matura, violaceo alla 

vista e altrettanto sapido nell’assaggio finale, 

morbido, rotondo, equilibrato e con una stoffa 

che ne consente pure un certo ulteriore affina- 

mento in bottiglia.

Volano 

M a s o S a l e n g o A z . A g r. 


MARZEMINO DEI ZIRESI 00 

Maso Salengo Az. Agr. 

Via Zucchelli, 

80 0 Volano TN 

Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / 9.8 . 

masosalengo@interfree.it 

Vini rossi

S p a g n o l l i E n r i c o A z . V i n . 


Marzemino 

Don Giovanni 

00 

Isera, Marzemino e Mozart. Un triangolo virtuo- 

so che in questo caso diventa una citazione 

quasi banale, ovvia, perché la suggerisce 

la bottiglia stessa: “Versa il vino, eccellente 

Marzemino” dice il mozartiano Don Giovanni. 

Aneddoti popolari narrano che ai tempi della 

dominazione austro-ungarica, il Marzemino fos- 

se l’unico vino esente da dazio perché piaceva 

molto all’Imperatore. Vino versatile, finito pure 

nella monumentale opera del divino Amadeus. 

Così come certi scrittori finiscono per essere 

assunti a “immagine” di un vino, Mozart ha 

finito per assurgere a testimonial ante litteram di 

questo vino che nasce da un vitigno originario, 

forse, della Turchia, dove c’è un paese che 

si chiama Merzifon (oppure proveniente dalla 

Corinzia – dove esiste la località Marzamin –) e 

giunge in area veneta a partire dal XV secolo; il 

territorio di predilezione è però la Vallagarina, a 

sud di Rovereto. Torniamo al vino in questione. 

In genere, il Marzemino tradizionale possiede 

almeno gradi alcool e va consumato entro 

i primi due anni di vita, con piatti di carne non 

troppo elaborati: questo che vi presentiamo 

invece ne presenta di gradi alcool e rincorre 

la moda attuale dei vini strutturati e ricchi di 

colore, per i quali è necessario adottare l’ormai 

consueta tecnica del parziale appassimento 

delle uve. Gli Spagnolli d’Isera sono sempre 

stati in prima fila nel tutelare il Marzemino, senza 

mai tralasciare la sperimentazione viticola 

e cantiniera. Operano in paese da oltre mezzo 

secolo sempre alla ricerca di una produzione 

che coniughi senza compromessi la qualità 

alla quantità. Questo Marzemino è pertanto 

una delle loro specialità, oltre ad essere un 

vino rappresentativo della zona: un bel rosso 

rubino scuro non troppo carico, con sfumature 

violacee, al naso è fine, con un profumo netto 

di viola sfumato d’erbaceo, più minerale che 

fruttato. In bocca è pieno, morbido, caldo, strutturato 

quel che basta per accompagnare senza 

cedimenti piatti di speck e funghi, con un legno 

presente ma non invadente, e un finale secco e 

pulito che ricorda la mandorla.

Isera 

S p a g n o l l i E n r i c o A z . V i n . 

Spagnolli Enrico Az. Vin. 

Via G.B. Rosina, /A 

80 0 Isera TN 

Tel. 0 / 0.90. 

Fax 0 / 0.9 . 

enricospagnolli@vinispagnolli.it 


MARZEMINO DON GIOVANNI 00 

Vini rossi

V i v a l l i s 


MARZEMINO 

Vigna Fornàs 

00 

Vitale, rigogliosa e dinamica. Proprio come la 

Vallagarina. Così, in omaggio alla vallata e al 

rinnovato impegno viticolo dei soci di questa 

solida cooperativa, hanno cambiato nome 

all’azienda legata alla SAV, storica Società Viti- 

coltori Vallagarina, mobilitata da oltre un secolo 

nella difesa delle colture e culture agroalimenta- 

ri dei comuni lagarini che circondano Rovereto. 

Vivallis come sinonimo di vita, vite e vino, per 

rilanciare la qualità della vasta gamma dei 

suoi prodotti enologici. Da qualche stagione 

questa azienda cooperativa ha minuziosamente 

selezionato ogni podere dei suoi soci viticoltori, 

applicando la cosiddetta “zonazione”, piantan- 

do varietà di vite che rispettino la vocazionalità 

del terreno, la composizione dei suoli, l’espo- 

sizione al sole. Riservando al vino simbolo 

lagarino, il Marzemino, le attenzioni solitamente 

attribuite dai contadini al maschio primogenito. 

Nasce in Vallagarina, a sud di Trento, in località 

Fornàs, tra Volano e Rovereto, dove a suo 

tempo erano in funzione le fornaci che usavano 

l’argilla dei campi e dove ora sono coltivate 

le viti. Terreni vocati, i primi ad accogliere le 

piantine di Marzemino giunte dall’Oriente, per 

qualcuno portate dai soldati veneziani, per 

altri viti provenienti dalla Paflagonia, dopo la 

diaspora greca causata dalla caduta di Troia. In 

ogni caso, da qualche secolo, qui il Marzemino 

è il vero indicatore ambientale della vite. Per 

un vino altrettanto tipico, varietale e intrigante 

nella sua schietta gentilezza. La selezione della 

Vivallis può essere considerata un prototipo 

della categoria: molto scuro nel colore violaceo, 

ha riflessi granati, rotondo alla vista quanto mor- 

bido all’assaggio, con medesime note al naso e 

al palato, che suscitano ricordi di frutti di bosco 

appena colti, l’acidula sapidità del mirtillo, ma 

pure la dolcezza delle prugne nere essiccate al 

sole, come ancora si usa fare nelle case rurali 

della Vallagarina, dove i prodotti della campa- 

gna, anzitutto vite e vino, sono parti integranti 

della vita.


Calliano 

Vivallis 


MARZEMINO VIGNA FORNàS 00 


Via Valentini, 

80 0 Calliano TN 

Tel. 0 /8 . . 

Fax 0 /8 . . 

vallisagri@sav.it 

www.sav.it 

Trentino D.O.C. Superiore Marzemino d’Isera 00 pag. 8 

Vini rossi

8 



MARZEMINO D’ISERA 

00 

Le dinamiche del vino non rispettano solo gli 

ambiti produttivi. Trovano spazio e s’insediano 

in luoghi variegati, stimolano confronti, aprono 

a nuove ulteriori sperimentazioni. Per essere 

competitivi, poi, non basta produrre bene e 

tanto: bisogna salvaguardare la specificità, 

l’identità e la qualità del vino che si vuole esal- 

tare. Lo hanno capito bene quelli della Vivallis, 

staff enologico di punta della storica SAV, la 

società agricoltori della Vallagarina. Hanno 

rinnovato nome e logo aziendale, insistendo 

sulla valorizzazione del vitigno/vino simbolo 

della zona: il Marzemino. Non é facile, neppure 

per un’azienda solida e variegata come questa, 

riuscire a produrre due Marzemino diversi, 

entrambi eccellenti e in grado di distinguersi. 

Tra loro due e tra tantissimi altri. Merito delle 

scelte recentemente intraprese in campagna 

– é partita la cosiddetta “zonazione viticola”, 

un preciso vitigno destinato ad un’altrettanto 

specifico campo – e pure del rinnovato “gioco 

di squadra” di tutte le centinaia di soci viticoltori 

conferenti. Nella storica cantina di Calliano, 

edificio da sempre deputato al buon vino, 

maturano e si sviluppano vini decisamente 

singolari. E’ il caso di questa buona riserva di 

Marzemino – anche se il termine “riserva” non si 

può utilizzare in etichetta – selezionato in tutto. 

Perchè sia l’ennesima dimostrazione di come 

l’operare in vigna prima che in cantina sia la 

scelta più azzeccata; per avere un vino con la 

sua indole e marcata specificità. E’ infatti scuro, 

molto più del solito, con una carica aromatica 

forse meno appariscente, ma di gran classe. 

La sua forza predominante é nella struttura, 

nell’assemblaggio complessivo, con spalla 

larga, trama sottile quanto setosa, una godibile 

persistenza gustativa, non solo con tracce di 

viola mammola nell’insieme, ma pure sentori 

di terra, minerali, rilanciati da tannini maturi, 

avvolgenti. Vino decisamente singolare per un 

Marzemino: si tratta – é doveroso ribadirlo – di 

un Trentino Superiore. Di nome e di fatto.


Calliano 


MARZEMINO D’ISERA 00 


Vivallis 

Via Valentini, 

80 0 Calliano TN 

Tel. 0 /8 . . 

Fax 0 /8 . . 


www.sav.it 

Trentino D.O.C. Marzemino Vigna Fornàs 00 pag. 

9 

Vini rossi

80 



PINOT NERO 

Maso Montalto 

00 

Il Pinot nero é sempre stato il cruccio di Mauro 

Lunelli. Nel senso che ha riservato a questo vi- 

tigno le cure più meticolose, per una personale 

sfida produttiva. Esperto e forte dell’esperienza 

spumantistica del “suo Ferrari”, Mauro Lunelli 

conosce ottimamente l’uso delle uve di Pinot 

nero destinate a caratterizzare le blasonate 

“bollicine” di famiglia. Ecco perché ha voluto 

proporre anche una versione tradizionale di 

questo vino che nell’eleganza ha la sua forza. 

Non solo. E’ l’unico vino da uve a bacca rossa 

che i Lunelli vinificano in Trentino. Pinot nero 

come omaggio alla specificità trentina, al 

cruccio stesso di questo imprenditore che non 

ha mai smesso di essere anche un entusiasta 

vignaiolo. Maso Montalto è una delle tenute 

agricole di Casa Lunelli. Podere collinare, sopra 

Ravina, sulle pendici del monte Bondone, poco 

distante dalla storica Villa Margon, tra boschi 

secolari, ruscelli alpini, ripide colline e terrazza- 

menti vitati. Il vino in questione é dunque una 

chicca. Produzione spronata dall’orgoglio, dalla 

semplice voglia di cimentarsi con un vitigno 

da sempre ritenuto difficile, ostico. Che solo i 

vignaioli più preparati riescono a interpretare. 

