11.06.2013 Views

LESETTIMANIE - Giorgio Peretti Guida Alpina e Maestro di Sci

LESETTIMANIE - Giorgio Peretti Guida Alpina e Maestro di Sci

LESETTIMANIE - Giorgio Peretti Guida Alpina e Maestro di Sci

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>LESETTIMANIE</strong><br />

sci, sci-alpinismo, alpinismo<br />

<strong>di</strong> GIORGIO PERETTI<br />

Cortina d’Ampezzo<br />

2289<br />

MAESTRO DI SCI<br />

F.I.S.I.<br />

Andare in montagna è la mia vita,<br />

la mia passione, il mio lavoro.<br />

Trasmettervi esperienze, sensazioni ed entusiasmo<br />

è per me la sod<strong>di</strong>sfazione più grande.<br />

Prefazione <strong>di</strong> Mario Rigoni Stern


Ghiacciaio del Forno, <strong>di</strong>scesa dal San Matteo<br />

In cima al Campanile <strong>di</strong> Val Montanaia Traversata della Sud-Ovest dell’Averau<br />

GIORGIO PERETTI<br />

<strong>Guida</strong> <strong>Alpina</strong> e <strong>Maestro</strong> <strong>di</strong> <strong>Sci</strong> - Mountain Guide and Ski Teacher<br />

Pecol, 74 - 32043 Cortina d’Ampezzo - tel. e fax 0436 5363 - cell. 340 6096505<br />

E-mail: peretti.giorgio@virgilio.it - www.giorgioperettiguida.com


Leggendo i programmi de Lesettimane <strong>di</strong> alpinismo<br />

e sci-alpinismo che la guida <strong>Giorgio</strong> <strong>Peretti</strong> propone, mi<br />

sento risvegliare nel cuore l’antica passione come se fossi<br />

ancora un ragazzo.<br />

Sfoglio le pagine e vado con la fantasia per montagne e<br />

valli delle nostre Alpi; montagne che ho anche salito e valli<br />

camminate nella mia lontana giovinezza con tanta gioiosa<br />

fatica e povertà <strong>di</strong> mezzi. Seguo i percorsi descritti e ritrovo<br />

nomi <strong>di</strong> rifugi, <strong>di</strong> vette, i tempi e le stagioni.<br />

Ricordo, immagino, fantastico e se peccato <strong>di</strong> desiderio<br />

si può compiere, quello mio <strong>di</strong> andare per montagne è<br />

certamente più che mortale.<br />

Ah! come vorrei, come vorrei: “<strong>Giorgio</strong>, ì’ vorrei che tu e Gino ed io / fossimo<br />

presi per incantamento e legati in corda salire pareti <strong>di</strong> roccia e poi scendere<br />

per nevai sopra le valli, volteggiando leggeri sulla neve primaverile come falchi<br />

in cielo”.<br />

Sì ai ragazzi e ai vecchi è permesso sognare; i vecchi ricordano anche i giorni<br />

felici delle montagne vinte, con le notti bivaccate in alto come tra le stelle, e<br />

le albe con il primo sole che riscalda il corpo; alla sera, poi, lassù sopra la valle<br />

con voce rauca cantare: Voici venir la nuit....<br />

Sogni, visioni <strong>di</strong> un ottuagenario. Ma chi può non dovrebbe mai rimandare<br />

una settimana <strong>di</strong> sci fuoripista o <strong>di</strong> alpinismo tra le Dolomiti o le Pennine.<br />

Andare per montagne leggeri, come vento leggero: neve, ghiaccio, rocce,<br />

cielo, torrenti, erba, fiori, boschi, camosci, aquile, stelle e albe in buona<br />

compagnia. Ora vado da solo per facili sentieri e mi accompagno con i ricor<strong>di</strong><br />

degli amici che sono andati a scalare le montagne del cosmo.<br />

Ma dove saranno mai quelle montagne? Sono sempre le nostre, qui sulla<br />

terra, le più belle.<br />

Andate, andate voi che potete, andate con <strong>Giorgio</strong>, la guida che viene dal<br />

mare e che dal mare ha capito gli spazi e il tempo.<br />

Asiago. A casa <strong>di</strong> Mario Rigoni Stern<br />

Prefazione <strong>di</strong> Mario Rigoni Stern<br />

3


4<br />

INCONTRO CON FREDY DIBONA<br />

Ricordo <strong>di</strong> Angelo Dibona (1879 - 1956)<br />

Questo programma <strong>di</strong> attività alpinistiche inizia con un<br />

doveroso e modesto omaggio alla guida alpina Angelo<br />

Dibona scopritore e artefi ce <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> scalate a Cortina, in<br />

Dolomiti, e in tutto l’arco alpino dalla Stiria al Delfi nato<br />

con più <strong>di</strong> settanta vie nuove <strong>di</strong> grande livello tecnico e<br />

<strong>di</strong>ffi coltà.<br />

Ho pensato <strong>di</strong> farlo parlandone con l’amico e compagno<br />

<strong>di</strong> scalate e gite con gli sci Fredy Dibona, suo nipote e<br />

grande estimatore.<br />

Fredy Dibona, per otto anni in squadra azzurra <strong>di</strong> sci <strong>di</strong> fondo<br />

dal 1957 al 1964 e maestro <strong>di</strong> sci <strong>di</strong> fondo, è stato promotore<br />

e artefi ce del sentiero ferrato “Ivano Dibona” sul Cristallo<br />

de<strong>di</strong>cato al fratello caduto tragicamente l’otto agosto del<br />

196 sullo spigolo est della Cima Grande <strong>di</strong> Lavaredo,<br />

proprio su una via aperta dal nonno.<br />

“Fredy che ricordo hai <strong>di</strong> tuo nonno?”<br />

“Una gran buona persona, modesta, umile, dotata<br />

<strong>di</strong> una classe infi nita nell’arte dell’arrampicata come<br />

<strong>di</strong>mostrano le sue bellissime e <strong>di</strong>ffi cili vie su tutte le<br />

Alpi. Chi ha scalato le sue vie prova grande rispetto e<br />

ammirazione per le <strong>di</strong>ffi coltà superate in quell’epoca,<br />

per l’intuito, l’occhio a in<strong>di</strong>viduare subito la linea ideale <strong>di</strong> salita.<br />

La famiglia per varie ragioni fu molto sfortunata. Nel 1942 muore il fi glio<br />

Ignazio, il più bravo ad arrampicare dei tre fratelli, (gli altri due erano Dino e<br />

Fausto) travolto da una valanga al Gran Sasso. Pur avendo più <strong>di</strong> sessant’anni,<br />

partecipa alle operazioni <strong>di</strong> soccorso.<br />

La moglie Angelina aveva seri problemi alle gambe e <strong>di</strong>ffi coltà a camminare;<br />

mi ricordo il caffè sempre pronto sulla stufa che offriva a tutti coloro che venivano<br />

a trovarla. A casa c’era un lungo corridoio dove il<br />

nonno teneva una quantità <strong>di</strong> cose <strong>di</strong> ogni genere<br />

che suscitava in noi ragazzini una gran curiosità;<br />

quando creavamo un certo scompiglio lui un po’<br />

bonariamente si arrabbiava. Per tenerci buoni ci<br />

dava le sue lastre fotografi che tri<strong>di</strong>mensionali per<br />

giocare ed ecco la ragione per cui risultano un po’<br />

graffi ate e rovinate. Oggi queste lastre sono reperti<br />

storici <strong>di</strong> gran valore.<br />

Verso la fi ne degli anni quaranta venne a tracciare<br />

e sistemare i sentieri attorno al rifugio Biella gestito<br />

da mio padre Fausto e ricordo che non voleva<br />

mettere gli “ometti” (segnavia a forma <strong>di</strong> piramide<br />

<strong>di</strong> sassi)!<br />

Quando scendevo a Cortina a fare provviste,<br />

Tofana <strong>di</strong> Rozes: la Sud, via Dimai.<br />

Fredy a inizio traversata<br />

spesso mi fermavo a casa sua a dormire.<br />

Parlava poco, però se chiedevi, pian piano


cominciava a raccontarti tutte le sue storie.<br />

Una volta gli chiesi quale fosse la scalata<br />

più <strong>di</strong>fficile fra le tante portate a termine. Mi<br />

rispose deciso, sicuramente la Cima Uno in<br />

Val Fiscalina assieme a Luigi Rizzi e ai fratelli<br />

Mayer. Ricordava poi le memorabili imprese<br />

al Croz dell’Altissimo in Brenta, nel gruppo<br />

del Bianco, nel Delfinato al Pain du Sucre<br />

(poi chiamato Aiguille Dibona) e la conquista<br />

della sud della Meije.<br />

Valerio Quinz, guida alpina <strong>di</strong> Misurina,<br />

ha un ricordo personale <strong>di</strong> Angelo. Subito<br />

dopo la seconda guerra lo vide arrampicare<br />

con militari anglo-americani sui Ca<strong>di</strong>ni. Ad un<br />

certo momento cambiò il tempo in peggio:<br />

lui calò giù in <strong>di</strong>scesa i clienti, buttò la corda<br />

e scese in libera tra camini e pareti con<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> quarto e quinto grado! Incre<strong>di</strong>bile,<br />

a sessantacinque anni!<br />

Riguardo alle gite in sci con le pelli <strong>di</strong> foca, ricordo che mi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> farle<br />

sempre in primavera con la neve assestata, al mattino presto quando il “todo”<br />

(neve dura gelata nella notte) si scioglieva gradualmente al primo sole in “firn”.<br />

Faceva spesso partendo da Cortina la Croda del Becco in giornata, mai la<br />

Lavinores e la Val Travenanzes.”<br />

Fredy, oltre ai libretti-guida che ne illustrano tutta l’incre<strong>di</strong>bile attività, e vari<br />

altri oggetti personali, possiede le bellissime lastre fotografiche tri<strong>di</strong>mensionali<br />

da cui sono ricavate la maggior parte delle foto pubblicate nei libri. Queste<br />

lastre, anzi “la Plaque Lantern Diapositive (Lente) della <strong>di</strong>tta Wellington S.C.P.<br />

<strong>di</strong> Elstree Londres” come è scritto nel visore-cannocchiale sono <strong>di</strong> una bellezza<br />

e realtà impressionante. Guardandole sembra <strong>di</strong> vivere insieme da vicino<br />

l’arrampicata dei protagonisti, sembra quasi<br />

<strong>di</strong> toccarli, <strong>di</strong> essere lì con loro!<br />

Ad una foto è particolarmente legato Fredy,<br />

ed è quella riprodotta qui sopra che vede<br />

Angelo in cima alla Guglia De Amicis con il<br />

figlio Fausto e un cliente; in pie<strong>di</strong> sull’esiguo<br />

masso squadrato sommitale, tranquillo e paci-<br />

fico come se niente fosse, con un vuoto <strong>di</strong> più<br />

<strong>di</strong> cinquanta metri sotto i pie<strong>di</strong>! Una sicurezza,<br />

un equilibrio perfetto!<br />

Dibona ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> avere immense<br />

doti per arrampicare, forza, potenza, agilità,<br />

occhio a in<strong>di</strong>viduare la linea naturale della via,<br />

ma la sua qualità più grande è stata proprio<br />

l’equilibrio, l’equilibrio innato dei fuoriclasse,<br />

Sul Pomagagnon<br />

Ricordo <strong>di</strong> Angelo Dibona<br />

Guglia De Amicis<br />

dei campioni dell’alpinismo.<br />

Grande, gran<strong>di</strong>ssimo Angelo Dibona!<br />

5


6<br />

Cosa sono LESETTIMANE<br />

LESETTIMANE nascono nel 1975 e proseguono la loro attività per se<strong>di</strong>ci<br />

anni fino al 1990. Ora, dopo un periodo <strong>di</strong> associazione al Gruppo Guide<br />

Alpine <strong>di</strong> Cortina, riprendono i programmi <strong>di</strong> sci, sci-alpinismo e alpinismo in<br />

forma autonoma.<br />

Riteniamo che partecipare ad una settimana in montagna sia il modo<br />

migliore per conoscere la zona scelta, ottenere apprezzabili miglioramenti<br />

tecnici e instaurare un rapporto duraturo <strong>di</strong> conoscenza e amicizia.<br />

Naturalmente vi sono programmi e itinerari da compiersi in giornata o più<br />

giorni a seconda delle esigenze <strong>di</strong> ognuno.<br />

In questo libretto troverete le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

oltre a brevi racconti e ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> alpinisti e scrittori; un modo per rendere più<br />

vario il lungo elenco <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> montagna.<br />

LESETTIMANE avranno quest’unica e<strong>di</strong>zione ed ogni anno verranno ag-<br />

giornate con un breve inserto contenente calendario e prezzi delle varie<br />

attività.<br />

Si comincia con lo sci e la scuola <strong>di</strong> sci sulle bellissime e sempre ben preparate<br />

piste <strong>di</strong> Cortina, per passare poi alla gran varietà <strong>di</strong> itinerari in Dolomiti con il<br />

Super SkiPass, allo sci fuori pista, allo sci-alpinismo e alle racchette da neve.<br />

Si prosegue con l’alpinismo con le scalate su roccia, le classiche vie comuni<br />

alle cime più prestigiose, le escursioni, le vie ferrate, le alte vie e i trekking.<br />

I programmi che vi presentiamo spaziano su tutte le Alpi, all’isola d’Elba, in<br />

Corsica e sulle Calanques <strong>di</strong> Marsiglia; in essi vi sarà possibile in<strong>di</strong>viduare le<br />

attività più confacenti alla vostra capacità e preparazione.<br />

Vi ricordo inoltre “Il Giorno Grande”, un’idea bizzarra che vuole associare<br />

in un sol giorno roccia, sci-alpinismo e sci <strong>di</strong> fondo lungo un itinerario che si<br />

snoda tra il Passo Falzarego e la conca <strong>di</strong> Dobbiaco.<br />

Non mancate poi ai tra<strong>di</strong>zionali appuntamenti con le gite in ricordo della<br />

guida alpina Toni Gobbi e dell’alpinista Renato De Pol Renè.<br />

LESETTIMANE vi invitano ad andare insieme in montagna, a vivere momenti<br />

comuni <strong>di</strong> gioia, <strong>di</strong> avventura e <strong>di</strong><br />

nuove esperienze; vi attendono, nel<br />

rispetto delle norme che garantiscono<br />

la sicurezza, in un clima <strong>di</strong>steso e<br />

sereno, per molti <strong>di</strong>venuto familiare;<br />

vi aspettano per rendervi la montagna<br />

più vicina, sicura ed amica.<br />

È questo l’augurio che io e mia<br />

moglie Stella (fedele segretaria!) vi<br />

facciamo.<br />

I partecipanti de LESETTIMANE riceveranno<br />

in ricordo una t-shirt, un <strong>di</strong>stintivo e un adesivo


SCI<br />

• SCUOLA DI SCI<br />

• GIRO DEI CINQUE PASSI<br />

• GIRO DELLA GRANDE GUERRA<br />

• GIRO DEL COMPRENSORIO PESCUL, ALLEGHE, ZOLDO<br />

• GIRO DEL COMPRENSORIO MONTE ELMO, SESTO, CRODA ROSSA<br />

• GIRO DEL COMPRENSORIO VALDAORA, PLAN DE CORONES, S. VIGILIO<br />

• SUPER SKI TOUR DELLE DOLOMITI 5 GIORNI<br />

• SCUOLA DI SCI<br />

Vengono impartite lezioni <strong>di</strong> sci private in<strong>di</strong>viduali ed in piccoli gruppi a<br />

bambini ed adulti iniziando dai principianti fino a buoni sciatori che vogliono<br />

migliorare ed affinare la propria tecnica <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa. Cortina offre una magnifica<br />

e completa scelta <strong>di</strong> piste preparate alla perfezione, adatte a tutte le esigenze<br />

e capacità. Il maestro <strong>di</strong> sci è a <strong>di</strong>sposizione ad insegnare da un’ora a tutto il<br />

giorno (sette ore).<br />

• GIRI DA EFFETTUARSI IN GIORNATA CON IL SUPER SKIPASS E LO SKI BUS<br />

(Adatti a sciatori <strong>di</strong> livello me<strong>di</strong>o. Giorno da concordare con il cliente).<br />

GIRO DEI CINQUE PASSI (SELLA RONDA)<br />

Il giro sciistico più bello e spettacolare del mondo attraverso il Passo Falzarego,<br />

Passo Gardena, Passo Sella, Passo Pordoi e Passo Campolongo.<br />

GIRO DELLA GRANDE GUERRA<br />

Seguendo le tracce della Grande Guerra, dal Passo Falzarego all’Armentarola,<br />

San Cassiano, Arabba, Marmolada, Alleghe, Civetta, Monte Fertazze, Val<br />

Fiorentina, Averau, Cinque Torri.<br />

Un giro in<strong>di</strong>menticabile per varietà <strong>di</strong> piste e paesaggio.<br />

GIRO DEL COMPRENSORIO PESCUL, ALLEGHE, ZOLDO<br />

Grande e moderno carosello sciistico attorno al Civetta e al Monte Pelmo.<br />

Si parte e si arriva alle Cinque Torri.<br />

• GIRI DA EFFETTUARSI IN GIORNATA<br />

CON LA MACCHINA E CON IL SUPER SKIPASS<br />

(Adatti a sciatori <strong>di</strong> livello me<strong>di</strong>o. Giorno da concordare con il cliente).<br />

1) ZONA MONTE ELMO (da Cortina a Versciaco 45 minuti)<br />

2) ZONA VALDAORA - PLAN DE CORONES - S.VIGILIO<br />

(da Cortina a Valdaora 45 minuti)<br />

• SUPER SKI TOUR DELLE DOLOMITI 5 GIORNI<br />

(su piste battute, da rifugio a rifugio)<br />

Un lungo grande anello <strong>di</strong> piste <strong>di</strong> sci battute che da Cortina d’Ampezzo,<br />

attraverso le montagne più belle delle Dolomiti come il Cristallo, Tofane, Odle,<br />

Sella, Sassolungo, Marmolada, Civetta, Pelmo e Cinque Torri, valli e paesi <strong>di</strong><br />

<strong>Sci</strong><br />

7


<strong>Sci</strong><br />

gran<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni culturali, storiche e la<strong>di</strong>ne, chilometri e chilometri <strong>di</strong> piste<br />

sempre collegate, in cinque giorni ci riporterà <strong>di</strong> nuovo a Cortina.<br />

Nel tour sono compresi anche i famosi giri dei Cinque Passi (Sella Ronda)<br />

e il Giro della Grande Guerra. Il tutto liberi ed in<strong>di</strong>pendenti da alberghi, orari<br />

e impegni stressanti, code in macchina e a volte dalla vita caotica dei paesi<br />

nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> alta stagione. In più l’accompagnamento e l’insegnamento<br />

della guida alpina e maestro <strong>di</strong> sci che vi farà conoscere gli angoli più belli e<br />

sconosciuti delle Dolomiti. Non <strong>di</strong>menticate poi, partendo al mattino dai rifugi,<br />

le prime sciate con le piste assolutamente libere, senza gente e perfettamente<br />

preparate. Solamente con un piccolo zaino e... tanta, tanta voglia <strong>di</strong> sciare in<br />

un ambiente magico, unico, in<strong>di</strong>menticabile.<br />

· CAPACITÀ SCIISTICHE<br />

Livello me<strong>di</strong>o con buona padronanza della tecnica a sci paralleli.<br />

· EQUIPAGGIAMENTO<br />

Normale da sci in pista.<br />

Zaino leggero, piccolo da riempire con: tuta da ginnastica leggera, scarpette<br />

da ginnastica o simili, una camicia o maglietta a zip, un paio <strong>di</strong> calze, un<br />

ricambio <strong>di</strong> biancheria intima, un pigiama, una borsetta da toilette con piccolo<br />

asciugamano, una piccola pila.<br />

Non portate cose inutili o doppie e ingombranti che con il loro peso comprometterebbero<br />

la buona riuscita del giro e il <strong>di</strong>vertimento in <strong>di</strong>scesa.<br />

· RIFUGI<br />

I rifugi Faloria, Lagazuoi, Col Raiser e Pelmo sono como<strong>di</strong> e accoglienti con<br />

ottimo trattamento <strong>di</strong> mezza pensione. Servizi e docce, alloggio in camere con<br />

lenzuola a due e quattro letti.<br />

· PROGRAMMA<br />

Ritrovo: La domenica alle ore 16.00 presso l’Ufficio Ski Pass <strong>di</strong> Cortina<br />

(Piazzale Autostazione) per fare il Super Ski Pass per cinque giorni.<br />

Salita in funivia al rifugio Faloria.<br />

Lunedì: <strong>Sci</strong>ate nel meraviglioso e aperto comprensorio <strong>di</strong> piste del Faloria-<br />

Cristallo. Pernottamento al rif. Faloria.<br />

Martedì: <strong>di</strong>scesa in funivia a Cortina e con lo ski-bus alla partenza della funivia<br />

Freccia del Cielo. <strong>Sci</strong>ate sulle favolose piste della Tofana (Coppa<br />

del Mondo) e <strong>di</strong> rà Valles.<br />

Discesa per la Tofanina ai Prati <strong>di</strong> Pocol; ski-bus per il Passo Falzarego<br />

e in funivia al rif. Lagazuoi. Pernottamento.<br />

Mercoledì: Discesa per la pista Armentarola conosciuta in tutto il mondo per<br />

la sua bellezza nascosta (the hidden valley) in Val Ba<strong>di</strong>a. Carosello<br />

sciistico e pista della Gran Risa (Coppa del Mondo). Val Gardena<br />

e pista del Sasslonch (sede della mitica <strong>di</strong>scesa libera maschile <strong>di</strong><br />

Coppa del Mondo). Trasferimento con il nuovissimo trenino sotterraneo<br />

a Col Raiser e grande varietà <strong>di</strong> sciate sotto le magnifiche<br />

guglie delle Odle. Pernottamento al rif. Col Raiser.


<strong>Sci</strong> fuori pista<br />

Giovedì: Ritorno al Ciampinoi sotto l’imponente Sassolungo e sciate verso il<br />

Passo Sella, Canazei, Passo Pordoi, Arabba, Porta Vescovo, Fedaia.<br />

Salita alla Marmolada <strong>di</strong> Punta Rocca (3250 m), la montagna più alta<br />

delle Dolomiti ed entusiasmante <strong>di</strong>scesa sul ghiacciaio (pista battuta).<br />

Con lo ski-bus ad Alleghe; salita al Col dei Bal<strong>di</strong> e <strong>di</strong>scesa a Palafavera.<br />

Pernottamento al rif. Pelmo.<br />

Venerdì: <strong>Sci</strong>ate nel gran<strong>di</strong>oso comprensorio <strong>di</strong> Alleghe, Zoldo e Val Fiorentina<br />

al cospetto <strong>di</strong> due gran<strong>di</strong>, immense montagne: Civetta e Pelmo.<br />

In ski-bus al Passo Giau e ultima sciata alle Cinque Torri. Rientro in<br />

ski-bus a Cortina.<br />

SCI FUORI PISTA<br />

Quando uno sciatore può tranquillamente percorrere tutte le piste battute<br />

ed ha assimilato bene la tecnica <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa, il naturale sbocco è avvicinarsi allo<br />

sci fuori pista. <strong>Sci</strong>are in neve<br />

vergine, fresca e primaverile<br />

trasformata facendo uso<br />

degli impianti <strong>di</strong> risalita, a<br />

volte con qualche breve tratto<br />

da percorrere a pie<strong>di</strong>, vi<br />

darà originali ed inaspettate<br />

emozioni e sensazioni. Avrete<br />

la grande sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />

aprire in neve fresca la vostra<br />

traccia in un pen<strong>di</strong>o ben<br />

delimitato, suggerito dalla<br />

guida e in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> massima<br />

sicurezza del manto<br />

nevoso; altrimenti è obbligo<br />

seguire la traccia della guida.<br />

Per effettuare fuori pista <strong>di</strong><br />

un certo impegno tecnico, è<br />

consigliabile prima un po’ <strong>di</strong><br />

pratica facendo delle lezioni<br />

private vicino alle piste battute.<br />

· EQUIPAGGIAMENTO<br />

Normale da sci in pista<br />

con apparecchio ricetrasmittente<br />

(ARVA).<br />

Per alcuni fuori pista (<strong>di</strong>fficoltà<br />

tecniche e brevi salite<br />

a pie<strong>di</strong>), è consigliabile l’attrezzatura<br />

da sci-alpinismo. Monte Pore, <strong>di</strong>scesa per il versante nord<br />

9


10<br />

• SCUOLA DI SCI FUORI PISTA<br />

Durante tutto il periodo invernale vengono impartite lezioni private <strong>di</strong> sci<br />

fuori pista con una o più persone insegnando la tecnica adatta ai vari tipi <strong>di</strong><br />

neve.<br />

• PIÙ DI 50 SCI FUORI PISTA A CORTINA E ZONE LIMITROFE<br />

Sono proprio così tanti, uno più bello dell’altro! Ve ne elenchiamo solo<br />

alcuni classificandoli con il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà: facile, me<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>fficile.<br />

SCI FUORI PISTA FACILE<br />

Zona Cristallo: Val Padeon e boschetti <strong>di</strong> Perosego;<br />

Zona Faloria: Alpe Faloria e Tardeiba;<br />

Zona Cinque Torri: La Frana, Alpe Potor, Landries, Malga Castello;<br />

Zona Falzarego: Pen<strong>di</strong>i sul versante nord <strong>di</strong> Col Gallina, Col dei Bos, Val<br />

Travenanzes.<br />

SCI FUORI PISTA DI MEDIA DIFFICOLTÀ<br />

Zona Cristallo: Creste Bianche (Val Prà del Vecio, Forcella Verde, Forcella<br />

Padeon), Forcella Zumelles;<br />

Zona Faloria: Val Orita, <strong>Sci</strong><br />

1 , Valbona;<br />

Zona Tofana: Valon de ra Ola,<br />

Valon dei Comate, ra Zestes, Valon<br />

de ra Foia, ra Valles de Sote,<br />

Bus de Tofana;<br />

Zona Falzarego: Canalini<br />

vari sui versanti sud della Torre<br />

Falzarego;<br />

Zona Marmolada: Direttissima<br />

da Punta Rocca e varianti<br />

varie;<br />

Zona Gruppo Sella: Val Lasties,<br />

Val de Mezdì, Piz Boè<br />

Vallon.<br />

SCI FUORI PISTA DIFFICILI<br />

Zona Cristallo: Canalino<br />

Nord <strong>di</strong> Staunies e canalini vari;<br />

Zona Tofana: canalini vari da<br />

Ra Valles:<br />

Zona Gruppo Sella: Val Setus,<br />

Val Culea e canalini vari dal<br />

Boè per i versanti sud.<br />

Pen<strong>di</strong>i fuori pista al Passo Giau<br />

<strong>Sci</strong> fuori pista


Foto <strong>di</strong> Manuela Fabbri<br />

Ricordo <strong>di</strong> Goffredo Parise (1929 - 1986)<br />

Nella primavera del 19 2, durante la spe<strong>di</strong>zione al Mount<br />

Mckinley in Alaska lessi il “Sillabario n. 2” <strong>di</strong> Parise e ne fui<br />

talmente colpito che gli scrissi una lettera. Lui mi rispose,<br />

ci incontrammo a Ponte <strong>di</strong> Piave e <strong>di</strong>verse volte a Cortina.<br />

Facemmo anche un timido tentativo <strong>di</strong> sciare insieme, ma<br />

oramai era troppo malato e doveva sottoporsi alla <strong>di</strong>alisi.<br />

