11.06.2013 Views

IL BIANCO ED IL NERO.pdf

IL BIANCO ED IL NERO.pdf

IL BIANCO ED IL NERO.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MATERIALI<br />

DEL COLORE


COLORE =<br />

Dal dizionario della lingua italiana:<br />

(lt.Color coloris) nel linguaggio comune si descrive<br />

con questo nome la sensazione che si prova<br />

osservando un oggetto sotto la luce naturale. Non di<br />

rado per la definizione delle varie gradazioni, toni,<br />

intensita’, del colore si ricorre a nomi di oggetti o<br />

sostanze ben note. All'uso comune appartengono<br />

anche espressioni quali senza colore (sbiadito privo<br />

di forza o personalita’)<br />

Osservazione degli oggetti sotto la luce<br />

la percezione dipende dalla materia colorata<br />

(agg. Colorico/coloristico)<br />

ma e’ (anche) Sensazione e sogno<br />

(agg. Cromatico)


Dei colori distinguiamo:<br />

TONALITA’ = colore dominante rispetto ai gruppi di<br />

materiali colorici di paragone<br />

BR<strong>IL</strong>LANTEZZA = lucentezza o quantita’ di luce che<br />

accompagna la tinta sfumata o sbiadita<br />

SATURAZIONE = tono deciso e carico dei colori pieni che<br />

richiamano quasi una maggiore<br />

intensita’ e purezza della materia


NEL DESCRIVERE GLI ASPETTI MATERICI DEL<br />

COLORE DOBBIAMO ANCHE DISTINGUERE FRA:<br />

PIGMENTO=<br />

COLORANTE=<br />

sostanza colorata, insolubile, capace di<br />

colorare, per sovrapposizione, cioe’ di<br />

ricoprire, oggetti, manufatti etc. con uno<br />

strato colorato.<br />

composto che ha la capacita’ di colorare<br />

(da solo o per mezzo di opportuni<br />

mordenti) penetrando e fissandosi ad un<br />

supporto


La storia della materia, ma anche della cultura, del colore ha<br />

messo in rapporto ed a confronto mondi diversi creando rapporti<br />

di scambio, non solamente economico ma anche culturale, fra<br />

popoli e nazioni.<br />

Basti pensare ad alcune locuzioni che sono divenute d’uso<br />

comune nella nostra lingua:<br />

La “porpora fenicia” ben nota nell’antichita’;<br />

Il nero “di Cina”;<br />

Il legno del carminio detto “Brasile”, impiegato storicamente nelle<br />

tinture;<br />

Le foglie di “indaco” importate dalle Antille;<br />

I Colori traslucidi giunti in Europa con le lacche cinesi;<br />

Il bleu “d’oltremare”.


PER SAPERNE UN PO’ DI PIU’ INIZIAMO DAL <strong>BIANCO</strong> E DAL <strong>NERO</strong>


L’Indispensabile bianco<br />

Se il nero è pensato per essere inutile nella tavolozza<br />

di un pittore, per bianco è vero il contrario.<br />

E‘ indispensable in media come oli, acrilici e gouache.<br />

Un colore unico e immiscibile, fornisce la più forte<br />

espressione di luce sulla tavolozza.<br />

In acquerello il bianco della carta svolge la funzione di<br />

pigmento bianco, ma la versatilità del bianco come un<br />

colore funzionale è ben nota.<br />

Utilizzato come primer o strato di base è il colore base<br />

fondamentale su cui vengono costruiti molti dipinti.


<strong>IL</strong> <strong>BIANCO</strong> PIU’ ANTICO<br />

E’ noto con i nomi di: cerussa, biacca, bianco di kremisi<br />

è un pigmento pittorico inorganico costituito da carbonato basico di piombo<br />

La biacca è uno dei primi pigmenti bianchi che si ricordino.<br />

Era conosciuto nell’antica Cina e fu impiegato diffusamente nei<br />

primi periodi dell'arte europea.<br />

E' stato l'unico bianco disponibile per gli artisti nei colori ad olio<br />

fino alla metà del XIX secolo ed oggi, anche se sono stati creati<br />

nuovi pigmenti bianchi, è ancora molto popolare fra i pittori ad<br />

olio.