Per avere un vino basato sulla suadenza, sulla 

gentilezza e pure sulla forza dei vini in stile 

“borgognone”. Questo é sicuramente uno dei 

pochi esempi d’eccellenza raggiunti in Trentino 

dal Pinot nero. Ha il classico colore rubino 

leggermente scarico, vivido nelle sue sfaccet- 

tature coralline, con una lieve carica aromatica, 

finissima, dove le fragranze di piccoli frutti 

– more e ciliegia – si fondono nella indomita 

eleganza strutturale. Sentori di rosa e altrettanti 

sapori di confettura di bacche del sottobo- 

sco, ma anche sapidità, potenza e una trama 

vellutata nell’insieme, per un bere appagante. 

Sia se il vino viene gustato ancor giovane, ma 

anche – consigliamo – se gustato tra qualche 

stagione.


Ravina 


Pinot Nero 

Maso Montalto 00 



Via Margon, 9 


Tel. 0 /9 . . 

Fax 0 /9 . 0.08 



Trentino D.O.C. Superiore Sauvignon Villa San Nicolò 00 pag. 

8 

Vini rossi

8 

D o r i g a t i A z . V i n . 


CABERNET GRENER 

00 

Le hanno chiamate “terre di mezzo”, vigneti 

ghiaiosi, magri, di origine alluvionale, situati 

tra l’Adige e il Noce, tra Mezzolombardo e 

Mezzocorona. Conca vitata tra le più rigogliose, 

baciata dal clima e accudita dalla sapiente 

coltura contadina. Dove tradizione e innovazio- 

ne diventano un tutt’uno nella devozione alla 

produzione vitivinicola. Terre da vino, da Terol- 

dego rotaliano, su tutti. Ma anche altre varietà si 

esprimono con perseveranza qualitativa. Spe- 

cialmente il Cabernet, nelle sue versioni clonali 

– sauvignon, franc e carmenère – che consente 

vendemmie alquanto soddisfacenti. Tra i primi 

a credere a questa tipologia di vite, i fratelli 

Dorigati, rinomati “teroldeghisti”, cantinieri che 

vantano cinque generazioni d’esperienza alle 

spalle. In località Casetta hanno volutamente 

messo a dimora i cloni di Cabernet per ottenere 

un vino decisamente caratteristico. Dedicato, 

nel nome, alla nonna paterna, originaria della 

Val Gardena e chiamata “Grener” – storpiando 

il termine ladino “groedner”, appunto “gardene- 

se”. Vino vestito a festa, con un’etichetta appo- 

sitamente realizzata dall’artista trentino Remo 

Wolf, una xilografia che rappresenta il castello 

di Mezzocorona e il gruppo del Sassolungo 

gardenese, idealmente uniti da un grappolo 

d’uva, con i chicchi trasformati in tanti piccoli 

“sole”. Il Grener è un rosso godibile, festoso, 

avvincente e da qualche vendemmia sempre 

più importante. Scaturisce da una vinificazione 

tradizionale e diversificata delle singole varietà 

d’uva, un lungo affinamento in piccole botti – al- 

meno mesi – poi altro riposo in acciaio (dove 

avviene la cuvèe), prima di essere imbottigliato. 

Come impone il Cabernet che è vino possente, 

vigoroso e nel contempo rotondo, variegato 

e succoso, con una splendida corposità e di 

sicura lunga evoluzione nel tempo.



CABERNET GRENER 00 


Mezzocorona 

Dorigati Az. Vin. 

Via Dante, 


Tel. 0 / 0. . 

Fax 0 / 0. 8. 0 

vini@dorigati.it 

www.dorigati.it 

Trento D.O.C. Methius Riserva 999 pag. 8 

Teroldego rotaliano D.O.C. Diedri 00 pag. 9 

8 

Vini rossi

8 

C a n t i n a R o t a l i a n a 

M e z z o l o m b a r d o 

TerolDeGo roTalIano D.o.C. 

CLESURAE 

00 

Accattivante, in tutto. Un vino che ti prende 

immediatamente, dal look con cui “veste” la 

bottiglia, ma soprattutto per la sua potente 

immediatezza. Proprio così. Teroldego rotaliano 

D.O.C. sopraffino, vino che incarna tutta la 

vigoria del vitigno che lo genera, ma anche 

gli aspetti più suadenti, i sentori fini, i sapori 

appaganti. La Cantina Rotaliana è una solida 

azienda cooperativistica basata sull’operosità 

dei suoi soci viticoltori, tutti impegnati nella 

valorizzazione principale del vitigno simbolo 

del Campo Rotaliano, appunto il Teroldego. 

La struttura aziendale è nuovissima con una 

cantina altamente tecnologica ma saldamente 

ancorata alla tradizione locale, al “suo” vitigno 

in primis. Al punto che Rotaliana e Teroldego 

hanno di fatto lo stesso significato, identificano 

vino e territorio, interscambio culturale e coltu- 

rale. La selezione di punta, il Clesurae – nome 

legato al campo di Teroldego che circonda il 

convento di Mezzolombardo – è da tempo uno 

dei vini più importanti del Trentino, grazie ad 

una portentosa versatilità degustativa abbinata 

ad un’altrettanto imperiale portamento. A partire 

dal colore rubino ammaliante, come poche 

volte capita di osservare in un vino; poi ha 

graditissime fragranze, è nitido nelle essenze 

quanto variegato nel suo personalissimo profu- 

mo di lampone. E’ fine, ben amalgamato con il 

legno della botte di vinificazione, per una lunga, 

vellutata, esuberante pienezza. Riservando al 

Clesurae le migliori attenzioni, per consentire al 

vino una giusta versatilità. Vino da gustare an- 

cor giovane, per coglierne tutta l’innata vigoria, 

oppure tra qualche stagione, dopo una naturale 

evoluzione in bottiglia per bere qualcosa di 

speciale, unico, sicuramente indimenticabile. 

Come il Teroldego rotaliano – e il Clesurae su 

tutti – riuscirà a diventare.

Mezzolombardo 

C a n t i n a R o t a l i a n a M e z z o l o m b a r d o 


CLESURAE 00 


Cantina Rotaliana Mezzolombardo 

Via Trento, /B 

80 Mezzolombardo TN 

Tel. 0 / 0. 0. 0 

Fax 0 / 0. . 

info@cantinarotaliana.it 

www.cantinarotaliana.it 

Teroldego rotaliano D.O.C. Riserva 00 pag. 8 

8 

Vini rossi

8 

C a n t i n a R o t a l i a n a 

M e z z o l o m b a r d o 


Riserva 

00 

Questo Teroldego rotaliano si presenta con un 

colore rubino scurissimo, profondo, come con- 

viene ad un vino di razza; al naso, incuriosisce 

subito con tutta una serie di fragranze legate 

al timbro aromatico dei piccoli frutti, ribes, 

lampone e ciliegia matura, con note legger- 

mente balsamiche e speziate; al palato giunge 

con decisione, ricco di tannini splendidamente 

amalgamati, gustoso, vellutato, carico e con 

una concentrazione assolutamente godibile. 

Ecco un vino che riesce a conciliare tradizione 

con innovazione. Ha dalla sua parte il passato, 

la storia dei vigneti adagiati sulle sponde tra 

il Noce e l’Adige, viti rigogliose, che formano 

quello più volte definito “il più bel giardino vitato 

d’Europa”. Tradizione collaudata in secoli di 

vendemmie. Ritmi naturali, tuttora rispettati. 

Viene realizzato in base alla consuetudine 

enologica locale, senza tralasciare l’attenzione 

verso nuove tecniche di cantina, innovative 

soluzioni colturali, con grande disponibilità a 

recepire stimoli e suggerimenti delle tendenze 

enologiche internazionali. Unico baluardo: il le- 

game con il territorio, con il cosiddetto “Campo 

Rotaliano”. La Cantina Rotaliana di Mezzolom- 

bardo è una cooperativa che da sempre ha 

radici nella cultura del “suo” territorio. I suoi 

soci coltivano 0 ettari di Teroldego. La metà 

della superficie disponibile. Da tempo applicano 

rigide selezioni colturali. Producono il giusto, 

per portare in cantina solo uve esclusive, da 

piante che hanno almeno 0 anni! La cernita di 

quelle destinate alla loro “Riserva” inizia già in 

primavera, con la potatura dei tralci, pochissime 

gemme per ramo, per poi proseguire con 

il drastico diradamento dei grappoli, l’ulteriore 

manuale selezione vendemmiale. Tutto questo 

per avere il meglio. Fare un vino-simbolo, il più 

pregiato, dunque il più difficile da farsi.

Mezzolombardo 

C a n t i n a R o t a l i a n a M e z z o l o m b a r d o 

Teroldego rotaliano D.o.C. 

