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Cena delle mamme - 18/11/2011<br />

LE BUGIE DEI BAMBINI<br />

(Dott.ssa A. Gadda)<br />

Quando si parla di bugie occorre innanzitutto prestare attenzione all’età dei nostri<br />

pinocchietti.<br />

I bambini sotto i 4 anni sono ancora alla scoperta del loro mondo interiore e delle<br />

dinamiche che si creano tra loro e l’esterno; non hanno ancora chiara la distinzione tra<br />

fantasia e realtà (dice che sotto al suo letto c’è una tigre perché ne è convinto…). Sono i<br />

primi a credere alle loro bugie.<br />

Essi vedono e percepiscono solo gli estremi, usano le parole per dar corpo ai loro pensieri<br />

trasformando il “far finta” in “per davvero”. Piaget definisce questo assetto mentale<br />

“pensiero magico” e “egocentrismo infantile” a cui non rinuncia facilmente anche l’adulto<br />

(fenomeno Harry Potter)<br />

Dai 4 anni in poi i bambini iniziano ad usare la bugia soprattutto per evitare punizioni ma<br />

sanno che è negativa e quindi punibile, occorre quindi iniziare ad educarli alla sincerità per<br />

evitare che da fase transitoria si trasformi in modello di condotta.<br />

Attorno ai 6/7 anni il bambino riesce a distinguere chiaramente il vero dal falso, tra<br />

finzione e realtà, quindi mentono sapendo di mentire, per ingannare gli altri. E’ l’età della<br />

ragione e si sviluppa pian piano il giudizio morale e la coscienza morale che lo porta a<br />

comprendere autonomamente le conseguenze negative del mentire, prima fra tutte la<br />

perdita della fiducia.<br />

Anche a questa età possono emergere tracce del pensiero magico, per J. Sutter sono<br />

confusioni, alterazioni della realtà, ossia pseudo menzogne, pensano che basta negare la<br />

realtà per sopprimerla<br />

Le bugie sono strumenti infantili di crescita e conoscenza di se stessi e degli altri<br />

ma non vanno sottovalutate e occorre cogliere cosa ci sta dietro<br />

PERCHE’ I BAMBINI MENTONO?<br />

Per evitare di dare dolore ad altri<br />

Per paura dovuta a timidezza e timore (tensioni interpersonali)<br />

Per scherzo (poco consistente e immediatamente smascherata)


Per vergogna, senso di colpa, umiliazione, per desiderio che non sia mai<br />

avvenuto (es. brutto voto) quindi tendono ad ingannare loro stessi prima ancora che<br />

gli altri: crescendo si rendono conto che negando la realtà non la si cancella.<br />

Per discolparsi da un’azione che lui stesso reputa negativa “non sono stato io”<br />

questa bugia è molto legata alla fiducia in se stessi, all’autostima e all’incapacità di<br />

concepire la propria parte “cattiva” . Man mano che il b cresce e acquista fiducia<br />

nelle sue capacità scompare spontaneamente: impara a riconoscere un errore<br />

senza che sia vissuto come irreparabile, si sente sereno nel riconoscere l’errore e<br />

la colpa sapendo che nulla è così grave da essere irreparabile e non teme<br />

conseguenze disastrose.<br />

La sincerità scaturisce anche da una minore intransigenza verso se stessi che il b.<br />

apprende dai genitori: se il genitore ammette davanti ai figli di aver sbagliato senza<br />

temere di apparire sminuito ai loro occhi allora il b. impara che può capitare a<br />

chiunque di sbagliare e che non c’è motivo di vergognarsi o sentirsi in colpa.<br />

Se questo tipo di errore è presente oltre i sette anni occorre indagare per scoprirne<br />

le cause (strumento di difesa per punizioni fisiche o psicologiche? Per tutelarsi dal<br />

giudizio e dalla disapprovazione dei genitori? per non deluderli?…es b. educati<br />

come “perfetti” non vogliono deludere le aspettative dei genitori..)<br />

Bugie consolatorie tipiche dei bambini che non si sentono felici o sufficientemente<br />

amati e stimati, non apprezzati, quindi tendono anche a mentire a loro stessi (b. che<br />

racconta di aver fatto qualcosa col papà che invece non vede oppure racconta di<br />

aver fatto goal e invece non ha giocato…)<br />

Bugie nevrotiche più presenti in età adolescenziale che possono essere sintomo<br />

di un disagio emotivo, di un conflitto o ribellione verso l’autorità genitoriale vissuta<br />