Questa è la lettera che mi scrisse e <strong>di</strong>mostra tutto il suo<br />

amore per la neve, lo sci fuori pista e Cortina.<br />

Ponte <strong>di</strong> Piave, 22 giugno 1982<br />

Caro <strong>Giorgio</strong>,<br />

l’in<strong>di</strong>rizzo era esatto, tutto è arrivato, io c’ero. E per non farla tanto lunga<br />

le <strong>di</strong>rò che la sua lettera mi ha fatto piangere. E le spiegherò il perché a<br />

quattr’occhi come si <strong>di</strong>ce.<br />

La mia unica, sola, grande passione nella vita, oltre alla letteratura, è la neve,<br />

la qualità della neve, il firn, lo sci, amo Cortina come lei non può sapere. Amo<br />

non soltanto l’Armentarola (che lei ha riconosciuto) ma il Bus de Tofana, il Valon<br />

de ra Ola, i Comate, il Valon de Mezdì e tutto, tutto il resto. Ma purtroppo ho<br />

dovuto <strong>di</strong>re ad<strong>di</strong>o a tutto. Nell’aprile del 1974, proprio per andare (a pie<strong>di</strong>) al<br />

Bus sento male al petto. Forse è il fiato mi <strong>di</strong>co. Nel giugno dello stesso anno<br />

ischemia, nel luglio 1979 infarto, nel giugno 1981 intervento <strong>di</strong> tre by-pass<br />

alle coronarie, estate a Cortina per convalescenza, è lì, lì a Cortina pressione<br />

alta, ospedali, via crucis e per farla breve: <strong>di</strong>alisi trisettimanale. Come faccio a<br />

venire con lei a sciare, che è la più grande felicità della mia vita? Ora sa tutto.<br />

Grazie per i complimenti ma è molto strano che io non la conosca. Mi<br />

è piaciuta la sua lettera. Le virgole al posto giusto. Certe precisazioni sono<br />

esatte, così i riferimenti a Hemingway, al racconto “Vecchio al Ponte”. Per<br />

<strong>di</strong>eci anni ho passato tutto l’inverno a Cortina. Grazia è la protagonista <strong>di</strong> tre<br />

miei racconti (Donna, Fascino, Grazia) e Cortina molto spesso lo sfondo. Le<br />

mie forze sono al lucignolo ma ancora spero <strong>di</strong> poter sciare. Mi <strong>di</strong>cono che a<br />

Pieve <strong>di</strong> Cadore c’è un ospedale con <strong>di</strong>alisi, forse potrei, prenotando... ma e le<br />

gambe? Forse Pocol, è già fin troppo.<br />

Sarà meglio che resti un sogno. ma lei mi ha strappato le lacrime. Zermatt<br />

l’ho raggiunta da Plateau Rosà ma alla fine c’era poca neve e ho dovuto farmela<br />

a pie<strong>di</strong>. Nel 1980 ho fatto la Forcella Pordoi, nonostante le mie con<strong>di</strong>zioni sono<br />

arrivato come un morto.<br />

Quante cose avrei da raccontarle e da invi<strong>di</strong>arle ma quando e come? Quasi<br />

sempre sto a Roma, via delle Zoccolette 11, tel. 6562551. Cos’altro <strong>di</strong>rle? Lei<br />

sa già tutto ora e io sono troppo emozionato per <strong>di</strong>rle che vorrei in questo<br />

momento mangiare la neve, che la neve, specie, come le ho detto il firn mi ha<br />

dato le più gran<strong>di</strong> emozioni della mia vita, che il Valon de Mezdì che non ho<br />

mai fatto ora ce l’ho nel cuore, che uso sci corti, che so riconoscere la neve<br />

appena esco <strong>di</strong> casa a Cortina, come è nelle varie esposizioni, insomma che<br />

neve e sci sono la mia vita perduta.<br />

Se viene a Roma mi venga a trovare, mi scriva, mi telefoni, concor<strong>di</strong>amo<br />

qualcosa (un sogno?) insieme.<br />

Abbracci da<br />

P.S. Stavo a Ronco, prima, sopra il Toulà, poi, sempre a Ronco nella mansarda<br />

che guarda Cortina proprio nell’angolo dove si gira per la Tofana.<br />

11


12<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

SETTIMANE SCI - ALPINISTICHE<br />

DOLOMITI <strong>di</strong> CORTINA D’AMPEZZO<br />

1975 - 1976<br />

CON IL PATROCINIO DELLA COMMISSIONE PER LO SCI-ALPINISMO<br />

DELLA F.I.S.I.<br />

Settimana <strong>Sci</strong>-Alpinistica <strong>di</strong> Cortina:<br />

LA DISCESA DALLA ROCCHETTA<br />

Organizzate e <strong>di</strong>rette da:<br />

GIORGIO PERETTI<br />

<strong>Maestro</strong> <strong>di</strong> <strong>Sci</strong>


SCI ALPINISMO<br />

<strong>Sci</strong> alpinismo<br />

Lo sci-alpinismo è il modo migliore e più completo per avvicinarsi alla montagna<br />

d’inverno.<br />

Gran<strong>di</strong> sono le sod<strong>di</strong>sfazioni che regala la montagna invernale sia in Dolomiti<br />

tra boschi, canaloni e rocce, sia tra gli immensi spazi dei ghiacciai alpini<br />

d’alta montagna. Di grande emozione, gioia e <strong>di</strong>vertimento le <strong>di</strong>scese in neve<br />

fresca o neve primaverile trasformata, effettuate dopo il piacere <strong>di</strong> una salita<br />

eseguita con ritmo regolare in un ambiente naturale, incontaminato, magico.<br />

Per apprezzare completamente una gita, una traversata, una settimana<br />

sci-alpinistica bisogna essere ben preparati e allenati per la salita e avere un<br />

minimo <strong>di</strong> preparazione alpinistica. Allo stesso tempo bisogna possedere una<br />

buona tecnica <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa e padronanza degli sci per sciare in piena sicurezza.<br />

Il periodo più adatto alla pratica dello sci-alpinismo in Dolomiti e a quote<br />

inferiori ai 3000 metri, con con<strong>di</strong>zioni sicure <strong>di</strong> innevamento, è praticamente<br />

tutto l’inverno. Per lo sci-alpinismo d’alta montagna inizia invece generalmente<br />

con la metà <strong>di</strong> marzo; prima <strong>di</strong> tale data i pen<strong>di</strong>i possono essere pericolosi per<br />

le valanghe, i ponti sui crepacci non sono soli<strong>di</strong> e la neve è spesso poco favorevole<br />

allo sci. Naturalmente bisogna considerare l’andamento della stagione<br />

invernale dal punto <strong>di</strong> vista climatico e delle precipitazioni.<br />

Lo sci-alpinismo è forse l’attività più complessa e <strong>di</strong>fficile in montagna.<br />

Richiede buona preparazione e spirito <strong>di</strong> “gruppo”. È faticoso ma regala anche<br />

gran<strong>di</strong> gioie e sod<strong>di</strong>sfazioni.<br />

Toni Gobbi così ricordava: ”Non vi sono limiti al nascere <strong>di</strong> salde amicizie<br />

sci-alpinistiche, quando queste prendano l’avvio dall’auto<strong>di</strong>sciplina e<br />

dall’altruismo dei componenti <strong>di</strong> una cordata sci-alpinistica”.<br />

· CONSIGLI UTILI PER LA PRATICA DELLO SCI-ALPINISMO<br />

Abbiamo detto che lo sci-alpinismo è bello! ma che è anche complesso, e<br />

spesso è un’attività <strong>di</strong> gruppo. Deve essere il “trionfo” dell’altruismo, del collettivo,<br />

dell’aiutarsi l’un con l’altro, non la “corsa” sfrenata alla realizzazione<br />

del proprio in<strong>di</strong>vidualismo e egoismo.<br />

Per intenderci non deve essere la corsa ad arrivare primo in vetta per poi<br />

poter essere il primo a scendere in neve fresca!, ma deve essere il sentirsi inserito<br />

e parte integrante <strong>di</strong> un gruppo con cui <strong>di</strong>videre fatiche e sod<strong>di</strong>sfazioni<br />

sempre seguendo certi criteri tecnici <strong>di</strong> sicurezza e buon senso.<br />

Non volendo compilare qui un trattato <strong>di</strong> sci-alpinismo, ci limitiamo ad elencare<br />

alcune considerazioni tecniche generali per la salita e la <strong>di</strong>scesa e a darvi<br />

alcuni consigli pratici che rendono la gita più piacevole, sicura e meno faticosa.<br />

Tali in<strong>di</strong>cazioni provengono da una lunga esperienza e dall’insegnamento<br />

tecnico impartito ai Corsi Nazionali per Guide Alpine. Vi invitiamo pertanto<br />

fermamente all’osservanza <strong>di</strong> queste regole per la buona riuscita dell’attività<br />

programmata.<br />

13


14<br />

· INIZIO GITA E SALITA CON LE PELLI DI FOCA (TESSILFOCA)<br />

<strong>Sci</strong> alpinismo<br />

1) Per evitare il formarsi <strong>di</strong> bolle e vesciche sui pie<strong>di</strong>, applicare prima della gita<br />

un cerotto adesivo “alto”, specialmente sul tallone e sullo stinco.<br />

2) Se le vesciche si sono già formate, prima applicare un cerotto me<strong>di</strong>cato e<br />

sopra un cerotto adesivo.<br />

3) Fare in modo che calze e calzamaglia, all’altezza dei pie<strong>di</strong>, non creino fasti<strong>di</strong>ose<br />

pieghe e spessori che spesso sono le cause <strong>di</strong> vesciche.<br />

4) Pulire e asciugare bene la soletta degli sci.<br />

5) Far aderire bene la tessilfoca adesiva sul centro della soletta avendo cura <strong>di</strong><br />

lasciar libere le lamine degli sci.<br />

6) In caso <strong>di</strong> neve sciroccosa e bagnata, per evitare il formarsi <strong>di</strong> uno zoccolo<br />

sulle tessilfoca, spruzzare un po’ <strong>di</strong> liquido al silicone o passare sciolina dura.<br />

7) Lo scarpone deve essere tenuto un po’ più largo, specialmente all’altezza del<br />

collo del piede.<br />

8) Dopo aver consultato le previsioni meteorologiche e stu<strong>di</strong>ato l’itinerario sulla<br />

carta topografica, essere precisi e puntuali all’appuntamento del luogo <strong>di</strong><br />

partenza. Partire cinque o <strong>di</strong>eci minuti dopo, ha poca importanza, ma non<br />

è giusto e corretto che gli altri aspettino fuori, spesso al freddo e al vento, i<br />

como<strong>di</strong> del ritardatario <strong>di</strong> turno!<br />

9) Effettuare il controllo incrociato e funzionamento dell’ARVA.<br />

10) Lo sciatore-alpinista deve considerarsi componente <strong>di</strong> una cordata, anche<br />

se normalmente manca il legame materiale della corda. Obbligo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

seguire il ritmo e il tracciato della guida sia in salita che in <strong>di</strong>scesa, in nome<br />

della massima sicurezza. Le comitive numerose si frazionino in varie cordate<br />

sci-alpinistiche.<br />

11) Partire con un ritmo lento (cancellare assolutamente la tendenza a partire<br />

veloce! “non stiamo facendo le corse a chi arriva primo!”) e dopo alcuni<br />

minuti, quando il riscaldamento dovuto al primo sforzo consiglia <strong>di</strong> levare<br />

l’indumento più pesante, effettuare la prima breve sosta. In seguito le soste<br />

avverranno circa ogni ora.<br />

12) Durante la salita tenere un giusto ritmo e una adeguata coor<strong>di</strong>nazione <strong>di</strong> tutti<br />

i movimenti, ricordando che ci deve essere una breve pausa tra un passo e<br />

l’altro. Gli sci paralleli e leggermente staccati vanno fatti scivolare curando<br />

bene l’allungo.<br />

13) Il corpo dovrà essere il più perpen<strong>di</strong>colare possibile al pen<strong>di</strong>o; quin<strong>di</strong> evitare<br />

<strong>di</strong> sbilanciarsi con il busto in avanti. Maggiore sarà la pendenza da superare,<br />

maggiore sarà il carico del nostro peso sul tallone del piede in appoggio.<br />

Imparare a sfruttare bene la presa della tessilfoca.<br />

14) Le braccia vanno tenute <strong>di</strong>stanziate dal corpo e i bastoncini hanno una funzione<br />

<strong>di</strong> equilibrio e <strong>di</strong> leggero appoggio, non <strong>di</strong> spinta! (I bastoncini allungabili,<br />

durante la salita vanno regolati ad una misura più alta che per la <strong>di</strong>scesa).<br />

15) Non esagerare l’uso dell’alzatacco che, seppure tende ad annullare un po’ <strong>di</strong><br />

pendenza, determina lo spostamento del busto in avanti con conseguente<br />

scivolamento dello sci in<strong>di</strong>etro, accorcia l’allungamento dello sci portato in<br />

avanti ed è <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento nei <strong>di</strong>etro-front. In ogni caso non usarlo nei falsipiani<br />

e terreni con poca pendenza. È invece utile in taluni casi con molta neve


Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

1977<br />

III EDIZIONE<br />

CON IL PATROCINIO DELLA COMMISSIONE PER LO<br />

SCI - ALPINISMO DELLA F.I.S.I.<br />

SETTIMANA SCI-ALPINISTICA DI SENNES<br />

Salendo alla Croda del Becco; sullo sfondo la <strong>di</strong>scesa dalla Piccola Croda<br />

Rossa e dalla Remeda Rossa.<br />

organizzate e <strong>di</strong>rette da:<br />

GIORGIO PERETTI<br />

maestro <strong>di</strong> sci<br />

15


16<br />

<strong>Sci</strong> alpinismo<br />

fresca. Su pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong>, per aver un maggiore equilibrio in <strong>di</strong>agonale, qualche<br />

volta conviene usare l’alzatacco solamente sullo sci a valle.<br />

16) In <strong>di</strong>agonale tenere la mano infilata nel lacciolo del bastoncino a valle (per<br />

evitare <strong>di</strong> perderlo). Il bastoncino a monte va impugnato più basso (utile applicare<br />

alcuni giri <strong>di</strong> nastro adesivo sull’asta per non scivolare con la mano) in<br />

modo d’avere le braccia in equilibrio alla stessa altezza.<br />

17) A seconda della conformazione del terreno, la traccia <strong>di</strong> salita va fatta con<br />

<strong>di</strong>agonali non troppo lunghi, interessando possibilmente una fascia verticale<br />

ben delimitata e non affrontando la salita “<strong>di</strong> petto” sulla massima pendenza.<br />

18) Seguire la traccia <strong>di</strong> salita mantenendo lo stesso ritmo della guida e una <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> circa 10/20 centimetri dalle code degli sci <strong>di</strong> quello che precede<br />

(per evitare <strong>di</strong> urtare e toccare le code). In caso <strong>di</strong> numerosi <strong>di</strong>etro-front e<br />

soprattutto in caso <strong>di</strong> pericolo (generico, valanghe e scariche) tenere una<br />

<strong>di</strong>stanza maggiore tra gli sciatori.<br />

19) Su terreni ripi<strong>di</strong>, gelati e dominati dal vento, è consigliabile applicare i coltelli<br />

da neve sugli attacchi. Tenere gli sci un po’ più <strong>di</strong>stanziati.<br />

20) Durante la salita è bello salire tutti insieme, uno <strong>di</strong>etro l’altro e in silenzio apprezzare<br />

la natura e la magia della montagna invernale. Ciò non toglie che si<br />

possa scambiare qualche parola, battuta e fermarsi a fotografare senza interrompere<br />

il ritmo e l’andatura del gruppo. Insomma non va bene l’assoluto<br />

silenzio ma neanche tenere “la ra<strong>di</strong>o accesa” e il telefonino raccontando tutta<br />

la propria vita dall’inizio alla fine!<br />

21) Togliere sempre uno sci alla volta (mettere o togliere la pelle, i coltelli, i ramponi)<br />

e fissare lo sci per la salita o la <strong>di</strong>scesa; quin<strong>di</strong> calzato uno sci ripetere<br />

l’operazione con l’altro. Ciò agevola ogni operazione (specialmente su neve<br />

alta) e, sul ghiacciaio, è una norma importante <strong>di</strong> sicurezza, poiché avendo<br />

uno sci sempre calzato, si ha maggiore base d’appoggio e quin<strong>di</strong> si riducono<br />

i rischi <strong>di</strong> rottura <strong>di</strong> ponti <strong>di</strong> neve fragile con conseguente caduta accidentale<br />

in un buco o crepaccio. Deve <strong>di</strong>ventare una manovra assolutamente naturale<br />

e obbligatoria sempre!<br />

22) Compiere le operazioni (mettere e togliere le pelli, la giacca a vento etc.) tutti<br />

contemporaneamente per evitare per<strong>di</strong>te inutili <strong>di</strong> tempo.<br />

23) Effettuare una sosta <strong>di</strong> circa <strong>di</strong>eci minuti dopo ogni ora <strong>di</strong> salita. Fermarsi<br />

<strong>di</strong>etro la guida e un po’ <strong>di</strong>stanziati gli uni dagli altri in modo che vi sia spazio<br />

e como<strong>di</strong>tà per tutti. Togliere lo zaino, appoggiarlo con la parte esterna sul<br />

pen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> neve e sedersi sopra delicatamente sulla parte interna. Mangiare<br />

prima e poi bere il te caldo leggero al limone. Se fa freddo coprirsi adeguatamente.<br />

“Le soste sono fatte per riposare e per riprendere fiato, non per<br />

muoversi avanti e in<strong>di</strong>etro!”.<br />

24) In vetta, o in posti sicuri, quando si possono togliere entrambi gli sci, avere<br />

l’accortezza <strong>di</strong> piantarli bene sulla neve. Mettere gli sci per l’eventuale<br />

<strong>di</strong>scesa uno alla volta, mentre l’altro rimane piantato.<br />

25) In caso <strong>di</strong> brutto tempo e poca visibilità, soprattutto sui ghiacciai, segnare la<br />

traccia <strong>di</strong> salita e i crepacci più pericolosi piantando delle ban<strong>di</strong>erine in modo<br />

da avere sempre alcuni punti <strong>di</strong> riferimento ben precisi che agevolano e permettono<br />

un ritorno in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tutta sicurezza.


· INVERSIONI DIETRO-FRONT<br />

- Con pendenze moderate cambiare<br />

<strong>di</strong>rezione verso monte aprendo prima la<br />

coda dello sci a valle.<br />

- Su nevi alte, fresche e crostose e pen-<br />

<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong> è consigliabile preparare una<br />

buona piazzola ed effettuare il <strong>di</strong>etrofront<br />

verso valle secondo la tecnica corretta.<br />

- Su nevi dure e pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong> (eventuali<br />

coltelli) effettuare il <strong>di</strong>etro-front verso<br />

monte secondo le varie tecniche.<br />

- Su pen<strong>di</strong>i pericolosi aiutare chi è in<br />

<strong>di</strong>fficoltà (uno sopra e uno sotto) ed eventualmente<br />

far togliere gli sci.<br />

· SALITA A PIEDI<br />

1) Anche per brevi tratti conviene sempre<br />

mettere gli sci sullo zaino.<br />

2) A seconda del tipo <strong>di</strong> zaino gli sci<br />

possono venire messi a forma <strong>di</strong> “v”<br />

rovesciata sulle tasche o cinghie late-<br />

rali con le punte legate insieme.<br />

Oppure sci uniti, legati insieme,<br />

<strong>di</strong>sposti verticalmente sulla parte centrale<br />

esterna dello zaino. In entrambi i<br />

casi curare che siano in equilibrio, con<br />

le code non troppo basse in modo che<br />

non battano sui polpacci e che durante<br />

la marcia non <strong>di</strong>ano fasti<strong>di</strong>o spostandosi<br />

continuamente a destra e a sinistra.<br />

Una corretta posizione agevola la progressione<br />

in salita e anche in <strong>di</strong>scesa.<br />

3) Su neve alta, ventata, crostosa, dove le<br />

tracce del piede sono ben marcate e<br />

delineate, quelli che seguono devono<br />

avere l’accortezza <strong>di</strong> non romperle o<br />

affondarle troppo, posando il piede<br />

con una certa delicatezza e <strong>di</strong>stribuendo<br />

bene il peso su tutta la pianta del<br />

piede.<br />

4) Controllare sempre che i ramponi siano<br />

ben calzati e legati in modo corretto.<br />

5) Liberare sempre con un colpo della<br />

piccozza o del bastoncino l’eventuale<br />

zoccolo <strong>di</strong> neve formatosi sotto il rampone.<br />

Croda Rossa, malga Cavallo<br />

<strong>Sci</strong> alpinismo<br />

Salita alla Croda del Becco,<br />

sullo sfondo la piccola Croda Rossa<br />

17


1<br />

<strong>Sci</strong> alpinismo<br />

· DISCESA<br />

1) È fondamentale, per ragioni <strong>di</strong> sicurezza e per un sicuro <strong>di</strong>vertimento,<br />

possedere una buona tecnica <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa che si acquisisce prima sulle piste<br />

battute e poi gradualmente fuori pista sui vari tipi <strong>di</strong> neve.<br />

2) Lo sciatore-alpinista deve sempre tener presente che certe evoluzioni <strong>di</strong><br />

grande livello tecnico, possibili sulla pista battuta, non sono possibili su<br />

terreno sci-alpinistico data la varietà <strong>di</strong> tipi <strong>di</strong> neve, l’ingombro dello zaino,<br />

la <strong>di</strong>fferente attrezzatura e, in caso <strong>di</strong> incidente, la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> una rapida<br />

operazione <strong>di</strong> soccorso.<br />

3) Lo sciatore-alpinista deve quin<strong>di</strong> osservare sempre una certa prudenza,<br />

sciando a velocità ridotta: garanzia <strong>di</strong> minori cadute e maggior sicurezza.<br />

4) Regola importante è il principio della “cordata sci-alpinistica”, specie in<br />

<strong>di</strong>scesa su terreno pericoloso e su ghiacciaio crepacciato: cioè stare “nella<br />

traccia” aperta dalla guida e mantenere una velocità controllata. I primi tre<br />

sciatori del gruppo che scendono <strong>di</strong>etro la guida devono anticipare un pochino<br />

la curva in modo da allargarla e renderla più agevole per gli altri che<br />

seguono. La neve va “lavorata“ e ben “spazzolata“ specialmente in uscita<br />

<strong>di</strong> curva, in modo da non lasciare solchi troppo profon<strong>di</strong>. Fra una curva e<br />

l’altra eseguire uno slittamento <strong>di</strong>agonale in modo da allargare la traccia.<br />

5) Su ghiacciai poco crepacciati e pen<strong>di</strong>i esenti da pericoli <strong>di</strong> valanghe è possibile<br />

effettuare una “traccia” personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa seguendo questi criteri:<br />

in<strong>di</strong>viduare una fascia verticale ben delimitata entro la quale tutti devono<br />

scendere e in<strong>di</strong>care un punto d’arresto uguale per tutti; scendere ben<br />

<strong>di</strong>stanziati (uno parte quando l’altro è pressoché arrivato al punto d’arresto),<br />

in modo da non incrociarsi lungo le linee parallele e non intersecare le varie<br />

tracce <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa.<br />

6) Sul ghiacciaio sciare “leggeri”, con sci paralleli un po’ allargati, piatti, quin<strong>di</strong><br />

con poca angolazione, terminando la curva in prolungato slittamento per<br />

evitare la possibile rottura <strong>di</strong> “ponti <strong>di</strong> neve“ fragili. Quando la guida termina<br />

la <strong>di</strong>scesa e si ferma, quelli che seguono devono fermarsi prima, cioè<br />

a monte della guida.<br />

· ATTRAVERSAMENTO DI UN PENDIO PERICOLOSO<br />

Può capitare <strong>di</strong> dover attraversare un pen<strong>di</strong>o pericoloso per valanghe.<br />

Bisognerà allora mettere in atto le seguenti precauzioni:<br />

1) Il gruppo <strong>di</strong> sciatori deve fermarsi in un luogo sicuro.<br />

2) Coprirsi adeguatamente (giacca a vento, guanti, eventuale foulard per proteggere<br />

le vie respiratorie).<br />

3) Togliere le eventuali cinghiette <strong>di</strong> sicurezza agli attacchi degli sci.<br />

4) Liberare le mani dai laccioli degli sci.<br />

5) Slacciare lo zaino in vita e sfilarlo dal braccio a valle.<br />

6) La guida attraversa per primo il pen<strong>di</strong>o osservando continuamente il manto<br />

nevoso a monte e a valle. In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco in<strong>di</strong>viduare subito i punti (rocce,<br />

alberi etc.) <strong>di</strong> maggior riparo e sicurezza.<br />

7) Gli altri tengono costantemente d’occhio il primo che attraversa, e in caso<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> valanga devono seguire con la massima attenzione il travolto<br />

ed in<strong>di</strong>viduare il punto in cui viene visto per l’ultima volta.