Riserva 00 


Cantina Rotaliana Mezzolombardo 



Tel. 0 / 0. 0. 0 

Fax 0 / 0. . 


www.cantinarotaliana.it 

Teroldego rotaliano D.O.C. Clesurae 00 pag. 8 

8 

Vini rossi

88 

C a v i t 


Maso Cervara 

00 

Maso Cervara si trova sulla sponda destra del 

torrente Noce, appena le sue acque impetuose 

lasciano la Valle di Non per sfociare nel Campo 

Rotaliano, bagnare Mezzolombardo e quindi 

tranquillamente confluire nel maestoso Adige 

verso Trento. Il suo nome – Cervara – probabil- 

mente è legato alla vasta tenuta di caccia che 

un tempo si espandeva fin sopra la montagna 

di Fai della Paganella e Andalo, le due località 

sciistiche più rinomate del versante montuoso 

che protegge il maso. Unico il vitigno coltivato: 

il classico Teroldego rotaliano, vite e vino col 

medesimo nome, per esaltarne tutta l’importan- 

za. Vitigno simbolo del territorio, in questo maso 

si coltiva nel rigoroso rispetto delle consue- 

tudini, applicando nel contempo tradizione e 

sperimentazione. Viti che qui sono radicate da 

qualche lustro, perfettamente in sintonia con il 

terreno, il clima, la mano del socio conferente 

– perché anche il vignaiolo di questo maso 

conferisce l’uva alla “sua” cantina sociale e 

dunque alla Cavit. Preciso l’obiettivo: ottenere 

un Teroldego rotaliano al top. La vendemmia è 

ovviamente manuale, grappoli staccati da filari 

accuditi come piante ornamentali, ordinati e 

precisi, chicchi maturi e pregni di tutte quelle 

peculiarità organolettiche proprie del Terolde- 

go. Vinificazione a contatto con le bucce – per 

avere sapore, ma anche colore pieno – per poi 

passare il mosto-vino in piccole botti di rovere, 

dove riposa per quasi due anni. Poi il travaso, 

in grandi fusti di legno e l’imbottigliamento. Ma 

non finisce qui. Prima di essere commercializ- 

zato, altro riposo in bottiglia, per affinare tutte 

le sue cariche organolettiche. Agli occhi si pre- 

senta con colore rosso rubino, scuro e vellutato, 

con marcati orli violacei; profumo netto, fruttato 

con sentore di lampone e frutti di bosco; sapore 

etereo e setoso, corposo ed equilibrato.

C a v i t 

Ravina 


Maso Cervara 00 


Cavit 



Tel. 0 / 8. . 

Fax 0 /9 . .00 


www.cavit.it 

Trento D.O.C. Riserva Altemasi Graal 99 pag. 

Trentino D.O.C. Superiore Sauvignon Maso Toresella 00 pag. 

89 

Vini rossi

90 

D o n a t i M a r c o A z . A g r. 

TerolDeGo roTalIano D.o.C 

Sangue di Drago 

00 

Il Teroldego rotaliano, come vitigno, ha origini 

che si perdono nella notte dei tempi. La vite è 

un connubio di natura e mistero. Nel Campo 

Rotaliano dinastie di viticoltori si tramandano 

la coltura di questa pianta e ai più giovani, ai 

bambini che vogliono capire il fascino della vite, 

raccontano la leggenda del Drago. E cioè che il 

Teroldego è una pianta che è stata generata da 

alcune gocce di sangue sgorgate dalla ferita 

di un drago, colpito a morte da un mitologico 

cavaliere rotaliano. Sangue di drago, benefico, 

liberatorio. Secoli di storie, di vita, di vendem- 

mie. Per custodire il frutto delle gocce sgorgate 

dal cuore del terribile drago... 

Sullo stemma dell’azienda di famiglia di Marco 

Donati campeggia una data: 8 . E’ l’anno di 

nascita dell’azienda vitivinicola Donati, giunta 

ora alla quinta generazione. Marco Donati è 

giustamente orgoglioso del suo lavoro. Porta 

avanti l’attività dei suoi antenati, ma non solo. 

Custodisce e rilancia i valori agricoli a suo 

tempo intrapresi dai Conti Spaur, gli originari 

proprietari dei migliori campi di Teroldego rotaliano, 

vigneti prima lavorati e poi acquistati dal 

fondatore dell’azienda Donati. 

La cantina ha sede in un palazzo del Quattrocento, 

nel cuore dei vigneti di Mezzocorona 

ed è dotato di una torre franca, che veniva 

usata per scopi enologici dal coppiere ufficiale 

dei Conti di Tirolo. Il passato, dunque, come 

legame, memoria, per un futuro di nuove opportunità. 

Tutelando il territorio, salvaguardando 

anzitutto il Teroldego. Campi generati dall’impeto 

del torrente Noce, che in tempi remoti ha 

scaricato a valle, prima di confluire nel fiume 

Adige, preziosi detriti minerali, porfirici, ora 

di fondamentale importanza per il nutrimento 

delle viti e dunque per imprimere carattere al 

Teroldego rotaliano. Quello dei Donati (Marco è 

coadiuvato dalla moglie Emanuela) è un Teroldego 

speciale. Ha colore sangue scuro (proprio 

come quello del drago…), è concentrato nelle 

fragranze di frutta rossa, morbido e pieno nel 

contempo, scorrevole, corroborante, di grande 

piacevolezza.

Mezzocorona 

D o n a t i M a r c o A z . A g r. 

TerolDeGo roTalIano D.o.C 

Sangue di Drago 00 

Donati Marco Az. Agr. 

Via C.Battisti, 


Tel. 0 / 0. . 

Fax 0 / 0.9 .08 

donatimarcovini@libero.it 

9 

Vini rossi

9 



Diedri 00 

Il “Diedro” in Trentino sta a significare il “masso 

roccioso, tagliente quanto imponente, sperone 

incastonato nel fianco della montagna”. La Roc- 

cia che sovrasta la pianura e la domina con la 

forza della possenza. Il paragone si addice an- 

che al vino in questione, un Teroldego rotaliano 

riserva che i fratelli Dorigati – “teroldeghisti” da 

ben cinque generazioni - propongono solo in 

annate particolari, quando la vendemmia con- 

sente di vinificare solo uve importanti, per vini 

altrettanto austeri. Uve radicate nel cosiddetto 

“giardino vitato” del Campo Rotaliano, terreni 

alluvionali, sgretolati dalle glaciazioni, che han- 

no lasciato solo ai fianchi della conca scavata 

dal fiume Adige e dal torrente Noce i diedri 

rocciosi del paesaggio trentino. Vino d’annate 

portentose, per avere un Diedri da proporre 

come gioiello dell’azienda. Gestione familiare, 

nel solco della tradizione, ma con oculate intui- 

zioni e sperimentazioni applicate dal giovane 

Michele, biologo oltre che vignaiolo/cantiniere. 

Coltivazione tradizionale – impianto a pergola 

compresa – ma con grandissima attenzione ai 

carichi d’uva per ogni singola pianta. I Dorigati 

sono convinti che il vino nasca a partire dalle 

cure viticole, in campagna. Per questo hanno 

drasticamente ridotto le rese, tagliando già ad 

agosto i grappoli in eccedenza. Il loro “Diedri” 

ha una fluidità vellutata, nitide fragranze di 

piccoli frutti di bosco, more, lamponi, ciliegie 

mature abbinate a note quasi balsamiche. 

La sua forza si espande al palato con gran- 

de eleganza, è possente e di gran classe la 

sua irruente carica violacea; possiede una 

gamma di fragranze fruttate ben amalgamate, 

è vigoroso e robusto nella struttura, con una 

pulizia estrema che ne rilancia ogni sfumatura. 

Consentendo di gustare un Teroldego rotaliano 

D.O.C. davvero portentoso, morbido e pregno 

di fascino continuo.


Mezzocorona 


Diedri 00 


Dorigati Az. Vin. 

Via Dante, 


Tel. 0 / 0. . 

Fax 0 / 0. 8. 0 



Trento D.O.C. Methius Riserva 999 pag. 8 

Trentino D.O.C. Cabernet Grener 00 pag. 8 

9 

Vini rossi

9 

E n d r i z z i A z . V i n . 


SuperIore 

MASO CAMORZ 

Riserva 00 

La cantina è l’intreccio affascinante tra una co- 

struzione signorile di fine Ottocento e una strut- 

tura ultramoderna, perfettamente inserita nel 

contesto ambientale. Siamo a Masetto di San 

Michele all’Adige, nella conca vitata protetta da 

Castel Monreale, dove Paolo Endrici prosegue 

con entusiasmo l’attività di famiglia, iniziata nel 

lontano 88 . Quando, nella parlata dialettale, 

il cognome Endrici veniva pronunciato con la 

doppia zeta: Endrizzi. Una cantina variegata, 

con ampi spazi riservati all’ospitalità e pure ad 

esposizioni artistiche, ad un museo della civiltà 

contadina, con tanti attrezzi un tempo in uso 

nelle “caneve” trentine. Imprenditore accorto 

e preparato, rilancia con passione il valore dei 

vini “nostrani”, interpretandoli però in chiave 

moderna, stile trentino, classe internazionale. E’ 

il caso di questo Teroldego Maso Camorz, un 

vigneto nel cuore del vicino Campo Rotaliano. 

Piante con oltre 0 anni d’età, coltivate mirando 

solo alla qualità: al culmine della vigoria vegetativa, 

d’estate, si procede infatti ad un drastico 

diradamento dei grappoli. Una “vendemmia 

verde”, per avere solo uve di e con carattere. 

Raccolta manuale, vinificazione tipica. Il tutto 

per proporre un Teroldego rotaliano D.O.C. 

Superiore, basato sulla grinta tipica del vitigno, 

per avere un vino imbattibile nella schietta 

vinosità, vellutato e morbido, bello, rubicondo 

pure alla vista, con un colore rubino intenso. 

Nel naso giunge compatto con note di spezie, 

ma con immediata franchezza e nitida grazia. Si 

scoprono aromi fruttati di bacche rosse, fragole 

e lamponi, ma anche il piacere del cioccolato 

fondente, sensazione subito rilanciata dall’assaggio. 

Pieno, avvolgente, gioioso ed emozionante 

nella sua squisita sincerità, con una 

trama fitta, che consente al vino di pazientare 

in bottiglia per anni. Migliorando ancora nel 

tempo.



