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POLISCRITTURE Rivista di ricerca e cultura critica Numero prova ...

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altri fronti. La stessa cosa si percepiva dai racconti<br />

che hai pubblicato su giornali e antologie,<br />

dal “Corriere del Mezzogiorno” a Patrie impure<br />

a La qualità dell’aria, curata da te e da Christian<br />

Raimo. Eppure, in tutto questo non è ancora<br />

chiaro il perché <strong>di</strong> una simile conversione<br />

a “U” stilistica, a parte la naturale evoluzione<br />

<strong>di</strong> ogni scrittore ecc.<br />

Francamente non è chiara nemmeno a me. Ma<br />

all’epoca del mio primo romanzo non avevo probabilmente<br />

ancora gli strumenti per mettermi a<br />

scrivere una cosa come Occidente per principianti.<br />

Ed è importante che io non li abbia acquisiti del<br />

tutto neanche oggi. Il fatto è questo: ogni volta<br />

che provo a scrivere un romanzo, non devo sapere<br />

<strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> portarlo a termine. Devo <strong>prova</strong>re<br />

a spingermi per territori mai frequentati prima,<br />

con la possibilità del fallimento che mi alita<br />

sul collo promettendomi, a capitolo chiuso, che<br />

con il prossimo capitolo tutto crollerà, la lingua<br />

non terrà, la struttura salterà, tutto il romanzo se<br />

ne andrà a puttane. Ci deve stare questo continuo<br />

conto aperto, tra me e il Fallimento. Un’apertura<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to reciproca. Scrivere Tre sistemi per sbarazzarsi<br />

<strong>di</strong> Tolstoj parte II, insomma, mi avrebbe<br />

annoiato parecchio.<br />

Il 2001 è stato per te, in quanto persona e in<br />

quanto autore, un “anno mirabile”: ti ha portato<br />

all’abbandono del lavoro sommerso, alla<br />

pubblicazione del primo romanzo, alla cura <strong>di</strong><br />

“nichel”, la collana <strong>di</strong> minimum fax rivolta agli<br />

autori italiani. Sei partito da questi elementi<br />

autobiografici per organizzare il materiale che<br />

sta alla base <strong>di</strong> Occidente per principianti?<br />

Guarda che nonostante il “Supercorallo” e la cura<br />

<strong>di</strong> una collana letteraria, la mia continua a essere<br />

la vita <strong>di</strong> un precario. È solo finito (grazie a Dio)<br />

il lavoro sommerso. Ma per il resto continuo a<br />

coltivare, <strong>di</strong> tanto in tanto, la nobile arte <strong>di</strong> farmi<br />

invitare a cena a spese altrui. Comunque, sì, una<br />

parte degli elementi utilizzati per Occidente per<br />

principianti è stato preso dalla mia esperienza <strong>di</strong><br />

precario intellettuale e dalla frequentazione <strong>di</strong><br />

precari che stavano peggio <strong>di</strong> me: registi itineranti<br />

senza sol<strong>di</strong> per comprarsi la pellicola, reduci <strong>di</strong><br />

Castelporziano con le transaminasi alle stelle, grafici<br />

col vizio dello spaccio, intellettuali per scelta<br />

che però erano anche truffatori per necessità. Il<br />

libro è de<strong>di</strong>cato a loro.<br />

Quando hai iniziato a scrivere Occidente per<br />

principianti e quanto ci hai messo per completare<br />

la prima stesura? La leggibilità delle pagine<br />

– logico sia un fattore personale – farebbe<br />

pensare a qualcosa <strong>di</strong> vicino a un “buona la<br />

prima”. Ma non è così, vero?<br />

Diciamo “buona la cento<strong>di</strong>ciottesima”. La cartella<br />

Occidente per principianti presente ancora sul<br />

desktop del mio pc contiene cento<strong>di</strong>ciotto file, tra<br />

appunti, scritture, riscritture, capitoli tagliati, aborti<br />

<strong>di</strong> ogni genere. Tra l’altro il buon Fenoglio<br />

<strong>di</strong>ceva: «la più limpida e semplice delle mie pagine<br />

è il frutto <strong>di</strong> penosi e lunghissimi tentativi <strong>di</strong><br />

riscrittura». Ecco.<br />

Siamo quin<strong>di</strong> davanti a un romanzo<br />

dall’elaborazione, per così <strong>di</strong>re, lenta…<br />

Sono stati due anni <strong>di</strong> lavoro molto duro. Quattro<br />

o cinque ore al giorno, inchiodato alla se<strong>di</strong>a davanti<br />

al monitor, saltando pochissimi giorni, e rifugiandomi<br />

<strong>di</strong> tanto in tanto da amici che squattavano<br />

in posti molto strani <strong>di</strong> Siviglia e <strong>di</strong> Parigi.<br />

E dopo due anni lo hai consegnato a Einau<strong>di</strong>?<br />

Paola Gallo, l’e<strong>di</strong>tor <strong>di</strong> Einau<strong>di</strong> che ha lavorato<br />

con me, aveva letto le prime cento pagine del romanzo.<br />

Sulla base <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> mi hanno preparato<br />

un contratto. E abbiamo trovato una bella sintonia<br />

soprattutto quando da Torino mi hanno detto:<br />

“Questo ci sembra un romanzo importante. Non<br />

fissiamo una data <strong>di</strong> consegna. Pren<strong>di</strong>ti tutto il<br />

tempo che ti serve. Sarà finito quando sarà finito”.<br />

Ma lo hai consegnato? Ti faccio questa domanda<br />

balzana, perché l’ottica dell’industria <strong>cultura</strong>le<br />

non dà più la possibilità (pensa invece<br />

all’Arbasino <strong>di</strong> Fratelli d’Italia) <strong>di</strong> riscrivere un<br />

proprio testo, <strong>di</strong> apportarvi mo<strong>di</strong>fiche successive<br />

e aggiunte. In altre parole, <strong>di</strong> ripubblicarlo.<br />

Non lo so. Per adesso ho solo voglia <strong>di</strong> buttarmi<br />

su storie e avventure completamente <strong>di</strong>verse. Spero<br />

che l’ideale prosecuzione o l’aggiornamento <strong>di</strong><br />

Occidente per principianti, se mai ci sarà, vedrà la<br />

luce fra molti anni e avrà un titolo <strong>di</strong>verso. Insomma,<br />

un romanzo nuovo.<br />

Fermandosi sulla prima soglia del romanzo, al<br />

titolo, vengono in mente i manuali della Apogeo,<br />

quelli “for dummies”: manuali <strong>di</strong> consultazione<br />

per principianti che vogliono apprendere<br />

i ru<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> una data materia. È come se per<br />

te l’Occidente, soprattutto il nostro Occidente<br />

italiano, andasse spiegato per step successivi,<br />

perché troppo complesso, impossibile da gestire<br />

in un blocco unico…<br />

L’Occidente è un eye wide shut. Nel gioco <strong>di</strong> parole,<br />

“un occhio chiuso completamente spalancato”.<br />

Una <strong>di</strong>latazione dello sguardo talmente abnorme<br />

e mostruosa da non permetterci <strong>di</strong> vedere<br />

Poliscritture/Letture d’autore 73

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