<strong>Sci</strong> alpinismo<br />

8) La guida, raggiunto un punto sicuro o dopo aver attraversato il pen<strong>di</strong>o pericoloso,<br />

si fa raggiungere lungo la sua traccia dagli altri sciatori, uno alla<br />

volta o alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> sicurezza che ritiene più opportuna.<br />

9) Alcune <strong>di</strong> queste regole valgono anche per i percorsi su ghiacciai molto<br />

crepacciati e con pericolo <strong>di</strong> caduta <strong>di</strong> seracchi.<br />

· COMPORTAMENTO DEL TRAVOLTO DA VALANGA<br />

1) Nel caso si avverta un movimento della massa nevosa, tentare la fuga<br />

veloce laterale verso i margini della valanga.<br />

2) Liberarsi con manovre rapide e veloci degli sci, dei bastoncini e dello<br />

zaino.<br />

3) Tenere la bocca chiusa, ripararsi con le braccia per evitare il soffocamento.<br />

4) Cercare <strong>di</strong> mantenersi in superficie con movimenti natatori e portarsi verso<br />

i margini della massa nevosa in movimento.<br />

5) Al momento dell’arresto cercare <strong>di</strong> spingersi verso l’alto creandosi con le<br />

braccia il maggior spazio vitale per la respirazione.<br />

6) Rimanere calmi e tranquilli, evitare movimenti inutili e chiamare solo<br />

quando si sentono persone vicine. Sarebbe utile avere sempre al collo un<br />

fischietto.<br />

· RICERCA<br />

La ricerca del travolto o dei travolti da valanga va effettuata con l’ARVA e<br />

con l’aiuto <strong>di</strong> sonde, pala e ban<strong>di</strong>erine. Per ARVA inten<strong>di</strong>amo un apparecchio<br />

che si basa sulla possibilità <strong>di</strong> trasmettere e ricevere un segnale su una certa<br />

frequenza. Tale apparecchio deve essere acceso all’inizio della gita e spento<br />

solamente alla fine. Va indossato correttamente e ben fissato al corpo. Con<br />

l’ARVA si riducono <strong>di</strong> molto i tempi per le operazioni <strong>di</strong> ricerca e aumentano<br />

quin<strong>di</strong> le probabilità <strong>di</strong> trovare in vita i travolti da valanga.<br />

La conoscenza e l’uso dell’apparecchio ARVA e le varie procedure <strong>di</strong> primo<br />

intervento saranno oggetto <strong>di</strong> frequenti esercitazioni prima e durante la gita.<br />

In caso <strong>di</strong> incidente da valanga ricordarsi, prima <strong>di</strong> iniziare qualsiasi ricerca, <strong>di</strong><br />

chiamare il 11 in<strong>di</strong>cando il luogo dell’incidente, quante persone sono state<br />

travolte e le con<strong>di</strong>zioni atmosferiche.<br />

· SOCCORSO<br />

Appena trovata la persona travolta da valanga è in<strong>di</strong>spensabile agire in<br />

questo modo:<br />

1) Scoprire il viso e liberare le vie respiratorie.<br />

2) Liberare il corpo da ogni impe<strong>di</strong>mento.<br />

3) Se non ha perso conoscenza, provvedere a riscaldare questa persona e a<br />

coprirla; trasportarla rapidamente in luogo coperto.<br />

4) Se ha perso conoscenza, praticare la respirazione bocca a bocca, il massaggio<br />

car<strong>di</strong>aco e proteggerla dal freddo.<br />

5) Prolungare le operazioni <strong>di</strong> rianimazione fino a che i risultati non siano positivi.<br />

19


20<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990


GITE DI UN GIORNO<br />

Gite <strong>di</strong> sci alpinismo<br />

Più <strong>di</strong> 100 gite <strong>di</strong> sci alpinismo a Cortina e zone limitrofe. Una varietà <strong>di</strong><br />

itinerari che si svolgono nei boschi, in pen<strong>di</strong>i aperti, in canaloni e ripi<strong>di</strong> canalini<br />

tra le rocce. Rappresentano un valido banco <strong>di</strong> prova per la verifica della<br />

propria con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> allenamento e del materiale adottato in vista <strong>di</strong> una<br />

eventuale partecipazione ai più impegnativi programmi de LESETTIMANE.<br />

Ve ne elenchiamo solo alcuni classificandoli con il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà: facile,<br />

me<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>fficile.<br />

GITE FACILI<br />

Monte Sief (2474 m), salita e <strong>di</strong>scesa dal Castello <strong>di</strong> Andraz;<br />

Monte Pore (2405 m), salita e <strong>di</strong>scesa da Fedare (Passo Giau);<br />

Lastoni <strong>di</strong> Formin (2657 m), salita per f.la Giau e <strong>di</strong>scesa a Pezziè de Parù;<br />

Rocchetta (2496 m), salita per f.la Giau e <strong>di</strong>scesa a Campo;<br />

Valbona (2300 m), salita da Passo Tre Croci e <strong>di</strong>scesa a Federa;<br />

Val d’Onge (2110 m), salita al rif. Carpi e <strong>di</strong>scesa in Val Ansiei;<br />

Ca<strong>di</strong>n <strong>di</strong> Rinbianco (2176 m), salita in forcella e <strong>di</strong>scesa per la Val Campedelle;<br />

Val Popena (2400 m), salita e <strong>di</strong>scesa per la valle da quota 1659 m;<br />

F.la Lerosa (2020 m), salita per Val Gottres e <strong>di</strong>scesa a ra Stua;<br />

F.la Fontana Negra (25 0 m), salita e <strong>di</strong>scesa per il Vallon da Cian Zopè;<br />

Picco <strong>di</strong> Vallandro (2 39 m), salita e <strong>di</strong>scesa da Prato Piazza.<br />

GITE DI MEDIA DIFFICOLTÀ<br />

F.la Pomagagnon (217 m), salita da Ospitale e <strong>di</strong>scesa a Cortina;<br />

Creste Bianche (2 74 m), salita per Staunies a f.la Grande e <strong>di</strong>scesa per Prà<br />

del Vecio o f.la Verde;<br />

Val Fonda (2 0 m), salita al Passo Cristallo e <strong>di</strong>scesa a Carbonin;<br />

Val Fiscalina (2454 m), salita da Misurina a f.la Lavaredo, f.la Toblin e <strong>di</strong>scesa<br />

per la Val Sassovecchio in Val Fiscalina;<br />

Val Campo <strong>di</strong> Dentro (2470 m), salita da Misurina a f.la Lavaredo, f.la Toblin e<br />

all’Alpe Mattina; <strong>di</strong>scesa a S. Can<strong>di</strong>do;<br />

F.la Col <strong>di</strong> Mezzo (2315 m), salita da Misurina e <strong>di</strong>scesa per Il Buso a Landro;<br />

Giavo Grande (24 0 m), salita da Ponticello e <strong>di</strong>scesa per canalone ovest a<br />

Braies;<br />

F.la Camoscio (2443 m), salita da Ponticello e <strong>di</strong>scesa a Ferrara <strong>di</strong> Braies;<br />

Ca<strong>di</strong>n del Nevaio (264 m), salita da Misurina al rif. Fonda Savio, Ca<strong>di</strong>n del<br />

Nevaio e <strong>di</strong>scesa per la Val Campedelle in Val Ansiei;<br />

F.la Col Freddo (2721 m), salita per Valbones e <strong>di</strong>scesa a Cimabanche;<br />

Marmolada Punta Rocca (3259 m), salita e <strong>di</strong>scesa da Fedaia;<br />

F.la Marmolada (2910 m), salita da Fedaia e <strong>di</strong>scesa al rif. Contrin e Alba <strong>di</strong><br />

Canazei.<br />

Inoltre gite nelle zone <strong>di</strong>: Dobbiaco, Valle <strong>di</strong> Casies, Valle <strong>di</strong> Anterselva,<br />

Valle Aurina, Val Ba<strong>di</strong>a, Val <strong>di</strong> Fassa, Val Gardena, Val <strong>di</strong> Zoldo e Civetta.<br />

21


22<br />

GITE DIFFICILI<br />

Tofana <strong>di</strong> Rozes (3225 m), salita e <strong>di</strong>scesa da Cian Zopè, il Vallon e f.la Fontana<br />

Negra (via comune);<br />

Tofana Terza (323 m), salita per il Vallon, f.la del Vallon e <strong>di</strong>scesa per Formenton,<br />

ra Ola, a Fiames;<br />

Costabella (2722 m), salita per Staunies e <strong>di</strong>scesa per la Val Sigismondo;<br />

F.la Nord <strong>di</strong> Croda Rossa (2950 m) salita da Prato Piazza e <strong>di</strong>scesa per la Val<br />

Montesela, ra Stua a Fiames;<br />

Val Bulla (2672 m), salita per il Passo Rondoi e <strong>di</strong>scesa in Val Bulla;<br />

Val Cristallino (2600 m), salita per la Val Fonda e <strong>di</strong>scesa per la Val Cristallino;<br />

F.la Michele (2590 m), salita per la Val Popena e <strong>di</strong>scesa in Val Fonda;<br />

Monte Cristallino (2775 m), salita per la Val Popena e <strong>di</strong>scesa per la Val Bance;<br />

F.la Longeres Superiore ( 2720 m), dal rif. Auronzo salita per il versante sud;<br />

<strong>di</strong>scesa per il versante nord e il Buso a Landro;<br />

Monte Pelmo Forca Rossa (27 4 m), salita dal rif. Venezia e <strong>di</strong>scesa per la Val<br />

d’Arcia;<br />

Antelao (3264 m), salita e <strong>di</strong>scesa dal rif. Scotter e f.la Piccola (via comune).<br />

TRAVERSATE DI DUE, TRE GIORNI<br />

Sono gite <strong>di</strong> due, tre giorni che si svolgono durante gli week-end. Ve ne<br />

proponiamo alcune. Su richiesta organizziamo anche week-end al rif. Firenze<br />

sulle Odle, ai rifugi Sennes, Fodara Vedla<br />

e La Varella (Fanes), sulle Alpi Feltrine,<br />

al rif. Bellavista alla Palla Bianca, al rif.<br />

Kursinger al Gross Vene<strong>di</strong>ger e in Val Masino<br />

al Monte Disgrazia.<br />

LEGENDA: Facile ° , Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà °° , Difficile °°°<br />

• TRAVERSATA DEI PARCHI DI FANES,<br />

SENNES E BRAIES °°<br />

Una lunga traversata dalla Val Ba<strong>di</strong>a al<br />

lago <strong>di</strong> Braies passando per i rifugi La Varella<br />

(Fanes) e Sennes, in un ambiente naturale,<br />

incontaminato e <strong>di</strong> rara bellezza.<br />

1° giorno: Da Armentarola, (Capanna Al-<br />

pina), salita al Col Loggia, Passo<br />

Tadega e per il Büsc da Stlü<br />

a La Varella (3055 m). Discesa a<br />

Fanes e al rif. La Varella (203 m);<br />

2° giorno: Discesa al lago Pissodel e salita<br />

alla f.la Camin e f.la Vallun; <strong>di</strong>-<br />

scesa per il Gran Vallun a Fodara<br />

e salita al rif. Sennes (2122 m);<br />

Traversate <strong>di</strong> due, tre giorni<br />

Discesa in Val Fonda da f.la Michele


Traversate <strong>di</strong> due, tre giorni<br />

3° giorno: Salita al Col de Ricegon (2650 m), <strong>di</strong>scesa al Passo Sennes<br />

(2519 m) e per la Val da Vistis, Val dei Larici e Val della Foresta al<br />

lago <strong>di</strong> Braies (14 9 m).<br />

• TRAVERSATA DELLE PALE DI SAN MARTINO DI CASTROZZA °<br />

Si svolge sull’Altopiano delle Pale, un’ampia <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> neve circondata da<br />

guglie e campanili; spettacolare la lunga <strong>di</strong>scesa per la Val Canali a Fiera <strong>di</strong><br />

Primiero.<br />

1° giorno: Ritrovo a S. Martino e salita con la funivia del Rosetta. Salita<br />

per l’Altopiano alla Fradusta (2937 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Rosetta<br />

(257 m);<br />

2° giorno: Salita al Passo Canali (2469 m) e <strong>di</strong>scesa per la Val Canali a Primiero.<br />

Settimana del Silvretta: sciata in traccia<br />

• TRAVERSATA DELLE<br />

VEDRETTE DI RIES °°<br />

Le Vedrette <strong>di</strong> Ries in Val Aurina rappresentano<br />

un campo d’azione ideale<br />

per l’iniziazione allo sci-alpinismo d’alta<br />

montagna. Comodo e accogliente il rifugio<br />

Roma.<br />

1° giorno: Ritrovo a Riva <strong>di</strong> Tures e salita<br />

al rif. Roma (2273 m);<br />

2° giorno: Salita al Monte Nevoso<br />

(335 m) e <strong>di</strong>scesa per il<br />

Riesferner al rifugio;<br />

3° giorno: Salita al Monte Magro<br />

(3272 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio<br />

e a Riva <strong>di</strong> Tures.<br />

• TRAVERSATA DEL GROSS GLOCKNER °°<br />

Salita impegnativa per cresta alla cima del Gross Glockner; meravigliosa e<br />

lunga <strong>di</strong>scesa sul Pasterzen.<br />

1° giorno: Ritrovo a Heiligenblut;<br />

2° giorno: Salita al rif. Oberwalder (2973 m) e allo Johannisberg (3463 m).<br />

Discesa al rifugio;<br />

3° giorno: Discesa sul Pasterzenboden (2400 m) e salita al Gross Glochner<br />

(379 m). Discesa per l’Hofmannskees sul Pasterzenboden e salita<br />

alla Franz Josefshaus.<br />

• GITA ALLA PRESANELLA °°<br />

Si sale con gli sci fin quasi in vetta; <strong>di</strong>scesa lunga e molto varia lungo la<br />

Vedretta.<br />

1° giorno: Ritrovo a Vermiglio e salita per la Val Stavel al rif. Denza (229 m);<br />

2° giorno: Salita alla Presanella (3556 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio e a Vermiglio.<br />

23


24<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

Spigolo della Punta Fiames, via Francesco Iori


Ricordo <strong>di</strong> Vigilio Palfrader (Vigile de Corjel) (1913 - 2000)<br />

Il 17 aprile 2000 Vigilio (Vigile de Corjel)<br />

morì nella sua casa <strong>di</strong> San Vigilio <strong>di</strong> Marebbe,<br />

spegnendosi nel sonno, nel suo letto, in pace,<br />

come aveva vissuto durante tutta la sua vita.<br />

Da alcuni mesi non stava bene, non aveva<br />

voglia <strong>di</strong> uscire a fare la solita partita a carte con<br />

gli amici. Molte persone, provenienti anche dalle<br />

valli vicine, giunsero a dargli l’ultimo saluto. Nella<br />

chiesa gremita aleggiava una certa commozione<br />

e si avvertiva la sensazione che tutti gli avevano<br />

voluto tanto bene. Al cimitero, attiguo al luogo<br />

<strong>di</strong> culto, prima della sepoltura, lo ricordai nel<br />

seguente modo.<br />

“A nome <strong>di</strong> tanti sciatori-alpinisti che hanno avuto la fortuna <strong>di</strong> soggiornare<br />

al Rifugio Sennes <strong>di</strong> Vigilio Palfrader, ora condotto sempre con la stessa<br />

ospitalità e bravura dal figlio Erich, dalla moglie Cecilia e dal nipote Artur,<br />

vorrei <strong>di</strong>re qualche parola in ricordo <strong>di</strong> Vigilio.<br />

Quando circa quaranta anni fa, venni per la prima volta d’inverno a Sennes,<br />

trovai subito in Vigilio una calda ospitalità ed un amico affettuoso sempre<br />

pro<strong>di</strong>go <strong>di</strong> buoni consigli.<br />

Lui conosceva bene l’Alpe <strong>di</strong> Sennes, le sue montagne, le più belle gite <strong>di</strong><br />

sci-alpinismo.<br />

Conosceva la neve, dove il vento la portava; ti <strong>di</strong>ceva chiaramente, oggi è<br />

meglio non andare, non rischiare.<br />

Ho sempre apprezzato il suo buon senso <strong>di</strong> montanaro che proveniva da<br />

una lunga esperienza e da una intelligenza non comune. Ricordo quando<br />

parlavamo e gli raccontavo del fascino delle gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>scese che da Sennes<br />

andavano verso il Nord: la Val <strong>di</strong> Krippes e la Val Ciaslings, la Val da Vistis e la<br />

Val dei Larici, la Val Riodalato e la Val della Foresta, la Lavina Rossa <strong>di</strong> dentro, la<br />

Val del Forn e la Val del Giavo, la Val dei Camosci. Gite, <strong>di</strong>scese meravigliose,<br />

quasi sconosciute in quegli anni, e lui capiva, ricordava e si entusiasmava.<br />

Mi ricordo la campana del rifugio, la gloriosa campana <strong>di</strong> Sennes! Il suo<br />

scampanio era un invito a tornare presto al rifugio; ma quante volte, con la<br />

bufera, il brutto tempo, la visibilità nulla, ci ha aiutato a ritrovare il posto amico,<br />

caldo e sicuro!<br />

Mi ricordo la buona cucina, le sue in<strong>di</strong>menticabili omelett e Kaiserschmarren,<br />

le turtles, i canci blanc’, i gnoc da zigher, i crafuns mori, tutte le buone e semplici<br />

specialità della valle <strong>di</strong> Marebbe.<br />

Grazie caro Vigilio!<br />

Cari amici <strong>di</strong> Marebbe e delle valli vicine, vogliate bene a Vigile, un pezzo<br />

della vostra storia, del vostro paese. Ricordatelo sempre sorridente, innamorato<br />

della sua campagna, dell’Alpe <strong>di</strong> Sennes, delle sue montagne, delle sue giocate<br />

a carte con un goto de checio, ma poco, come usava <strong>di</strong>re, perchè “il vino non<br />

dà forza, ma ha forza!”, ricordatelo così e allora... non sarà completamente<br />

morto.<br />

Ad un uomo coraggioso, buono e saggio, ad un gran signore, con<br />

ammirazione ed affetto.”<br />

25


26<br />

SETTIMANE IN DOLOMITI<br />

Settimane in Dolomiti<br />

SENNES - FANES<br />

Nel Parco Naturale, tre como<strong>di</strong> e accoglienti rifugi sono la base <strong>di</strong> queste<br />

settimane adatte a tutti gli sciatori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a capacità.<br />

LEGENDA: Facile ° , Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà °° , Difficile °°°<br />

• SETTIMANA DI SENNES (o FODARA VEDLA) °°<br />

Un altopiano vasto, aperto, incontaminato che presenta gite bellissime e<br />

lunghe <strong>di</strong>scese sui versanti nord.<br />

1° giorno: Ritrovo al Rifugio Pederù (1540 m) e salita al rif. Sennes (2122 m);<br />

2° giorno: Salita al Monte Sella <strong>di</strong> Sennes (27 7 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

3° giorno: Salita alla Piccola Croda Rossa (2 59 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

4° giorno: Salita alla Lavinores (2462 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

5° giorno: Salita alla Piccola Croda<br />

del Becco (2762 m)<br />

e <strong>di</strong>scesa per la Lavina<br />

Rossa in Val della Foresta<br />

e al lago <strong>di</strong> Braies.<br />

In taxi a Pederù e salita<br />

al rif. Sennes;<br />

6° giorno: Salita alla Croda del<br />

Becco (2 10 m) e <strong>di</strong>scesa<br />

al rifugio;<br />

7° giorno: Salita al Passo Sennes<br />

(2543 m) e <strong>di</strong>scesa per<br />

la Val <strong>di</strong> Krippes e la<br />

Val Ciaslings al Lé d’la<br />

Creda (126 m).<br />

Rifugio Sennes, sullo sfondo la Croda del Becco<br />

• SETTIMANA DI FANES (Rifugio La Varella) °°<br />

Nel regno dei Fanes, esaltato da antiche leggende dolomitiche, itinerari<br />

splen<strong>di</strong><strong>di</strong> su tutti i versanti.<br />

1° giorno: Ritrovo al Rifugio Pederù (1540 m) e salita al Rifugio La Varella<br />

(203 m);<br />

2° giorno: Salita alla Cima Nove (2 00 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

3° giorno: Salita al Monte Castello (2 17 m) e <strong>di</strong>scesa per il Vallon Bianco al<br />

rifugio;<br />

4° giorno: Salita alla f.la Medesc (2533 m) e <strong>di</strong>scesa a La Villa (146 m). Rientro<br />

in taxi a Pederù e salita al rifugio;<br />

5° giorno: Salita al Col Becchei (2794 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

6° giorno: Salita per la Val Parom a La Varella (3055 m). Discesa per il Büsc da<br />

Stlü e per il Passo <strong>di</strong> Limo al rifugio;<br />

7° giorno: Salita al Passo S. Antonio (2466 m) e <strong>di</strong>scesa a La Valle (1595 m).<br />

Rientro in taxi a Pederù.


Settimane in Dolomiti<br />

HAUTE ROUTE DELLE DOLOMITI<br />

HAUTE ROUTE DEI MONTI PALLIDI<br />

Sono settimane che prevedono quasi ogni giorno lunghi spostamenti e che<br />

per <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> itinerario (salite impegnative e <strong>di</strong>scese <strong>di</strong> notevole pendenza)<br />

sono adatte a sciatori bene allenati ed in possesso <strong>di</strong> una buona tecnica scialpinistica.<br />

• HAUTE ROUTE DELLE DOLOMITI °°<br />

La classica traversata delle Dolomiti. Circa 150 km con gli sci da ovest ad<br />

est, da S. Martino a Sesto <strong>di</strong> Pusteria attraverso alcuni dei più bei gruppi<br />

dolomitici: le Pale <strong>di</strong> S. Martino, la Marmolada, il Sella, Fanes, il Cristallo e le<br />

Tre Cime <strong>di</strong> Lavaredo.<br />

1° giorno: Da S. Martino <strong>di</strong> Castrozza salita in funivia al rif. Rosetta (257 m);<br />

2° giorno: Discesa e salita al Passo Travignolo e alla Cima Vezzana (3191 m),<br />

<strong>di</strong>scesa per la Val<br />

Strutt a quota<br />

2300 metri, salita<br />

al Passo <strong>di</strong> Val<br />

Grande o delle<br />

Farangole (2 14<br />

m), <strong>di</strong>scesa per<br />

la Val Focobon a<br />

Falcade e in taxi<br />

al Passo S. Pellegrino.<br />

Variante più faci-<br />

le: ritrovo e pernottamento<br />

al<br />

Passo Rolle. Salita<br />

al P. Mulaz<br />

(2620 m) e <strong>di</strong>scesa<br />

per la Val Focobon a Falcade;<br />

Sennes, sullo sfondo la Croda del Becco<br />

3° giorno: Salita al Passo delle Cirelle (2 6 m), <strong>di</strong>scesa al rif. Contrin (2016 m),<br />

salita a f.la Marmolada (2910 m) e <strong>di</strong>scesa per la vedretta del Vernel<br />

e il Col del Bous al lago Fedaia e al rif. Castiglioni (2044 m);<br />

4° giorno: Salita a Porta Vescovo (2557 m) e <strong>di</strong>scesa ad Arabba (1602 m). Con<br />

impianti <strong>di</strong> risalita al Sass Pordoi (2950 m). Traversata e salita al<br />

Piz Boè (3159 m), <strong>di</strong>scesa per la Val de Mezdì a Colfosco, Corvara<br />

(156 m) e con impianti sciistici <strong>di</strong>scesa a Armentarola (1630 m);<br />

5° giorno: Salita al Col Loggia (2069 m), Passo Tadega (2153 m) e per il Büsc<br />

da Stlü al Piz La Varella (3055 m). Discesa per lo stesso itinerario al<br />

Passo Tadega e per la Val <strong>di</strong> Fanes a Fiames (1293 m) e a Cortina;<br />

6° giorno: In taxi al Passo Tre Croci (1 05 m). Salita al Passo del Cristallo<br />

(2 0 m) e <strong>di</strong>scesa per il ghiacciaio e la Val Fonda a Carbonin<br />

(1437 m). In taxi a Misurina (1757 m);<br />

7° giorno: Salita al rif. Auronzo, f.la Lavaredo e f.la Toblin (2405 m). Discesa in sci<br />

per la Val Sassovecchio e la Val Fiscalina a Sesto <strong>di</strong> Pusteria (1316 m).<br />

27


2<br />

• HAUTE ROUTE DEI MONTI PALLIDI °°<br />

Questa settimana, che si snoda lungo<br />

un percorso caratterizzato da un alternarsi<br />

continuo <strong>di</strong> passi e ripide forcelle, propone<br />

un paesaggio dolomitico solitario e sconosciuto.<br />

Partendo da Carezza si attraversano<br />

i gruppi del Catinaccio, Sassolungo, Sella,<br />

Odle sino in Val Ba<strong>di</strong>a. Impegnative e ripide<br />

le <strong>di</strong>scese.<br />

1° giorno: Ritrovo al Passo <strong>di</strong> Costalunga<br />

(1745 m);<br />

2° giorno: In seggiovia al rif. Paolina (2127<br />

m), salita al Passo Cigolade<br />

(2561 m), <strong>di</strong>scesa al rif. Gardeccia<br />

(1949 m);<br />

3° giorno: Salita al Passo Principe (2601<br />

m), al Passo Molignon (2614<br />

m) e per la f.la Denti <strong>di</strong> Terra<br />

Rossa <strong>di</strong>scesa al rif. Flora <strong>Alpina</strong><br />

(171 m);<br />

4° giorno: Salita al Sasso Piatto (2297 m) e<br />

<strong>di</strong>scesa per la Val Duron a Campitello<br />

<strong>di</strong> Fassa. Con impianti<br />

sciistici al Passo Sella e al Passo<br />

Pordoi (2239 m);<br />

5° giorno: In funivia al Sass Pordoi (2950<br />

m), traversata al rif. Boè e salita<br />

al Plateau del Sella (2957 m).<br />

Passo Sennes, <strong>di</strong>scesa per la Val <strong>di</strong><br />

Krippes con ben quin<strong>di</strong>ci sciatori<br />

Settimane in Dolomiti<br />

Salita al Passo Molignon, sullo sfondo<br />

il Passo Principe<br />

Discesa per la Val Culea al Passo<br />

Gardena (2121 m);<br />

6° giorno: Dal Passo Gardena salita al<br />

Passo Cir, Passo <strong>di</strong> Crespeina<br />

(2520 m) e al Sass Ciampac<br />

(2667 m). Discesa per la Val Culea<br />

e Vallelunga a Selva Val Gardena<br />

e con impianti sciistici al rif.<br />

Col Raiser (2100 m);<br />

7° giorno: Salita alla f.la Sass de Mezdì<br />

(2597 m). Discesa a Pratello e<br />

salita a f.la S. Zenon (2294 m).<br />

Discesa per l’Alpe Medalges a<br />

Longiarù (1500 m) in Val Ba<strong>di</strong>a.<br />

Su richiesta vengono organizzate le Setti-<br />

mane del Cadore (Antelao, Pelmo e Marmarole)<br />

e delle Dolomiti del Brenta (caratterizzata<br />

da pernottamenti nei bivacchi invernali).


Ricordo <strong>di</strong> Toni Gobbi (1914 - 1970)<br />

RICORDO DI TONI GOBBI<br />

1 marzo 1970. Sto allenandomi per gli esami <strong>di</strong> maestro<br />

<strong>di</strong> sci a Piè Rosà a Cortina.<br />

Un amico mi porta la notizia da poco trasmessa alla ra<strong>di</strong>o:<br />

è morto Toni Gobbi. Ho la netta sensazione che una<br />

parte della mia vita se ne vada. Incredulo, affranto dal dolore,<br />

corro in Val Gardena, all’Alpe <strong>di</strong> Siusi, a Castelrotto.<br />

In una nuda stanza, Toni e i suoi tre sventurati compagni,<br />

<strong>di</strong>stesi su una panca, fred<strong>di</strong>, immobili, morti.<br />

Non ci posso credere! Lui, il “grande capo”, il più prudente<br />

<strong>di</strong> tutti. È vestito come sempre, la solita giacca a vento e l’immancabile<br />

berretto celeste a visiera, a coprire colpi, fratture e ferite mortali.<br />

La bocca è ancora aperta in segno <strong>di</strong> stupore e <strong>di</strong> incredulità. Un tragico,<br />

incre<strong>di</strong>bile destino accomuna molti gran<strong>di</strong> alpinisti. Toni rispon<strong>di</strong>mi... ti prego,<br />

<strong>di</strong>mmi che non è vero! Tutto tace. Oramai è lassù, forse in un mondo migliore,<br />

e ci guarda con i suoi occhi buoni, dolci <strong>di</strong> grande entusiasta ed innamorato<br />

della montagna; il suo Monte Bianco, immensità <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> spazi, la montagna<br />

“a largo respiro”!<br />

Lo guardo: ho la netta sensazione <strong>di</strong> ciò che devo fare, <strong>di</strong> ciò che proverò a<br />

fare con tutte le mie forze.<br />

A me che venivo da Venezia, quasi <strong>di</strong>giuno <strong>di</strong> montagna e solo con una gran<br />

passione, Toni Gobbi <strong>di</strong>ede un esempio, dei consigli e degli insegnamenti che<br />

determinarono poi delle scelte ben precise. Fui suo allievo durante lo svolgimento<br />

<strong>di</strong> alcune “settimane <strong>di</strong> sci-alpinismo d’alta montagna” e mi colpì soprattutto<br />

l’estrema professionalità, la de<strong>di</strong>zione completa e continua a fare la guida;<br />

l’amore, la cura per il cliente che, col passare degli anni e con l’approfon<strong>di</strong>rsi<br />

della conoscenza, <strong>di</strong>ventava amico, compagno delle stesse avventure. Mi colpì<br />

l’ampia capacità organizzativa, la scelta scrupolosa degli itinerari, la meticolosità<br />

nei dettagli,<br />

la spiccata<br />

personalità ed<br />

umanità che infondeva<br />

a tutti<br />

fi ducia e sicurezza.<br />

Toni Gobbi<br />

elevò la professione<br />

della guida<br />

alpina e del<br />

maestro <strong>di</strong> sci,<br />

a l l a rg a n d o n e<br />

gli orizzonti e<br />

promuovendo<br />

nuove idee, poi<br />

riprese un po’<br />

da tutti.<br />

29


30<br />

Ricordo <strong>di</strong> Toni Gobbi<br />

Quando, fi nito il servizio militare ad Aosta e al Quinto<br />

Alpini, decisi <strong>di</strong> stabilirmi in montagna, mi scrisse una lettera, <strong>di</strong><br />

cui riproduco una parte, per me molto cara ed importante nel<br />

prosieguo della mia professione.<br />

“Rammentati sempre che in un paese <strong>di</strong> montagna nel quale<br />

inten<strong>di</strong> stabilirti devi sempre, assolutamente considerarti come<br />

un ospite; e perciò comportarti come un ospite in casa altrui.<br />

Saranno i padroni <strong>di</strong> casa ad un certo momento, a considerarti<br />

uno dei loro se avrai <strong>di</strong>mostrato “che veramente vali” e che hai il giusto<br />

rispetto per le tra<strong>di</strong>zioni e la giusta passione per la montagna.<br />

È inoltre inutile... raccontare e magnifi care<br />

quello che hai già fatto; loro giu<strong>di</strong>cano giustamente!<br />

- quello che fai, che stai facendo, che<br />

farai; e tutto ciò deve essere fatto con la testa<br />

ancor prima che con la tecnica, con la dovuta<br />

prudenza ancor prima che con esagerato<br />

coraggio, con la dovuta sicurezza ancor prima<br />

che con il comprensibile rischio.<br />

Credo che ti troverai d’accordo su questi<br />

miei amichevoli consigli da fratello maggiore.”<br />

Gianni Pieropan, alpinista e scrittore<br />

Courmayeur:<br />

Toni Gobbi con<br />

Gaston Rébuffat<br />

vicentino, amico <strong>di</strong> gioventù e <strong>di</strong> tante<br />

avventure passate insieme,<br />

così lo ricorda:<br />

“Non si tramandano<br />

esempi, non si lasciano<br />

memorie e tracce<br />

durature senza aver<br />

voluto, senza aver<br />

preteso da noi stessi<br />

come lui volle e seppe<br />

esigere”.


