Meccanizzare e innovare il fico d'India etneo - Portale dell'innovazione
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• I PRIMI RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE<br />
<strong>Meccanizzare</strong> e <strong>innovare</strong><br />
<strong>il</strong> fi co d’India <strong>etneo</strong><br />
▪<br />
Ridurre i costi, nonché la fatica<br />
e i rischi di chi coltiva <strong>il</strong> fi co<br />
d’India, aumentando <strong>il</strong> livello<br />
tecnologico nella coltivazione<br />
e nel post-raccolta.<br />
È questo l’obiettivo, in parte<br />
raggiunto, della sperimentazione<br />
qui presentata<br />
▪<br />
di Giacomo Blandini,<br />
Giampaolo Sch<strong>il</strong>laci<br />
Gli studi condotti e le prove effettuate<br />
riguardano la meccanizzazione<br />
delle operazioni<br />
di raccolta, la potatura, la<br />
«scozzolatura» e alcuni aspetti del postraccolta<br />
del fi co d’India. L’intento è stato<br />
quello di contribuire alla riduzione dei<br />
costi, della fatica degli operatori e dei rischi<br />
ai quali sono sottoposti, nonché di<br />
incrementare <strong>il</strong> livello tecnologico delle<br />
coltivazioni, in modo da favorire anche<br />
per questa via la permanenza dei più giovani<br />
in agricoltura.<br />
La raccolta<br />
Obiettivo. Si intende pervenire allo<br />
sv<strong>il</strong>uppo di un’attrezzatura agevolatrice<br />
in grado di ridurre drasticamente l’impiego<br />
delle scale e la necessità per l’operatore<br />
di addentrarsi nella pianta.<br />
Criteri generali e situazione attuale.<br />
La raccolta del fi co d’India avviene<br />
manualmente; i frutti sono recisi<br />
con un coltello a lama ricurva, tagliente<br />
e sprovvisto di punta. Per garantire una<br />
più lunga durata del frutto si asporta una<br />
porzione del cladodo.<br />
Prove effettuate. È stato costruito<br />
e provato un prototipo di operatrice ad<br />
azionamento pneumatico. Il sistema è<br />
azionato con portata alla testata di 200<br />
litri al minuto; è composto da una lama<br />
con sezione di taglio leggermente arcuata<br />
e da una gabbia, posta superiormente<br />
alla lama, che imprigiona <strong>il</strong> frutto da<br />
raccogliere. La gabbia si apre sul lato an-<br />
MECCANICA<br />
teriore grazie a uno sportellino <strong>il</strong> quale,<br />
mosso da uno stelo rigido, viene chiuso<br />
per imprigionare <strong>il</strong> frutto e, successivamente,<br />
sollevato al momento di r<strong>il</strong>asciarlo<br />
entro <strong>il</strong> paniere. L’attrezzo viene azionato<br />
tramite la leva di comando posta<br />
sull’impugnatura. Quando lo sportello<br />
anteriore della gabbia si richiude, <strong>il</strong> frutto<br />
viene imprigionato e la lama scatta recidendo<br />
<strong>il</strong> frutto alla base, assieme alla<br />
necessaria porzione di pala. L’operatore<br />
r<strong>il</strong>ascia poi la leva di comando consentendo<br />
l’apertura dello sportello; in tal<br />
modo, la lama si ritira e lascia cadere <strong>il</strong><br />
frutto nel contenitore.<br />
Conclusioni. Per mettersi al pari con<br />
i cantieri convenzionali, occorrerà incrementare<br />
la produttività degli addetti<br />
alla raccolta agevolata di almeno tre volte,<br />
passando dagli attuali 7,4 frutti/minuto<br />
per operatore ai 21. L’attrezzo ut<strong>il</strong>izzato<br />
è promettente, poiché si ritiene<br />
possib<strong>il</strong>e porlo in grado di operare un<br />
taglio appropriato e un effi cace prelievo<br />
del frutto.<br />
Una volta accresciuta l’affi dab<strong>il</strong>ità della<br />
macchina, sarà possib<strong>il</strong>e eff ettuare prove<br />
