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Eneide libro 3 - Sangiuseppecab.it

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<strong>Eneide</strong><br />

Libro III<br />

A cura di Gaetano Cimino<br />

4^ LSc


Il Libro<br />

È stato oggetto di studi nel corso dei secoli e non ha<br />

goduto di una buona reputazione sopratutto presso i<br />

commentatori antichi, che lo r<strong>it</strong>enevano uno dei libri<br />

meno elaborati, belli e originali dell’intero poema.<br />

Gli studiosi contemporanei lo hanno invece rivalutato per<br />

il profondo significato che esso assume nella vicenda di<br />

Enea e nell’ideologia virgiliana.


Gli eventi<br />

I TROIANI ESULI: Il <strong>libro</strong> si apre con Enea che si rifugia ai piedi del<br />

monte Ida. Qui durante l’inverno insieme agli altri esuli costruisce<br />

alcune imbarcazioni con le quali all’inizio dell’estate inizieranno il<br />

loro viaggio.<br />

L’ORRIBILE OMBRA DI POLIDORO: i Troiani approdano in Tracia<br />

dove Enea ha intenzione di fondare Eneade. Dai rami di un mirto<br />

però comincia a sgorgare del sangue proprio mentre si alza una<br />

voce raccapricciante. E’ Polidoro, l’ultimo figlio di Priamo, inviato dal<br />

padre alla corte dell’amico Polimestore per sottrarlo alla guerra. Visti<br />

gli es<strong>it</strong>i della guerra Polimestore uccide Polidoro per impadronirsi<br />

delle sue ricchezze. Il suo spir<strong>it</strong>o esorta Enea a lasciare quelle terre<br />

maledette.


L’incontro con Polidoro<br />

Ispirò Dante nel canto XIII dell’Inferno<br />

in cui compare Piero della Vigna, morto<br />

suicida, trasformato in un ramo da cui<br />

sgorga del sangue.<br />

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• L’ORACOLO DI APOLLO: I Troiani si recano quindi<br />

all'isola di Delo , sacra ad Apollo, dove sono accolti<br />

benevolmente dal Re Anio, un vecchio amico di Anchise.<br />

Qui interrogano l’oracolo del Dio che li esorta a cercare<br />

“l’antica Madre”.<br />

• LA PESTILENZA: Seguendo il consiglio di Anchise, i<br />

profughi si recano a Creta, la patria di Teucro<br />

progen<strong>it</strong>ore dei Troiani, dove cercano di fondare<br />

Pergamèa. Scoppia però una terribile pestilenza e di<br />

conseguenza abbandonano anche quel luogo.<br />

• I SACRI PENATI: Appaiono in sogno ad Enea e gli<br />

indicano l’Italia come la terra degli avi, da dove era<br />

part<strong>it</strong>o il progen<strong>it</strong>ore Dardano.


L’isola di Delo<br />

Latona concepì Apollo con Zeus. Si rifugiò a<br />

Ortigia per partorire lontana dall’ira di Era,<br />

moglie di Zeus.<br />

Quest’isola è considerata come il luogo di nasc<strong>it</strong>a<br />

del Dio Apollo. L'isola da quel momento assunse<br />

il nome di Delo.<br />

indietro


Teucro<br />

Primo m<strong>it</strong>ico re della Troade, regione nord<br />

occidentale dell’Anatolia. Accolse Dardano<br />

quando era in fuga.<br />

indietro


Penati<br />

Nella religione romana spir<strong>it</strong>i protettori della<br />

casa e della famiglia.<br />

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•FURIOSA TEMPESTA: ripresa la navigazione alla volta<br />

dell’Italia una tempesta li spinge verso le Stròfadi, le isole<br />

delle Arpie.<br />

•LE TERRIBILI ARPIE: volto di donna e corpo di uccello,<br />

impediscono ai troiani di mangiare. Una di loro, Celeno, li<br />

atterrisce con dei presagi funesti.<br />

•SOSTA AD AZIO: Qui compiono alcuni sacrifici in onore<br />

di Apollo.<br />

•ANDROMACA E LE PROFEZIE DI ELENO: Gli esuli<br />

giungono a Butroto, nell’Epiro, dove regna il fratello di<br />

Ettore, Eleno, che ha sposato Andromaca, da poco<br />

vedova. Eleno predice a Enea le sue future pregrinazioni<br />

prima di giungere nella terra promessa dal Fato. Lo<br />

istruisce sul percorso da fare e gli indica anche come<br />

riconoscere la terra dove dovrà fondare la nuova c<strong>it</strong>tà.