Per ricordare Toni Gobbi, organizzatore delle famose<br />

“Settimane Nazionali <strong>Sci</strong>-Alpinistiche d’Alta<br />

Montagna” (XIX E<strong>di</strong>zioni), promotore dello sci-alpinismo<br />

in Italia e ideatore e <strong>di</strong>rettore dei Corsi Nazionali<br />

per la formazione delle Guide Alpine <strong>Sci</strong>atore,<br />

ho pensato <strong>di</strong> organizzare, dal lontano 19 0, ogni<br />

anno una gita sci-alpinistica nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Cortina,<br />

a Sennes, accessibile a tutti, in un ambiente bello,<br />

pieno <strong>di</strong> luce e ancora non toccato da mezzi meccanici.<br />

Un’occasione per ritrovare amici vecchi e nuovi.<br />

1960 - Settimana ai 4000 della Britannia.<br />

Per uno strano errore <strong>di</strong> sviluppo la mia<br />

immagine si sovrappone a quella <strong>di</strong> Toni<br />

alla fine della <strong>di</strong>scesa del Findelgletscher<br />

1960<br />

Settimana ai 4000<br />

della Britannia.<br />

Discesa dal Rimpfischorn,<br />

sciata in traccia<br />

<strong>di</strong> ben cinque sciatori.<br />

A destra traccia <strong>di</strong> salita<br />

Ricordo <strong>di</strong> Toni Gobbi<br />

195 - Spe<strong>di</strong>zione<br />

al Gasherbrum IV.<br />

Cassin e Gobbi a Skardu<br />

· PROGRAMMA<br />

Terzo sabato <strong>di</strong> marzo<br />

Ritrovo <strong>di</strong> tutti i partecipanti entro le ore 16.00 presso il rifugio Pederù <strong>di</strong><br />

S. Vigilio <strong>di</strong> Marebbe. Salita al rifugio Sennes (2122 m). Cena e pernottamento.<br />

Terza domenica <strong>di</strong> marzo<br />

Gita sci-alpinistica ad una delle numerose cime dell’Altopiano <strong>di</strong> Sennes, a<br />

seconda delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> innevamento.<br />

1966 - Settimana della Vanoise<br />

Salita alla Grande Casse<br />

Rifugio <strong>di</strong> Mont Pourri<br />

Per chi volesse conoscere<br />

qualcosa <strong>di</strong> più su Toni Gobbi,<br />

consigliamo la lettura <strong>di</strong> alcuni<br />

articoli apparsi sulla rivista CAI<br />

n. 4 aprile 1971; il libro “Ricordo<br />

<strong>di</strong> Toni Gobbi” (Neri Pozza ed.<br />

’72); un articolo <strong>di</strong> Lucien Devies<br />

sulla rivista “La Montagne” n. 1,<br />

2, 1972; un articolo <strong>di</strong> Armando<br />

Bianciar<strong>di</strong> sulla rivista “Rassegna<br />

<strong>Alpina</strong>” n. 15, 1970; la guida “<strong>Sci</strong>-<br />

Alpinismo nelle Alpi” ed. Tamari<br />

Bologna; la parte de<strong>di</strong>cata allo<br />

sci-alpinismo <strong>di</strong> T. Gobbi sulla<br />

Enciclope<strong>di</strong>a dello <strong>Sci</strong>atore dei<br />

F.lli Fabbri e<strong>di</strong>tore; l’articolo “T.<br />

Gobbi, maestro <strong>di</strong> sci-alpinismo”<br />

<strong>di</strong> P. Crivellaro sulla Rivista della<br />

Montagna, n. 159, 1993.<br />

31


32<br />

Adamello: Passo <strong>di</strong> Cavento<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990


SETTIMANE D’ALTA MONTAGNA<br />

Settimane d’alta montagna<br />

SILVRETTA - GROSS VENEDIGER - GRAN PARADISO -<br />

ADAMELLO - 4000 DELLA BRITANNIA<br />

Sono Settimane adatte a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta<br />

allo sci-alpinismo d’alta montagna e che vogliono apprendere i vari tipi <strong>di</strong> progressione<br />

sul ghiacciaio e su terreni misti. Como<strong>di</strong> e accoglienti i rifugi.<br />

LEGENDA: Facile ° , Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà °° , Difficile °°°<br />

• SETTIMANA DEL SILVRETTA °°<br />

Una zona tra Austria e Svizzera dove la neve c’è sempre, fino a maggio;<br />

farinosa e trasformata dal gelo notturno e dal sole in primavera. In programma<br />

il Piz Buin e lunghe in<strong>di</strong>menticabili <strong>di</strong>scese. Rifugi dotati <strong>di</strong> ogni como<strong>di</strong>tà.<br />

1° giorno: Ritrovo ad Ischgl (Austria). Con impianti sciistici al Pauliner K. e traversata<br />

al rif. Heidelberger (2264 m);<br />

2° giorno: Salita al Breite Krone (3079 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Jamtal (2165 m);<br />

3° giorno: Salita allo Augstenberg Nord (322 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Jamtal;<br />

4° giorno: Salita al Dreiländer Spitze (3197 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Wiesbadener<br />

(2443 m);<br />

5° giorno: Salita al Piz Buin (3312 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Silvretta (2341 m);<br />

6° giorno: Salita allo Schneeglocke (3223 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Saarbrucker<br />

(235 m);<br />

7° giorno: Salita al K. See Horn (3023 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio e a Wirl (1622 m).<br />

• SETTIMANA DEL GROSS VENEDIGER °°<br />

Il gruppo del Gross Vene<strong>di</strong>ger, non ancora toccato da impianti <strong>di</strong> risalita,<br />

costituisce un ambiente ideale per lo sci-alpinismo. Di grande sod<strong>di</strong>sfazione le<br />

lunghe <strong>di</strong>scese su ghiacciai poco crepacciati e molto como<strong>di</strong> i due rifugi.<br />

1° giorno: Ritrovo a Neukirchen e salita al rifugio Berndl. Alm (1514 m) nella<br />

Obersulzbachtal;<br />

2° giorno: Salita al rifugio Kürsinger (2547 m);<br />

3° giorno: Salita al Gross Vene<strong>di</strong>ger (3674 m), <strong>di</strong>scesa al Vene<strong>di</strong>ger Scharte e<br />

salita al Klein Vene<strong>di</strong>ger (3477 m). Discesa per l’Obersulzbach Kees<br />

al rifugio;<br />

4° giorno: Salita al Grosser Geiger (3360 m) e <strong>di</strong>scesa per il Maurer Kees al<br />

rifugio Rostocher (22 0 m);<br />

5° giorno: Salita al Reggen Torl (3056 m) e per l’Umbal Kees al Pizzo dei Tre<br />

Signori (3499 m); <strong>di</strong>scesa per l’itinerario <strong>di</strong> salita al rifugio;<br />

6° giorno: Salita per il Maurer Kees al Maurer Torl (310 m), <strong>di</strong>scesa e salita<br />

per il Sonntags Kees alla Schliefer Spitze (32 0 m). Discesa nella<br />

Obersulzbachtal e a Neukirchen.<br />

33


34<br />

• SETTIMANA DEL GRAN PARADISO E VAL DI RHÊMES °°<br />

Vengono visitate alcune delle zone più belle della Valle d’Aosta: la selvaggia<br />

Val <strong>di</strong> Rhêmes e il Parco del Gran Para<strong>di</strong>so, regno in<strong>di</strong>sturbato <strong>di</strong> stambecchi,<br />

camosci ed aquile. Tra le cime in programma svetta il Gran Para<strong>di</strong>so con i<br />

suoi 4000 metri.<br />

1° giorno: Ritrovo a Cogne (1534 m) e salita al rifugio V. Sella (25 4 m);<br />

2° giorno: Salita alla Grand Serra (3552 m) e traversata al rifugio V. Emanuele<br />

(2732 m);<br />

3° giorno: Salita al Gran Para<strong>di</strong>so (4061 m) e <strong>di</strong>scesa a Pont (1960 m);<br />

4° giorno: Salita alla Cima <strong>di</strong> Entrelor (3430 m) e <strong>di</strong>scesa a Rhêmes Notre-<br />

Dame (1723 m). Salita al rifugio Benevolo (22 5 m);<br />

5° giorno: Salita alla Punta Galisia (3346 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

6° giorno: Salita alla Becca della Traversière (3337 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

7° giorno: Salita alla Grande Vaudala (3272 m) e <strong>di</strong>scesa a Rhêmes Notre-<br />

Dame.<br />

• SETTIMANA DELL’ADAMELLO °°<br />

L’Adamello legato ai ricor<strong>di</strong> della prima guerra mon<strong>di</strong>ale propone, tra sconfinati<br />

ghiacciai, una serie <strong>di</strong> itinerari <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà. Classica ed entusiasmante<br />

la lunghissima <strong>di</strong>scesa a Ponte <strong>di</strong> Legno per la Vedretta del Pisgana.<br />

1° giorno: Ritrovo al Passo del Tonale<br />

(1 7 m). Con impianti<br />

sciistici al Passo Para<strong>di</strong>so<br />

e al Passo Presena (2999<br />

m). Discesa al rifugio Mandrone<br />

(2449 m);<br />

2° giorno: Salita al rifugio Lobbia<br />

Alta (3040 m) e alla Cresta<br />

Croce (3276 m), Il Cannone.<br />

Discesa al rifugio;<br />

3° giorno: Salita al Dosson <strong>di</strong> Genova<br />

(3429 m) e <strong>di</strong>scesa al Pian<br />

<strong>di</strong> Neve e al rifugio;<br />

4° giorno: Salita al Passo <strong>di</strong> Cavento<br />

(3191 m) e al Carè Alto<br />

(3462 m). Discesa per la<br />

Vedretta <strong>di</strong> Lares a quota<br />

2 00 m, salita al Passo <strong>di</strong><br />

Lares (3253 m) e <strong>di</strong>scesa<br />

per la Vedretta della Lobbia<br />

a quota 2 00 m; salita<br />

al Passo della Lobbia e al<br />

rifugio;<br />

5° giorno: Salita per il Pian <strong>di</strong> Neve<br />

all’Adamello (3554 m).<br />

Settimane d’alta montagna<br />

Settimana ai 4000 della Britannia: Feegletscher


Discesa e salita al Corno Bianco (3434 m). Discesa per il versante<br />

sud-est sulla Vedretta del Mandrone a quota 2 00 m e salita al rifugio;<br />

6° giorno: Discesa sulla Vedretta del Mandrone a quota 2900 m e salita al<br />

Passo Venezia (32 5 m). Discesa per la Vedretta del Pisgana e la Val<br />

Narcanello a Ponte <strong>di</strong> Legno (125 m).<br />

• SETTIMANA AI 4000 DELLA BRITANNIA °°<br />

La settimana della Britannia, tra Saas Fee e Zermatt, presenta quattro 4000:<br />

Allalinhorn, Alphubel, Rimpfischorn, Strahlorn, e un quasi 4000 il Fluchtorn. Le<br />

salite vengono realizzate in sci fino in cima (o ben poco sotto ); lunghe e molto<br />

panoramiche le <strong>di</strong>scese su imponenti ghiacciai.<br />

Ritrovo a Saas Grund (1559 m).<br />

1° giorno: Con impianti sciistici al rif. Langflue (2 70 m); salita all’Allalinhorn<br />

(4027 m) e <strong>di</strong>scesa per il Feegletscher al Felskin (2991 m); salita al<br />

rifugio Britannia (3030 m);<br />

2° giorno: Salita al Fluchtorn (3791 m) e <strong>di</strong>scesa per l’Allalingletscher al rifugio;<br />

3° giorno: Salita all’Allalinpass (3564 m) e al Rimpfischorn (4197 m). Discesa<br />

per il Mellichgletscher al rifugio Tasch (2701 m);<br />

4° giorno: Salita all’Alphubeljoch<br />

(37 2 m) e all’Alphubel<br />

(4206 m). Discesa per il<br />

Feegletscher al Felskin<br />

e salita al rifugio Britannia;<br />

5° giorno: Salita per il ghiacciaio<br />

<strong>di</strong> Allalin allo Strahlorn<br />

(412 m); <strong>di</strong>scesa all’A-<br />

dlerpass e per il Findelgletscher<br />

a Sunnegga e<br />

a Zermatt (1620 m).<br />

Settimana ai 4000 della Britannia: Allalingletscher<br />

Settimane d’alta montagna<br />

Su richiesta viene organizzata la<br />

Settimana al rifugio Franz - Senn -<br />

Hutte (2147 m) nelle Alpi <strong>di</strong> Stubai,<br />

vicino a Innsbruck con partenza<br />

da Neustift. Una settimana adatta<br />

a tutti gli sciatori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a capa-<br />

cità e con base un comodo e acco-<br />

gliente rifugio. Un piccolo regno per<br />

lo sci-alpinismo!. A poca <strong>di</strong>stanza la<br />

possibilità <strong>di</strong> sciare nel comprensorio<br />

sciistico austriaco più grande,<br />

Stubai Gletscher, con più <strong>di</strong> 100 km<br />

<strong>di</strong> piste.<br />

35


36<br />

HAUTE ROUTE COURMAYEUR,<br />

CHAMONIX, ZERMATT, BREUIL °°<br />

La prima grande traversata nella<br />

storia dello sci-alpinismo; scoperta<br />

dagli alpinisti inglesi oltre cento<br />

anni or sono per collegare Zermatt<br />

con Chamonix, venne poi valorizzata<br />

e ampliata da Toni Gobbi che la<br />

percorse con clienti ben 34 volte e<br />

che così la descrive: “La più famosa<br />

alta via delle Alpi. Una traversata<br />

stupenda, in<strong>di</strong>menticabile, me<strong>di</strong>amente<br />

impegnativa sia dal lato fisico<br />

che dal lato tecnico, nella quale le<br />

tappe aumentano gradualmente in<br />

lunghezza e <strong>di</strong>fficoltà, dando così<br />

modo ai partecipanti <strong>di</strong> “ingranare”<br />

<strong>di</strong> giorno in giorno sempre più fisicamente<br />

che tecnicamente“.<br />

Ritrovo a Courmayeur presso l’albergo Dente del Gigante <strong>di</strong> Entrèves.<br />

1° giorno: In funivia al Colle del Gigante (3430 m); <strong>di</strong>scesa per la Vallée Blanche<br />

e la Mer de Glace a Chamonix (1037 m). Trasferimento ad Argentière<br />

ed in funivia ai Grands Montets (3297 m); <strong>di</strong>scesa sul glacier<br />

d’Argentière e salita al rif. Argentière (2771 m);<br />

2° giorno: Salita al Col du Chardonnet (3223 m), <strong>di</strong>scesa sul glacier du Saleina<br />

e salita alla f.la du Saleina (3267 m) e traversata al rifugio Trient<br />

(3170 m);<br />

3° giorno: Discesa per il glacier du Trient e salita alla f.la du Chamois; <strong>di</strong>scesa<br />

per la Val d’Arpette a Champex (1472 m). In taxi a Verbier, salita in<br />

funivia al Mont Gelé e trasferimento al rifugio Montfort (2457 m);<br />

4° giorno: Salita al Col de la Chaux (2940 m)<br />

e alla Rosablanche (3336 m); <strong>di</strong>-<br />

scesa al lago des Dix e salita al rifugio<br />

des Dix (292 m);<br />

5° giorno: Salita alla Pigne d’Arolla (3795 m)<br />

e <strong>di</strong>scesa al rifugio des Vignettes<br />

(3157 m);<br />

6° giorno: Salita per il Col de l’Evêque (3392<br />

m), Col du Mont Brûlé (3213 m),<br />

al Col de Valpelline (356 m).<br />

Discesa per il ghiacciaio <strong>di</strong> Stockji<br />

e <strong>di</strong> Zmutt a Zermatt (1616m);<br />

7° giorno: Salita in funivia al Colle del Teo-<br />

Settimana del Cevedale: ghiacciaio<br />

del Forno, verso il colle degli Orsi<br />

Settimane d’alta montagna<br />

Discesa dall’Adlerpass per il Findelgletscher<br />

dulo (3322 m) e <strong>di</strong>scesa a Cervinia,<br />

Breuil (2000 m).


Settimane d’alta montagna<br />

ÖTZTALER ALPEN - CEVEDALE - VANOISE - DELFINATO - OBERLAND -<br />

BERNINA - MONTE ROSA - GRAND COMBIN VELAN - MONTE BIANCO<br />

Sono settimane che propongono l’ascensione ad alcune delle mete sci-<br />

alpinisticamente più note e più impegnative delle Alpi. Sono riservate quin<strong>di</strong> a<br />

sciatori-alpinisti completi, <strong>di</strong> provate capacità ed esperienza.<br />

• SETTIMANA DELLE ÖTZTALER ALPEN °°<br />

Si svolge in territorio italiano e austriaco; compiendo un lungo anello attraversa<br />

i ghiacciai e le vette più importanti, tra cui la Wild Spitze, le Cime Nere,<br />

il Similaun e la Palla Bianca. Ottima l’ospitalità nei rifugi.<br />

Ritrovo in Val Senales presso l’albergo Gerstgras.<br />

1° giorno: In funivia alla Gra Wand (3250 m) e <strong>di</strong>scesa all’Hochjoch hospitz<br />

(2412 m); salita alla Guslar Spitze (3073 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio<br />

Vernagt (2755 m);<br />

2° giorno: Salita alla Wild Spitze (3770 m) e <strong>di</strong>scesa per il Mittelberg joch al<br />

rifugio Braunschweiger (2759 m);<br />

3° giorno: Salita al Linkern Fernerkgl (327 m) e <strong>di</strong>scesa per la Rettenbachtal a<br />

Sölden (1377 m). In taxi a Vent (1 96 m) e salita per la Niedertal al<br />

rif. Martin Busch (2470 m);<br />

4° giorno: Salita per lo Schalferner alla Cime Nere (362 m); <strong>di</strong>scesa per il<br />

Marzelferner al rifugio e salita al rif. Similaun (3019 m);<br />

5° giorno: Salita al Similaun (3606 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio; salita all’Auslabjoch<br />

(32 0 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Bellavista (2 42 m);<br />

6° giorno: Salita per lo Hintereisferner alla Palla Bianca (3739 m) e <strong>di</strong>scesa al<br />

rifugio;<br />

7° giorno: Salita alla f.la Palla Bianca (3362 m) e <strong>di</strong>scesa per la Vedretta <strong>di</strong><br />

Vallelunga a Melago (1919 m).<br />

• SETTIMANA DEL CEVEDALE °°°<br />

Nel fantastico anfiteatro del ghiacciaio del Forno le classiche gite al Palon<br />

della Mare, S. Matteo e Pizzo Tresero hanno come base il rifugio Branca caro a<br />

tutti gli sciatori-alpinisti per l’ambiente famigliare e l’ottima cucina valtellinese<br />

della famiglia Alberti. Impegnativa l’ascensione al Gran Zebrù, da effettuarsi<br />

solo con con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> neve sicura.<br />

1° giorno: Ritrovo a S. Caterina Valfurva e salita per la Val del Forno al r. Branca<br />

(2493 m);<br />

2° giorno: Salita al Palon della Mare (3704 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

3° giorno: Salita al San Matteo (36 4 m) e <strong>di</strong>scesa per il ghiacciaio del Forno<br />

al rifugio;<br />

4° giorno: Salita al Pizzo Tresero (3602 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

5° giorno: Salita per la vedretta delle Rosole al P. Pasquale (3431 m) e al<br />

Cevedale (377 m). Discesa al rifugio Casati (3269 m) e per la<br />

vedretta Lunga al rifugio Corsi (2264 m);<br />

6° giorno: Salita per la Val Madriccio al Passo Madriccio (3123 m) e <strong>di</strong>scesa al<br />

rifugio Città <strong>di</strong> Milano (2573 m). Salita per la vedretta <strong>di</strong> Solda al<br />

rifugio Casati (3269 m):<br />

37


3<br />

Monte Rosa: salita alla Punta Dufour<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990


Settimane d’alta montagna<br />

7° giorno: Salita per la vedretta del Gran Zebrù al Gran Zebrù (3 51 m) e<br />

<strong>di</strong>scesa per lo stesso itinerario al rifugio Pizzini e a S. Caterina<br />

Valfurva (1737 m).<br />

• SETTIMANA DELLA VANOISE °°<br />

Nel Parco Nazionale della Vanoise, tra valli e luoghi poco conosciuti, due<br />

mete sci-alpinistiche importanti e <strong>di</strong> un certo impegno: La Grande Casse e il<br />

Mont Pourri.<br />

1° giorno: Ritrovo a Pralognan (1424 m). Salita al rifugio Félix Faure (2515 m);<br />

2° giorno: Salita per il glacier des Grands Couloirs alla Grande Casse (3 52 m)<br />

e <strong>di</strong>scesa per lo stesso itinerario al rifugio;<br />

3° giorno: Salita per il glacier de la Grande Casse al Col de la Grande Casse<br />

(3093 m) e <strong>di</strong>scesa per i glaciers de Rosolin e de l’Epena a Chapagny-le-Bois<br />

(1500 m);<br />

4° giorno: Salita per il glacier de la Chiaupe alla Sommet de Bellecôte<br />

(3415 m) e <strong>di</strong>scesa per il Col de la Chiaupe a Nancroix (1430 m);<br />

5° giorno: Salita al rifugio <strong>di</strong> Mont Pourri (2436 m);<br />

6° giorno: Salita per il glacier du Geay al Mont Pourri (3779 m) e <strong>di</strong>scesa al<br />

rifugio e a Nancroix.<br />

• SETTIMANA DEL DELFINATO °°<br />

Uno dei gruppi più importanti e maestosi delle Alpi Francesi. In programma<br />

l’ascensione ad una delle cime più famose delle Alpi, la Breche de la Meije.<br />

Impegnativa la salita e la <strong>di</strong>scesa al Col des Bans.<br />

1° giorno: Ritrovo a La Bérarde (1711 m) e salita al rifugio du Châtelleret<br />

(2225 m);<br />

2° giorno: Salita alla Brêche de la Meije (335 m) e <strong>di</strong>scesa a La Bérarde; salita<br />

al rifugio du Plan du Carellet (191 m);<br />

3° giorno: Salita per il glacier du Chardon a Les Rouies (35 9 m) e <strong>di</strong>scesa al<br />

rifugio;<br />

4° giorno: Salita per il glacier de la Pilatte al Col des Bans (3361 m) e <strong>di</strong>scesa<br />

a La Bérarde. In taxi a La Grave (1455 m);<br />

5° giorno: Salita al rifugio Evariste Chancel (250 m);<br />

6° giorno: Salita per il glacier de la Girose al Dôme de la Lauze (356 m);<br />

<strong>di</strong>scesa al Col de Ruillant e per il glacier du Vallon e il Vallon de la<br />

Béous a La Grave.<br />

• SETTIMANA AI 4000 DELL’OBERLAND °°°<br />

Il massiccio dell’Oberland rappresenta il complesso montuoso più alto ed<br />

esteso della Svizzera; qui nacque praticamente lo sci-alpinismo d’alta montagna<br />

con la prima traversata dell’Oberland compiuta da Paulcke nel 1 97. Una<br />

settimana in<strong>di</strong>menticabile per gran<strong>di</strong>osità d’ambiente, salite alpinisticamente<br />

molto valide e impegnative, <strong>di</strong>scese lunghissime sui ghiacciai più estesi delle<br />

Alpi. I rifugi sono situati in zone molto panoramiche.<br />

1° giorno: Ritrovo a Briga. In treno allo Jungfraujoch (3475 m);<br />

2° giorno: Salita al Rottalsattel e alla Jungfrau (415 m). Discesa sullo<br />

Jungfraufirn e salita al rifugio Mönch (3500 m);<br />

39


40<br />

19 1 - Spe<strong>di</strong>zione<br />

all’Annapurna II:<br />

con <strong>Giorgio</strong> Corra<strong>di</strong>ni<br />

sullo sperone del Dome<br />

a quota 7100<br />

Settimane d’alta montagna<br />

3° giorno: Salita al Mönch (4099 m). Discesa per lo Jungfraufirn alla<br />

Konkor<strong>di</strong>aplatz; salita al Grünhornlüche (32 9 m) e <strong>di</strong>scesa al<br />

rifugio Finsteraarhorn (3050 m);<br />

4° giorno: Salita per il Fieschergletscher al Gross Fiescherhorn (404 m) e<br />

<strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

5° giorno: Salita al Gross Wannenhorn (3905 m) e <strong>di</strong>scesa al rifugio;<br />

6° giorno: Salita al Hugisattel (4094 m) e al Finsteraarhorn (4237 m); <strong>di</strong>scesa al<br />

rifugio;<br />

7° giorno: Salita al Grünhornlüche, <strong>di</strong>scesa alla Konkor<strong>di</strong>aplatz e salita al<br />

rifugio Hollan<strong>di</strong>a (323 m);<br />

8° giorno: Salita all’Ebnefluh (3960 m), <strong>di</strong>scesa al rifugio e per il Langgletscher<br />

a Blatten (1540 m).<br />

• SETTIMANA DEL BERNINA °°°<br />

Una settimana <strong>di</strong> grande prestigio in Enga<strong>di</strong>na che richiede ottima preparazione<br />

alpinistica e sciistica. Il Piz Bernina con i suoi 4000 metri ed altri<br />

“quasi 4000 metri” presentano percorsi impegnativi con creste aeree molto<br />

panoramiche e <strong>di</strong>scese <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione su ghiacciai molto crepacciati.<br />

Molto buona la sistemazione nei rifugi Diavolezza, Boval e Coaz.<br />

1° giorno: Ritrovo alla stazione a valle della funivia del Diavolezza (Pontresina).<br />

In funivia al rifugio Diavolezza (2973 m);<br />

2° giorno: Salita al Piz Palù (3905 m) e <strong>di</strong>scesa per l’itinerario <strong>di</strong> salita e per la<br />

Isla Persa al rifugio Boval (2495 m);<br />

3° giorno: Salita per la vadret da Morteratsch alla f.la Crast‘Aguzza, al rif. Marco<br />

e Rosa (3597 m) e al Piz Bernina (4049 m). Discesa per il percorso<br />

<strong>di</strong> salita al rifugio;<br />

4° giorno: Salita alla vadret Boval Dadour, Piz Misaun (3041 m), vadretin<br />

e vadret da Misaun, colle a quota 3336 m, e per il vadretin da<br />

Tschierva al Piz Morteratsch (3751m). Discesa a quota 3347 m e per<br />

la vadret da Tschierva al rifugio Tschierva (24 0 m);<br />

5° giorno: Discesa sulla vadret da Roseg e salita per la vadret da la Sella alla<br />

f.la da la Sella (3269 m). Discesa a quota 2400 m e salita al rifugio<br />

Coaz (2600 m);<br />

6° giorno: Salita per la vadret da Roseg al Piz Gluschaint (3593 m); <strong>di</strong>scesa<br />

per l’itinerario <strong>di</strong> salita e per la Val Roseg a Pontresina (1774 m).


