POLISCRITTURE Rivista di ricerca e cultura critica Numero prova ...
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la genesi e gli esiti del suo fare arte». Anche uno psicanalista<br />
a lungo junghiano come Vincenzo Loriga, che ho conosciuto,<br />
<strong>di</strong>stingueva nettamente la <strong>ricerca</strong> psicanalitica dalla <strong>ricerca</strong><br />
letteraria. Pur attigendo entrambe all’inconscio, portano -<br />
potrei <strong>di</strong>re - quell’acqua a mulini <strong>di</strong>versi e vengono fuori cose<br />
<strong>di</strong>verse. La letteratura, la poesia si servono <strong>di</strong> quell’acqua<br />
per impastare in mo<strong>di</strong> tutti propri la farina del linguaggio, che<br />
ha una sua storia, dei suoi co<strong>di</strong>ci, delle sue regole da rispettare<br />
e trasgre<strong>di</strong>re, ecc. L’acqua della psicanalisi (magari i<br />
sogni fatti in analisi) può anche mescolarsi con l’altra attinta<br />
dal letterato, dal poeta (e perché no dallo scienziato, dal politico,<br />
ecc.), ma poi finisce pur essa nella farina del linguaggio.<br />
È insomma una delle tante materie prime ( con la storia, le<br />
scienze, magari la musica, ecc.) che entrano nell’impasto.<br />
Quando un poeta espone idee psicanalitiche, come fa qui<br />
sopra la Merini, o ci parla del fanciullino che è in noi tutti,<br />
come faceva Pascoli, tace su tante altre cose. Ad es. non si<br />
capisce perché quel fanciullino dovette aspettare che il suo<br />
padrone che lo portava in sé <strong>di</strong>ventasse un letterato esperto<br />
prima <strong>di</strong> farlo scorazzare nei suoi versi. Oppure, come nel<br />
caso della Merini, che peso ebbero i contatti o gli incoraggiamenti<br />
<strong>di</strong> Spagnoletti. E forse tante altre cose che, se fossi<br />
un suo biografo, andrei attentamente a spulciare (collegandoli<br />
ai suoi testi). Comunque, il <strong>di</strong>scorso dei rapporti tra psicanalisi<br />
e letteratura è stato macinato da un secolo ed è interessantissimo.<br />
Di recente in un numero del 5 febbraio 2005<br />
<strong>di</strong> Alias (supplemento de il manifesto) è uscita una interessante<br />
intervista a Mario Lavagetto, uno degli stu<strong>di</strong>osi più attenti<br />
alla questione e che ha curato una monumentale e<strong>di</strong>zione<br />
<strong>critica</strong> <strong>di</strong> Italo Svevo. Mi pare che <strong>di</strong>ca cose utilissime<br />
(anche alla Merini, se lo leggesse).<br />
- Mario Mastrangelo: Sentimento dolente ed<br />
aura <strong>di</strong> magia nella poesia <strong>di</strong>alettale <strong>di</strong> Lilia<br />
Slomp<br />
Nel quadro del <strong>di</strong>ffuso rinnovamento della poesia<br />
<strong>di</strong>alettale italiana compiutosi nell’ultimo trentennio<br />
1, che ha portato ad esiti letterari del tutto equi-<br />
valenti a quelli della più accre<strong>di</strong>tata poesia in lingua,<br />
viva e qualificata è stata la presenza <strong>di</strong> poeti<br />
che hanno scritto e scrivono in <strong>di</strong>aletto trentino.<br />
Se qualche antologia è stata poco generosa verso i<br />
poeti che si esprimono nelle parlate delle <strong>di</strong>verse<br />
valli della provincia trentina 2 , gli stu<strong>di</strong>osi più documentati<br />
e sensibili hanno incluso in anni recenti<br />
<strong>di</strong>versi poeti <strong>di</strong>alettali trentini nelle loro scelte antologiche<br />
3 .<br />
Fra questi c’è una poetessa la cui scrittura ha un<br />
particolare smalto linguistico ed un suo stile <strong>di</strong> inconfon<strong>di</strong>bile<br />
fascino, nel quale esprime, con esiti<br />
poetici <strong>di</strong> suadente bellezza tutto il lavoro <strong>di</strong> scavo<br />
della sua interiorità, assieme ad un’accorata me<strong>di</strong>tazione<br />
esistenziale: Lilia Slomp.<br />
Nata nel 1945, la Slomp si è imposta<br />
all’attenzione dei critici con la sua prima raccolta<br />
e<strong>di</strong>ta in <strong>di</strong>aletto che risale al 1987, En zerca de<br />
aquiloni (In cerca <strong>di</strong> aquiloni) Rever<strong>di</strong>to E<strong>di</strong>tore,<br />
Trento, con presentazione <strong>di</strong> Elio Fox. Ad essa è<br />
seguito, nel 1990, il volume Schiramèle (Capriole),<br />
E<strong>di</strong>trice La Grafica, Mori (TN), sempre con la<br />
presentazione <strong>di</strong> Elio Fox e poi altri due più mature<br />
raccolte, Amor porét (Amore men<strong>di</strong>cante),<br />
1995, E<strong>di</strong>trice La Grafica, con prefazione <strong>di</strong> Renzo<br />
Francescotti e Stiarìa (Malia), 2002, E<strong>di</strong>trice<br />
La Grafica, con Prefazione <strong>di</strong> Tavo Burat. Intervallate<br />
a queste opere <strong>di</strong>alettali, tre raccolte – pregevoli<br />
– <strong>di</strong> poesie in lingua 4 .<br />
Già nella presentazione del suo secondo libro,<br />
Schiramèle, l’illustre critico e storico della letteratura<br />
<strong>di</strong>alettale trentina, Elio Fox, scriveva <strong>di</strong>…<br />
Un libro che va letto attentamente, perché offre<br />
aspetti della poesia <strong>di</strong>alettale che non sono consueti<br />
nel panorama della poesia contemporanea.<br />
E <strong>di</strong> consueto c’è veramente poco nei versi <strong>di</strong> Lilia<br />
Slomp .<br />
Essi sono infatti contrad<strong>di</strong>stinti da un linguaggio<br />
ricco <strong>di</strong> seducenti metafore che spesso attingono<br />
al mondo della natura e del paesaggio. Sono invenzioni<br />
linguistiche che affollano lo scorrere armonico<br />
dei versi <strong>di</strong> una serie fitta <strong>di</strong> immagini pittoriche<br />
e vivificanti, che trasportano il lettore in<br />
colorite realtà parallele, in ovattate visioni oniriche,<br />
in squarci <strong>di</strong> panorami dell’anima, dove riverberano<br />
tutte le gamme e le antinomie del sentimento:<br />
il dolore e la gioiosità sensuale, la me<strong>di</strong>tazione<br />
e la nostalgia, la rabbia e la speranza,<br />
l’abbandono nel grembo della natura e<br />
l’in<strong>di</strong>gnazione per le ingiustizie del mondo. Si<br />
legga ad esempio Striarìa (Malìa), dalla raccolta<br />
omonima del 2002:<br />
Poliscritture/Letture d’autore 64