continuative, mediante le quali verifi car-<br />
Secondo gli ultimi dati disponib<strong>il</strong>i (Istat, 2006) la coltivazione del fi co d’India, praticata quasi esclusivamente in Sic<strong>il</strong>ia, interessa oltre<br />
8.600 ha per una produzione complessiva di 80.000 t<br />
S
S MECCANICA<br />
La potatura (a) viene tradizionalmente eseguita a mano, come<br />
pure la raccattatura (b) dei residui da sottochioma<br />
ne l’ut<strong>il</strong>ità, innanzitutto per la raccolta<br />
dei frutti che crescono nelle parti più alte<br />
e più interne delle piante.<br />
La potatura<br />
Obiettivi. Gli obiettivi delle prove consistono<br />
nella verifi ca di cantieri di macchine<br />
idonei a operare sul fi co d’India,<br />
al fi ne di ridurre i costi e la fatica degli<br />
operatori.<br />
Criteri generali<br />
e situazione<br />
attuale.<br />
La potatura del fi -<br />
co d’India viene<br />
ritenuta un’operazioneessenziale<br />
e ricorrente ed è attualmente eff ettuata<br />
a mano, con seghetti portati all’estremità<br />
di aste.<br />
Per ragioni fi tosanitarie viene lasciata<br />
una piccola porzione di cladodio sull’articolo<br />
sottostante.<br />
Attrezzature ut<strong>il</strong>izzate. Per l’esecuzione<br />
delle prove è stata ut<strong>il</strong>izzata<br />
un’attrezzatura pneumatica costituita<br />
da un motocompressore carrellato, con<br />
motore a 4 tempi della potenza di 1,8 kW<br />
e portata d’aria di 300 L/minuto al regime<br />
di 3.000 giri/minuto.<br />
Come utens<strong>il</strong>e sono stati provati più seghetti,<br />
tutti a moto alterno con asta di<br />
prolunga telescopica della lunghezza di<br />
1,3-2,1 m, lama da 20 cm, c<strong>il</strong>indro e corpo<br />
deviatore da 15 cm e corsa del c<strong>il</strong>indro di<br />
3 cm. Un aspo ad avvolgimento manuale<br />
reca circa 100 metri di condotta.<br />
Le prove. Le prove sono state eff ettuate<br />
su appezzamenti diff erenti per età<br />
delle piante, sesto d’impianto e sv<strong>il</strong>uppo<br />
della chioma, scelti in tre aziende<br />
diff erenti ubicate in zone a forte vocazione<br />
per la coltura.<br />
I r<strong>il</strong>evamenti mostrano che i tempi ne-<br />
16<br />
supplemento a L’Informatore Agrario •<br />
27/2007<br />
Riguardo alla scozzolatura sono<br />
stati provati quattro diversi utens<strong>il</strong>i<br />
pneumatici, senza riuscire a evitare<br />
del tutto danni alla vegetazione<br />
a<br />
b<br />
cessari ad eff ettuare ciascun taglio con<br />
<strong>il</strong> seghetto pneumatico siano minori del<br />
30% rispetto all’attrezzatura manuale. Ne<br />
deriva che, anche se l’intervento agevolato<br />
richiede tempi leggermente maggiori<br />
per <strong>il</strong> posizionamento dell’operatore, <strong>il</strong><br />
valore medio del coeffi ciente di ut<strong>il</strong>izzazione<br />
in campo (Ru) osc<strong>il</strong>la dall’88% al<br />
93%, con appena <strong>il</strong> 5% di diff erenza tra<br />
intervento agevolato e manuale, a testimoniare<br />
le ridot-<br />
te perdite di tempo<br />
in campo nella<br />
potatura agevolata,<br />
nonché i vantaggi<br />
in termini<br />
di minori tempi<br />
unitari impiegati<br />
per <strong>il</strong> taglio dei rami.<br />
In defi nitiva, la riduzione complessiva<br />
del tempo di lavoro ottenuta con i seghetti<br />
pneumatici si aggira sul 25%.<br />
Considerazioni e prospettive.<br />
Al termine della sperimentazione si può<br />
aff ermare che le prove condotte hanno<br />
dimostrato una sensib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>ità della potatura<br />
agevolata con <strong>il</strong> crescere<br />
dell’età dell’impianto, e dunque<br />
della mole delle piante e<br />