Settimane d’alta montagna<br />

• SETTIMANA DEL GRAND COMBIN VELAN °°°<br />

Settimana molto impegnativa con l’ascensione al Grand Combin, una delle<br />

cime più importanti e ambite della catena alpina. Comodo e accogliente il<br />

nuovo rifugio Panossière.<br />

Ritrovo a Fionnay (1490 m) (Martigny).<br />

1° giorno: Salita per il glacier de Corbassière al rifugio Panossière (2669 m);<br />

2° giorno: Salita per il glacier de Corbassière al Petit Combin (3672 m) e<br />

<strong>di</strong>scesa al rifugio per lo stesso itinerario;<br />

3° giorno: Salita per il glacier de Corbassière al Grand Combin de Grafeneire<br />

(4314 m). Discesa per lo stesso itinerario al rifugio;<br />

4° giorno: Salita per il glacier de Corbassière al Col de la Panossière (3459 m).<br />

Discesa per il glacier de Boveire a Bourg St. Pierre (1632 m);<br />

5° giorno: Salita per la Valsorey al rifugio Velan (2569 m);<br />

6° giorno: Salita per il glacier de Tseudet, Col de la Gouille (3149 m) e il glacier<br />

sup. de Valsorey al Mont Velan (3734 m). Discesa al rifugio e a<br />

Bourg St. Pierre.<br />

• SETTIMANA AI 4000 DEL MONTE ROSA °°°<br />

Una delle zone più complete ed impegnative per lo sci-alpinismo d’alta<br />

montagna. L’ascensione al Castore e a tre vette del Rosa sopra i 4500<br />

(Nordend, Dufour e Gnifetti), fanno sì che tale settimana sia riservata esclusivamente<br />

a sciatori-alpinisti tecnicamente completi. Il rifugio Monte Rosa è<br />

situato ai pie<strong>di</strong> del versante ovest del massiccio in uno scenario <strong>di</strong> incomparabile<br />

bellezza <strong>di</strong> fronte al Cervino.<br />

1° giorno: Ritrovo a Zermatt (1605 m). Con il trenino del Gornegrat a Roten<br />

Boden (2 19 m) ; traversata per il Gornergletscher al rifugio Monte<br />

Rosa (2795 m);<br />

Passo del Cristallo: <strong>di</strong>scesa in Val Fonda 31 maggio 19 2 - Mount Mckinley (6200 m),<br />

in vetta con –37°<br />

41


42<br />

Settimane d’alta montagna<br />

2° giorno: Salita per il Monte Rosa gletscher alla Nordend (4612 m) e <strong>di</strong>scesa<br />

per lo stesso itinerario al rifugio;<br />

3° giorno: Salita per lo Zwillingletscher al Colle Felix (4061 m) e al Castore<br />

(422 m); <strong>di</strong>scesa per lo stesso itinerario al rifugio;<br />

4° giorno: Salita per il Monte Rosa gletscher al Silbersattel e alla Punta Dufour<br />

(4633 m); <strong>di</strong>scesa per lo stesso itinerario al rifugio;<br />

5° giorno: Salita per il Grenzengletscher alla Punta Gnifetti (4554 m) (rif. Margherita)<br />

e <strong>di</strong>scesa per lo stesso itinerario. Traversata a Roten Boden<br />

e con il trenino a Zermatt.<br />

• SETTIMANA DEL MONTE BIANCO °°°<br />

L’ultima settimana in programma prevede l’ascensione al Monte Bianco per<br />

il versante francese. Rappresenta un degno coronamento all’attività <strong>di</strong> uno<br />

sciatore-alpinista completo e richiede una buona preparazione fisica accompagnata<br />

ad una notevole esperienza e capacità tecnica. Oltre al Bianco in programma<br />

l’Aiguille du Plan e l’Aiguille du Rochefort.<br />

Ritrovo a Courmayeur presso l’albergo Dente del Gigante (Entrèves).<br />

1° giorno: In taxi a Chamonix (1040 m). In funivia a Plan de l’Aiguille<br />

(2234 m) e per i glacier des Pélerins, des Bossons e la Jonction al<br />

rifugio Grands Mulets (3051 m);<br />

2° giorno: Salita per il Petit e Grand Plateau al rifugio Vallot (4362 m) e al<br />

Monte Bianco (4 10 m); <strong>di</strong>scesa per l’itinerario <strong>di</strong> salita al rifugio;<br />

3° giorno: Discesa per la Jonction a Plan de l’Aiguille e in funivia all’Aiguille<br />

de Mi<strong>di</strong>. Discesa per la Vallée Blanche al rifugio Requin (2516 m);<br />

4° giorno: Salita per il glacier d’Envers du Plan all’Aiguille du Plan (3676 m).<br />

Discesa per l’itinerario <strong>di</strong> salita al rifugio;<br />

5° giorno: Salita per il glacier de Leschaux e du Mont Mallet all’Aiguille de<br />

Rochefort (4001 m). La <strong>di</strong>scesa è per il percorso <strong>di</strong> salita fino alla<br />

Mer de Glace e per questa fino a Montenvers (1909 m). In trenino<br />

a Chamonix e in taxi o autobus a Courmayeur.<br />

HAUTE ROUTE DELLA CORSICA °°°<br />

La Corsica d’inverno è ancora più bella e selvaggia. L’itinerario ripercorre<br />

praticamente quello descritto nella parte estiva del programma. Da consi-<br />

derare che i rifugi non sono custo<strong>di</strong>ti e che le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> innevamento sono<br />

molto mutevoli a causa della vicinanza del mare. È quin<strong>di</strong> una settimana riservata<br />

a sciatori-alpinisti esperti e ben allenati.<br />

Haute Route<br />

della Corsica:<br />

verso la Maniccia


EQUIPAGGIAMENTO<br />

· ATTREZZATURA<br />

SCI e ATTACCHI. Vi consigliamo sci e attacchi con relativo<br />

ski-stopper (o cinghiette <strong>di</strong> sicurezza) appositamente<br />

costruiti per la pratica dello sci alpinismo. Ve ne sono<br />

molti in commercio; preferite i modelli più semplici e<br />

leggeri. — COLTELLI DA NEVE. Si applicano tra attacchi<br />

e sci e agevolano la salita su pen<strong>di</strong>i duri e ghiacciati.<br />

— BASTONCINI. Vi consigliamo bastoncini ad altezza<br />

regolabile, leggeri e resistenti. — TESSILFOCA. Adesive,<br />

in ottimo stato ed efficienti. — ARVA. Apparecchio ricetrasmittente.<br />

— SCIOLINA. In tavoletta. — IMBRAGATURA.<br />

Leggera da ghiacciaio. — CORDINO. Diametro mm,<br />

lungo 4,5 m. — MOSCHETTONE CON GHIERA. — RAMPONI<br />

E PICCOZZA. Leggeri ed efficienti. — SCARPE DA SCI-<br />

ALPINISMO. Leggere, pratiche, funzionali — THERMOS. Da<br />

mezzo litro per il te. — PALA DA NEVE. Leggera. — ZAINO.<br />

Leggero, pratico, funzionale con fissaggio per trasporto<br />

degli sci.<br />

· ABBIGLIAMENTO<br />

Biancheria intima, calzamaglia, pantaloni da sci, maglia da pelle, maglietta<br />

con “zip”, maglione o pile, giacca a vento leggera e in piumino, calzini leggeri,<br />

calzettoni lunghi, fazzoletti, foulard, guanti a cinque <strong>di</strong>ta e moffola in lana, passamontagna,<br />

berretto con visiera, scarpette da ginnastica (sono comode in rifugio),<br />

tuta da ginnastica leggera, occhiali da sole, bustina da toilette, crema solare,<br />

crema per i pie<strong>di</strong>, cerotti, pila frontale tascabile, tessera CAI e carta d’identità.<br />

19 3 - Aconcagua (6959 m),<br />

poco sotto la cima<br />

Settimane d’alta montagna<br />

Traversata della sud<br />

della Tofana<br />

· CAPI DI RICAMBIO<br />

Biancheria intima, maglia da pelle, calzini,<br />

calzettoni.<br />

Il materiale elencato è assolutamente<br />

necessario per un pratico e funzionale svolgimento<br />

de LESETTIMANE. Non appesantite<br />

lo zaino con cose inutili: preparatelo con<br />

questo elenco alla mano e controllate tutto.<br />

Tenete presente che deve rimanere un po’<br />

<strong>di</strong> spazio per le bevande e i “viveri da corsa”<br />

che verranno ripartiti in peso uguale tra tutti<br />

i partecipanti.<br />

A cura dell’organizzazione verrà portato<br />

al seguito: tessilfoca, attrezzi vari per riparazione,<br />

pacchetto me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> pronto soccorso,<br />

corda, cor<strong>di</strong>ni, slitta <strong>di</strong> soccorso e pala<br />

da neve, ban<strong>di</strong>erine per segnalazione.<br />

43


44<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

Sennes, salita al Monte Sella <strong>di</strong> Sennes - Tofana <strong>di</strong> Rozes, parete sud, via Dimai. Traversata


IL GIORNO GRANDE<br />

• ROCCIA, SCI-ALPINISMO, FONDO<br />

DAL FALZAREGO A DOBBIACO<br />

Le tre specialità più belle che vi offre la montagna<br />

in una sola giornata. Un’esperienza nuova,<br />

completa, adatta a tutti gli sciatori-alpinisti bene<br />

allenati.<br />

Dalla zona del Passo Falzarego salita<br />

a pie<strong>di</strong> o con gli sci all’attacco<br />

della Torre Falzarego. Lasciata<br />

la attrezzatura<br />

sci-alpinistica alla<br />

base, si effettua<br />

l’ascensione per<br />

la via delle guide.<br />

Si scende, si riprende<br />

l’attrez-<br />

zatura e si sale a<br />

f.la Travenanzes.<br />

Tracce<br />

LE<br />

TOFANE<br />

VAL TRAVENANZES<br />

FORCELLA<br />

TRAVENANZES<br />

2507<br />

PASSO<br />

FALZAREGO<br />

2105 2054<br />

PARTENZA<br />

FIAMES<br />

1293<br />

TORRE FALZAREGO<br />

Il giorno grande<br />

DOBBIACO<br />

1241<br />

ARRIVO<br />

HOTEL<br />

SANTER<br />

CRODA ROSSA<br />

CIMABANCHE<br />

1529<br />

1225<br />

CORTINA D’AMPEZZO<br />

Discesa per la Val Travenanzes a<br />

Pian de Loa e a Fiames.<br />

Cambio d’equipaggiamento e<br />

con gli sci da fondo lungo la pista che<br />

segue il tracciato della vecchia ferrovia<br />

fino a Dobbiaco allo sta<strong>di</strong>o<br />

dello sci <strong>di</strong> fondo. Hotel Santer:<br />

nuoto nella piscina coperta, sauna<br />

e cena.<br />

· PROGRAMMA<br />

ROCCIA:<br />

Torre Falzarego<br />

via delle guide 3° e 4° grado;<br />

SCI-ALPINISMO:<br />

Salita a f.la Travenanzes<br />

e <strong>di</strong>scesa per la Val Travenanzes<br />

a Fiames;<br />

FONDO:<br />

Pista <strong>di</strong> fondo<br />

da Fiames a Dobbiaco,<br />

Hotel Santer (km 25).<br />

45


46<br />

Racchette da neve<br />

RACCHETTE DA NEVE (CIASPE o CIASPOLE)<br />

Camminare con le racchette da neve è il modo più<br />

semplice e naturale per conoscere ed apprezzare la montagna<br />

d’inverno. Camminare liberi tra i boschi o seguendo<br />

i vecchi sentieri estivi, lontano dal clamore delle piste da<br />

sci affollate, scoprire la natura silenziosa e addormentata<br />

dell’incantato paesaggio invernale. Sono immagini, sensazioni,<br />

emozioni che riempiono <strong>di</strong> gioia, tranquillità e felicità<br />

una bella giornata invernale a <strong>di</strong>retto contatto con la<br />

natura.<br />

Le gite in programma sono adatte a tutti gli escursionisti<br />

con un minimo <strong>di</strong> allenamento a camminare.<br />

· EQUIPAGGIAMENTO:<br />

Racchette da neve, abbigliamento invernale, zaino leggero<br />

con thermos, ghette e scarponi <strong>di</strong> buona consistenza,<br />

due bastoncini da sci.<br />

Elenchiamo alcune gite in programma nella zona <strong>di</strong> Cortina<br />

e <strong>di</strong>ntorni.<br />

1) Campo, Malga Federa, Col Giarinei e ritorno;<br />

Setsass, verso il Tabià<br />

delle Guide<br />

2) Ponte <strong>di</strong> Rocurto, Rifugio Cinque Torri, giro delle Cinque Torri e ritorno;<br />

3) Strada per il Passo Giau, località Canope, f.la Giau, Mondeval e ritorno;<br />

4) Pezziè de Parù, Cason <strong>di</strong> Formin, rifugio Croda da Lago, Federa, Campo;<br />

5) Rifugio Fedare, Masona<strong>di</strong>e, Perazze, Valiate, f.la Nuvolau e ritorno a Fedare;<br />

6) Passo Falzarego, Lago Limides, Pian dei Menis, Boscato, Passo Falzarego;<br />

7) Malga Castello, f.la Sief, Tabià delle Guide, malga Castello;<br />

) Cian Zopè, rif. Cinque Torri, Landries, Bai de Dones;<br />

9) Cason de Rozes, Rozes, Sotecordes, rif. Dibona, Cian Zopè;<br />

10) Rif. Piè Tofana, Val Drusciè, Lago Ghe<strong>di</strong>na, Col Drusciè, Piè Tofana;<br />

11) Pian de Loa, Ponte<br />

Alto, Pian de Loa,<br />

Antruilles, Pian de<br />

Loa;<br />

12) S. Uberto, ra Stua,<br />

rif. Fodara, rif.<br />

Sennes e ritorno<br />

per la Val Salata;<br />

13) S. Uberto, ra Stua,<br />

Capanna Lerosa e<br />

ritorno;<br />

14) Misurina, Monte<br />

Piana e ritorno;<br />

15) Passo Tre Croci,<br />

Tabià delle Guide<br />

Tardeiba e ritorno.


Val Popena, Val delle Baracche. Guglia <strong>di</strong> Val Popena Alta e Campanile Dibona<br />

47


4<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

Oberland: <strong>di</strong>scesa dal Weissnollen, sullo sfondo il Finsterharhorn.<br />

Foto piccola: Annapurna II (7960 m) sullo sperone del Dome


Alpinismo<br />

ALPINISMO<br />

SCALATE SU ROCCIA IN DOLOMITI<br />

Le classiche scalate su roccia nella zona <strong>di</strong> Cortina e in tutte le Dolomiti.<br />

Durante le scalate verrà spiegato e <strong>di</strong>mostrato lo stile <strong>di</strong> arrampicata, il corretto<br />

procedere su roccia con coor<strong>di</strong>nazione ed equilibrio, il modo <strong>di</strong> legarsi,<br />

i vari no<strong>di</strong>, l’uso della corda, le manovre <strong>di</strong> assicurazione e la <strong>di</strong>scesa a corda<br />

doppia.<br />

Vengono elencati alcuni esempi <strong>di</strong> scalate zona per zona specificando la<br />

quota, l’autore, l’anno della prima salita e grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />

• CINQUE TORRI<br />

Il posto ideale per iniziare ad arrampicare, per imparare i primi movimenti e<br />

passare poi a vie <strong>di</strong> roccia <strong>di</strong> ogni grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />

TORRE GRANDE CIMA NORD (2361 m) (G. Ghe<strong>di</strong>na 1880) 2° e 3° gr.<br />

TORRE GRANDE CIMA SUD (2361 m) (S. Innerkofler 1892) 2° e 3° gr.<br />

“ “ “ “ (A. e G. Dimai 1927) via Myriam 5° gr.<br />

TORRE GRANDE CIMA OVEST (2355 m) (1930) via delle guide 3°e 4°+ gr.<br />

“ “ “ “ (E. Lacedelli 1929) via Olga 5°+ gr.<br />

TORRE ROMANA (2300 m) (Gr. Scoiattoli 1944) via <strong>di</strong>edro nord 4°+ gr.<br />

TORRE BARANCIO (2300 m) (I. Dibona 1934) parete nord 4°+ gr.<br />

TORRE LUSy (22 0 m) (Z. Pompanin 1913) parete nord 3° e 4° gr.<br />

TORRE QUARTA BASSA (2220 m) (A. Dibona 1911) parete sud-est 3°+ gr.<br />

TORRE QUARTA ALTA (2240 m) (A. Dibona 1911) parete sud-est e poi est 4° gr.<br />

TORRE INGLESE (2240 m) (G.S. Menar<strong>di</strong> 1901) parete est 3° e 4° gr.<br />

• GRUPPO DI FANIS<br />

TORRE PICCOLA DI FALZAREGO (2416 m) (E. Comici 1934) via spigolo sud 5° gr.<br />

“ “ “ “ (Brandolin 1980) parete sud est 5° gr.<br />

“ “ “ “ (via delle Guide 1960) parete sud est 3°e 4°+ gr.<br />

“ “ “ “ (L. Ghe<strong>di</strong>na 1954) via <strong>di</strong>retta 4° e 5°- gr.<br />

TORRE GRANDE DI FALZAREGO (2500 m) (S. Lussato 1957) spigolo sud-ovest 4° gr.<br />

“ “ “ “ (I. e A. Dibona 1933) parete sud-est 5°+ gr.<br />

PUNTA ALPINI (23 0 m) spigolo sud 4° gr.<br />

PIRAMIDE COL DEI BOS (2400 m) spigolo Alpini 3° e 4° gr.<br />

“ “ “ “ (E. Cipriani 1997) via En coulisse 4° e 5° gr.<br />

COL DEI BOS (24 m) (M. Bianchi 1944) via Ada 4° e 5° gr.<br />

“ “ “ (S. Alverà 1947) spigolo sud 5° gr.<br />

SASS DE STRIA (2477 m) (A. Cobertaldo 1939) spigolo sud 3° e 4° gr.<br />

LAGAZUOI PICCOLO (2500 m) via del Buco 4° e 5° gr.<br />

LAGAZUOI PICCOLO PARETE OVEST (2450 m) (E. Cipriani 1988) il Trapezio via Giordano 4° gr.<br />

“ “ “ “ (E. Cipriani 1988) “ via Centrale 4°+ gr.<br />

“ “ “ “ “ “ via del Tetto 4° gr.<br />

“ “ “ “ (M. Doglioni 1986) “ via M. Speciale 5° gr.<br />

TORRE LAGAZUOI (27 0 m) (E. Costantini 1944) sperone sud 4°+ gr.<br />

LAGAZUOI NORD (2 04 m) (P. Consiglio 1954) parete ovest 4° e 4°+ gr.<br />

49


50<br />

Alpinismo<br />

CIMA DEL LAGO (2654 m) (M. Dall’Oglio 1954) <strong>di</strong>edro sud-ovest 4° e 4°+ gr.<br />

• GRUPPO DEL NUVOLAU<br />

PUNTA DALLAGO (2470 m) (F. Dallago 1969) via della Vipera 3° e 4° gr.<br />

CRODA NEGRA (251 m) (E. Cipriani 1997) via Centrale 5°- gr.<br />

CIMA GALLINA (2520 m) (G. <strong>Peretti</strong> 1981) fessura sud 4° e 5° gr.<br />

MONTE AVERAU (2647 m) (A. Alverà 1945) via sud-ovest 4° e 4°+ gr.<br />

“ “ (O. Eisenstecken 1948) spigolo sud 4°+ gr.<br />

MONTE GUSELA (2595 m) (F. Dallago 1970) parete sud-ovest 4° e 5° gr.<br />

• LASTONI DI FORMIN<br />

GRANDE PARETE COSTEANA (25 4 m) (F. e P. Bonetti 1977) via dei Bolognesi 4° e 4°+ gr.<br />

CIMA CASON DI FORMIN (2376 m) (F. Dallago 1970) <strong>di</strong>edro nord-ovest 4° e 4°+ gr.<br />

• CRODA DA LAGO<br />

CIMA CRODA DA LAGO (2701 m) (M. Innerkofler 1884) via comune 3° gr.<br />

“ “ (L. Sinigaglia 1893) cresta nord 3° e 4° gr.<br />

CAMPANILE INNERkOFLER (2701 m) (H. Hahn 1912) parete est 5°- gr.<br />

BECCO DI MEZZODì (2603 m) (S. Siorpaes 1872) via comune 3° gr.<br />

“ “ (G. Haupt 1912) camino nord-ovest 4° e 5- gr.<br />

• GRUPPO DELLE TOFANE<br />

PRIMO SPIGOLO TOFANA DI ROZES (2700 m) (A. Alverà 1946) spigolo sud-est 4° e 5° gr.<br />

TERZO SPIGOLO TOFANA DI ROZES (2 0 m) (A. Alverà 1946) terzo spigolo 4° e 5° gr.<br />

TOFANA DI ROZES (3225 m) (A. Dimai 1901) parete sud 4° gr.<br />

TOFANA DI ROZES (3225 m) (A. Dibona 1930) spigolo sud-ovest 4° gr.<br />

• GRUPPO DEL POMAGAGNON<br />

TESTA DEL BARTOLDO (2435 m) (I. e F. Dibona 1937) via <strong>di</strong>retta 4° e 5° gr.<br />

PUNTA FIAMES (2240 m) (A. Dimai 1901) parete sud 4° gr.<br />

PUNTA FIAMES (2240 m) (F. Iori 1909) spigolo sud 5° gr.<br />

• SENNES<br />

CRODA DEL BECCO (2 10 m) via delle placche lastroni ovest 4° gr.<br />

• FANES<br />

SASSO DELLE NOVE (296 m) (R. Messner 1965) via delle placche 4° gr.<br />

“ “ (Antecima <strong>di</strong> dx, G. <strong>Peretti</strong> 1980) fessura sud 3° e 4° gr.<br />

• GRUPPO DEI CADINI DI MISURINA<br />

PUNTA COL DE VARDA (2504 m) (E. Comici1934) fessura nord-ovest 4° e 5° gr.<br />

CAMPANILE DULFER (2706 m) (H. Dulfer 1913) spigolo sud 4° e 5°- gr.<br />

CIMA CADIN DI S. LUCANO (2 39 m) (F. Maraini 1935) spigolo nord 5°- gr.<br />

TORRE WUNDT (2517 m) (P. Mazzorana 1938) parete sud 4° gr.<br />

TORRE DEL DIAVOLO (259 m) (H. Dulfer 1913) 5° gr.<br />

TORRE LEO (A. Dibona 1907) 5° gr.<br />

CIMA CADIN DELLE BISSE (2356 m) (P. Mazzorana 1937) spigolo sud-ovest 5° e 5°+gr.