Azio<br />

Non è casuale la scelta operata da Virgilio di far fermare i<br />

suoi personaggi ad Azio. In questo luogo infatti si svolse<br />

una delle battaglie navali più importanti, nella quale<br />

Ottaviano vinse la guerra civile contro Marco Antonio.<br />

indietro


Andromaca<br />

È descr<strong>it</strong>ta dalla tradizione m<strong>it</strong>ologica come una figura sconsolata,<br />

rammaricata ed eternamente persegu<strong>it</strong>ata. È infatti costretta nel<br />

corso della sua v<strong>it</strong>a a perdere tutti i suoi cari. Nella guerra di Troia<br />

perse il padre, i fratelli e il mar<strong>it</strong>o Ettore. Inoltre dovette subire<br />

anche la perd<strong>it</strong>a del figlio Astianatte gettato dalle mura della c<strong>it</strong>tà da<br />

Neottolemo, figlio d’Achille.<br />

DOPO LA GUERRA DI TROIA fu costretta a diventare la concubina di<br />

Neottolemo. Fu da lui abbandonata proprio per l’amore che<br />

continuava a provare per Ettore. Successivamente sposò Eleno,<br />

figlio di Priamo e suo cognato.<br />

NELL’ENEIDE subisce l’ira di Ermione, la moglie di Neottolemo, finché<br />

non sposa Eleno.<br />

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Butroto<br />

È uno degli eventi fondamentali del terzo <strong>libro</strong><br />

dell’<strong>Eneide</strong>. Qui Enea accetta defin<strong>it</strong>ivamente il proprio<br />

destino, e al momento della partenza prova invidia per<br />

Andromaca ed Eleno. Il loro destino è infatti già<br />

compiuto. A Butroto Enea dà dimostrazione della sua<br />

pietas, la qual<strong>it</strong>à che lo contraddistingue dagli eroi<br />

omerici.<br />

Questo è anche l’ultimo luogo in Oriente vis<strong>it</strong>ato dagli<br />

esuli troiani.<br />

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•LA TERRA D’ITALIA: i Troiani giungono in Italia, girano<br />

intorno alla Sicilia per ev<strong>it</strong>are gli scogli dello stretto fra<br />

Scilla e Cariddi e arrivano così ai piedi dell’Etna, la terra dei<br />

ciclopi.<br />

•L’INCONTRO CON ACHEMENIDE: in Sicilia gli esuli<br />

incontrano Achemenide, vecchio soldato acheo. In questo<br />

incontro Greci e Troiani si riappacificano e Achemenide<br />

avverte Enea e i suoi compagni dei pericoli imminenti. Al<br />

termine dell’incontro Polifemo tenta di inseguirli.<br />

•MORTE DI ANCHISE: Avviene a Drepano, l’odierna<br />

Trapani. Salpano di nuovo ma una violenta tempesta li<br />

conduce sulle coste dell’Africa.<br />

Qui finisce il racconto di Enea.


Achemenide<br />

È un compagno di Ulisse abbandonato nella terra dei ciclopi, ridotto in<br />

condizioni pietose dal terrore e dalla fame. È un personaggio<br />

completamente inventato da Virgilio.<br />

Essendo un acheo, nell’ottica della guerra di Troia è un nemico per gli esuli<br />

troiani. Questi ultimi sono però un popolo “nuovo”, dopo i numerosi viaggi e<br />

le sofferenze pat<strong>it</strong>e. Quando Enea perdona Achemenide avviene la<br />

riappacificazione fra i due popoli.<br />

Con questo passo Virgilio vuole celebrare la fratellanza e l’integrazione dei<br />

popoli, valori fondamentali per la pol<strong>it</strong>ica imperialista di Ottaviano. Si può<br />

notare come il pensiero di Virgilio e quello del princeps coincidano.<br />

Il dolore e la sofferenza sono i principali fattori di questa riappacificazione. La<br />

legge universale è in grado di superare ogni distinzione etnica. La<br />

condizione umana, secondo Virgilio, non deve essere aggravata con le<br />

guerre e il “male dell’esistenza” può essere fronteggiato solamente<br />

attraverso l’unione.<br />

Ulisse in questo passo viene defin<strong>it</strong>o da Achemenide come “infelix”<br />

abbandonando così gli aggettivi più tipici come “pellax” o “scelerum<br />

inventor”<br />

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Rapporto Virgilio - Omero<br />

TEMA DEL VIAGGIO: Può essere fatto un paragone fra il<br />

viaggio di Ulisse e quello di Enea. Il viaggio di<br />

quest’ultimo è più lineare in quanto parte da Oriente per<br />

concludersi a Occidente, quello di Ulisse è più<br />

“labirintico”, non segue infatti un ordine preciso.


Alcuni aspetti formali<br />

Il verbo fugere è poco usato. La rar<strong>it</strong>à ne aumenta il valore<br />

Videre è sempre presente davanti ad ogni prodigio ed è sol<strong>it</strong>amente<br />

accompagnato da una forte carica emotiva.<br />

Il presente viene utilizzato per descrivere il passato. Si ottengono<br />

così un'attualizzazione e un'interiorizzazione degli eventi.<br />

Il presente un<strong>it</strong>o alla prima persona denota il carattere lirico e non<br />

epico del <strong>libro</strong>.

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