che tale pratica può essere in<br />
defi nitiva adottata.<br />
Occorre però scegliere con<br />
cura le lame da ut<strong>il</strong>izzare, perché<br />
la maggior parte di quelle<br />
reperib<strong>il</strong>i in commercio mostrano<br />
una fl essib<strong>il</strong>ità che le<br />
rende inidonee, mentre i denti<br />
tendono spesso ad occludersi.<br />
Un eventuale prosieguo delle<br />
prove dovrà meglio evidenziare<br />
le caratteristiche delle lame<br />
Utens<strong>il</strong>e montato su asta:<br />
permette di raggiungere<br />
parti della chioma altrimenti<br />
inaccessib<strong>il</strong>i<br />
e la velocità di azionamento ottimale per<br />
la migliore autopulizia e, in defi nitiva,<br />
per un taglio di migliore qualità in minor<br />
tempo.<br />
Le operazioni specifi che<br />
della coltura<br />
Obiettivi. Le attività condotte hanno<br />
inteso aff rontare la meccanizzazione delle<br />
operazioni della coltivazione del fi co<br />
d’India ritenute specifi che: scozzolatura,<br />
diradamento, despinatura. L’intento<br />
è quello di ridurre i costi di produzione<br />
e la fatica degli addetti, nonché d’incrementare<br />
<strong>il</strong> livello di meccanizzazione per<br />
favorire l’interesse dei giovani e con questo<br />
la loro permanenza in azienda.<br />
Criteri generali e situazione attuale.<br />
La scozzolatura consiste nella<br />
completa asportazione dei fi ori, dei frutti<br />
e della quasi totalità dei giovani cladodi<br />
(lasciandone una percentuale intorno<br />
al 10-15% allo scopo di garantire la produzione<br />
dell’annata successiva), emessi
durante <strong>il</strong> normale fl usso primaver<strong>il</strong>e.<br />
La pianta reagirà producendo un nuovo<br />
fl usso fi orifero e frutti qualitativamente<br />
più pregiati. Attualmente l’operazione è<br />
eseguita a mano, calzando guanti in gomma<br />
spessa per proteggersi dalle spine, e<br />
agendo molto delicatamente per non danneggiare<br />
<strong>il</strong> cladodio. Viene eff ettuata con<br />
l’aus<strong>il</strong>io di scale a tre appoggi.<br />
In alcuni casi, per i frutti più lontani,<br />
si ut<strong>il</strong>izza un utens<strong>il</strong>e a forma di rastrello<br />
posto all’estremità di un lungo manico.<br />
Il diradamento dei frutti è un’operazione<br />
eseguita negli impianti non sottoposti<br />
a scozzolatura, ove pertanto la produzione<br />
è composta<br />
da frutti detti «primofiore»<br />
(o «nostrale»).<br />
Si eff ettua<br />
manualmente o con<br />
l’aus<strong>il</strong>io di attrezzi<br />
rudimentali.<br />
La despinatura<br />
in campo viene effettuata<br />
solo sulle produzioni «agostane»<br />
ricorrendo a una sorta di scope di<br />
rafi a.<br />
Le prove. Per l’esecuzione della scozzolatura<br />
sono stati realizzati quattro<br />
utens<strong>il</strong>i azionati pneumaticamente e<br />
tutti montati su un’asta di prolunga.<br />
Il primo è formato da un corpo c<strong>il</strong>indrico<br />
di materiale plastico, sul quale sono<br />
fi ssati, opposti fra loro, due ponticelli<br />
metallici ricoperti di gomma al fi ne di<br />
ammortizzare gli eventuali urti contro<br />
la superfi cie della pala; durante <strong>il</strong> lavoro<br />
<strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro ruota intorno al proprio asse<br />
e i ponticelli provocano <strong>il</strong> distacco della<br />
vegetazione. Un secondo attrezzo consiste<br />
in un corpo c<strong>il</strong>indrico sul quale sono<br />
stati avvitate radialmente due serie di 4<br />
denti, lunghi 10 cm, distanziati 4 cm e<br />
riuniti in coppie.<br />
Le prove in post-raccolta mostrano<br />
l’importanza delle condizioni<br />