Teroldego rotaliano D.o.C. Superiore 

MASO CAMORZ RISERVA 00 



Loc. Masetto, 


Tel. 0 / .0 . 9 

Fax 0 / .00. 

info@endrizzi.it 

V.d.D. I.G.T. Masetto Dulcis 00 pag. 

9 

Vini rossi

9 



Mezzacorona 

Riserva 

00 

Nasce nel cuore del Campo Rotaliano, nelle 

terre alluvionali trascinate a valle da remotissi- 

me glaciazioni, terreni fertili, specialmente per 

la vite, per il Teroldego in particolare. Il vitigno 

Teroldego rotaliano – lo ribadiamo ancora - è 

una varietà autoctona del Trentino e trova il suo 

ambiente di sviluppo ideale proprio attorno al 

comune di Mezzocorona. La parola “Teroldego” 

sembra derivare da “Tiroler Gold” (oro del Tiro- 

lo), il nome con cui veniva indicato questo vino 

alla Corte di Vienna durante l’Impero austro- 

ungarico; da questa denominazione sarebbe 

poi derivato “Tiroldico” e, in seguito, Teroldego. 

Fra i vini rossi trentini è il più rinomato, tanto da 

essere definito “vino principe del Trentino”. La 

Riserva di Teroldego di Mezzacorona è prodotta 

solo in grandi annate, nei vigneti Camorz, Rauti, 

Fron e Sottodossi. Vendemmia rigorosamente 

manuale, vinificazione tradizionale, ovvero: 

pigiatura con separazione dei raspi, macerazio- 

ne con le bucce, fermentazione a temperatura 

controllata e due anni di affinamento in piccole 

botti di legno, prima di passare all’imbottiglia- 

mento. Questo é il vino simbolo del Gruppo 

Mezzacorona. Cooperativa vitivinicola fondata 

nel 90 , una delle prime associazioni produttori 

di vino nate in Italia. Azienda in costante 

espansione, con migliaia di soci e quasi mila 

00 ettari vitati in Trentino, con una produzione 

annua attorno ai 00 mila quintali d’uve. Tutti i 

vigneti rispettano precisi “protocolli d’intesa”, 

per diminuire l’impatto ambientale, nel rispetto 

dell’equilibrio biologico della Natura. Sempre 

con precisi obiettivi produttivi e di commercializzazione. 

Che puntano sulla dedizione verso la 

terra, la cura dei vigneti, la tecnologia enologica 

e una capillare commercializzazione, riservata a 

mercati internazionali. Partendo dalle peculiarità 

di vini come questo, un “millesimato” di 

gran classe, pieno e potente, profondo nel suo 

color rubino, buon naso fruttato e una variegata 

gamma gustativa, con sapori di bacche di 

bosco, fragole e ribes su tutti, ma anche note 

piacevolmente balsamiche, di eucalipto e di 

fiori autunnali, rose tardive comprese. Vino da 

invecchiamento, che sopporta splendidamente 

lente stagionature.


Mezzocorona 


Mezzacorona Riserva 00 


Mezzacorona 



Tel. 0 / . .99 

Fax 0 / 0. .9 


www.rotari.it 

Trento D.O.C. Rotari Riserva 00 pag. 

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Castel Firmian 00 pag. 0 

9 

Vini rossi

98 

R e d o n d è l A z . A g r. 


MEZUM 

00 

Mezum, ovvero “in mezzo”. Il Campo Rotaliano 

è di fatto un’aggregazione di “terre di mezzo”. 

In quanto solcate da corsi d’acqua che hanno 

separato e contemporaneamente unito, creato 

terreni fertili, forti proprio perché in mezzo alla 

vallata, protetti dalle montagne, baciati dal sole 

e dal clima tiepido che giunge dal Lago di Gar- 

da. Terre da vite, ognuna con un proprio idio- 

ma. Lo confermano i toponimi presenti in antichi 

documenti agrari. Il nome stesso, Rotaliano, 

scaturisce dal termine “Ro” – località pianeg- 

giante scampata alle piene dei fiumi - seguito 

dal vocabolo pre-romano “Tal”, che nel periodo 

celtico illirico indicava proprio il “luogo dove si 

pagava il dazio”, nel commercio di vini tra la 

Valle dell’Adige e le vie verso Nord e la Valle di 

Non. Recenti studi sulla storia del Campo Rota- 

liano, hanno trovato precisi riscontri e conferme 

storiche sulla locale coltivazione e sul commer- 

cio vinario, risalenti addirittura al . Ogni 

possidente vantava già allora i poderi migliori. 

Per distinguerli, ognuno aveva il suo toponimo. 

Tra quelli più antichi troviamo pure “Redondél”. 

Paolo Zanini, giovane vitivinicoltore “under 0”, 

ha scelto proprio questo toponimo per indicare 

la sua piccola azienda agricola, con i vigneti 

che si trovano ovviamente in località Redondèl 

e la cantina nel centro storico di Mezzolombardo. 

Senza fretta, basandosi solo sull’intrinseca 

oculatezza contadina. Produzione artigianale, 

dato il numero delle bottiglie, presentando vini 

di assoluto valore tecnico e degni interpreti della 

miglior tradizione rotaliana. Vinifica solo uve 

di Teroldego rotaliano vendemmiate nei poderi 

di proprietà – poco più di ettari di terreno - e 

propone due versioni di vino. La selezione, 

denominata Mezum, (come l’antico nome di 

Mezzolombardo), si presenta con il carisma 

del fuoriclasse, vino possente, vigoroso, pieno, 

quasi eclatante, in grado di suscitare continue 

emozioni e destinato a migliorare ancora nel 

tempo.

R e d o n d è l A z . A g r. 

Mezzolombardo 


MEZUM 00 

Redondèl Az. Agr. 

Via Roma, 8 


Tel. 0 / 0. . 8 

Fax 0 / 0. . 8 

99 

Vini rossi

00 



Pini 00 

La loro cantina è incastonata nell’ansa del fiume 

Adige che uscendo dal Campo Rotaliano e 

scorrendo lento a sud verso la Valle dell’Adi- 

ge è pronto a raccogliere anche le acque del 

torrente Avisio, in una pianura alluvionale fertilis- 

sima, coltivata – verso Trento – prevalentemente 

a frutteto. Così i Zeni sono gli ultimi (o i primi, 

risalendo l’Adige) viticoltori ad interpretare il 

vitigno della zona: il Teroldego rotaliano. Grumo 

– il nome del paese dove ha sede questa 

cantina – è davvero un minuscolo agglomerato 

di case rurali in riva all’Adige che insieme al 

vicinissimo San Michele occupa la cuspide più 

appuntita del “triangolo rosso” del Teroldego. 

Piccola enclave enologica nel vasto territorio 

rotaliano occupato dai campi catastali censiti 

da Mezzocorona e Mezzolombardo. Proprio per 

questo il Teroldego coltivato in questa zona in 

riva all’Adige, dimostra una sua specificità tutta 

da scoprire e valorizzare. 

Lo hanno capito da anni i fratelli Andrea e 

Roberto Zeni, validissimi vignaioli, enologi 

diplomati e mastri distillatori. Hanno selezionato 

un loro podere in località Pini e piantato oltre 

. 00 ceppi di Teroldego per ettaro. Viti fitte fitte, 

ma ognuna drasticamente potata, lasciando 

in pianta solo i grappoli migliori. Per ottenere 

il meglio, inoltre, vinificano le uve secondo 

tradizionali procedure ma lasciano maturare il 

giovane mosto per almeno due anni in piccole 

botti di legno. Pazienza e bravura enologica 

completano il tutto, valorizzando ogni intuizione 

colturale applicata in campagna. Il “Pini” ha 

l’indole del fuoriclasse già alla vista, con un 

colore rosso rubicondo, profondo, setoso, vivido 

che subito incuriosisce. L’assaggio bilancia 

splendidamente sia fragranze che sapori, con 

inconfondibili note di more, sia al naso che in 

bocca, lievemente vanigliato, con una piena 

struttura, supportata da tannini maturi, evoluti; 

la persistenza finale ha dell’incredibile, tanto è 

variegata e appagante, per un vino che si potrebbe 

definire un “Superotaliano”, da guinnes 

dei primati.




PINI 00 


Zeni Az. Agr. 

Via Stretta, 


Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / .0 . 8 

info@zenir.it 


V.d.D. I.G.T. bianco Sortì 00 pag. 

Trentino D.O.C. Moscato Rosa 00 pag. 8 

0 

Vini rossi

0 


VallaGarIna I.G.T. roSSo 

Barbanico 

00 

“Barbanico”, nome indimenticabile, non solo 

per via della fonetica, ma anche – e soprattutto 

– dopo l’assaggio. Scaturisce dall’uvaggio 

di Cabernet sauvignon con Lagrein, e viene 

proposto solo nelle annate migliori, dopo at- 

tenta vinificazione e solo se l’assaggio appaga 

principalmente il produttore stesso. Allora trovi 

nel bicchiere un rosso quasi denso, scuro nel 

colore granato, con note piacevolissime di 

oleandro in fiore, con la liquirizia che ritma la 

persistenza aromatica; in bocca ha impeto e 

nerbo da vendere, mostra carattere siliceo con 

timbri grafitosi. Chiude robusto quanto elegante 

con una dote ulteriore: invecchierà bene. Nicola 

Balter ha iniziato a coltivare uva per fare vino 

da vero “naif”. Attirato anzitutto dal fascino del 

podere della sua famiglia, fatta di imprenditori 

impegnati per decenni in attività commerciali 

distanti dal vino, che mai hanno dimenticato 

le loro originarie radici campagnole. Il podere 

aziendale è davvero affascinante. Un pianoro 

in quota, quasi una piattaforma protesa sulla 

città di Rovereto. Una decina di ettari accorpati, 

piantati con massimo raziocinio, con poche 

varietà d’uva. Tanta cura ed innovazione viti- 

cola, con la cantina celata alla vista, in quanto 

completamente scavata sotto i vigneti stessi e 

sovrastata dal cascinale rurale arredato ancora 

secondo i dettami di fine Ottocento. Casa 

tutta sassi a vista, porta d’accesso alla nuova 

cantina sotterranea. In pochi metri compi... un 

balzo temporale di oltre un secolo. Razionalità 

e tecnologia enologica quasi futuribile (tale è 

la dotazione della struttura di vinificazione) si 

scoprono attraversando un secolare, originario 

cunicolo, usato per celare le migliori bottiglie di 

casa. Coerente e sempre più preparato, Nicola 

Balter continua ad essere tra i veri protagonisti 

del “nuovo corso” dell’enologia trentina. Con 

vini d’impronta personale e decisamente buoni. 