<strong>IL</strong> <strong>BIANCO</strong> PIU’ ANTICO<br />

la BIACCA.<br />

Possiede molte qualita’ ed alcuni lo<br />

definiscono ancora come unico, fornisce una<br />

tinta burrosa di grande opacità e potere<br />

coprente per la pittura.<br />

L’essiccazione è abbastanza veloce e<br />

produce un film molto elastico, di robustezza<br />

non raggiungibile con nessun altro bianco.<br />

E’ anche eccellente nelle miscele e dà toni<br />

delicati e numerose sfumature, è durevole e<br />

permanente se applicato correttamente<br />

seguendo le buone pratiche della pittura ad<br />

olio.<br />

E’, pero’, velenoso se ingerito, per questo è<br />

stato superato, in molti casi, da bianchi meno<br />

pericolosi. Donne intente nella preparazione<br />

della biacca nel XVII sec.


Bianco di piombo (carbonato di piombo)<br />

e’ un colore resistente, copre bene, come tutti i colori a base di piombo, ma<br />

altera ed annerisce le altre tinte.<br />

Il Bianco di piombo e’ stato prodotto sin dal tempo degli egizi.<br />

Gli olandesi svilupparono nel seicento un nuovo processo per fare bianco,<br />

nacque cosi la denominazione di “bianco d’Olanda” per questa tinta.<br />

Il processo di produzione consisteva nel porre delle strisce di piombo in<br />

vasi di argilla che contenevano aceto, in un compartimento separato.<br />

I vasi venivano poi riposti compattamente assieme su dei ripiani ed<br />

inframmezzati con sterco animale, per accelerare il processo chimico di<br />

carbonatazione, e poi sigillati.<br />

Dopo circa tre mesi, a fermentazione avvenuta, si otteneva il carbonato di<br />

piombo, o pigmento bianco di piombo.<br />

Questo processo di fabbricazione e’ stato impegato a lungo per poi essere<br />

abbandonato soltanto nei primi anni '60 del novecento.


Bianco di cina<br />

Si tratta di uno speciale preparato di zinco Bianco (un<br />

ossido) ed e’ il bianco che si impiega comunemente per<br />

l’acquerello.<br />

E 'stato introdotto nel 1834 da Winsor & Newton e è ora<br />

disponibile nell’assortimento di molti altri produttori.<br />

I pittori ad acquerello piu’ radicali evitano l’uso del bianco di<br />

cina, sostenendo che l'integrità di un pittura ad acquerello si<br />

basa sulla trasparenza del mezzo (sono, quindi, da rifuggire effetti<br />

di copertura) e che la tecnica dell’acquerello riserva al bianco<br />

della carta i suoi effetti di luce.


Bianco Fiocco<br />

Questo è il nome che troverete in cataloghi dei produttori di bianco di<br />

piombo (PW4 carbonato di piombo).<br />

E 'disponibile solo per la pittura ad olio, in quanto non e’ solubile in altri<br />

liquidi come gli acrilici.<br />

Si tratta della scelta tradizionale per la pittura ad olio.<br />

Bianco d'argento<br />

Il Bianco d'argento talora e’ venduto in due consistenze di cui una e’ piu’<br />

dura dell’altra.<br />

Si tratta di un colore ad asciugatura relativamente rapida, ben spandibile<br />

e durevole.<br />

Ha due grandi inconvenienti - la sua tossicità e la sua tendenza a scurire<br />

se posto a contatto con lo zolfo, un componente chimico molto diffuso in<br />

ambienti inquinati.