• TRE CIME DI LAVAREDO<br />

IL MULO (2 00 m) (P. Mazzorana 1942) parete est 4°+ gr.<br />

CIMA OVEST (2973 m) (F. Demuth 1933) parete nord-est 4°, 5°, A0 gr.<br />

CIMA GRANDE (2999 m) (A. Dibona 1909) spigolo nord-est 4°+ gr.<br />

CIMA PICCOLA (2 57 m) (H. Helversen 1890) parete est e camino nord 4°+ gr.<br />

CIMA PICCOLISSIMA (2700 m) (P. Preuss 1911) fessura nord-est. 5° gr.<br />

PATERNO (2744 m) (H. Bolte 1930) spigolo nord-ovest 4° gr.<br />

Ca<strong>di</strong>n delle Bisse, via Mazzorana<br />

Alpinismo<br />

• SOTTOGRUPPO DEL POPENA<br />

POPENA BASSO (2225 m) (P. Mazzorana 1931) <strong>di</strong>edro e parete est 4° gr.<br />

“ “ (P. Mazzorana 1936) parete est 4° gr.<br />

GUGLIA DE AMICIS (2150 m) (H. Dulfer 1913) parete est 5° e A0 gr.<br />

• GRUPPO DELLE MARMAROLE<br />

TORRE DEI SABBIONI (2531 m) (L. Cesaletti 1877) parete sud-ovest 3° e 4° gr.<br />

• GRUPPO DEI MONFALCONI<br />

CAMPANILE DI VAL MONTANAIA (2173 m) (V. W. von Glanvell 1902) parete sud 4° e 4°+ gr.<br />

51


52<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

Sass dla Crusc via R. Messner al Gran Muro<br />

Foto piccole: 1 - Cristallo <strong>di</strong>scesa in Val Fonda. 2 - Monte Kenya <strong>di</strong>scesa a corda doppia dalla Punta Nelion. 3 - Calanques En Veau via della Calanque. 4 - Mount Mckinley<br />

(6200 m) poco prima della cima lungo lo spigolo ovest. 5 - Haute Route verso il M. Blanc de Cheilon. 6 - Alpe del Camoscio <strong>di</strong>scesa per il canalone ovest a Braies


VAL BADIA, VAL GARDENA, VAL DI FASSA<br />

Alpinismo<br />

• GRUPPO DEL PUEZ<br />

SASS CIAMPAC (2672 m) (G. Adang 1903) parete sud-est 4° e 5°- gr.<br />

TORRE LIETRES (2400 m) (J. Hruschka 1921) parete sud 4°+ e 5° gr.<br />

• GRUPPO DEL CIR<br />

GRANDE CIR (2592 m) (G. Demetz 1936) spigolo sud-est 4°+ e 5° gr.<br />

• GRUPPO DEL SELLA, SASSOLUNGO<br />

PIZ DA LECH (290 m) (E. Castiglioni 1935) parete sud-est 4° e 4°+ gr.<br />

“ “ (A. Dorigatti 1973) parete sud 5° gr.<br />

SASSO DELLE NOVE (2904 m) (E. Castiglioni 1935) parete est 4° e 4°+ gr.<br />

GRANDE CAMPANILE DEL MURFREIT (2724 m) (L. Trenker 1912) parete nord-est 3° e 4° gr.<br />

MEISULES DA LA BIESCES (2457 m) (F. Gluck 1928) fessura ad ypsilon 4° e 4°+ gr.<br />

DAINT DE MEZDì (2 1 m) (L. Rizzi 1900) parete sud 4° gr.<br />

PIZ DA LEC (290 m) (A. Dibona 1911) parete ovest 4° gr.<br />

IV. TORRE DEL SELLA (2605 m) (F. Gluck 1929) parete ovest 4° e 5°- gr.<br />

III. TORRE DEL SELLA (2696 m) (G. Jahn 1918) parete sud-ovest 4° gr.<br />

II. TORRE DEL SELLA (259 m) (Kasnapoff 1913) parete nord 4°+ gr.<br />

I. TORRE DEL SELLA (2533 m) (M. Gabloner 1905) via dei camini parete sud-est 4° gr.<br />

I. TORRE DEL SELLA (2533 m) (H. Steger 1928) spigolo ovest 4°+ gr.<br />

“ “ (F. Gluck 1935) via dei Pilastrini 4°+ gr.<br />

CIAVAZES (2500 m) (B. Rossi 1945) parete sud-ovest 3° e 4° gr.<br />

“ “ (S. Del Torso 1935) via della Rampa 3° e 4° gr.<br />

“ “ (L. Micheluzzi 1928) via piccola Micheluzzi 4° e 4°+ gr.<br />

CENGIA DEL SASS PORDOI (2710 m) (F. Bernard 1929) via Fedele 4°+ gr.<br />

SASS PORDOI (2910 m) (A. Dibona 1910) via Dibona 4° e 4°+ gr.<br />

“ “ (G.B. Piaz 1932) via Maria 4°+ gr.<br />

IL DENTE (3001 m) (L. e G. Bernard 1890) via normale 3°+ gr.<br />

TORRE INNERkOFLER (30 1 m) (A. Dibona 1910) spigolo sud-est 3° e 4° gr.<br />

PUNTA GROHMANN (3126 m) (A. Dimai 1908) parete sud 4°- gr.<br />

CAMPANILE DI VENERE (29 7 m) (G. Jahn 1917) parete sud-ovest 3° e 4° gr.<br />

SASSOLUNGO (31 1 m) (R. Pichl 1918) parete nord-est 4° gr.<br />

PUNTA DELLE CINQUE DITA (2996 m) (J. Bogele 1906) traversata da sud verso nord 3° e 4°gr.<br />

“ “ (K. Kiene 1912) fessura Kiene parete est 4°+ e 5°- gr.<br />

IL POLLICE (2953 m) (G. Jahn 1917) spigolo nord 4°- e 4° gr.<br />

• MONTE STEVIA<br />

TORRE FIRENZE (2493 m) (F. Gluck 1920) spigolo ovest 4° e 4°+ gr.<br />

• GRUPPO DELLE ODLE<br />

GRANDE FERMEDA (2 73 m) (M. Bettega 1887) parete sud 2° e 3° gr.<br />

ODLA DE CISLES (27 0 m) (J. Ofner 1908) spigolo sud-est 3° e 4°- gr.<br />

SAS DE MEZDì (2762 m) (A. Dibona 1917) spigolo sud-ovest 4° gr.<br />

53


54<br />

Alpinismo<br />

• SCILIAR<br />

PUNTA SANTNER (2414 m) (K. Domenigg 1904) parete nord e spigolo NNO 3° e 4° gr.<br />

MONTE CASTELLO (2510 m) (H. Waldner 1922) parete nord e spigolo NE 4° e 4° + gr.<br />

• MARMOLADA<br />

PUNTA PENIA (3342 m) (M. Bettega 1901) parete sud 4° e 4°+ gr.<br />

• CIVETTA E MOIAZZA<br />

TORRE DI VALGRANDE (2752 m) (C. Polazzon 1941) pilastro nord-est 4° e 4°+ gr.<br />

TORRE VENEZIA (2337 m) (E. Castiglioni 1929) parete ovest 3° e 4° gr.<br />

PUNTA AGORDO (2300 m) (A. Da Roit 1941) <strong>di</strong>edro ovest 4° e 4°+ gr.<br />

PALA DELLE MASENADE (2413 m) (L. Decima 1976) parete SSO 4° e 5° gr.<br />

• GRUPPO DELLO SCHIARA<br />

GUSELA DI VESCOVÀ (2365 m) (F. Iori 1913) via normale 4°+ gr.<br />

SECONDA PALA DI BALCON (2364 m) (N. Cusinato 1952) cima O pilastro S 3° e 4° gr.<br />

TERZA PALA DI BALCON (232 m) (R. Goedecke 1967) parete est 3° e 4° gr.<br />

• GRUPPO DEL CATINACCIO<br />

TORRE DELAGO (2790 m) (G.B. Piaz 1911) spigolo sud-ovest 3° e 4° gr.<br />

TORRE STABELER (2 05 m) (R. Ferhmann 1908) parete sud 4° e 4°+ gr.<br />

TORRE WINkLER (2 00 m) (G. Winkler 1887) fessura sud-est 4° e 4°+ gr.<br />

ATTRAVERSATA DELLE TRE TORRI da Ovest ad Est 4° gr.<br />

PUNTA EMMA (2617 m) (F. Bernard 1929) parete sud-est 4°+ gr.<br />

RODA DI VAEL (2 06 m (A. Dibona 1908) parete sud-ovest 4° e 4°+ gr.<br />

• PALE DI S. MARTINO DI CASTROZZA<br />

GUSIGLIO (2510 m) (M. Bettega 1901) spigolo nord-ovest 3° gr.<br />

PALA DI S.MARTINO (29 7 m) (G. Langes 1920) pilastro sud-ovest 3° e 4° gr.<br />

CIMA DELLA MADONNA (2733 m) (G. Langes 1920) spigolo del velo NO 4° e 5° gr.<br />

SASS D’ORTIGA (2634 m) (Kees, Wiessner 1928) spigolo ovest 4° e 4°+ gr.<br />

• GRUPPO DEL BRENTA<br />

CASTELLETTO (2601 m) (O. Gasperi 1935) spigolo Gasperi 3° gr.<br />

“ “ (E. e K. Kiene 1910) parete sud 4° e 5° gr.<br />

CASTELLETTO DI MEZZO (2571 m) (B. Dallagiacoma 1935) 3° e 4°+ gr.<br />

CAMPANILE BASSO (2 3 m) (K. Berger) via normale 3° e 4° gr.<br />

CAMPANILE BASSO (2 3 m) (P. Preuss 1911) parete est 4° e 5° gr.<br />

“ “ (R.Fehrmann 1908) <strong>di</strong>edro sud-ovest 4°+ e 5° gr.<br />

CROZZON DI BRENTA (3135 m) (F. Schneider 1905) spigolo nord 4° e 4°+ gr.<br />

CIMA MARGHERITA (2 45 m) (R. Videsott 1926) parete SSO 3° e 4° gr.<br />

CIMA BRENTA BASSA (2 09 m) (V. E. Fabbro 1913) spigolo ovest 3° e 4° gr.<br />

CIMA BRENTA ALTA (2960 m) (P. Prati 1926) spigolo sud 4° e 5° gr.<br />

CIMA MOLVENO (2917 m) (S. Agostini 1931) parete ovest 3° e 4° gr.<br />

“ “ (B. Detassis 1964) via Quintavalle 3° e 4° gr.<br />

TORRE PRATI (26 0 m) (M. Armani 1932) spigolo ovest 4°+ gr.<br />

TORRE DI BRENTA (3014 m) (G. Adang 1901) parete nord 3° e 3°+ gr.


TORRE DI BRENTA (3014 m) (G. Leonar<strong>di</strong> 1943) parete nord 4° + gr.<br />

DENTI D’AMBIEZ (2 40 m) (M. Armani 1938) 4° + gr.<br />

CIMA D’AMBIEZ (3102 m) (E. Castiglioni 1942) <strong>di</strong>edro nord-est 3° e 4° gr.<br />

PUNTA DELL’IDEALE (2950 m) (M. Stenico 1943) spigolo ovest 4° e 5° gr.<br />

CIMA CEDE ORIENTALE (2757 m) (U. Frishauf 1924) parete NNE 4° e 5° gr.<br />

• PICCOLE DOLOMITI<br />

BAFFELAN (1793 m) (G. Bortolan 1927) parete nord 4° gr.<br />

PRIMO APOSTOLO (173 m) (O. Faccio 1936) 4° e 5° gr.<br />

Pomagagnon, via Diretta Ignazio e Fausto Dibona:<br />

il passaggio della terza cengia<br />

Alpinismo<br />

55


56<br />

Alpinismo<br />

SCALATE A FORFAIT A CORTINA E DINTORNI<br />

Una nuova formula comprendente sei scalate a forfait da <strong>di</strong>stribuire in tutta<br />

la stagione estiva.<br />

Il programma A prevede sei scalate fra il 3° e 4° grado; il programma B<br />

prevede sei scalate fra il 4° e 5° grado. Ci si può accordare anche per gruppi e<br />

zone <strong>di</strong>verse. Possibilità <strong>di</strong> cambiare con scalate <strong>di</strong> pari <strong>di</strong>fficoltà.<br />

PROGRAMMA A: Torre Piccola <strong>di</strong> Falzarego (via guide), Sass de Stria (via<br />

Cobertaldo), Lagazuoi (via del Buco), Piramide Col dei Bos (via Alpini), Popena<br />

Basso (via Mazzorana), Torre Wundt (via Mazzorana).<br />

PROGRAMMA B: Averau (via Alverà), Cason <strong>di</strong> Formin (via Dallago), Cima<br />

del Lago (via Dall’Oglio), Col dei Bos (via Alverà), Primo Spigolo Tofana (via<br />

Alverà), Col de Varda (via Comici).<br />

VIE COMUNI IN DOLOMITI E DINTORNI<br />

Vengono elencate le principali vie comuni in Dolomiti e zone limitrofe. Vie<br />

lunghe, ”a largo respiro” che richiedono una buona dose <strong>di</strong> allenamento fisico,<br />

anche se non è necessario un livello tecnico molto elevato. Normalmente presentano<br />

<strong>di</strong>fficoltà tecniche tra il primo e terzo grado, con rarissimi passaggi <strong>di</strong><br />

quarto grado.<br />

ANTELAO (3264 m) (M. Ossi 1860) 1° e 2° grado<br />

PELMO (316 m) (J. Ball 1857) 1° e 2° grado<br />

SORAPISS (3205 m) (P. Grohmann 1864) 1° 2° 3° grado<br />

CRISTALLO (3221 m) (P. Grohmann 1865) 1° e 2° grado<br />

PIZ POPENA (3152 m) (S. Siorpaes 1870 ) 1° e 2° grado<br />

TOFANA DI DENTRO (323 m) (P. Grohmann 1865) 1° grado<br />

CRODA ROSSA D’AMPEZZO (3146 m) (M. Innerkofler 1883) 2° 3° e 4° grado<br />

CRODA DEI TONI (3094 m) (M. Innerkofler 1887) 2° 3° e 3°+ grado<br />

CIMA GRANDE DI LAVAREDO (2999 m) (P. Grohmann 1869) 2° e 3° grado<br />

CIMA OVEST DI LAVAREDO (2973 m) (M. Innerkofler 1879) 2°+ grado<br />

CIMA PICCOLA DI LAVAREDO (2857 m) (M. Innerkofler 1881) 3°+ grado<br />

MONTE POPERA (3046 m) (S. Siorpaes 1874) 1° e 2° grado<br />

CRODA DEI RONDOI (2873 m) (M. Innerkofler 1878) 1° e 2° grado<br />

CRODA ROSSA DI SESTO (2965 m) (M. Innerkofler 1878) 1° grado<br />

CRIDOLA (2581 m) (J. Kugy 1884) 1° e 2° grado<br />

DURANNO (2665 m) (S. Siorpaes 1874) 3°+ grado<br />

CIVETTA (3220 m) (S. De Silvestro 1860) 1° e 2° grado<br />

AGNER (2872 m) (C. Tomè 1875) 1° e 2° grado<br />

MARMOLADA PUNTA PENIA (3342 m) (P. Grohmann 1864) 1° e 2° grado<br />

SASSOLUNGO (3181 m) (P. Grohmann 1869) 2° 3°e 3°+ grado<br />

CATINACCIO (2981 m) (F. Devouassoud 1874) 2° grado<br />

CIMON DELLA PALA (3184 m) (L. Bernard 1889) 2° e 3° grado<br />

CIMA TOSA (3173 m) (G. Loss 1865) 1° e 2° grado<br />

CIMA BRENTA (3150 m) (A. Dallagiacoma 1882) 1° e 2° grado


Riccardo Cassin - Via Gan<strong>di</strong>n al Cinquantenario in Grigna<br />

Alpinismo<br />

ESCURSIONI A CORTINA E DINTORNI<br />

Camminare in montagna, a contatto con la natura per scoprire luoghi<br />

famosi e poco conosciuti, attraversando prati, boschi, ghiaioni e rocce.<br />

Tenere sempre un ritmo regolare e fermarsi per una breve sosta circa ogni<br />

ora. I bastoncini possono essere utili come aiuto per le <strong>di</strong>scese ripide e per<br />

coloro che soffrono <strong>di</strong> dolori articolari, ma non devono essere usati sempre e a<br />

sproposito! Si cammina male e si perde il senso naturale dell’equilibrio.<br />

Alcuni esempi <strong>di</strong> gite:<br />

GITE FACILI: Capanna Lerosa, Val Travenanzes, Rifugio Croda da Lago,<br />

Giro delle Tre Cime, Lagazuoi-Armentarola, Val Popena, Rifugio Carpi, Rifugio<br />

Sennes e Fodara.<br />

GITE DI MEDIA DIFFICOLTÀ: Pomagagnon, Col <strong>di</strong> Lana, Giro della Croda<br />

Rossa, Croda del Becco, Tre Cime-Val Campo <strong>di</strong> Dentro, Val dei Baranci, Cima<br />

Piatta Alta, Croda Cernera, Giro del Sassolungo.<br />

GITE DIFFICILI: Cengia Paolina, Tofana <strong>di</strong> Rozes, Tofana <strong>di</strong> Dentro, Val Fonda,<br />

Monte Valon Bianco, Ca<strong>di</strong>ni: sentieri Bonacossa e Durissini, Monte Averau,<br />

Pomagagnon-terza cengia.<br />

VIE FERRATE IN DOLOMITI<br />

Vengono proposte le più belle vie ferrate e sentieri ferrati della zona <strong>di</strong><br />

Cortina e <strong>di</strong> tutte le Dolomiti.<br />

• CORTINA E DINTORNI<br />

PUNTA FIAMES ferrata Michielli-Strobel<br />

COL ROSÀ, ferrata Bovero<br />

TOFANA DI ROZES E TRE DITA ferrata Lipella<br />

57


5<br />

PUNTA ANNA ferrata Olivieri<br />

TOFANA II via ferrata<br />

RA VALLES sentiero ferrato<br />

CIMA FANIS ferrata Tomaselli<br />

SORAPISS ferrata Berti, Minazio<br />

e Vandelli<br />

CRISTALLO ferrata M.Bianchi<br />

“ sentiero ferrato I. Dibona<br />

“ sentiero ferrato R. De Pol<br />

SESTO sentiero ferrato degli Alpini<br />

“ ferrata Roghel<br />

e cengia Gabriella<br />

“ Paterno, ferrata<br />

SASS RIGAIS due ferrate<br />

SELLA Meisules, ferrata<br />

SELLA ferrata Tridentina<br />

SASSOPIATTO ferrata O. Schuster<br />

PIZ DA LEC ferrata<br />

MESOLA ferrata delle Trincee<br />

MARMOLADA ferrata cresta ovest<br />

a Punta Penia<br />

PASSO SANTER via ferrata<br />

CATINACCIO via ferrata<br />

CIVETTA via ferrata Alleghesi<br />

CIVETTA via ferrata Tissi<br />

MOIAZZA via ferrata Costantini<br />

SCHIARA ferrata Zacchi<br />

“ ferrata Berti<br />

“ ferrata del Marmol<br />

A destra:<br />

Monte<br />

Cervino,<br />

via italiana<br />

Sotto:<br />

Courmayeur<br />

aprile 2000:<br />

Gara <strong>di</strong> sci e<br />

festa delle Guide.<br />

In compagnia <strong>di</strong><br />

Albino Alverà,<br />

Renato Petigax<br />

e Attilio Ollier<br />

Alpinismo<br />

Foto <strong>di</strong> Lorenzo Lorenzi<br />

VIE COMUNI NELLE ALPI<br />

In programma alcune classiche vie comuni su tutto l’arco alpino. Sono vie<br />

lunghe che richiedono un buon allenamento fisico ed una buona preparazione<br />

tecnica sia su roccia che sul misto:<br />

GROSS GLOCkNER (3768 m) (J. kerer 1864) cresta sud-ovest via Stüdlgrat<br />

ORTLES (3905 m) (J. Pichler 1804) versante nord-ovest<br />

PIZZO BERNINA (4049 m) (J. Coaz 1850) versante sud per il rif. Marco e Rosa<br />

MONTE DISGRAZIA (3678 m) (T. Cox 1862) cresta Ovest-Nord-Ovest<br />

PIZZO BADILE (3308 m) (F. e H. Devouassoud 1867) versante sud<br />

MONTE ROSA PUNTA GNIFETTI (4554 m) (G. Gnifetti 1842) dal rif. Gnifetti al rif. Margherita<br />

MONTE CERVINO (4478 m) (J.B. Bich e J.A. Carrel 1865) via italiana per cresta S-O<br />

MONTE BIANCO (4810 m) (M. Paccard e J. Balmat 1786) via francese dal D.<br />

du Goûter


SCALATE ED ESCURSIONI<br />

ALL’ISOLA D’ELBA<br />

In un ambiente magico ed intatto<br />

con i profumi della macchia me<strong>di</strong>terranea,<br />

sulla costa sud dell’isola, a Chiessi,<br />

scalate sul granito del Monte S. Bartolomeo,<br />

Monte Cotete, Il Timone, Monte<br />

Schiappone, Monte La Galera e Sassi <strong>di</strong><br />

Madonna del Monte.<br />

Escursioni a Madonna del Monte,<br />

Monte Capanne, Valle del Poio e la<br />

Grande traversata dell’isola d’Elba (ve<strong>di</strong><br />

il racconto: “La magia <strong>di</strong> Chiessi”).<br />

SETTIMANE<br />

IN CALANQUES (SEI GIORNI)<br />

Sulla costa francese a Cassis, a pochi<br />

chilometri da Marsiglia, il fascino <strong>di</strong><br />

arrampicare in riva al mare. Un calcare<br />

stupendo modellato dalla continua azione<br />

del sole, vento ed acqua. Alloggio in<br />

albergo a Cassis.<br />

Alpinismo<br />

PROGRAMMA A FINO AL 4° GRADO<br />

(possibilità <strong>di</strong> cambiare con scalate <strong>di</strong> pari <strong>di</strong>fficoltà)<br />

Località En Veau: Petite Aiguille, Aiguille Anonyme,<br />

Calanque, Sirene Liautard, Pic sans Nom, Sans Soucis,<br />

Ramon;<br />

Località Sugiton: Arête du Vallon;<br />

Località Morgiou: Paroi Noire;<br />

Località Candelle: La grande Candelle;<br />

Località S. Michel: Arête de la Cordée, Victor Martin,<br />

La Bonne Mère;<br />

Località S. Victoire: Le grand Parcours, Les deux<br />

Ecailles.<br />

Calanques, En Veau<br />

Isola d’Elba, in cima al S. Bartolomeo<br />

PROGRAMMA B FINO AL 5° GRADO<br />

(possibilità <strong>di</strong> cambiare con scalate <strong>di</strong> pari <strong>di</strong>fficoltà)<br />

Località En Veau: Super Calanque, Si Ray, Pilier Droite<br />

et Gauche de la Passerelle, Doigt de Dieu;<br />

Località Morgiou: Grand Dièdre, Super Belvedere;<br />

Località Sormiou: Levant ou Canceou, Couchant;<br />

Località S. Michel: Le Pin, Goudes: voie Barrin;<br />

Località S. Victoire: La Martine, La Reposante, Les Fa-<br />

gots.<br />

59


60<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

19 3 - K2 ( 611 m) - Versante nord dal campo base<br />

Foto piccola: Sullo spigolo nord del K2 a quota 7900


ISOLA D’ELBA<br />

LA MAGIA DI CHIESSI<br />

Da Marina <strong>di</strong> Campo prendemmo la<br />

strada che porta alla Costa del Sole. Era<br />

una giornata <strong>di</strong> fine aprile ‘ 9. Il cielo<br />

limpido e chiaro, l’aria fine e leggera ci<br />

portava i profumi del finocchio selvatico,<br />

dell’elicriso, del rosmarino e delle<br />

ginestre in fiore.<br />

Montecristo e Pianosa sembrava <strong>di</strong><br />

toccarle con mano, tanto erano vicine;<br />

Chiessi<br />

Il Timone<br />

vi<strong>di</strong> due grossi strapiombi a forma <strong>di</strong> tetto che<br />

facevano parte <strong>di</strong> un gran piastrone <strong>di</strong> granito<br />

a forme <strong>di</strong> placche che portava in cima al San<br />

Bartolomeo.<br />

Subito pensai... sta a vedere che hanno ancora<br />

da scalarli e la felicità mi pervase tutto.<br />

Ci guardammo e scoprimmo che l’ultimo<br />

para<strong>di</strong>so era arrivato; così fu il primo in<strong>di</strong>menticabile<br />

incontro con Chiessi.<br />

Alla sera mangiammo orate alla brace, con<br />

un vinello bianco, fresco, leggero ed un po’<br />

aspretto delle vigne <strong>di</strong> Chiessi. Facemmo subito<br />

amicizia con la gente del posto e trovammo<br />

subito semplicità, simpatia e calore umano.<br />

All’indomani partii subito in <strong>di</strong>rezione del S.<br />

Bartolomeo, “dal profilo <strong>di</strong> vecchio in<strong>di</strong>ano”<br />

Isola d’Elba<br />

un po’ più lontano le cime del Monte Cinto e della<br />

Paglia Orba in Corsica ancora cariche <strong>di</strong> neve.<br />

Dall’alto le baie <strong>di</strong> Cavoli e Fetovaia, con la sabbia<br />

bianca ed il mare verde blu nella loro splen<strong>di</strong>da<br />

solitu<strong>di</strong>ne. Io e Stella ci guardammo con la<br />

gioia nel cuore e ci sembrò d’essere in para<strong>di</strong>so.<br />

Ma il para<strong>di</strong>so doveva ancora arrivare. Passammo<br />

il paese <strong>di</strong> Pomonte e, dopo la curva, sotto il<br />

cimitero fermai la macchina. Sotto <strong>di</strong> noi una piccola<br />

baia; mare blu intenso che bagnava scogli <strong>di</strong><br />

granito rosa, un pugno <strong>di</strong> piccole case bianche;<br />

verso ovest, come una saetta, dal mare si slanciava<br />

verso il cielo uno scoglio a forma <strong>di</strong> timone<br />

contornato da voli <strong>di</strong> gabbiani. Sopra il paesino,<br />

terrazze coltivate ad orti e vigne si spingevano<br />

fin verso la montagna.<br />

Mi girai e<br />

sopra il cimitero<br />

Via dei Gigli Martagoni<br />

61


62<br />

per esplorare le possibili vie <strong>di</strong> arrampicata. Trovai un conta<strong>di</strong>no dalla faccia<br />

scarna, rugosa e con un bel sorriso. “Buongiorno, dove va a quest’ora?”.<br />

“Salute a lei, vado verso il S. Bartolomeo, anzi mi sa <strong>di</strong>re se per caso qualche<br />

alpinista è già salito per quegli strapiombi là sopra?”. “Che io sappia no, ma<br />

perchè vuole salire proprio <strong>di</strong> là che è più <strong>di</strong>fficile?. Se lei va verso quel crinale<br />

laggiù, c’è un comodo sentiero che la porta su un grande passo dove ci sono i<br />

resti <strong>di</strong> una chiesa; <strong>di</strong> lì pur con qualche <strong>di</strong>fficoltà può salire per il versante nord<br />

e rapidamente andare in cima”.<br />

“Grazie, ma sa, noi alpinisti siamo una razza un pò speciale, un pò matta, e<br />

ci piace scalare le montagne anche dai versanti più <strong>di</strong>fficili”.<br />

Mi guardò un po’ allibito ed incredulo pensando sicuramente che <strong>di</strong> matti<br />

al mondo ce ne sono sempre! “Grazie ancora, arrivederci”.<br />

La saggezza ed<br />

il buon senso <strong>di</strong><br />

quel conta<strong>di</strong>no an-<br />

cora adesso mi<br />

rimangono dentro<br />

e mi spingono<br />

a fare il lavoro <strong>di</strong><br />

guida alpina con<br />

ancora maggiore<br />

umiltà, prudenza e<br />

sicurezza.<br />

Il granito era<br />

bello, sicuro, sano,<br />

<strong>di</strong> un colore rosa,<br />

giallo, rosso paragonabile<br />

al più<br />

bello del Gruppo<br />

del Monte Bianco.<br />

Tornai l’anno dopo, acquistai casa a Chiessi, ed iniziai le scalate. Dapprima<br />

La guida alpina Aldo Leviti sulla via 111 e Lode<br />

Isola d’Elba<br />

la “Via dei Veci” che supera con bei passaggi lo strapiombo <strong>di</strong> destra; poi<br />

la “Via dei Gigli Martagoni” che con un’ar<strong>di</strong>ta traversata supera il tetto <strong>di</strong><br />

sinistra.<br />

A questo punto entra in gioco l’incontro fortuito, a Chiessi, con un’altra<br />

guida alpina, Aldo Leviti <strong>di</strong> Predazzo, fortissimo alpinista con all’attivo numerose<br />

vie estreme su tutto l’arco alpino. È a lui, al suo intuito ed alle sue notevoli<br />

capacità tecniche, che si devono le scalate più impegnative che seguiranno.<br />

Con questo caro amico, e con Fabrizio Galeazzi <strong>di</strong> Chiessi ed altri amici guide<br />

alpine che sono venuti a trovarmi in questi anni, è proseguita l’esplorazione e<br />

l’effettuazione <strong>di</strong> nuove vie <strong>di</strong> roccia nel territorio <strong>di</strong> Chiessi, Pomonte e Marciana.<br />

Sul versante nord del S. Bartolomeo è stata approntata una via ferrata con<br />

materiale <strong>di</strong> massima sicurezza che permetterà a tutti <strong>di</strong> salire agevolmente<br />

sulla cima.<br />

Ed ecco la via moderna, dura, “del geco spaventato”, sulla Cima <strong>di</strong> Chiessi<br />

“La Grotta“; la scoperta del grande Aldo dello scoglio dell’Aquila a Mar-


Isola d’Elba<br />

ciana Alta, dove è stato attrezzato<br />

un gioiellino <strong>di</strong> palestra<br />

<strong>di</strong> roccia con varie piccole vie<br />

facili e <strong>di</strong>fficili. La riscoperta<br />

<strong>di</strong> una via sullo sperone del<br />

Monte Galera a nord. Quin<strong>di</strong><br />

a Pomonte la via sulla “freccia“<br />

del Monte Schiappone; a<br />

Chiessi, “la via delle Cotete”<br />

sulle placche del versante est<br />

e, per chi vuole abbinare una<br />

bella nuotata ad una scalata,<br />

la salita al Timone.<br />

In questi anni, ancora con Monte S. Bartolomeo<br />

Aldo, l’apertura della via<br />

“Olympus” sulla parte sinistra della “Grotta”, molto dura e tecnica; un’altra bella<br />

via logica e strapiombante sul lato sinistro del S. Bartolomeo, denominata “111<br />

e Lode”. Con Fabrizio è stata aperta “la <strong>di</strong>rettissima alla Freccia” del Monte<br />

Schiappone, e con Aldo e Mariolino Conti <strong>di</strong> Lecco, due eleganti vie sullo<br />

