Cosa ci sta succedendo? - Associazione Culturale Orizzonti

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pag. 10 NARRAZIONE ED ESPERIENZE DI VITA iamo alle porte con l’autunno, il mensile “Oriz- Szonti” sta dirigendosi verso il suo primo anno di vita (novembre 2009). Quando è stato “concepito” l’idea era quella di creare (oltre che un’associazione culturale) uno strumento per comunicare, per conoscere e per raccontarsi. Sfogliando i vari numeri, posso dire (e credo senza presunzione) che questi obiettivi, almeno in parte, sono stati raggiunti. Credo che le persone di Lamporecchio abbiano colto questo messaggio, e i loro articoli, le loro storie e notizie sono frutto di relazioni fra persone, culture all’interno di una comunità. Questa è la forza della narrazione che dà la possibilità alla persona di costituirsi come storia. Walter Benjamin, nel suo saggio “Il Narratore”, esprime la sua idea secondo la quale, esperienza e narrazione si sono indebolite nella modernità. Questo è un passo del suo testo “l’arte di narrare si avvia al tramonto. Capita sempre più di rado d’incontrare persone che sappiano raccontare qualcosa come si deve: e l’imbarazzo si diffonde sempre più quando in una compagnia c’è chi vuole sentirsi raccontare una storia. E’ come si fossimo privati di una facoltà che sembrava inalienabile, la più certa e sicura di tutte: la capacità di scambiare esperienze […] Con la guerra mondiale cominciò a manifestarsi un processo che da allora non si è più arrestato. Non si era visto alla fine della guerra, che la gente tornava dal fronte ammutolita, non più ricca, ma più povera di esperienza comunicabile? […] Perché mai esperienze furono più radicalmente smentite di quelle strategiche dalla guerra di posizione, di quelle economiche dall’inflazione, di quelle fisiche dalla guerra dei materiali, di quelle morali dai detentori del potere. Una generazione che era ancora andata a scuola col tram a cavalli si trovava, sotto il cielo aperto, in un paesaggio in cui nul- IL “MITICO” ORIZZONTI N° 1 NOVEMBRE 2008 di Mara Fadanelli N. 10 SETTEMBRE 2009 la era rimasto immutato fuorché le nuvole, e sotto di esse, in un campo di correnti ed esplosioni micidiali, il minuto e fragile corpo dell’uomo”. Ciò descrive Benjamin è comprensibile, che la gente tornasse dal fronte ammutolita è naturale perché ciò che ha vissuto gli ha lasciato una ferita, perché ciò che ha vissuto non incontra la possibilità di essere detto e forse neppure compreso. Coloro che però studiano l’importanza della narrazione affermano”[…]Dopo esperienze di estrema disintegrazione, il racconto reintegra. Non sempre libera o riconcilia con il passato ma è una strada per accettarlo attraverso la sua condivisione”.1 Non solo, le narrazioni rappresentano la memoria storica, di ciò che è stato affinché non venga dimenticato. E’ vero che il tempo per raccontare, come si deve, è forse oggi più raro, ma sono racconti anche quelli che scambiamo con persone che non vedevamo da tempo, con i figli a cui domandiamo com’è andata a scuola, con i colleghi, con gli amici, con i parenti… Ed ecco che ritorna “Orizzonti”, che nel suo piccolo, vuole dare l’opportunità a chi lo desidera di raccontarsi. Anche se colui che racconta appare il protagonista, colui che legge è tutt’altro che passivo. Anche se la narrazione orale si dispiega in un’interazione in cui colui che racconta è influenzato da colui che ascolta e viceversa, anche nella narrazione scritta il destinatario c’è (il lettore) ma lo scrivere ti permette di sentirti più libero nel raccontare perché il destinatario è “anonimo”. A conferma che anche la narrazione scritta può determinare un’interazione, possiamo ricordare l’articolo scritto dal Dott. Fausto Amorini a seguito dell’articolo fatto dal Dott. Tommaso Rubino sulla futura Casa della salute e delle logiche esposte 1- F.Batini e A.A.V.V., Le storie siamo noi, Liguori editore, Napoli 2009, pag 7