di raccolta sulla sensib<strong>il</strong>ità dei frutti<br />
agli urti subiti durante <strong>il</strong> trasporto<br />
e lungo la linea di lavorazione<br />
Un ulteriore utens<strong>il</strong>e è composto da<br />
un’appendice metallica digitiforme ricoperta<br />
di gomma e azionata da un pistoncino<br />
a moto alterno <strong>il</strong> quale, tramite<br />
un fi ssaggio con camera eccentrica, determina<br />
la rotazione di un certo angolo<br />
provocando l’abbattimento della vegetazione.<br />
Infi ne è stata provata una spazzola<br />
rotante.<br />
Per <strong>il</strong> diradamento sono state provate<br />
le stesse attrezzature sv<strong>il</strong>uppate per la<br />
scozzolatura, invece per la despinatura<br />
è stata provata una spazzola rotante.<br />
Conclusioni e prospettive. In merito<br />
alla scozzolatura, dalle prove eff ettuate<br />
in campo con<br />
gli utens<strong>il</strong>i, è emersa<br />
la dif<strong>fico</strong>ltà di<br />
operare ottenendo<br />
sia <strong>il</strong> completo abbattimento<br />
della vegetazione<br />
da asportare<br />
sia l’assenza di<br />
danni al cladodio.<br />
Gli impatti degli utens<strong>il</strong>i, inoltre, provocano<br />
una notevole dispersione dei glochidi<br />
nell’aria, causando inconvenienti<br />
agli operatori.<br />
In un eventuale prosieguo dovrà perfezionarsi<br />
un utens<strong>il</strong>e in grado di eliminare<br />
sia le imprecisioni connesse al brandeggiamento<br />
dell’asta, probab<strong>il</strong>mente percorrendo<br />
<strong>il</strong> bordo della pala, con l’asta,<br />
servendosene a mo’ di guida, sia la dispersione<br />
dei glochidi, riducendo la velocità<br />
del moto dell’utens<strong>il</strong>e.<br />
In merito al diradamento, accertata<br />
l’insoddisfacente prestazione degli<br />
utens<strong>il</strong>i costruiti per la scozzolatura, lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo di strumentazioni autonome è<br />
ostacolato dal limitato impiego annuo e,<br />
in defi nitiva, dal limitato interesse degli<br />
operatori; lo stesso si registra per la despinatura<br />
in campo, a causa dell’aumen-<br />
MECCANICA<br />
L’ut<strong>il</strong>izzo di un utens<strong>il</strong>e montato su un’asta di prolunga permette all’operatore di restare distanziato dalla chioma ricca di spine<br />
tata effi cacia delle spazzole istallate sulle<br />
linee di condizionamento.<br />
Il post-raccolta<br />
Obiettivi. La ricerca ha inteso valutare<br />
la suscettib<strong>il</strong>ità dei frutti al danneggiamento<br />
da urto durante la lavorazione<br />
post-raccolta in linea, anche in relazione<br />
alle condizioni ambientali al momento<br />
della raccolta, allo scopo di ridurne<br />
l’incidenza.<br />
Criteri generali e situazione attuale.<br />
Negli ultimi anni la crescente<br />
richiesta di prodotti di qualità ha reso<br />
usuale <strong>il</strong> condizionamento mediante linee<br />
di lavorazione per le operazioni di<br />
despinatura, selezione, cernita, calibratura<br />
e confezionamento. Mentre transitano<br />
in linea i frutti subiscono urti con pareti,<br />
fondo e fra di loro. La letteratura esistente<br />
e le esperienze precedenti dimostrano<br />
che le intensità e gli eff etti di tali urti si<br />
cumulano sino a incidere sull’aspetto del<br />
frutto e/o sulla sua shelf life.<br />
Le prove sulla linea. Le linee di<br />
condizionamento sono state r<strong>il</strong>evate e<br />
poi studiate ut<strong>il</strong>izzando un misuratore<br />
di impatti IS100. Lo strumento, inserito<br />
più volte insieme ai frutti in lavorazione,<br />
registra gli urti subiti durante l’intero<br />
processo.<br />
