Cosa ci sta succedendo? - Associazione Culturale Orizzonti
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N. 10 SETTEMBRE 2009<br />
disposizione - se il medico qualche volta dice che momentaneamente<br />
non può venire a placare la vostra<br />
ansia non è perché è cattivo e vi defrauda di un diritto,<br />
semplicemente la sua giornata, come per tutti è costituita<br />
da 24 ore, che alle volte sembrano non ba<strong>sta</strong>re (e poi<br />
anche lui a volte a diritto, come tutti, a soddisfare altri<br />
bisogni elementari quali dormire, mangiare ecc..).<br />
MISURE NEI CONFRONTI DEI CONTATTI STRETTI<br />
DEI CASI PROBABILI – <strong>ci</strong>oè sorveglianza dei contatti<br />
di quelli che hanno la febbre ma non si sa se<br />
hanno la suina:<br />
sorveglianza sanitaria attiva ( misurazione della temperatura<br />
almeno due volte al giorno per 7 giorni) per i contatti<br />
stretti del malato. I contatti stretti sono:<br />
• conviventi del malato<br />
• compagni di banco e di classe del malato (con sintomi<br />
che causano emissione di goc<strong>ci</strong>oline di saliva come<br />
<strong>sta</strong>rnuti o tosse) o degenti nella stessa <strong>sta</strong>nza ospedaliera<br />
del caso o persone che condividono la camerata con il<br />
malato stesso;<br />
• persone che hanno contatti con veicoli o materiale contaminato<br />
da secrezioni respiratorie del malato;<br />
• soggetti seduti nella stessa fila o entro le due file avanti<br />
o dietro su un volo o un viaggio di lunga percorrenza (almeno<br />
4 ore - non quello che ha salutato il cugino, che ha<br />
visto lo zio di uno con la febbre passare sul pullman!!!) di<br />
un caso che abbia sintomi che causano emissione<br />
di goc<strong>ci</strong>oline di saliva come <strong>sta</strong>rnuti o tosse.<br />
VIAGGI ALL’ESTERO: in linea con le indicazioni fornite<br />
dall’OMS, fin dalla prima comparsa della nuova influenza<br />
da virus A i viaggi internazionali non sono soggetti a restrizione.<br />
E’ comunque prudente, per le persone affette<br />
da patologie croniche, quali diabete, asma cronico,<br />
neoplasie, <strong>sta</strong>ti di immunodefi<strong>ci</strong>enza, condizioni quali la<br />
gravidanza, rinviare i viaggi internazionali non essenziali;<br />
è comunque sconsigliato mettersi in viaggio in<br />
caso di malattia acuta.<br />
USO DEI FARMACI ANTIVIRALI A SCOPO PREVEN-<br />
TIVO (profilassi):<br />
si tratta dell’uso di farma<strong>ci</strong> per prevenire il contagio;<br />
i farma<strong>ci</strong> sono di due tipi - inalatori (Relenza) e per bocca<br />
(capsule o s<strong>ci</strong>roppo per i bambini - Tamiflù) vanno presi<br />
per 5 giorni a dose doppia in caso di malattia conclamata<br />
(trattamento) o per 10 giorni a dose singola per prevenzione,<br />
quindi non in maniera fissa per tutto l’inverno<br />
come qualcuno mi ha detto: fare prevenzione non<br />
significa comunque prendere il farmaco per prevenire la<br />
malattia, significa invece prenderlo per prevenirla<br />
dopo che il contatto con un malato sia avvenuto;<br />
prendere questi farma<strong>ci</strong> senza avere avuto contatti<br />
con un caso a rischio è inutile perché la loro azione<br />
dura poco, giusto il tempo della assunzione, per cui<br />
bisognerebbe prenderli di continuo con tutti gli effetti<br />
tossi<strong>ci</strong> collaterali.<br />
L’assunzione di questi farma<strong>ci</strong> a scopo preventivo dopo<br />
esposizione al virus deve essere fatta in ogni caso nelle<br />
donne in gravidanza o in allattamento ed in tutte<br />
le categorie di soggetti a rischio prima dette, come<br />
anche negli operatori sanitari che si siano esposti a materiale<br />
infetto (per questo i dottori, gli infermieri e tutto il<br />
personale sanitario verranno vac<strong>ci</strong>nati per primi, non perché<br />
siano raccomandati ma perché altrimenti potrebbero<br />
essere fonte di diffusione dell’infezione), si raccomanda<br />
infine la profilassi in bambini che frequentano la scuola<br />
che abbiano avuto un contatto stretto (fac<strong>ci</strong>a-afac<strong>ci</strong>a)<br />
con un caso sospetto o confermato.<br />
TRATTAMENTO CON FARMACI ANTIVIRALI :<br />