N. 10 SETTEMBRE 2009 in merito dalla Dott.ssa Sandra Palandri e dal Dott. Aldo Morelli. Il Dott. Rubino era stato sollecitato a scrivere quell’articolo perché aveva letto un articolo fatto dalla sottoscritta nel numero precedente “l’assistenza territoriale. Il pilastro della sanità che va potenziato. Una delle risposte: la Casa della salute”. Così potrei ricordare l’articolo fatto da Selma Ferrali:”Un passato da scoprire” sulle parole ormai desuete nel nostro parlare quotidiano, articolo che ha fatto dopo aver letto l’articolo di Michela Cammilli nel numero 6 “il dialetto pistoiese e lamporecchiano”, e così via potrei fare altri esempi. A testimonianza che la “Storia siamo noi” voglio ricordare le interviste fatte dal nostro direttore Massimo Mancini a Giuseppe Giunti reduce della seconda battaglia di El Alamein, a Gettulio Cenci, a Raffaello Vescovi, ad Iseno Bianchini e ad Aldo Bartoli. Tutte storie di vita da “ascoltare”. Tanti sono i contributi dati ad “Orizzonti” che confermano quanto detto in questo articolo, pensiamo pag. 11 SEGUE: NARRAZIONE ED ESPERIENZE DI VITA di Mara Fadanelli ORIZZONTI IL PIACERE DELLA LETTURA Vuoi sostenere Orizzonti con la tua pubblicità? Vuoi rendere visibile la tua azienda su “Orizzonti”? Contattaci allo 0573/803029 oppure invia una mail a mensileorizzonti@alice.it I MODELLINI DI IVO FRANCESCONI: LA SORPRESA DELLA FIERA Sicuramente è stata la sorpresa positiva della Fiera. Parliamo della mostra, che si è tenuta in via Gramsci, di modellini in legno. Una mano di artista , pazienza e tanta passione hanno permesso a Ivo Francesconi, la realizzazione di questi straordinari lavori, che hanno avuto tanto successo tra coloro che hanno visitato la mostra. Davvero molto bravo. I complimenti si sono sprecati. Ivo Francesconi, con molta modestia, ci ha raccontato tutte le fasi della lavorazione. Dall’idea, al progetto, all’inizio del lavoro manuale. “occorre tanta pazienza e precisione- ci ha detto Ivo- ma alla fine tanta è la soddisfazione per il lavoro fatto, che ripaga ogni sacrificio. anche alla “fiera di Lamporecchio negli anni ‘ 50” raccontata da Ferruccio Ubaldi, “la storia del nostro paese…” di Stefano Ferrali e così i vari contributi di storia dell’arte della Dott.ssa Michela Cammilli e della Prof. ssa Michela Giacinti, senza dimenticare le osservazioni politiche di Carlo Cinelli. Altri sono gli articoli che potrei citare (e non me ne vogliano coloro che non sono stati nominati), perché tutto è storia e tutto merita di essere raccontato, dallo sport, alla politica, alle novità normative e fiscali di cui puntualmente il Dott. Spartaco Capaccioli ci tiene aggiornati, alle storie di vita quotidiana che sono state riportate in “Orizzonti” (ricordiamo i racconti del Dott. Gualtiero Martini, di Laura Grassi, di Serena Gozzi). L’augurio che ci facciamo è che “Orizzonti” continui, grazie al sostegno di tutti, che riesca a dare voce a coloro che lo desiderano e a portare nelle case il senso di appartenenza ad una comunità. Grazie a tutti. Mara Fadanelli Ho già fatto altre mostre fuori dal paese.. Qui a Lamporecchio non sapevano di questa mia passione e sono contento e lusingato per i tanti complimenti che ho ricevuto. Uno stimolo in più per continuare a portare avanti questo mio divertimento.”
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