La forma sferica dell’IS100 consente di<br />
simulare con approssimazione <strong>il</strong> comportamento<br />
dei frutti durante l’avanzamento<br />
lungo la linea, ma fornisce comunque<br />
indicazioni sul numero medio<br />
di urti, sulla loro distribuzione in classi<br />
di accelerazione e sulle zone delle linee<br />
ove più elevato è <strong>il</strong> rischio di danno.<br />
Le prove in laboratorio. In laboratorio<br />
si è provveduto a sottoporre<br />
un consistente numero di frutti di<br />
fi co d’India di varietà gialla ad urti di<br />
27/2007<br />
• supplemento a L’Informatore Agrario<br />
S<br />
17
S MECCANICA<br />
caratteristiche note e da altezze paragonab<strong>il</strong>i<br />
a quelle presenti nelle linee di<br />
condizionamento.<br />
Si è adoperato un pendolo, già usato<br />
presso <strong>il</strong> dipartimento di ingegneria<br />
agraria dell’Università di Catania per<br />
prove analoghe su arance, costituito da<br />
un’asta alla cui estremità, tramite apposite<br />
fasce, vengono fi ssati i frutti; gli impatti<br />
avvengono nella zona equatoriale.<br />
Al perno di rotazione, in cui ricade <strong>il</strong><br />
baricentro dell’asta, è collegato un encoder<br />
assoluto a 12 bit (Baumer electric,<br />
modello BAV 0G.24K4096-6-5) <strong>il</strong> cui segnale,<br />
acquisito tramite una PC card ed<br />
elaborato real time con <strong>il</strong> soft ware LabView,<br />
consente di misurare anche l’angolo<br />
di rimbalzo e quindi la percentuale<br />
di energia assorbita dai frutti rispetto a<br />
quella somministrata.<br />
Conclusioni. I r<strong>il</strong>ievi eff ettuati sulle<br />
linee di confezionamento di fi chi d’India<br />
mediante la sfera sensorizzata IS100<br />
mostrano che, fi ssata una soglia di registrazione<br />
di 10 g, <strong>il</strong> numero di urti per<br />
18<br />
Il cantiere meccanizzato per la potatura agevolata<br />
Una linea di lavorazione del fi co d’India. Le prove<br />
condotte hanno evidenziato l’importanza di ridurre<br />
<strong>il</strong> numero di urti tra frutto e frutto e tra questi e parti<br />
della linea<br />
supplemento a L’Informatore Agrario •<br />
27/2007<br />
ogni ripetizione può variare da circa 20<br />
a quasi 70, in ragione della lunghezza e<br />
della complessità della linea. Poiché le<br />
successive prove di laboratorio hanno<br />
mostrato una chiara infl uenza degli urti<br />
sull’insorgere di danni anche gravi nei<br />
frutti, un loro contenimento e una loro<br />
attenuazione durante i processi post-raccolta<br />
sono d’obbligo al fi ne di preservare<br />
la commerciab<strong>il</strong>ità del prodotto.<br />
I punti più critici del processo sono<br />
l’alimentazione della linea per ribaltamento<br />
delle cassette e i salti alla fi ne dei<br />
nastri trasportatori che collegano due<br />
macchine consecutive. Inoltre, le prove<br />
di urto in laboratorio hanno evidenziato<br />
che né <strong>il</strong> calo percentuale di massa, né la<br />
durezza dei frutti dopo otto settimane di<br />
conservazione possono essere considerati<br />
indici di danno da urto.<br />
Varia sensib<strong>il</strong>mente, invece, la percentuale<br />
di frutti con danni esteriori, sia in<br />
relazione alle loro condizioni al momento<br />
della raccolta, sia alle caratteristiche<br />
degli urti subiti. Relativamente al primo<br />
aspetto, i frutti raccolti in<br />
condizioni di elevata umidità,<br />
dovuta alle prime ore<br />
della giornata, presentano<br />
una tendenza al danneggiamento,<br />
con <strong>il</strong> passare del<br />
tempo, superiore a quella dei<br />
frutti raccolti in condizioni<br />
più asciutte, confermando<br />