Bianco di titanio<br />

E’ il bianco moderno, una degna sostituzione di pigmenti<br />

pericolosi come il piombo, in particolare per il Bianco fiocco<br />

(Flake White).<br />

Si tratta di un colore ad asciugatura piuttosto lenta nella<br />

pittura ad olio ma molto noto come bianco per le miscele.<br />

E’ il più potente dei bianchi, e’ denso e opaco, e deve essere<br />

usato con cautela perche’ tende ad imporsi sugli altri colori<br />

piu’ trasparenti.<br />

In alcuni cataloghi è chiamato Bianco Permanente.<br />

Nelle miscele puo’ essere considerato sia neutro che caldo,<br />

rispetto al bianco di zinco, che e’ molto piu’ freddo.


Bianco di Zinco<br />

(ossido di zinco)<br />

copre pochissimo, lento nell’essiccare, ha il vantaggio di non alterare i<br />

colori<br />

In aggiunta agli altri bianchi per pittura ad olio, questo colore si<br />

puo’ trovare elencato anche come solubile in acqua, in particolare<br />

per le gouaches e gli acrilici.<br />

Si tratta di un bianco molto versatile, ma meno opaco degli altri<br />

bianchi.<br />

E’ eccellente nelle miscele, in particolare negli smalti e nelle<br />

sfumature.<br />

Nella pittura ad olio ha essiccazione molto lenta ed ha nuances<br />

più fredde, vale a dire piu’ viranti al blu rispetto al Bianco<br />

d'argento.<br />

E’ commercializzato per acquerello con il nome di Bianco di Cina.


Bianco di S. Giovanni:<br />

calce spenta seccata e ridotta in polvere, immersa in acqua per 8<br />

giorni; va usata rimescolando ogni tanto, dopo la stesura si lascia<br />

asciugare al sole, e’ naturalmente molto indicato per tecniche a<br />

fresco<br />

Bianco Iridescente<br />

E’ composto da un pigmento a base di Titanio che ha come<br />

additivo la mica.<br />

Ha un aspetto perlaceo se visto pulito.<br />

Il Bianco Iridescente produce riflessi suggestivi ed efficaci anche<br />

quando e’ impiegato nelle miscele.<br />

Utilizzato in sottili velature di colore produce effetti unici di<br />

interferenza della luce.<br />

E’ disponibile nella pittura ad olio e per l’acrilico.


Bianco per sfondi<br />

A seconda delle diverse ditte vengono<br />

commercializzati con questo nome bianchi di natura<br />

diversa.<br />

Unico requisito e’ che si tratti di pitture a rapida<br />

essiccazione che se usate da sole producano un<br />

effetto di finitura opaca.<br />

E’ la tinta che si applica in genere sulle tele a formato<br />

come anche su quelle vendute in rotolo da stendere<br />

successivamente su telaio o altro supporto.


<strong>IL</strong> <strong>NERO</strong><br />

Tecnicamente parlando, ne’ il nero ne’ bianco sono colori<br />

veri e propri. Resta comunque il fatto che grazie ad essi si<br />

possono stampare la quasi totalita’ dei libri e dei giornali.<br />

Si dice spesso che il nero è inutile nella tavolozza di un<br />

pittore esso, infatti, quasi mai appare allo stato puro in<br />

natura (forse il velluto nero visto in un giorno senza sole ne<br />

e’ la migliore approssimazione).<br />

E’ vero, allora, che il nero puo’ essere facilmente eliminato<br />

dalla tavolozza dell'artista? Sappiamo, infatti, che esso<br />

puo’ essere ottenuto sovrapponendo dei colori primari<br />

oppure molti dei secondari.<br />

Il nero e’ comunque utile<br />

nelle miscele, come<br />

agente scurente, cosi’<br />

come il bianco come<br />

agente schiarente.