Pieni e armonici nella struttura, vini – come il 

Barbanico – che hanno bisogno di paziente ri- 

poso per poi... “esplodere” nella loro suadenza.

Rovereto 


VallaGarIna I.G.T. roSSo 

Barbanico 00 





Tel. 0 / .0 .0 

Fax 0 / 0. .89 


Trento D.O.C. Brut Balter pag. 

Trento D.O.C. Brut Riserva 999 pag. 

0 

Vini rossi

0 



V.D.D. I.G.T. roSSo 

Ritratto Rosso 

00 

Ritrae l’annata e l’andamento vendemmiale, ma 

é pure la sintesi della coltura vitivinicola di que- 

sta solida cantina sociale. E’ dunque un vino 

che rappresenta un’icona culturale del territorio 

stesso. Un rosso suadente nella sua dinamicità, 

tutta da scoprire, da gustare con attenzione. In 

grado di trasferire nel bicchiere l’essenza della 

miglior produzione enologica trentina. Perché 

delinea marcatamente le peculiarità dell’habitat 

dove maturano le uve, tra i solivi terrazzamenti 

che si stagliano verso il blu dolomitico della Val- 

le di Cembra. Campi vitati, pazienti testimoni di 

fatiche rurali. Allora, come adesso. Viti di terreni 

strappati all’impervia della montagna, proprio 

per questo piante radicate nella memoria sto- 

rica della gente locale. Ritratto d’una identità. 

Fatta da viticoltori che nel loro quotidiano impe- 

gno agricolo nulla lasciano al caso. Rispettano 

solo l’andamento delle stagioni, il legame con la 

“loro” terra, la maestria viticola tramandata dai 

saperi di generazioni che vengono custoditi, 

difesi e valorizzati con l’applicazione di moder- 

ne tecniche agronomiche. Quelle che la forza 

della cooperazione ha sviluppato in decenni di 

applicazione. Per coinvolgere ogni singolo so- 

cio-viticoltore, uno ad uno, uno per tutti, e tutti, 

assieme, decisi ad ottenere il meglio. Ritratto di 

una scelta qualitativa d’indiscutibile pregio, per 

una sfida produttiva mirata solo a personalizza- 

re al massimo ogni vino della Cantina La Vis e 

Valle di Cembra. Particolarmente orgogliosa del 

suo radicamento con la comunità locale. 

Ogni vino diventa un simbolo del luogo dove 

avviene lo scambio vite-territorio-uomo. Vini 

di pregio, dedicati alla figura di Giovanni 

Segantini, memorabile artista trentino di fine 

Ottocento, sublime interprete di Arte legata alla 

Natura. Proprio come questo vino rosso, fatto 

con uve Teroldego rotaliano e Lagrein, bello 

nel colore rubino intenso, potente nella sua 

variegata aromaticità e davvero solido nella 

struttura, splendidamente amalgamata, per un 

bere importante, in grado di conciliare la sua 

vitalità ancor giovanile e – per quanti avranno 

la pazienza di aspettare qualche stagione – di 

evolvere ulteriormente. Completando... un ritrat- 

to d’identità trentina.

Lavis 



Ritratto Rosso 00 




80 Lavis TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / .0 . 8 



V.d.D. I.G.T. bianco Ritratto Bianco 00 pag. 

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Dos Caslir 00 pag. 8 

0 

Vini rossi

0 

I s t i t u t o A g r a r i o 

S a n M i c h e l e a / A 

TrenTIno D.o.C. roSSo 

Rosso Monastero 

00 

Il suo sinonimo è “scuola del vino”. Merito di 

oltre 0 anni d’attività, con tutte le strutture dell’Istituto 

Provinciale Agrario di San Michele continuamente 

impegnate a rilanciare il fascino e la 

qualità dei vini “della scuola”, indicando tecniche 

e pratiche agronomiche in grado di conciliare 

tradizione e innovazione. Sorge nei poderi 

per secoli contesi dai Conti di Tirolo e Principi 

Vescovi di Trento, terreni vocati alla vite, situati 

in riva all’Adige, terre dotate di fortificazioni per 

il controllo delle comunicazioni tra nord e sud 

delle Alpi, sulle orme della via romana Claudia 

Augusta. Dal 8 il complesso del monastero 

fondato nel ospita la Scuola Agraria, dove 

migliaia di giovani hanno imparato a coltivare la 

campagna, a vinificare le uve, a sperimentare 

tutto quanto è legato alla cultura degli alimenti. 

Una “scuola del gusto” si potrebbe dire, con il 

vino da sempre protagonista. E Monastero è il 

nome scelto per una particolarissima selezione 

di vino, ottenuto – nella versione rossa – con 

uve prevalentemente di Cabernet franc. Le uve 

sono selezionate nel vigneto Tomasi, a nord dello 

storico monastero, tra i migliori della proprietà 

che circonda lo storico Istituto, campi accuditi 

con dovizia, applicando studi e tecniche innovative, 

rispettando l’indole varietale. 

Tradizionale vinificazione in rosso con macerazione 

di giorni ad una temperatura di 

°C. Affinamento per mesi in botti di rovere 

francese e per ulteriori mesi in bottiglia. 

Si presenta con un colore rubino profondo, 

scuro ma vivido e al naso ricorda la viola e la 

confettura di susina nera. Stesse sensazioni al 

palato, complesso, pieno quanto elegante nella 

sua armonica fragrante struttura. Va servito ad 

una temperatura di 8°C con l’avvertenza di 

stappare la bottiglia un’ora prima del consumo. 

Vino strutturato, adatto per accompagnare piatti 

di carne rossa e selvaggina, ideale anche a fine 

pasto in abbinamento a formaggi. Serbevole e 

deciso, sicuramente godibile anche per degustazioni 

future.



Trentino D.o.C. rosso 

Rosso Monastero 00 



Via E. Mach, 


Tel. 0 / . . 

Fax 0 / . . 


www.ismaa.it 

Trento D.O.C. Mach Riserva 00 pag. 

V.d.D. I.G.T. Prepositura 00 pag. 

0 

Vini rossi

08 

L e t r a r i A z . A g r. 


Ballistarius 

00 

“Ballistarius” è il nome che evoca l’antico 

archibugiere scelto dai Letrari come “logo” 

aziendale. Si tratta di un vino rosso possente ed 

elegante. Nello stile delle uve che lo generano, 

coltivate in parte a Nogaredo, vicino Rovereto 

e in parte a Borghetto all’Adige, il “Paese dei 

Campi Sarni”: due rinomate zone vitivinicole 

della Vallagarina, entrambe sulla sponda sini- 

stra del fiume Adige. Vigne tra castelli e storie 

memorabili, viti testimoni del passato, custodi 

del tempo. Cabernet sauvignon, Cabernet 

franc, Merlot e Lagrein, sono le uve che qui 

vengono vinificate insieme, ben amalgamate e 

successivamente affinate in piccoli fusti di rove- 

re, per avere un vino unico nel suo genere. 

L’archibugiere, immagine forte per catturare 

l’attenzione visiva, per rimarcare l’esperienza 

dei Letrari. In primis papà Leonello, quasi 0 

vendemmie alle spalle, “patriarca” del vino 

trentino. Giustamente orgoglioso della nuova 

cantina costruita vicino Rovereto, ottimamente 

gestita e diretta dai figli, Lucia e Paolo Emilio. 

Uniti, decisi a fare sempre meglio. Qui convivono 

passato e futuro, tradizione e innovazione. 

Connubio enologico che consente ai Letrari 

di essere sempre tra i protagonisti del buon 

bere trentino. Ballistarius, rosso importante, dal 

colore carico, profondo, con riflessi granati e 

di bella lucentezza. Ricco di sapidità e pieno 

di corpo, in bocca rivela subito la sua dimensione 

strutturale con una tannicità espressiva, 

piacevole e di buona concia, che si impone con 

decisione e importanza.

L e t r a r i A z . A g r. 

Rovereto 


BALLISTARIUS 00 

Letrari Az. Agr. 

Via Monte Baldo, 


/ 

Tel. 0 / 8.0 .00 

Fax 0 / 0. . 

info@letrari.it 

www.letrari.it 

09 

Vini rossi

0 

L o n g a r i v a A z . A g r. 

TrenTIno D.o.C. roSSo 

Tre Cesure 

00 

La Vallagarina è quanto mai eterogenea. 

Dispone di pianure, avallamenti e tante asperità 

montuose. Precedute, queste, da dolci declivi 

soleggiati, intersecati l’uno all’altro, segnati e 

segnalati dalla presenza di frazioni, borghi, 

paesi, tutti impegnati nella caratterizzazione 

della comunità locale. Terreni vitati, come tanti 

pezzi di un suggestivo “puzzle” vitivinicolo. 