si tratta degli stessi farma<strong>ci</strong> usati per cura di chi è già<br />
ammalato;<br />
è raccomandato in pazienti con malattia che siano a corto<br />
di ossigeno (ipossia), in donne in gravidanza o allattamento,<br />
negli obesi, o in coloro che hanno delle patologie<br />
gravi o delle complicanze, infine nei bambini di età inferiore<br />
ai 2 anni, quindi non per tutti i pazienti, per i<br />
malati comuni ba<strong>sta</strong>no infatti i farma<strong>ci</strong> sintomati<strong>ci</strong><br />
SEGUE: L’INFLUENZA SUINA<br />
pag. 7<br />
(Tachipirina).<br />
Queste raccomandazioni vengono<br />
fatte perché si fac<strong>ci</strong>a un uso<br />
attento di questi farma<strong>ci</strong> anche<br />
in virtù del fatto che essi non<br />
sono disponibili per tutti e sempre<br />
e, chi li usasse a sproposito<br />
o ne facesse incetta, creerebbe<br />
sicuramente un danno per chi<br />
ne avesse realmente bisogno.<br />
Bisogna ricordare infine che i farma<strong>ci</strong>, ed i vac<strong>ci</strong>ni in<br />
particolar modo, comperati su internet non sono mai affidabili<br />
e possono creare danni ed effetti collaterali.<br />
VACCINI: siccome la suina ha, come si è detto, per<br />
adesso una aggressività nella malattia ed una mortalità<br />
inferiori rispetto all’influenza normale non tutti devono<br />
vac<strong>ci</strong>narsi anche perché i vac<strong>ci</strong>ni, almeno all’inizio, non<br />
saranno disponibili per chiunque e mentre per l’influenza<br />
<strong>sta</strong>gionale siamo <strong>sta</strong>ti di manica larga nella distribuzione<br />
dei vac<strong>ci</strong>ni, per la suina, forse, dovremo <strong>sta</strong>re più<br />
attenti a distribuirlo agli aventi diritto – a meno che il<br />
Ministero o la Regione non de<strong>ci</strong>dano altrimenti: prima<br />
dovrebbero vac<strong>ci</strong>narsi alcune categorie più esposte<br />
e successivamente il resto della popolazione<br />
a rischio; riporto pertanto, secondo uno dei tanti siti<br />
internet - quindi in forma non uffi<strong>ci</strong>ale - quelle che dovrebbero<br />
essere le categorie da vac<strong>ci</strong>nare in ordine<br />
di priorità: 1) personale sanitario e di assistenza<br />
2) polizia e forze dell’ordine 3) personale delle<br />
ferrovie e dei trasporti 4) personale dei servizi di<br />
pubblica utilità – scuole, poste ecc.<br />
5) persone ad alto rischio di complicanze severe o fatali<br />
- persone oltre i 64 anni o categorie a rischio.<br />
Chi non deve essere vac<strong>ci</strong>nato: la vac<strong>ci</strong>nazione per<br />
l’influenza normale è sconsigliata a chi è allergico alle<br />
proteine dell’uovo che sono presenti in quantità minima<br />
nel vac<strong>ci</strong>no. Va rimandata se sono in corso malattie<br />
febbrili mentre non è controindicata se sono presenti<br />
infezioni minori delle vie respiratorie. L’utilizzo di terapie<br />
che riducono l’immunità o il soffrire di patologie in<br />
cui il sistema immunitario è compromesso non è una<br />
controindicazione alla vac<strong>ci</strong>nazione, ma in questi casi<br />
l’immunità conferita dalla vac<strong>ci</strong>nazione potrebbe non essere<br />
ottimale. Nel caso di malattie autoimmuni, poiché<br />
la vac<strong>ci</strong>nazione stimola l’attività immunitaria, è necessario<br />
valutare caso per caso l’opportunità di effettuare<br />
la vac<strong>ci</strong>nazione; penso che si tratti di indicazioni di massima<br />
che varranno anche per la vac<strong>ci</strong>nazione contro il<br />
virus dell’influenza A per la quale, forse, <strong>ci</strong> vorranno due<br />
dosi di vac<strong>ci</strong>no.<br />
Per concludere una piccola considerazione <strong>ci</strong>rca i “fluparty”<br />
- le festic<strong>ci</strong>ole organizzate intorno ad un ammalato<br />
di influenza perché altri, spe<strong>ci</strong>e bambini, possano<br />
contrarla prima dell’inverno: gli esperti danno pollice<br />
verso contro que<strong>sta</strong> pratica perché aumenta il rischio di<br />
diffusione e quindi aumenta i rischi correlati alla malattia<br />
(anche la mortalità) non solo per chi parte<strong>ci</strong>pa a queste<br />
riunioni ma anche per i loro contatti.<br />
Dott. Tommaso Rubino