Cosa ci sta succedendo? - Associazione Culturale Orizzonti
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pag. 12<br />
La “bibliotecaria unica” di Michela Cammilli<br />
Era il 1986 <strong>ci</strong>rca quando una colonna di ventiquattro<br />
bambini, accompagnati da un’esemplare maestra<br />
unica, si allontanava dalla scuola elementare (che ancora<br />
si trovava in piazza IV Novembre) per andare a<br />
conoscere un luogo nuovo per loro: la biblioteca.<br />
Sapevano che vi avrebbero trovato tanti libri da sfogliare<br />
e da portare a casa per un po’ di tempo; ricordo<br />
ancora il mio primo prestito, avvenuto proprio<br />
quel giorno: “Rosaconfetto” di Adela Turin.<br />
Pronta ad aiutar<strong>ci</strong> nella scelta del libro più<br />
adatto a noi c’era una giovane donna, gentile<br />
e preparata: era la bibliotecaria.<br />
Nono<strong>sta</strong>nte nel corso degli anni i libri pubbli<strong>ci</strong><br />
si siano spo<strong>sta</strong>ti da un ambiente all’altro del<br />
paese, lei è ancora la persona che se ne occupa<br />
e credo che per ogni bambino, spe<strong>ci</strong>almente<br />
per i bambini cres<strong>ci</strong>uti, “la bibliotecaria”<br />
sarà sempre lei.<br />
All’inizio degli anni Ottanta la biblioteca si trovava in Via<br />
Grams<strong>ci</strong>, nelle sale dove attualmente si trova un noto<br />
ristorante.<br />
«Sono arrivata a Lamporecchio nel maggio 1979, vincendo<br />
il concorso comunale per bibliotecaria. L’amministrazione<br />
aveva già comprato dei testi di base<br />
(en<strong>ci</strong>clopedie, vocabolari, classi<strong>ci</strong> di lettura) ed aveva<br />
allestito alcuni locali in via Grams<strong>ci</strong>, in affitto. C’erano<br />
due <strong>sta</strong>nze al piano terra, una più grande adibita<br />
a sala di lettura e un piccolo uffi<strong>ci</strong>o;<br />
gli scaffali con i libri erano nella <strong>sta</strong>nza<br />
prin<strong>ci</strong>pale. Nelle sale sotto<strong>sta</strong>nti venivano<br />
organizzate alcune attività didattiche<br />
volte a stimolare la creatività dei ragazzi<br />
delle scuole, come laboratori di disegno<br />
e pittura. Ricordo una iniziativa in particolare<br />
del 1985 <strong>ci</strong>rca: si allestì nelle sale<br />
del piano terreno una mostra dedicata<br />
alla storia di Pinocchio, con tutti i disegni<br />
dei bambini delle scuole elementari.<br />
Talvolta venivano proiettati anche dei<br />
film per i ragazzi delle scuole. Nel tempo<br />
sono <strong>sta</strong>ti <strong>sta</strong>nziati fondi per l’acquisto<br />
di altri volumi e per gli abbonamenti<br />
alle prime riviste; nel 1985 la biblioteca<br />
contava già tra i tremila e i quattromila<br />
volumi, come si può vedere nel registro<br />
cartaceo all’ingresso. Fui io a catalogare<br />
e registrare per prima tutti i testi, a partire<br />
da quelli che c’erano già; ricordo ancora che il primo<br />
libro catalogato, l’attuale numero 1, era (ed è) “Morte<br />
a Venezia” di Thomas Mann. Gli utenti, in quei primi<br />
anni, erano soprattutto i bambini delle scuole elementari<br />
e medie, fatta eccezione per rare occasioni. Fu nelle<br />
<strong>sta</strong>nze didattiche della biblioteca, per esempio, che iniziarono<br />
a fare le prime prove di teatro i componenti del<br />
gruppo guidato da Adelaide Faccenda (l’attuale gruppo<br />
“Marvesio”)».<br />
Nel corso del 1987 la biblioteca si trasferì in piazza IV<br />
Novembre, dopo che furono costruite le nuove scuole<br />
elementari in via Aldo Moro.<br />
«Quando <strong>ci</strong> spo<strong>sta</strong>mmo in piazza trovai un ambiente<br />
estremamente spazioso, che nel corso degli anni si è<br />