Diverso e caratteristico ambiente, modulato dal 

lavoro dei viticoltori, dalle tante personali espe- 

rienze applicate in vigna dai singoli produttori 

di vino. Tra questi, da anni in prima fila per 

capacità e acquisito prestigio, troviamo Marco 

Manica. Con la moglie Rosanna e uno staff 

tecnico di prim’ordine coltivano una ventina 

di ettari, vigneti sparsi attorno Rovereto, filari 

vicino ad Isera, ma anche pergole o moderne 

piantagioni vitate sui pendii che portano al Mon- 

te Baldo, verso Brentonico e il Lago di Garda. 

Ogni varietà d’uva ha il “suo” posto. Dunque, in 

questo modo, anche i vini. Al punto che ogni ti- 

pologia ha specifica connotazione, talvolta pure 

l’immagine in etichetta. I Manica chiamano i loro 

“cru” con l’antico toponimo dove alligna la vite 

in questione. Anche “Tre Cesure” è dedicato 

alla specifica vocazionalità del vigneto di pro- 

duzione. Un rosso di stampo bordolese, ricco di 

tonalità quasi pepate e con suadenti fragranze 

che ricordano i chiodi di garofano. Alfiere di 

Casa Longariva, viene proposto solo nelle 

annate che Marco Manica ritiene opportune, 

degne del “suo” vino. Un tributo alla tradizione 

ma anche alla naturalezza e alla facilità di beva 

che il vino dovrebbe avere. Recuperando quel- 

la graziosa gentilezza a volte persa o tralasciata 

dai più, da quanti propongono vini potenti, ma 

scarsamente eclettici e di facile approccio.

L o n g a r i v a A z . A g r. 

Rovereto 

Trentino D.o.C. rosso 

Tre Cesure 00 

Longariva Az. Agr. 

Via R. Zandonai, 


Tel. 0 / . .00 

Fax 0 / 8. . 

info@longariva.it 

Vini rossi


V.d.D. I.G.T. 

Masetto Dulcis 

00 

Il Traminer aromatico sposato con lo Chardon- 

nay. Unione sensuale, come il vino in questione. 

Che Paolo Endrici e la sua splendida famiglia 

– l’immagine compare pure sulla controeti- 

chetta della bottiglia – propone per un bere 

dolce insolito, diverso, davvero appagante. 

La vendemmia é tardiva, la vinificazione in 

piccole botti di rovere, dove il vino-mosto 

matura lentamente, almeno due anni. L’azienda 

degli Endrici é una delle più solide e tradizionali 

delle Dolomiti. Opera da quasi 0 anni, quasi 

in sinergia con la sperimentazione vitivinicola 

dell’attiguo Istituto Agrario di San Michele. Cantina 

moderna, con una parte riservata esclusivamente 

alla memoria, spazio museale, per 

conservare il passato e rendere il nostro futuro 

enologico ancora più stimolante. Vini prodotti 

come tante piccole opere d’arte, significativi, 

interpreti sicuri dell’evoluzione trentina. Ogni 

vitigno é coltivato in specifiche zone selezionate 

sulle colline che circondano la cantina, tra i 

filari del vicinissimo Campo Rotaliano, lungo il 

fiume Adige e il torrente Noce. All’assaggio il 

Masetto Dulcis – altra annotazione: la bellezza 

del maso, proprietà agricola alla base del 

conoide che porta a Faedo e al fascinoso 

Castel Monreale – si presenta con un colore 

smagliante, lucido nelle tonalità ambrate con 

spicchi color oro. L’impronta aromatica è piena, 

si offre al naso con toni caldi, richiamando 

suadenze di frutta secca, mela cotogna, fichi, 

datteri pure i tradizionali cachi di campagna, 

quelli che solitamente in Trentino si gustano a 

Natale. Al palato é potente, intenso, dolce, con 

una gioviale freschezza che invita al riassaggio, 

a sorseggiarne ancora. Con sapori di canditi, 

frutta esotica, albicocca selvatica e altrettanta 

vigoria nella sapidità, ben bilanciata con l’elevato 

tenore del dolce.



V.D.D. I.G.T. 

MASETTO DULCIS 00 



Loc. Masetto, 


Tel. 0 / .0 . 9 

Fax 0 / .00. 

info@endrizzi.it 

Teroldego rotaliano D.O.C. Superiore Maso Camorz Riserva 00 pag. 9 

Vini dolci

I s t i t u t o A g r a r i o 

S a n M i c h e l e a / A 

V.D.D. I.G.T. 

Prepositura 00 

Vendemmiare tardi, il più tardi possibile, lasciando 

i grappoli in pianta, perché siano baciati anche 

dagli ultimi raggi di sole autunnale, prima del rigore 

stagionale, delle bizze del tempo, dell’arrivo di 

perturbazioni turbolente tipicamente nordiche. Fare 

un vino da “vendemmia tardiva” tra le Dolomiti è 

una sfida. Con il clima, ma anche con le capacità 

enologiche del cantiniere. Con il Prepositura il 

discorso diventa ancora più affascinante. Anzitutto 

perché é un vino simbolo dei 0 anni d’attività dell’Istituto 

Agrario di San Michele all’Adige, baluardo 

e scuola enologica per eccellenza, ricavato nel 

nucleo originario del monastero degli Agostiniani, 

nella Prepositura che risale al 89. Secoli di storia 

e di sperimentazione agricola, con la vitivinicoltura 

a scandire l’evoluzione di tutta la comunità trentina. 

Del resto l’Istituto Agrario Provinciale è unanimemente 

chiamato “la Scuola del Vino”. Centro studi tra i 

più autorevoli a livello internazionale, vera “fucina” 

di tecnici, enologi, esperti agronomi. In questa 

dinamica cantina “fare vino” non è solo una metodologia 

di studio. I responsabili dell’Istituto hanno 

sempre cercato d’interpretare al meglio le espressioni 

viticole della zona. Vinificando piccoli gioielli 

enologici. Questa “vendemmia tardiva” si conferma 

tra le migliori mai realizzate sia dalla “scuola” che 

da altri viticoltori trentini. Le uve provengono da 

un vigneto sperimentale di Maso Togn, sopra il 

conoide di Faedo, a quasi 800 metri di quota. Da viti 

allevate a guyot, le varietà coltivate sono Traminer, 

Sauvignon, Riesling renano, Chardonnay e Müller 

Thurgau che vendemmiate a fine novembre, con i 

grappoli quasi appassiti (uve surmature, scarse in 

quantità – neppure mezzo chilo per pianta!), sono 

idonee a trasformarsi nel nettare dedicato all’antica 

Prepositura religiosa. Il vino della vendemmia 00 

è buonissimo, intrigante nel suo colore oro carico 

e brillante, insolito per la variegata gamma delle 

essenze aromatiche, polposo, spesso con una 

dolcezza al palato che ricorda la confettura di mela 

cotogna, il miele d’acacia e il retrogusto di certi 

frutti tropicali. Senza mai essere stucchevole, anzi, 

con una precisa acidità, da gustare con formaggi, 

pasticceria secca o semplicemente come vino “da 

meditazione”. Destinato – proprio come il monastero 

degli Agostiniani, sotto il quale è stata ricavata la 

cantina dell’Istituto – a durare nel tempo.



V.D.D. I.G.T. 

Prepositura 00 



Via E. Mach, 


Tel. 0 / . . 

Fax 0 / . . 


www.ismaa.it 

Trento D.O.C. Mach Riserva 00 pag. 

Trentino D.O.C. rosso Rosso Monastero 00 pag. 0 

Vini dolci


V.d.D. I.G.T. 

Soliva 00 

Pietre, lastre, scaglie. E ancora laghi, specchi, 

fonti lucenti per lo sviluppo della vite e del vino. 

Che in Valle dei Laghi è sinonimo di vita. Per un 

gioco puramente fonetico – Calavino, Stravino, 

Lasino, Pergolese ... – per una questione di 

civiltà contadina. Terre soleggiate, baciate dal 

clima e mitigate dal vento. Lieve, presente, 

condizionante. Aria invisibile, preziosa. Brezza 

non a caso chiamata “Ora”, dal latino “aura”, 

soffio benefico. Aurae vites vocant, dunque: 

l’Ora invita le viti. A cercare spazi dove meglio 

esprimersi, dove radicare al meglio. Ma dov’è 

che l’uva matura al meglio? Nei campi solivi 

d’alta collina, ideali per ritardare al massimo 

la vendemmia, per consentire ai grappoli im- 

pensabili (altrove) surmaturazioni. I tre vignaioli 

della Pravis operano in vigna da oltre 0 anni. 

Coltivano i loro vigneti rispettando al massimo 

la naturalità del ciclo della vite. Specialmente 

quando l’annata suggerisce, stimola ad applicare 

tecniche colturali desuete, quelle in vigore 

nel passato, quando in Valle dei Laghi si raccoglieva 

l’uva a Natale, per avere un vino dolce 

naturale, da affiancare al vanto enologico della 

zona, il “passito dei passiti” per antonomasia, 

il Vino Santo. Il Soliva nasce anche da questo. 

Una vendemmia tardiva di varie tipologie d’uva 

– Kerner, Riesling e Incrocio Manzoni – lasciate 

in pianta senza temere le gelate autunnali o 

le intemperie meteorologiche. Valutando solo 

ed esclusivamente l’andamento dell’annata e 

la concentrazione degli zuccheri nei chicchi 

esposti al freddo. Non è possibile vendemmiare 

ogni anno uva con questi caratteri. C’è sempre 

il rischio costante finale di... rinunciare al raccolto. 