“Spigolo al Sole” sulla destra della “Grotta”.<br />

A tutti gli appassionati <strong>di</strong> montagna e mare l’augurio <strong>di</strong> scoprire e tornare a<br />

Chiessi, oasi <strong>di</strong> pace, serenità e felicità dell’Elba.<br />

SAN BARTOLOMEO<br />

1. Via Ferrata;<br />

2. Via dei Veci (1990) 5°;<br />

3A. Via dei Gigli Martagoni<br />

(1991) 4° sup.;<br />

3B. Via 111 e Lode (2001) 6A;<br />

4. Via Aspide (1991) 6C;<br />

5. Partenza Bestiale 7B;<br />

6. Via Passo <strong>di</strong> Sambo 7B.<br />

°°°°°°°° vari monotiri.<br />

CIMA DI CHIESSI (La Grotta)<br />

1. Via del Geco Spaventato<br />

(1991) 6B+<br />

2. Via Me<strong>di</strong>terranea (2000) 7A;<br />

3. Via Olympus (2001) 6C;<br />

3A. Variante Ascari 7C;<br />

4. Tintura ri<strong>di</strong>cola (2003) 6A. A1;<br />

5. Spigolo al Sole (2004) 5°+,<br />

Variante A 4°+;<br />

6. Spigolo al Sole <strong>di</strong> destra<br />

(2006) 6B.<br />

ALTRE VIE:<br />

Monte Cotete: Via delle Cotete (2000) 5°+; Il Timone 2° e 3°.<br />

Pomonte: Monte Schiappone, Via della Freccia A (199 ) 4° sup., B (2004) 6A+.<br />

Marciana: Monte La Galera (199 ) 4° sup.<br />

Marciana: Scoglio dell’Aquila, Sassi <strong>di</strong> Madonna del Monte; Palestra <strong>di</strong> roccia dal 4° a 6B+<br />

63


64<br />

Settimane, alte vie, gran<strong>di</strong> giri<br />

SETTIMANE, ALTE VIE, GRANDI GIRI<br />

Vengono proposti alcuni dei più bei giri escursionistici delle Dolomiti e<br />

dell’intero arco alpino.<br />

Su richiesta ve ne proponiamo degli altri come: Alpi Carniche, Alta Via delle<br />

Leggende (Dolomiti), Val Ridanna, Alpi Passirie, Ortles-Cevedale, Bernina (versante<br />

italiano), Monte Disgrazia, Adamello, Alta via Tullio Vidoni (Monte Rosa),<br />

Alta via della Valle d’Aosta, Tours des Combins, Queyras, Vanoise, Delfinato,<br />

Monte Pollino (Calabria), Gran Sasso (Abruzzi), Etna e isola <strong>di</strong> Marettimo<br />

(Sicilia), Golfo <strong>di</strong> Orosei (Sardegna). Siamo a <strong>di</strong>sposizione per qualsiasi altra<br />

vostra proposta.<br />

Adatte a tutti gli escursionisti con un buon allenamento. I pernottamenti<br />

sono in alberghetti e como<strong>di</strong> rifugi, solo raramente in bivacchi. Alcuni giri prevedono<br />

l’uso <strong>di</strong> piccozza e ramponi.<br />

LEGENDA: Facile ° , Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà °° , Difficile °°°<br />

• IL GRANDE GIRO DI CORTINA (SETTE GIORNI) °°<br />

In sette giorni il grande giro delle montagne attorno a Cortina e <strong>di</strong>ntorni.<br />

1° giorno: Ritrovo alle ore 17.00 a Campo <strong>di</strong> Cortina (ex H. Tiziano). Salita con<br />

taxi-jeep al rif. Croda da Lago (2046 m);<br />

2° giorno: Salita alla f.la Ambrizzola (2277 m), Mondeval, f.la Giau (2360 m),<br />

Passo Giau (2233 m) Masarè, f.la Nuvolau (2413 m), f.la Gallina<br />

(2465 m), <strong>di</strong>scesa per la Val <strong>di</strong> Limides al passo Falzarego (2105 m).<br />

Salita in funivia al rif. Lagazuoi (2752 m);<br />

3° giorno: Discesa al laghetto Lagazuoi, salita a f.la del Lago (24 6 m), <strong>di</strong>scesa<br />

al Passo Tadega e per il lago <strong>di</strong> Limo a Fanes, rif. La Varella<br />

(203 m). In taxi-jeep a Pederù (1540 m) e al rif. Sennes (2122 m);<br />

4° giorno: Salita al rif. Biella e a f.la Cocodain (2332 m), malga Cavallo<br />

(2164 m), Giro della Croda Rossa, rif. Vallandro (2040 m);<br />

5° giorno: Salita al pianoro <strong>di</strong> M. Specie (2200 m), <strong>di</strong>scesa per la Val Chiara a<br />

Landro (1406 m). Salita per la Val <strong>di</strong> Rienza al rif. Locatelli e al rif.<br />

Pian <strong>di</strong> Cengia (2522 m);<br />

6° giorno: Salita per le Crode dei Piani al M. Paterno (2744 m), <strong>di</strong>scesa alla<br />

f.la del Passaporto (2530 m), rif. Lavaredo (2344 m) e rif. Auronzo<br />

(2330 m). Crinale M. Campedelle, sentiero attrezzato A. Bonacossa,<br />

rif. Fonda Savio (2359 m), f.la del Diavolo (23 0 m), f.la Misurina<br />

(2400 m), rif. Col de Varda (2115 m). Discesa in seggiovia a Misurina<br />

(1776 m) e in autobus a Rio Gere (169 m). Salita in seggiovia a f.la<br />

Staunies e al rif. G. Lorenzi (2932 m);<br />

7° giorno: Sentiero ferrato I. Dibona sulle Creste Bianche fino a f.la Grande;<br />

<strong>di</strong>scesa per il Gravon del Forame a f.la Verde (23 0 m). Sentiero<br />

ferrato Renè De Pol alla punta Ovest del Forame (23 5 m) e <strong>di</strong>-<br />

scesa per il Forame al rif. Ospitale (1490 m). In autobus a Cortina.


Settimane, alte vie, gran<strong>di</strong> giri<br />

• L’ANELLO ZOLDANO (SEI GIORNI) °°<br />

Sei giorni tra i monti <strong>di</strong> Zoldo, nei gruppi del Mezzodì, Tamer, S. Sebastiano,<br />

Moiazza, Civetta, Pelmo, Col Dur, Monte Rite, Sfornioi e Bosconero.<br />

Ritrovo alla sera presso l’Hotel Corinna nei pressi del bivio della statale proveniente<br />

da Longarone (ss 251) e (ss 347) per Cibiana <strong>di</strong> Cadore.<br />

1° giorno: Dal Ponte delle Bocole ( 05 m), salita per la casera <strong>di</strong> Col Marsang<br />

(1290 m), f.la Col <strong>di</strong> Pelos (1 00 m), f.la Belvedere (1964 m) al rif.<br />

Angelini Sora ‘l Sass (15 m);<br />

2° giorno: Discesa in Val Pramper e per Giaron de la Fopa (1210 m), Col de<br />

Michiel (1491 m), Baita Angelini (16 0 m), f.la val Barance (16 m),<br />

Passo Duran, al rif. S. Sebastiano (1601 m);<br />

3° giorno: Traversata alla Casera <strong>di</strong> Moiazza (1754 m), biv. Grisetti (2050 m),<br />

f.la crepe <strong>di</strong> Moiazzetta (2300 m), Tappa del Todesco (22 1 m) al rif.<br />

Sonino al Coldai (2132 m);<br />

4° giorno: Discesa a malga Pioda (1 15 m) e per Casera Vescovà, giro del<br />

Pelmetto e del Pelmo al rif. Venezia (1946 m);<br />

5° giorno: Per il passo <strong>di</strong> Rutorto a Zoppè, rif. Talamini, f.la Val Inferna, f.la<br />

Deona (2055 m), Monte Rite (21 3 m) e <strong>di</strong>scesa al Passo Cibiana e<br />

al rif. Remauro (1530 m);<br />

6° giorno: Salita a Casera Copada, f.la Ciavazole (1994 m) e al rif. Bosconero<br />

(1475 m); <strong>di</strong>scesa al Pian del Mugon, casera del Mugon (1024 m) e<br />

all’Hotel Corinna.<br />

• LA GRANDE TRAVERSATA DELLE PALE DI S. MARTINO DI CASTROZZA (SEI GIORNI) °°<br />

Sei giorni tra Le Pale <strong>di</strong> San Martino, l’altopiano desertico e le Pale che<br />

hanno affascinato lo scrittore Dino Buzzati ispirandogli il capolavoro, ”Il deserto<br />

dei Tartari”.<br />

Ritrovo alla sera presso il ristorante Al Rustico <strong>di</strong> Mezzavalle in Val S. Lucano<br />

(Agordo).<br />

1° giorno: Da Col dei Prà ( 43 m) per la Val d’Angheraz a quota 1600 m, via<br />

ferrata Dell’Orsa, sentiero R. Furlan, f.la del Miel (2520 m), Riviera<br />

<strong>di</strong> Manna al rif. Rosetta (25 1 m);<br />

2° giorno: Passo Rosetta (2572 m), attacco via ferrata Bolver Lugli, Bivacco<br />

Fiamme Gialle, (salita facoltativa al Cimon della Pala 31 4 m), Passo<br />

<strong>di</strong> Travignolo (2925 m), Cima Vezzana (3192 m), Bivacco Brunner<br />

Val Strutt, sentiero delle Farangole, rif. Rosetta;<br />

3° giorno: Passo <strong>di</strong> Val <strong>di</strong> Roda, Col delle Fede, Passo <strong>di</strong> Ball (2443 m), rif.<br />

Pra<strong>di</strong>dali (227 m), via ferrata del Porton, f.la del Porton (24 0 m),<br />

f.la Stephen (2705 m), Cima Val <strong>di</strong> Roda (2791 m), Passo <strong>di</strong> Ball<br />

(2443 m), rif. Pra<strong>di</strong>dali;<br />

4° giorno: Salita al ghiacciaio della Fradusta, f.la Alta (2727 m), Fradusta (2939 m),<br />

Passo Canali (2469 m); <strong>di</strong>scesa per la Val Canali al rif. Treviso (1631 m);<br />

5° giorno: Salita per il Coro e la via ferrata Fiamme Gialle al Bivacco Reali (2595<br />

m), f.la Sprit, f.la Vani Alti (2529 m) e vallone Vani Alti al rif. Treviso;<br />

6° giorno: Salita al Passo Canali (2469 m), f.la del Miel (2520 m), Tromba del<br />

Miel, Pale dei Balconi, Passo Antermarucol (2334 m), ”Viaz del<br />

bus”, orrido delle Comelle e a Gares (13 1 m).<br />

65


66<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

Salita al Gran Zebrù (3 51 m), sullo sfondo il ghiacciaio del Cevedale<br />

Foto piccola: in Calanques


Ricordo <strong>di</strong> Renato De Pol, René (1927 - 1973)<br />

RICORDO DI RENATO DE POL, RENÉ<br />

(con la riproduzione <strong>di</strong> alcune pagine del suo <strong>di</strong>ario alpinistico)<br />

Spigolo della Punta Fiames, via Jori; classica ed<br />

elegante salita <strong>di</strong> quinto grado. Croda sana e compatta,<br />

a parte il primo tiro <strong>di</strong> corda dove si trova qualche<br />

lastra un po’ friabile ed un grosso masso malsicuro,<br />

ma che il tempo ha lasciato sempre al suo posto.<br />

Primo <strong>di</strong> maggio 1973; giornata primaverile <strong>di</strong> sole<br />

caldo, ideale per arrampicare. Gli alpinisti superano<br />

il primo tratto della “parè”, attraversano da sinistra<br />

verso destra la cengia e sono sullo spigolo. Passa la<br />

prima cordata, tranquilla, tutto regolare. Ore un<strong>di</strong>ci,<br />

Renato attacca contento, è la sua ventiduesima via<br />

stagionale ed è il più allenato ed in forma <strong>di</strong> tutti. Un<br />

rumore <strong>di</strong> sassi che precipitano..., attimi terribili..., viene giù il grosso lastrone<br />

ed anche Renato, gli occhi sbarrati, increduli sembrano chiedere perché, perché?...<br />

Una terribile <strong>di</strong>sgrazia, un fatale destino crudele che sembra sempre<br />

accanirsi con i migliori. Renè, così lo chiamano gli amici, un grande, semplice<br />

alpinista non è più, ci ha lasciati per sempre.<br />

Nato a Venezia il 21 novembre 1927, <strong>di</strong> professione fotografo, dopo anni<br />

duri e <strong>di</strong>fficili, nel 1957 viene a Cortina. Atleta, appassionato ciclista, trova<br />

subito il suo ambiente tra gli sportivi del paese. Conosce la montagna, se ne<br />

innamora per sempre. Così scrive nella prima pagina del suo <strong>di</strong>ario alpinistico:<br />

“Luglio 1960 - Servizio fotografico sull’impresa delle guide e degli scoiattoli<br />

alla Punta Giovannina e primi approcci con la montagna. Spaventatissimo anche<br />

per salire un ghiaione; mi faccio legare per salire pochi metri <strong>di</strong> croda alla<br />

base della via e nel vedere all’opera gli scalatori ne rimango tanto estasiato da<br />

considerarli come dei sacri mostri.” Nasce qui la passione sempre più travolgente<br />

per la montagna, nasce qui l’amicizia, l’affetto con guide alpine e scoiattoli.<br />

Prime salite in loro compagnia, prime esperienze con i gra<strong>di</strong> superiori e<br />

sempre maggiori sod<strong>di</strong>sfazioni.<br />

“29/10/’61- Pomagagnon, via Phillimore. Prima esperienza meravigliosa da<br />

“primo”, esperienza che <strong>di</strong>fficilmente si può spiegare dato che infiniti stati<br />

d’animo si intrecciano dentro <strong>di</strong> me quando la corda ti si sfila sotto...”. Vita<br />

dura, sacrifici continui in camera oscura allo sviluppo e stampa, ore e ore <strong>di</strong><br />

straor<strong>di</strong>nario per poter comprare una corda, un pò <strong>di</strong> materiale, un pò d’aria<br />

tra i suoi monti...<br />

Conosce Ivano Dibona, nipote del grande Angelo e fratello <strong>di</strong> Fredy, <strong>di</strong>ventano<br />

amici, poi inseparabili ed inizia così una lunga intensa attività.<br />

“18/7/’65 - Chiudo questa parentesi stagionale con una grande e dura via<br />

(Taè, via Franceschi-Michielli). Arrampicata completa <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

croda, arrivo in vetta completamente sfinito per la estenuante chiodatura e<br />

lascio un paio <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> per cordata; abbraccio finale con il grande Ivano.”<br />

Ancora con Ivano Dibona sulla via Finlan<strong>di</strong>a in Cinque Torri: “Eccezionale arrampicata<br />

senza staffe su <strong>di</strong> una via <strong>di</strong> sesto grado. La cosa ci è servita per un<br />

certo progettino che abbiamo in mente.”<br />

67


6<br />

Ancora in Cinque Torri: “2/6/’66 - Per festeggiare il compleanno <strong>di</strong> Ivano<br />

ci permettiamo il lusso <strong>di</strong> una prima ripetizione <strong>di</strong> grande valore (Via Nor<strong>di</strong>ca)<br />

dove su circa 160 metri <strong>di</strong> parete dobbiamo mettere e levare un centinaio <strong>di</strong><br />

chio<strong>di</strong>: il tutto per complessive do<strong>di</strong>ci ore.”<br />

Arriva un giorno terribile, l’otto agosto 196 , una mazzata al cuore, così<br />

scrive: “Alle <strong>di</strong>eci del mattino mi chiamano in fretta e furia per un salvataggio<br />

in Tre Cime, ed una volta arrivati sotto lo Spigolo Dibona veniamo informati<br />

via ra<strong>di</strong>o dalla prima cordata <strong>di</strong> recupero, che quei due poveri corpi senza vita<br />

sono Ivano ed il suo cliente. Resto come paralizzato dalla notizia e me ne sto lì<br />

come un automa. Il mio grande maestro e compagno <strong>di</strong> tante scalate era lassù<br />

morto...”.<br />

Si riprenderà e continuerà a scalare con questo grande dolore dentro il<br />

cuore, l’immagine <strong>di</strong> Ivano, come un fratello, sul como<strong>di</strong>no, vicino al letto,<br />

prima <strong>di</strong> addormentarsi. Fa parte del Soccorso Alpino <strong>di</strong> Cortina e partecipa<br />

con abnegazione ed altruismo a numerosi salvataggi. Si de<strong>di</strong>ca sempre più alla<br />

“croda”. Ricerca nuovi compagni, nuovi amici, attività continua, anche salite<br />

così dette facili da fare in poche ore, rubate al lavoro, pur <strong>di</strong> essere in croda.<br />

Passione, grande passione che trasmette anche agli altri... Quanti hai convinto<br />

a tornare in croda, <strong>di</strong> quanti ti sei meritato la fiducia, quanti hai portato<br />

per la prima volta, educato alla montagna, insegnato<br />

ad arrampicare, a partecipare delle<br />

tue stesse gioie e sod<strong>di</strong>sfazioni!...<br />

“18/6/’72 - Via Diretta Dimai in Cinque<br />

Torri. Meravigliosamente bella questa via<br />

che mi fa sentire abbastanza maturo per<br />

più impegnativi cimenti. Comunque vada<br />

ora come ora sono strafelice, sempre più<br />

d’accordo con i miei due preziosi collaboratori.”<br />

Con questi inizia una serie <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

salite da “primo”.<br />

“29/6/’72 - Spigolo Giallo via Comici.<br />

Stupendo questo spigolo e ma-<br />

gnifica arrampicata dei “tre matusa” che<br />

si bevono la via in poco più <strong>di</strong> cinque ore,<br />

facendo sì che questa nuova impresa sia per<br />

me una delle più belle gemme della mia attività”.<br />

Tocca alla “Nord”, via Comici-Dimai in<br />

Tre Cime.<br />

Così scrive: “9/7/’72 - La perla più ambita<br />

è finalmente arrivata, è su questa via che uno<br />

si sente arrampicatore completo e sicuro. Peccato<br />

che dal “bivacco” in sù l’abbiamo trovata<br />

in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sastrose per scariche <strong>di</strong> acqua e<br />

sassi. Comunque sia la portiamo a buon fine e<br />

anche questa volta i tre terribili matusa hanno<br />

fatto centro.”<br />

“23/7/’72 - Pilastro <strong>di</strong> Rozes, via Costantini.<br />

Ricordo <strong>di</strong> Renato De Pol, René<br />

1972 - Parete nord della Cima Grande<br />

<strong>di</strong> Lavaredo. Via Comici, Dimai


1972 - Con Renè<br />

in cima al Col de<br />

Varda, via Comici<br />

Ricordo <strong>di</strong> Renato De Pol, René<br />

Bellissima arrampicata dei tre veci che continuano la lunga<br />

meravigliosa serie <strong>di</strong> sesti gra<strong>di</strong>; e con questo pilastro si aggiunge<br />

una grossissima sod<strong>di</strong>sfazione alle già tante avute<br />

finora.”<br />

Allegra comitiva il giorno <strong>di</strong> Natale: “Splen<strong>di</strong>do e ormai<br />

tra<strong>di</strong>zionale Natale sulla Falzarego dove in cima mangiamo il<br />

panettone e beviamo del buon “clinto” alla salute e alla pace<br />

del mondo.”<br />

Inizia un’intensa attività invernale, è sempre più preparato<br />

ed allenato. Gran<strong>di</strong> progetti per l’estate che si avvicina. Tanto<br />

per cominciare, il 15 aprile, una bella e dura via in Cinque<br />

Torri, sulla nord della Torre Quarta.<br />

È il momento più bello della sua vita....<br />

Tre maggio 1973<br />

... Quante volte, Renato, hai fatto questa strada alle tre, quattro del mattino<br />

per recarti al lavoro, a fare ore e ore <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario, quanti sacrifici per<br />

tirare avanti! Sì, con il tuo lavoro, con la tua passione per la montagna, hai<br />

onorato questo paese... Il lungo corteo funebre sfila per questa via principale<br />

<strong>di</strong> Cortina, gli amici portano a spalle, a turno, la bara. C’è tanta gente che lo<br />

ha conosciuto e gli ha voluto bene. Alpinisti, guide dalle valli vicine e anche gli<br />

amici “Ragni <strong>di</strong> Lecco” sono venuti a dargli l’ultimo saluto.<br />

Dal suo <strong>di</strong>ario: ”17/12/’72 - Torre Falzarego: la gente <strong>di</strong>rà, ma questo alpinista<br />

non sa fare altro che la Torre Falzarego! E io <strong>di</strong>co <strong>di</strong> no (avendolo <strong>di</strong>mostrato).<br />

Però piuttosto <strong>di</strong> “andar per piazza” mi basta un sasso tra le mani e<br />

sono felice”.<br />

Ecco ricor<strong>di</strong>amolo<br />

così, felice e sorridente,<br />

su meravigliose montagne<br />

in un mondo migliore<br />

ed allora Renè<br />

non sarà completamente<br />

morto.<br />

Per ricordare Renato<br />

De Pol Renè, su iniziativa<br />

<strong>di</strong> Fredy Dibona e<br />

mia e con la collaborazione<br />

<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong>sti <strong>di</strong> Cortina e vari<br />

amici, nel 1974 è stata<br />

ripristinata la linea austriaca della prima guerra mon<strong>di</strong>ale sul Monte Forame.<br />

Ne è venuta fuori una vera e propria via ferrata che porta in cima alla Punta<br />

Ovest del Forame e a Forcella Verde.<br />

Ogni anno, l’ultima domenica <strong>di</strong> luglio, organizziamo per amici e clienti una<br />

gita alpinistica sulla ”Via Ferrata Renato De Pol” con partenza da Ospitale,<br />

salita alla Punta Ovest del Forame, Forcella Verde e <strong>di</strong>scesa per la Prà del<br />

Vecio a Cimabanche.<br />

69


70<br />

Settimane, alte vie, gran<strong>di</strong> giri<br />

• SETTIMANA DELLE VIE FERRATE IN BRENTA (SEI GIORNI) °°<br />

In sei giorni il giro completo delle vie ferrate nel gruppo del Brenta. In programma<br />

le vie ferrate Benini, Sosat, Bocchette, Brentari, Castiglioni, Bocca dei<br />

Camosci, passando per i rifugi Tuckett, Alimonta, Tosa, Agostini, Do<strong>di</strong>ci Apostoli.<br />

1° giorno: Ritrovo a Madonna <strong>di</strong> Campiglio, Campo Carlo Magno e in cabinovia<br />

al Passo del Grostè (2442 m). Sentiero ferrato Benini alla Bocca<br />

<strong>di</strong> Tuckett (264 m), <strong>di</strong>scesa al rif. Tuckett (2272 m);<br />

2° giorno: Sentiero ferrato Sosat, rif. Brentei (2120 m), rif. Alimonta (2600 m);<br />

3° giorno: Bocca degli Armi (2749 m), Via delle Bocchette, Bocca <strong>di</strong> Brenta<br />

(2552 m), rif. Tosa (2491 m);<br />

4° giorno: Sentiero Brentari, Bocca della Tosa (2 00 m), Vedretta d’Ambiez, rif.<br />

Agostini (2410 m);<br />

5° giorno: Via ferrata Castiglioni, Bocchetta dei Due Denti (2 59 m), rif. XII<br />

Apostoli (24 9 m);<br />

6° giorno: Vedretta d’Agola, Bocca dei Camosci (2770 m), Vedretta dei Camosci,<br />

rif. Brentei (2120 m), rif. Vallesinella (1513 m), Madonna <strong>di</strong> Campiglio.<br />

• ANELLO DELLE GIULIE (SEI GIORNI) °°<br />

Sei giorni da rifugio a rifugio per percorrere l’Alta Via delle Alpi Tarvisiane<br />

sulle orme <strong>di</strong> Julius Kugy.<br />

1° giorno: Ritrovo a Sella Nevea (1122 m). Salita al Passo degli Scalini (2022 m)<br />

e <strong>di</strong>scesa al rif. Corsi (1 74 m);<br />

2° giorno: Salita alla f.la del Vallone (21 0 m), f.la alta <strong>di</strong> Rio Bianco (2150 m),<br />

biv. Gorizia, f.la <strong>di</strong> Rio Bianco (1 60 m), f.la Carnizza (1767 m), rif.<br />

Pellarini (1499 m);<br />

3° giorno: Salita alla Sella Nabois (1970 m), biv. Mazzeni (1630 m), biv. Stuparich<br />

(157 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. F.lli Grego (1395 m);<br />

4° giorno: Salita al ghiacciaio del Montasio (2100 m), attacco via Amalia, biv.<br />

Suringar (2430 m), Grande Cengia, Forca dei Disteis (2201 m), rif. Di<br />

Brazzà (1660 m);<br />

5° giorno: Discesa a Sella Nevea (1122 m) e risalita con la funivia del Canin al<br />

rif. Gilberti (1 50 m);<br />

6° giorno: Salita per la via ferrata Julia al Monte Canin (25 7 m), <strong>di</strong>scesa lungo<br />

la cresta, via delle Cenge, ghiacciaio del Canin, rif. Gilberti e a Sella<br />

Nevea.<br />

• GROSS VENEDIGER (SEI GIORNI) °° (PICCOZZA E RAMPONI)<br />

Una settimana negli Alti Tauri, un anello completo nel gruppo del Gross Vene<strong>di</strong>ger.<br />

1° giorno: Ritrovo nella Virgental, superati Pragraten e Hinterbichl, presso<br />

l’area <strong>di</strong> parcheggio della Dorfertal. Salita al rif. Joannis (2127 m);<br />

2° giorno: Salita alla Defreggerhaus (2962 m), Passo Frosnitz (3144 m),<br />

<strong>di</strong>scesa al rif. Bodener (260 m);<br />

3° giorno: Salita al Passo Lobben (2770 m), e traversata per lo Schlatenkees al<br />

rif. Neue Prager (2796 m);<br />

4° giorno: Salita al Gross Vene<strong>di</strong>ger (3674 m) e <strong>di</strong>scesa per l’Obersulzbachkees<br />

al rif. Kursinger (2547m);<br />

5° giorno: Discesa sul ghiacciaio e salita al Passo Maurer (310 m) e al Gross<br />

Geiger (3360 m). Discesa per il Maurerkees al rif. Rostocker (220 m);


Settimane, alte vie, gran<strong>di</strong> giri<br />

6° giorno: Salita al Passo Reggen (3056 m), <strong>di</strong>scesa per l’Umbalkees al rif.<br />

Clara (203 m) e per la Umbaltal al punto <strong>di</strong> partenza.<br />

• TOUR DEL CERVINO (SEI GIORNI) °° (PICCOZZA E RAMPONI)<br />

Un grande giro attorno alla montagna più bella del mondo, mantenendosi<br />

il più vicino possibile ai suoi imponenti versanti, alternando tratti escursionistici<br />

e alpinistici su ghiacciaio.<br />

1° giorno: Ritrovo a Cervinia. Da Cervinia (2006 m) salita per il Giomein, Plan<br />

Torrette (2470 m), Cappella Bonta<strong>di</strong>ni (3044 m), Colle del Teodulo<br />

(3290 m) al rifugio Colle del Teodulo (3317 m);<br />

2° giorno: Discesa sul versante svizzero per lo Oberer Theodulgletscher,<br />

Trockner Steg, Lichen-Bretter, stazione <strong>di</strong> Furgg (2432 m), Schwarsee<br />