dimostrato davvero utile; avevo la possibilità di conservare<br />
tutto, dai quotidiani alle riviste, per la consul-<br />
tazione di chiunque fosse interessato.<br />
Le molte <strong>sta</strong>nze permettevano anche<br />
di accettare i libri che le persone de<strong>ci</strong>devano<br />
di donare alla biblioteca; io li<br />
prendevo volentieri, poi quando avevo<br />
tempo li visionavo e valutavo se catalogarli e tenerli.<br />
I volumi aumentarono e con loro anche i frequentatori<br />
delle sale di lettura; arrivarono i ragazzi<br />
delle superiori e gli universitari, anche<br />
di paesi vi<strong>ci</strong>ni come Lar<strong>ci</strong>ano, Cerreto<br />
Guidi e Vin<strong>ci</strong>. Nella <strong>sta</strong>nza più esterna<br />
del piano terra (quella che successivamente<br />
fu occupata dalla Polizia Muni<strong>ci</strong>pale)<br />
c’era un forno per la cottura<br />
della ceramica; lì furono preparate le<br />
formelle decorate dai bambini e dai ragazzi<br />
che ricoprono i due “alberi” situati<br />
rispettivamente in piazza Berni e in via<br />
Aldo Moro. Tra il 2000 e il 2001 fu finalmente in<strong>sta</strong>llata<br />
la prima po<strong>sta</strong>zione internet gratuita».<br />
Il resto è storia recente: il 26 maggio 2007 è <strong>sta</strong>ta<br />
inaugurata la nuova biblioteca, la “Biblioteca<br />
Comunale Don Siro Butelli” a fianco del<br />
teatro, andando a costituire un complesso<br />
culturale più ampio in via di sviluppo.<br />
«Il nuovo ambiente è luminoso e accogliente;<br />
sembra proprio una “biblioteca amica”,<br />
anche grazie all’uso dei materiali che sono<br />
<strong>sta</strong>ti utilizzati, come il legno, i mattoni rossi<br />
e le vetrate. Lo scorso anno erano <strong>sta</strong>te<br />
previste delle iniziative per avvi<strong>ci</strong>nare i bambini<br />
alla lettura e all’ambiente bibliotecario e<br />
il progetto è quello di continuare. Oggi, come<br />
negli anni passati, gli adulti non frequentano<br />
molto la biblioteca, anche se le numerose<br />
po<strong>sta</strong>zioni internet adesso sono un forte<br />
richiamo; in tanti vengono per usufruirne,<br />
chi per studio, chi per lavoro o per interessi<br />
personali. Anche gli stranieri sono sempre in<br />
numero maggiore».<br />
Da quando è disponibile in internet un database<br />
che raccoglie tutti i volumi della rete<br />
LA BIBLOTECA IN PIAZZA IV NOVEMBRE<br />
SANDRA, NELLA VECCHIA<br />
BIBLOTECA DI<br />
VIA GRAMSCI, NEL 1987<br />
N. 10 SETTEMBRE 2009<br />
bibliotecaria pistoiese sono aumentati anche<br />
gli scambi interbibliotecari, utile strumento<br />
soprattutto per gli studenti che possono fa<strong>ci</strong>lmente<br />
trovarvi la collocazione di qualunque<br />
testo presente nella provin<strong>ci</strong>a<br />
(http://biblio.comune.pistoia.it/easyweb/new/home.<br />
html).<br />
In un film del 1957, “La segretaria quasi privata”, una<br />
superba Katharine Hepburn tentava di convincere Spencer<br />
Tracy che i “cervelloni elettroni<strong>ci</strong>” non sarebbero mai<br />
<strong>sta</strong>ti all’altezza della sapienza e dell’intuizione umane;<br />
penso a questo quando, entrando in biblioteca con un<br />
codice della collocazione trovato su internet, mi rendo<br />
conto che diventa inutile di fronte alla memoria visiva<br />
della bibliotecaria, che sa già dove andare a cercarlo.<br />
Non molto tempo fa sono andata nella nuova biblioteca<br />
per vedere se il mio primo libro in prestito era ancora su<br />
quegli scaffali: “Rosaconfetto” è ancora lì, proprio come<br />
Sandra, pronta ad accogliere tutti con un sorriso e la<br />
sua disponibilità.