GLI INGR<strong>ED</strong>IENTI<br />

Questi sono i riferimenti e le sigle dei pigmenti neri, gli<br />

ingredienti coloranti che danno la tinta nera.<br />

Li vedete in genere stampati in piccolo sui tubetti e gli<br />

imballaggi. Si noti che il nome del prodotto, il più delle<br />

volte, è diverso dal nome del pigmento che costituisce il<br />

prodotto.<br />

Nero Anilina, PBk, (50440)<br />

Nero d’ossa, PBk9 (77267)<br />

Nero Carbone, PBk6/ PBk7 (77266)<br />

Ossido di ferro sintetico, PBk" (77499)


SCEGLIERE <strong>IL</strong> <strong>NERO</strong><br />

Se ci si riferisce unicamente al valore di riflettanza il nero e’<br />

nero e tutti i neri sono eguali fra loro.<br />

Ma quando si e’ appreso a familiarizzare con i neri allora<br />

divengono evidenti le caratteristiche di ogni nero.<br />

Una gran varieta’ di neri sono in vendita per tutte le tecniche<br />

(come colori ad olio, acquerelli, guaches, acrilici, pastelli etc.)<br />

Nei cataloghi dei produttori e nei loro campionari si possono<br />

incontrare le denominazioni descrittive riportate nella slide<br />

precedente.<br />

Fra i neri di migliore qualita’ci sono: il nero avorio, il nero<br />

lampada, il nero vino, il nero Mars ed i nero di Payne.<br />

Questi cinque neri sono i migliori e si trovano nei cataloghi di<br />

tutti i migliori produttori di articoli per artisti.


Nero d’avorio<br />

Nella forma più semplice, il Nero d'avorio è un pigmento<br />

ottenuto carbonizzando delle ossa.<br />

In origine questo pigmento era ben conosciuto con questo<br />

stesso nome o con quello di nero d’animale.<br />

Storicamente ha dato spesso tinte impure ed inaffidabili.<br />

In seguito sotto il nome di Nero avorio è stato sviluppato e<br />

prodotto un tipo piu’ fine ed affidabile del nero d’ossa, si tratta<br />

di un pigmento nero intenso, noto per essere permanente e<br />

stabile.<br />

Il Nero d'avorio ha un sottotono marrone rispetto al nero<br />

lampada che tende al blu. Unito al bianco tende a produrre<br />

grigi caldi.


Nero di vino (di vite)<br />

Prodotto originariamente attraverso la torrefazione di<br />

steli di vite e altri vegetali ad alta temperatura<br />

(calcinazione), il nero di vite era considerato un<br />

pigmento di qualità inferiore a quello del nero lampada<br />

per la sua inferiore intensità.<br />

Si tratta di un pigmento assolutamente non indicato per<br />

la pittura a fresco, nella quale il contenuto del pigmento<br />

vegetale reagisce male con i minerali dell’intonaco.<br />

Il nero vino (Vine Black) ha un colore bluastro sottotono,<br />

se mescolato con i bianchi produce tinte grigio freddo


Nero lampada<br />

Questo pigmento di carbonio<br />

è prodotto bruciando oli e<br />

raccogliendo la fuliggine<br />

residua.<br />

Il nero Lampada è uno dei più<br />

antichi pigmenti prodotti.<br />

Non è un bel nero puro, ha un<br />

colore leggermente bluastro<br />

che e’ piu’ evidente quando lo<br />

si mescola ad altre tinte.<br />

Il nero lampada produce<br />

buoni grigi neutri virando<br />

leggermente verso il freddo<br />

ed il blu.


Grigio di Payne<br />

Tra i colori neri per artisti grafici capita quasi sempre di vedere<br />

elencato questo colore.<br />

Il Grigio di Payne non è un nero puro, ma un pigmento composito<br />

che contiene più di un ingrediente di base, comunemente:<br />

Blu Oltremare (polisolfuro di sodio e di alluminio) e Marte Nero<br />

(ossido di ferro sintetico) e, qualche volta, cremisi.<br />

E’ buono per l’acquerello si riduce bene in polvere ed è anche<br />

ottimo per la fabbricazione degli smalti.<br />

si miscela bene con il bianco per produrre una ampia gamma di<br />

grigi freddi, blu-ombra.<br />

Molti puristi trovano questo colore un inutile composito.


