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Risorse silvo-pastorali, conflitto sociale e sistema ... - Ruralpini

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poco quella della piccola Austria alpina 10 . Le capre nell’arco alpino, un secolo fa, erano milioni,<br />

molte più a Nord che sul versante meridionale, e, se restringiamo l’esame all’Italia, troviamo che,<br />

nel 1908, la provincia di Sondrio, con 25 capre per 100 abitanti, era superata per il rapporto tra la<br />

popolazione caprina e quella umana, solo dalle provincie di Potenza, Cagliari e Sassari. 11<br />

Nel corso del XX secolo in Europa, però, si osservano dinamiche fortemente divaricate di<br />

evoluzione dell’allevamento caprino. In Grecia si è verificato un forte aumento del patrimonio<br />

allevato, mentre la Spagna e la Francia sono state caratterizzate da una tenuta numerica (cui<br />

corrisponde nelle regioni centro-occidentali del paese transalpino –caso unico al mondo-<br />

l’inserimento dell’allevamento caprino a pieno titolo nella filiera agroindustriale). Austria, Svizzera<br />

e Germania, che sino ai primi decenni del XX secolo detenevano un importante patrimonio<br />

zootecnico caprino, hanno sperimentato la pressocchè totale scomparsa di questo tipo di<br />

allevamento. L’Italia nel suo complesso rappresenta un caso ibrido, con una forte riduzione del<br />

patrimonio allevato che, però, rimane consistente. Nell’ arco alpino meridionale le dinamiche sono<br />

risultate particolarmente complesse, con un Nord-Est, allineato sul modello d’oltralpe e un Nord-<br />

Ovest che, nell’ultimo quarto del secolo, ha conosciuto un significativo recupero.<br />

Gli stereotipi relativi all’allevamento caprino oltre ad una base geografica (che comunque ha<br />

implicazioni sociali, rimandando ad una opposizione tra zone ad agricoltura ”ricca” e “povera “)<br />

riguardano, però, fondamentalmente un suo preteso carattere intrinseco, che lo circoscriverebbe ad<br />

ambiti sociali di arretratezza, povertà ed economia di sussistenza (la vache du pauvre).<br />

La trattazione che segue si prefigge di comprendere l’evoluzione dell’allevamento caprino e del<br />

suo ruolo nell’ambito dei sistemi produttivi ed alimentari delle comunità alpine della Lombardia e<br />

delle aree limitrofe tra la fine del XVIII secolo e il XX secolo alla luce del <strong>conflitto</strong> <strong>sociale</strong> che ha<br />

accompagnato l’impatto dell’evoluzione del <strong>sistema</strong> economico, <strong>sociale</strong> e politico sulle comunità<br />

alpine.<br />

1. La capra al centro del <strong>conflitto</strong> tra comunità alpine e poteri esterni<br />

1.1 La “cacciata” dalla pianura<br />

“Il formaggio […] era pressochè esclusivamente di pecora o di capra, animali destinati alla produzione del latte. Solo in<br />

poche regioni –ad esempio le valli alpine- si producevano quantità significative di formaggio vaccino.” 12<br />

Ricordare che, sino al XIII secolo, nella pianura padana, il formaggio era per la maggior parte<br />

prodotto con latte ovino o caprino, aiuta a comprendere come anche l’associazione tra la capre e la<br />

montagna appare storicamente determinata. Nell’alto medioevo la riforestazione di molte superfici<br />

precedentemente coltivate e, comunque, la larga presenza dell’incolto, favorirono, insieme al<br />

declino di forme di coltivazione e di allevamento specializzate orientate al mercato, il recupero di<br />

importanza della capra nell’ambito di strutture semiautarchiche. In questo contesto il ruolo<br />

alimentare dei bovini era marginale, limitato al consumo delle carni degli animali da lavoro alla fine<br />

del loro ciclo di utilizzo 13 , mentre per la lavorazione del latte anche in una regione successivamente<br />

10<br />

Si riportano di seguito i dati relativi alla consistenza in alcuni paesi europei della popolazione caprina nell’ultimo<br />

secolo (migliaia di capi).<br />

paese 1900 1910 1920 2003 paese 1900 1910 1920 2003<br />

Austria 2100 1255 1256 58 Italia 2350 2715 3082 1330<br />

Francia 1500 1417 1197 1230 Norvegia nd 286 270 64<br />

Germania 3000 3534 4526 160 Spagna 4500 3216 4182 3046<br />

Grecia 2500 nd 3575 5000 Svizzera 415 362 356 67<br />

Da: J. BOYAZOGLU, I. HATZIMINAOGLOUA, P. MORAND-FEHR, op. cit.<br />

11<br />

CB1908, pp. XLVI-XLVIII.<br />

12<br />

M.MONTANARI, op. cit. in: STORIA.<br />

13<br />

“Decisamente marginale, dal punto di vista dell’alimentazione, era il ruolo delle bestie «grosse», bovini ed equini,<br />

che i documenti contrappongono al menuto peculio. Rari e preziosi, i bovini erano utilizzati come forza-lavoro per le

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