come ostacolo all’affermazione della propria identità<br />

Bugie “vanterie”che servono a “farsi belli” di fronte agli altri e che consentono di<br />

dare sfogo ai propri desideri di grandezza; più che bugie sono tentativi di modificare<br />

la realtà trasformando i desideri in racconti per contrastare il senso di inferiorità<br />

ricorrendo al senso di onnipotenza e così tra bambini inizia una gara di bugie dove<br />

ci si sfida a spararle più grosse. In questi casi la vanteria è un gioco ma se sono<br />

sistematiche e servono a deformare la realtà (es. per adeguare la propria situazione<br />

familiare a ql altrui..) bisogna capire se il b è oppresso da un senso di inferiorità<br />

sociale molto forte (ambienti snob)<br />

Si tratta come per ql consolatorie di desideri che il b. cerca di esaudire almeno nella<br />

fantasia il compito dei genitori allora è quello di interpretare i loro sogni e coglierne il<br />

vero significato, la realtà non si può cambiare di punto in bianco come vorrebbe il b.<br />

però è possibile capire le sue paure sofferenze e desideri.<br />

Diversa e più grave è la calunnia “non sono stato io è stato lui” si tratta di un<br />

comportamento antisociale, nel senso che il b. nel tentativo di salvare se stesso<br />

cerca di distruggere l’altro. Si tratta di b. che hanno subito ingiustizie dai<br />

compagni o dai familiari, che non sono stati creduti quando dicevano la verità o<br />

puniti al posto di altri, quindi si sentono autorizzati a fare altrettanto e di tutto per


non essere scoperti. E’ inutile punirli e metterli alle strette, meglio lasciare loro<br />

una via d’uscita ponendo loro domande che li aiuti a riflettere sull’accaduto;<br />

bisogna insegnare loro che esistono altri modi per affrontare il problema e che è<br />

possibile perseguire la strada della lealtà ed avere il coraggio delle proprie<br />

azioni<br />

Se le bugie diventano così frequenti da indurre il bambino a costruirsi un mondo<br />

“per finta” fatto di illusioni, sogni, desideri che non trovano riscontro con la realtà<br />

che vive significa che la sua realtà non gli piace e lo fa soffrire. Sono queste le<br />

bugie che devono preoccupare di più.<br />

COSA FARE PER EDUCARE I PROPRI FIGLI A PROPOSITO<br />

DELLE BUGIE?<br />

Naturalmente dare il buon esempio (sincerità e bugia si imparano dai genitori, per<br />

imitazione) evitando di mentire prima di tutto a loro, cercando di non fare promesse<br />

che non possiamo mantenere solo per convincerli a fare qualcosa..L’impegno preso<br />

va sempre rispettato altrimenti il bambino si sente ferito e tradito quindi autorizzato<br />

a mentire a sua volta. Evitare di dire bugie anche quando fanno domande difficili o<br />

imbarazzanti o dirle davanti a loro (es. …al vigile…)<br />

Quando ne dice una non etichettarlo di essere un “bugiardo” né accusarlo o<br />

punirlo o arrabbiarsi, per non diminuire la fiducia in se stesso e nei genitori,motivo<br />

in più perché continui a farlo e non essere sincero.<br />

Per non correre il rischio di accusare ingiustamente i propri figli bisogna accertarsi<br />

che le bugie siano vere, quindi evitare di reagire con collera o con prediche né<br />

impuntarsi sulla bugia e cercare di estorcere la verità a tutti i costi.<br />

Trasmettere al b. che pur sapendo che ciò che dice non risponde a verità siamo lì<br />

per capire insieme a lui cosa lo ha spinto a mentire, occorre spostare l’attenzione<br />

sui fatti e sui comportamenti che sono all’origine della bugia, E’ importante capire<br />

cosa ha spinto il b. ad agire così e ciò è possibile solo ragionando insieme a lui al<br />

fine di farlo riflettere; di sicuro è più produttivo porre delle domande piuttosto che<br />

aggredirli con giudizi perentori che non lasciano vie d’uscita.<br />

Quando il b. ammette i propri errori non bisogna punirlo ma aiutarlo ad<br />

assumersi le proprie responsabilità.<br />

Il nostro atteggiamento influisce sui figli e la disapprovazione e il silenzio sono più<br />

efficaci delle punizioni.<br />

Ricordiamoci che i bambini ci guardano, ci ascoltano e<br />

sanno che anche gli adulti a volte mentono

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