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POLISCRITTURE Rivista di ricerca e cultura critica Numero prova ...

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non s’accorge che qualche foglia<br />

scricchiola sotto il felpato passo, che frana<br />

qualche ciottolo per la scarpata.<br />

spunta l’aurora, sono quasi in cima<br />

ma quando se ne accorgono i focesi,<br />

<strong>di</strong> stanza sul pen<strong>di</strong>o, è già ormai tar<strong>di</strong>:<br />

sono in balia del panico, <strong>di</strong>sorientati<br />

confusamente imbracciano le lance<br />

- fortuna che i persiani non si curano<br />

<strong>di</strong> quelli che già tengono nel pugno -<br />

e quin<strong>di</strong> ri<strong>di</strong>scendono la valle,<br />

marciano avverso noi lungo la costa<br />

… che siamo i più temuti.<br />

IX<br />

leonida ha sessant’anni. se ne fotte<br />

<strong>di</strong> quanti manda a morte, vuole farsi onore.<br />

ligio più alla sua gloria che alla polis,<br />

pur compierla dovrà un’impresa degna<br />

<strong>di</strong> Eracle da cui <strong>di</strong>scende che resti negli annali:<br />

d’altronde, lo sa bene che rammenteranno i posteri<br />

il suo nome e ad uno ad uno quello dei Vigliacchi<br />

non certo il nostro (i poveracci)<br />

X<br />

ma leonida è buono, è generoso<br />

e nel precipitare degli eventi (ha decretato)<br />

manderà a casa quelli che non vogliono<br />

(pur se da usarli in prima fila tratterrà i tebani,<br />

che non si fida affatto) e poi<br />

la gloria va spartita in pochi<br />

d’altronde chi ritorna morirà lo stesso<br />

perché dei tra<strong>di</strong>tori il popolo non ha pietà<br />

XI<br />

oggi avverrà lo scontro<br />

leonida con altri appronta l’armi,<br />

la spada sguaina ripetutamente,<br />

la lancia lucida che abbaglia il sole<br />

dà le sue estreme in<strong>di</strong>cazioni:<br />

ad un suo rispettabile comando<br />

usciranno <strong>di</strong> corsa dal valico e<br />

attenderanno il nemico al centro<br />

della piana - poi sarà la fine<br />

XII<br />

è una follia, combatterli, è una follia vi<br />

<strong>di</strong>co, amici, ritornate - ma loro non<br />

si importano imbevuti che sono già<br />

<strong>di</strong> gloria forsennati esultano<br />

viva la libertà viva la grecia<br />

XIII<br />

chiamatemi codardo vile e vigliacco<br />

premieranno i posteri la mia viltà<br />

d’amare più la Vita che l’onore e guerra<br />

XV<br />

<strong>di</strong>fendono accaniti il corpo <strong>di</strong> leonida,<br />

conteso quattro volte all’ira del persiano,<br />

lo abbracciano, ne fanno scudo (la reliquia)<br />

ma in guerra la pietà non si conosce<br />

con gli archi li finiscono i nemici<br />

e li sotterra lento un piovere <strong>di</strong> frecce<br />

XVII Finale<br />

giunge voce che serse ha perso due fratelli e<br />

circa ventimila dei suoi uomini<br />

(trovo che il numero sia esagerato - ciò non toglie che<br />

Duro è stato il colpo infertogli dalla battaglia.<br />

sta il fatto invece che precipita verso la grecia interna<br />

(la minaccia), reca come un vessillo<br />

affisso a un palo la glorïosa<br />

testa del Re straziata ché tutti la vedano e<br />

sciolgano con noi alleanze per timore<br />

Poliscritture/Storia adesso 37

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