così le indicazioni avute<br />
dagli operatori.<br />
In relazione al secondo, i<br />
frutti che hanno subito impatti<br />
presentano probab<strong>il</strong>ità<br />
di danneggiamento signi-<br />
fi cativamente superiori rispetto<br />
al testimone, vicine<br />
al 60% nel caso di frutti che<br />
hanno subito 10 urti. Tenu-<br />
to conto poi che nella sola zona urtata,<br />
estesa circa al 20-25% dell’intero frutto,<br />
si hanno percentuali di danni medi e gravi<br />
del tutto sim<strong>il</strong>i a quelle che interessano<br />
<strong>il</strong> rimanente 75-80% del frutto, si può<br />
concludere che le condizioni d’urto esaminate<br />
con le prove di laboratorio sono<br />
tali da comportare danni che pregiudicano<br />
la commerciab<strong>il</strong>ità del prodotto.<br />
Conclusioni e prospettive<br />
Per la raccolta agevolata del fi co d’India<br />
<strong>il</strong> prototipo ad azionamento pneumatico<br />
appositamente costruito, pur<br />
mostrandosi effi cace, in un eventuale<br />
prosieguo dovrà essere velocizzato, aumentando<br />
la produttività del lavoro di<br />
tre volte.<br />
Le sperimentazioni condotte in merito<br />
alla potatura agevolata del fi co d’India<br />
mostra l’effi cacia, i risparmi di tempo<br />
e fatica ottenuti con seghetti a moto alterno<br />
azionati pneumaticamente, avendo<br />
cura nella scelta delle lame fra quelle<br />
poste in commercio.<br />
La maggiore attenzione è stata rivolta<br />
alla scozzolatura, provando quattro diversi<br />
utens<strong>il</strong>i pneumatici, senza riuscire<br />
ad evitare del tutto danni alla vegetazione;<br />
in un eventuale prosieguo si ritiene<br />
di dover sv<strong>il</strong>uppare un utens<strong>il</strong>e in grado<br />
di attenuare <strong>il</strong> fenomeno del brandeggiamento<br />
e la cui velocità di azione sia<br />
controllab<strong>il</strong>e. Le prove condotte hanno<br />
mostrato che <strong>il</strong> diradamento dei frutti<br />
richiede strumenti <strong>il</strong> cui sv<strong>il</strong>uppo autonomo<br />
è reso allo stato attuale non conveniente<br />
per via della ridotta aliquota della<br />
produzione assoggettata a tale pratica.<br />
Per quanto attiene infi ne alla despinatura<br />
in campo, l’interesse è modesto per<br />
l’effi cacia delle despinatrici istallate sulle<br />
linee di lavorazione.<br />
Le prove sul post-raccolta del fi co d’India<br />
mostrano l’importanza delle condizioni<br />
di raccolta sulla sensib<strong>il</strong>ità dei<br />
frutti agli urti subiti durante <strong>il</strong> trasporto<br />
e lungo la linea di lavorazione; inoltre,<br />
evidenziano la necessità di ridurre i dislivelli<br />
sulla linea, di curare la copertura<br />
delle macchine con materiali assorbenti<br />
e di non caricare la linea con un numero<br />
eccessivo di frutti allo scopo di ridurre<br />
gli urti fra frutto e frutto. •<br />
Giacomo Blandini<br />
Giampaolo Sch<strong>il</strong>laci<br />
Dipartimento di ingegneria agraria<br />
Sezione meccanica, Università di Catania<br />
giampaolo.sch<strong>il</strong>laci@unict.it<br />
La bibliografi a sarà consultab<strong>il</strong>e all’indirizzo<br />
www.informatoreagrario.it/bancadati
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per la meccanizzazione agricola - Subprogetto<br />
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Manfredi E. (1995) - Il futuro della meccanizzazione<br />
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una nuova macchina per la raccolta delle<br />
nocciole . L’Informatore Agrario, 9: 118.<br />
MECCANICA<br />
27/2007 • supplemento a L’Informatore Agrario<br />
S<br />
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