Ma quando il clima lo consente, il risultato 

é per certi versi strabiliante. Basta sorseggiare 

questa versione del Soliva, un concentrato 

di dolcezze, potente nel color lamina d’oro e 

decisamente appagante, buon tenore alcolico, 

succoso, con sapori che rievocano la confettura 

di pesca, albicocca e un rotondo sentore 

di frutta candita. Vino ideale per chiudere un 

pasto, ma pure stimolatore di conviviali dissertazioni 

gustative, tutte da scoprire.


V.D.D. I.G.T. 

SOLIVA 00 


Lasino 



80 Lasino TN 

Tel. 0 / . .0 

Fax 0 / . . 


www.pravis.it 

V.d.D. I.G.T. bianco Stravino di Stravino 00 pag. 0 

Vini dolci

8 



Moscato Rosa 

00 

Vibra nella sua assoluta eleganza olfattiva. 

Buono e pure bello alla vista. E ancora: schietto 

in tutta la sua opulenza gustativa. 

Vino davvero sopraffino che i fratelli Andrea e 

Roberto Zeni hanno lungamente “studiato”, mi- 

gliorando ogni fase del ciclo della vite di questa 

difficile varietà, quasi estrema, data la fragilità 

del grappolo, la scarsa resa quantitativa e 

quant’altro circonda il fascino di questo vitigno 

dalle origini misteriose, quasi leggendarie. 

Giunto tra le Dolomiti dopo un lungo viaggio. 

Portato dall’Oriente dapprima nel sud Italia, poi 

– via mare – con soste in Dalmazia, per giun- 

gere – al seguito di mercanti di spezie – tra le 

vallate alpine lanciate verso i ghiacciai perenni 

dell’Adamello. Leggenda, mitologia enoica, vite 

e vino come segno tangibile dell’evoluzione 

del gusto. Vino meditativo, a partire dalle cure 

di cui abbisogna. Loro, i Zeni, hanno iniziato 

ad accudirlo subito dopo gli studi enologici 

nella vicina scuola dell’Istituto Agrario di San 

Michele all’Adige. Curare il Moscato Rosa per 

sfida, per cimentarsi con la vite più restia, quasi 

per rendersi la vita più difficile. Fiduciosi e nel 

contempo caparbi. Risultato: il loro lavoro li ha 

premiati. Il Moscato Rosa acquisisce di ven- 

demmia in vendemmia maggior spessore qua- 

litativo, ha nerbo e grazia inconfondibile, con il 

tradizionale sentore di rosa selvatica, è leggero, 

affascinante, davvero vibrante e coinvolgente. 

E poi il tipico, inconfondibile colore dalle trame 

purpuree, scuro, fitto, con altrettanti sapori di 

rosa e una polposità suadente, intrigante. Vino 

di e per la gioia, da assaporare con lentezza, 

riflettendo. Per avere giusti pensieri.




Moscato Rosa 00 


Zeni Az. Agr. 

Via Stretta, 


Tel. 0 / .0 . 

Fax 0 / .0 . 8 

info@zenir.it 


V.d.D. I.G.T. bianco Sortì 00 pag. 

Teroldego rotaliano D.O.C. Pini 00 pag. 00 

9 

Vini dolci

0 

C a n t i n a To b l i n o 


VINO SANTO 

99 

La Valle dei Laghi è baciata dal clima, protetta 

dalle Dolomiti di Brenta, lucente nei riflessi dei 

suoi laghi sparpagliati tra il fondovalle del Sarca 

e le alte colline verso Lagolo. E ancora. E’ 

storica come solo poche altre zone del Trentino 

possono vantare di essere. 

Valle dei Laghi, valle di golosità e svaghi. Inca- 

stonata tra Trento e sette laghetti che portano al 

Lago di Garda, con le Dolomiti di Brenta a fare 

da scudo climatico e tante colline di fondovalle 

che imprimono alle produzioni agroalimentari 

l’indole dell’esclusività. Lo avevano intuito pure i 

nobili del Medioevo, i principi vescovi di Trento, 

i primi a valorizzare le peculiarità – soprattutto 

vitivinicole – della conca di Toblino. 

A fianco dell’omonimo castello (Castel Toblino, 

appunto) maniero affascinante e icona della 

trentinità, adesso opera la cantina sociale, 

azienda in costante miglioramento qualitativo 

e in netta espansione produttiva. Con tutta 

la gamma dei vini trentini, - come l’autoctono 

Nosiola da cui deriva il Vino Santo - o quelli 

internazionali - come Cabernet o Chardonnay, 

senza tralasciare viti per sperimentazioni in 

colline d’alta quota, come Kerner e Traminer - . 

Anche se – inutile ribadirlo – la sua esclusività 

si basa sul “passito dei passiti”: il Vino Santo! 

Scaturisce dalla pigiatura primaverile delle uve 

Nosiola lasciate oculatamente appassire su 

appositi graticci, in ambienti spaziosi, areati, 

grappoli che vengono “asciugati” dall’Ora del 

Garda, la brezza benefica che solo in questa 

conca consente una simile centenaria usanza 

contadina. Chicchi che vengono pigiati la set- 

timana di Pasqua – da questo il nome del vino 

– per avere un nettare esclusivo, indimenticabi- 

le. Che deve pazientare in botte per almeno sei 

anni prima di essere idoneo alla mescita. Vino 

complesso, pieno, profondo e dorato, portento 

della natura, indimenticabile come vino “da 

meditazione”, ma ancora più appagante con 

abbinamenti innovativi (con il formaggio erbo- 

rinato, ad esempio) o più semplicemente per 

il piacere di assaporare un mito della più vera 

storia enologica trentina.

Sarche 

C a n t i n a To b l i n o 


Vino Santo 99 

Cantina Toblino 

Via Ponte Oliveti, 

80 0 Sarche TN 

Tel. 0 / . . 8 

Fax 0 / . 0. 

toblino@tin.it 

www.toblino.it 

Vini dolci



Vino Santo 

99 

Originariamente i Pisoni accudivano i vigneti del 

principe vescovo Madruzzo, sulle colline domi- 

nate dall’omonimo castello. Secoli di fatiche nei 

campi, come mezzadri, fino a quando – nell’Ot- 

tocento - decisero di lasciare le colline del no- 

bile prelato e di spostarsi nel fondovalle, vicino 

ai Laghi di Toblino e Cavedine. Dando il via ad 

una rinnovata dinastia di vignaioli. Famiglia con 

arguzia e sagacia. Grandi lavoratori in vigna, in 

cantina, mastri distillatori e spumantisti, aperti 

al confronto, sempre disponibili a partecipare 

a nuove tecniche colturali, a mettere in pratica 

quanto appreso dalla tradizione dei loro vecchi, 

ma anche dal sapere dei giovani studenti nelle 

scuole enologiche e facoltà agrarie. Senza mai 

dimenticare le salde radici contadine. Tutti i loro 

vini parlano il linguaggio della semplicità che 

– nel caso del Vino Santo – diventa il massimo 

del prestigio quando si tratta di produrre vini 

con salde radici nella tradizione, nella cultura 

contadina locale. E’ da tante vendemmie che 

il loro Vino Santo viene assurto a simbolo di 

questa tipologia. Elegante e persistente, per 

niente stucchevole, pieno e stimolante. Una 

gamma di fragranze, eteree, eterogenee. Che 

vanno dall’albicocca al melone, dalle nespole al 

fico, dai datteri alla nocciola tostata. E ancora: 

lembi odorosi di felce, agrumi lasciati appas- 

sire al sole autunnale, genziana e rabarbaro. 

Tutte sensazioni che ritrovi al palato, morbido 

e avvolgente, lunghissimo nella persistenza e 

sostenuto da una vitalità acidula che lascia il 

palato pulito e stimolato a voler riscoprire altre 

sensazioni, gustandone un’altro sorso. Per 

ritrovare tonalità di caffè, noce moscata, ciocco- 

lato fondente, chiodi di garofano e... altre intime 

godibili sensazioni.


Pergolese 


Vino Santo 99 



Fraz. Pergolese 

Via San Siro, /B 

80 0 Pergolese TN 

Tel. 0 / . . 

Fax 0 / . . 8 


Trento D.O.C. Brut Millesimato 000 pag. 0 

Vini dolci

P o l i G i o v a n n i A z . A g r. 


Vino Santo 

999 

Per tutti, Giovanni Poli – aiutato sempre più 

dal validissimo figlio Graziano – è il patriarca 

della grappa. E’ stato lui a nobilitare l’umile 

distillato di vinaccia e trasformare l’acquavite 

in un distillato di rango e blasone di stampo 

internazionale. Lo ha fatto nella maniera a lui 

più consona: con la spontanea intuizione del 

contadino che rispetta la naturalità delle cose, 

del ciclo della vite in primis. Mastro distillatore 

anzitutto, ma pure maestro nella vinificazione 

di Trentino D.O.C. Vino Santo. Una produzione 

volutamente contenuta – nei numeri – quanto 

altamente rappresentativa. Vino Santo prezioso, 

che sfrutta la specificità dei vigneti di Santa 

Massenza, il clima della conca di questo lago 

sulla strada che collega Trento al Lago di Gar- 

da, dove maturano le olive, tanto mite è l’aria. 

Dove i grappoli di Nosiola possono appassire 

con tranquillità, concentrando zuccheri, aromi, 

sapori. Uve che vengono riservate al “passito 

dei passiti”, appunto al Vino Santo Trentino, 

unico, indimenticabile. Dolce a partire dall’aro- 

ma che emana, quando si gusta nei piccoli 

calici di cristallo a forma di tulipano sbocciato. 

Ha l’impronta alcolica di un vino importante, 

meditativo. Rilanciata alla vista dal colore oro 

solare dai toni ramati, denso e grasso, nettare 

puro che al naso giunge fine, lieve in apertura, 

per poi sottolineare le essenze di marmellata di 

mela cotogna appena tolta dal paiolo di cottura, 

con aromi variegati di mallo di noce, fichi 

selvatici stramaturi e di cedro. Richiami olfattivi 

ulteriormente esaltati dalla carica gustativa, con 

una speziatura vagamente orientale, pepata, 

di more di gelso bianco e vagamente mentoso. 

