Imp. Di Guardo
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za, chiedendo la liberazione del ragazzo. Avevano tutti un fazzoletto<br />
verde legato al collo. Un segno di speranza, dicevano,<br />
un segno della volontà dei giovani di Misterbianco che rifiutavano<br />
di arrendersi alla violenza cieca della mafia.<br />
Era la prima manifestazione, la prima reazione di massa<br />
contro la mafia, in un paese che fino a quel momento aveva<br />
subito tutto in silenzio.<br />
I ragazzi accesero un grande falò in piazza Dante, dove Giuseppe<br />
era stato rapito. Un fuoco per illuminare il buio della<br />
notte che era scesa sul paese. Quella sera non c’era solo rabbia<br />
ed emozione. C’era una grande consapevolezza: uniti è possibile<br />
sconfiggere la mafia. Per la prima volta non ero più solo,<br />
contro l’esercito di Cosa Nostra era sceso in campo un esercito<br />
altrettanto potente: quello della gente onesta di Misterbianco.<br />
Quella sera si presentarono in piazza anche i politici della<br />
vecchia giunta. Cercavano di riciclarsi, di inserirsi e di rifarsi<br />
un’immagine. In breve attorno a loro si creò il gelo. Nessuna<br />
intemperanza: bastarono solo gli sguardi taglienti dei ragazzi a<br />
farli ritirare in buon ordine.<br />
La manifestazione antimafia segnò un punto di rottura netto<br />
dal quale inizierà lentamente un moto di ribellione sempre<br />
più vasto. La prima tappa fu la nascita del “comitato liberi cittadini”.<br />
Un gruppo di persone, molte delle quali non avevano<br />
mai fatto attività politica, ci ritrovammo insieme, in maniera<br />
pressoché spontanea, attorno alla parrocchia di padre Condorelli.<br />
In breve, attraverso la partecipazione alle riunioni del<br />
comitato, i ragazzi del paese presero coscienza del ruolo straordinario<br />
che può avere la politica se è intesa come strumento di<br />
dialogo, di crescita, di lavoro comune. Capirono che ognuno<br />
può e deve essere protagonista del proprio futuro, senza affidare<br />
deleghe in bianco a chicchessia. Le iniziative sui problemi<br />
concreti, le battaglie con i commissari, le assemblee in parrocchia<br />
divennero una sede importante di democrazia e di crescita<br />
civile, un luogo dove, per la prima volta, la politica era qualcosa<br />
di diverso dallo spettacolo miserabile che era stato offerto<br />
da una classe politica corrotta e collusa.<br />
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