SPERIMENTARE CON <strong>IL</strong> <strong>NERO</strong><br />

E’ possibile iniziare a percepire le differenze fra i vari neri quando si<br />

inizia a mescolarli ed a diluirli in diversi mezzi.<br />

Le differenze diventano ancora più evidenti quando lo si mescola<br />

con il bianco per dare sfumature di grigio.<br />

I neri cominciano a comportarsi ancora una volta in modo diverso<br />

quando sono mescolati con altri colori per la produzione di tinte e<br />

sfumature<br />

Lavorare alla messa a punto di una scala tonale contribuisce anche a<br />

far familiarizzare l’artista con la miscelazione e la manipolazione dei<br />

colori.


Bitume o Asfalto<br />

Questa profonda tonalità marrone, e’ quasi un nero alla<br />

sua massima densita’<br />

Esso produce sfumature calde, terrose neutre, se<br />

mescolato con il bianco.<br />

E’ disponibile come vernice ad olio nei cataloghi di un<br />

gran numero di produttori.<br />

Polvere di carbone di legna<br />

Se si desidera scurire leggermente un colore si puo’<br />

aggiungere ad esso un po' di carbone di legna in polvere.<br />

Il Carbone macinato e’ un pigmento di per se’, identificato<br />

con la sigla PBk8, ed è utilizzato normalmente come<br />

ingrediente nelle vernici.


<strong>ED</strong> ANCORA ALTRI NERI…<br />

Nero Mummia<br />

E’ stato, in antico e rinomato, si otteneva per triturazione di parti di<br />

cadaveri mummificati<br />

Nero di Cina<br />

ottenuto raccogliendo la fuliggine della combustione del bambu’, la<br />

pasticca di nero cosi’ ottenuta viene lavorata lentamente (preparazione<br />

ZEN) e successivamente impiegata per la scrittura facendo uso di<br />

pennelli di pelo di cervo.<br />

Nella tintura dei tessuti, a seconda del luogo di produzione, si otteneva il nero<br />

per tinture successive di colore blu (in Olanda il guado), bruno (in Francia<br />

estratti o mordenti di noce) o di color verde (in Germania nella regione di<br />

Colonia).<br />

Il panno cosi’ colorato veniva ad assumere delle dominanti precise e<br />

suggestive.<br />

Il Nero naturale nei tessuti era ottenuto in antico dal vello nero delle pecore<br />

“carfagne”, veniva impiegato per tessitura di abiti talari o di divise militari.


LE DENOMINAZIONI DEI NERI<br />

Molti sono i nomi con i quali sono descritti i diversi tipi di nero nei libri d'arte e nei<br />

cataloghi dei produttori e nelle Classificazioni del Colore.<br />

Molti dei nomi sono vecchi e possono essere riferiti a marchi obsoleti o addirittura<br />

d’origine, naturalmente si trovano molti pigmenti che oggi sono fabbricati per via<br />

sintetica.<br />

Altri nomi sono denominazioni descrittive, dei marchi dei produttori, i quali spesso<br />

danno nomi diversi per ciò che è essenzialmente il medesimo prodotto. Alcuni dei<br />

nomi che si possono incontrare sono:<br />

Nero Animale<br />

Nero Lacca<br />

Nero blu - Blue Black<br />

Nero d’ossa - Bone Black<br />

Nero di carbonio<br />

Nero Coca Cola<br />

Nero profondo - Deep Black<br />

Goccia nera - Black Drop<br />

Nero Elefante - Elephant Black<br />

Nero Fiamma<br />

Nero Uva<br />

Nero Di ossido di ferro<br />

Nero d'avorio<br />

Nero Jet<br />

Nero Kernel<br />

Nero lampada<br />

Nero Magnetico<br />

Mare Nero<br />

Nero di Marte<br />

Minerali Nero<br />

Nero Mummia<br />

Nero notte - Black Night<br />

Olio nero<br />

Ossido nero<br />

Nero Parigi<br />

Nero Processo – Process Black<br />

Nero velluto - Black Velvet<br />

Nero vino

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!