Trama acidula nella lunghissima cassaforte 

dolce, vale a dire una composizione ben 

bilanciata, solida, possente, con quel guizzo di 

esclusività che certo non manca. Serbevole e 

decisamente “in crescita” ancora per qualche 

lustro.

S. Massenza 

P o l i G i o v a n n i A z . A g r. 


VINO SANTO 999 

Poli Giovanni Az. Agr. 

Fraz. S.Massenza, 

80 0 S. Massenza TN 

Tel. 0 /8 . . 9 

Fax 0 / .0 . 

a.stilla.g@virgilio.it 

Vini dolci

Aziende 

AbAte Nero S.A.S. Trento DOC Riserva Cuvée dell’Abate 999 pag. 0 

Sponda Trentina, 

80 GARDOLO TN 

Tel.: 0 / . . 

Fax: 0 / . 8. 9 

spumante@abatenero.it 

www.abatenero.it 

bAlter Az. Agr. Trento DOC Brut Balter pag. 


80 8 ROVERETO TN Trento DOC Brut Riserva 999 pag. 

Tel.: 0 / .0 .0 

Fax: 0 / 0. .89 Vallagarina Igt rosso Barbanico 00 pag. 0 


CANtiNA lA ViS 

e VAlle di CembrA 

Via del Carmine, VdD IGT Ritratto Bianco 00 pag. 

80 LAVIS TN 

Tel.: 0 / . . Trentino DOC Müller Thurgau Dos Caslir 00 pag. 8 

Fax: 0 / .0 . 8 

cantina@la-vis.com VdD IGT Ritratto Rosso 00 pag. 0 


CANtiNA tobliNo Trentino DOC Vino Santo 99 pag. 0 

Via Ponte Oliveti, 

80 0 SARCHE TN 

Tel.: 0 / . . 8 

Fax: 0 / . 0. 

toblino@tin.it 

www.toblino.it 

CANtiNA rotAliANA 

mezzolombArdo Teroldego Rotaliano DOC Clesurae 00 pag. 8 


80 MEZZOLOMBARDO TN Teroldego Rotaliano DOC Riserva 00 pag. 8 

Tel.: 0 / 0. 0. 0 

Fax: 0 / 0. . 


www.cantinarotaliana.it

CAVit Trento DOC Riserva Altemasi Graal 99 pag. 


80 0 RAVINA TN Trentino DOC Superiore Sauvignon 

Tel.: 0 / 8. . Maso Toresella 00 pag. 

Fax: 0 /9 . .00 

cavit@cavit.it Teroldego Rotaliano DOC Maso Cervara 00 pag. 88 

www.cavit.it 

CeSCoNi Az. Agr. VdD IGT Pinot grigio 00 pag. 


80 PRESSANO TN VdD IGT Chardonnay 00 pag. 8 

Tel.: 0 / .0 . 

Fax: 0 / . . VdD IGT bianco Olivar 00 pag. 


doNAti mArCo Az. Agr. Teroldego Rotaliano DOC Sangue di Drago 00 pag. 90 

Via C.Battisti, 

80 MEZZOCORONA TN 

Tel.: 0 / 0. . 

Fax: 0 / 0.9 .08 

donatimarcovini@libero.it 

dorigAti - metiUS Trento DOC Methius Riserva 999 pag. 8 

Via Dante, 

80 MEZZOCORONA TN Trentino DOC Cabernet Grener 00 pag. 8 

Tel.: 0 / 0. . 

Fax: 0 / 0. 8. 0 Teroldego Rotaliano DOC Diedri 00 pag. 9 



eNdrizzi Az. ViN. Teroldego Rotaliano DOC Superiore pag. 9 

Loc. Masetto, Maso Camorz Riserva 00 

80 0 S. MICHELE a/A TN 

Tel.: 0 / .0 . 9 VdD IGT Masetto Dulcis 00 pag. 

Fax: 0 / .00. 

info@endrizzi.it

8 

FerrAri - F.lli lUNelli Trento DOC Ferrari Perlè 00 pag. 0 


80 0 TRENTO TN Trento DOC Giulio Ferrari pag. 

Tel.: 0 /9 . . Riserva del Fondatore 99 

Fax: 0 /9 . 0.08 

info@ferrarispumante.it Trento DOC Ferrari Perlè Rosè 00 pag. 


iSt. Agr. SAN miChele A/A Trento DOC Mach Riserva 00 pag. 

Via E. Mach, 

80 0 S. MICHELE a/A TN Trentino DOC Rosso Monastero 00 pag. 0 

Tel.: 0 / . . 

Fax: 0 / . . VdD IGT Prepositura pag. 


www.ismaa.it 

letrAri Az. Agr. VdD IGT rosso Ballistarius 00 pag. 08 

Via Monte Baldo, / 

80 8 ROVERETO TN 

Tel.: 0 / 8.0 .00 

Fax: 0 / 0. . 

info@letrari.it 

www.letrari.it 

loNgAriVA Az. Agr. Trentino DOC rosso Tre Cesure 00 pag. 0 

Via R. Zandonai, 

80 8 ROVERETO TN 

Tel.: 0 / . .00 

Fax: 0 / . . 

info@longariva.it 

lUNelli Az. Agr. Trentino DOC Superiore Sauvignon pag. 

Via Margon, 9 Villa San Nicolò 00 

80 0 TRENTO TN 

Tel.: 0 /9 . . Trentino DOC Pinot Nero pag. 80 

Fax: 0 /9 . 0.08 Maso Montalto 00 


www.ferrarispumante.it

mASo FUrli Az. Agr. Trentino DOC Sauvignon bianco 00 pag. 

Via Furli, 

80 LAVIS TN Trentino DOC Traminer 00 pag. 0 

Tel.: 0 / .0 . 

Fax: 0 / .0 . 


mASo mArtiS Az. Agr. Trento DOC Brut Riserva 000 pag. 8 


80 0 MARTIGNANO TN Trentino DOC Chardonnay L’Incanto 00 pag. 0 

Tel.: 0 /8 . 0. 

Fax: 0 /8 .0 .9 



mASo SAleNgo Az. Agr. Trentino DOC Superiore Marzemino Dei Zeresi 00 pag. 

Via Zucchelli, 

80 0 VOLANO TN 

Tel.: 0 / .0 . 

Fax: 0 / 9.8 . 

masosalengo@interfree.it 

PiSoNi Az. Agr. Trento DOC Brut Millesimato 000 pag. 0 

Fraz. Pergolese - Via San Siro, /B 

80 0 PERGOLESE TN Trentino DOC Vino Santo 99 pag. 

Tel.: 0 / . . 

Fax: 0 / . . 8 


Pojer & SANdri Az. Agr. VdD IGT bianco Besler Biank 00 pag. 

Loc. Molini, 

80 0 FAEDO TN VdD IGT Faye Bianco 000 pag. 8 

Tel.: 0 / .0 . 

Fax: 0 / . .00 VdD IGT Sauvignon 00 pag. 8 



9

0 

Poli gioVANNi Az. Agr. Trentino DOC Vino Santo 999 pag. 

Fraz. S. Massenza, 

80 0 S. MASSENZA TN 

Tel.: 0 /8 . . 9 

Fax: 0 / .0 . 

a.stilla.g@virgilio.it 

PrAViS Az. Agr. VdD IGT bianco Stravino di Stravino 00 pag. 0 


80 LASINO TN VdD IGT Soliva 00 pag. 

Tel.: 0 / . .0 

Fax: 0 / . . 


www.pravis.it 

redoNdèl Az. Agr. Teroldego Rotaliano DOC Mezum 00 pag. 98 

Via Roma, 8 

80 MEZZOLOMBARDO TN 

Tel.: 0 / 0. . 8 

Fax: 0 / 0. . 8 

rotAri - mezzACoroNA Trento DOC Rotari Riserva 00 pag. 


80 MEZZOCORONA TN Trentino DOC Müller Thurgau pag. 0 

Tel.: 0 / . .99 Castel Firmian 00 

Fax: 0 / 0. .9 

info@mezzacorona.it Teroldego Rotaliano DOC pag. 9 

www.rotari.it Mezzacorona Riserva 00

SPAgNolli eNriCo Az. ViN. Trentino DOC Marzemino Don Giovanni 00 pag. 

Via G.B. Rosina, /A 

80 0 ISERA TN 

Tel.: 0 / 0.90. 

Fax: 0 / 0.9 . 

enricospagnolli@vinispagnolli.it 

VigNAiolo giUSePPe FANti Trentino DOC Nosiola 00 pag. 

P.zza Croce, 

80 PRESSANO TN VdD IGT bianco Pritianum 00 pag. 

Tel.: 0 / .08.09 

Fax: 0 / .08.09 VdD IGT Manzoni Bianco 00 pag. 


ViVAlliS Trentino DOC Marzemino pag. 

Via Valentini, Vigna Fornàs 00 

80 0 CALLIANO TN 

Tel.: 0 /8 . . Trentino DOC Marzemino Superiore pag. 8 

Fax: 0 /8 . . Marzemino d’Isera 00 


www.sav.it 

zeNi Az. Agr. VdD IGT bianco Sortì 00 pag. 

Via Stretta, 

80 0 GRUMO Teroldego Rotaliano DOC Pini 00 pag. 00 

S. MICHELE a/A TN 

Tel.: 0 / .0 . Trentino DOC Moscato Rosa 00 pag. 8 

Fax: 0 / .0 . 8 

info@zenir.it 

www.zeni.tn.it

Note

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