(25 3 m), Stafelalp (2199 m) e salita per l’Hohle Bielen al rif.<br />

Schonbiel (2694 m);<br />

3° giorno: Traversata per lo Schonbielgletscher, Zmuttgletscher, Stockji, Stockjigletscher<br />

e salita al Col de Valpelline (356 m); traversata e <strong>di</strong>scesa<br />

per il ghiacciaio <strong>di</strong> Tsa de Tsan al Col de la Division (3314 m), percorso<br />

attrezzato, rif. Aosta (27 1 m);<br />

4° giorno: Discesa per percorso attrezzato e per il Buthier de Valpelline al rif.<br />

Prarayer (2005 m).<br />

5° giorno: Salita per l’Alpe Valcornera, al Col <strong>di</strong> Valcornera (3066 m) e <strong>di</strong>scesa<br />

al rif. Perucca Vuillermoz (2910 m);<br />

6° giorno: Discesa al bivacco Manenti (27 9 m), Alpi Chevalley e <strong>di</strong> Cignana<br />

(229 m); salita alla f.la <strong>di</strong> Cignana (2441 m) e <strong>di</strong>scesa all’Alpe le<br />

Grillon, Perrères (1 37 m) e a Cervinia.<br />

• TOUR DEL MONTE ROSA (SEI GIORNI) °° (PICCOZZA E RAMPONI)<br />

Il grande sentiero Walser del Rosa, sette valli e un panorama su gran<strong>di</strong>osi<br />

“quattromila” da contemplare quasi sempre da vicino.<br />

1° giorno: Ritrovo a Macugnaga. Da Macugnaga (1327 m), salita all’Alpe Bill<br />

(1690 m) e al rifugio Oberto Maroli (2796 m);<br />

2° giorno: salita al Passo <strong>di</strong> Monte Moro (2 6 m), <strong>di</strong>scesa per il pianoro<br />

<strong>di</strong> Talliboden alla <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Mattmark (2197 m), in autobus a Saas<br />

Almagell (1673 m), Saas Fee (1 03 m), Stalden e in treno a Zermatt<br />

(1616 m). In funivia al Trockner Steg (2939 m) e salita per ghiacciaio<br />

al Col del Teodulo (3290 m) e al rifugio Guide del Cervino (3470 m)<br />

alla Testa Grigia;<br />

3° giorno: Discesa alla Cappella Bonta<strong>di</strong>ni (3044 m), lago Goillet (2516 m);<br />

salita al Colle Superiore delle Cime Bianche (29 2 m), <strong>di</strong>scesa al<br />

Gran Lago (2 0 m), Vallone <strong>di</strong> Courtod, Fiery (1 7 m) e salita a<br />

Resy (2072 m) e al rifugio Ferraro;<br />

4° giorno: Salita al Colle <strong>di</strong> Bettaforca (2672 m), <strong>di</strong>scesa a Stafal (1 25 m); salita<br />

per l’Alpe Gabiet al Col d’Olen (2 1 m) e al rifugio Guglielmina;<br />

5° giorno: Discesa per il Vallone d’Olen, salita al Passo Foric (2432 m), <strong>di</strong>scesa<br />

all’Alpe Pianmisura (1 54 m), Follu (1664 m) e ad Alagna Valsesia<br />

(11 6 m). In autobus all’Acqua Bianca e al rifugio Pastore (1575 m);<br />

6° giorno: Salita al Colle del Turlo (273 m), <strong>di</strong>scesa al bivacco Lanti (2115 m) e<br />

per la Val Quarazza e il Lago delle Fate a Staffa Macugnaga (1327 m).<br />

71


72<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

anni 1986 - 1987<br />

Punta Fiames, spigolo Iori Discesa dalla Tofana Terza<br />

19 2 - In cima al Monte Kenya, Batian (5199 m),<br />

la guida alpina Camillo De Paoli


Gruppo <strong>di</strong> camosci<br />

19 1<br />

Annapurna II (7960 m),<br />

sullo sperone del Dome<br />

14 maggio 1972 - Dalla Piccola Croda Rossa, l’itinerario <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa dalla Tofana Terza<br />

Monte Bianco,<br />

traversata della Jonction, verso il rif. Grands Mulets<br />

Pilastro della Tofana <strong>di</strong> Rozes,<br />

via Ettore “Vecio” Costantini; dopo il primo tetto<br />

73


74<br />

Settimane, alte vie, gran<strong>di</strong> giri<br />

• GIRO DEL MONTE BIANCO (SETTE GIORNI) °°<br />

Uno stupendo trekking attorno al Monte Bianco alla portata <strong>di</strong> tutti. Il percorso<br />

si snoda attraverso valli italiane, francesi e svizzere, con tappe che variano<br />

dalle cinque alle sei ore <strong>di</strong> cammino al giorno.<br />

1° giorno: Ritrovo il primo pomeriggio a Courmayeur, Villair Superieur<br />

(1327 m) e salita al rifugio <strong>Giorgio</strong> Bertone (1991 m);<br />

2° giorno: Da Le Pré per i monti de la Saxe, Alpe de Sécheron, Malatrà a La<br />

Vachey in Val Ferret e all’alberghetto La Vachey (1642 m);<br />

3° giorno: In auto ad Arnouva (1769 m), salita al rif. Elena, Col Ferret (2537 m),<br />

<strong>di</strong>scesa a La Peule e a Ferret (1700 m). In bus a Champex (1466 m)<br />

e all’alberghetto Plein Air;<br />

4° giorno: Salita per il Plan de l’Eau a Bovine (19 7 m). Discesa a La Forclaz<br />

(1532 m), Trient (1279 m) e all’alberghetto Le Cafè Moret;<br />

5° giorno: Salita al Col de Balme (2191 m) e a quota 2329 m con vista sul<br />

ghiacciaio <strong>di</strong> Tour. Discesa a Tour (1453 m) e all’alberghetto Chalet<br />

Alpin du Tour;<br />

6° giorno: In bus a Chamonix e Les Houches (1010 m), funivia del Belvedere<br />

(1790 m), salita al Col de Tricot (2120 m). Discesa ai Chalets de<br />

Miage (1559 m); salita al Chalet du Truc (1720 m) e <strong>di</strong>scesa a Les<br />

Contamines (1167 m). Alberghetto Chalet du Nant Borrant;<br />

7° giorno: Salita al Col du Bonhomme (2329 m), Col de Fours (2710 m).<br />

Traversata e <strong>di</strong>scesa a La Ville des Glaciers (17 9 m) e salita al rifugio<br />

Les Mottets (1 6 m);<br />

8° giorno: Salita al Col de la Seigne (2516 m) e <strong>di</strong>scesa per il rif. Elisabetta, la<br />

Val Veny a Courmayeur (122 m).<br />

• HAUTE ROUTE DELLA CORSICA (SETTE GIORNI) °°<br />

Un’alta via escursionistica da rifugio a rifugio alla scoperta delle montagne<br />

corse dal Col <strong>di</strong> Vizzavona al Monte Cinto (2706 m).<br />

1° giorno: Ritrovo al porto <strong>di</strong> Livorno e imbarco per Bastia. Proseguimento in<br />

trenino per il Col <strong>di</strong> Vizzavona e alloggio all’albergo Monte d’Oro<br />

(1163 m);<br />

2° giorno: Salita alla Bocca Muratello (2140 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. d’Onda (1430 m);<br />

3° giorno: Salita alla Bocca d’Oreccia (1427 m), Pinzi Corbini (2021 m), Bocca<br />

Manganello (1 00 m), rif. Pietra Piana (1 40 m);<br />

4° giorno: Salita alla Punta Mozzellu (2206 m), Col <strong>di</strong> Rinoso (2170 m), Bocca<br />

Soglia (2052 m), Bocca <strong>di</strong> Capitellu (2260 m) e <strong>di</strong>scesa al rif. Mangano<br />

(1601 m);<br />

5° giorno: Traversata alle Bergeries de Vaccaghia (1621 m), Lac de Nino<br />

(1743 m), Capu Tozzu (2007 m), Col St. Pierre (1452 m), Col del<br />

Verghio (1477 m). Pernottamento in albergo;<br />

6° giorno: Traversata per le Berg. de Tula, Bocca <strong>di</strong> Foggiale (1962 m), Berg.<br />

de Ballone al rif. Tighiettu (1640 m);<br />

7° giorno: Salita per la valle <strong>di</strong> Stagni alla Punta Crucetta (2499 m), P.te des<br />

Eboulis (2607 m), Monte Cinto (2706 m); <strong>di</strong>scesa per il lac d’Argentu,<br />

Bocca Borba (2207m), Tighiettu a Haut Asco (1422 m). In auto ad<br />

Asco, Ponte Leccia e per il Golo a Bastia.


Trekking e week end lunghi<br />

TREKKING E WEEK END LUNGHI<br />

Adatti a tutti gli escursionisti<br />

con un buon allenamento. I pernottamenti<br />

sono in alberghetti e<br />

como<strong>di</strong> rifugi, solo raramente in<br />

bivacchi. Alcuni giri prevedono<br />

l’uso <strong>di</strong> piccozza e ramponi.<br />

LEGENDA:<br />

Facile ° , Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà °° , Difficile °°°<br />

• TRE GIORNI NEL REGNO<br />

DELLE PALE<br />

Cinque Torri, Nord del Barancio<br />

DI S. MARTINO<br />

(TRE GIORNI) °<br />

Una breve e bella traversata.<br />

1° giorno: Ritrovo a S. Martino <strong>di</strong> Castrozza e in funivia all’Altopiano delle<br />

Pale (2639 m) e al rif. Rosetta (25 1 m). Traversata per il Passo <strong>di</strong><br />

Val <strong>di</strong> Roda, Col delle Fede (227 m) e Passo <strong>di</strong> Ball (2443 m) al rif.<br />

Pra<strong>di</strong>dali (227 m);<br />

2° giorno: Salita al Passo <strong>di</strong> Ball e per la via ferrata N. Gusela, f.la Stephen<br />

(2705 m), f.la delle Fede, via ferrata del Velo al rif. del Velo<br />

(235 m);<br />

3° giorno: Salita al Passo della Stanga (2559 m) e per il sentiero attrezzato<br />

D. Buzzati (2503 m), Cimerlo (2503 m), Gobba del Cimerlo, Prà <strong>di</strong><br />

Cimerlo al Cant del Gal (11 0 m).<br />

• TRAVERSATA DEL CATINACCIO (DUE GIORNI) °°<br />

Due giorni nel cuore delle Dolomiti tra il Catinaccio e le Torri del Vajolet.<br />

Ritrovo alle ore 16.00 presso il Rifugio Fronza (2339 m) raggiungibile dal<br />

Passo <strong>di</strong> Costalunga, Malga Frommer (1743 m) e telecabina.<br />

1° giorno: Per la Via ferrata Santner al rif. Passo Santner (2741 m), rif. Re<br />

Alberto I, rif. Vaiolet, rif. Passo Principe (2601 m), Passo d’Antermoia<br />

(2769 m) e al rif. Antermoia (2497 m);<br />

2° giorno: Per la via ferrata alla f.la Croda dei Cirmei (2790 m), Molignon <strong>di</strong><br />

mezzo, Molignon <strong>di</strong> fuori (27 1 m) al rif. Alpe <strong>di</strong> Tires (243 m) e al<br />

rif. <strong>Sci</strong>liar.<br />

• BOSCONERO (DUE GIORNI) °<br />

Due giorni tra i monti selvaggi del Bosconero.<br />

1° giorno: Ritrovo a f.la Cibiana (1539 m). Salita alla f.la de le Ciavazole<br />

(1994 m) e al rif. Bosconero (1457 m);<br />

2° giorno: Salita verso la Rocchetta Alta <strong>di</strong> Bosconero (quota 17 0 m), f.la del<br />

Matt (2063 m), sent. 490, casera Campestrin (1649 m), f.la Bella<br />

Alta <strong>di</strong> Sfornioi (2112 m), Pian d’Angias e a f.la Cibiana.<br />

75


76<br />

Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

anni 1988 - 1989 - 1990<br />

Cinque Torri: Via Luigi Franceschi


Le copertine de LESETTIMANE dal 1975 al 1990<br />

anni 1988 - 1989 - 1990<br />

Settimana ai 4000 della Britannia: primo sole durante la salita sul ghiacciaio <strong>di</strong> Allalin<br />

77


7<br />

• VAL MONTANAIA (TRE GIORNI) °°<br />

Tre giorni nel gruppo degli Spalti <strong>di</strong> Toro<br />

e Monfalconi, alla scoperta del campanile<br />

“più bello ed illogico del mondo”: il campanile<br />

<strong>di</strong> Val Montanaia.<br />

Ritrovo presso il rifugio Padova (12 7 m),<br />

raggiungibile da Domegge in auto.<br />

1° giorno: Salita per la Val d’Arade alla f.la<br />

Monfalcon <strong>di</strong> Forni (2309 m), f.la<br />

da Las Busas (2256 m) e al rif.<br />

Giaf (1400 m);<br />

2° giorno: Salita alla f.la Urtisiel (1990 m),<br />

casera Valmenon (177 m), f.la<br />

Val <strong>di</strong> Brica (20 m), cason <strong>di</strong><br />

Brica (1745 m) e al rif. Pordenone<br />

(1249 m);<br />

3° giorno: Salita a f.la Cimoliana (21 3 m),<br />

f.la Montanaia (2333 m) e al rif.<br />

Padova (12 7 m).<br />

Trekking e week end lunghi<br />

• CIVETTA (TRE GIORNI) °°<br />

In tre giorni il giro del Civetta con partenza<br />

e arrivo al rifugio Coldai. In programma le<br />

vie ferrate Alleghesi e Tissi con un pernot- Campanile <strong>di</strong> Val Montanaia<br />

tamento al rifugio Vazzoler.<br />

1° giorno: Da Palafavera (1507 m) salita al<br />

rif. Coldai (2132 m);<br />

2° giorno: Per il sentiero Tivan, Porta del Masarè, via ferrata Alleghesi, cima<br />

della Civetta (3219 m). Rif. Torrani (29 4 m) e per la via ferrata A.<br />

Tissi, van delle Sasse e scalet de le Sasse al rif. Vazzoler (1714 m);<br />

3° giorno: Salita alla Sella <strong>di</strong> Pelsa (1950 m) e per la f.la <strong>di</strong> Col Rean (2107 m),<br />

f.la Coldai (2191 m) al rif. Coldai (2132 m).<br />

• GIRO DELLE MARMAROLE (QUATTRO GIORNI) °°<br />

In quattro giorni il giro del selvaggio gruppo delle Marmarole con pernottamenti<br />

nei bivacchi Tiziano, Musatti e Voltolina.<br />

1° giorno: Da Val d’Oten, Ponte Diassa (1133 m), salita per il sentiero degli<br />

Alpini alla f.la Jau della Tana (2650 m) e <strong>di</strong>scesa al Bivacco Tiziano<br />

(2246 m);<br />

2° giorno: traversata per la Val Longa, cresta Cima Schiavina, Meduce <strong>di</strong> Fuori<br />

al Bivacco Musatti (2111 m);<br />

3° giorno: Traversata per la F.la del Mescol (2400 m), f.la <strong>di</strong> Croda Rotta<br />

(2600 m), f.la Vanedel (2372 m), Val <strong>di</strong> Mezzo al Bivacco Voltolina<br />

(20 2 m);<br />

4° giorno: Traversata per la Val <strong>di</strong> Mezzo, cengia del Corno del Doge, Val <strong>di</strong><br />

S. Vito, f.la Grande (2255 m) al rif. San Marco (1 23 m) e a S. Vito<br />

<strong>di</strong> Cadore.


Trekking e week end lunghi<br />

• TOUR DEL BERNINA (QUATTRO GIORNI) °° (PICCOZZA E RAMPONI)<br />

In quattro giorni si attraversano i meravigliosi ghiacciai del versante settentrionale<br />

del gruppo del Bernina.<br />

1° giorno: Ritrovo a Pontresina, presso la partenza della funivia del Diavolezza<br />

(2093 m). Salita in funivia alla Chamanna Diavolezza (2973 m). Traversata<br />

per la Vadret Pers, Isla Persa, Vadret da Morteratsch alla<br />

Chamanna Boval (2495 m);<br />

2° giorno: Salita alla Fuorcla Boval (320 m) e per la Vadret da Tschierva alla<br />

Chamanna da Tschierva (2573 m);<br />

3° giorno: Discesa per la Vadret da Tschierva al Lej da Vadret e salita per la<br />

Vadret da Roseg alla Chamanna Coaz (2610 m);<br />

4° giorno: Salita alla Fuorcla Fex-Roseg (306 m), <strong>di</strong>scesa ai laghetti Lej Nair e<br />

Lej Alv (2639 m), Lej Sgrischus (261 m), Curtins, Crasta (1951 m),<br />

Isola e a Maloia (1 09 m).<br />

• PIZZO BADILE (QUATTRO GIORNI) °° (PICCOZZA E RAMPONI)<br />

Quattro giorni intorno al Pizzo Ba<strong>di</strong>le e <strong>di</strong>ntorni con partenza dalla Val<br />

Bregaglia e arrivo in Val <strong>di</strong> Mello.<br />

1° giorno: Ritrovo in Val Bregaglia. Da Chiavenna, a Castasegna e a Bondo.<br />

Con la carozzabile della Val Bondasca a Laret (136 m). Salita al rif.<br />

<strong>Sci</strong>ora (2120 m). Traversata per l’Alpe Cengalo, il “Viale” e la Piota<br />

al rif. Sasc Fourà (1904 m);<br />

2° giorno: Salita al Passo della Trubinasca (2717 m), Passo Porcellizzo (2950 m)<br />

e <strong>di</strong>scesa al rif. Gianetti (2534 m);<br />

3° giorno: Per il sentiero Roma al Passo Camerozzo (2765 m), Passo Qualido<br />

(2647 m), Passo Averta (2540 m), val <strong>di</strong> Zocca al rif. Allievi-<br />

Bonacossa (23 5 m);<br />

4° giorno: Salita al Passo Val Torrone (261 m), <strong>di</strong>scesa per la Val Torrone in<br />

Val <strong>di</strong> Mello al rif. Val <strong>di</strong> Mello (1092 m).<br />

Festa<br />

delle<br />

Guide<br />

Tabià delle Guide,<br />

con Mario Senoner<br />

Il 15 agosto festa dell’Assunzione, è per tra<strong>di</strong>zione giornata <strong>di</strong> riposo e <strong>di</strong> festa per le<br />

guide alpine. Il programma prevede: partecipazione alla Santa Messa delle ore 8.00<br />

alla Chiesa della Difesa. Trasferimento in auto al Passo Falzarego e a Malga Castello;<br />

quin<strong>di</strong> a pie<strong>di</strong> (40 minuti) al “Tabià delle Guide” dove verrà offerta una spaghettata<br />

ad amici e clienti.<br />

79


0<br />

EQUIPAGGIAMENTO GENERALE<br />

Equipaggiamento generale<br />

L’equipaggiamento qui descritto è generale. Per le varie singole attività<br />

sarete informati su cosa portare. Regola fondamentale: lo zaino deve essere<br />

leggero, non appesantitelo con cose inutili!<br />

· ATTREZZATURA<br />

Scarpe da alpinismo (per escursionismo, ghiaccio e misto, scalate), zaino,<br />

casco, un moschettone con ghiera, <strong>di</strong>scensore, imbragatura (baudrier), un<br />

cor<strong>di</strong>no (<strong>di</strong>ametro mm, lungo 4,5m), thermos.<br />

Ramponi, piccozza.<br />

· ABBIGLIAMENTO<br />

Biancheria intima, calzini, calzettoni, maglia da pelle, camicia, maglione,<br />

giacca a vento, pantaloni adeguati alla specialità, fazzoletti, foulard, guanti,<br />

passamontagna, scarpette da ginnastica, tuta da ginnastica, occhiali da sole,<br />

bustina da toilette con pacchetto me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> emergenza, crema solare e crema<br />

per i pie<strong>di</strong>, pila, tessera C.A.I., carta d’identità.<br />

Capi <strong>di</strong> ricambio: biancheria intima, maglia da pelle, calzini, calzettoni.<br />

Strada degli Alpini Cima Scotoni, via Lacedelli


Ricordo <strong>di</strong> Eugenio Monti (1928 - 2003)<br />

OCCHI BUONI, OCCHI DI GHIACCIO<br />

Occhi buoni, limpi<strong>di</strong>, chiari, umili, simpatici, ma<br />

<strong>di</strong> ghiaccio. Questo il mio primo ricordo, la mia prima<br />

impressione <strong>di</strong> Eugenio. Ho capito perché ha vinto tanto:<br />

professionalità, preparazione fisica, precisione, stu<strong>di</strong>o<br />

attento del percorso, che poteva essere con gli sci, con<br />

le macchine, con il bob; perfezione, cura dei minimi<br />

dettagli, cervello sveglio, pronto a seguire il gesto tecnico.<br />

Prontezza <strong>di</strong> riflessi: se a un buon atleta era necessaria una<br />

frazione <strong>di</strong> secondo, a lui bastava una frazione <strong>di</strong> centesimo per capire la curva,<br />

impostare una traiettoria, superare ogni ostacolo e naturalmente vincere. Ma<br />

tutto era in quegli occhi <strong>di</strong> ghiaccio: capire il momento, interpretare la gara,<br />

essere superiore, essere campione.<br />

Ho conosciuto Eugenio nel 1964, appena arrivato a Cortina. Era estate e<br />

stava lavorando assieme all’amico e socio Marino “Zesta” al suo famoso skilift<br />

sui prati <strong>di</strong> Pocol. Chiesi se volevano una mano e così rimasi qualche giorno<br />

a pulire e armeggiare intorno a pulegge, cavi e morsetti. Fu forse quell’atto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità a rendermelo amico per sempre. Negli anni a venire, quando<br />

oramai era chiaro che mi sarei stabilito a Cortina, mi fu molto vicino e in alcuni<br />

momenti <strong>di</strong>fficili mi spronò a non mollare mai e a “tener duro”.<br />

Quando lo incontravo mi chiedeva sempre dei miei giri <strong>di</strong> sci-alpinismo<br />

su tutto l’arco alpino; lui grande campione <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa capiva quanto fosse<br />

bella una <strong>di</strong>scesa in neve fresca farinosa guadagnata dopo una lunga salita<br />

con le pelli <strong>di</strong> foca nel silenzio dei boschi o tra l’immensità dei ghiacciai. E<br />

poi la Corsica dove feci una fortunata settimana con gli sci; voleva sapere a<br />

che punto erano con gli impianti sciistici, se c’era possibilità <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong><br />

portare innovazioni tecniche. Voleva sapere dei nuovi modernissimi impianti in<br />

Svizzera nel Vallese, e poi in Francia nell’Alta<br />

Savoia, Vanoise e Val d’Isère. Era sempre<br />

aggiornatissimo e i risultati si vedevano sulle<br />

sue piste e poi sui nuovi impianti <strong>di</strong> Cortina<br />

<strong>di</strong> cui fu uno dei più intelligenti promotori ed<br />

esecutori. Nel 196 quando a Grenoble vinse<br />

le due medaglie d’oro, io ero sottotenente al<br />

quinto Alpini al battaglione Tirano, e con un<br />

gruppo <strong>di</strong> commilitoni pensammo bene <strong>di</strong><br />

scrivergli una letterina <strong>di</strong> congratulazioni e <strong>di</strong><br />

ringraziamento per la grande gioia e felicità<br />

che aveva regalato a tutti. Per <strong>di</strong>verso tempo<br />

mi ringraziò <strong>di</strong> quella lettera, prova <strong>di</strong> stima e<br />

amicizia.<br />

Era sempre piacevole e <strong>di</strong>vertente<br />

conversare con lui, ricordare giornate <strong>di</strong><br />

montagna, qualche baldoria e scappatella e le<br />

nostre fughe goliar<strong>di</strong>che “dai tetti”!<br />

Nel 1993 venne alla mia festa <strong>di</strong> matrimonio<br />

1


2<br />

Ricordo <strong>di</strong> Eugenio Monti<br />

a Fodara Vedla e a Sennes. Fu una gran bella giornata con<br />

tanti amici e tanta allegria. “A moveable feast” come <strong>di</strong>rebbe<br />

Ernest. Lui stava ancora abbastanza bene e la malattia non<br />

l’aveva minato del tutto. Si era proprio <strong>di</strong>vertito; mi prese<br />

in <strong>di</strong>sparte e prima <strong>di</strong> accomiatarsi mi <strong>di</strong>sse: <strong>Giorgio</strong>,<br />

congratulazioni, sei proprio fortunato!<br />

Sono andato a Belluno, all’obitorio, a dargli l’ultimo saluto.<br />

Era già chiuso. Ho chiesto <strong>di</strong> entrare. Hanno detto va bene.<br />

Ho sempre avuto un buon rapporto con chi si occupa <strong>di</strong> celle<br />

mortuarie e <strong>di</strong> cimiteri, grande rispetto e ammirazione per<br />

quello che fanno.<br />

Quando morì mia madre all’Ospedale S. Giovanni e Paolo<br />

<strong>di</strong> Venezia, non me la lasciarono portare a casa; doveva<br />

rimanere lì in obitorio. Chiesi a Toni, il guar<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> poterle<br />

fare compagnia quella notte. Mi rispose: “Puoi stare quanto<br />

vuoi e così fai compagnia anche a me”. Di morti ve ne erano<br />

do<strong>di</strong>ci e così li vegliammo tutti, passando avanti e in<strong>di</strong>etro, con<br />

rispetto, amore e tenerezza. Toni stava in una piccola stanza<br />

e ogni tanto con un altro inserviente faceva una briscola; la<br />

notte era lunga da passare. Ogni tanto si beveva un bicchiere<br />

<strong>di</strong> raboso del Piave, schietto, asprigno e con una vena <strong>di</strong> dolcino. Mi ricordo<br />

quella notte <strong>di</strong> dolore ma anche <strong>di</strong> amicizia e <strong>di</strong> buone persone.<br />

Eugenio è lì, in una stanza. La parte destra della testa fasciata, sull’occhio<br />

sinistro e sotto le orecchie tracce <strong>di</strong> grumi <strong>di</strong> sangue rappreso. La testa è gonfia;<br />

sì la testa si è gonfiata, ma è sempre lui con il suo naso spaccato e rifatto che ha<br />

lasciato un po’ <strong>di</strong> pelle sulle piste da bob <strong>di</strong> tutto il mondo. I suoi amici azzurri<br />

l’han vestito bene, elegante con la giacca blu del Bob Club Cortina. Il posto<br />

“è pulito, illuminato bene”, <strong>di</strong>rebbe il nostro caro amico Ernest. Gli guardo le<br />

mani, quelle grosse e gran<strong>di</strong> mani come pale: quanta neve hai portato e sparso<br />

sulle tue meravigliose e perfette<br />

piste <strong>di</strong> Pocol! Per un secondo<br />

ho posato la mia mano sulle tue,<br />

fredde, <strong>di</strong> marmo, come ultimo<br />

saluto, caro amico.<br />

Poi mi sono ritratto, mi sono<br />

allontanato, ti ho guardato per<br />

l’ultima volta con ammirazione e<br />

affetto. Ho chinato il capo e... le<br />

lacrime sono scese veloci. Non<br />

ho più avuto la forza <strong>di</strong> guardarti...<br />

Mi sono riconosciuto.<br />

26 giugno 1993<br />

Fodara Vedla - Sennes


19 3 - Spigolo nord del K2 ( 611 m)<br />

Verso l’Alphubel, sullo sfondo l’Allalin e lo Strahlorn


(BL)<br />

LONGARONE - snc LONGARONESI GRAFICHE STAMPA E<br />

22 febbraio 1979 - Cinque Torri Alpe Potor.<br />

Seguendo le tracce <strong>di</strong> una lepre bianca IMPAGINAZIONE

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!